The Return Incidents, Topic di Scrittura

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°Magggg°
view post Posted on 22/3/2010, 21:42 by: °Magggg°




NARWAIN

Sono passati ormai quasi due giorni da quando ha lasciato l’abitazione nella quale si è risvegliato, eppure gli eventi che hanno accompagnato lui e altri abitanti dell’isola sono stati tutt’altro che semplici. La nascita della figlia di Caina, la decisione di portarla via da sua madre e da Lilith, la protezione di Cassiel.
In tutto ciò però, non ha certo dimenticato le cose importanti, quelle che al momento, nonostante tutto sono le più importanti. Rientra quindi, dopo quasi due giorni nell’abitazione vittoriana in cui si era risvegliato, in quest’epoca che non conosce. L’espressione stanca, per il mancato riposo che non manca certo di farsi sentire, ma più di ogni altra cosa la preoccupazione, quella data dalla consapevolezza di non essere il solo a dover pagare le spese delle proprie scelte... E al momento quello che è più importante è trovare il modo di difendere, o almeno avvertire, quelle persone che per lui sono importanti.
Apre lentamente la porta, i sensi attenti, e chiama un solo nome.
“Nebi? Sei qui?”

NEBI

Aver aperto gli occhi ed essersi ritrovata in mezzo a tanti, troppi umani non è stato facile per una vampira. Il primo giorno è stato segnato da un avvelenamento causato dall’aver bevuto il sangue della sua vittima morta, ma l’aiuto di due delle donne più importanti per lei è stato fondamentale per scampare il pericolo. Ora è seduta nella camera da letto dell’enorme casa nella quale è finita, dopo l’avventura nelle segrete.
Guarda quel letto, ancora intatto.. guarda quei mobili sfarzosi pensando che lei durante l’epoca vittoriana era solo un fagottino nelle braccia di quella madre che ha ritrovato da poco.
“Narwain..” – risponde con un tono dolce e felice. Sapeva che sarebbe ritornato, è strano come due persone possano stare lontane e vivere le loro vite.. sapendo che qualsiasi cosa accada, prima o poi ritroveranno la loro metà.
“Sono qui” – si alza velocemente in piedi e, uscendo dalla stanza, segue quella voce.

NARWAIN

Si sente in colpa per averla lasciata sola tutto quel tempo, e non crede che la sua sia in fondo una giustificazione plausibile, alla propria assenza di ben due giorni, senza avvisarla, senza un messaggio a testimoniare la propria presenza. Segue la sua voce, sino a quando non se la ritrova di fronte e tutto può fare ma non resistere alla tentazione di abbracciarla immediatamente, quasi potesse in qualche modo solo quel contatto dissipare i dubbi e la grande preoccupazione che da diversi giorni ormai sono sempre più presenti.
“Perdonami se sono sparito senza avvisarti Nebi…” Le passa una mano tra i capelli scuri, sollevandole appena il viso per guardarla negli occhi mentre parla. Ma nonostante sia relativamente calmo ora, dal suo tono sembrerebbe quasi palpabile il senso di urgenza che lo accompagna. “Dobbiamo parlare di alcune cose…”

NEBI

Si lascia abbracciare, imitando lo stesso gesto del ragazzo che presto sposerà. Sente immediatamente il calore.. quel preciso, necessario calore.. quell’intenso profumo così invitante eppure.. eppure con lui si è sempre trattenuta. Nonostante a volte la voglia di assaggiare il suo sangue fosse quasi irresistibile non ha mai minimamente pensato di fargli qualcosa di simile. Non a lui. Mai.
Ma insieme a tutte queste confortanti sensazioni sente altro, sente la sua preoccupazione malgrado lui tenti brillantemente di celarla – “certo.” – aggrotta appena la fronte guardandolo negli occhi, come se potesse vedervi dentro la verità. Gli prende la mano e si avvicina ad un divano cercando di destreggiarsi nei movimenti poco facilitati da quell’ingombrante abito nero – “è successo.. qualcosa?”

NARWAIN


Non è che sia propriamente successo qualcosa, solo una serie di eventi troppo complicati che purtroppo avranno sicuramente ripercussioni, che altrettanto sicuramente non saranno piacevoli… Si siede sul divano dove la conduce e le prende la mano pallida e fredda tra le sue, osservandola un momento mentre rimane pensieroso alla ricerca delle parole adatte.
“Abbiamo un problema Nebi...” Si corregge poi subito, scuotendo un momento la testolina e sospirando, prima di tornare a guardarla. “O meglio, io ho un problema... e non vorrei che arrivasse a coinvolgerti... ecco...” Parla lentamente cercando di celare la preoccupazione e soprattutto cercando di visualizzare la situazione dalla prospettiva meno tragica e più razionale possibile.
Riabbassa lo sguardo sulla mano di Nebi, poi riprende parola. “Conosci Caina, giusto? Sai... cosa le è capitato?”

NEBI

Caina. Nei suoi ricordi è una vampira che ha sempre mascherato la sua natura e che, esattamente come suo padre, sterminava i vampiri. Erano molto amici, lei e Jackson all’epoca ma Nebi era imprigionata nel suo corpo animale, era una pantera e viveva come tale – “Sì.. più o meno. E’ amica di papà.. e l’unica cosa che so è che ha avuto problemi durante il parto. ” – l’unica notizia appresa da suo padre proprio poche ore fa. Si schiarisce la voce prima di continuare a parlare, cosa può essere accaduto di tanto grave da aver coinvolto Narwain e addirittura da poter arrivare a coinvolgere lei stessa?
“Qualsiasi tuo problema è anche un mio problema, per cui.. che mi coinvolga o meno raccontami. Ti ha fatto del male? – lo guarda cercando segni sul suo volto, sulle sue mai – “o..” – tu hai fatto del male a lei, vorrebbe aggiungere, ma sa perfettamente che lui non farebbe mai male a nessuno se non per un motivo veramente importante – “.. insomma. Dimmi.”

NARWAIN

Narwain non farebbe del male ad una mosca, a meno che non sia qualcuno a fare del male alle persone che ama, ma questo al momento non ha nulla a che fare con il loro problema.
Le stringe appena di più la mano tornando a guardarla negli occhi, sempre serio, sempre con lo sguardo velato da quella spessa coltre di preoccupazione.
“Io ero li Nebi, quando lei ha partorito... è per questo che... non ci sono stato questi giorni…” Deglutisce appena a fatica a ricordare l’agitazione di quei momenti. “Caina è una vampira e come tale non avrebbe potuto portare a termine la gravidanza... Sai che... ogni giorno dovevo andare da lei, per renderla umana no?”
Non attende risposta, si limita a proseguire ancora per un poco, giusto per darle un quadro generale della situazione, e soprattutto sapere quanto Nebi sa, di ciò che hanno fatto ad Aniac, perché dopotutto, lui sta aiutando lei... “La bambina è nata e… ora sta bene ma... non si trova con Caina… ne con Lilith... tu sai… cos’è accaduto ai suoi ricordi vero?”

NEBI

Chiude gli occhi nel sentire parte di quelle parole. E’ una vampira e come tale non avrebbe potuto portare a termine la gravidanza. Un figlio.. uno dei suoi più grandi e nascosti desideri. Pur non conoscendola quasi niente all’inizio prova dispiacere per queste parole, quanto deve essere brutto per una donna, non riuscire a mettere al mondo un bambino? Sospira e riapre gli occhi, riportandoli su di lui – “Sono felice che la bambina stia bene” – ed è un commento sincero. Persino una vampira come Nebi ha un debole per certe situazioni – “Sì, so che andavi da lei per renderla umana e so che non ricorda parte della sua vita, giusto?” – ha sentito parlare sporadicamente di questa storia – “immagino tutto questo sia opera di Lilith, appunto.” – non potrebbe essere altrimenti, dopotutto è la Regina della loro razza.

NARWAIN

Subito si limita ad annuire, poi ai schiarisce la voce, e mai, in nessun momento, smette di tenerle la mano tra le sue carezzandone la pelle chiara con la punta delle proprie dita.
“Aniac... ha fatto molto... per opporsi a quella natura di cui ora è prigioniera Nebi... E… sai, prima di partorire mentre eravamo soli, ha avuto un momento di lucidità... E, fidati di me Nebi, in quelle sue parole c’era una sincerità, una sofferenza, che non avrei potuto in alcun modo non esaudire la sua richiesta...” Fa una breve pausa, solo per dare il tempo a Nebi di prepararsi alla notizia che sta per darle... poiché se Nebi sa che ora Caina è completamente succube di Lilith, suppone bene che possa immaginare quali siano le conseguenze del suo gesto. “Mi ha chiesto con il cuore, con tutta la disperazione di una madre, di far si che quella creatura non fosse stata cresciuta da Lilith e da… ciò che rimaneva di se stessa... e l’ho fatto Nebi... appena la bambina è nata... l’ho portata via da Lilith e da Caina…”

NEBI


Spalanca gli occhi istintivamente e piano piano tenta di mettere a fuoco le parole che le sono state appena dette. Ci vuole un piccolo lasso di tempo per capire: Lilith, Caina ed una bambina portata via rispettivamente alla Regina dei Vampiri ed a una master molto pericolosa. Ora comprende il problema, ora comprende perché lei potrebbe essere coinvolta.
“Narwain, tu sai vero che” – la voce le trema appena e ancora una volta chiude gli occhi un solo istante – “che io sono libera dalla maledizione che mi era stata inferta per merito di Lilith? Io.. il mio essere una vampira è merito suo e soprattutto è l’unica persona che può rispedirmi direttamente da dove sono arrivata.” – si passa la mano libera tra i capelli e sospira, cercando di dare un senso a tutto ciò.
“Mi auguro solo che.. non arrivi a tanto, perché in tal caso” – lo guarda negli occhi – “io non potrei oppormi, ne tu sicuramente potresti fare niente per evitarlo. Ma..” – tenta di sorridergli nonostante la notizia appena ricevuta – “.. in ogni caso hai fatto quello che qualsiasi persona avrebbe fatto. Sono fiera di te, nel caso questo fosse il nostro ultimo dialogo beh,vorrei che ricordassi sempre queste mie parole.” – alludendo al fatto che se Lilith dovesse imprigionarla di nuovo nel suo corpo da pantera è ovvio che.. non avrebbe più modo di parlargli.

NARWAIN

Nel momento in cui aveva reso Lilith umana ed era corso via non aveva pensato a nulla, se non al desiderio di Aniac di non lasciare la propria figlia al volere di Lilith. Ogni dubbio e preoccupazione gli si era palesato dopo nella mente solo più tardi, quando aveva realizzato con lucidità il reale peso della sua azione, eppure, nemmeno in un momento era riuscito a pentirsene. Come non se ne pente tutt’ora… Si schiarisce la voce tornando a posare lo sguardo sulla mano di Nebi, pensieroso… “Posso… renderti umana in ogni momento Nebi… la tua natura… non è quella di essere pantera, sei una donna, umana o vampira non fa differenza in fondo… e dopotutto… anche quella di noi drow è una maledizione, eppure se volessi potrei rendere umana mia madre e qualunque altro drow in qualunque momento…” Parla piano, lentamente, appena esitante, quasi cercasse di convincere se stesso piuttosto che lei. Torna a sospirare e rialza lo sguardo su di lei. “Non ti accadrà nulla di male Nebi… Non a causa mia, e sai bene che sarei pronto dare ogni cosa, purchè non sia tu a pagare il peso delle mie decisioni… e…” sospira nuovamente, tentando di sorridere nonostante la situazione mentre solleva una mano per sfiorarle la pelle del viso che diventa sempre più rosea e viva “…non dire sciocchezze... avrai ancora milioni di parole da dirmi...”

NEBI


Il cuore che batte. Ci sono delle cose a cui non ci si abitua mai, per lei sentire quel ‘tum tum’ nel petto è qualcosa di assolutamente unico e meraviglioso. Ogni volta che la rende umana prova la stessa sensazione, si sente.. speciale.. seppure la razza umana sia la più comune al mondo, sia quella della quale lei stessa si nutre, alla quale strappa la vita per mantenersi a sua volta viva.
“Sono convita che fino a che ti avrò al mio fianco no, non mi accadrà niente di male” – gli sorride rabbrividendo appena mentre il suo corpo inizia a percepire la temperatura umana – “ ad ogni modo sbagli.. al momento.. non mi vengono in mente molte parole.. da dirti” – sbatte le palpebre fissandolo coi suoi occhi verdi, il colore che avrebbero avuto se lei fosse nata da una madre umana. Si avvicina alle sue labbra, per sentirne il sapore, il calore e per rassicurarlo, a suo modo, del fatto che lei non gli lascerà mai risolvere i suoi problemi da solo, soprattutto ora che ha deciso di sposarlo e di averlo accanto per tanto, tanto.. tempo.

NARWAIN

È incredibile come anche nei momenti più difficili, lo sguardo, la vicinanza, il solo respiro di Nebi sappiano quietarlo. Avvicina il viso al suo baciandole le labbra calde e delicate, e poggiando poi la fronte contro la sua mentre con la mano le carezza il viso e il collo, passando le dita scure tra i suoi capelli corvini.
“Te lo prometto Nebi... non... ti accadrà nulla, dovessi recarmi a chieder favore al Maligno in persona…” e non vi è alcuna esagerazione nelle sue parole, non ha alcun dubbio in proposito… Forse un tempo tali parole non si sarebbero mai palesate sulle sue labbra, ma non si può certo dire che il tempo passato sull’isola non abbia cambiato la sua concezione delle cose, e soprattutto le sue priorità.

Narwain

Nebi

 
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