| Maya Camminava lentamente lungo il sentiero che portava al castello di Poe, ma non guardava dove stava andando. La sua mente continuava a pensare all’incantesimo, a quello che Psiche aveva fatto qualche sera fa. Osservò la sua mano, coperta da un guanto nero, e pensò che in quella mano vi fosse il potere di Azrael. Noah sarebbe stato protetto, di questo era certa. Ora doveva solo trovarlo. Alzò gli occhi e osservò il sentiero di fronte a lei. Aveva avuto informazioni che suo fratello si trovava sull’isola. Era saluto assieme a Layla e suo figlio e ora era a Return. Il fatto che lui non fosse andata a cercarla, come la volta precedente era un chiaro segnale che quel ragazzo ancora ce l’aveva con lei. Non era andata a salvarlo da Sorat, quando lui gli aveva mandato il messaggio, ma era andata a chiedere aiuto ad Azrael, e lui, come aveva promesso le aveva dato il suo aiuto. Il fatto che suo fratello fosse sull’isola in quel momento significava appunto che era di nuovo libero. Sapeva Noah quello che era accaduto? Oppure continuava a pensare di essere stato abbandonato anche da Maya? Era una cosa che odiava, perché è vero che non voleva occuparsi di lui ma, sapeva bene quello che si provava quando si scopriva di essere lasciati soli, di essere abbandonati. E proprio dalle persone di cui maggiormente ci si fidava. Prese un po’ di fiato e poi riprese il cammino. La strada al castello non gli era mai sembrata così difficile da percorrere. Eppure Noah era li, bastava solo aprire una porta.
Noah Il ragazzo aveva lasciato il piccolo amico Gael e sua madre solo poche ore prima e ora si trovava in quella che a una prima occhiata sembrava una stanza dismessa nel castello di PoE. Un letto fatto, ma con le lenzuola ricoperte di polvere, i cassettini aperti, gl'armadi vuoti. Sembrava una stanza abbandonata e un po' lo era, infatti era stata lasciata molto tempo prima dai suoi genitori, dopo che sua sorella li aveva uccisi. Ci pensò meglio: la sua non sorella e i suoi non genitori. Avevano fatto lo stesso con lui, lo avevano abbandonato. Loro lo avevano lasciato nelle mani di Sorat. Quel demone lo aveva aiutato, dopo tutto, anche se non si fidava ancora di lui, ma gli aveva dato la prova che lui non mancava a nessuno. Maya non era andata a riscattarlo, seppur gli avessero spedito il suo stesso sangue. Nemmeno chi credeva che un tempo una volta fosse suo amico si era fatto avanti. Era ritornato, solo e umano, sperando che qualcuno venisse a scusarsi. Ma ancora non c'era l'ombra di niente e nessuno se non quella di un ragazzo di sedici anni che si sedeva sul letto dove un tempo dormirono i suoi genitori, alzando una nuvola di polvere assieme a un sospiro.
Maya Il passo procedeva incerto. Non si era mai sentita così nervosa. Un sacco di dubbi le riempivano la mente. Se lui non l’avesse fatta entrare? Se non avesse voluto il suo aiuto? Comprensibile. Lei stessa gli aveva detto parole dure e orribile per tenerlo lontano da questo posto.. e ora, ripensandoci, non aveva fatto altro che farlo finire tra le braccia di Sorat. Sorat.. lo odiava, come mai aveva odiato nessuno. Amon era un burattino nelle sue mani e nonostante il suo agire non era riuscita in alcun modo ad allontanarlo da Amon. Aveva costantemente fallito, e temeva di fallire anche questa volta. Salì le scale fino al corridoio dove vi era una stanza ben precisa. Sentiva che lui era li, lo sapeva.. forse perché in quella stanza c’era stata anche lei molto tempo addietro, quando era tornata sull’isola. Forse perché, nonostante tutto, quella non famiglia era comunque l’unica cosa che entrambi avevano.. e ora Maya, forse lo aveva capito. Arrivò di fronte alla porta, fece un bel respiro e bussò. Si osservò di nuovo la mano guantata e chiuse gli occhi. Il suo cuore batteva, forte, molto forte.. dietro quella porta c’era quel ragazzino che un tempo aveva odiato e che adesso voleva con tutte le sue forze proteggere.
Noah In quella stanza non c'era niente che poteva ricordargli la sua famiglia, ma se lo aspettava. Dopo che i suoi genitori erano morti, evidentemente qualcuno si era premurato di sistemare tutto, forse per lasciare spazio a una nuova famiglia.. Ma sapeva che suo Zio Charon si era sempre opposto e, in ricordo della sorella che aveva una seconda volta perso, aveva tenuto la camera lontana da qualsiasi nuova creatura che non fosse.. Di famiglia, appunto. Cercò invano sotto il letto, dentro i cassettini, sopra gli armadi.. Qualcosa che nessuno aveva trovato effettivamente c'era: nel doppio fondo di un comodino trovò delle foglie secche -non si spiegò a cosa potrebbero essere servite- e una serie di foto tessere che ancora la polvere non aveva trovato. C'erano i suoi genitori in quelle piccole foto, sorridevano, si divertivano, si baciavano. In una era presente solo sua madre che guardava per terra.. Riuscì a immaginarsi suo padre che perdeva l'equilibrio e Aleesha che rideva. Chissà dove si erano fatti quelle foto. Qualcuno bussò alla porta, una porta che da mesi era chiusa a tutti, significava solo che suo zio o sua cugina avevano sentito il suo odore e venivano a salutarlo. Rimise via le fototessere, il suo piccolo segreto, e andò ad aprire, rimanendo di sasso di fronte a Maya, senza nemmeno una parola.
Maya Quando Noah aprì la porta lei fece un passo indietro senza rendersene conto. Guardò il ragazzino e si ritrovò a pensare quando fosse cresciuto in quel periodo. La prima volta che lo aveva visto, non era alto nemmeno la metà di ora e adesso, bè adesso era alto quanto lei, almeno questo le sembrava al primo colpo d’occhio. Rimase in silenzio per un bel po’, non sapeva che dire o come cominciare.. sembrava tutto così difficile. Era così difficile! Abbasso lo sguardò e incontrò la sua mano. Ricordò il motivo per cui era li e risollevò la testa. <noah, che fai a Return?> non era certo quella la frase che avrebbe voluto dire, ma ovviamente per Maya era tutto difficile, anche esprimere quello che provava <non saresti dovuto venire, non devi stare a Return ma..> chiuse gli occhi e ripresa a parlare <se sei qui significa che Azrael mi ha aiutato..>. Quanto sapeva Noah di tutta quella storia? Ora lo avrebbe scoperto..
Noah Guardò di rimando la sorella, aggrottando subito la fronte, serio. La permanenza da Sorat lo aveva fatto diventare parecchio diffidente con tutti, in primis con quelli che erano la sua famiglia o i suoi amici. Rimane infatti sulla porta, con una mano sulla maniglia come se quella discussione fosse destinata a finire da un momento all'altro e non avesse nessuna intenzione di farla entrare dentro nella stanza. Noah è parecchio alto, ha ereditato l'altezza da zio Charon e quindi è probabile che sia anche già più alto di Maya. <ho accompagnato una persona, sta tranquilla, non sono venuto a cercarti..> Guarda la mano guantata senza fare domande, poi annuisce <se sono qui significa che qualcuno che non ha niente a che fare con me mi ha salvato dalla prigionia di un demone, al contrario della mia famiglia, che se n'è lavata le mani> lei compresa, ovviamente.
Maya L’astio che sentiva nelle parole di Noah era giustificato, lei stessa in passato si sarebbe comportata in quel modo. Non poteva certo rimproverarlo, se lui era così la colpa non era che sua. <azrael non è una persona che non ha niente a che fare con te.. era l’unico che potesse sfidare Sorat per liberarti.. e lo ha fatto.. e ora sei qui..> fece un passo verso di lui osservando la sua mano sulla maniglia <lo so che non sei qui per me.. stavolta sono io che ti cercavo.. ho bisogno di parlarti Noah.. credo che sia arrivato il momento che noi due parliamo> Appoggiò la sua mano su quella di lui. Una volta maya odiava i contatti.. Una volta sarebbe fuggita da tutto questo, invece ora, quello che voleva fare era abbracciare quel ragazzino che si trovava di fronte. Abbracciarlo e proteggerlo. I suoi stupidi genitori c’erano riusciti.. erano riusciti a fargli amare quel ragazzino, che lei aveva odiato con tutte le sue forze. <non mandarmi via..> non sapeva che altro dire. Lo guardò, sperando che Noah non fosse come lei. Che in lui ci fosse ancora qualcosa di quello che era, e che l’inferno e Sorat non lo avessero cambiato poi così tanto..
Noah <già, se non fosse stato per lui sarei ancora la, vero? Perchè mamma e papà non hanno alzato un dito.. E tu nemmeno.. TU che hai ricevuto il mio sangue!> Da un pugno alla porta, con la mano libera. <dannazione, Maya! L'unica che volevo vedere eri tu, volevo che fossi tu a liberarmi, invece non hai fatto niente..> Ha avvertito Azrael, ma non si è mossa di persona, questo vuol dire. Lascia ricadere la mano sul fianco, stringendo l'altra attorno alla maniglia ancora più forte. <ora vuoi parlarmi? Perchè dovrei ascoltarti? Quando io volevo vedere te non mi hai lasciato aprire bocca, ora perchè non dovrei trattarti allo stesso modo, eh?> Già, sorat lo aveva proprio trasformato. nonostante tutto, però, non riuscì a mandare via la mano della sorella dalla sua. <dammi un buon motivo per non farlo..> forse, una seconda possibilità gliela poteva dare.
Maya <non è come pensi Noah> doveva spiegargli che lei non aveva fatto altro che preoccuparsi per lui da quando aveva ricevuto il suo sangue, ma le sembrava così difficile da fare. Non era brava con le parole, spesso non riusciva mai a dire quello che voleva ed anche adesso. Osservò la mano che aveva sulla maniglia e poi tornò a guardare lui <un buon motivo.. non lo so, non dovresti avere un buon motivo, anzi dovresti mandarmi via, hai ragione ma.. sei mio fratello.. e l’ho capito solo ora che il sangue è qualcosa di molto più forte di quello che pensavo.. ho avuto paura per te, non faccio che avere paura per te Noah.. ho chiesto ad Azrael di aiutarmi perché io non sarei mai riuscita a liberarti da Sorat.. lui lo sapeva.. io ho fatto solo quello che potevo, cercare un modo per proteggerti> lo guardò di nuovo negli occhi. Era triste e dispiaciuta. Non era la Maya che Noah aveva conosciuto la prima volta, era cambiata.. l’isola e le persone che vi abitavano l’avevano cambiata e bè, adesso era davvero sincera. Il ragazzo che aveva di fronte, suo fratello, lei ci teneva.. ci teneva così tanto al punto da aver paura di perderlo.
Noah Erano proprio le parole che voleva sentire. Voleva che lei fosse sua sorella, che gli volesse bene. Gli mancava la sorella maggiore che lo consigliasse, che nascondesse piccoli segreti con lui, che lo coprisse coi genitori quando succedeva qualcosa. Voleva quella sorella che non aveva mai potuto avere, ma non era ancora sicuro di averla ritrovata. La guardò molto a lungo, dopo averla ascoltata, togliendo la mano dalla sua ma solo per aprire la porta e farla accomodare dentro se desiderava. "Dimmi, Maya.. Se non ti fosse arrivata quella bottiglia di sangue.. Sarebbe rimasto sempre tutto uguale, vero? Avresti continuato a ignorarmi e far finta che non esistessi.." E non sapeva di essere nemmeno il contenitore di una parte dell'anima di Azrael.
Maya A quel gesto lo guardò. Pensava che la avrebbe mandata via, ma non era così. La invitava ad entrare e lei, dopo un primo passo incerto si ritrovò in quella stanza che aveva sempre cercato di evitare <e’ strano entrare qui dentro.. ho sempre fatto finta che non esistesse ma, sapevo che ti avrei trovato qui>. Si voltò a guardarlo e si rese conto di quanto loro due si somigliassero. Stessi capelli, stesso guardo.. ora più che mai Noah gli somigliava. Ero così assurdo. E la domanda che lui gli aveva appena posto meritava una risposta <la verità Noah? Non lo so. Azrael mi ha chiesto se ti avessi voluto a Return quando gli ho chiesto aiuto. Mi ha chiesto se volessi averti vicino ma gli ho detto di no.. e non l’pho fatto perché non lo voglio ma perché ha paura. Non so proteggere me stessa, non so gestire quello che mi accade al di fuori di quella che sono.. come potrei prendermi cura di te? E poi i tuoi genitori, alla fine, con te hanno fatto un buon lavoro. Però.. voglio provare ad aiutarti.. voglio farlo, per quello che posso. Ho avuto un regalo da Azrael, che mi ha permesso di ottenere un incantesimo di una strega molto potente.. E’ una protezione Noah. Ed è per te.. permettimi di.. proteggerti..> Aveva parlato senza fare alcuna pausa. Le parole erano uscite come un fiume. Voleva che lui si fidasse e lei ci stava provando in tutti i modi, anche parlando e dimostrandogli affetto, la cosa che per lei era la più difficile.
Noah Il ragazzo infondo era di animo buono e, quella che aveva davanti a lui, era una sorella con cui, bene o male, avrebbe voluto avere una qualche specie di assurda relazione familiare. Chiuse la porta non appena lei entrò, andandosi a risedere sul letto impolverato. <non sapevo dove andare, Zio Charon non fa entrare nessuno qui in attesa che uno di noi due la riusasse..> e Maya è palese non l'ha fatto, per cui per il momento, finché starà a Return, la userà lui. <maya, io non ho bisogno di te.. Non per quello che pensi tu, almeno.. Sono grande abbastanza, sono un umano che è vissuto all'inferno fino l'altro ieri.. Credi davvero che non sappia cavarmela?> Sospirò, guardandosi attorno e poi riguardando lei. <e perché dovrei fidarmi di una strega o di Azrael?> Certo Azrael lo aveva *salvato* da Sorat, ma al di la di questo rimaneva colui che aveva tolto sua sorella dai suoi genitori.. E di questa strega, non sapeva niente. Maya <perché la strega da cui sono andata, è Psiche.. tua zia> sua zia, ovvio, perché lei aveva rifiutato la sua famiglia, quindi anche gli zii. Anche Ginevra all’inizio era rientrata nel gruppo dei parenti da ignorare ma, alla fine, la ragazza era riuscita a darsi largo dentro Maya e per qualche strano motivo Maya si era legata a lei. C’erano poche persone sull’isola a cui teneva, e una di queste era appunto la cugina. <non sai cavartela se un demone come Sorat riesce a rapirti Noah.. e per quanto mi sia possibile io, ho cercato una soluzione al problema. Sarai protetto da Sorat, non potrà mai farti del male.. e io potrò sentirmi più tranquilla> Lo guardò in faccia. Era preoccupata, si vedeva. E voleva tanto che lui si fidasse di lei. Alzò la mano che portava coperta dal guanto e lentamente lo tolse. Poi lo guardò di nuovo. <tu sei legato ad Azrael in un modo che è difficile da spiegare, ma Azrael non farebbe mai del male ad una persona a lui legata. Non ne farebbe a me, non ne farà mai a te.. ma Sorat.. Sorat potrebbe volerti morto, Noah, credimi.. E se ancora sei vivo è solo grazie ad Azrael.. lascia che faccia quello che devo per proteggerti, per favore..> Chiedere per favore non era certo da lei, ma era cambiata.. completamente cambiata. Ed ora più che mai, considerando che si trovava privata della sua natura di angelo della morte ed era certa che fosse per colpa di Adam, che nel risvegliarla si era preso una parte della sua anima.
Noah <oh..> Ecco, che si trattasse di sua, loro, zia già cambiava le carte in tavola. Al contrario di Maya aveva sempre avuto un buon rapporto anche con gli zii oltre che con Ginevra, per cui che l'incantesimo provenisse da lei significava andare sul sicuro. <sorat non mi ha proprio rapito, Maya.. Lui..> Lui lo aveva rapito, ma non voleva dargliela vinta così facilmente <lui mi ha aiutato a farti muovere un po', non era un vero e proprio rapimento.. Ostaggio e rapitore d'accordo non si vedono molto spesso..> Ma non era convinto lui stesso delle sue parole. Le guardò la mano, non capendo cosa significava quel gesto. Ma poi si rabbuiò subito dopo. <cosa vuol dire che sono legato ad Azrael? è perché sono tuo fratello? Io non voglio avere niente a che fare con lui, Maya, non con lui..> Non con chi aveva rovinato la sua famiglia.
Maya Scosse la testa alle parole del ragazzo. Sorat era sicura che lo aveva ingannato ma non pensava che Noah fosse d’accordo con lui al punto di lasciarsi rapire. Sospirò e poi lentamente cominciò a sfilare il guanto. <non so in che modo Sorat ti abbia convinto Noah, ma credimi.. se lui ti ha *rapito* anche se ti credevi di essere d’accordo non lo ha fatto per te, ma solo per sfidare Azrael.. Ci sono alcune cose che ancora non conosci, cose che non dovresti sapere per il tuo bene ma..> già, un ma.. Maya gli avrebbe detto la verità? Non lo sapeva ancora, ma era certa di non voler nascondere il legame di Noah con Azrael, dato che un legame esisteva. Appoggiò il guanto sul mobile e si avvicinò al fratello <noah, credimi.. tu sei molto più legato ad Azrael di me, questo è certo.. e lo sei da che sei venuto al mondo. La tua esistenza è legata a lui molto più di quanto tu possa solo immaginare.. e Sorat lo ha scoperto. Per questo ti ha portato via, ti ha illuso per tenerti con se.. Tu eri solo un vittima della loro eterna lotta> allungò la mano verso il ragazzo, mostrandogli il palmo <in questa mano c’è l’incantesimo di Psiche, lascia che lo trasmetta a te Noah>
Noah <ok, poniamo che tu abbia ragione e che io sia stato solo una pedina per il loro.. Gioco, come lo chiami tu.. Ora sono libero, no? Da Sorat, Azrael mi ha liberato..> non che non confidasse in sua zia, ma c'era qualcosa in tutta quella storia che non si sapeva spiegare, ma non gli andava a genio. La guardò avvicinarsi, sempre serio, ascoltandola. Era legato ad Azrael addirittura più di lei? Non gli aveva specificato come e in che senso, ma in questo momento.. non voleva saperlo, aveva capito una cosa da tutto questo discorso e quella gli bastava per ora. Guardò la mano della sorella, allungando la sua verso di lei <va bene, mi fido dell'incantesimo, fallo..>
Maya <sei libero ma non sei al sicuro. Sorat potrebbe sempre venire a cercarti e potrebbe farti del male..> alle sue ultime parole però Maya si avvicinò di nuovo al ragazzo, annuì quando lui gli disse di farlo e fece come Psiche gli aveva detto. Appoggiò la sua mano sulla testa del ragazzo e poi, come le era stato detto, tracciò una croce ben distinta sulla fronte del ragazzo. Una leggera scossa dopo aver compiuto quel gesto le fece formicolare la mano. La tolse poco dopo e poi osservò il fratello.. Aveva avuto effetto? C’era riuscita? La mano era percorsa da uno strano formicolio che ancora non accennava a passare <tutto bene Noah?> lo guardò, in attesa che il ragazzo le dicesse qualcosa.
Noah Lui non credeva che Sorat fosse ancora interessato a lui, ma non disse niente ad alta voce, infatti aspettò che Maya facesse quel che doveva fare. Tenne gl'occhi aperti, fissi sulla sorella, osservando ogni gesto e sbarrandoli leggermente quando lo stesso brivido che aveva percorso lei, percorse lui. Rimase un attimo in silenzio, poi annuì, alzandosi e spostandosi da lei per non farsi toccare ancora. Non le guardò la mano tremare preoccupato, guardava solo lei.. Serio. <bene, hai fatto quello che dovei.. Perché sono legato ad Azrael, vero? L'ho capito dalle tue parole, prima, Maya.. non ti interessa niente di me, vero? Se non fossi legato ad Azrael non ti saresti mai sprecata, sarei rimasto il fratello non desiderato, un innocente da odiare.. Ora ti senti meglio? Spero di si, puoi andare..> Non sapeva nemmeno lui dove aveva imparato a essere così freddo, ma pensava ancora di non essere niente per lei, niente che valesse la pena considerare se non fosse così legato a un uomo che dopo tutto lui odiava.
Maya Lo guardò quando Noah pronunciò quelle parole. Sapeva che lui non gli avrebbe mai creduto, lo sapeva ma nonostante tutto sperava che alla fine il ragazzo avrebbe compreso. Era suo fratello, il sangue non mente.. E lei senza nemmeno sapere come si era affezionata a lui al punto di volerlo proteggere. <forse all'inizio era così, non voglio mentirti, non te lo meriti. Eri legato ad Azrael quindi la tua vita mi interessava per quello, ma ora.. Ora è diverso.. Non so spiegarti quando sia cominciato ma ho iniziato a pensare a te non come un essere legato all'angelo ma come una persona legata a me. Sei mio fratello Noah, ed anche se non vuoi credermi io credo di essere legata a te per quello> Fece un passo indietro abbassando lo sguardo.. Se non le avrebbe creduto non avrebbe fatto niente.. Lo avrebbe aspettato, questo era certo, finché un giorno non sarebbe tornato da lei.
Noah Non le credeva, non del tutto. Non riusciva a fidarsi pienamente di quella ragazza.. Eppure in cuor suo lo desiderava con tutto se stesso. Sognava ancora la sorella maggiore che non aveva mai avuto.. E ora che ce l'aveva davanti, non riusciva a fidarsi completamente di lei. <vorrei crederti, lo vorrei davvero.. Ma sei davvero cambiata dal nulla?> mosse appena a disagio le braccia e le spalle, come se sentisse i postumi dell'incantesimo. <non te lo so spiegare nemmeno io, Maya, ma non riesco a fidarmi di te, come non mi fido ora né di Azrael, né di Sorat..> forse perché ora le ricordava troppo sua madre, la madre che aveva abbandonato anche lui. Si alzò per accompagnarla alla porta. <tra un paio di giorni torno all'inferno..> quindi questo era un addio.. O un arrivederci? <grazie, comunque, dell'incantesimo..>
Maya Seguì Noah verso la porta. Le sue parole le facevano male ma infondo, in passato, lei aveva detto di peggio a quel ragazzo. Lo meritava, e lo sapeva. Non si aspettava certo un suo perdono. Ma dentro di lei sperava che prima o poi Noah l’avrebbe perdonata. Si voltò, di fronte alla porta e lo guardò un’ultima volta <c’ho messo tanto a cambiare, da quando sono in questo posto.. ed è dovuto alle persone che vi ho incontrato. Mi hanno fatto capire che ci sono cose importanti, persone importanti. Ed ho capito che odiavo te perché odiavo ed odio quei due.. ma in realtà tu sei una vittima, proprio come me..> accennò un leggero sorriso, prima di voltarsi ed uscire dalla porta pronunciando le sue ultime parole, prima di andarsene <aspetterò il tuo ritorno Noah.. ci sarò, quando deciderai di darmi un’altra possibilità.. Nel frattempo, fai attenzione.>
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