Notte fonda, camera di Helles, mentre scrive un biglietto losco a BELIAL
Non riesco a dormire, mi sento agitata. Sono due giorni che continuo a ripensare alle parole di quella strana ragazza che si agitava in modo contorsionistico sull’albero… Blair… Bella Dor era veramente attratta da lei, in una maniera che sembrava magnetica, non le riusciva a staccare gli occhi di dosso. E come le piacevano quei campanellini, è stata così felice di averne uno in dono. Adesso lo agita prima di dormire, mentre gioca… Io ancora non capisco come abbia potuto dirmi quelle cose. Come le sia saltato in mente di suggerirmi di uccidere Balthasar. Non avrei mai pensato di dover compiere un simile atto per porre fine ai miei pensieri e ai problemi miei e di Dorothea! Non credevo di dover ricorrere a tanto. E’ il padre di mia figlia, ma che comunque non c’è mai, non è presente come dovrebbe. In parte perché glielo impedisco io, in parte perché ha “altro” da fare. Evidentemente, forse, non gli importa così tanto di lei. Poi se ne ricorda e viene a elemosinare carezze dalla piccola. Non può andare avanti così! La situazione deve trovare una soluzione, in un modo o nell’altro. Io devo provvedere, perché quel demone ultimamente sta perdendo la testa, e può essere rischioso per il mio prezioso tesoro. So cosa devo fare. Devo trovare la forza e il coraggio per fare quel piccolo ma enorme passo che mi consentirebbe di affrontare la situazione nel modo più giusto, o per lo meno schiarire le idee e trovare una via di fuga. So a chi devo rivolgermi per far in modo che quel “Non stasera” pronunciato da Blanche in maniera così inquietante si tramuti in un “Mai”, per non correre alcun rischio. Risoluta, mi siedo alla scrivania, prendo un semplice foglio bianco e dopo una enorme sospiro inizio a scrivere, cercando di essere, o quanto meno sembrare a colui che riceverà questo scritto, decisa e ferma nelle mie intenzioni. Soprattutto, non intimorita da lui. Non posso permettermelo.
Egregio Sig. Belial,
immagino che possiate trovarvi spiazzato quando, una volta arrivato infondo alla lettera, leggerete il mio nome. Non crediate che non abbia riflettuto a sufficienza prima di scrivere queste parole. E mi duole anche dover ammettere che mi serve il vostro aiuto. Ma devo farlo. Ho bisogno di parlarvi in modo strettamente privato, lontano da orecchie e occhi indiscreti. Se accetterete di incontrarmi, vi attenderò nelle segrete del castello.
Helles
Il biglietto è scritto con grafia pulita e leggibile, non sono presenti errori o macchie d’inchiostro che indichino dubbi o titubanza. Il foglio viene arrotolato su se stesso e legato con un nastro di velluto nero. Viene recapitato direttamente da Helles che lo appoggia sul davanzale della finestra della camera dell’Angelo caduto (se lascia le finestre aperte quando non è in camera….eh!) in un momento in cui non vi è nessuno.
(biglietto scritto prima di ricevere la lettera di Balthy, ma causa forze maggiori -telecom- non è stato postato a tempo debito)
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