Posts written by nith85

view post Posted: 21/3/2012, 14:43 [PG GIOCANTE] Rehael - >> 05
Benvenuta *_* bellissimo pg! ci voleva qualche angelo in più..
view post Posted: 20/3/2012, 12:33 The Return MEMORIES - >> 05
Ieri sera. Poe - Londra

<_Ginevra_> <la signorina che sta sera mi garbava col capello mosso http://data.whicdn.com/images/10905050/tum...1_500_large.jpg è, invece e stranamente direi, nella camera del demone, seduta alla scrivania che, stranamente anche vestita, sta sfogliando uno dei mille mila tomi che l'altra sera si è portata dietro dalla biblioteca. Ovviamente sta leggendo chissà cosa su Londra. Vicino a lei, nemmeno sentisse qualcosa nell'aria, c'è una scatolina in velluto nero, chissà mai cosa contiene>

<@Dagon_> <il signorino http://weheartit.com/entry/22869904 con l'espressione più incazzata del solito, entra giusto ora in camera con ben poca gentilezza. Anzi, diciamo che spalanca proprio la porta e non dice nemmeno ciao, si limita a borbottare qualcosa tipo> è di sotto, andiamo.. <fa cenno con la testa verso il corridoio e successivamente un passo indietro attendendo che la vampira prenda ciò che le serve ed esca. I bagagli, a patto che ne abbiano *_*, saranno al pentacolo da giorni>

<_Ginevra_> <i bagagli sono pronti, anche perchè avrà pensato bene di fare anche quelli di Cathy lei *_* che brava bambina. Alza lo sguardo dal libro osservando Dagon con entrambe le sopracciglia sollevate> Ciao tornado.. <peccato che come senta le parole del demone, nemmeno avesse una molla sulla sedia, si alza di scatto, rimanendo però qualche secondo li ferma immobile a guardarlo. ORA non è molto convinta, fortuna che aveva un piano brillante in mente *_* prende la scatolina dalla scrivania, infilandosela velocemente nella taschian della giacchetta che si infila, uscendo dalla stanza> Non farle male.. <se, ciao, dal tono lo sta seriamane supplicando ed è già preoccupata, benissimo>

<@Dagon_> Smettila di darmi ordini Ginevra, non sono un idiota.. <glielo ha già detto ventimila volte, ha capito e sopratutto non ha mai avuto la minima intenzione di farle del male, non lo avrebbe fatto a prescindere quindi basta *_* o la molla lì e a Londra ci va da solo! Ovviamente questo non glielo dice, ma dall'espressione si capisce bene che non vuole più sentirglielo ripetere. Messa a posto tale questione le prende la mano e si dirige verso le scale, ha abbastanza fretta perché non vuole che Catherine si allontani e inseguirla per tutta Return, ma a parte questo SEMBRA tranquillo, espressione torva a parte *_*>

<_Ginevra_> <lo guarda ricambiando la stessa espressione seria> Non era un ordine, lo so che.. <sospira> Lo so.. <lo sa che non le vuole fare male, ne han già parlato ampiamente, ma è più forte di lei e non riesce a non pensarci. Comunque sia non aggiunge nient'altro, cerca anche di abbozzargli un sorriso quando le prende la mano e, stringendogliela bene bene, lo segue ovunque lui vada dato che oltre a sapere che Cathy è sotto non sa precisamente dov'è, quindi si affida a lui, tenendo l'altra mano sul taschino.. figuriamoci se doveva affrontarla da sola *_*>

<@Dagon_> <ricambia il sorriso e si avvia per il corridoio e poi appunto per le scale. Ma arrivato a metà si ferma, uno scalino più sotto di lei, e si gira a guardarla> senti Ginevra.. <sospira> pur avendo chiesto alla stella di lasciarmi tenere la mia natura, non so se una volta arrivati a Londra rispetterà quanto detto <si sa che Polluce è una stronzetta!> quindi.. <si schiarisce la voce, distogliendo solo un attimo lo sguardo> siccome non mi piacciono i sentimenti umani <perché non li può controllare, è già difficile da demone farlo> voglio che tu sappia adesso che sono innamorato di te.. <eh? *_* Ora capisco perché in Inghilterra ci andrà con Cathy da solo, Ginny morirà a Return tra qualche minuto> qualsiasi cosa accadrà se diventerò umano, qualsiasi cosa ti dirò.. è qualcosa che sento già adesso. <accenna un altro sorriso, glielo ha detto perché non vuole sia un Dagon umano a dirle certe cose per la prima volta, così come successe con Avon.>

<_Ginevra_> <come farmi morire precocemente una vampira, ecco fatto. Perchè lei ovviamente si ferma, giustamente, quando si ferma lui, anche se non gli molla la mano che le è già partita l'ansia per Cathy, figuriamoci, infatti immagina voglia dirle ancora qualcosa sull'amica, tipo avvertirla di nuovo che quella non è lei e via dicendo> ... <apre bocca una volta, a vuoto, perchè voleva chiedergli dove voleva andare a parare col discorso di polluce ma, sentendo il resto, rimane completamente di sasso. Presente la faccia che ha fatto l'altra sera quando l'ha chiamata amor mio? Ecco, ora anche peggio, ha il cuore che le batte davvero veloce e per un buon momento rimane a guardarlo zitta, con la bocca socchiusa e non c'è nemmeno da aggiungere che è arrossita> Dagon.. <lo sussurra appena, spostando l'altra manina sul viso del demone per carezzargli la guancia e scivolare con la fronte sulla sua, che se lui è nello scalino giù ci arriva giusta giusta.. Ci manca veramente poco pianga *_*> Ti amo.. <eccoci, è stato bello, anche per sta sera l'ho persa>

<_Catherine_> <la vampira si trova nel giardino del castello. Più precisamente è seduta sul muretto che separa la foresta dal guardino http://data.whicdn.com/images/15446487/Ili...is_11_large.jpg E’ seduta e *vestita* nel medesimo modo. La differenza è che sembri stia aspettando qualcuno in quanto non stacca lo sguardo dal portone d’ingresso. Non si è accorta di Dagon prima, quando l’ha incrociato nel corridoio o forse si.. ma l’unica persona alla quale è rivolta la sua attenzione è quella che, sicuramente, ha rubato qualcosa che le appartiene e che lei, manco a dirlo, rivuole indietro>

<@Dagon_> Shh.. <deglutisce, quasi a fatica, tanto che non risparma la 2.05 ma senza scuotere la testa. Poggia la fronte contro la sua giusto il tempo di baciarle le labbra per via della sua risposta, poi si allontana poco per volta sempre tenendo il sorriso sulle labbra> andiamo adesso.. <e detto ciò si volta, a Ginevra sembrerà di aver appena vissuto un sogno, tanto è veloce nel ritornare il Dagon di sempre, freddo e chiuso in se stesso su certe cose. Apre il portone e indica Catherine alla ragazza con un gesto del capo, anche se è sicuro che lei la vedrà ugualmente al volo. Le stringe di più la mano, fermandosi solo un attimo prima di avvicinarsi alla vampira che sembra uscita da un video di Lady Gaga>

<_Ginevra_> <ah, la 2.05 *_* ricambia il bacio, anche se fosse per lei ora cathy potrebbe pure aspettare il mese prossimo, senza offesa per la sua migliore amica ma è appena stata portata fino in paradiso nel giro di cinque minuti *_* Infatti tenendo sempre la mano sulla guancia del demone cerca di prolungare il bacio anche solo per un secondo di più, annuendo poi alle sue parole, anche se continua a guardarlo con un'espressio sognante che la metà basta. Infatti non ha ben capito come siano arrivati all'aperto, ma si risveglia dal suo romantico torpore quando si ritrova di fronte, appunto, la sua *sorellina*> Cathy.. <questo lo dice quando arrivano abbastanza vicini, ma il tono è di nuovo serio e anche infastidito. La infastidisce vederla così poco lei che non riesce a darsi pace>

<_Catherine_> <ignoro quei numeri, ma forse si tratta della posizione del giorno *_*. Vabbè, non è importante. Lei li vede uscire ma non si scompone dalla sua posizione. E’ chiaro che quello non è il suo modo di vestire o truccarsi.. è rimasto ben poco della vera Catherine ma quel poco, si trova esattamente nella tasca della vampira. Scende dal muretto con un salto aggraziato e fissa lo sguardo negli occhi dell’amica, quasi ignorando il demone> Tu. Stupida mezzosangue.. <°°>..hai qualcosa che mi appartiene. <allunga una mano, perché rivuole i suoi anelli. E’ disposta a tutto pur di averli e lo si nota dal suo sguardo severo, rigido. Si aspetta che l’*amica* gli abbia presi per farle un dispetto e si aspetta, allo stesso modo, che glieli restituisca senza fare storie. Solo alla fine guarda Dagon, abbozzando un sorrisetto malizioso ma credo sia teso a far capire a Ginevra che, se vuole la guerra, lei non ha problemi a combattere e Dagon è proprio il *punto debole* della evampira>

<@Dagon_> <no, è la faccia che fa Gandy in un video XD comunque per il momento non interviene. Ha promesso a Ginevra che avrebbe agito solo SE non fossero riusciti a portarla al Pentacolo con le buone, quindi sta in disparte e attende che sia la ragazza a rispondere. L'unica cosa che fa, oltre a continuare a stringere la mano della sua vampirina, è quella di rispondere al sorriso di Catherine. Naturalmente non in modo malizioso, vuole solo capire che intenzioni abbia lei e fare lo stronzo già da ora non gli sembra la mossa più efficace, per cui sta al gioco.>

<_Ginevra_> Buonasera anche a te, è bello vederti, si sto bene grazie.. <eh? Bè probabilmente era quello che ha fatto finta di sentire, lasciandosi scivolare l'insulto addosso come se non l'avesse sentito. Tanto ormai ha capito che se ricambia l'insulto non ottiene niente dall'altra parte, quindi evita direttamente di risponderle male. Stringe la manina del demone un pochino di più quando Cathy sorride in quella maniera a Dagon, è l'unica cosa che riesce a darle veramente fastidio. Come le sono saltati subito i nervi la sera che Cathy ha salutato Dagon come se fosse l'allegra donnina del paese, idem ora. Infatti alza un sopracciglio guardandola male> Comunque si, possiamo.. Parlarne <ahahahahaha> Catherine? Come diavolo fai a non essere già nelle sue braccia quando hai visto gli anelli? non puoi far finta di niente, se li rivuoi indietro c'è un motivo, no? <scommetto che Cathy di tutto questo sente solo blablabla. un piano geniale il suo, non c'è che dire *_*>

<_Catherine_> <continua a guardare Dagon con quel sorrisino mentre Ginevra la saluta educatamente. Non le interessa niente di parlare con lei o tantomeno chiarirsi. Lei crede di star bene così e di sicuro non ha alcun rimorso per le cose che ha fatto, compreso insultarla e mordere Elros> Sta parlando con me? <scuote la testa, mentre ha la mano ancora tesa ad aspettare che gli anelli le vengano restituiti> Potresti dire alla tua donna che se non mi restituisce ciò che per diritto mi appartiene, le cose potrebbero mettersi male? Non ho grande tolleranza per i ficcanaso, e ne ho ancora meno per i ladri! <l’ultima parola la urla, tornando a guardare gli occhi dell’unica persona al mondo che le è SEMPRE stata vicina. Nel bene e nel male.> Stai parlando troppo, Ginevra. E ultimamente ho problemi a gestire la pazienza.. <non se n’erano accorti *_*> adesso, le soluzioni sono due: o mi ridai la scatolina con le buone o me la riprendo con le cattive.. e Dagon potrebbe aver bisogno di consolazione dopo.. <sorride molto stronza e strizza l’occhio al demone, manco volesse saltargli addosso in quel momento stesso>

<@Dagon_> <gli anelli li prende lui dal taschino della giacca della ragazza, naturalmente dopo averle lasciato la mano e averla guardata in maniera molto eloquente per farle capire di non preoccuparsi. Si rigira la scatola nelle mani mentre si sposta alle spalle della vampira secsi> adesso gli anelli ce li ho io.. <li ha presi apposta per evitare che Catherine continuasse ad insultare Ginevra e pentirsene amaramente tra un'ora. Sposta i capelli della vampira Gaga su una spalla, sventolandole la scatolina di velluto sotto al naso con la mano sana. Quella cyborg è ferma a pochi millimetri dalla vita di Cathy, perché nel caso in cui decidesse di prendersi gli anelli e scappare, la fermerebbe all'istante in ogni modo possibile> facciamo un gioco. Tu riprendi i tuoi anelli di *fidanzamento* e in cambio dai qualcosa a me.. <parla di ME senza includere Ginevra perché sa che altrimenti non accetterebbe mai. Le sfiora piano la spalla sempre con il velluto del piccolo contenitore, sperando che a Ginny, dopo quel che le ha detto, non dia fastidio la cosa e capisca perché lo sta facendo. Ovvero per non caricarsela in spalla e portarla via con la forza.>

<_Ginevra_> <quando Cathy parla con Dagon lei per tutto il tempo non smette di guardarla come se potesse darle fuoco solo con gl'occhi, toccatele tutto ma non il suo breil.. Ah no, demone> Chiudi la bocca, Catherine, perchè fai più bella figura.. <questo un po' lo dice per come parla di Dagon, un po' perchè sa anche lei che poi se ne pentirà. Infatti Dagon sarà felice di notare che Ginevra ha seguito il suo consiglio, ovvero che non sta cercando di bisticciare e non sta dicendo niente di cui poi potrebbero entrambe pentirsi. Gira la testolina solo quando sente il demone che le sfila la scatolina dalla tasca, guardandolo un pochino perplessa ma lo lascia fare, anche curiosa di vedere il metodo Dagon dato che il metodo Ginevra lo possiamo considerare fallito esattamente ora. Incrocia le braccia sotto al seno, guardando a turno i due, curiosa di vedere come reagirà Cathy ora>

<_Catherine_> <adesso è Ginevra quella ad essere completamente ignorata perché non è più lei che possiede ciò che invece appartiene a lei. Segue tutti i movimenti del demone, girando appena la testa quando inizia a sventolarle la scatolina davanti alla faccia. L’istinto è quello di cercare di riprenderseli ma non è una stupida e sa che quella mano poggiata sulla sua vita ha un perché preciso> Non vedo per quale motivo dovrei giocare per riprendermi qualcosa che già mi appartiene. Sarai anche un demone coi fiocchi Dagon, ma dimentichi anche che non hai più di fronte la povera Catherine che hai salvato da una notte di pioggia.. <sposta gli occhi sulla scatola che le accarezza la spalla> .. ma i giochi mi piacciono e soprattutto, la ricompensa potrebbe valere la candela.. <._. ride, cristallina, posando lo sguardo nuovamente sull’amica che la sta guardando> Sei fai la brava ti permetterò anche di guardare.. <ma!!! Salvatemi la bambina che non sa quel che sta dicendo! Comunque si volta, posando una mano sulla spalla del demone e guardandolo a due centimetri dalla faccia. Inutile dire che si sta comportando così non perché desideri Dagon seriamente ma piuttosto per infastidire Ginevra> Allora? Iniziamo? <sbatte le palpebre, dando quindi le spalle all’amica che potrà vedere solo la mano posata sulla spalla di Dagon stringersi un pochino di più>

<@Dagon_> <quando Catherine si volta sposta la mano cyborg dalla sua vita e gliela poggia sulla nuca. Non con forza, ma molto delicatamente, quasi volesse avvicinarla a se per baciarla. Ovviamente non lo fa> giuro sul mio onore di Demone che la ricompensa varrà la candela.. <la ricompensa sarà farla ritornare in se e portarla da Stephan, per inteso, niente di sessuale come potrebbe sembrare. Le sorride, avvicinandosi appena di più al viso della secsi girl. Ok, Catherine non avrà alcun interesse sentimentale per Dagon, ma è sempre una vampira, in quanto tale lussuriosa e con un gran figo ad un centimetro dal naso. Con la scusa di abbracciarla, le passa una mano dietro la schiena e restituisce gli anelli a Ginevra senza mai togliere gli occhi da quelli di Cathy> mi dispiace, ma è per il tuo bene.. <glielo sussurra a fior di labbra prima di prenderla in braccio con un gesto fulmineo. Ora la sfido a liberarsi da quella presa, non ce la farà mai *_*> andiamo.. <questo lo dice a Ginny, prima di camminare verso il pentacolo, la strada non è breve ._.>

<_Ginevra_> <non so da dove arrivi tanta santa pazienza a questa ragazza, sa che Dagon non farebbe mai niente di simile, infatti di lui si fida, ciecamente, anche se vederlo fare così le fa comunque alzare un sopracciglio e stringere la mano col palmo tagliato, nemmeno sentisse un prurito fastidioso *_* chissà mai.. Alza gl'occhi al cielo sentendo CAtherine, è costretta poi a chiuderli per non saltare al collo dell'amica e strapparle i capelli uno a uno solo perchè ha osato alludere a qualcosa da fare col SUO demone. Li riapre solo quando sente un movimento nell'aria, allungando la mano giusto in tempo per riafferrare la scatolina di velluto e rimettersela in tasca> Sarà il caso prima che.. <si morde la lingua prima di minacciare qualcuno che, ovviamente, è cathy, camminando di fianco a loro, leggermente un po' più avanti. Non le piace questa Cathy, nemmeno un po' *_*>

<_Catherine_> <sorride al demone, languida, e socchiude appena le labbra come se stesse già pregustando quel bacio. Io al posto di Ginevra avrei già il fumo alle narici.. ma in ogni caso non accade nulla anche se, appunto, la lussuria è una caratteristica che in questo momento le appartiene e che non ha ancora soddisfatto. Menomale °°> Ho già in mente un paio di giochetti da fare con te.. me li ha insegnati la persona alle mie spalle.. <continua a sorridere in quel modo malsano che non fa parte della vera Catherine e si gode quell’abbraccio manco fosse l’atto sessuale in se.. ma a un tratto, avverte che la stretta sulla sua vita si sta facendo più forte e che gli anelli non sono più in possesso del demone. Spalanca gli occhi, intuendo di esser stata fregata *_*> Brutto stronzo! <e proprio mentre stava per sferrare un colpo a Dagon, il demone se la carica in spalla. Di certo non è capace di liberarsi, non ha il potere di sua madre che controlla i metalli, ma cerca di divincolarsi dando dei pugni sulla schiena del vampiro senza preoccuparsi della forza che sta usando> Giuro sulla cosa che ho più cara che questa me la pagherete, entrambi! <e scalcia, girando la testa di lato per mostrare i canini affilati a Ginevra. Dagon non si azzarda a morderlo. Sarà anche impazzita ma sa bene cosa succede se si beve da lui>

<@Dagon_> <in realtà il prurito lo dovrebbe sentire eccome, anzi se la cosa le desse veramente fastidio e le provocasse sofferenza, sarebbe la mano di Dagon a riaprirsi. Peccato che lui il dolore non lo senta, per cui, se anche così fosse, non se ne accorgerebbe nemmeno ora avendo le mani un tantino impegnate a regger la vampira> grazie, Catherine, me lo dicono spesso, sopratutto le donne. <sorride appena, può picchiarlo anche fino a fargli la schiena in sangue, come ho detto non sente dolore e non sarà questo a farlo fermare> sì, ne riparliamo tra un pochino va bene? Il tempo di arrivare al pentacolo, poi potrai farcela pagare quanto vorrai.. <cammina a passo svelto, sa che Ginevra segue dunque non perde tempo a voltarsi, che è già tardissimo.>

<_Ginevra_> <io Catherine l'avrei già fatta strisciare sul terreno dopo avergliene date di santa ragione, ma è anche vero che sa che quella NON è Catherine e che ne ha già passate abbastanza e, fargli pesare anche questa, alla fine dei conti, non sarebbe corretto. Non che non sia infastidita eh, quello si vede palesemente, ha uno sguardo che manda fulmini a destra e a sinistra *_*> Catherine, posso dirti che fai schifo? <ah questo però lo dice, che zitta non ha mai saputo starci troppo a lungo. Infatti le ricambia anche l'occhiattaccia con tanto di canini in mostra anche da parte sua, Dagon corri prima che cambia idea e decida di fargliela pagare. Comunque sia se è alle loro spalle Dagon non potrà vederla ma sta tenendo il palmo della mano taglita chiusa a pugno e parecchio stretta, alla fine, appunto come detto, le da fastidio, nonostante sappia com'è la situazione, ma è gelosa e possessiva *_*> Mh.. <ora nemmeno parla, è in silenzio stampa xD>

<_Catherine_> <lei più di tanto non può fare. Sta cercando di entrare nella mente del demone ma non ci riesce. Scalcia e da pugni alla sua schiena di Dagon perché è l’unico modo che al momento ha per sfogare la sua rabbia. Oltre a guardare in cagnesco Ginevra finchè riesce a vederla> Sempre meglio della stronza che abbandona la sua miliore amica per trombarsi un demone. <sputa °° per terra mentre Dagon continua a procedere verso il pentacolo. Solo adesso capisce che si stanno dirigendo verso la spiaggia> NO! <questo lo urla, facendo leva sulla schiena di Dagon per cercare di strisciare fuori dalla sua stretta con il risultato di ferirsi lei stessa la vita> lasciatemi! Armandddddddd!!! <si, ti sentirà sicuramente *_*>

<@Dagon_> Stai ferma maledizione! <sente che si è fatta male e per questo motivo decide di tenerla ferma coi poteri. A mali estremi estremi rimedi. Siccome devono arrivare a Londra entro l'1 mi dicono, facciamo che sono già nei pressi della spiaggia. Dagon quando vuole sa essere ben veloce e Ginevra è una vampira, non resterà certo senza fiato. Nella barca c'è già l'elfo pronto a trasportarli, il Demone lo avrà obbligato a star lì in attesa che arrivassero pena la morte, credo *_* salta su e si mette seduto con Catherine in braccio che ora potrà solo parlare ma non potrà muovere ne gambe ne mani. Allenta la presa, tenendola solo col braccio cyborg, per passare la sua mano sana sulla fronte sbuffando di fatica. Però si ferma quando si accorge di avere di nuovo il palmo aperto,aggrotta la fronte ricordando le parole di suo padre e sospirando> cazzo.. <punta gli occhi sulla sua donna> mi dispiace Ginevra.. <di averle dato così fastidio, ora lo ha capito, non che avesse dubbi del resto. infila la mano nell'acqua gelida del mare per sciacquarla> ti spiegherò in un altro momento. <sì, ora non è il caso di parlare del loro legame segreto. Si volta verso il barcaiolo> muoviti! <e tempo due minuti arriveranno al Pentacolo.>

<_Ginevra_> <schiva lo spunto di Catherine, ritirando anche i canini e guardandola piuttosto contrita> Non spreco nemmeno fiato contro di te, Catherine.. <infatti non la degna proprio più di nota, limitandosi a seguire solo Dagon a passo svelto e, alla stessa maniera veloce, salire sulla barchina. Cathy fa proprio finta di non vederla più, perchè sa che se apre bocca ne dice così tante da farla rimanere male un mese, piuttosto preferisce mordersi la lingua e tacere. Guarda Dagon non capendo ovviamente cosa stia succedendo, dato che di quella cosa li devono ancora parlarne, fa un cenno con la testolina solo al mi dispiace, quello lo ha capito e infatti gli sorride, non troppo apertamente che non è il momento adatto al romanticismo ma lo fa, tanto a dirgli che non ce l'ha minimamente con lui. Come arriveranno alla spiaggia al pentacolo scenderà subito dalla barcolina, sperando di portare il prima possibile caterina lontana da li>

<_Catherine_> <stringe i denti per le escoriazioni che si sarà procurata sulla vita. Pur essendo una vampira non è invincibile contro uno che ha il braccio fatto di un materiale indistruttibile> siete dei falliti.. <accenna un sorriso amaro quando sente di non poter più muovere un muscolo e di conseguenza non può fare altro che lasciarsi trasportare da Dagon e sorreggere da lui. Una volta sulla barca riprende a guardare Ginevra con un’espressione carica di odio. Avverte l’odore del sangue e, pur non capendo nulla di quello che in realtà sta accadendo ai due, prende a ridere di gusto> ..E patetici. Pensate che Armand non capirà quello che avete fatto e non ve la farà pagare? Tu.. <ginevra> verrai sepolta viva in una cripta senza possibilità che il bel Louis ti salvi la vita dato che è rinchiuso chissà dove e tu.. <dice, rivolgendosi a dagon> Perderai molto più della tua promessa sposa.. <è colma d’ira ma.. ancora per poco>

<@Dagon_> <guarda Catherine dall'alto, dato che tenendola in braccio risulta appena sotto il suo viso> gli ho strappato il cuore una volta, non mi farò problemi a farlo nuovamente.. <e non sa che Armand ne ha paura dopo quello che è successo la volta del cuore appunto, altrimenti guai, meglio non lo scopra mai *_*> intanto facciamo che tu vieni con noi.. <si alza dalla barca e salta sopra il pentacolo, poggiando Catherine a terra solo una volta entrati. Avranno giusto il tempo di rendersi conto di stare per partire, prima di ritrovarsi dall'altra parte dell'universo, senza poteri tutti e umane le due donne. E andiamo di là *_*>

<_Ginevra_> <bene, io mi trovo già di qua, dunque, e la bambina ha appena messo piede su suolo Londinese, il tempo di capire che ce l'hanno davvero fatta a salvare Cathy e poi inizierà a guardarsi in giro, o meglio a guardare accanto a sè per capire in che condizioni sono arrivati gli altri due> non ci credo.. <che ce l'hanno fatta. Tira un sospiro di sollievo, guardando prima Dagon, a cui accenna un sorriso, e poi Cathy, che ancora non considera troppo ._." è offesa, cinque minuti e forse le passa. Mi dicono che siamo davanti a casa di Stephan, anche se per sicurezza legge la dicitura sotto il campanello> Fai che ce l'abbia qui.. <la chiave, ovviamente, l'ha tenuta nella tasca del giacchino e ora la sfila, per andare ad aprire la porta e farli entrare dentro, senza nemmeno guardarsi intorno o ricordarsi che se ora non accende la luce va a sbattere da qualche parte in due secondi. Infatti intanto che gl'altri entrano cercherà da bravina l'interruttore del corridoio>

<_Catherine_> <non risponde più a Dagon. Come potrebbe del resto una volta arrivata davanti alla casa dell’amore della sua vita? Come potrebbe farlo adesso che la sua mente è tornata lucida e svincolata da qualsivoglia legame vampirico? Come potrebbe, adesso che tutto ciò che ha fatto in questi giorni bui le si sta riversando nella mente come una tempesta in pieno impeto? Guarda Dagon, poi Ginevra. Infine la porta d’ingresso a quella casa a lei così famigliare. Non ha fiato in gola per parlare. IL dover respirare non è il suo più grande problema adesso. L’unica cosa che fa è abbassare lo sguardo sul pavimento senza muovere un passo, un muscolo. Nonostante il potere di dagon non sia più attivo. E piange, piange inconsolatamente. E’ tornata se stessa.. ma.. questo vuole anche dire consapevolezza>

<@Dagon_> <il potere non è più attivo no, dal momento che li ha persi non appena messo piede a Londra. E, sopratutto, ha perso anche la lega che ricopriva il suo braccio che è ritornato ad essere normale. Prova a piegarlo, trattenendo una smorfia di dolore perché sì, ora lo sente> cazzo.. <lo dice a voce bassissima, più che altro tra se e se. Brutta roba non avere più i suoi adorati poteri, fortuna che almeno è rimasto Demone con tutti i vantaggi conseguenti. Solo dopo poco si accorge del fatto che Catherine piange, le poggia solamente una mano sulla schiena> forza, entra.. per adesso è finita. <già, per adesso.>

<_Ginevra_> <alla fine lo sguardo di Cathy lo ricambia, accennando un sorrisino di circostanza. è dispiaciuta che pianga, è dispiaciuta di vederla così ma, purtroppo, col carattere del cavolo che si ritrova deve avere ancora un po' di tempo per farsela passare, domani andrà sicuramente meglio. Aspetta che entrambi siano dentro, prima di buttarsi contro il petto del demone, nemmeno volesse infilare la testolina dentro la stessa pelle di Dagon. non crediamo che a lei non venga da piangere eh, ma lo farà in separata sede che non vuol far star male Cathy ancora di più> Andiamo a dormire? <buonissima idea, ne hanno un po' bisogno tutti *_* infatti lo dice a entrambi, spostando gl'occhioni verdi da Dagon a Cathy>

<_Catherine_> <il problema è che lei non sente nulla se non le parole che ha detto su Ginevra, su Stephan e su tutte le persone alle quali tiene. Al momento non sarebbe nemmeno capace di parlare in verità e infatti lascia che sia Dagon a condurla fin dentro la casa muovendosi per inerzia (oggi ho letto sta parola da qualche parte dev’essere xD). Si avvicina a passo lento verso il camino dove l’ultima volta si son visti lei e Steph e cade sulle ginocchia stringendo il tappeto nelle mani. Non penso si muoverà di lì per stanotte, non penso nemmeno che riuscirà a dormire. Per le parole ci sarà tempo.. adesso l’unica cosa che vuole fare e che è capace di fare è piangere>

<@Dagon_> <richiude la porta, guardandosi un attimo intorno. Non gli piace stare a casa di una persona che non conosce ne tantomeno dormire in un letto estraneo, ma è anche vero che certo non possono lasciare Catherine da sola adesso, anche se lei certo non baderà alla loro presenza, andranno ad albergare altrove quando la vampira-ora-umana sarà più tranquilla> mh.. <questo è ciò che dice quando Ginevra gli finisce contro, trattenendo di nuovo una smorfia di dolore e abbracciandola col braccio sano> andiamo a riposare, sì.. non credo di poter dormire qua dentro.. <e magari farà sdraiare Ginny su qualche letto-divano limitandosi a starle accanto ma sveglio.>

<_Ginevra_> <e fu così che passò la prima notte a Londra, tra lacrime, dolori e sospiri. Amen>

view post Posted: 19/3/2012, 15:15 The Return Incidents - >> 05
Mercoledì notte - Foresta (subito dopo l'incontro tra Adam e Castiel in spiaggia)

Adam
Aveva appena lasciato il suo amico e custode Castiel in spiaggia e in quel momento, Adam http://26.media.tumblr.com/tumblr_ls3q4zAu...due0no1_400.jpg , si stava inoltrando nella foresta diretto nel luogo in cui solitamente incontrava Guen. Aveva voglia di stringerla a se e raccontarle tutte le sue preoccupazioni. Dentro di se sapeva che ciò che aveva detto Castiel sull’essere in DUE era corretto. Lei doveva sapere e, nonostante avesse vacillato per tutta la sera, adesso voleva provare a fare la cosa giusta. Potevano affrontare insieme quelle preoccupazioni che ancora lo trattenevano dal cercare Ginevra e quindi la strega che lo avrebbe fatto tornare angelo. Correva, attento a non inciampare nelle grandi radici che sporgevano dal terreno. Non voleva rallentarsi, doveva andare da lei e al sol pensiero le sue labbra si incurvarono in un sorriso. Insieme, ce l’avrebbero fatta.

Ephram
Ma Adam questa sera non incontrerà Guen.. troverà invece lo zio della ragazza il quale si trovava, per qualche caso fortuito, proprio nei pressi in cui si trovavano Castiel e Adam. Senza volere aveva sentito alcuni spezzoni della loro conversazione e bè, c'era voluto poco per capire che la ragazza in questione fosse proprio Guen e Adam fosse l'angelo di cui la nipote gli parlava. Così, senza pensarci troppo su, una volta che Adam aveva lasciato Castiel e si era diretto nella foresta, lui lo aveva seguito. Era rimasto in disparte per un po', finché non aveva pensato che quello fosse il momento giusto per palesarsi e così facendo, si ritrovava ora proprio di fronte all'angelo. L'obbiettivo? Bè parlargli e convincerlo a lasciar perdere Guen.. Secondo lui non era adatto.. sua nipote non aveva bisogno di uno come lui no.. le avrebbe solo incasinato l'esistenza e non voleva. Avrebbe fatto di tutti per impedire che ciò accadesse. voleva proteggere Guen.. e lo avrebbe fatto.

Adam
Continuò a correre verso il laghetto, incurante del fatto che qualcuno lo stesse seguendo, osservando. Non poteva immaginare nemmeno che il vampiro avesse sentito la conversazione tra lui e Castiel. Il suo unico obiettivo, al momento, era quello di parlare con la ragazza, di esporle le sue preoccupazioni per poterle superare insieme. Ma la sua corsa fu arrestata. Conosceva Ephram. Lo aveva incontrato quando il vampiro sembrava indeciso su quale dovesse essere la ragazza della sua vita. Ci aveva parlato, consigliandolo di fare chiarezza su se stesso, prima di fare la sua scelta. Sapeva che lo aveva fatto e che aveva sposato Anthea ed era felice per loro. Ma questo non bastò a non farlo sobbalzare quando gli apparve davanti agli occhi. Indietreggiò di un passo. “Ephram..” aveva il respiro corto dovuto alla corsa. “Mi hai spaventato, accidenti.” Dopotutto la foresta poteva essere molto pericolosa. Ma lui non aveva tempo per fermarsi a parlare. Gli sorrise. “Scusami, ma devo andare adesso” Non voleva essere ineducato, ma parlare con Guen era decisamente più importante. Non sapeva lui fosse suo zio e, soprattutto, non poteva conoscere le sue intenzioni. Lo salutò con un cenno della testa e riprese a camminare, con l’intenzione di superarlo.

Ephram
Si rese conto che era Adam, quell'Adam di cui era geloso, solo quando gli fu di fronte. Fino a quel momento lo aveva sempre osservato di spalle e per lui l'odore che aveva era uguale a quello di tutti gli altri angeli. C'era un motivo per cui non gli piaceva che Guen fosse interessata ad un angelo e quel motivo forse era proprio per il passato e per Anthea. "Adam.. non avrei mai immaginato che l'angelo in questione fossi tu" lo disse a voce bassa, lasciando però che l'angelo riprendesse a camminare. Non voleva certo trattenerlo con la forza ma sapeva che le parole, usate bene, avrebbero sortito lo stesso effetto: farlo fermare. Riprese quindi a parlare, anche quando Adam gli fu di spalle
"Non la troverei.. era con me fino a poco fa e stava rientrando al castello" bugia? verità? che importava "Dico di Guen.. è lei no la ragazza da cui stai correndo? Bè.. ti informo che si tratta di mia nipote.." e poi così dicendo si voltò, aspettando la reazione dell'angelo.

Adam
Adam ignorava la gelosia di Ephram. Con Anthea non era mai andato oltre un semplice rapporto di amicizia e di certo non poteva immaginare quanto Ephram desiderasse tenerlo lontano da Guen. Stava camminando ma lo senti parlare. Si voltò solo con il busto, aggrottando la fronte senza capire. “L’angelo in questione?” Era confuso. Non capiva cosa potesse avere a che fare lui con il vampiro. Guen non gli aveva mai parlato di lui e Adam non era veggente come sua sorella. Ma l’arte di prevedere non gli sarebbe servita perché proprio nel momento in cui si stava ponendo quelle domande, Ephram riprese a parlare. Si girò completamente ma la sua espressione non cambiò. Sapeva chi stava cercando e, nonostante sapesse che molti vampiri avevano la capacità di leggere il pensiero, sentiva che in quel caso non era così. “Tua nipote?” Ephram non era molto più grande di lui e stentava a credere che il vampiro fosse davvero imparentato con Guen. Erano così diversi tra loro. “Mi stai prendendo in giro, vero? Mi hai sentito parlare con il mio amico in spiaggia e adesso vuoi solo farti quattro risate?” ritornò sui suoi passi arrivandogli alle spalle. “E’ così Ephram?” Allungò la mano per toccare la spalla del vampiro. Voleva si voltasse mentre gli rispondeva.

Ephram
Ephram era stato geloso del rapporto di Adam ed Anthea al tempo, e continuava a non vedere di buon occhio quell'angelo. Secondo lui non era adatto alla moglie al tempo ed ora non sarebbe stato adatto alla nipote "Ti sbagli, non vedo perchè dovrei prenderti in giro.. Guen è figlia di mia sorella, Nebi" sorellastra per la precisione ma non lo precisò, non era importante.. "Non ti sto prendendo in giro, non credo che mi interesserebbe farlo ma.. sono preoccupato per quello che ho sentito si.." scosse la testa e lo fissò negli occhi una volta voltato "Guen è ancora una ragazzina.. ha molti dubbi riguardo alla sua vita e.. non devi crearle altri problemi.. problemi che lei non può affrontare. Non lascia avvicinare nessuno e se con te lo ha fatto è stato perchè in te forse vedeva una persona sicura, stabile.. ora cosa ne sarebbe di lei se scoprisse le tue preoccupazioni, le tue paure? E se tu davvero tornasse ad essere quell'angelo che eri e dimenticassi cosa provi per lei? Adam ne soffrirebbe.. ed è mia nipote.. non voglio che accada"
Era bravo a recitare una parte, e quella dello zio preoccupato gli veniva anche troppo bene, ma in fondo lo era davvero.. Solo che, non voleva per nessun motivo che Adam tornasse da Guen. Sapeva che lei ne era attratta e lo avrebbe aiutato anche a discapito di se stessa. E così non doveva andare.

Adam
Al contrario del vampiro, Adam pensava che l’unica donna che avesse mai potuto avvicinare a se in maniera del tutto differente a come era accaduto con le altre, era proprio Guen. Con lei si sentiva libero. Con lei stava bene, anche se non aveva la sua grazia. “Nebi è sua madre..” Nonostante non la conoscesse, aveva avuto modo di parlare di lei con Guen. Ephram non stava mentendo e, adesso, ne era certo perché lo stava guardando negli occhi. “Scusa. Non volevo mettere in dubbio la tua parola è solo che.. “ aggrottò la fronte “non mi aspettavo fosse tua parente.” Si zittì, ascoltando tutto quello che Ephram gli stava dicendo. Fino a poco prima che incontrasse Castiel anche lui aveva nutrito gli stessi dubbi del vampiro. Non voleva coinvolgere Guen in quella faccenda, non voleva che soffrisse. Ma se era vero che tra loro stava sbocciando qualcosa.. scosse la testa, distogliendosi dai suoi pensieri per rispondere “Guen mi piace, Ephram. E ti assicuro che siamo in due a non volere che lei soffra. Per questo credo che lei debba sapere a cosa va incontro con me. Tra noi è nato..” no, non si poteva parlare d’amore. Ma sicuramente qualcosa che ci andava vicino. “.. un sentimento che non posso ignorare.. e non credo nemmeno di volerlo fare. Pensa a cosa succederebbe se lei si ritrovasse ad avere a che fare con quello che ero prima, senza che io le abbia detto la verità. Mi odierebbe, Ephram. Ed io non voglio perderla..” era un discorso egoistico? No, o almeno non del tutto. Voleva davvero che Guen non soffrisse.

Ephram
"E' sua madre già.. e puoi immaginare quanto io tenga a lei.." ad entrambe in effetti, erano la sua famiglia, e lui non aveva problemi a ribadirlo. Continuò a guardare il giovane angelo ascoltando le sue parole "Ti piace adesso.. è questo il problema. Adesso che non sei completamente te, adesso che sei macchiato da poe.. è per questo che lei ti piace.. Ma quando tornerai in te? Perchè tornerai in te prima o poi, suppongo.. sei un angelo!" insomma questa era la realtà. Ephram non era del tutto certo che se Adam fosse tornato quello che era i sentimenti che provava per Guen sarebbero svaniti, anzi, secondo lui sarebbe accaduto l'opposto, ovvero Adam si sarebbe legato ancora di più alla ragazza ma.. Eph era questo che temeva.
"Non è un discorso da angelo questo però Adam.. anteponi il tuo sentimento a lei e a quello che sei.. e non è giusto. Rischierai di farla soffrire, e lo farai sia che le dirai tutto che se invece rimarrai in silenzio. Perchè invece non cerchi di risolvere questo tuo problema prima di starle vicino? Perchè non torni ad essere quello che eri? Solo a quel punto saprai se questo sentimento continuerà a sussistere o meno. Ma pensa.. una volta tornato Angelo, se i tuoi sentimenti per lei svanissero o fossero solo di amicizia.. come potrebbe sentirsi lei? Rischi di farla innamorae di te e poi distruggerla.. almeno a questo chai pensato?" Eph sapeva dove indirizzare i pensieri e bè.. con una persona già titubante era ancora più facile.

Adam
Si, lo immaginava. Perché anche lui aveva iniziato a tenere a delle persone come se fossero parte della sua famiglia realmente. Ricambiò lo sguardo e a quelle parole avvertì un brivido che gli percorse la schiena. Abbassò la testa, rivolgendo gli occhi al terreno. “Non lo so Ephram. Non so quello che potrebbe accadere quando sarò tornato in possesso della mia parte angelica. Se lo sapessi avrei già affrontato la situazione” Quella certezza che aveva provato dopo aver parlato con Castiel, stava mano mano lasciando nuovamente spazio alla confusione. “Però di una cosa sono certo. Ed è che a lei tengo sul serio. Non voglio che soffra a causa mia e mi piacerebbe poterle evitare tutto questo. Ma come? Se mi allontanassi da lei senza una spiegazione credi che non ne soffrirebbe lo stesso?” Si, avrebbe sofferto esattamente come lui. Guen era entrata in punta di piedi nella sua vita, ma adesso era diventata un punto cardinale al quale rivolgeva tutti i suoi pensieri. Si allontanò dal vampiro, andandosi ad appoggiare con la schiena al tronco di un albero. Aveva la testa sommersa di pensieri che di contrapponevano tra loro e non riusciva nemmeno più a guardarlo. Se avesse avuto ragione? Se Guen si fosse innamorata e lui l’avrebbe trattata con l’indifferenza che faceva parte della sua natura angelica? “Ci penso costantemente. Ma non so cosa fare. Voglio solo il meglio per lei ma, onestamente, non lo so cosa è meglio..” Si passò una mano tra i capelli. Ephram era riuscito nel suo intento.

Ephram
"Ed è proprio perchè non lo sai che dovresti pensar bene a quello che vuoi dire a Guen.." ormai era deciso a dissuaderlo e avrebbe davvero fatto di tutto. Tutti i suoi dubbi li avrebbe amplificati al massimo. Se Castiel era riuscito a dargli qualche certezza lui cercava di fargliele crollare. "Se tu ti allontanassi da lei forse ne soffrirebbe ma.. per quanto? Il vostro legame non è ancora così forte.. sarebbe una piccola delusione che in breve tempo passerebbe. Ma se tu invece le rimanessi accanto peggioreresti le cose. Pensa a come la distruggeresti dopo, quando lei proverebbe qualcosa di più che un semplice affetto? Non voglio vedere mia nipote cadere a pezzi, e non lo vuoi nemmeno tu, lo so.." lo seguì con lo sguardo. Sapeva di essere vicino, vicino a fargli abbandonare l'idea.. Voleva che Adam decidesse di stare lontano da sua nipote e.. pian piano ci stava riuscendo, lo sentiva. "Il meglio Adam, lo sai tu e lo so anche io.. Sai bene quello che devi fare.. Devi lasciarla libera finché quello che sei non sarà tornato. Finché tu stesso non farai chiarezza in te, non puoi permetterti di starle vicino. Potresti distruggerla.. Ed è meglio che tu adesso le stia distante, per poi, un domani.. tornare da lei sicuro di quello che sei.. perchè se il tuo ritornare Angelo volesse dire perdere i sentimenti che provavi per lei sarebbe orribile.. Lei non lo sopporterebbe e tu stesso, ti pentiresti ogni giorno della scelta Fatta. E' il momento di mettere da parte l'egoismo e pensare a lei. Se davvero tieni a lei come mi dicono le tue parole Adam.. sai che fare.. e la lascerai libera"
Aveva finito, questo era l'ultimo discorso che gli avrebbe fatto senza imporgli nulla.. Sperava che Adam adesso fosse convinto e lasciasse perdere Guen.. altrimenti avrebbe dovuto usare il suo potere da vampiro ma.. sapeva bene che questo non era giusto. Voleva che Adam rinunciasse da solo e lui, aveva provato a insinuargli il dubbio.


Adam
Le parole di Ephram si erano aperte un varco tra le certezze che Castiel gli aveva dato. Non riusciva a pensare lucidamente a quale sarebbe dovuta essere la scelta giusta per lui e per Guen ma Ephram era suo zio ed era certo che non volesse il male per sua nipote. Lasciò ricadere la mano lungo il fianco, sollevando la testa solo dopo aver lasciato finire il vampiro di parlare. “Lei non vorrà vedermi mai più” E questo lo distruggeva. Non voleva perderla per nessuna ragione al mondo. Ma poteva continuare ad essere così egoista? No. Non con lei. “Ma hai ragione. Non posso continuare a pensare semplicemente a quello che voglio io o al modo in cui mi sento io quando lei mi è accanto. Non sarebbe giusto se io la trascinassi in questa storia, ci sono troppi dubbi che mi assillano e.. e lei non deve soffrire a causa mia.” Il vampiro aveva colpito nel segno. Adam teneva davvero a Guen ma la sua inesperienza faceva in modo che le parole di chi poteva pensare più lucidamente diventassero più affidabili dei suoi stessi pensieri. Dei suoi stessi desideri. “La lascerò libera..” Guardava gli occhi del vampiro così intensamente quando si allontanò dal tronco dell’albero. “.. ma tu dovrai stargli vicino quando io non ci sarò. Dovrai farle capire che io non volevo farle del male ma che sto facendo tutto questo solo per lei. Solo per non farla soffrire.” Era serio. Non voleva che Guen pensasse che non aveva tenuto a lei davvero. Perché adesso ci teneva anche più di prima. I suoi occhi brillavano nella notte. Ma non aggiunse altro. Avrebbe parlato con la ragazza e forse sarebbe stato duro, ma lo stava facendo perche pensava che fosse davvero l’unica cosa giusta da fare. Lasciarla libera. Libera di essere felice. Non si rendeva conto che quella non era una scelta che spettava ne a lui, ne a Ephram, né tantomeno a Castiel. Era Guen che doveva scegliere. Ma Adam era solo un ragazzo e avrebbe dovuto farei conti con qualcosa che ancora non riusciva a comprendere: l’amore.


Ephram&Adam
view post Posted: 16/3/2012, 21:57 The Return MEMORIES - >> 05
Inferno.


<_Noah_> <c'è un ragazzino che dimostra poco più di dieci anni all'inferno. Ieri notte, come sono partiti, è subito andato a dormire senza rivolgere parola a niente e nessuno. Sta aspettando che i suoi genitori gli raccontino una storia che gli interessa parecchio e non più quella dell'orso, come si suol dire. Comunque è disteso su un tappeto nel vasto atrio del castello delle Dee e li sta, imbronciato ma comunque poco distante dai corridoi che portano alle stanze dove alloggiano i suoi e quindi anche dulci e Ren, perchè ho deciso che sostano nella camera vicino>

<_Ren_> <un ragazzino di quasi nove anni, invece, è uscito adesso dalla camera che condivide con sua madre dopo aver rimesso a posto le sue cose nei vari armadi e cassetti. Non ama starsene nei posti chiusi per troppo tempo e infatti, dopo aver percorso il corridoio, fa sbucare la testolina da una finestrella che si affaccia sull’atrio e quindi esattamente dove si trova Noah http://fc09.deviantart.net/fs50/i/2009/301..._Jimbosbaby.jpg Si accorge che accanto alla finestrella c’è un campanaccio –proprio come in foto- e tira la cordicella per richiamare l’attenzione di Noah> Ehi dormiglione sveglia! Io mi annoio.. < Ren ha molto tatto, ma anche lui non voleva affatto andare all’inferno. Non voleva lasciare le sue amiche a Return>

<_Noah_> <non vedo la foto perchè è tagliata e se la apro immagino si pianti di nuovo firefox, quindi vado a immaginazione ma faccio finta di aver capito *_* Il bimbo come sente il rumore si porta le mani alle orecchie e guarda l'amico tutto torvo> Ren smettila, non toccare! Se poi qualcuno si sveglia male ti frigge nel fiume di sangue senza troppi complimenti.. <oh qualcuno mi dicono sia di pessimo umore, infatti quando il campanaccio smetterà di fare baccano, si leverà le mani dalle orecchie e tornerà a fissare il vuoto cosmico davanti a sè>

<_Ren_> <arriccia il nasino, seccato. Ed è li solo da pochissimo. Buona fortuna> Sempre meglio che starsene qua a non fare niente. Voglio tornarmene a casa.. <si ren, lo abbiamo capito. però nota il pessimo umore dell’amichetto e lasciandosi scivolare all’interno della finestrella rotola sul pavimento e striscia fino ad arrivare al punto in cui è disteso Noah. Si vede che le porte all’inferno non esistono e che non si usi camminare. Comunque, gli appoggia una mano sulla spalla e lo guarda> sei ancora arrabbiato con me per quella sera? Tu ho già chiesto scusa.. <magari fosse per quello ç_ç>

<_Noah_> Bè, non puoi perchè tua madre non vuole! <lui non sa perchè sono li, ma ha capito che se dulci resta di certo Noah non prende e va da solo a caso XD sbuffa ma poi si calma quando l'amico gli arriva vicino e lo guarda cedendo anche a un mezzo sorriso> No, non ero arrabbiato nemmeno quella volta.. Non sapevo che eravate.. *così* amici e ho fatto un danno.. <sbuffa, scuotendo la testolina> è per quella cattiva di mia sorella.. <ehhh>

<_Ren_> Tu fai sempre tutto quello che ti dice la tua mamma, Noah? <perché lui assolutamente no. Non è affatto come Catherine che al contrario era una bambina tanto carina e tranquilla> No, è solo che loro.. <le cignette, entrambe> sono le mie migliori amiche e io.. si insomma. <sbuffa perché non se lo sa spiegare nemmeno lui. Infatti si rotola su se stesso e si mette a pancia in su con le mani dietro la testa. È un’anguilla, non sta fermo un attimo :o> Uhmm.. allora avevo sentito bene. E’ antipatica come dicono? <lo guarda, girando la testolina verso di lui> Mi dispiace.. ma non dovresti deprimerti così.

<_Noah_> Si, hai qualche problema? <ò___ò lui ha sempre obbedito, ma è anche vero che sua madre non l'hai trascinata in un altro mondo senza dirgli nulla e che non ha mai avuto occasione di *provare* a disobbedire> E tu pensavi te le volessi rubare? <scuote la testolina> io non rubo gli amici degl'altri, TU sei mio amico.. <eccoci, lo ha decretato con tanto di sguardo serio> No, peggio! Fa la grossa solo perchè è grande e ha i poteri! <ma cosa dice? ahahahaha> Bè.. Non lo so, magari mi passa.. <si, aspetta di beccare tuo papà poi voglio vedere come ti passa *_*>

<_Ren_> No no, contento tu. disobbedire alle volte è divertente.. <infatti ridacchia, grattandosi un nasino con il braccio per poi rimetterlo dietro la schiena> Si, sono tuo amico. Ma quando ho visto che lei ti ha toccato non lo so che mi ha preso.. mamma dice che è perché sono un vampiro.. <e quindi avverte tutto in maniera triplicata. Anche se è ancora una bambino. Lo guarda anche lui serio e ascolta la descrizione di Maya> Magari è così solo perché qualcuno vuole che sia così.. <@_@> anche mia sorella è diventata antipatica perché l’ha morsa un vampiro più forte. O forse è solo gelosa perché tu stai con mamma e papà e lei no. <sicuramente è per quello xD ma poverino lui, che ne sa>

<_Noah_> Bè, io non l'ho mai fatto perchè non mi interessa farlo.. Quindi non metterti in testa strane idee.. <è rimasto pur sempre un bimbo diligente, anche se scorbutico *_*> ti è preso male perchè sei geloso di lei, Ren, forse ti piace veramente.. Non solo come amica, sai.. Come ai grandi! <bellino *_*> Comunque a me non interessava in quel senso.. <lo precisa comunque, per fargli piaceere e per ribadire il concetto> Bè, allora è stupida <:OOO> se va a fare l'antipatica solo perchè glielo dice qualcuno.. <sbuffa> No, lei odia mamma e papà.. E loro devono dirmi perchè! <seeeeee>

<_Ren_> Mi avevi promesso che mi avresti fatto visitare l’inferno e che ci saremmo divertiti. Adesso non può tirarti indietro.. <lo guarda con una sorta di scintilla negli occhi. E’ un bambino impavido e spericolato ed anche estremamente curioso> Come i grandi dici? In che senso? <cerca di immaginarsi la scena di lui che bacia Odile sulle labbra e spalanca gli occhi> oddio Noah, no! Mi darebbe un pugno in faccia! Hai sentito come urlava quando tu ci avevi scambiati per fidanzati.. <e lui ci è rimasto malino per quella cosa e aveva dato ancor di più in escandescenze. Si mette disteso su un lato e guarda l’amico appoggiando la testa sulla mano> Non lo fa perché glielo dice qualcuno, ma perché questo qualcuno glielo impone. Almeno per Catherine è così. Comunque.. perché odia i vostri genitori? Cioè, anche io alle volte non sopporto la mamma ma.. non è proprio odio odio.

<_Noah_> Infatti non mi sto tirando indietro, Ren, ma di certo non ti porto dove non posso entrare nemmeno io.. <lo guarda> E non perchè non voglia, ma perchè non si può.. Se pensi di essere in grado di sfidare uno dei guardiani delle anime, o uno dei demoni cattivi che ci sono qui.. <alza le spalle, lo lascia fare, lui lo ha avvertito> Nel senso che i grandi quando si piacciono stanno insieme.. <abbassa la voce> sempre.. <:O chissà cosa vuol dire nella sua testa xD ricambia lo sguardo> Bè allora che trovi un modo per non farlo! Non mi vedrà mai più.. <eh*_*> Non lo so, devo chiederglielo..

<_Ren_> Stai tranquillo, non mi metterò nei guai, so cavarmela.. <io non ne sarei troppo convinta. Spericolato come sono certa che qualcuno lo incontrerà, forse proprio la persona che più desidera conoscere al mondo. Gli da una pacca sulla spalla e annuisce> ma noi già stiamo molto spesso insieme. Frequentiamo la stessa scuola. I grandi invece si baciano sulla bocca e fanno le altre cose che fa mia madre. Me lo ha detto zio Charon.. <hahahahahha poveri bambini, in che mani> Non dire così. Perché se dici che non vuoi rivedere più tua sorella vuol dire che non vuoi più nemmeno venire a return. E io voglio vederti ancora. Ormai siamo amici lo hai detto tu! <chissà se sarà accontentato> Beh, allora vaglielo a chiedere, così poi andiamo a giocare fuori. Ho guardato dalla finestra e ho visto delle piante strane nel giardino. Voglio vedere se mordono.. <e ridacchia, manco il giardino infernale fosse un parco giochi>

<_Noah_> Mh, bè stai attento comunque e non andare dove ci sono i gironi.. Stai al castello, le dee proteggono i loro abitanti! <sorride alla sua pacca sulla spalla, arricciando il nasino> I grandi si tengono anche per mano e si abbracciano.. <che bambino romantico, sapesse che poi anche si rotolano.. a lui questo zio charon non lo ha insegnato, per fortuna *_*> Io non so se ci voglio venire ancora, Ren, se vuoi venire a trovarmi puoi scendere qui quando vuoi.. <ora come ora ovviamente non è molto convinto> Possiamo andarci ora nel giardino, quello lo conosco bene.. E non voglio ancora parlare con loro, sto aspettando che vengano a chiedermi cos'ho.. <ovviamente! si alza, facendo cenno a Ren di seguirlo> Andiamo, ma non avvicinarti a quelle cose grosse e nere, mangiano le persone veramente.. <ma °°>

<_Ren_> Non so nemmeno come arrivarci ai gironi.. <perché se lo sapesse stai certo che cercherebbe di avventurarcisi, Noah. Non bisognerebbe mettergli queste idee in testa xD> Ma quello io e Odile lo facciamo già. Anche ieri, abbiamo incontrato un tizio strano che puzzava come puzza qui.. <povero Sam xD> .. e io la tenevo per mano. Però poi son dovuto andare via perché dovevo venire qua. <e sbuffa, perché ancora la cosa non gli garba. Si alza, dunque e allunga una mano per prendere quella dell’amico ed aiutarlo ad alzarsi> Qui non è divertente come sull’isola. E poi anche Ginevra e Zio Charon vorranno vederti, non possiamo mica venire tutti qui! <bella scusa. Ma lui vorrebbe avere tutti gli amici al fianco e se è all’inferno non ci sono le cigne. In ogni caso aspetta che Noah lo conduca verso il guardino, stranamente paziente> E se non te lo chiedono che fai? Aspetti per sempre?

<_Noah_> <infatti non commenta ulteriormente, di certo non sarà lui a dargli indicazioni> Bè, allora secondo me siete più che amici.. Sai, anche Layla e Ethan erano così da piccoli e loro già si baciavano, me lo ha raccontato lui! <oh bè, bene xD> No, è divertente anche qui se sai dove andare.. E il giardino lo è, credimi.. Ti porto al cimitere che c'è li vicino, di solito c'è sempre qualche tipo strano e divertente.. <ma che belle persone che gli farà conoscer *_*> Bè, se vogliono ci vengono.. <ovvio °°comunque sia, inizia ad incamminarsi per i corridoi, sicuro della meta> No, allora glielo chiederò io, voglio capire se hanno capito loro cos'è successo.. Perchè se è così vuol dire che non mi hanno detto qualcosa di importante! <eccoci>

<_Ren_> Io però non le ho mai baciato la bocca. Solo la guancia. Dici che se lo faccio non mi tira un pugno in faccia? O peggio.. non mi parla più? <e la cosa non la vuole mettere nemmeno in conto. Al di là del ciondolo che porta la bambina, lui si sente molto legato a lei perché, effettivamente, sono simili. In realtà più di quanto immaginino> Oh.. <gli si illumina tutto lo sguardo, curiosissimo> Mi piacciono i cimiteri! Ci sono i fantasmi? <all’inferno? Ovvio che ci sono! Si incammina con lui lungo i corridoi, lasciandogli però la mano che son due maschietti e non sta bene> Loro di sicuro lo sanno. Magari non te l’hanno detto per proteggerti. Ma vedrai che se tu chiedi non ti mentiranno.. Forse tua sorella è davvero controllata da qualcuno e non vogliono coinvolgere anche te.. <com’è comprensivo con i genitori di Noah. Chissà se lo sarà altrettanto con la Dulci *_*>

<_Noah_> Bè, non lo so.. Magari aspettate di essere un po' più grandi per darle un bacio sulla bocca.. <ride> Così se ti tira un pugno vuol dire che allora non gli piaci.. <ma O_o intanto ormai gli ha fatto fare tutto il giro del giardino, e ora stanno andando proprio al cimitero> Si che ci sono, è pieno.. Però devi avere fortuna per vederli.. Di solito papà li manda via.. <ma lascia intendere che ora che sono soli avranno qualche probabilità in più> Bè, non lo so.. Ma non vedo l'ora di scoprirlo perchè mi ha dato fastidio che Maya mi trattasse così.. <sbuffa e poi lo guarda attento> Quanto vi fermate qui?

<_Ren_> <si mordicchia l’interno della guancia. Non è molto convinto perché, effettivamente, si vergogna *_*> Non dire così. Perché se poi non le piaccio davvero e mi manda via, io come faccio? <piccino, per quanto sia duro si vede che ad odile tiene davvero. Così come ora che ha trovato Noah tiene anche a lui. Si guarda attorno nel giardino, quando il piccolo gli fa fare il giro d’esplorazione> e come si fa per avere fortuna? Qui si possono fare le sedute spiritiche? <ma anche no. All’inferno è peggio che a return. Si avvicina a una di quelle piante che Noah gli aveva proprio detto di evitare, non la tocca però °°> Potevi trattarla male anche tu, però.. visto che lei è stata antipatica. Le davi un calcio e la mettevi KO <hahahhahahhah> Non lo so. Ma spero non molto.. io.. questa non è casa mia, Noah. Anche se ci sei tu.

<_Noah_> Bè, sei un maschio, no? Non devi mica piangere, se ti manda via ne cerchi un'altra! <ma vorrei sapere da chi.. Ah già, Charon *_*> Qui non servono nemmeno le sedute spiritiche, Ren.. Io credo verranno da soli, siamo due bambini soli, siamo indifesi.. <come cibo per gatti insomma. e lui è davvero indifeso XD> Non toccarla! <lo ribadisce, non si sa mai *_*> Non credo ci sarei riuscito.. Però l'ho spinta! <grande vittoria *_* gli indica il portone che porta al cimitero> Lo so, ma io invece spero tu stia un po' qui.. Sai, non ci sono molti bambini.. E non c'è nessun bambino come me.. <umano, quindi tutti lo snobbano ç_ç>

<_Ren_> Non dirlo nemmeno per scherzo. Io non la voglio un’altra bambina.. <fa quasi la faccia schifata al sol pensiero, ma si sa come sono i bambini. Quando si mettono una cosa in testa è quella.. anche se il coraggio per dirlo alla diretta interessata non ce l’ha> Allora che vengano! <ma non lo può mica decidere tu, bambino. Però può decidere di non dare ascolto a Noah, infatti sfiora la pianta con il dito e quella, subito, spalanca le fauci piene di bave e denti aguzzi. Fortuna lui è veloce e infatti si allontana afferrando la mano dell’amico e trascinandolo nel cimitero. Ride> mamma mia.. che fico! <._.> Dovevi picchiarla, Noah. Comunque non ti preoccupare. Adesso ci sono io qua con te.. <e lo guarda con fare molto protettivo. Come un bollo che protegge la preda dagli altri bulli>

<_Noah_> E allora, spera di piacerle quanto lei piace a te.. <smeplice no! però gli sorride complice, dandogli una pacca sulla spalla> Se non ti fai mangiare prima, magari! Ti avevo detto di non toccare quelle nere, sono carnivore.. Si nutrono così loro, aspettando che qualche.. <lo guarda, ridacchiando> scemo non ascolti il suo amico.. <però si fa trascinare al cimitero> Magari la prossima volta.. <certo, la prossima volta si prende a calci con maya -__-> Grazie.. Quindi, sta notte vieni a dormire da me? c'è un letto in più nella mia stanza.. <ç_*>

<_Ren_> <annuisce. Ovvio che ci spera, chissà se all’inferno troverà il coraggio che gli manca per dare un bacio a Odile xD> E’ proprio bella, non è vero? <alza le spalle. Ed è lì solo da poche ore, figuriamoci!> Io non sono scemo.. volevo solo vedere che succedeva se ne toccavo una! <e continua a ridacchiarsela, girandosi poi a guardarlo con la boccuccia spalancata quando lo invita a dormire da lui> davvero? <gli salta praticamente addosso, abbracciandolo. Ho idea che non manterranno l’equilibrio e ruzzoleranno proprio ai piedi di quale gioiosa tomba *_*>

<_Noah_> Si, direi di si.. <che è bella çç> Si, ti mangiava ecco cosa, te l'ho dettoooooo... <allunga proprio la parola detto mentre se la ride, smorzando però la risata quando se lo trova appiccicato e, ovviamente, cade e rotola non riuscendo a reggere il peso del vampirino> Si se non mi stritoli prima.. <e in quest'immagine gioiosa li lascerei çç>
view post Posted: 8/3/2012, 15:07 The Return MEMORIES - >> 05
Ieri notte, gallerie sotterranee..

<@Lestat_><il teatro, ho deciso dato che sono la mistress e posso fare quello che mi pare, ha dei sotterranei. Sotterranei che permettono a chi li visita di percorrere mezza Return fino a sbucare nel Castello di PoE, e oltre. Lestat e Louis si trovano in una delle molteplici stanze sotto terra, ma in quale preciso punto non ci è dato sapere. Potrebbero essere sotto il Castello, sotto il Teatro, sotto la foresta. In qualsiasi punto immaginabile. La camera in questione sembra essere stata usata come scantinato. E' piena di scatole chiuse, e, a parte un divano, un vecchissimo frigo e una sedia, non vi è altra mobilia. Il vampiro è in piedi poggiato accanto al suddetto frigo, inutile dire che è buio pesto e che non si sente ronzare una mosca.>

<_Louis_><il vampiro, dal volto ormai conosciuto, verte in uno stato di incoscienza dal momento in cui il fratello, quello con i capelli neri, lo ha morso lasciandolo praticamente dissanguato. Certo, non avrebbe potuto ucciderlo in quel modo, ma togliere il sangue a un vampiro, equivale a dire togliere la benzina alla macchina. Adesso, steso sul divano che si trova proprio in quella stanza di quella immensa galleria sotterranea che ha il suo centro sotto il teatro, il suo volto appare più pallido del solito. Le vene si distinguono perfettamente sotto la pelle e le labbra sono di un colore violaceo che ricorda, appunto, un corpo morto.. e due occhi, aperti, spenti e assenti. E’ sveglio, ma compiere qualsiasi gesto è praticamente impossibile>

<@Lestat_><louis sentirà arrivargli addosso qualcosa che - a conti fatti - è molto leggero, ma per lui che si trova privo di forze sarà come ricevere un mattone in pieno petto. E' una sacchetta di sangue, di quelle che siamo abituate a vedere in vampire diaries o in qualsiasi ospedale quando vengono fatte le trasfusioni. Naturalmente gli è stata lanciata da Lestat che, tuttavia, non accenna a muoversi ulteriormente ne a rivolgergli la parola. Non è incazzato, no. Ma non c'è nemmeno bisogno di dirlo, suo fratello lo conosce alla perfezione.>

<_Louis_><chiude gli occhi nuovamente quando avverte un peso enorme sprofondargli nel petto. Per quanto le sue condizioni siano davvero molto pessime, la sua mente è lucida com’è giusto che sia per un vampiro che ha bevuto da chi ha il sangue di antichi dentro di se. Certo, probabilmente Armand e Lestat non sarebbero ridotti come lui adesso, essendo più forti, ma anche in quello stato, l’odore del sangue gli arriva alle narici.. pungente, rugginoso, forte. La mano, che aveva già appoggiata sul petto, si muove appena per avvicinare maggiormente la mano alla bocca. Conosce suo fratello e sa che deve cavarsela da solo. Con immenso sforzo, però, riesce ad addentare la busta e inizia a bere. Prima lentamente poi, sempre con più avidità. Un drogato, ecco cosa è>

<@Lestat_><lo lascia fare. Lestat sembra assente in quella stanza, anche se in realtà è lì da parecchie ore. Ma dato il bel casino che i due suoi fratelli hanno combinato non intende muovere un solo dito, come Louis ha giustamente intuito, per fare qualcosa per uno dei due. Sfortuna vuole che in questo momento ad avere bisogno di aiuto sia Louis e non Armand. Ma non disperiamo, prima o poi beccherà anche lui. Attende che il compagno beva e riprenda almeno la facoltà di parlare, è proprio curioso di sapere cos'abbia da dirgli per essere finito in quelle condizioni.> ...

<_Louis_> <continua a bere dalla sacca con impazienza. Non basterà quella a rimetterlo in forze, ma più avverte quella famigliare sensazione di calore nella bocca più riesce a muoversi fino a ritrovarsi in posizione fetale con la sacca, ormai vuota, stretta tra le mani. Ha gli indumenti sporchi e i capelli arruffati e non sembra affatto il bel vampiro che in queste notti si è dato parecchio da fare per allietare giovani donzelle, prima di ucciderle. Sa di non essere solo. Sa che Lestat non sarà meno duro di Armand, ma continua a credere di essere lui quello ad aver la ragione dalla sua> Mi ha dissanguato.. mi ha dissanguato per quella troia.. <la voce è solo un sibilo, sebbene la sua intenzione fosse quella di urlarlo a squarcia gola>

<@Lestat_><gli lancia un'altra sacca di sangue, e precisiamo che è sangue 'umano', non mi meraviglierebbe se dentro al frigo ci fosse qualcuno dissanguato e fatto a pezzi> bevi. <richiude il frigorifero con un colpo secco, decidendosi finalmente ad avvicinarsi. Si abbassa all'altezza del fratello, passandogli una mano tra i capelli per tirarli indietro e vederlo bene in volto> ha esagerato, ma te lo sei meritato, Louis. Non hai voluto che toccassimo Nebi, non hai voluto che toccassimo Claudia, le hai permesso di darmi fuoco! E poi vai a mettere le mani addosso ad una delle donnine di Armand, credendo magari di cavartela con una pacca sulle spalle? <rotea gli occhi, rimettendosi in piedi> siete due idioti, siete due idioti <non ho sbagliato, lo ripete con anche più enfasi di prima> E dovrei uccidervi entrambi!

<_Louis_><l’ennesima sacca che Lestat gli lancia rimbalza sul corpo di Louis che non ha ancora i riflessi vampirici agili e scattanti. Finisce a terra, poco davanti a lui e con la medesima avidità di prima si trascina sul pavimento pronto ad addentare ancora quella busta così fredda e insignificante che, però, gli darà un certo sollievo. Beve. E osserva gli occhi del fratello quando gli scansa i capelli da viso. Non riesce subito a parlare, il so desiderio di sangue adesso è implacabile e, se fosse stato solo, avrebbe morso anche il tavolino solo per il gusto di mordere qualcosa. Una volta finito, i suoi occhi pare siano tornati verdi come sempre. Non luminosissimi, ma almeno non sembrano più vacui> Nebi è stata una miracolata, Lestat. <o forse anche lei aveva alle spalle qualcuno che la difendesse> ma Claudia.. come fai a dire che NON l’avete toccata? Lui.. avrebbe potuto impedirlo e non l’ha fatto. <fa una lunga pausa, rompendo la busta per leccare via anche l’’ultima goccia di sangue> E non lo ha fatto per la stessa ragione per cui io ho usato quella ragazza.. <gelosia. Paura di perdere quello che avevano loro tre. Si accascia al pavimento, quando si rende conto che sangue non ve n’è più> Ma non lo farai. <ucciderli> Perché, ironia della sorte, sei tu quello che al momento ci tiene ancora tutti uniti.. <e la cosa sembra fargli parecchio schifo. Essere unito ad Armand, ovviamente>

<@Lestat_> <anche questa volta lo lascia bere. Nel frattempo si toglie il cappotto lungo e nero, gettandolo sul bracciolo del divano> miracolata o meno, è viva e nessuno l'ha mai toccata. Claudia meritava di morire.. <lo prende per il colletto della camicia o di qualsiasi cosa abbia addosso> ha cercato di uccidermi, te lo sei dimenticato? <alza appena la voce> lui, tuo FRATELLO, ha fatto la cosa giusta. <lo lascia andare, facendo un passo indietro> tu hai usato Lisa per cosa, per gelosia? Sei davvero così imbecille da pensare che Armand lascerebbe noi per correre dietro le gonnelle di una patetica donna? <scuote la testa> quello sei sempre stato tu, Louis. Claudia, Nebi.. e Dio solo sa cosa avresti potuto combinare con Ginevra.. <si mette a braccia conserte, poggiando la schiena ad un cumulo di casse di legno> già. E resterete uniti, che vi piaccia o meno..

<_Louis_><si prende tutto il suo tempo per lasciare che il sangue torni a riempire le sue vene, non completamente, ma è abbastanza per permettergli di parlare> Claudia ti ha sfidato, doveva morire ed è morta. <è strano che ne parli anche con tutta questa calma apparente> Ha usato il fuoco ed è perita con il fuoco. <e insieme a lei tutti i vampiri del teatro. Cosa che dimostra appunto quanto Louis sia capace di fare quando non è il solito vampiro depresso e vegetariano> Quella ragazza, invece, è ancora viva. E smettetela tutti di fare finta di non accorgervi che lui ne è innamorato. Guarda, Lestat. Guarda cosa mi ha fatto per una donna! <ancora una volta un grido di rabbia inesploso, pronunciato a denti stretti con i canini ancora sporgenti e macchiati di sangue> Sono sempre stato io ed è per questo che mi sono preso la briga di risolvere questa situazione senza correre il rischio che lui potesse avere una sbandata come quando è diventato umano. <aggrotta la fronte ancora visibilmente pallida. Più del solito> Non abbiamo scelta, lo hai detto tu. Ma ha minacciato di uccidermi.. <e questa cosa lo ha fatto uscire di testa più di quanto non lo sia per tutto il sangue umano che ha ingerito in questi ultimi mesi>

<@Lestat_><solleva un sopracciglio> appunto. <riguardo Claudia. Sbuffa, iniziando a passeggiare su e giù ma PASSEGGIARE, quindi con estrema calma> Louis, allora non vuoi capire? Non preoccuparti di Armand, a lui penserò io ed avrà ugualmente la sua parte. Stiamo parlando di TE, adesso. Di quello che TU hai fatto a tuo fratello, non viceversa. Se Armand si fosse scopato Nebi, eh? Come l'avresti presa? O meglio ancora.. se la toccasse ancora oggi, come la prenderesti? <lo guarda negli occhi, anche se è buio loro si vedono benissimo> male. Litigheresti furiosamente con lui e chissà cosa potresti fargli, per una donna. Non può dargli la colpa per qualcosa che al suo posto avresti fatto anche tu! <si ferma nuovamente di fronte a lui, slacciandosi appena la camicia sul petto> non ti ucciderà, non ha la facoltà di farlo e lo sa bene. Nessuno e ripeto, nessuno.uccide.i.miei.vampiri.

<_Louis_> <solleva appena la testa a guardare il passeggiare del fratello. E’ ancora disteso a pancia in giù sul pavimento, appoggiato sui gomiti>Non mi preoccupo di Armand. Non più. <no, adesso lo odia per quel che è stato capace di fare a lui per una donna> Ma se sono arrivato a comportarmi così con quella ragazza è perché non volevo facesse i miei stessi sbagli. Non volevo che si lasciasse trasportare da sentimenti che appartenevano <un uso del passato dettato dalla sua insanità mentale> Non volevo che qualcuno si intromettesse tra di noi. <poi lo guarda, accigliandosi> Non avrei mai dissanguato nè te nè Armand, Lestat. Nemmeno quando mi nutrivo di topi. Figurati quanto potrebbe importarmene se la toccasse oggi.. <ride, quasi sprezzante. Queste cose non le pensa davvero. Cioè, non sarebbe arrivato a mordere Armand con una tale furia, ma si sarebbe adirato se qualcuno avesse toccato Nebi. Si adirerebbe se fosse in se> allora metti il guinzaglio al tuo cane da caccia. Perché io non ho intenzione di fermarmi.. <l’ho già detto. Quello di cui ha bisogno adesso è una prigione e di totale astinenza da sangue umano *_*>

<@Lestat_> Ma guarda un pò, e invece hai fatto un casino peggiore.. non hai ancora imparato, in duecento cinquanta anni, che più vieti qualcosa a qualcuno, più questo qualcosa apparirà attraente ai suoi occhi? E' mai possibile che quando credo di avervi insegnato qualcosa, vi perdo puntualmente per strada? <scuote la testa, accennando un sorriso amaro> non ti rendi conto nemmeno di quello che dici. Per questo motivo e perché non avete <non è che non ha Louis, da solo, c'è pure Armand> intenzione di fermarvi, ho deciso che tu non uscirai più da qua dentro e non toccherai mai più sangue umano. Non lo reggi, Louis, ti fa l'effetto che ad un umano farebbe una dose di cocaina sparata dritta in vena, e non permetterò più a nessuno di voi due di arrivare a tanto per una donna. Intesi? <si inchina nuovamente per poterlo guardare dritto negli occhi> e non pensare di poter scappare, perché nessuno ti troverà così come non troverai mai una via di uscita da questo labirinto. Moriresti ancor prima di aver capito dove ti trovi..

<_Louis_> Io non ho vietato niente a nessuno. Ho solo fatto in modo che questo qualcuno non trovi più attraente ciò che non potrà mai appartenerle.. <e sul suo viso si nota il sorriso di soddisfazione che gli viene ripensando a quel che ha fatto a e con Lisa> E comunque, semmai, mi hai appena ritrovato e non perso.. <perché lui crede e ha sempre creduto che questo fosse il genere di vampiro che Lestat si era sempre aspettato che fosse, fin dalla notte in cui lo trasformò. Per questo, quando continua a parlare il sorriso si trasforma in uno sguardo torvo e oscuro. Non capisce. Non capisce il motivo per cui Lestat voglia sottoporlo a quella che, a conti fatti, per lui adesso è una tortura> Non oserai rinchiudermi qui, Lestat. Non posso smettere di bere sangue umano adesso! <stringe i pungi sul pavimento, tentando di muoversi per raggiungerlo> Tornerò ad essere l’idiota che ero prima e questa rabbia si trasformerebbe in odio per me stesso.. <questo lo sa, ne è consapevole> Non farmi questo.. piuttosto, finisci quello che Armand ha incominciato.. <ucciderlo definitivamente, intende>

<@Lestat_> E' la stessa cosa.. ricordi cosa è successo a Matt, Louis? Ricordi cosa gli ho fatto e cosa ha fatto quella che ora è sua moglie pur di riaverlo? Separa due persone che sono state legate e non farai altro che intensificare la loro unione.. <lo guarda scuotendo lentamente la testa> sei un perfetto idiota. Non voglio questo mostro senza cervello che sei diventato, non lo capisci? Non è questo <lo indica> che volevo quando speravo che tu bevessi come noi.. <continua a fissarlo, serio> l'ho già fatto. <rinchiuderlo> Stasera hai bevuto il mio sangue mischiato a quello di un elfo, solo perché altrimenti non avresti avuto nemmeno la forza di muovere una mano, ma consideralo pure il tuo ultimo pasto del genere.. <quando gli dice di ucciderlo è tentato di dargli uno schiaffo, ma evita per ovvi motivi> meglio idiota che capace di distruggere la propria famiglia. <si rimette composto, allontanandosi per sedersi sul divano> ora riposati. Presto avrai altro sangue.. <animale, s'intende>

<_Louis_><si, se lo ricorda. E infatti abbassa la testa quando Lestat gli porta quel paragone. Lui aveva pensato che quella mosse fosse stata davvero una crudeltà da parte di Lestat.. e quel pensiero lo fa sorridere inorridito> Va bene. Ho sbagliato il modo. <lo ammette. Ma più che altro sembra un’ammissione tesa ad avere uno sconto di pena> L’ho fatto per non perdere Armand. L’ho fatto perché non si perdesse come ho fatto io. Ma adesso ti darò ascolto e starò lontano da quella ragazza. Lasciami libero, Lestat.. impazzirò, lo capisci? <lo guarda colmo di collera. Se potesse, se ne avesse la forza, in questo momento scapperebbe anche con il rischio di ritrovarsi sperduto chissà dove in quel labirinto di gallerie. Tra l’altro, non ha nemmeno capito in che luogo si trovano perché non si era mai avventurato prima nelle segreta del teatro. Striscia, come il verme che è diventato, fino ad arrivare ai piedi del suo master> Non farmi questo. Non puoi farlo! <oh certo che può! *_*>

<@Lestat_><scuote la testa, smettendo di ascoltare le sue suppliche. Tra tutti i miei pg bastardi, Lestat è quello che meno cede sotto questo aspetto, non lo fa nemmeno con le persone che ama come invece accadrebbe per Dagon> sai bene di non farmi pena, Louis, quindi puoi anche risparmiarti la fatica di tentare di convincermi.. <lo guarda dall'alto, essendo seduto sul divano, e l'unica cosa che fa è farlo sollevare, mettendolo a sedere accanto a se> sei a pezzi, hai bisogno di riposare e di bere, nient'altro. Vedrai che tra qualche settimana, sarai come nuovo.. <e riprende ad accarezzargli i capelli con fare affettuoso, come una madre che ha appena rimboccato le coperte a suo figlio, con la differenza che lui ha appena imprigionato qualcuno sotto terra *_*>

<_Louis_><a questo punto non gli resta che stendersi, appoggiando la testa sulle sue gambe mentre Lestat gli accarezza i capelli. Non risponde a niente. E’ troppo stanco al momento per ribattere e ha davvero bisogno di rimettersi in forze. Probabilmente domani continuerà a ribellarsi e a cercare di scappare, poi, piano piano, forse si riprenderà e sarà allora che dovrà affrontare i veri problemi. Chiude gli occhi e si addormenta, sfinito, tra le coccole di una madre che imprigiona il proprio figlio sottoterra>
view post Posted: 7/3/2012, 16:59 The Return Incidents - >> 05
Ieri notte al teatro del villaggio..


Louis
Il teatro di return era stato in delirio per lo spettacolo che si era rappresentato quella notte. Lentamente si era svuotato di tutti gli entusiasti spettatori che avevano assistito alla rappresentazione. Nel salone principale, sul palcoscenico, si trovava il vampiro http://images2.fanpop.com/images/polls/297...552636_full.jpg Era seduto su un divano di scena e, accanto a lui, era sdraiata una fanciulla dai capelli color dell’oro e le labbra scarlatte. Il suo colorito era piuttosto pallido, la vita stava lentamente lasciando quel corpo e il vampiro l’accompagnava in quel momento, accarezzandole delicatamente i capelli con la sua mano cerea. Il petto della fanciulla si muoveva a ritmi irregolari e Louis, ascoltava quel dolce rumore del battito cardiaco che stava via via scemando, sorrideva con le labbra e i canini macchiati di sangue. Era stato meraviglioso bere da una fanciulla così vitale e si stava godendo quel momento in completa solitudine.

Armand
Dentro il teatro, nel perfetto silenzio di quel momento la porta si aprì provocando un rumore fragoroso. Era Armand che, dopo alcune ore passate a cercare il "fratello" finalmente lo aveva trovato. Il tanto amato/odiato Louis era a teatro, come se nulla fosse.. e la cosa lo irritava particolarmente. Con i capelli neri che gli ricadevano lungo le spalle, una camicia bianca leggermente sbottonata Armand faceva il suo ingresso in quel posto, diretto, senza nemmeno guardarsi attorno, verso la poltrona in cui era seduto Louis. In un istante era di fronte a lui e senza nemmeno dargli il tempo di aprire bocca girò di scatto il collo della ragazza, facendola morire sul colpo. e poi, i suoi occhi azzurri fissarono quelli del fratello, per un lunghissimo momento.. Non serviva parlare, Louis lo sapeva perchè era li e sapeva pure i sentimenti che in quel momento Armand provava. Forse, se non ci fosse stato Lestat tra loro due, lo avrebbe ucciso all'istante ma.. era per Lestat che tratteneva il suo gesto, solo epr lui "Louis.. mi fai schifo.." furono le uniche parole che uscirono dalla sua bocca.

Louis
Il forte rumore della porta non lo scompose. Sapeva chi aveva appena fatto in suo ingresso nel salone. Erano giorni che evitava di incontrare Armand, sapeva che suo fratello era in collera con lui ma non ne sembrava preoccupato. Fece roteare il collo per stirare i suoi muscoli, proprio nel momento in cui Armand spezzava il collo della ragazza. Sarebbe morta in qualunque caso. “Devi avere proprio una particolare propensione per gli ingressi plateali, Armand. Lo spettacolo stasera non era avvincente come quando sei tu a calcare il palcoscenico..” In quel momento stesso i suoi occhi si posarono su quelli del fratello. Un sorriso si contrapponeva alla collera del vampiro dai capelli neri. Un sorriso sanguinolento. “Oh, che peccato.. e io che ti amo così tanto. Per pietà Armand, dimmi.. cosa ha fatto questa volta il tuo vile fratello?” Sapeva perfettamente cosa aveva fatto, ma era proprio quella la reazione che si aspettava da lui. Lo avevano sempre ridicolizzato per la sua attitudine ad innamorarsi, a provare sentimenti sinceri. E adesso? Adesso aveva dimostrato che non era il solo. Certo, se fosse stato il solito Louis avrebbe agito per vie meno catastrofiche ma, sfortunatamente, era diventato il vampiro che tutti avrebbero voluto fosse fin dalla notte in cui Lestat lo aveva trasformato. “Non dirmi..” Il suo sguardo si abbagliò, pieno di finto sbalordimento. “Il mio caro fratello si è offeso per quello che ho fatto alla donna che ha catturato il suo cuore..” Sorrise, portandosi un fazzoletto alle labbra per pulirle dal sangue. “Che romantico..”

Armand
Alzò lo sguardo sul fratello, carico solo d'ira. Non c'era più nessun sentimento al momento che tenesse legato Armand a Louis.. se erano ancora legati, l'unico motivo era Lestat, ed era per lui che continuava trattenersi dal fare quello che desiderava. "Non sono in vena di scherzare Louis, sinceramente da te, mi sarei aspettato qualcosa di diverso.. ma di nuovo sei riuscito a deludermi, sai?" scosse la testa e si abbasso fino al suo volto, in modo da guardarlo bene negli occhi "Ci sono confini che non si possono oltrepassare.. lo sai bene tu e lo sa bene Lestat.. ci sono persone che non devono essere sfiorate.." e mentre gli parlava la sua mano andò a prendere i capelli del fratello fino a stringerli in una coda "Sei impazzito Louis e.. mi stava bene finchè ti divertivi a fare il vero vampiro ma.. non devi oltrepassare il confine.. e tu lo hai fatto.." lo sguardo era severo, molto severo "Non ho mai sfiorato con un solo dito la donna di cui eri innamorato, anche se l'ho sempre odiata.. ma rispettavo quello che c'era stato tra voi, nonostante tutto.. ed invece tu hai dimostrato non solo di non tenere a me, ma non rispettare nemmeno le nostre regole" no.. Armand nonostante odiasse così tanto Nebi, la quale era quasi riuscita a portar via Louis da loro, non l'aveva mai toccata.. Ginevra bè.. lei era un caso del tutto diverso.. lei aveva sfidato Lestat ed Armand.. e Louis non l'aveva mai amata.. Lo sapevano benissimo entrambi.. e i suoi pensieri furono trasmessi anche al fratello.

Louis
Non si sentiva legato ad Armand solo per Lestat. Lui continuava ad amarlo e se aveva agito così con Lisa era solo perché era geloso, geloso che amasse qualcun altro come amava loro due. “Ti saresti aspettato qualcosa di diverso dal vecchio Louis, Armand. Io ho agito esattamente come avresti fatto tu. Niente di meno e niente di più..” Sollevò la testa quando il fratello lo afferrò per i capelli. Lui non aveva regole. In amore non esistono cose del genere e la gelosia che provava lo spingeva a pensare che con Lisa si era comportato esattamente come avrebbe fatto qualsiasi altra persona follemente innamorata. Peccato che era solo la sua situazione di follia a lasciargli credere che quello fosse il modo migliore di agire. Sollevò una mano per posarla sulla guancia di Armand. Lo carezzò con le dita, delicatamente, mentre il sorriso non si cancellò dal suo volto. “Proprio non lo capisci, Armand? Non lo capisci il motivo per cui ho allontanato da te quella ragazza?” Non voleva perderlo. Voleva proteggerlo da quello che lui stesso aveva fatto quando li abbandonò per stare con Nebi. Adesso si reputava stupido per aver messo in discussione l’amore verso i suoi fratelli per stare con una donna e tantomeno si preoccupava di quello che il fratello aveva fatto a Ginevra. Aprì completamente la mano sulla sua guancia e, con la velocità che ormai faceva parte integrante del suo essere, fece cadere il corpo morto della ragazza sul pavimento del palcoscenico e, al suo posto, fece distendere Armand, sollevandosi poi sopra di lui. “Se mi avessi amato davvero, avresti fatto qualsiasi cosa per portarmi via da Nebi. E avresti ucciso Ginevra.. invece hai lasciato che io andassi con la prima e salvassi la seconda. Chi ha deluso chi, Armand?” Il suo sguardo si fece torvo e crudele, mentre con la mano continuava ancora ad accarezzare la guancia del fratello che si trovava steso sotto di lui.

Armand
"Sei ancora più stupido di prima Louis, e nemmeno te ne rendi conto.." no, all'inizio credeva che questo cambiamento potesse essere positivo nel vampiro. Insomma, finalmente beveva sangue umano e non quello schifo di sangue di ratti o altri esseri immondi ma ora.. ora non era più sicuro che tutto questo andasse bene. "tu hai agito senza riflettere, calpestando le nostre regole.. non hai agito come avrei fatto io.. Se tu lo avessi fatto adesso non ti odierei così tanto quanto in realtà ti odio!" quando si trovò disteso sotto Louis lo continuò ad osservare, sempre con sguardo severo e poi ad un tratto gli tiro via la mano con cui gli accarezzava la guancia e lo spinse indietro, mettendosi seduto. "Se credi che l'amore si dimostir in questo modo Louis, non hai capito davvero nulla di noi.. in tutti questi anni in cui siamo stati assieme, dovresti sapere da solo quello che va bene e quello che non va bene.. Dimmi, hai mai pensato di uccidere Matt o Yvonne? Eppure Lestat li aveva creati per amore, no? Li voleva per se, come noi due del resto. No, te lo dico io, non lo hai mai pensato perchè rispetti Lestat, e perchè sai che non amerà mai nessuno più di me e te.. e lo stesso valeva per me" si alzò dalla poltrona dandogli le spalle. Era disperato, questo è certo.. non perchè aveva amato Lisa, ma perchè Louis aveva messo in dubbio il loro amore, l'amore che lo legava a lui e a Lestat.. ed Armand, nonostante fosse un vampiro che amava essere guardato e sapeva piacere di una cosa era certo: Louis e Lestat venivano prima di ogni cosa al mondo.. ma adesso?
Si voltò per guardarlo di nuovo "Mi hai deluso così profondamente che non puoi nemmeno immaginarlo.. desidero la tua morte in questo momento.. più di quanto in passato desiderassi il tuo amore.. Ti odio Louis, e ti ucciderò se non rimetterai le cose a posto.. se non farai tornare Lisa come prima!"

Louis
Quel cambiamento non aveva portato a nulla di buono. Lo aveva reso folle, lo aveva reso un mostro incapace di pensare ai sentimenti altrui. Voleva solo appagare la sua sete, la sua voglia di vendetta, la sua gelosia. E non se ne sarebbe reso conto se avesse continuato a nutrirsi di sangue umano. “Sarò anche stupido, ma sono consapevole di avere davanti agli occhi una persona che pensavo mettesse la famiglia prima di ogni altra cosa. La stessa persona che diceva a me che inseguivo le donne in gonnella e mettevo da parte chi era davvero più importante..” Nei suoi occhi stava crescendo la rabbia. Rabbia che aveva represso per secoli e secoli di dieta vampiricamente vegetariana. Si scostò e si mise seduto sul divano, con un braccio appoggiato al bracciolo e l’altro steso sullo schienale. “invece tu lo hai capito?” lo guardò, sorridendo sarcasticamente. Quella conversazione stava iniziando a stufarlo e ancora un’altra predica sull’amore e si sarebbe alzato per andarsene. “Matt e Yvonne non sono mai stati un problema per me. Lestat è sempre stato in grado di mettere NOI prima di tutto. E ci sto provando anche io tenendo chiunque altro fuori dalla nostra vita. E quel chiunque altro era la tua bella e dolce strega. Tu ti stavi innamorando Armand. E il tuo desiderio di volermi morto dimostra chi è davvero importante per te” Si alzò, dando le spalle al vampiro che, ormai, gli sembrava di non conoscere più. “Bene, allora inizia ad affilare i canini perché non tornerò sui miei passi. Anzi..” si girò per un momento, guardandolo quasi con ribrezzo. “.. adesso penso proprio che andrò dalla ragazza per farmi consolare. Devo ammettere che le hai insegnato bene come fare per soddisfare i desideri di un uomo..” Schioccò la lingua sul palato, sprezzante, e si voltò pronto ad andarsene.

Armand
"La famiglia? quale famiglia Louis? quella che tu ahi mandato a puttane con la tua follia? Tante grazie ma io di una famiglia con una persona simile non so di che farmene!" Glielo urlò proprio contro, era arrabbiato e nervoso, e le risposte di louis lo innervosivano sempre di più. Non lo stava nemmeno ad ascoltare.. patetico, ecco quello a cui pensava. Era patetico. nascondersi dietro l'amore che aveva nutrito per Lisa, un amore "umano" quando lui non era più un vampiro.. Era questa la sua colpa? Essersi innamorato quando il suo cuore aveva ripreso a battere? Perché da umano, i sentimenti che lo legavano a Lestat e Louis erano sparito, e loro lo sapevano bene. Non li aveva mai traditi, nemmeno adesso.. adesso che avrebbe potuto avere Lisa, se solo gli avesse detto di si, aveva comunque scelto loro "Io ho sempre scelto voi.. ma adesso, riguardo a te, me ne pento amaramente Louis" Ma non gli dette il tempo di andarsene, perchè alla sua ultima frase in un istante fu davanti a lui e lo prese per il collo, sollevandolo da terra. Lo guardò con rabbia e fece la cosa più stupida che potesse fare: lo morse. In un impeto di crudeltà e accecato dalla rabbia morse il suo stesso fratello, e bevve. Bevve il suo sangue, fino a dissanguarlo. Non lo avrebbe ucciso, questo era certo, ma lo avrebbe reso debole, impossibilitato a muoversi per giorni. E solo quando alla fine, si accorse che non vi era più una goccia di sangue nel suo corpo lo lascio cadere a terra e lo osservò pulendosi la bocca "Non avvicinarti più a lei, a me o a Lestat.. non voglio vederti mai più.. perchè la prossima volta, ti pianterò un paletto nel cuore Louis.. e diverrai cenere.. perchè è questo quello che meriti.."
E così dicendo, si voltò e si incamminò all'uscita.. Tra i due ormai non c'era più nulla che li legasse.. Ci sarebbe voluto l'intervento di Lestat forse, per sistemare quello che ormai per Armand era irrecuperabile.
view post Posted: 5/3/2012, 19:55 [PG Giocante] Elle - >> 05
Liam: ò_ò
..................
Liam: ò_ ò ò_ò ò_ò ò_ò
.................................
Liam: ò_ò ò_ò ò_ò ò_ò ò_ò ò_ò ò_ò
Basta! abbiamo capito! Per fortuna che la bianchina è tornata a casina, guardala che bellina lei! <3
Ren: poteva restare a metter sgambetti altrove! ò_ò
._.
view post Posted: 1/3/2012, 16:34 The Return Incidents - >> 05
Ieri notte - Spiaggia.


Catherine
Seduta sulla cima della scogliera che si affacciava sull’oscurità dell’oceano, se ne stava una vampira http://foliomontrealblog.com/wp-content/up...1/03/00180h.jpg con le gambe a penzoloni nel vuoto. Erano giorni che ormai si sentiva diversa. Non riusciva più a provare le emozioni come una volta, ma queste erano le inevitabili conseguenze di avere dentro di se il sangue di un vampiro come Armand. Alternava momenti di lucidità a momenti di completa e totale indifferenza, anche se ormai i primi, si facevano via via più rari. Stava fissando il mare blu scuro con lo sguardo vuoto e assente e aveva la sensazione di non essere sola, fatta eccezione per il corpo molto di un elfo che le giaceva accanto, rannicchiato, ormai privo di vita. Sembrava una bambolina di porcellana, la pelle cerea sotto i raggi lunari. Le labbra rosse sporche di sangue e i capelli corvini che ondeggiavano mossi dal vento. In apparenza poteva sembrare innocua, ma gli squarci sul collo del povero elfo stavano ad indicare una sola cosa: era una predatrice.

Armand
In giro, quella notte, c'era anche Armand. Nascosto nel suo mantello nero con i capelli legati in una coda bassa, stava camminando a passo umano verso la scogliera. C'era voluto poco a capire dove fosse rintanata Catherine e ora, stava appunto andando da lei. Voleva capire come si sentiva la ragazza e se, finalmente, era pronta per imparare qualcosa da lui. Arrivò piano alle sue spalle, senza fare alcun rumore. Il vento, sulla scogliera, era più forte e in pochi istanti tolse il cappuccio dalla testa di Armand, liberandone il volto. Rimase in piedi, dietro la vampira, in attesa. Avrebbe subito sentito il suo odore, era logico, e presto si sarebbe voltata verso di lui. Non aveva fretta, non si preoccupava di quanto c'avrebbe messo a farle capire che era giusto quello che aveva fatto. Avrebbe lasciato che con il passare dei mesi tutto sarebbe diventato più facile per entrambi e finalmente Catherine avrebbe accettato il suo essere un "nuovo" vampiro.

Catherine
Non ci mise molto a capire che la sua sensazione era corretta. Non era da sola sulla scogliera e alle sue spalle si trovava il vampiro che l’aveva ridotta in quello stato di completa indifferenza. Il suo sguardo vacuo continuò a vagare sulla superficie del mare notturno, soffermandosi poi nel punto in cui la linea d’orizzonte lo separava dal cielo di un blu ancora più profondo. Nessuno dei due parlava e pareva che nemmeno Catherine avrebbe rotto quel silenzio. Passarono diversi minuti prima che con un gesto leggero della mano, la vampira spingesse il corpo morto dell’elfo oltre la scogliera. Si udì un tonfo e uno scrosciare dell’acqua quando l’elfo cadde in acqua. “Credevo ti fossi dimenticato di me..” Nessuna particolare inclinazione della voce. Era come se il suo vero io si fosse assopito, lasciando spazio a quella fredda e indifferente creatura della notte. Girò la testa e i capelli le sferzarono sul volto. I suoi occhi erano luminosi per il sangue che aveva bevuto poco prima, ma allo stesso tempo, avevano perso quella vivacità che li contraddistinguevano. Si alzò con estrema grazia e, una volta in piedi, fissò con insistenza gli occhi del vampiro che aveva di fronte.

Armand
Si avvicinò di qualche passo, solo quando Catherine lasciò cadere il corpo dell'elfo. Sorrise tra se, pensando che quel gesto significava molto di più di quanto lei stesa poteva immaginare. "Sarebbe impossibile dimenticarmi di te, anche se lo volessi.. hai il mio sangue.. e ti sento.." finì per avvicinarsi, fino a osservare la ragazza negli occhi come lei stessa fece. Sorrise, leggermente e poi tornò a guardarla negli occhi "Sento ogni tua emozione.. ogni tuo più intimo desiderio.. sento tutte le tue sensazioni Catherine.." allungò una mano fino a sfiorale i capelli, che tenne tra le dita finché il vento non glieli portò via "Ma c'è qualcosa che ancora mi sfugge.. c'è qualcosa dentro di te che ti sta trattenendo, che vuole impedirti di essere un vampiro.. devi lasciarlo andare Catherine, devi liberati di quella parte di te che vuole a tutti i costi essere umana" non aveva senso girare intorno alla questione. L'aveva osservata, l'aveva sentita e sapeva, sapeva che se non si fosse liberata dell'altra parte di lei, avrebbe prima o poi avuto di nuovo il sopravvento.

Catherine
Continuò a fissare il vampiro e non ebbe nessuna esitazione quando lui le accarezzò i capelli. “E io sento te, dappertutto..” E sebbene da qualche parte dentro se stessa sapeva che tutto ciò era sbagliato, la sua voce non tradiva nessuna incertezza. Apparteneva a lui, lo sapeva e tanto vale arrendersi a quanto il destino aveva in serbo per lei. “Davvero riesci ad avvertire in me emozioni?” lo guardò, era scettica. “Perché io non sento niente se non questa perenne voglia di sangue, Armand..” E l’elfo che era volato oltre la scogliera lo stava a dimostrare. Catherine aveva sempre avuto rispetto per la vita altrui, come le aveva insegnato suo padre. Ma, dopo aver scambiato il suo sangue con quello del vampiro che aveva di fronte, non era più in grado di stabilire cosa fosse giusto o sbagliato. Indietreggiò di un passo, facendosi pericolosamente vicina al bordo della scogliera. Inclinò la testa verso il basso per guardare di sotto, in mare che si infrangeva sugli scogli. “Umana..” un ricordo affiorò nella sua mente. Si, voleva diventare umana, stare con Stephan. Ma come poteva, adesso? Tornò a guardare il vampiro. “cosa devo fare?”

Armand
"E tu senti me.. ovunque tu sia.. sentirai sempre il mio sangue e saprai che mi appartieni.." era un monito, questo è certo.. anche per il futuro. le ricordava che lui avrebbe semrpe fatto parte di lei, per sempre. Sorrise appena ed annuì "Le tue emozioni ci sono ancora, Catherine.. devi solo permettere loro di emergere anche come vampiro.. la gioia di bere, di cacciare.. di sentire il vento sulla faccia.. Di poter sentire a chilometri di distanza.. il tuo essere vampiro deve riempirti di calore.. questo corpo così freddo, verrà scaldato da quello che sei" la osservò per un istante e poi le porse la mano.. la sua mente vide il ragazzo e per un istante avvertì una forma di pericolo.. come se quella figura potesse in qualche modo rovinarle tutto "Devi cominciare a fidarti di me.. devi lasciarmi entrare in te Catherine.. lascia che ti guidi.. lascia che ti mostri quello che puoi essere.." e così dicendo le prese la mano stringendola nella sua, senza mai smettere di guardarla.

Catherine
Non c’era bisogno che lui glielo ricordasse. Sapeva bene che ormai sarebbe appartenuta a lui. Ma non per sempre, lei doveva.. no. Non ricordava più cosa avrebbe dovuto fare. “Non è possibile. Qualcosa si è spento dentro di me..” E si notava dal modo in cui parlava, dai suoi occhi. L’unica cosa che le era rimasta era la grazia nei movimenti, sembrava l’inanimata ballerina di un carrillon. Prese la sua mano e per un momento guardò le sue dita intrecciarsi a quelle del vampiro. Tutto era sbagliato in quel contatto, non doveva fidarsi di lui ma non poteva farne a meno. Lo aveva dentro e non riusciva più a ribellarsi a lui. “Anche se volessi, non potrei non fidarmi di te. Lo hai detto tu stesso che ormai ti appartengo. Devi solo mostrarmi la strada, Armand. Devi insegnarmi ad essere quello che tutti vogliono che io sia” lei lo voleva? Perché chiederselo. Ormai non era più importante.

Armand
Continuò a tenerle la mano, delicatamente, e lentamente l'avvicinò a se, per allontanarla dalla scogliera. non che cadendo si sarebbe poi fatta granché ma.. era ancora legata al suo lato umano.. e questo le impediva di essere forte e poter usare appieno i suoi poteri di vampiro "Qualcosa si è spento.. ma appunto, si è solo spento Catherine.. io provvederò a riaccenderlo, non temere" inclinò appena un po' la testa continuando a guardarla. Nonostante fosse una sciocca sentimentale, a lui quella vampira interessava. amava le sfide, le aveva sempre amata, e Catherine nulla era che una sfida "La fiducia si conquista con il tempo, e non perchè il nostro sangue è mischiato.. puoi non fidarti di me, ancora.. lo sento che c'è qualcosa che ti tiene allerta.. ma vedrai che riuscirò a farti cambiare idea, non temere.." le accarezzò la guancia e le alzò il viso, per fissarla negli occhi "Tu devi essere quello che sei.. non devi diventare un vampiro perchè gli altri lo vogliono, ma perchè lo sei.. sei nata così, a differenza di altri che lo sono diventati e non comprendi la bellezza di questo dono. Con me lo capirai.." ne era certo. Avrebbe fatto innamorare Catherine del suo essere vampiro, a tal punto che non avrebbe più desiderato mantenere la sua parte "umana".

Catherine
Si avvicinò a lui, tornando sullo roccia stabile. Era talmente vicina al vampiro che riusciva a percepirlo come un tutt’uno con se stessa. Le era capitato già una volta di sentirsi così legata a qualcuno ed era stato con Stephan, anche se per motivi completamente differenti. “Sembri sicuro di quello che dici. A me non importa cosa avverrà, se riuscirò insieme a te ad accendere quell’interruttore. Tutto quello che mi interessa adesso è..” Lo guardò, sollevando la testa quel tanto che bastava affinchè i capelli le si scostassero dal volto. “..uccidere.” Sentiva il desiderio di morte sotto la pelle. Il sangue la stava richiamando e non riusciva, non desiderava, declinare quell’invito. Rimase fredda al contatto con la mano del vampiro che le accarezzava la guancia. Era vero. Sapeva che non era una fiducia consapevole quella che provava per lui, ma, per lo meno, lasciava apparire uno spiraglio nel muro che aveva costruito per difendersi da lui. Un miro che preso si sarebbe sgretolato. “Allora insegnami ad amare me stessa. Se è vero che questa non è una maledizione ma un dono. Mostrami come usarlo. Sono qui Armand. E sono disposta a darti credito..”

Armand
Il sentirsi così legata a lui era dovuto al sangue, Armand lo sapeva, e lo aveva fatto proprio per quello perchè ogni volta che lei titubava, lui poteva farla tornare sulla *retta via*. Ed era quello che stava facendo quella sera.. Catherine era pensierosa.. si stava ricordando di quel ragazzo e lui non voleva che accadesse. Le prese di nuovo la mano e l'avvicinò alle sue labbra leggermente "Riusciremo a fare tutto, stanne certa.." poi alzò lo sguardo su di lei e sorrise "non è uccidere la vera bellezza di quello che siamo.. ma è il sangue.. quello che ti entra nelle vene, che ti scorre lungo tutto il corpo.. è la nostra vita.. è la cosa più eccitante che possa esistere.. ancora più di un orgasmo.." Le si avvicinò e l'abbracciò lungo il fianco, deciso ad incamminarsi con lei fuori dalla scogliera, verso la foresta, un luogo più sicuro e più tranquillo.. un luogo più adatto a dei vampiri "Una maledizione.. che sciocchezza.. lo capirai presto che questo è un dono.. stanne certa.. E per farti comprendere meglio quello che intendo.. verrai con me a caccia stasera ma.. non uccideremo le nostre vittime.. perchè essere un vampiro non significa essere anche un assassino" e così dicendo si incamminò con lei verso la foresta, pronto ad insegnarle tutto quello che sapeva, nella speranza che Catherine, finalmente si lasciasse andare.

Catherine
I pensieri legati a Stephan si stavano via via affievolendo senza che lei fosse in grado di trattenerli. Castiel aveva provato ad insegnarle come fare per tornare ad essere se stessa, ma adesso li con lei, non c’era nessuno a prenderla per mano e a portarle alla mente quei dolci ricordi. Si lasciò condurre dalle braccia del vampiro, sentendo un fremito lungo tutta la schiena quando iniziò a parlare di sangue. “La vita può scorrere dentro di noi e, con i nostri modi per intendere colori, profumi, tutto può sembrare.. possibile. Perfino che un cuore morto torni a battere..” L'aveva letto da qualche parte e ripetè quelle parole a voce alta. Sbattè le ciglia mentre le braccia del vampiro le cingevano la vita. Non aveva più motivo per resistergli. Era un vampiro e quella notte lo avrebbe dimostrato non solo a lui, ma soprattutto a se stessa.

Catherine
&
Armand
view post Posted: 27/2/2012, 21:25 The Return Incidents - >> 05
Venerdì notte, Point of Evil

Ginevra

Una giovane vampirina, tale http://data.whicdn.com/images/10877258/tum...1_400_large.jpg, aveva ben pensato che forse -FORSE- era arrivato il momento di rifarsi viva con quella che, fino a poche settimane fa, era la sua compagna di stanza e ora aveva il dubbio non lo fosse più. Era appena rientrata dalla caccia e, costatato che Dagon non era in camera, aveva fatto dietrofront, scendendo di un piano per ritrovarsi a bussare contro la porta di quella che, in fondo, era ancora camera sua.
"Cathy ci sei?" ma ancora prima di finire la frase stava già aprendo la porta: era stata lei stessa a imporre l'incantesimo di chiusura a quella porta e, oltre a Cathy, era l'unica a sapere la *parola magica*.

Catherine

L’altra vampirina www.modelresource.ca/Scene/Sept10/anais_1.jpg scalza e seduta sul parapetto della finestra aperta, con i lunghi capelli sciolti che ondeggiavano accarezzati dal vento, stava ascoltando un pezzo www.youtube.com/watch?v=JxPj3GAYYZ0 che le ricordava i primi giorni passati insieme a Stephan. Stringeva tra le mani la custodia del CD e guardava fuori nonostante avesse sentito arrivare la sua amica, che ormai non vedeva da giorni. Non aveva la sua solita aria sognate. Era spenta e il suo sguardo assente, inespressivo. Voleva provare a sentirsi come le aveva insegnato l’angelo Castiel, ma non ci riusciva. Il sangue di Armand si stava facendo sempre più strada dentro di lei e provare sentimenti come l’amore era diventato difficile, era come se quell’interruttore si fosse spento. Non rispose nemmeno a Ginevra. Rimase lì seduta a fissare fuori come se quell’arrivo non l’avesse affatto toccata.

Ginevra

"Non con troppa enfasi eh Cathy.. Ok che potevo farmi sentire anche prima, ma pensavo di esserti mancata almeno un po'.." tutto questo le era uscito di getto non appena, una volta entrata, aveva osservato l'amica di sempre rimanere li ferma, impassibile a qualsiasi cosa intorno a lei. Apposta fece sbattere la porta piuttosto forte, per chiuderla e farsi notare, dopodichè con un gesto di stizza mise in pausa lo stereo e si fermò dietro a Catherine con i pugni sui fianchi.
"Return chiama Catherine, Return chiama Catherine, rispondete se c'è qualcuno in linea!"

Catherine

Continuò a guardare fuori senza prestare la minima attenzione a ciò che le stava dicendo Ginevra. Era già uno sforzo immane restare nella camera piuttosto che andare fuori, nella foresta, a nutrirsi di qualche gustoso elfo. Tuttavia aveva perfettamente colto le parole dell’amica. “Mi sei mancata.. ma non pensavo che saresti tornata così presto..” Disse, ma senza troppa convinzione o emozione. Le era mancata, questo era certo ma.. a quanto pareva non riusciva a modulare la voce per lasciarle intendere che non stava mentendo. Si voltò, quando le arrivò dietro e la guardò con quegli occhi vacui, che non le appartenevo. Sembrava davvero che non fosse a return con la mente, ma che quel corpo fosse solo una marionetta in mani molto più forti di lei. “Devi dirmi qualcosa, forse?” riusciva a sentire il suo distacco, se ne rendeva conto da sola che qualcosa dentro di lei era cambiato, ma non aveva la forza per ribellarsi. Se non ci riuscivano i ricordi di Stephan, non sarebbe riuscito a svegliarla null’altro.

Ginevra

"Così.. Presto?" con la fronte aggrottata le poggiò le mani sulle spalle, stringendogliele appena con quel calore che solo un'amicizia sincera può dare. "Catherine, se tu non te ne fossi accorta, e mi sa che è proprio così, sono praticamente DUE settimane che non dormo qui.." Era accigliata, si aspettava una reazione diversa che andava dai salti di gioia per averla rivista all'estrema ira per averla abbandonata senza nemmeno un biglietto. Avrebbe gradito allo stesso modo entrambe, piuttosto che quella Catherine apatica che aveva davanti. Ricambò lo sguardo quel tanto che bastava per capire che non stava parlando con Catherine ma con la bambola di Armand.
"Si ma, lascia perdere.. Tanto che io dorma qui o li ormai credo non faccia più troppa differenza, no?" Sapeva che non era colpa di Cahty quel comportamento, ma non riusciva a non essere arrabbiata per tanta indifferenza.

Catherine

La sua espressione non cambiò. Non riusciva a mostrare interesse per il ritorno a casa dell’amica anche se nel profondo sapeva che la cosa avrebbe dovuto farle piacere. “Due settimane non sono poi così tante e poi, non sono io che devo dirti cosa fare. Se vuoi restare lì restaci.. non è una cosa che mi riguarda” E invece la riguardava perché proprio in quel momento aveva bisogno che qualcuno le stesse vicino. Aveva bisogno della sua amica che le stringesse la mano e le dicesse che prima o poi, tutto si sarebbe risolto per il meglio. Abbassò lo sguardo sulle mani di Ginevra che le stringevano la spalla, poi tornò a guardare gli occhi della vampira sempre con lo sguardo svuotato. No. Quella non era assolutamente la Catherine che tutti conoscevano. Era una freddezza che prima o poi l’avrebbe trasformata in ciò che lei per prima odiava: un mostro con i denti a punta. Scrollò le spalle e prima di rispondere, mandò la testa all’indietro per tornare a guardare la luna. “Ti ho già detto che puoi fare quello che ti pare. Non sono la tua fidanzata ed entrambe sapevamo che prima o poi ci saremmo dovute separare..” In realtà dentro di lei qualcuno stava urlando e stava dicendo che la voleva lì, al suo fianco. Ma quelle parole non uscirono dalla sua bocca e nemmeno si manifestarono come pensiero.

Ginevra

"Cosa stai dicendo, Catherine? Abbiamo smosso mari e monti per vivere insieme, ci siamo messe contro tua madre per poter farti venire qui e ora mi parli come.. Come se niente fosse? Bene allora.." No, non andava proprio niente bene e non poteva nemmeno iniziare a mettere via le sue cose e andarsene del tutto, primo perchè quella, dopo tutto, era la SUA camera, secondo perchè non poteva di certo presentarsi da Dagon con armi e bagagli dopo come si erano concordati. Quindi per qualche minuto rimase in attesa di calmarsi, pensando bene a quello che stava succedendo. Quella non era la sua Catherine, di questo ormai ne era sicura.
"Giusto, tanto prima o poi te ne andrai anche tu, no? A proposito, hai sentito Stephan?" Non sapeva nemmeno lei da dove le veniva quel tono acido, ma vederla li immobile senza lottare le dava sui nervi.

Catherine

Continuò a guardare la luna, nonostante sentiva le parole dell’amica. Non riusciva a comportarsi diversamente, l’unica cosa che riusciva a pensare era che Ginevra stesse esagerando. E infatti lo ammise anche ad alta voce. “Non capisco perché ti scaldi così tanto, Ginevra. Stai andando a dormire al piano superiore.. che ti aspettavi, che ti legassi alla sedia costringendoti a restare qui?” No, questo non lo avrebbe mai fatto. Non faceva parte di lei, così come non faceva parte di lei quella totale indifferenza. Ancora riusciva a pensare con la sua testa ma era difficile continuare ad essere la stessa persona di prima, soprattutto perché iniziava a non sentire più niente. Nemmeno il nome di Stephan la fece sobbalzare. “ No. Non l’ho ancora sentito e ormai.. probabilmente è morto..” Questa, era decisamente una cosa che Catherine non avrebbe mai detto. Infatti si voltò e punto gli occhi chiari dell’amica. Era una richiesta d’aiuto la sua e sperava che Ginevra la cogliesse. Non voleva essere così fredda.. spietata. Voleva essere semplicemente Catherine.

Ginevra

"No di certo ma almeno un *mi mancherai* oppure *mi da fastidio* sarebbero stati graditi.. Una qualsiasi emozione da parte tua sarebbe gradita!" Sapeva di parlare contro un muro di cemento armato ora, ma continuava a provare fastidio per quella Catherine così strana che aveva di fronte.
"Cos'hai appena detto?" Ecco, questo era il colmo. Poteva forse arrivare a capire il totale menefreghismo se lei se ne andava, ma sentir parlare di Stephan a quel modo le dece venire i brividi.
"Catherine.." le andò vicino, stringendo la mano ghiacciata della vampira nella sua "Cathy cosa ti sta succedendo?" la risposta la sapeva da sola, ma finchè non glielo diceva lei stessa, poteva far finta non fosse così.

Catherine

Scossa la testa, ritornando poi a guardare l’amica. “Emozioni?” Non riusciva nemmeno a sorridere sarcasticamente. Il suo volto era rimasto sempre inespressivo, nonostante dentro di se riusciva ancora a percepire che tutto ciò era sbagliato. “Non posso Ginevra. Non posso provarne. E’ come se qualcuno avesse spento quell’interruttore e entrambe sappiamo a chi attribuire la colpa..” Armand. Era stato lui a donarle il suo sangue. Era stato lui a farla sua e, nonostante lei avesse provato a respingerlo, non era così forte da contrastarlo. Posò lo sguardo sulle loro mani che si stringevano e tutto ciò a cui si lasciò andare fu un lieve sospiro. Aveva detto una cosa così assurda che era comprensibile che Ginevra reagisse a quel modo. Questo lo sapeva. “Sono le conseguenze inevitabili di averlo dentro di me, Ginny..” Per un attimo sembrò che i suoi occhi luccicassero. Le sembrò di sentire le lacrime affiorare.. ma fu solo una sensazione che scomparve nel giro di qualche secondo.

Ginevra

"Lo odio.." Armand, ovviamente. L'aveva sempre odiato, lo odiava dal giorno in cui l'aveva lasciata dissanguata e legata in una cripta e il sapere di non poter far niente contro di lui glielo faceva odiare ancora di più.
"Troveremo un modo, Cahty, troveremo il modo di troncare questa cosa.. Scrivi a Stephan, se non lo fai tu lo faccio io, dobbiamo sapere quando ritorna per spedirti da lui SUBITO!" Se prima era contraria a vederla partire, ora non vedeva l'ora, sperando che il non essere più una vmapira sulla terra la potesse aiutare a ritrovare sè stessa.
"Lo odio, ma non lascerò che ti porti via.." le si avvicinò sfiorandole una guancia con un bacio delicato. "Superemo anche questa, va bene?"

Catherine

“Lo so” Era al corrente delle vicissitudine che aveva dovuto subire l’amica per colpa di Armand, ma in quel momento non le riusciva bene di provare pena. Aveva ancora lo sguardo perso nel vuoto quando Ginevra le chiese di scrivere subito a Stephan.. “E cosa dovrei dirgli? Che sono diventata la marionetta di un vampiro molto più potente di me?” Sbatté le ciglia, provando una sorta di risentimento nei confronti di quello che, a conti fatti, ormai era il suo master. Qualcosa dentro di lei si stava sciogliendo. “Non lo so. Guarda in che stato mi ha ridotta..” adesso una vena di malinconia si poteva leggere nella sua voce, probabilmente era stata colta da un breve attimo di lucidità, soprattutto quando Ginevra la baciò. La trattenne, stringendole le braccia attorno al collo. Stava tremando ed era chiaro che non era per via del freddo che nessun vampiro poteva avvertire. “Non lasciarmi da sola..” Ecco. Questa era Catherine. Una bambina fatta di porcellana che non riuscì a trattenere la lacrima che le solcò la guancia.

Ginevra

"No, che hai bisogno di lui, che hai bisogno di rivederlo presto e che hai bisogno di stare assieme a lui per stare bene.." Non era troppo lontana dalla verità, infatti sorrise. "Cercarlo, dvi andartene di qua il prima possibile, non credevo di poterlo mai dire.." Ricambiò l'abbracio stringendosi forte forte l'amica. "non ti lascerò mai da sola, ora vieni a dormire in mezzo a me e Dagon, va bene?" rise per allegerire il momento tanto serio e, purtroppo, triste, ma poi tornò seria anche lei.
"Non ti lascerò mai Cathy, ricordatelo, ci sarò sempre, qualsiasi cosa dovesse succedere, va bene?"

Catherine

Continuò a tenersi stretta all’amica mentre le lacrime prendevano a scende più copiosamente. Era come se si fosse svegliata da una stato di coma e adesso tutta la tristezza e la malinconia le si riversasse addosso. “Vorrei che fosse qui anche lui a dirmi che tutto va bene..” allentò la stretta sull’amica per asciugarsi le lacrime con la mano. “Gli scriverò e se non mi risponderà andrò io stessa a cercarlo sulla terra. Non voglio che questa situazione mi porti a fare qualcosa di cui potrei pentirmi..” E lei non era in grado di controllarsi. Non più. Accennò un mezzo sorriso a quanto aveva detto l’amica “Sono sicura che Dagon ci sbatterebbe entrambe fuori dalla sua camera..” Tornò a stringere Ginevra, tornando seria. “ Lo so. Per me è lo stesso. Sei mia sorella dopotutto..” E per tutta la notte riuscì a mantenere il controllo delle sue emozioni. Confidò le sue perplessità all’amica e, in fondo al suo cuore, pensò che poteva ancora esserci una speranza. E quella speranza si chiamava Stephan.

Catherine&Ginevra
view post Posted: 22/2/2012, 15:24 The Return MEMORIES - >> 05
Ieri sera, PoE.


<_Adam_> <piazziamo il fatato https://i952.photobucket.com/albums/ae8/alo...sticsmayhem.jpg che, oggi, dopo la conversazione di ieri con Lyra, ha preferito restarsene a PoE. Si trova nella grande biblioteca, seduto al tavolo da studio, con davanti a se un libro che parla di veele e conseguentemente dei loro poteri. L’unica fonte di luce viene dalla lampada accesa che c’è sul tavolo e attorno a se non c’è nessuno. Per questo è tutto concentrato che fa scorrere il dito sulle pagine alla ricerca della parola lacrime>

<_Eve_> <la sorellina del fatato ignara che il fratello sia a poe e soprattutto ignara del fatto che lui non sappia chi sia lei *_* se ne stava per i fatti suoi nel castello di poe, ma evidentemente ha avuto una visione di adam che se ne stava nella biblioteca di point of evil e quindi non poteva non andare da lui e anche di corsa...anche perchè lui le aveva promesso che non avrebbe rimesso piede lì dopo quello che gli era successo, quindi adam sarà distratto dall'entrata improvvisa di eve che spalanca le porte della biblioteca e entra a passo spedito dirigendosi verso il tavolo dov'è Adam e puntandogli contro il suo ditino> che diavolo ci fai qui? avevi promesso che non ci avresti più messo piede! <non gli lascia nemmeno il tempo di rispondere povero ._.> alzati e cammina immediatamente fuori di qui verso pog!

<_Adam_> <si accorge immediatamente che qualcuno ha aperto la porta ed è entrato con irruenza nella sala. Naturalmente pensa subito che possa essere qualcuno che ha deciso che mangerà fatati per cena, infatti si alza, senza nemmeno richiudere il libro, e fa per andarsi a nascondere quando si ritrova senza vie di fuga di fronte alla ragazza che gli inveisce contro. La guarda. Le sopracciglia aggrottare e la stessa espressione che farebbe se fosse incavolato con lei. Solo che, non conoscendola, non si tratta di rabbia. E’ confuso> Come scusa? <è verissimo che lui in quel posto non voleva mai più rimetterci piede ma non sa per quale motivo questa sconosciuta lo sappia. Pensa che sia solo una coincidenza e le sorride, rilassando il volto> Io.. forse stai sbagliando persona.. <se .-.>

<_Eve_> <ma lei mi si arrabbia ancora di più! xD lo guarda assottigliando lo sguardo> non guardarmi con quella faccia Adam... <anche il nome conosce xD> sai benissimo di cosa sto parlando... e anche se sto passando un brutto periodo e abbiamo passato quella notte insieme alla locanda...<che detta così!! °° ma va beh lei dà per scontato giustamente che lui sappia di cosa parla e del fatto che siano fratello e sorella> questo non vuol dire che dovevi venire qui a point of evil! sai benissimo cosa è successo l'ultima volta...<lei pensa erroneamente che sia lì per lei *_* povera cara!> sì sto sbagliando persona come no... è tutta qui la tua spiegazione? ora forza.. per il tuo bene ti accompagno al confine..<gli indica la porta come per dire muoviti xD>

<_Adam_> <e lui continua a guardarla confuso, conosce anche il suo nome.. e poi tutto il resto. Spalanca gli occhi> Alt! <le fa anche cenno di fermarsi con la mano sollevata> Non so cosa ti sia capitato alla locanda ma sono praticamente certo che noi due non abbiamo mai passato la notte insieme. <infatti ha frainteso perché il legame fratello e sorella non è la prima cosa alla quale pensa lui. Anzi, non ci pensa affatto> Mi dispiace ma credo che qualcuno ti fatto uno scherzo usando le mie sembianze.. <se..> .. Io nemmeno ti conosco. <alza le spalle, lasciando ricadere il braccio lungo il fianco. Poi sospira> Mi fa piacere sapere che anche gli estranei <°°> si preoccupano per la mia posizione, ma io a PoG non posso tornarci.. <e detto ciò si volta per tornare al tavolo dove stava leggendo e si risiede> .. lo avrei già fatto giorni fa se mi fosse stato possibile.

<_Eve_> <lei lo prende per scemo proprio> non ho capito adam... ma hai battuto la testa per caso? <lo guarda a lungo quando nega che abbiano passato la notte insieme> certo che abbiamo passato la notte insieme! quando ti ho parlato della freccia...ti ricordi? <insomma inizialmente non ci pensa affatto che non possa ricordarsi di lei...solo che alle parole successive spalanca gli occhi sempre di più> cosa? cosa hai detto? non... tu...hai detto che non mi conosci? <resta immobile per qualche secondo quasi non ascoltando il resto...pietrificata proprio e quando lui si volta e si risiede lei lo segue velocemente e gli prende la faccia con entrambe le mani per guardarlo dritto dritto negli occhi> che cazzo ti è successo? altri effetti negativi di poe? ti hanno drogato? <°°> hai sbattuto davvero la testa? dannazione sono Eve! <e questo secondo lei dovrebbe spiegar tutto...non ci può pensare che suo fratello non sappia chi è lei>

<_Adam_> <prima che lei gli prenda la testa tra le mani, lui si volta a guardarla> Freccia? Quale freccia? <purtroppo non ha alcun tipo di ricordo legato alla sorella. Per lui è la prima volta che la vede ç_ç. Annuisce> Non ti ho mai visto prima di oggi e, anche se dovessi aver sbattuto la testa, non credo che mi sarei dimenticato di aver passato la notte con una bella ragazza <°°> in una locanda. Quindi, davvero.. io credo che qualcuno si sia preso gioco di entrambi.. <spalanca gli occhi verdi quando la ragazza reagisce a quel modo prendendogli il volto tra le mani. Non capisce per quale motivo si stia impuntando così tanto> PoE non ha alcun effetto negativo su di me.. se mai è il contrario.. <ovvero è PoG a farlo stare male. Appoggia le sua mani sopra quelle di Eve e cerca di spostarsele dal viso. Si sta innervosendo °°> Piacere di conoscerti Eve.. <se la situazione non fosse drammatica, ci sarebbe da ridere..>

<_Eve_> Come sarebbe quale freccia? <questo lo urla un attimo...insomma non può crederci che abbia dimenticato questo...ma poi quando sente il resto appunto resta raggelata e scuote lentamente la testa più volte...non si ferma più> una bella ragazza? ma... cosa pensi che sia successo in quella locanda? siamo fratelli adam... <gli toglie le mani dal viso ma resta lì vicino a lui guardandolo con una faccina che oltre allo sconvolto si intravede qualcosa di molto triste nel suo sguardo> sei il mio gemello... tu non puoi non ricordartene... non è possibile... <infatti quando dice piacere eve rotea gli occhietti all'indietro sospirando profondamente> ..se è uno scherzo te lo giuro che non te la perdono Adam... non è divertente... <perchè comincia a starci male davvero>

<_Adam_> Non urlare.. <si guarda attorno, non c’è nessuno ma meglio evitare attirare troppo l’attenzione. Dopotutto lui è sempre un fatato a PoE. Guarda la ragazza e annuisce> Cosa ho detto di male? <che Eve sia bella è un dato di fatto. Alla parola fratelli, però, aggrotta la fronte. Adesso che ci pensa avverte un certo legame con lei.. lo stesso che avverte con Maya, per dire. Sente che in qualche modo sono legati ma non ha ben capito cosa intende dire davvero lei> Sei anche tu.. un.. angelo.. <adesso è perplesso. Ma è il resto di ciò che dice Eve a sconvolgerlo definitivamente> Gemelli? Eh? Ma che stai dicendo? <se sapesse che sta facendo soffrire davvero sua sorella si amputerebbe gli organi genitali, probabilmente. Ma non ricorda assolutamente nulla di lei e adesso la prende per pazza> No. Qui se c’è qualcuno che si sta prendendo gioco di me, sei tu. <si alza, prendendola per un polso. A momenti la strattona> chi ti ha mandato qui, eh? Chi è che aveva voglia di divertirsi a prendermi per il culo? <°°>

<_Eve_> Avrei una serie di cose da sottoporti che hai detto sbagliate <alla sua domanda cosa ho detto di male dice> ma adesso ho problemi ben più gravi...<tipo che l'unica famiglia che ha non si ricordi chi lei sia, scuote ancora la testa e quando lui dice che anche lei è un angelo sospira> per metà... per metà sono una fata...proprio come te... <si toglie di scatto il cappotto e lo lascia cadere lì sul pavimento, poi si volta e gli dà le spalle...sembra voglia spogliarsi °° perchè si sposta il vestito più giù sulla schiena per mostrargli una piccola parte del tatuaggio sulla schiena delle ali bianche> ti ricorda qualcosa? guardalo. <ci prova in tutti i modi a fargli tornare in mente qualcosa, solo che alla sua reazione sulla parola gemelli spalanca gli occhi> gemelli sì... hai capito benissimo... <quando la accusa di prenderlo in giro e gli prende il polso fa una smorfia> mi fai male Adam... dannazione guardami negli occhi...non sto mentendo, mento e inganno se mi è possibile ma non con te... ti sto dicendo la verità... guardami...<e ci tiene sul punto che la guardi> i nostri genitori sono gabriel e diantha...siamo stati strappati a loro quando eravamo ancora molto piccoli e di loro ci ricordiamo pochissimo...ma c'è una cosa che non hai dimenticato...me lo hai detto tu...i suoi occhi...sono come i miei...guardali <lo fissa proprio, ha un pochino gli occhi lucidi ma si vede bene come sono> guardali bene e dimmi ancora che sto mentendo se ci riesci.

<_Adam_> <la guarda voltarsi di schiena e quando lei si sfila il giubbotto pensa che gli sta mostrando chissà che cosa.. dato che ha detto che hanno passato la notte insieme> Non è necessario che tu ti.. <si interrompe, restando incantato a fissare quelle ali. Lui non le ha sotto forma di tatuaggio, ma gli pare chiaro che Eve non mente sul fatto che è una fata angelo anche lei> Come.. <deglutisce, lasciandole il polso> Mi dispiace.. <per averle fatto male, ma ancora non riesce a credere alle sue orecchie> Come fai a sapere tutte queste cose su di me? <beh, forse perché è davvero tua sorella? Il pensiero gli sfiora la mente ma è talmente impossibile che lo scaccia via scuotendo la testa> Non importa. C’è tanta gente che conosce la mia storia e sono certo che per un bel visino come te non sarà stato troppo difficile estorcere delle informazioni. <però la guarda, anche prima che lei gli dica degli occhi. Ha notato qualcosa di familiare in quei due smeraldi e, lentamente, la sua espressione cambia, facendosi triste esattamente come lo è Eve> Non.. <non riesce a parlare, ma questa volta è lui a prenderle il viso tra le mani e a guardarla bene> Non.. è possibile.. <in effetti, quegli occhi sono davvero identici a quelli di Diantha> Io.. <non sa che dire a questo punto>

<_Eve_> <almeno dei dubbi glieli ha fatti venire...infatti quando lui si zittisce e sembra tentennare vedendo il suo tatuaggio allora si rialza il vestito ricoprendo la schiena ma il cappottino non lo rimette...lo lascia lì a terra> e invece mi sembra necessario... <ritira il polso quando lui glielo lascia e sta lì ferma davanti a lui a guardarlo senza sapere bene cosa fare> dispiace di più a me... <abbassa lo sguardo e quando lui continua il discorso scuote rassegnata la testa> le so perchè siamo cresciuti insieme, non perchè me le hanno raccontate gli altri... perchè...le abbiamo vissute insieme... <però non oppone resistenza quando lui gli prende il viso tra le mani e lo guarda tanto triste> noi non andiamo d'accordo sai? litighiamo...discutiamo...io ti urlo contro spesso e.. ho un bruttissimo carattere, però... però tu ci sei sempre...e io per te... <e ora non ci crede che lui non si ricorda niente e non c'è più per lei> come saresti finito qui se non ci fossi stata io eh? <le vien vagamente da sorridere, ma è un sorriso amaro..triste se lui non sa cosa dire lei invece ce lo sa benissimo> e invece è possibile... dimmi chi ti ha fatto questo...<eh ma se non ricorda di te non sa nemmeno il perchè mi pare ovvio xD>

<_Adam_><i dubbi gli son venuti e son stati soprattutto gli occhi a fargli capire che, probabilmente, quello non è affatto uno scherzo. Ha una sorella, per giunta gemella di cui non ricorda l’esistenza> Io non mi ricordo.. <abbassa lo sguardo cercando di fare mente locale su quella che è stata la sua vita. Sa di essere nato a return da Gabriel e Diantha. Sa di esser stato strappato alle loro braccia quando era piccolo e affidato alle cure dell’arcangelo Gabriele. Poi è arrivato a return e quando si sofferma su perché di questo cambiamento è come se avesse un vuoto. Dubbioso, solleva nuovamente lo sguardo sulla sorella lasciandole andare il viso> Io vado d’accordo con molte poche persone. Di questo non mi stupisco.. ma.. perché tu vivi qui? Insomma se non mi stai mentendo, perché non sei a PoG? <per lui è scontato che i componenti della sua famiglia debbano tutti vivere dall’altra parte dell’isola. Si passa una mano tra i capelli> Senti, Eve.. hai detto che ti chiami cosi no? <._.> Perché non ci sediamo e non scambiamo due chiacchiere? Io.. credo di essere davvero molto confuso.. e di certo non so chi mi ha fatto questo.. questo cosa, poi?

<_Eve_> <lei ascolta tutto quando in silenzio...non ribatte più velocemente come prima quindi risponde solo dopo che adam ha finito di parlare e quindi prima alla parte finale appunto e sospira profondamente> non ti è chiaro? qualcuno ti ha tolto i ricordi... solo i miei... qualcuno o...qualcosa..non lo so, ha cancellato del tutto me dalla tua vita... e non capisco perchè? <beh che sia stato un incidente non lo valuta per niente ovviamente, è tutta abbattuta e annuisce piano piano subito dopo> Sì..Eve... Adam e Eve... ti ricorda qualcosa? <anche i nomi biblici fanno riflettere ecco xD> d'accordo sediamoci e parliamo..ma..se è un potere come penso che sia che ha agito su di te allora parlare non ti farà tornare in mente di me...<ma lei ci prova lo stesso, gli prende la mano, con una confidenza che appunto a adam magari sembrerà strana ma per lei è naturalissima e lo porta su un divanetto della biblioteca dove si siede e aspetta che lui si sieda a sua volta> cosa mi avevi chiesto? ah...sì...perchè sono a poe...<sospira..odia parlarne con lui perchè di solito ci litigava e ora trova assurdo che debba dirgli tutto quanto e non lo ricordi> perchè quando eravamo in paradiso io ho tradito...sono una traditrice, per..il cielo almeno...<e per tutti quelli che non sono suoi affetti ecco xD> ed è anche per questo che noi siamo qui...entrambi...siamo stati banditi e spediti sull'isola dove siamo nati...come pensi di essere capitato qui invece?

<_Adam_> Si ma perché? Se quanto dici è vero.. <ha ancora dei dubbi? Beh è naturale che sia così> .. perché qualcuno avrebbe dovuto togliermi i ricordi su mia sorella? E’ assurdo, a meno che non ci sia qualcuno che vuole fare dispetti a te. Io.. io non credo che qualche mio conoscente avesse interesse a farmi dimenticare che ho una sorella.. <e infatti è stato un incidente, ma nemmeno lui può saperlo. Dopotutto nemmeno lo stesso Dagon lo sa. Si zittisce quando lei riprende a parlare e la segue fino al divanetto, mettendosi seduto di fianco a lei. Gli fa strano tutta questa vicinanza, il fatto stesso che lei gli prenda la mano con tale disinvoltura. Ma non si scansa, ha capito che per lei affrontare questa cosa deve essere abbastanza doloroso perché ricorda tutto e perché, a conti fatti, è la sua unica vera parente> Già.. <annuisce, la sua richiesta era stata quella. E infatti la ascolta sollevando un sopracciglio> Sei una traditrice.. <e non lo dice con rimprovero> Beh non sei l’unica. Io.. <si guarda attorno un’altra volta. Non sa se dirglielo o meno.. ma alla fine lei con lui si sta confidando e l’istinto gli dice di fidarsi> Nemmeno io sono più l’angelo che ero prima. Anzi, non sono affatto un angelo. E non mi sono mai chiesto come sono finito a return prima di adesso però.. se eri stata tu a tradire perché hanno bandito anche me? <fa per pensarci e sospira> Certo. Non dirmelo.. sono sicuro che non avrei mai lasciato mia sorella da sola se ne avessi avuta una. <ò_ò> scusa.. è che mi fa ancora strano pensare che noi.. si.. insomma..

<_Eve_> Certo che è vero! <sospira anche scuotendo la testa ancora e poi si stringe nelle spalle> non lo so perchè... io...forse ho un nemico <intende victor anche se ancora vic non sa che lei voleva aiutare ginevra...per questo dice forse xD> ma non ha mai saputo di te e soprattutto non è un tipo che va molto per il sottile...se mi avesse voluta punire mi avrebbe uccisa e tanti saluti...non avrebbe tolto a te la memoria...non ha senso...forse è...è più uno dei tuoi nemici...non lo so insomma... <sbuffa e si passa una mano sul viso scuotendo la testa subito dopo che si son seduti uno vicino all'altra...dopo ascolta cosa ha da dire e alza lo sguardo su di lui quando dice che non è l'angelo che era prima..è uno sguardo preoccupato soprattutto> che vuol dire non sei affatto un angelo? cosa è successo? che hai fatto? <visto che dice che non è l'unica pensa abbia tradito in qualche modo, appunto quando gli fa la domanda sul perchè è finito lì anche lui e poi si risponde da solo rotea gli occhietti> se mai ne avessi avuta una... <scuote la testa> chiedi a chi ci conosce entrambi...a quella tua vampirina esibizionista sempre con il culo di fuori...<eve!!!> chiedi a lei...ci ha conosciuto entrambi...lo sa che sei mio fratello...<poi risponde anche al resto ovviamente> e comunque sì...è andata così...meritavo la morte per il tradimento ma...la tua intercessione ci è costata solo l'esilio...

<_Adam_> Forse? <appunto. Già il fatto che sia in forse vuol dire che non è una possibilità. E poi Victor non sa che Eve e Ginevra hanno complottato e, anche se lo sapesse, ormai la spada è andata e non può tornare indietro dato che è stata Lyra a chiedergliela e Eve c’entra poco e niente. Comunque, non è questo il punto oo.> I miei nemici sanno che non colpirebbero solo me.. e non credo che sia molto saggio da parte loro farmi uno scherzetto del genere.. <si, peccato che nemmeno Dagon sa quel che ha fatto> Quindi non credo che sia chi penso io ad averci tirato questo tiro mancino. Ammesso poi che sappia giocare con la memoria. <non conosce i poteri del demone, ma penso sarà una cosa di cui si informerà. Scuote la testa, la mano non gliel’ha lasciata. E’ strano scoprire di punto in bianco di avere una sorella, per giunta gemella, ed è appunto per ciò che fa fatica a parlare> Stando a quanto dici, conosci Ginevra.. quindi dovresti anche sapere che punto primo non è la MIA vampira esibizionista e, punto secondo.. ho con lei un patto di sangue. Questo ha fatto si che finissi a PoE quando la mia.. <fa una pausa, sospirando> ..grazia è volata chissà dove. Sono in tutto e per tutto un fatato e in tutto e per tutto appartengo a questo posto. Quindi non credo che dovrei avercela con te se sono finito a Return. Alla fine anche io, a quanto pare, non sono un santo.. <si vede proprio che Adam non ricorda niente xD>

<_Eve_> Beh sì...in teoria non sa che l'ho tradito e complottato contro di lui...<beh che bella sorella che ti sei ritrovato all'improvviso adam *_*> quindi dubito che abbia giocato con la tua memoria...e poi non sa di te...sono stata attenta a non far scoprire le uniche due persone che amo in tutta l'isola... <ci pensa sui nemici di adam ma poi sospira> non so a chi ti riferisci...<di dagon a lei ha parlato poco e niente purtroppo> ti intestardisci che non vuoi farmi preoccupare delle volte e non mi dici quasi mai niente di cosa ti preoccupa...<come appunto non gli ha detto del fatto che ginevra sta con un altro e non lo pensa più *_*> certo che conosco ginevra coscia lunga...<detta così sembra il soprannome di una prostituta xD e lei pensa poco differente da questo> beh ero rimasta che era tua io...appunto perchè hai un patto di sangue che vi lega per la vita...<ma quando sente che ha perso la grazia si blocca di colpo e spalanca le labbra oltre che gli occhi> volata chissà dove? dannazione hai combinato non pochi casini da quando la conosci... se non fosse che colpirei anche te farei in modo che finisse sotto terra e ci restasse...<giustamente pensa sia tutta colpa della vampira...sbuffa e alle sue parole abbassa la testolina> invece ce l'hai con me...ce l'hai sempre avuta con me per questo...si vede che non ricordi niente <appunto> e...mi fa così strano questo...insomma...tu...sei Adam...<sì e quindi? beh per lei ha detto tutto, è il suo gemello, il bene dietro il suo male, la parte che la completa...sapere che ora lui non c'è più, nel senso che non sa niente di loro due la distrugge, ma figurarsi se lo dice...su questo non è cambiata..non ce la fa ._.>

<_Adam_> Due persone? <di Calen ovviamente si ricorda, ma non come il fidanzato di sua sorella *_*> Non abbiamo altri fratelli e sorelle, vero? Voglio dire già questa situazione mi sembra a dir poco assurda.. <sbuffa e poi la guarda negli occhi uguali a quelli di mammina> Non mi fraintendere, non è per te. è che davvero è strano uscire di casa e scoprire di non essere.. solo.. <e la cosa dovrebbe confortarlo se non fosse che, a quanto pare, qualcuno ha giocato con la sua testolina> si tratta di un demone e adesso Ginevra sta con lui. Ovviamente lui sa che se colpisse me di riflesso colpisce anche Ginevra coscia.. come hai detto tu. <ride, sembra divertito dalla definizione che Eve da della vampira. Anche se lui non pensa che lei sia una prostituta> In ogni caso la colpa non è solo sua. Sono stato io a venire a PoE e a perdere me stesso per la prima volta. Di certo, non avrei mai creduto che questo mi portasse a smarrire la mia natura.. <sospira, facendosi visibilmente più serio> Io non ce l’ho con te.. <e in realtà non è mai stato veramente arrabbiato con lei. Certo non condivideva certe cose ma è pur sempre sua sorella e la ama incondizionatamente. Infatti quando la vede così abbattuta le passa una braccio attorno alle spalle e cerca di sorriderle> Senti.. sai cosa facciamo adesso? Ce ne stiamo qui tutta la notte e mi racconti chi sei.. mi racconti di noi. Sono sicuro che troveremo una soluzione anche a questo problema.. sei mia sorella e io voglio che tutto torni come prima. Anche se dopo ricominceremo a bisticciare. Che ne dici? < e io li lascerei da soli a confessarsi, tanto avranno sicuramente occasione per rivedersi dopo che Adam avrà cercato di capire cosa diavolo gli è capitato>

<_Eve_> <annuisce, ma prima che risponde lui gli fa la domanda sugli altri fratelli e lei risponde prima a quello> no no non abbiamo altri fratelli... siamo solo noi due... l'altra persona che citavo è... calen, il mio ragazzo...non ricordi niente nemmeno di lui? <sospira scuotendo il capo> lo so che è complicato e...non è colpa tua...troveremo chi ti ha fatto questo e ti farò ridare tutti i tuoi ricordi..<sì credici *_* quando lui le dice di ginevra sospira scuotendo la testa> che stronza... <ma eve!> prima fa un patto di sangue con te, ti sta sempre intorno...viene a trovarti a pog quando sei tornato...ti devia...<ahahahahahah le ha deviato il fratello!> ti fa credere chissà cosa con baci e toccatine, si fa aiutare e alla fine della fiera si mette con un altro... credevo bene allora di lei...<sbuffa quando sente che la colpa non è solo sua> ah la difendevi anche prima di tutto questo...smettila di difenderla! è colpa sua va bene? è tutta colpa sua! e prima te ne renderai conto e sarai capace di incazzarti oltre che difenderla a spada tratta e prima starai meglio...e soprattutto voglio sperare che non c'entri anche con questa storia della memoria...<mmmm per vie traverse anche per questo sì xD> ora non ce l'hai con me... prova a dirmelo quando ti ricorderai chi sono magari...<beh lei lo ha sempre pensato, non che la odiasse ci mancherebbe, ma che per la cosa di essere arrivati qui desse sempre la colpa a lei e ce l'avesse sempre un po' si lascia abbracciare però e annuisce appoggiandosi a lui con la testolina> dico che va bene... raccontarti di noi non ti farà ricordare ma da qualche parte dovremo iniziare...<e quindi sì possiamo lasciarli lì a confessarsi soli soletti *_*>
view post Posted: 21/2/2012, 14:48 The Return MEMORIES - >> 05
Ieri sera. Villaggio.

<@Lyra_> <dunque la veeletta è rientrata proprio poche ore fa dalla sua vacanza fuori. Giusto il tempo di rimettere a posto i bagagli, docciarsi e.. accorgersi di non avere niente per cena *_* così è uscita di fretta, lasciando le bambine a suo marito, per andare a prendere qualcosa da mangiare. Ed infatti si trova fuori da una rosticceria colma di gente, a braccia conserte e palesemente nervosa, tanto che batte il piedino a terra> uff, ma son rimasti tutti senza cena proprio oggi? <con chi parla? Con la sua gatta che le si struscia contro le gambine con l'intenzione di calmarla *_*>

<_Adam_> <il fatato, residente a PoE già da un po’, così conciato http://privacyinpublicnyc.files.wordpress....llgiardina9.jpg -il maglione non è così traforato però ò_ò- ha passato il finesettimana in isolamento nella sua stanza. Dopo aver parlato con Ginevra e Dagon, stava cercando di capacitarsi del fatto che deve parlare con Lyra.. ma ancora non è certo che riuscirà a farlo. Peccato però che anche lui stasera non ha trovato nulla da mangiare al castello e adesso sta entrando nella stessa rosticceria dove si trova la veela. C’è tanta gente e non si accorge subito di lei. Infatti si piazza appoggiato al muro di fronte al bancone e guarda senza troppo interesse il cibo nella vetrata. Sente però una voce famigliare e, voltandosi, si accorge della bionda fanciulla> Lyra.. <è un po’ spiazzato dalla cosa, infatti non si è nemmeno accorto di averla chiamata>

<@Lyra_> <lyra è tutta imbaccuccata, come al solito ha libero solo il viso e le mani ._. e nemmeno lei si accorge di Adam se non fosse che appunto la chiama e quindi è 'costretta' a voltarsi> Adam? <sbatte le palpebre e prende Minou in braccio prima che gliela calpestino, poi si avvicina> cosa succede, sembri spaesato.. non sei mai stato in una rosticceria? Ti sei male? <ma °° se lo lasciasse parlare prima di stenderlo in una barella e trascinarlo all'ospedale, non sarebbe poi male *_*>

<_Adam_> <lui la guarda avvicinarsi e per un attimo sembra quasi terrorizzato all’idea di dover parlare con lei. Però alla fine rilassa l’espressione e le sorride. Un sorriso abbastanza sghembo ma almeno c’è> Ciao Lyra. No.. è.. che.. non credevo di trovarci.. <te>.. tutta questa gente <allunga una mano per accarezzare la testa di Minou e poi si guarda attorno> Sto bene stai tranquilla. Ma.. è l’unica rosticceria qui a return? Non ho molta voglia di fare tutta questa fila ma devo mangiare se voglio sopravvivere a quel posto infernale.. <quale posto? *_* Non credo Lyra sappia che è finito a PoE>

<@Lyra_> <accenna un sorriso anche lei> in realtà non lo credevo nemmeno io, sono così stanca e mi tocca anche fare tutta questa fila. <minou si lascia accarezzare tranquillamente http://weheartit.com/entry/16187225 sollevando una zampina come in foto, è una gattina socievole lei. La veeletta invece ascolta l'angelo sbattendo le palpebre> posto infernale? Quale posto infernale? <e' attentissima, infatti risponde prima a quello e poi al resto> ce ne sono altre, ma qui fanno le cose più buone che piacciono alle mie figlie.. <inclina appena la testa, studiando l'espressione del 'cugino'>

<_Adam_> <continua a giocherellare con la gatta, perché così riesce ad evitera lo sguardo della ragazza almeno per un po’> E’ così faticoso essere madre e moglie? A me sembri in perfetta forma.. <e non come l’ultima volta in cui le aveva quasi squarciato la pancia a metà. Sospira poi, quando si rende conto di aver parlato troppo. Infine la guarda> Ti dispiace se ne parliamo in un posto meno affollato? Non mi va che qualcuno possa sentire cose che nessuno dovrebbe sapere.. <non si guarda attorno, ma essendo quello un posto comune, non è frequentato solo da *brave* creature> Magari passiamo dopo, quando molta gente se ne sarà andata. Che dici? <la guarda, ma anche quel mezzo sorriso che aveva è scomparso dalle sue labbra>

<@Lyra_> <minou allunga una zampa verso il dito di Adam, ma senza levare le unghiette artigliose, sia mai> oh, sembro appunto.. <perché appena rimesso piede a Return il fianco si è riaperto, ovvio, ma fortunatamente non sanguina ora> essere una moglie non è faticoso comunque, essere madre è fonte di continue preoccupazioni quando hai due figlie di sette anni.. <che combinano un sacco di guai. Però lei è sempre sorridente.. o almeno lo resta fino a quando non sente parlare di 'cose che nessuno dovrebbe sapere', allora si zittisce semplicemente, annuendo alle parole dell'angelo> sì, andiamo.. da un'altra parte..

<_Adam_> <la guarda e finalmente lascia in pace la povera Minou allontanando la mano per lasciar ricadere il braccio lungo il fianco> Mi dispiace di non aver potuto fare di più Lyra.. <si, perché lui contro le maledizioni di un demone come Sorat non può farci nulla> Ma sono certo che te la caverai. Anche con le tue bambine dico. E’ normale che combinino guai. Tutti i piccoli lo fanno, l’importante è non perderli mai di vista e aiutarli a rialzarsi se commettono qualche sbaglio.. credo sia questo il compito dei genitori, infondo.. no? <lui non può saperlo, dato che non ha mai avuto amore materno o paterno. Ma adesso non sembra nemmeno tanto avvilito per questo, tanto che annuisce e, dopo aver messo la mano sulla schiena di Lyra, la conduce fuori all’aperto.. avviandosi verso il parchetto>

<@Lyra_> <scuote la testa> nessuno può fare niente, per quello. <quello, l'innominabile ferita di Sorat. Accenna infine un nuovo sorriso> esatto, il compito dei genitori è sostenerli e aiutare loro nelle difficoltà, aiutarli ad inserirsi nel mondo.. <la devo smettere di leggere libri sui bambini e sui significati psicoanalitici delle fiabe °° ad ogni modo lo segue verso il parchetto, non sa se preoccuparsi o se stare tranquilla. Se sapesse *_* intanto Minou le resta appiccicata, leccandole appena la mano e miagolando, ha già avvertito la preoccupazione, essendo l'anima della sua padrona.>

<_Adam_> <aspetta di essere fuori prima di risponderle. Gli sembra indelicato averle chiesto di parlare delle sue cose fuori e poi farlo liberamente nella rosticceria con gli affari di Lyra> io credo che per tutto vi sia una soluzione. Anche se alle volte ci sono dei rischi che non siamo disposti a correre.. <e probabilmente si sta riferendo anche al fatto che a lui servirebbero le sue lacrime per riprendersi la parte fatata> sono convinto che sei molto brava in questo. Le tue figlie sono fortunate ad averti come madre.. e non lo sto dicendo per abbindolarti.. sono sincero. <e non potrebbe essere altrimenti. Arrivati al parchetto però si ferma e si volta guardando prima Minou e poi la veela> abito a poe adesso.. <e glielo dice così :o>

<@Lyra_> Per tutto c'è una soluzione, ma anche un elevato prezzo da pagare, Adam.. <le ultime parole famose *_* lo guarda un istante prima di mettersi seduta su una panchina, fortunatamente lo fa appunto PRIMA di sentire l'angelo parlare di PoE. Non fa in tempo a rispondergli sul suo essere una buona madre, lei crede di fare del suo meglio per quanto le riesce, ma il discorso Point of Evil prende il sopravvento nella sua mente, infatti sgrana gli occhi guardandolo> a PoE? Per quale motivo? Ginevra mi ha detto che.. insomma.. <che ha scelto di stare con Dagon, ma le pare indelicato esprimersi a riguardo di fronte al cugino> dovresti tornare a casa, davvero. <ehhhhhh!>

<_Adam_> <abbassa la testa alla prima frase di Lyra. Adesso si sente un verme completo e non crede che avrà mai il coraggio per chiederle aiuto. Infatti resta in silenzio per un po’ lasciandole il tempo per elaborare la notizia. Si mette seduto al suo fianco, ma ancora non la guarda. Fissa un punto indefinito davanti a se. Infine, sospira poco prima di parlare> Non è così semplice. Ho provato a tornare a PoG ma non posso perché adesso, appartengo a PoE in tutto e per tutto.. quindi stare in quella che io continuo a reputare casa mia, mi provoca gli effetti che provocherebbe a chiunque oltrepassasse il confine.. <scuote la testa>.. Ginevra ti ha detto cosa? Che sta con Dagon? Ti sembro così stupido da seguirla per questo? <gli scappa un sorriso, ma è un sorriso amaro. Poi finalmente si volta e la guarda> Ho perso la mia grazia, Lyra. Non sono più un angelo e, in quanto fatato legato con il sangue a una vampira di PoE, sono costretto a vivere dove il sangue mi richiama..

<@Lyra_> <lei invece lo guarda per tutto il tempo, sempre più preoccupata. Gli poggia la mano sulla spalla e fa per chiamarlo proprio quando lui riprende a parlare, ritirando quindi la manina fresca e priva di guanto> l'amore non è una cosa stupida Adam. Non ti avrei certo biasimato se mi avessi detto di essere finito a PoE per amore suo, ma appunto sapevo della sua scelta quindi.. <quindi non si spiega come lui abbia potuto finirci, fino a quando non glielo dice direttamente> non sei più un angelo.. <la sua gemma in fronte brilla appena quando la sfiora d'istinto> capisco. Cioè no, non capisco. Una persona non cambia natura così ne se ne va in giro a perdere pezzi, quindi deve esserti accaduto qualcosa e come tu stesso hai detto a tutto c'è una soluzione <..> quindi non ci resta che trovarla <ci *_*> e mettere le cose a posto, no?

<_Adam_> <lui voleva evitare proprio che lei si preoccupasse e ancora non sa se alla fine riuscirà a dirle la verità. Adam non l’ha cercata. Non vuole coinvolgerla in questa storia, anche se ha detto a Dagon e Ginevra che le avrebbe parlato> Se fossi stato realmente innamorato, e intendo quel genere di amore che lega due persone nel profondo, allora avresti avuto ragione, Lyra. Ma non ero e non sono innamorato di Ginevra. Mi.. piaceva.. in ogni caso ne abbiamo passate talmente tante che non potrei non provare affetto per lei.. <ma i suoi problemi adesso sono cambiati. Le sue preoccupazioni non sono rivolte alla vampira, almeno non in maniera evidente come prima> Ho lottato con Dagon proprio quando la parte di me che mi faceva angelo, si stava ribellando contro quello che il fatato stava facendo. Nessuno dovrebbe stringere patti di sangue.. e soprattutto non dovrebbero farlo gli angeli. <mentre diceva giò la stava guardando, ma adesso non riesce a sostenere gli occhi della cugina e infatti abbassa lo sguardo sulla gatta> Si l’ho detto io. Ma tu hai aggiunto che alle volte c’è da pagare un prezzo troppo alto e.. io non sono disposto ad accettarlo.. <si, però quale sarebbe la soluzione non glielo dice>

<@Lyra_> Beh, io non avevo idea di quanto profondo fosse il vostro legame, per questo ho pensato ad una questione di amore da parte tua. Ora sto scoprendo che cosa è realmente successo.. <pochi minuti fa ancora non lo sapeva e la cosa più ovvia che le è venuta in mente è stato proprio l'affetto verso Ginevra> comunque mi sembra di capire che non è questo il punto.. <no infatti. Tace e ascolta prima di riprendere a parlare con più enfasi di prima> Adam!! Sei pazzo a lottare con una persona del genere?? <lei ancora non comprende cosa l'amica ci trovi, certo oltre all'evidente fisico prestante, Dagon non è certo una persona con la quale si possa anche solo pensare di stare insieme, è l'esatto contrario di ciò che una donna -almeno di PoG- cerca, ma ancora una volta non è questo il problema> avrebbe potuto ucciderti.. e in parte lo ha anche fatto <sospira>, quale sarebbe questo prezzo? Cosa può esserci di peggio del rinunciare a se stessi..

<_Adam_> <le prende la mano, ma non la sta guardando. Adesso non ci riesce proprio> Non preoccuparti. Anche io ho pensato di esserne innamorato per un po’. Ma probabilmente era tutto così nuovo per me.. <dato che si era sempre impegnato a non farsi trasportare dalle emozioni> .. e non sapevo distinguere l’affetto dall’amore. <annuisce. Sa di aver esagerato con Dagon ma non attribuisce al demone tutta la colpa> Non è stata colpa sua, Lyra. Non voglio dire che io abbia un’alta opinione di quell’uomo ma.. non è stato lui a costringermi a legarmi con il sangue a Ginevra.. se non fossi andato a PoE per.. <chiedere scusa a mia sorella *_*, cosa che ovviamente non ricorda> .. cercare di trovare me stesso, non sarebbe accaduto nulla di tutto ciò. <scuote la testa, sospirando. Poi solleva gli occhi per guardare quelli della cugina e li riabbassa subito dopo> ad esempio tirare in mezzo degli innocenti. Chiedere a qualcuno che non c’entra nulla di rischiare la propria vita per aiutare me. Io.. non sono così egoista Lyra. Lo sbaglio è mio e sono esclusivamente io a doverne pagare le conseguenze.. <dopotutto PoE non ha cambiato i suoi principi e non gli viene facile chiederle di rischiare così tanto per lui. Anche se è la sua unica possibilità>

<@Lyra_> Quando ti innamorerai davvero lo capirai Adam. L'amore vero non lascia spazio a dubbi, è qualcosa che ti trascina con se facendoti perdere la ragione. Facendoti smettere di essere razionale e stabile o di pensare al pericolo che corri.. <come lei quando si è pugnalata per Matt, ad esempio> per questo devi stare attento, le persone come noi <buone> devono sempre stare attente alle emozioni che provano, perché poi è difficile liberarsene.. <parla lei poi che da fiducia a tutti, ma vabbè a consigliare si è sempre bravi *_*> non sarà tutta colpa sua, ma non è nemmeno una persona con la quale combattere. <gli stringe la mano> beh, magari questo innocente sarebbe felice di aiutarti, non credi? Per quale motivo devi pagare delle conseguenze così devastanti se c'è una possibilità di rimediare.. <scuote leggermente la testa, sorridendogli> se questo innocente <..> è una persona che ti ama, allora non è vero che non c'entra niente, allora c'entra eccome, perché perdere il vero Adam, significherebbe perdere parte del suo cuore..

<_Adam_> Non sono così predisposto a pensare all’amore adesso, Lyra. Certo non posso sapere cosa o chi incontrerò nel futuro ma.. preferisco restare da solo e non coinvolgere altre persone nella mia folle vita che è già abbastanza incasinata così. <certo questa esperienza lo ha cambiato. Non è più così restio a conoscere le persone per quello che sono realmente.. ma aprirsi con una donna è una esperienza che, al momento, preferisce evitare se può. Annuisce, lasciandole la mano> Se è per questo non ho nemmeno intenzione di battermi un’altra volta con lui. Mi è bastato e a momenti non finivo schiacciato sotto una casa intera.. <in realtà c’è finito davvero, la lui ricorda solo il volo perché una volta caduto -in tutti i sensi- non era più cosciente. Però il discorso di Lyra lo innervosisce. Sentirsi dire certe cose da lei lo fa sentire molto colpevole e infatti si alza e le sfila davanti restando in silenzio per un po’. Infine si volta e la guarda> Esiste una strega disposta ad aiutarmi. L’unica che può ridarmi ciò che manca è appunto una strega bianca molto potente. E vi è un incantesimo specifico per il mio problema.. ma.. <ma COSA?>

<@Lyra_> <scuote la testa ancora una volta> hai sentito quello che ti ho detto? L'amore è qualcosa che ti trascina con se, facendoti perdere la ragione. Tu non hai facoltà di scelta, a meno che non decida di chiuderti dentro la tua casa e non uscirne mai più.. <altrimenti potrebbe accadere in qualsiasi momento. Frequenti qualcuno e poi ti rendi conto di provare molto più di quanto credevi *_* lo guarda quando si alza e si mette a camminare su e giù. Per tutta risposta le viene da battere il piede a terra per mascherare ansia e preoccupazione. Sa che è tardi e Matt si starà chiedendo dove sia finita ma non se la sente di costringere Adam a dirgli i fatti suoi, insomma ci vuole tatto. Ragion per cui mentre l'angelo si prende i suoi minuti di silenzio, ne approfitta per scrivere un veloce messaggio a suo marito per rassicurarlo, affidandolo poi al guinzaglio di Minou> vai, piccola.. <la mette giù e quella corre verso casa in tutta fretta mentre la veela solleva la testa verso il cugino> ma? <sospira appena> cosa ti vieta di fare l'incantesimo?

<_Adam_> Non voglio chiudermi nella mia stanza. Ho già sprecato troppo tempo della mia vita a credere che fuori non c’era nulla che potesse interessarmi. <e non vuole rifare lo stesso errore. Adesso la sua vita a return è piena di persone che, come Lyra appunto, gli vogliono bene. Non vuole precludersi questo> E se dovesse capitare di incontrare qualcuno capace di farmi perdere la ragione non potrò farci niente, come hai detto tu.. io.. sto solo dicendo che non andrò a cercarmela.. <continua a camminare davanti a Lyra e quando la vede scrivere, capisce che sta rassicurando suo marito> Mi dispiace se si sta preoccupando. Non avrei dovuto trattenerti. Spero che almeno loro abbiano trovato qualcosa con cui cenare.. <e lo dice perché, essendo in piedi, si è accorto che la rosticceria sta chiudendo. Guarda Minou allontanarsi e poi di nuovo Lyra. Stavolta la guarda proprio negli occhi> Servono lacrime di una protetta. Servono.. molte lacrime di una protetta dagli arcangeli.. <e istintivamente gli occhi verdi di Adam si soffermano sulla gemma di Lyra che prima brillava>

<@Lyra_> <annuisce senza più rispondere al discorso amore, focalizzandosi sul resto> non devi dispiacerti, vedere Minou viva <e' la sua anima anche se Adam non lo sa> lo rassicurerà ed inoltre il biglietto spiegava brevemente che la questione è sicura ma importante.. <gli sorride appena> le bambine avranno trovato di che nutrirsi da mia madre e Matt è un vampiro alla sera. Quanto a me <fa spallucce> non ho fame e non ne morirò di certo. <guarda la sua gatta poi, fino a che questa non sparisce nella foresta, voltandosi di scatto nuovamente verso Adam quando sente parlare delle sue lacrime. In un primo momento spalanca gli occhi in un'espressione di gioia perché sa di poterlo aiutare, ma quando metabolizza le parole dell'angelo e assimila sopratutto la parola 'molte', ritorna piano piano seria. Deglutisce, guardandosi un secondo attorno, incapace di sostenere quello sguardo esattamente come prima non riusciva lui> immagino ti abbiano già detto quale potere abbiano le mie lacrime.. <eh sì, altrimenti come farebbe Adam a sapere che lei rischierebbe la vita?>

<_Adam_> Siamo in due.. <a non aver fame, intende. Ma per il resto non commenta, anche perché la questione non è così sicura come sembra. Continua a guardarla sempre senza dire una parola. Da una parte è ossessionato dal riavere la parte di se stesso alla quale è più legato, dall’altra però non vuole mettere in pericolo Lyra perché non sarebbe giusto che fosse lei e la sua famiglia a rimetterci e soprattutto, perché anche lui le vuole bene. La raggiunge nuovamente alla panchina ma non si siede. Si genuflette e le prende le mani tra le sue, guardandola quasi rassicurante> Si so già tutto e lo so da un po’.. <e non l’aveva cercata appunto perché non gli sembrava opportuno coinvolgerla> .. e non volevo nemmeno che tu sapessi di questa cosa. Mi è stato detto che non dovevo sprecare la mia unica possibilità di farcela e io pensavo che chi me lo ha detto avesse ragione. Ma sai cosa penso, adesso? Che l’unica cosa che non sono disposto a sprecare è la tua vita, Lyra. <e sembra chiaro che, anche se glielo ha detto, non vuole essere aiutato>

<@Lyra_> <abbassa gli occhi su Adam, a fatica, solo quando le prende le mani> io.. io non so cosa dire Adam. Molte lacrime significa che potrei stare male, perdere le forze e <rotea gli occhi ma cacciare appunto indietro le lacrime, ma invano> ho promesso a Matt che non lo avrei mai lasciato da solo, e ho le bambine così piccole e.. non voglio morire <sta parlando a macchinetta, asciugandosi gli occhi di tanto in tanto> ma non voglio nemmeno vietare a te la possibilità di ritornare te stesso. <abbassa la testa, coprendosi il viso con le mani> mi dispiace.. <non c'è niente di peggio per qualcuno di PoG di sapere di poter fare qualcosa per qualcuno che a cui si tiene ma di non esserne allo stesso modo all'altezza. E' ancora più pessimo del non poter fare niente> mi dispiace, Adam.. <istintivamente nella disperazione gli getta le braccine al collo ç_ç>

<_Adam_> Non devi dire niente Lyra, se non promettermi che non farai mai una sciocchezza simile.. <ed è serio mentre la guarda. Ha deciso che non c’è soluzione al suo problema e deve semplicemente abituarsi all’idea di essere un semplice fatato che vive a PoE> Tuo marito ha bisogno di te. Le tue bambine e tutta la tua famiglia. E non pensare nemmeno per un momento quello che stai pensando.. <ovvero che pur potendo fare qualcosa, non può aiutarlo. Lui, alla fine, è pur sempre una creatura benevola e capisce il modo in cui pensa Lyra> Perché se ti accadesse qualcosa io non potrei mai perdonarmelo e questo sarebbe peggio che avere la consapevolezza di vivere per sempre a PoE. <ricambia l’abbraccio quando lei gli getta le braccia attorno al collo. Non vuole che pianga. Lui è vivo, lei anche. Questo gli basta> So che mi aiuteresti se potessi. Mi basta sapere di averti accanto. <e intende come forza morale>

<@Lyra_> Non è una sciocchezza, Adam.. è la tua.. la nostra <ecco> vita, e questa cosa è così ingiusta.. perché deve essere tutto così difficile.. <il dramma. Si solleva appena per guardarlo negli occhi e smettere di piangere> e anche tu hai bisogno di me. Posso fare qualcosa sì, devo.. e troverò il modo te lo prometto.. <gli accarezza la guancia prima di sciogliere l'abbraccio. Scuote la testa e chiude gli occhi, non vuole più starlo a sentire ._. succede questo quando si dice ad una persona come Lyra che potrebbe fare qualcosa per qualcuno> non mi accadrà niente, ho detto che troverò un modo per salvare entrambi.. ed è una promessa.. <gli prende il viso tra le manine gelide, sorridendo appena> tu devi solo restare vivo e sano fino a quando io non ce l'avrò fatta.. <beh, tanto non può fare molto altro *_* si alza dalla panchina. Adesso farà impazzire tutti attorno a lei fino a quando, sul serio, non riuscirà ad aiutare suo cugino senza uccidersi, e sappiamo tutti che ce la farà *_*>

<_Adam_> E’vero, è la nostra vita e io non permetterò che tu rischi così tanto per rimediare a un mio errore. <le accarezza una guancia, sorridendole appena> Perché la vita è questo e a return, le situazioni difficili tendono sempre a diventare impossibili. Hai vissuto qua più tempo di me e ormai dovresti saperlo.. <la guarda negli occhi, comprensivo. Lui non è così fiducioso ma non vuole nemmeno demoralizzarla> Va bene. Ma ti permetterò di farlo solo se avremo la certezza che tu non ci rimetterai nemmeno un’unghia. <lei. Ha parlato al singolare. Al momento è più importante preservare la sua di vita> Prometto che farò attenzione, davvero. Dopotutto ci sono Ginevra e Dagon di là a vegliare su di me.. <dagon ovviamente lo fa per Ginevra, lui lo sa. Ma almeno è qualcosa. La guarda intensamente quando lei gli prende il volto tra le mani e poi le tende la mano quando lei si alza> Adesso è meglio se torni a casa. Sono certo che tuo marito mi odierà già prima di conoscermi. Facciamo un pezzo di strada insieme, va bene? <e io li lascerei fare da soli. La strada del ritorno la conoscono *_*>

<@Lyra_> Nessuno ci rimetterà nessuna unghia, Adam.. <perché se lui parla al singolare, lei non dimentica di pensare anche a suo cugino, anzi. Se non fosse così pericoloso lo aiuterebbe ad occhi chiusi ed il non poterlo invece fare la rattrista parecchio. Se non fosse così, non sarebbe Lyra, naturalmente> non sono molto tranquilla a sapere che Dagon veglierà su di te, ma mi fido di Ginevra.. <oltre che del cugino naturalmente. Gli prende la mano e annuisce> va bene, andiamo.. così mi racconterai per bene tutto l'incantesimo.. <ecco sì, mentre l'accompagnerà al confine le racconterà ogni cosa, in modo che lei possa essere informata a dovere e, a sua volta, informare suo marito che sarà già iper ansioso. E poi andrà a casina a dare ottime notizie *_*>
view post Posted: 5/2/2012, 19:18 The Return Incidents - >> 05
Venerdì sera-PoE

Adam
Era sera e il giardino del castello di PoE era stranamente deserto. Il fatato http://4.bp.blogspot.com/-tAmKWxZA0Zc/TbXr...eankilkenny.jpg era da poco riuscito a raggiungere il portone d’uscita, aiutandosi con la stampella che Charon gli aveva cortesemente regalato. Non aveva usato gli unguenti preparati da Ginevra e il piede, non era ancora guarito completamente. Non voleva l’aiuto della vampira, voleva cavarsela da solo con il risultato che era ancora costretto a saltellare su un solo piede. Arrivato fuori, non senza difficoltà, era stato subito colto da una raffica di freddo, ma non aveva importanza. Voleva raggiungere PoG e provare a tornare nel posto che pensava gli appartenesse davvero. Così, aiutandosi con la stampella, raggiunse il cancello che si affacciava sul sentiero che si inoltrava nella foresta. Silenzio, buio, tenebra. La sua parte angelica iniziava a mancargli sul serio.

Maya
La ragazza http://data.whicdn.com/images/20560406/emi...to_02_large.jpg invece, che al momento angelo non era, si trovava sul sentiero che portava al castello di PoE. Stava rientrando al castello perchè iniziava a fare freddo e lei, anche se non soffriva particolarmente la temperatura pensava di essere poco vestita, e quindi stava rientrando per vestirsi un po' più pesante. In realtà, oltre ad andare in camera a vestirsi voleva anche provare a cercare l'angelo amico di Ginevra, il quale, da quel che le aveva detto la cugina, si trovava a PoE al momento. Dato che non era riuscita a trovare Castiel, non potendo lei andare a PoG, quale migliore occasione di cercare Adam proprio a PoE? In realtà era fortunata, perchè l'angelo si trovava appunto all'ingresso del giardino del castello.. Maya lo avrebbe riconosciuto? Probabilmente si, Ginevra gli aveva fornito una buona descrizione. Si fermò, a pochi passi dal ragazzo e lo guardò, incuriosita dalla stampella.

Adam
Si inoltrò sul sentiero, incapace di percepire le aure delle creature. Il problema di Adam era che, pur avendo perso la sua parte angelica, non aveva smesso di essere impavido e la paura non gli era d’ostacolo. Ma fu costretto lo stesso a fermarsi quando si ritrovò davanti una ragazza, poco vestita come lui, che gli impediva di proseguire. La guardò, non riconoscendo in lei una sua simile essendo Maya a tutti gli effetti umana. Non ho idea se lei ha il ciondolo della morte in evidenza –per via del quale lui ha avuto qualche problema- , ma in ogni caso Adam aveva gli occhi fissi in quelli della ragazza sconosciuta. “Chiunque tu sia, giuro che sto andando via da questo posto. Se mi lasci passare, prometto che nessuno dei due si farà male”. Non conoscendola, suppose che potesse essere una creatura della notte in cerca della sua preda. Preda che lui non voleva essere. In più, Adam si fidava poco delle donne, soprattutto se di PoE. Continuò a fissarla, tenendosi in allerta, sulla difensiva, e pronto ad usare la stampella come arma nel caso ce ne fosse bisogno. Quello che non sapeva era che la creatura davanti a lui, altro non era che un essere umano.

Maya
Continuò a guardarlo appena curiosa. Il ciondolo lo portava sempre con se, anche adesso, anche se al momento ne ignorava il significato, immaginandolo semplicemente una collana. Era nascosto però sotto al giubbino che indossava, quindi Adam non poteva vederlo. Solo quando l'angelo parlò però Maya si scosse dai suoi pensieri e lo guardò "oh no.. io.. non devi aver paura di me.. io sono solo.. umana" disse appena appena triste, il fatto di essere una semplice umana, a volte, le andava un po' stretto. Però, dato che gli aveva detto che voleva uscire da li ed andarsene lei gli aprì il cancello, permettendogli così di passare "Tu sei Adam vero? Sei l'angelo che adesso abita a PoE giusto?" da dove le venisse tutta questa sicurezza non lo sapeva ma c'era qualcosa dentro di se che gli faceva credere di essere proprio davanti ad un angelo "Io, ti chiedo scusa se mi sono sbagliata ma.. se sei Adam bè.. avrei bisogno del tuo aiuto.." non perse tempo, questo è sicuro.. ma se era davvero l'angelo di Ginevra bè.. non doveva e non poteva perdere tempo.. ogni momento che passava era un momento in meno della vita di Ciel

Adam
Il ciondolo era nascosto, ragion per cui Adam non poteva mai riconoscere Maya come l’angelo della morte cugina di Ginevra. Non sapeva nemmeno il suo nome, la vampira non glielo aveva mai detto. Però continuò a fissare la ragazza come se potesse essere il suo peggior nemico, fino a che lei non aprì bocca per parlare. “Eh?” Era scettico, non sapeva di esseri umani che vivevano a Return. Pensava non fosse possibile dato che i suoi erano stati rispediti sulla terra quando erano diventati umani. “Gli esseri umani vivono sulla terra.. sei, davvero sicura di esserlo?” La sua espressione cambiò, passando dal perplesso al curioso. Si avvicinò a lei un po’ di più muovendosi con la stampella sotto il braccio. “Si, io sono Adam, ma non sono un angelo.. e nemmeno vivo a PoE. In effetti stavo proprio cercando di tornare a casa.. Tu chi saresti, invece?” La sera prima Lisa Jane gli aveva mostrato la sua camera di PoG, tramite il suo dono del disegnare. E più che mai adesso voleva tornare lì. Ma non poteva non dare ascolto a una ragazza che chiedeva il suo aiuto. “se posso, ti aiuterò volentieri, ma.. ti dispiace se ci sediamo da qualche parte? Non è facile per me stare in piedi tanto tempo con questo piede rotto” che ancora non voleva saperne di guarire. Dopotutto era stato fracassato da una mano meccanica.

Maya
"Si che sono sicura.. io sono nata qui.. è logico che viva su quest'isola anche se sono umana" sbuffò.. dopo Ginevra anche lui le faceva quella sciocca domanda. Possibile che fosse così assurdo che lei fosse umana? Insomma.. ormai aveva 18 anni, viveva a Return da sempre.. perchè in due giorni le facevano le stesse domande, che prima nessuno le aveva mai posto? Non sapeva proprio capacitarsene. Quando però Adam riprese a parlare lei annuì e gli indicò la panchina li vicina dove potersi sedere. "Se tu sei Adam allora sei un angelo che abita a PoG, no? perchè altrimenti saresti l'omonimo della persona che sto cercando.." gli porse poi il suo braccio, per aiutarlo, se lo desiderava "Io.. sto cercando l'aiuto di un angelo.. per aiutare mio nipote ciel, che al momento.. è più morto che vivo purtroppo.." sospirò mentre raggiunta la panchina aspettò che lui si accomodasse "Io sono Maya, perdonami.. ho dimenticato di presentarmi" almeno da umana, le buone maniere le conosceva, a quanto pare.

Adam
La guardò, serio e appena infreddolito. “Non ti offendere. E’ che credevo che questa isola non fosse accessibile per gli esseri umani. Prima di te non ne avevo mai incontrato nessuno..” Lui non poteva sapere cosa fosse accaduto a Maya. Ma in quel momento lei aveva bisogno di un angelo e lui, anche se in quel momento non lo era più, poteva essergli utile. “Credo di essere io la persona che cerchi. Con la differenza che adesso la mia casa non è PoG.. anche se intendo raggiungere quel posto al più presto.” La guardò, facendole segno che ce la faceva da solo ad arrivare alla panchina. Non amava essere aiutato in quei giorni e le presenze femminili un po’ lo innervosivano. Arrivò fino alla seduta indicata dalla ragazza e, una volta lì, si sedette aspettando però che prima lo facesse lei. “Più morto che vivo, spiegati meglio.. Maya” Lui si era accorto che, in quei giorni, gli era tornato un potere che aveva prima di arrivare a return. Un potere che aveva a che fare con le anime. Ma Maya doveva essere più chiara perché lui non poteva *semplicemente* far resuscitare i morti.

Maya
"Bè non lo è per chi viene da fuori ma.. io ci sono nata.. e quindi credo che si normale per me, no?" alla fine, dato che lui le fece cenno di sedersi, si sedette, aspettò che anche Adam facesso lo stesso e poi lo guardò annuendo "so che magari per te non è così.. ma credimi.. sono fortunata a trovarti a Poe, dato che mi è impossibile venire a PoG, per le regole, sai.. conosco un altro angelo, oltre te, magari lo conosci, si chiama Castiel.. ma non riesco a rintracciarlo ed ho davvero bisogno di aiuto.." la voce appariva appena appena disperata, dato che se Adam non fosse riuscito nell'intento, Ciel rischiava davvero di morire "E' che ha lottato con un demone che.. gli ha tolto l'anima" il modo di spiegare di Maya non era perfetto.. ma lei era umana e di certe cose ne sapeva poco o niente "ed insomma.. ora la sua anima non è più nel suo corpo e se.. si insomma.. credo che solo un angelo potrebbe far tornare l'anima di Ciel nel suo corpo.." lo guardò negli occhi, come a supplicarlo di aiutarla e senza pensarci troppo su gli prese una mano stringendola nelle sue "Ti prego.. non dirmi di no.. dimmi che ci proverai.. ti prego.."

Adam
“Potrebbe essere, dopotutto non c’è da stupirsi di nulla qui a Return” E gli venne da pensare a quanto potesse essere complicata la vita per un’umana a Return. Ma scacciò quel pensiero quando Maya riprese a parlare. Ignorò la parte relativa al trovarsi a PoE, perché quello era il suo problema principale al momento e non aveva intenzione di restare in quel posto senza nemmeno provare a tornare a casa. “Castiel. Farebbe comodo anche a me trovarlo.. hai provato a cercarlo in spiaggia? Solitamente è lì che si ferma a fare le sue riflessioni..” Seguì le parole confuse di Maya, cercando di capire quale potesse essere il suo ruolo in tutto ciò. Adam *era* un angelo giovane ma capace. Gli ci volle un attimo a capire cosa gli veniva richiesto di fare. “Demoni.. è sempre colpa loro. Mai bisogna fidarsi.. sono falsi, spudorati. Disposti a tutto e capaci di usarti semplicemente per raggiungere i loro scopi..” le sue riflessioni personali sulla razza infernale. Non ne aveva di certo un’alta impressione, e i motivi erano svariati. Si voltò e la guardò quando lei gli prese le mani. Non amava i contatti e infatti cercò di ritrarsi quasi subito. “Credo di poterti aiutare.. ma, non dipenderà esclusivamente da me. Non posso impedirne la morte se questa è arrivata per giusta causa. Se è stato un combattimento leale. Tuo nipote, è umano anche lui?”

Maya
Tolse le mani quando si accorse che lui non gradiva e lo guardò "Scusa.. è che a volte.. non penso a quello che faccio.." sul discorso Castiel però scosse di nuovo la testa "non risponde alla mia chiamata.. ho passato un'intera notte in spiaggia aspettandolo.. di solito funzionava, sai? ma niente.. non si è fatto vivo ed io non so a chi altri chiedere.." si strinse nelle spalle, si sentiva così inutile al momento che aveva una gran voglia di piangere, e questo non era decisamente da lei "Sta andando tutto male.. il demone che ha fatto del male a Ciel mi aveva promesso che non gli avrebbe mai fatto del male ma.. lo ha fatto.. ora è sparito da Return.. Castiel non mi risponde.. ed io ho promesso alla mamma di Ciel che avrei sistemato tutto.." alle ultime parole di Adam si voltò a guardarlo "No, Ciel è un mezzo vampiro.. è.. un problema? hanno combattuto, si.. si odiano e.. era logico che finisse così ma.. Amon mi aveva promesso che non lo avrebbe mai fatto!" si portò le mani sul viso e trattenne a stento le lacrime "Scusa è che.. è tutto così incasinato"

Adam
A vederla così, in quel momento, si sentì in colpa per essersi allontanano bruscamente da lei. Nonostante tutto Adam, era una creatura fatta per aiutare il prossimo e Maya aveva bisogno di tanto di quel conforto. “Stai tranquilla, non è colpa tua.. sono io che..” Sbuffò, avvicinandosi alla ragazza per passarle una mano sopra la spalla. Non tutte dpvevano patire e sopportarlo per colpa di Ginevra. E Maya sembrava avere davvero bisogno di lui “Lasciamo perdere, ok?” Si, il discorso sui contatti, tanto ormai lui stesso la stava toccando. “Castiel non credo avrebbe potuto fare qualcosa. Sei venuta dalla persona giusta..” cercò di sorriderle, incoraggiante. “Riusciremo ad aiutare tuo nipote ma tu, fammi il piacere di non fidarti mai più delle parole di un demone. Loro sanno ingannare molto bene, soprattutto gli umani.. “ Lui non ppteva sapere quanto si stesse sbagliando. Ma alla fine roteò gli occhi quando sentì parlare di mezzi vampiri. Questa storia iniziava a piacergli sempre meno “ No, lo aiuterò. Se me lo chiedi così non posso rifiutarmi..” e le puntellò il dito sul naso per farle passare la voglia di piangere. Adesso, fosse stata la vera Maya quella, Adam oltre al piede.. di rotto avrebbe anche qualche altra cosa.

Maya
Voltò la testolina, con gli occhi pronti per piangere anche se ancora era riuscita a trattenersi "Scusa tu.. alla fine noi non ci conosciamo ed io sono qui a chiederti aiuto.. potresti anche dirmi di no, e sarebbe giusto, non credi?" al contatto lei non trasalì, alla fine per lei era normale che lui provasse a consolarla in quel modo. Si asciugò con le dita gli occhietti lucidi e continuò a guardarlo "Puoi davvero aiutare Ceil? Grazie Adam.. davvero.." ed era sincera, completamente sincera.. sul discorso del demone però si rabbuiò un pochino.. alla fine lei non riusciva ad odiare completamente Amon, i sentimenti che provava facevano letteralmente a cazzotti con quanto aveva fatto. Quando lui le toccò il naso lei si voltò, sentendosi imbarazzatissima.. perchè stava per piangere di fronte ad un completo sconosciuto e dentro di se, ovviamente, non le andava a genio mostrarsi così debole.. era pur sempre figlia di un lycan no? "Ciel si trova nella sua stanza di PoE.. ed anche la sua anima è li, mi ha promesso che non avrebbe lasciato il suo corpo.." tornò a fissare l'angelo negli occhi "Tu sei ferito.. quindi forse prima.. c'è bisogno che tu ti rimetta in sesto? Devi andare a PoG per guarire? Se vuoi posso accompagnarti fino al confine.. poi però.. devi tornare per aiutare Ciel.. cioè se vuoi che lo faccia portare da qualche parte.. si.. posso farlo ecco.. qualsiasi cosa.." e rimase in attesa di sapere quello che doveva fare per aiutarlo in questa impresa.

Adam
Continuò a rassicurarla, dandole leggere carezze sulla spalla. Non sopportava vedere le persone piangere soprattutto se si trattava di lacrime versate per dolore, preoccupazione. "Sta tranquilla Maya, davvero. E' tutto apposto. Adesso dobbiamo pensare ad aiutare tuo nipote. Lo farò volentieri se posso. E' vero, siamo estranei ma.. non c'è bisogno di essere amici per aiutarsi". Per lui era un comportamento naturale, quello di cercare di confortare e aiutare chi aveva bisogno. Adesso viveva a PoE ma nell'animo era sempre appartenuto alla fazione dei buoni. Sospirò, ascoltandola. Rabbuiandosi anche lui. Certi discorsi non era ancora pronto ad affrontarli. "Non credo che PoG possa guarirmi dalle ferite fisiche, ma non sono quelle a provocarmi dolore. Voglio sentirmi a casa, voglio respirare aria pura e in quel castello.." Indicò il castello del male con un gesto della testa. "Mi è impossibile.." Riprese la sua stampella e si alzò, convinto di poter attraversare il confine senza il minimo problema. "Vuoi davvero accompagnarmi in questa impresa? Aiuterò Ciel in ogni caso ma.. questo voglio farlo per me. Voglio essere egoista per un momento.." Ormai aveva deciso: doveva provarci.

Maya
Lo osservò alzarsi in piedi dopo averlo ascoltato attentamente. Adam gli sembrava così sicuro invece, si stava ricredendo. Aveva paura, le sue parole mostravano quanto timore ci fosse in quello che gli era successo e in quello che doveva affrontare. Per un momento si rese conto che forse essere umani non era poi così diversa da essere come una qualsiasi creatura dell'isola. Tutti alla fine sono tristi, felice.. hanno paura e si sentono coraggiosi.. proprio come lei. Annuì alle parole dell'angelo. Si glielo aveva detto, lo avrebbe aiutato senza pensarci su. Alla fine era andata da lui e pur non conoscendola le aveva promesso il suo aiuto quindi perchè lei avrebbe dovuto rifiutare? Si avvicinò al ragazzo e si mise dalla parte opposta alla stampella, pronta ad accompagnarlo "Non credo sia esser egoisti, sai? Credo sia semplicemente una sfida con te stesso.. e credimi posso capirti. Io spesso cerco di sfidare me stessa per vedere fin dove poso spingermi sai?" Gli sorrise. I sorrisi di Maya erano gli stessi sorrisi di sua madre. Se Aleesha avesse visto sua figlia in questo momento avrebbe sicuramente pianto. Era la bambina che ricordava, quella dolce e allegra che era, prima di diventare un angelo della morte.. chissà cosa le sarebbe rimasto di tutto questo, passata una settimana.
"Voglio solo che tu vada piano, ok? Io ti accompagnerò fino al confine, ma.. se non ce la fai, se stai male, dimmelo ok? Perché va bene provarci ma non a costo di rimetterci la salute" e così dicendo era pronta a seguirlo in questa sua *impresa*.

Adam
Lui non era diverso da Maya -l’umana. Provava tutte le sue stesse sensazioni perché era il suo essere fatato a non sapere come fare per sopprimerle. Continuava a credere nel senso di bontà e giustizia ed era appunto da questo che si era fatto convincere ad aiutare il mezzo vampiro che aveva, momentaneamente, smarrito la sua anima. Anche lui aveva perso una parte molto importante di se, e proprio a questo proposito, sperava che qualcuno potesse aiutarlo al più presto. Guardò Maya arrivargli di fianco e iniziò a camminare, saltellando, sul sentiero che portava a PoG. “No. Non si tratta di una semplice sfida con me stesso Maya. In questo caso non sto provando a rimanere più tempo sott’acqua per vedere quanto resisto senza respirare..” Guardò di fronte a se, con lo sguardo serio e, per certi versi, cupo. Non sapeva nemmeno perché stava raccontando tutto questo a una perfetta sconosciuta ma, ormai che senso aveva chiederselo? Si diceva che con gli estranei era molto più semplice parlare di cose private. “Io avverto il bisogno di ritrovare me stesso e se continuo a restare a PoE, ho paura di cadere nella sua letale trappola. Mi è già successo una volta con la conseguenza che..” Girò la testa per guardarla. Lei sembrava davvero poterlo capire ma qualcosa gli diceva di fermarsi. Probabilmente perché se lo avesse fatto, sarebbe dovuto arrivare a parlare di *lei* la donna che lo aveva sedotto e abbandonato. E non voleva. “Lasciamo perdere.. Sto bene, davvero..” Tornò a guardare davanti a se, gli alberi sembrano vedette pronte a sferrare l’attacco contro il nemico che tentava di superare i confini. E il nemico, era Adam.

Maya
Lo ascoltava in silenzio, pronta ad aiutarlo quando camminava più difficilmente. Non sapeva cosa dire perchè immaginava che gran parte del problema fosse dovuto proprio a sua cugina, e Ginevra, gli aveva espressamente detto di non parlargli di lei, se non voleva che Adam cambiasse idea e non l'aiutasse più.. ma lui si stava confidando e, anche se lei era felice che su cugina avesse scelto sapeva che comunque l'altro ragazzo, l'angelo che gli camminava di fianco, ci stava soffrendo.. forse molto di più di quanto Ginevra stessa poteva immaginare.. "ti sei innamorato.." le venne spontaneo, all'ultima frase di lui, terminarla lei stessa, senza pensarci stroppo su. Solo quando si rese conto delle sue parole lo guardò dispiaciuta "Mi dispiace.. scusa.. non sono affari miei questi" però lei conosceva tutta la storia.. far finta di niente era praticamente impossibile.. e se lui non avesse più voluto aiutarla, bè.. non poteva farci niente.
"E' che.. non so in realtà perchè tu ora sia finito a PoE però.. credo che sia giusto che tu voglia tornare a PoG, quello è il tuo lato, quello sei tu.. qui non sarai mai te stesso, ne sono convinta.. so che deve essere difficile questa situazione.. credimi.. fa un sacco male" a lei venne in mente Amon, il fatto che avesse tradito la sua fiducia ed ancora non fosse tornato a Return per salvare Ciel.. è vero, era un demone.. ma che senso aveva prometterle qualcosa che non poteva mantenere? "a volte mi viene da pensare che se avessi conosciuto solo persone di PoG sarebbe stato decisamente meglio, sai? Meno inganni, meno sotterfugi... nessuna bugia.. peccato che le persone di PoG tendano a.. evitarmi.." e le vennero in mente Calen, Castiel.. persone alle quali Maya pensava di tenere ma non si sa per quale motivo tendevano a starle lontana.
Lo guardò accennando un sorriso triste "forse lo farai anche tu, quando tornerai ad essere un angelo completo, sai? e la cosa non credo mi stupirebbe" ma loro alla fine si erano appena conosciuti.. sarebbe stato logico se si fossero poi persi di vista.. il problema era che Maya conosceva Adam dalle parole della cugina e, le sembrava quasi di conoscerlo lei stessa.

Adam
Rimase per un attimo interdetto, non riusciva a capire come avesse fatto Maya ad arrivare a quella conclusione -quasi- esatta. Non sapeva spiegare nemmeno lui cosa provava per la vampira. Era un sentimento che andava oltre l’amore, non aveva nulla a che fare con il sesso ma si trattava di un legame più profondo. Forse dovuto al fatto che nel corpo di ognuno, scorreva il sangue dell’altro. Non guardò la ragazza quando disse quelle parole.. ma annuì “Innamorato non è la parola esatta” sorrise, amaramente. “Sono uno stupido..” perché riusciva ancora a pensare a Ginevra con affetto, nonostante lo avesse ferito. “Sai, alle volte penso che non dovrei essere così duro.. ma se c’è una cosa che non sopporto, sono le bugie. I sotterfugi.. l’agire alle spalle sapendo che qualcuno potrebbe soffrirne. Non voglio entrare nei dettagli di questa storia Maya.. ma una volta mi sono concesso di lasciarmi andare a sentimenti diversi da quelli che mi erano stati insegnati ed è andata a finire che sono stato trattato come avrai intuito.” Non aveva colto il legame tra Maya e Ginevra. Pensava che quelle della umana che gli camminava di fianco, fossero semplicissime intuizioni. Però era buffo che due creature così diverse, la pensassero allo stesso modo. Entrambi non sopportavano le bugie. Si fermò, un attimo prima di oltrepassare il confine di PoG e girò la testa per guardarla negli occhi. “Se vivessi a PoG, Maya.. saresti la preda preferita di chi vive per ingannare e provocare sofferenza” Lui ne era un esempio. “Sei tu che scegli le persone che ti si possono avvicinare, e sai una cosa.. io ho scelto di non ignorati. E anche se non sono un angelo in questo momento, ti prometto che non ti eviterò se sarai sempre sincera con me. Dopotutto mi stai sopportando da storpio”. Cercò di sdrammatizzare, era preoccupato per quello che sarebbe accaduto non appena avesse mosso un passo dentro PoG. Guardò la terra sotto i suoi piedi. Pronto sulla linea di confine. “Vado”.

Maya
Camminavano lungo il sentiero da un bel po' di tempo ma solo quando Adam si fermò, lei si rese conto che ormai erano arrivati. si fermò a sua volta e lo osservò dispiaciuta "Se tu sei uno stupido Adam, credo di esserlo anche io.. perchè come te mi sono lasciata ingannare da un demone a cui credevo di piacere.. ma temo che i demoni non possano cambiare, come tutte le creature di Poe del resto.." sorrise amaramente alla parola preda, perchè lei era convinta che, nonostante abitasse a PoE, era comunque caduta vittima dei giochi di Amon "Forse sono già diventata preda.. anche vivendo a PoE.. e sono stata ingannata e sto soffrendo.. e nonostante tutto questo, anche se dovrei odiarlo, i sentimenti che provo, non me lo permettono.." già i due si somigliavano davvero. Quando le disse che non l'avrebbe ignorata sorrise e gli appoggiò una manina gelida sulla guancia "Non credo che resterai storpio per sempre.. non appena tornerai ad essere l'angelo che sei, vedrai che tutto andrà a posto.. e vorrò incontrarti di nuovo, per vedere quanto tu sia diverso.. quindi, non potrai ignorarmi anche se tu lo volessi, sai?" sorrise e tolse la sua mano "Io rimarrò qui, ad aspettarti" non sapeva se sarebbe tornato subito o meno, non glielo chiese.. ma non le importava, si fidava.. come si era fidata di Castiel la prima volta che lo aveva visto. Non sapeva perchè ma nonostante fosse umana, la sua "attrazione" per gli angeli era fortissima, e non riusciva a capirne il motivo.

Adam
Maya con lui sfondava una porta aperta, odiava i demoni più di ogni altra creatura e non poteva non trovarsi d’accordo con lei. “Anche tu sei di PoE, eppure mi sembra che, come me, odi le menzogne e i sotterfugi. Non credo sia il caso di generalizzare ma, per quanto riguarda i demoni.. e i vampiri..” sospirò, perché lo aveva detto senza nemmeno pensarci “..penso che sia sempre meglio diffidare. Sono fra le creature più meschine ed egoiste con le quali ho avuto a che fare e mi pare di capire che a te non è andata tanto meglio”. La guardò per un momento, sentendosi perfettamente in sintonia con quella ragazza. L’aveva conosciuta solo poche ore fa, eppure si sentiva.. capito. “So come ti senti Maya. Vorresti solo cancellare dalla tua testa questa persona e allo stesso tempo te lo impedisci perché non vuoi dimenticare davvero.. come ti ha fatto sentire.” Le sorrise, quando gli appoggiò la mano sulla guancia. “Ci rincontreremo. E non solo per aiutare tuo nipote.. è una promessa.” E un angelo che prometteva, era solito anche mantenere quella promessa che suggellò dandole un bacio sulla fronte, come se fossero due intimi amici e non due perfetti sconosciuti. Poi tornò a guardare verso la foresta di PoG. Mosse il primo passo lentamente. Proseguì con la stessa cautela fino ad arrivare nel punto il cui la foresta si faceva più fitta. Si fermò, sospirando. Non si sentiva diverso, eppure continuava a credere che quel posto lo avrebbe aiutato. Si voltò a guardare le ragazza e accennò un sorriso. “Tornerò..” E sarebbe tornato. Il problema era quando e, soprattutto, in che condizioni.

Maya&Adam
Lost Angels
view post Posted: 30/1/2012, 19:15 The Return MEMORIES - >> 05
Questo pomeriggio, dopo il tramonto. Camera di Adam a PoE.


<_Adam_> <dunque, il fatato https://i188.photobucket.com/albums/z67/des...Kilkenny-07.jpg che ormai di angelico non ha più nulla, si trova nella sua stanza a PoE, seduto su una poltrona rivolta verso la finestra. Sta fissando la foresta e, oltre questa, la torre del castello che solitamente abita. E’ triste, vorrebbe poter tornare di la ma la cara Ginevra gli ha impedito di allontanarsi per raggiungere casa. Quindi niente, sta lì a fissare fuori>

<charon> <un vampiro, invece, è stato costretto dalla figlia a far visita ad Adam. Lei non ci tornerà finchè non avrà notizie da Bonnie, quindi, nel frattempo, ci manda Charon per vedere come sta e dargli un.. aiuto °° Quindi bussa, un paio di volte, sperando il fatato gli apra subito>

<_Adam_> <sente bussare e si volta a guardare la porta. Lui Charon non lo conosce ma aveva chiesto a un elfo domestico di procurargli del cibo, quindi pensa sia lui. Si alza e, con molta lentezza, saltellando su un piede, si avvia alla porta per aprire> ah.. <beh, il vampiro non è di certo un elfo> Prego? <lo guarda, accorgendosi subito che quegli occhi gli ricordano troppo una certa persona e la cosa non gli piace granchè. Infatti guarda Charon con il sopracciglio sollevato. Ora me lo uccide e buonanotte al secchio>

<charon> <ricambia lo stesso sguardo, anche se su Charon fa tutto un altro effetto> Adam? <lo guarda dalla testa ai piedi, come se stesse valutando cosa mai Ginevra ci trovasse in quel ragazzo e soprattutto cosa ci guadagna lui ad aiutarlo, ma tant'è.. Se la sua bambina chiede, Charon agisce> Credo tu abbia capito chi sono.. <lo capisce da come lo guarda, anche perchè poi quegl'occhi li li hanno solo lui e sua figlia>

<_Adam_> <lo guarda anche lui, ma da dietro la porta sbuca soltanto la sua testa e la parte del corpo che ha sana> sono io.. voi suppongo siate il padre di Ginevra.. <impossibile sbagliarsi, anche per chi, come lui, non è in grado di riconoscere gli odori. Non si sposta da quella posizione e nemmeno lo invita ad entrare. E’ già tanto che l’abbia fatto con la figlia> Qual è il motivo della vostra visita, se posso chiedere? <un po’ se lo immagina il motivo, ma non si aspettava che un vampiro come Charon si lasciasse corrompere dalla figlia ad incontrare un angelo>

<charon> <charon si lascia corrompere dalla figlia a far tutto, è la sua bambina, figuriamoci!> Esattamente.. <alza una mano dove tiene un sacchetto, che porge ad Adam. Lui non è Ginevra e gli frega ben poco di essere invitato a entrare, anzi, prima la sbrigano e più è contento> Unguenti e medicinali preparati da mia moglie <bugia, li ha fatti Ginevra ma lui non può saperlo *_*> per te, ovviamente.. Su richiesta di mia figlia sono qui per portarteli.. <gli porge il sacchetto, restando però fuori dalla porta con la mano dato che non può sorpassare il limite di quella stanza>

<_Adam_> <probabilmente Adam suppone che la famiglia di Ginevra sia composta interamente da stronzi, e forse non ha nemmeno tutti i torti. Guarda il sacchetto per un momento, poi torna a guardare Charon.> Non ho bisogno di questa roba, mi dispiace.. può dire a sua figlia che so cavarmela da solo.. <e dire che ce la sta anche mettendo tutta per non apparire maleducato. Ma non ci riesce granchè> .. anzi, dato che lei è suo padre potrebbe fare il favore a entrambi di impedirle di venire a cercarmi. Non abbiamo più nulla da condividere io e lei.. <non è vero, è che ci vorrà un po’ prima che gli passi l’incazzatura con la vampira>

<charon> <oddio via, Psiche si salva per fortuna, per il resto non metto becco, Charon lo è con chi merita *_* Ginevra lo è un po' di più a casaccio, ma usiamo la scusa che è ggggiovane ancora. Lui, comunque, alza gl'occhi al cilo, sbuffando> Ascolta ragazzo, tu non vuoi me e io non vorrei trovarmi qui quanto te, ma.. C'è un ma e quel ma si chiama Ginevra e non sarai tu a sentirtela addosso quando mi chiederà perchè non ho insistito.. <gli muove il sacchetto davanti> non voglio nè parlare nè diventare tuo amico, sinceramente.. Non mi interessa.. Ma voglio far felice mia figlia quindi, per cortesia, prendi questo sacchetto e curati prima che ti dia un buon motivo per prendere queste cose come l'assenza di una gamba o di un braccio.. <charon è notoriamente una persona calma, specialmente con gl'uomini che in qualche modo centrano con Ginny *__*>

<_Adam_> <no, Psiche si salva.. ma sono certa che al momento Adam avrebbe problemi anche se fosse stata lei a portargli quegli unguenti, che, per giunta, continua a guardare senza prenderli> Mi scusi signore <°°> ma perché la cosa dovrebbe interessarmi? Sua figlia non è un mio problema e io non voglio essere il suo. <peccato che abbiano un patto di sangue che li tiene legati. Ma Adam al momento se ne frega> Quindi, torni da lei e le dica che quei sacchettini sa a chi deve darli. Io starò bene e starò bene senza che lei ne abbia alcun merito. <apre la porta, lasciando che Charon guardi anche la parte malconcia che consiste in un piede rotto, un taglio sul braccio e una serie di graffi qua e la> Non mi minacci.. lei non mi farà nulla perché sa cosa accadrebbe se io perdessi una parte del mio corpo. <sospira, scuotendo poi la testa> Non mi fraintenda, io non ce l’ho con lei.. <lei=Charon> ma non voglio avere più nulla a che fare con sua figlia. E mi creda se le dico che ho le mie buone ragioni..

<charon> <sbatte gl'occhietti un paio di volte, che qualcuno si rivolga a lui chiamandolo signore lo fa sorridere ._.> Tua figlia è un mio problema quanto tu sei suo, Adam, lo so io, lo sai tu e tanto vale girarci attorno.. Avanti ragazzo, prendi il sacchetto, da bravo, senza tante storie.. E smettila di darmi del lei, non sono un vecchio lord inglese.. <ma veramente si, ma ha smesso di esserlo 4 secoli fa, ora è un gggggiovane vampiro moderno> Credimi, vorrei anche io che all'altro desse sacchettini piuttosto che altra.. Roba.. <.___." scuote la testa, a scacciare il pensiero della figlia per lui ancora immacolata, osservando poi il fatangelo meno angelo> Ginevra sentirebbe dolore solo nel momento in cui la tua gamba salterebb in aria, le sue sarebbero ancora intatte.. E sarebbe tutto fatto a fin di bene, non mettermi alla prova.. <credo sarebb capace di farlo seriamente. Gli sbatte ancora una volta il sacchetto in faccia> Prendi.Il.Sacchetto. <°°>

<_Adam_> Ma il punto è che io non dovrei più essere un problema per sua figlia. E tantomeno dovrei essere un suo problema.. <rotea gli occhietti, stanco di stare lì sulla porta, infatti fa marcia indietro e va ad accomodarsi sul letto. Guardando poi Charon ancora fuori> Entri.. <si corregge, lui non si fa problemi a dargli del tu, aspettava solo il permesso> Entra.. < tanto lui è certo che riuscirà a scappare da PoE un giorno di questi, quindi che Chaon abbia o no il permesso a stare lì per lui è irrilevante. Poi solleva un sopracciglio> Non mi interessa cosa da a quell’altro. So cosa ha riservato a me.. e stai certo che se chiunque altro fosse stato al mio posto, Ginevra non se la sarebbe semplicemente cavata con un incazzatura.. <gli indica un tavolino li accanto alla porta, se Charon si accomoda potrà appoggiarlo lì lui stesso il sacchetto che molto sicuramente non userà. Adam intanto si zittisce, sorridendo amaramente solo prima di parlare> Non rischieresti così tanto. Lo hai detto tu.. è tua figlia.

<charon> Non sei un mio problema, infatti.. I miei problemi spariscono in fretta.. <e come non è dato saperlo, ma dallo sguardo che gli tira si capisce benissimo cosa intende. si accomoda, appoggiando il sacchetto sul tavolino e sbuffando quando si vede costretto ad elencare cosa sono le arie boccette ad Adam man mano che le tira fuori> Questa è per il piede, per il dolore credo.. Questo mettilo sulle ferite, invece.. <chiude il sacchetto, appallottolandolo nella mano e facendolo sparire nel nulla cosmico, va che giocando mi ricordo pure che potri ha charon *_*> Stai minacciando mia figlia, Adam? <non provarci sai ò_ò> Rischirei, Adam, semplicemente perchè è disposto a questo pur di farti ingoiare quelle maledette medicine.. Quindi, risparmiami la fatica di doverti far saltare le falangi una alla volta e, almeno, fingi che le prenderai.. <._.>

<_Adam_> <lo guarda male alla prima frase, lui ha un bruttissimo carattere e, soprattutto, raramente ha paura di qualcuno> Sparirò più in fretta di quanto ti immagini. <senza usare gli unguenti, che nemmeno guarda quando Charon glieli indica. Senza aspettare che Ginevra vada a parlargli di streghe, senza aspettare un bel niente. Peccato non sappia che lui a PoG non ci può proprio mettere piede> Minacciando? Il problema è esattamente questo. Non riuscirei nemmeno a torcerle un capello anche se vorrei.. o come se vorrei.. <è la rabbia a farlo parlare e non avere più il freno della sua parte angelica, ha peggiorato la situazione. Solleva la gamba per appoggiare il piede sul letto e togliersi la fasciatura che gli han fatto gli elfi> IL vostro compito era quello di lasciarmi quelle bottigliette, no? Quello che accadrà adesso credo sia affare mio..

<charon> <alza gl'occhi al cielo, scuotendo il capo> Non ti sto minacciando in quel senso, Adam, non ho intenzione di farti sparire.. Ripeto, NON sei un mio problema, sono qui solo perchè mia figlia mi ha chiesto il favore di portarti alcune cose.. <lui poi non ha idea che lui possa andarsene, no e perchè o perco> Bè, buon per te.. Questa cosa di essere legato a lei ti para il culo <senza mezze misure quest'uomo> senza ombra di dubbio.. <altrimenti ho idea che charon gliene darebbe seriamente di santa ragione e forse non solo lui *_*> Fai quello che vuoi, ma se vuoi andartene da qui ti conviene prima pensare a guarire, con quel piede li non faresti molto.. <su questo non c'è dubbio. Da le spalle all'angelo, facendo per uscire>

<_Adam_> <scuote la testa, perché in cuor suo forse forse sperava di rivedere la vampira e non il padre> sparirò in ogni caso.. perché ho il presentimento che non a tutti qui a PoE importi del fatto che insieme a me, soffrirebbe Ginevra.. <se non fosse stato Charon oggi o chissà chi altro, adam avrebbe potuto prenderle e con lui Ginevra. E non vuole che lei stia male, nonostante al momento la odi *_*> E’ quello che sto facendo, aspettare di essere in grado di camminare da solo.. <lo guarda allontanarsi e alla fine si decide> più di quelle creme.. mi servirebbe una stampella. Magari è nel mondo in cui ha spedito quel sacchetto.. <spera che Charon gliele possa procurare una prima di andare via, così almeno sarà capace di uscire da quella stanza>

<charon> A chi la conosce, importa.. <alluderà a qualcuno? Chissà, Charon alla fine fa il finto tonto ma se vuole le informazioni le ricava *_*> Aspettando non otterai niente.. Curati.. <più che un consiglio sembra un ordine ma vabbè, non pretendiamo che usi toni accondiscendenti. Si ferma sulla porta, guardando il fatato con un sopracciglio alzato. Aspetta un attimo e una stampella arriverà direttamente sulla testa di Adam> Scusa.. <non gli crede nessuno! Ginevra sentirà un po' di mal di testa ma non importa via *_*> riguardati.. <e detto ciò, uscirà sperando di non dover tornare>
view post Posted: 30/1/2012, 13:30 The Return MEMORIES - >> 05
Mercoledì, ora di pranzo, Tokyo

Ginevra

<la bilancina numero uno è, ovviamente, nell'appartamento giapponese che teoricamente condivide con l'amica. Teoricamente perchè questa notte non sono state insieme, anche se lo sospettava sarebbe andata a finire così, e perchè lei ha tutta l'intenzione di lasciare Tokyo al più presto. Infatti è nel salottino d'entrata che chiude la valigia, seduta sopra questa che cerca di tirare la cerniera. Brutto essere umani e avere difficoltà anche con le piccole cose!>

Catherine

<bilancina numero due, all’appello. http://data.whicdn.com/images/11858398/94763972_large.jpg vestita sempre con il piumino della sera prima, è arrivata proprio ora davanti alla porta dell’appartamento che condivide con l’amica http://weheartit.com/entry/21397869/via/Nith85 Apre, molto silenziosamente e, dopo aver appoggiato gli occhiali da sole sul tavolino lì all’ingresso, arriva dritta dritta alle spalle di Ginevra e con la mano, tira la zip della valigia> Sapevo che ti avrei trovata indaffarata con le valige. <sospira, le dispiace che vada via ma non è egoista e sa che se il suo di ragazzo adesso è a Tokyo, quello di Ginevra è a return>

Ginevra

Oh.. Grazie.. <si alza dalla valigia, sorridendole e infilandosi la giacca sopra l'abito bianco che, ovviamente, viene direttamente dall'armadio di Catherine> Spero non ti dispiaccia, mi piaceva e l'ho messo.. <ovviamente, il permesso ha smesso di chiederglielo ormai> A meno che tu non voglia che faccia il terzo incomodo.. Sai in certe culture la madre sta a guardare mentre la figlia e il genero fanno l'amore, ma non me la sento.. <una scema. Ride e le bacia la guancia> Com'è andata?

Catherine

Grazie? No.. <scuote la testa e, essendo riuscita a chiudere la valigia, è libera di togliersi anche il piumino e lanciarlo da qualche parte> Sono io che devo ringraziare te per quello che hai fatto. E dovrei anche scusarmi per non essertelo riuscita a dire ieri.. ma.. capirai che non avevo nemmeno la forza per dire A.. <sospira e la guarda> Se ti piace è tuo.. ne ho tanti altri. <si vede che non è in gran forma e che la tristezza non è scomparsa. Alla battuta di lei, nemmeno sorride> E’ andata così così.. <è stata felice di rivederlo e di dormire con lui, ma di certo non è contenta della conversazione che hanno avuto> perché vado sempre a finire in storie d’amore così complicate? Dici che è per via del nome che porto? <la Cathy di Cime Tempestose *_*>

Ginevra

Non me la sono presa, Cathy, per la velocità con cui sei riuscita a farmi diventare invisibile davanti a Stephan.. <ride, calma e tranquilla, ha preso la sua decisione e ora sembra meno nervosa di com'è arrivata> Così così cosa vuol dire? <aggrotta la fronte, risedendosi sulla valigia e facendole cenno di sedersi accanto a lei, avrà i vestiti più piegati del mondo> Non lo so, sai che quel libro non l'ho mai letto.. <e nemmeno io *_*> Ma sai, quelle complicate sono sempre le migliori.. Se andasse sempre tutto bene ti annoieresti.. Avanti, racconta tutto a zia Ginevra..

Catherine

Sei riuscita a definirti mia madre e mia zia nel giro di pochi secondi. Hai così tanta voglia di invecchiare? <lei si, se non si fosse capito da quel che ha detto a Stephan. Si mette seduta accanto a lei e le poggia la testolina sulla spalla> Per quanto mi mancherai, sono convinta che stai facendo la cosa giusta ad andartene, sai? <anche perché, appunto, la vede più rilassata> Abbiamo parlato e a quanto sembra, non è arrabbiato con me perché io gli ho mentito riguardo a chi sono veramente. Ma.. <sospira, chiudendo gli occhi> .. ha parlato con mio padre e pare che gli abbia messo dei grilli per la testa. <si, ma non dice l’idiota che lei vuole diventare umana>

Ginevra

No, voglio rimanere giovane e bella ancora per molto.. <ridacchia, coccolandosi la bilancina con i grattini sul capo, d'altronde lei le sue esigenze ce le ha altrove, non ha nessuna voglia di rimanere sulla terra> Lo penso anche io, sinceramente non ho niente da fare qui.. <con Catherine c'è Stephan, non ha motivo di restare nemmeno se volesse> lo sapevo che non era arrabbiato, non avrebbe mai potuto esserlo.. Insomma, non ne aveva motivo no? Gl'hai mentito a fin di bene, per Liz.. <aggrotta la fronte, guardandola seriamente> E che gl'ha detto?

Catherine

Per me saresti bella anche con le rughe e le borse sotto gli occhi, lo sai vero? <si, perché non è la bellezza esteriore che le ha unite così tanto> Ma ognuno fa le proprie scelte no? C’è chi è felice se ha la vita eterna e chi invece sarebbe più felice se potesse morire da vecchia, accanto all’uomo che ama.. <e chissà a chi si sta riferendo. Rimane zitta un po’ e infine sbuffa> Pare che l’abbia convinto che la nostra relazione non può avere futuro. Che è troppo complicato e che lui non può occuparsi di me a Londra per via di quello che fa.. <ammazzare vampiri ._.> ma quando io ho provato a proporgli la soluzione più logica lui che ha fatto? Si è fatto prendere da mille paure.. <solleva appena la testolina, e la guarda> ci sposiamo noi due? <._.>

Ginevra

Ma tu mi ami indipendentemente da come sono fuori.. <infatti, e per fortuna direi anche> Cosa stia insinuando? Cathy.. Non vorrari diventare umana vero? <lei è giustamente preoccupata della cosa> Catherine ma sei impazzita? Certo che ha ragione tuo padre <!> una cosa è diventare umani per qualche giorno, una cosa è esserlo sempre.. Non ha idea di cosa voglia dire.. Lo sai che dovresti trovarti un lavoro, ad esempio? Una casa, vivresti in un mondo tuto diverso.. Dovresti imparare anche a guidare! <un dramma questo a quanto pare. Ma c'è rimasta male, ovviamente, non vuole perdere la sua migliore amica> Stephan è un ragazzo intelligente per fortuna.. <la guarda, torva> No, la nostra relazione finisce qui.. <-_->

Catherine

<chiude gli occhi e lascia che l’amica si sfoghi. Lei è certa della sua scelta e diventerebbe umana per sempre adesso, se fosse capace di farlo da sola> Calmati Ginevra. <non era pronta ad affrontare lo stesso discorso a poche ore di distanza> Non è una follia quando viene fatto con cognizione di causa. Tu, tu non faresti qualsiasi cosa pur di.. <la guarda, sperando che l’amica capisca senza che faccia il nome del demone> Venderesti l’anima al diavolo. E se la vedo sotto questa prospettiva, diventare umana, trovare un lavoro, una casa.. non mi sembra così orribile. Soprattutto se mi permette di stare con lui. Io.. <si alza, e si avvicina alla teiera che ho deciso esser piena di Thè> .. non ci faccio nulla a Return. Sarei perennemente triste. Mi preferiresti così?

Ginevra

No che non mi calmo, venire qui ti ha fatta impazzire del tutto! Diventare umana.. Cathy.. <scuote la testolina, non riesce a crederci> Si ma sarebbe diverso, Cathy, non puoi nemmeno paragonare le due cose.. Io non diventerei qualcosa che non sono, non adnrei a vivere su.. Un altro pianeta.. <e poi è già il nipote del diavolo :P> non ho detto che è orribile, ho detto che è difficile.. Pensa a Stephan, Catherine, e non solo a te.. Se ha delle paure dovresti cercare di capirle.. Se come lavoro fa solo il cacciatore, dove può trovare i soldi per mantenerti o mantenervi? Pensa bene a quello che stai per fare.. <la guarda alzarsi, rimanendo seduta> No, non dire sciocchezze, ma ti preferire con la testa a posto..

Catherine

Non credere di farmi passare per scema, Ginevra. Anche tu se fossi innamorata di qualcuno, lo seguiresti fino a morire, se fosse necessario per stare con lui. < versa del thè in una tazza che poi la porge all’amica> Non mi mancano ne le mani ne le gambe, Ginevra. Farei come fanno tutti gli esseri umani. Mi rimboccherei le maniche e andrei a guadagnarmi i soldi da sola. Non ho mai pensato di diventare il parassita di Stephan. Io voglio semplicemente stare con lui. Voglio provarci e non posso farlo se continuo ad essere quello che sono. <riempie del thè anche per se, e lo avvicina alle labbra per soffiarci dentro> Non le sconfiggerà mai le sue paure se continuiamo a stare separati. Cosa dovrei fare, Ginevra? Arrendermi?

Ginevra

Morire sarebbe più accettabile che andare sulla Terra, Catherine.. <bè semplicemente perchè alla fine con l'inferno hanno contatti continui e, alle volte, non sembra nemmeno che qualcuno di caro sia morto. Prende la tazza di tè, bevendone un sorso prima di parlare di nuovo> Non lo so, Catherine.. A me sembra una cosa più grande di te.. Troppo grande.. Potresti pentirtene, un giorno.. Anche se tu fossi con Stephan, potresti pentirtene.. Ti auguro il meglio, Cathy.. Ma che ne sai che durerà? Che ne sai che andrete d'accordo? Dovrest fare un periodo di prova almeno prima.. Prima di andartene per sempre.. <sospira, prendendo un altro sorso di tè> No, non te lo direi mai <anche perchè lei è la prima a non volersi arrendere o non sarebbe seduta sulla valigia pronta> ma pensaci bene.. Non voglio perderti.. <eccolo il vero problema *_*>

Catherine

Questo non è vero. Non sarebbe più accettabile. Pensa se si dovesse trattare di una morte violenta.. essere umani non è poi così male. Non potrei bere questo ad esempio.. <il thè, del quale beve un po’ riavvicinandosi per sedersi accanto a lei sulla valigia. Povero indumenti ç_ç> Il periodo di prova lo abbiamo già fatto e credimi, io sono certa di quello che provo per lui, esattamente come sono certa che anche se non dovesse funzionare non avrei alcun rimpianto.. <e non intende dire che sarà facile perdersi la vita della famiglia e degli amici a return. Ma in questo momento la sua priorità assoluta è Stephan. Appoggia il thè sul tavolino e le prende la mano> Non mi perderai. Potresti venire a Londra quando ti pare. <lei ha deciso, ho il presentimento che farà questa cosa senza badare all'approvazione di nessuno>

Ginevra

Non lo so, forse ti dico così perchè, in fin dei conti, io il tè lo posso bere quando voglio.. <circa, ora a Return no perchè non riesce a mandare giù niente che non sia sangue e un po' le manca, infatti, non far uso di cibo umano> Sembri davvero sicura di te, Cathy.. Ma a me continua a sembrare una cosa assurda.. E tua madre? Ren? <infondo, sa che mancherebbe un casino a tutti> Pensaci bene, perchè per una persona ne lasci molte di più.. <non la vuole far sentire in colpa, semplicemente valutare bene tutte le alternative a sua disposizione. Le stringe la mano, sorridendole debolmente> Questo ci mancherebbe, ci verrò molto spesso, anche perchè in un giorno non ho visto praticamente nulla..

Catherine

Si, ma lo sai che nel mio caso il thè non c’entra nulla.. <ovviamente, se non avesse conosciuto lui, avrebbe comunque rinunciato al cubo umano. Continua a stringerle la mano libera> Lo sono, davvero. E sono anche consapevole del fatto che mi perderò una serie di cose. Prima tra tutte la crescita di mio fratello.. ma un giorno lui diventerà grande e pensi che starà a pensare alla sua sorellina? <scuote la testa> Ognuno di noi è preso dalla propria vita. Mia madre avrà Ren, Mio padre Liz e suo figlio. Tu.. beh tu avrai me lo stesso.. <ride appena adesso, ma è una risata già malinconica> verrò a rapirti la notte per portarti con me. Sarà la nostra fuga d’amore quando ci faranno arrabbiare.. <lei sta facendo tutto senza che Stephan sappia nulla xD Ma pare proprio convinta>

Ginevra

Lo so.. <ricambia la stretta di mano, sollevandogliela per baciarle il dorso> Ci penserà eccome, Catherine.. Ti sei già persa tanto di lui mentre eri a Londra.. E anche se dici così, sentiranno la tua mancanza.. Tua madre non si dava pace quando eri a Londra, sai? Le sei davvero mancata tanto, e lo so perchè a me non si faceva problemi a dirlo.. E mancavi anche a Ren.. io credo che se tu dovessi lasciarli lui se la prenderebbe a morte con te.. <lei non ride, si limita a sorriderle e basta> Certo, certo.. Ora cosa me ne faccio di tutta la tua roba in camera mia? La do agl'elfi meno fortunati? <._.>

Catherine

Ginevra.. <sospira, facendo una lunga pausa> .. immagino tu ti renda conto che la mia non è una decisione presa a cuor leggero. Ho pensato a tutto quello che mi stai dicendo adesso e così non mi faciliti le cose.. <guarda l’amica che le bacia la mano e le scappa una lacrima> ma è l’unica cosa che posso fare per essere felice.. per sentirmi completa. Mi odieranno all’inizio ma poi capiranno anche loro.. <lei è convinta, io no.. soprattutto per quel che riguarda Ren. Comunque si alza dalla valigia, ma solo perché ora ha una voglia matta di abbracciare Ginevra. E infatti lo fa> La mia roba resterà lì dov’è, mi piace pensare che un pezzo di me sarà sempre tuo.. <e poi, io ho la sensazione che sta storia andrà a finire male *_*>

Ginevra

Non sono qui per facilitarti le cose, Catherine, sono qui per farti pensare.. Ma se sei davvero sicura della tua scelta, allora.. Bè.. Buona fortuna.. Ma se questo è un addio fa davvero schifo, quindi ti impongo di tornare almeno a Return un giorno solo per salutarmi.. <le asciuga la lacrima, alzandosi per ricambiare l'abbraccio> Se non torni entro un mese li butto, sappilo.. Non voglio piangere ogni volta che trovo un tuo paio di mutande da qualche parte.. <ride, per sdrammatizzare, e si allontana dall'amica, afferrando la valigia> Io devo andare ora.. Mi raccomando, Cathy.. Sei la padrona della morte ora, ma ricordati di attarversare sulle strisce..

Catherine

Ci ho pensato e tanto. E si.. sono convinta. <pur sapendo che Stephan non è affatto d’accordo su questa cosa, lei sceglierà per se indipendentemente da tutti> questo non è un addio e non lo sarà mai. Devo tornare a return perché suppongo che Aether debba darmi una sorta di permesso.. e poi.. devo salutare.. <sua madre, Ren, gli altri amici. Insomma tornerà a return per qualche tempo. Lascia che l’amica le asciughi la lacrima e poi la segue vicino alla porta> Farò attenzione ai pirati della strada e mi terrò alla larga dalle corse clandestine. Promesso. Tu invece.. mi raccomando. Voglio trovare la mia Ginevra quando torno.. con o senza le mie mutande. <le bacia le labbra e continuerà a stringerla mentre il tassista sbraita e suona il clacson. Prima o poi la lascerà andare.. non disperiamo>

Cathy&Ginny
Bilancine a Tokyo
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