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Questo pomeriggio, appena dopo il tramonto, PoE
Ginevra <la vampira è finalmente tornata nel suo elemento e quindi rigorosamente al nero http://data.whicdn.com/images/15316351/tum...1_500_large.jpg anche nei vestiti. Sta uscendo ora dalla sua camera, ma non a caso. Infatti ha tutta l'intenzione di intraprendere la scampagnata verso PoG o, almeno, fino a un luogo comune in cui far arrivare Adam per chiarire una volta per tutte questa storia, peccato non si aspetti che il tragitto sarà molto meno lungo di quanto creda, nonostante sappia che ci sia qualcosa che non va, per via del loro patto e di quello che le ha raccontato Dagon> Adam <se Ginevra è tornata nel suo elemento, e quindi è tornata vampira, si accorgerà subito che l’odore del ragazzo che sta cercando non è poi così lontano. Lui si trova in una stanza poco più in là di quella della vampira ed è seduto a letto con i vestiti ancora a brandelli http://i2.listal.com/image/1293591/936full...ll-giardina.jpg Probabilmente ha passato tutta la giornata di ieri disteso in quella stanza -dove di sicuro lo avrà adagiato Aether- privo di sensi, e adesso che si è svegliato ed ha capito dove si trova è convinto di poter andare via a casa sua, ha provato a mettere il piede a terra ma, il suo piede non è sano.. così come non lo è il suo braccio e così come non lo è la sua.. anima> Ginevra <infatti come inizia a percorrere il corridoio, in realtà diretta alle scale, si ferma davanti a una porta, come se qualcosa le dicesse che è li quello che cerca. Si appoggia alla porta, con l'orecchio sul legno per sentire un qualsiasi voce e rumore che le indichi che Adam sia effettivamente li dentro, perchè l'odore che sente è proprio il suo, anche se con qualche tonalità diversa> Adam? <bussa alla porta> Sei tu? Perchè se sei tu e sei a PoE voglio una spiegazione immediatamente! <non immagina nemmeno perchè sia li veramente, da quello che ha saputo dal demone non le sembra comuque logico, se Adam stesse male perchè gl'è crollata la casa addosso, lei per logica penserebbe di trovarlo a Pog, al sicuro> Adam <lui, è talmente confuso che nemmeno si è accorto di esser tornato a sentire il legame con la vampira. E’ intento a controllare il suo piede, quando si rende conto che da dietro la porta qualcuno gli sta parlando. Quel qualcuno che proprio non vuole vedere. Infatti solleva lo sguardo verso la porta ma non fiata. Si è appena ripreso e a stento ricorda quello che è accaduto alla casetta sull’albero. Ma nel toccare il piede, inavvertitamente, sfiora un punto che non avrebbe dovuto sfiorare e stringendo i denti in una smorfia di dolore, si lascia scappare> Maledizione.. <adesso Ginevra non avrà dubbi sul fatto che sia davvero lui. Ma in ogni caso, Adam non le risponde, perché appunto pensa di esser stato portato lì da qualcuno per errore e lui pensa che anche questa volta, subirà gli effetti di quel posto> Ginevra ADAM! <lo urla, quando sente la fitta al piede e le cede leggermente la gamba in mancanza del sostegno, ma è un secondo, in cui aggrotta la fronte perplessa e riprende a bussare con insistenza contro la pronta> Adam fammi entrare, ORA! <ovviamente, lei senza il suo permesso non può mettere piede in quella stanza> So cosa diavolo hai combinato! Fammi entrare o continuo a urlare qui fuori! <infatti continuerà a inveire contro il legno finchè l'angelo non le darà ascolto> Adam <sbuffa, sopprimendo ancora smorfie di dolore. Non vuole mostrarsi a lei ridotto in quello stato e non vuole tantomeno raccontarle cosa e perché è successo con il demone. Anche se è probabile che già lo sappia> Che cosa vuoi, Ginevra? <il tono è distaccato, ma non può continuare a sopportare le urla della vampira e il suo costante sbattere contro la porta. Sbuffa, sedendosi sul letto e cercando di appoggiare il piede a terra, senza far pressione, però> Entra.. <la porta non è chiusa a chiave e dopo l’invito lei potrà fare sicuramente da sola. Quello che vedrà aprendo, sarà un fatato pieno di graffi, con uno squarcio aperto sul braccio e una serie di ossa del piede, rotte. Ma è già una fortuna che sia ancora vivo..> Perché sei tornata? <lui era stato chiaro, stai fuori più che puoi. Ma ha sentito la sua assenza per due giorni appena> Ginevra Non lo so, giocare a carte forse? Secondo te cosa voglio? Entrare e capire perchè mi fa male un piede, ad esempio.. O perchè diavolo sei a PoE! <continua a battere sulla porta, lo vuole prendere per sfinimento ed effettivamente ci riesce, entrando non appena lui le da il via libera> Ci voleva tanto per dire la parola magica? <ma rimane scioccata sulla porta, passando in due secondi da arrabbiata a intristita e avvicinandosi a lui> Che cavolo.. Come ti sei ridotto? <sorvola appositamente sulla domanda, di certo non gli va a spiegare perchè e per chi> Il tuo odore sembra diverso.. <chissà come mai> Adam Non ho idea del motivo per cui mi trovo qui.. <non ha ancora avuto modo di pensare al fatto che, avendo perso la sua parte angelica, il suo corpo da fatato è interamente legato a una creatura di PoE e di conseguenza il suo posto è diventato quello> .. ma so per certo che non appena riuscirò a mettere il piede a terra me ne andrò via. E toglierò il disturbo.. <c’è una vena di sarcasmo in questo, ovviamente. Ma non lo ha detto di proposito. Non la guarda, quando si avvicina> Sono caduto da un dirupo.. <che è caduto è vero, in tutti i sensi. Ma il dirupo c’entra poco e niente. Piega un ginocchio per riportare il piede rotto sul letto e con la mano cerca di muovere le dita dei piedi> Ah.. <fa male, ovvio. E un pizzico di quel male lo avvertirà anche Ginevra> Lo senti diverso perché.. io sono diverso.. <infatti Ginevra, se gli guardi il collo, la catenina che racchiudeva le sue ali è magicamente scomparsa> Ginevra Cioè ti sei ritrovato a PoE dal nulla? <lo guarda perplessa perchè anche per lei il fatto sembra a dir poco assurdo, Si avvicina al letto ma non si siede, le è bastato uno sguardo per capire che ce l'ha con lei per parecchie cose e vuole evitare di dargli fastidio per nulla, anche se solo a ricordarsi che lui ora non ha proprio tutta questa stima per lei e che non gli dispiace farlo presente, si risente leggermente. Certo è che non se ne va, non ora che lo vede in quelle condizioni> Si anche io cado spesso dai dirupi, specialmente quando mi prendo a pugni con gl'atri.. Le ali son volate via senza di te? <lo dice sarcastica, alludendo al fatto che Dagon l'ha già messa al corrente della situazione e che se fosse veramente cascato da un dirupo con quelle avrebbe potuto volare e salvarsi, non sa quanta ragione ha in realtà. La smorfia di dolore la fa in contemporanea con lui, muovendo il suo di piedino e fermandogli la gamba con la mano fredda, un anestetico involontario> è successo quello che sospettavi? <quella sera dopo il matrimonio ne avevano parlato e le ci vuole poco per tirare a indovinare> Adam Mi sono svegliato poco fa e mi sono subito reso conto che non ero a casa mia, ma bensì dalla parte sbagliata. Questo posto puzza di.. odio, bugie, rancore.. vendetta. E io non voglio che queste cose mi coinvolgano un’altra volta. Mi è bastato quello che ho combinato con te.. <e che ora vorrebbe potesse svanire nel nulla quel legame che si, di certo non lo fa star bene> Se sai già cosa è successo, allora potresti evitare di chiedere e farmi perdere tempo. Non ti pare che ne abbia già perso abbastanza, con te? <e non ha molta voglia di parlare dell’accaduto e soprattutto, non ha voglia di farlo con lei. Più che una poco di buono, come pensa Dagon, per lui Ginevra è diventata una persona totalmente inaffidabile. Bugiarda. Codarda. Continua a risponderle senza dare molte spiegazioni> E’ esattamente quello che è successo.. <ha perso le ali, la capacità di infondere la sua protezione. Ha perso tutto ciò che aveva di angelico. Però non aggiunge particolari alla storia> Si.. <ed è la risposta alla sua domanda finale. Alla fine la smette anche di torturarsi il piede e, quando lei gli afferra la gamba lui si gira e la guarda facendole ben capire che non lo deve toccare. La sente, sporca.. e non perché è stata a letto con Dagon ma perché l’ha fatto prima di parlarne con lui pur sapendo che l’angelo lo avrebbe avvertito. Pur sapendo che lui si era *dichiarato*. E non una volta sola, bensì due.> Ginevra Il rancore lo stai già provando, mi dispiace, ma si capisce benissimo.. <e lei non fa altro che sentirsi sempre più in colpa ogni secondo che passa. Lo guarda, triste, aggrottando la fronte quando le da ragione e capendo in poco cos'è veramente successo> Sei.. Sei solo fatato ora? Non c'è più la tua parte angelica? <si guarda intorno, sempre perplessa> Forse è per questo che sei qui, Adam.. Potrebbe essere secondo te? Ma non si spiega comunque come tu ci sei arrivato.. Sai teletrasportarti ora? <e non è una domanda così idiota, c'è chi lo sa fare veramente> Non guardarmi così, Adam, non funziona.. <sospira, cercandosi di far vedere dura ma, dentro di sè, è tutto il contrario, quindi in realtà funziona benissimo> Lascia perdere.. Per un secondo quello che ti ho fatto.. Posso aiutarti? Col mio sangue staresti meglio in breve tempo.. <ma ha come idea che non sarà facile convincerlo a farsi aiutare proprio da lei> Adam Non è rancore. <no, piuttosto delusione e non perché non è stato lui la *scelta* ma perché si è sentito offeso, preso per i fondelli. Tutte cose che avrebbe fatto a meno di provare se, anziché seguire la sua parte fatata, avesse dato retta a quella angelica> E in ogni caso voglio evitare che sopraggiungano anche quei sentimenti che, sono certo, qui sanno come farsi strada dentro di me. <la ascolta, annuendo al fatto che ora è semplicemente un fatato che si sta leccando le ferite, in senso figurato, s’intende> Quante volte devo ripeterti che non lo so? Non posso teletrasportarmi e in ogni caso, ti pare che avrei scelto questo posto? <no, se ne sarebbe andato a casa sua ed è la prima cosa che proverà a fare quando sarà in grado di camminare. Poi pare riflettere sulle parole della vampira, cercando sempre di sottrarsi al suo tocco> Io spero di no. Se.. se resto qui non ho speranza di ritrovare quella parte di me che, proprio adesso, mi servirebbe tanto. <scuote la testa, senza degnarla di uno sguardo> No.. faccio da me. Adesso se non ti dispiace vorrei restare da solo. Credo ci sia qualcun altro adesso che abbia bisogno delle tue *cure* <anche gli angeli sanno essere, stronzi *_*> Ginevra Bè se continui a rispondere con quel tono, Adam, a quei sentimenti la strada la stai spianando da solo! <lo guarda torva, se non peggio, perchè si sente in colpa e lo dimostra arrabbiandosi con lui per non arrabbiarsi con se stessa> Non lo so, Adam, se è stata una cosa inconscia non hai scelto tu dove finire.. <sospira, levando finalmente la mano dalla sua gamba> starai qui finchè non ti sarai rimesso, dove pensi di andare con quel piede rotto? <glielo guarda, alzando le mani in segno di resa quando lui ripete di non voler farsi aiutare da lei> Adam.. Mi dispiace.. <riabbassa le mani ed è ovvio che ora stia parlando della sua scelta> Posso almeno provare ad aiutarti ora? Adam <lo sguardo glaciale non muta nemmeno di fronte alle parole di lei> Cosa ti aspettavi, Ginevra? Di essere accolta con un tappeto rosso? O che il povero Adam ti avrebbe capita, passandoti una mano sulla spalla dicendoti: va bene così.. non importa? <adesso la guarda, dritto negli occhi. E’ arrabbiato ma il tono della sua voce non ha cambiato inflessione> Beh a me importava. Importava esser preso un attimo di più in considerazione.. ma evidentemente il sesso per te viene sopra ogni altra cosa, no? <gira nuovamente la testa, sembra quasi disgustato. Purtroppo è la prima volta che si trova ad affrontare una situazione del genere e il non poter avere il controllo dei sentimenti, dato che la parte angelica se l’è giocata, di certo non l’aiuta a mantenere la calma> Non voglio pensarci. Perché se ci penso l’unica cosa che mi viene in testa è che sono finito qui perché è a te che appartiene questa parte di me. <e non gli piace per niente, adesso. Resta in silenzio per un bel po’ e quando lei allontana la mano lui si aggrappa alla ringhiera del letto e si tira su, senza appoggiare il piede malconcio per terra. Se ne vuole andare, non vuole parlarle perché finirebbe per offenderla e poi, purtroppo, pentirsene. Ma sentirle dire *mi dispiace* proprio gli fa saltare i nervi. Perché a suo modo di vedere le cose, la soluzione era semplice: tenersela nelle mutande, parlarne con lui e poi darla a chi le pareva. Ma i fatti sono andati in un altro modo> Me ne vado. <si, andrà molto lontano saltellando con un piede solo in quello stato malridotto in cui si ritrova> Ginevra Non ho pensato nemmeno un momento che me la facessi passare liscia, Adam, ma renditi con to che, come hai detto tu.. Se sei qui è perchè io e te abbiamo un legame, quindi, anche se mi odi e ti faccio schifo, al momento sono l'unica che può fare qualcosa per te.. Quindi metti da parte un attimo l'orgoglio, Adam, e cerca di capire che da qui non puoi muoverti.. Non muoverti! <vede che vuol andarsene, ma anche con l'aiuto del suo potere gli impone di non andarsene da li. Tanto la odia già, odio su odio giù, lo fa per lui> Non ti voglio zoppicante per i corridoi di questo castello, un fatato malconcio a PoE dura poco, fidati.. <sospira, alla fine sedendosi sul bordo del letto che a lui piaccia o no> Non era mia intenzioni ferirti, ascoltami: lo so che ho sbagliato a fare quello che ho fatto, di nuovo, senza dirti niente.. Avrei voluto venire a cercarti un secondo dopo aver capito che era Dagon che volevo.. Ma non l'ho fatto e sono stata un'idiota e hai tutte le ragioni di offendermi.. Ma non provarci nemmeno a darmi della... <alza gl'occhi, non ci riesce nemmeno a dirlo perchè le fa male sapere che lui lo pensa> Perchè se il sesso fosse stato così tanto importante per me, Adam, l'avrei fatto anche con te.. E non avresti potuto dirmi di no, lo so io e lo sai tu.. Quindi, per piacere, se sono riuscita a rispettarti evitando di.. Dartela per poi farlo con un altro, per piacere pensaci.. E se potrai mai, perdonami per aver agito alle tue spalle.. <perchè alla fine il casino sa di averlo fatto lei e non solo con l'angelo> Adam <lo sa che lei è l’unica a PoE della quale può fidarsi davvero, soprattutto per quel che riguarda la questione della stregoneria. Ovviamente non è consapevole di avere una sorella quindi non sa che, nel caso, potrebbe contare anche su di lei. Ma comunque non gli importa> Mi posso fidare di te? <trattiene una risata, solo perché lei, avendogli imposto di non muoversi, lo ha anche indotto ad appoggiare il piede a terra e la cosa non gli fa affatto bene. La risata diventa smorfia> Come fai a dire una cosa del genere e a pretendere che io ci creda? <si volta e la guarda negli occhi, male> Non costringermi a stare qui perché ne posso, ne voglio. Soprattutto se sono nella stessa stanza dove sei tu. <non la vuole vedere, non gli piace per niente il modo in cui è stato trattato nonostante quello che prova per lei non sia proprio definibile come amore, inteso nel senso più viscerale del termine. E’ più un qualcosa di aulico, puro.. che va davvero oltre l’atto fisico> Balle.. <gira nuovamente la testa a guardare la porta. Non le crede, non più. E’ troppo facile scusarsi DOPO> Se non volevi ferirmi sapevi cosa fare e con questo non intendo dire che dovevo essere io per forza. Non l’ho mai preteso. L’unica cosa che ti ho chiesto è stata quella di essere chiara. E non l’hai fatto. <si avvicina alla parete e si appoggia con la mano a questa, non può tenersi in piedi per troppo tempo da solo> Io non ho fatto niente, te lo stai dicendo da sola.. <e in ogni caso non ha mai detto che è una di quelle, e nemmeno lo pensa davvero. E’ solo convinto che in lei sia prevalsa la passionalità> e se non vuoi che io arrivi a pensarlo, smettila di parlare di rispetto perchè qui l’unico che ha rispettato qualcuno sono io. Mai. Mai. <e torna a guardarla, serio> ho pensato al sesso come fine quando ero con te.. <periodo di PoE escluso, s’intende> .. e se *io* avessi voluto quello, stai tranquilla che tu non ti saresti tirata indietro, quando mi infilavi le mani nelle mutande.. <e lui anche in quei casi si è solo limitato a farsi usare> E anche dopo.. sono sempre stato io a non far si che si potesse andare oltre un bacio. Ti ho trattata con la più preziosa delle creature, ti ho regalato attimi di pura felicità.. <sorride amaramente, scuotendo la testa> .. e stai continuando a farmi passare per il patetico innamorato.. <perché se lei sta lì, lui si arrabbia e le fa davvero pensare che gli rode perché l’ha persa, quando non è così. Dopo questa sfortunata avventura il suo cuore diventerà più freddo del ghiaccio> Lasciami in pace, ti prego.. non spetta a me perdonarti. Non sei mia e, probabilmente, non lo sei mai stata.. Ginevra Adam non fare il sarcastico ora, TU hai bisogno di aiuto e sai che IO posso dartelo.. <effettivamente, deve ancora andare a cercare Bonnie per farsi aiutare e, ora più che mai, ha intenzione di rintracciare la strega, sfortuna che non ha più la scusa di potersi andare a bere un caffè> E torna a letto.. <perchè il piede che fa male lo sente anche lei, imponendogli solo di non andarsene in giro per PoE come una caramella in un centro diabetici, per ilr esto, se vuole alzarsi può> Per un attimo, Adam, metti da parte me.. Metti da parte la Ginevra.. Stronza che ti ha voltato le spalle e ha agito dietro queste.. Perchè sono d'accordo che meriterebbe una sberla.. Ma quella Ginevra.. Ti vuole anche bene, anche se non vuoi sentirtelo dire, è un affetto sincero nei tuoi confronti.. <che è quello che alla fine ha sempre sentito per Adam, o non lo andava a cercare ogni volta che aveva bisogno dei suoi famosi abbracci angelici. In tutto questo lei è ancora seduta sul bordo del letto, sforzandosi di guardarlo con l'aria più impassibile che le riesce, perchè è divisa tra il volerlo prendere a parole e l'essere drammaticamente preoccupata> Si che lo sono, lo sa che parte di uno è parte dell'altro.. <sorride amaramente perchè crede che in questo momento Adam sarebbe capace di fare qualsiasi cosa pur di levarsi dall'impiccio del patto> Andrò a cercare la strega di cui ti avevo parlato, va bene? Tornerò quando avrò notizie utili.. Adam Cosa non ti è chiaro Ginevra del: “Non ho bisogno di te?” <dopotutto una strega potrebbe anche cercarsela da solo, anche se logicamente ci impiegherebbe molto più tempo. Si avvicina al letto saltellando su un piede solo e increspando le labbra a ogni salto. Non è nelle condizioni per stare in piedi e di fatti, nonostante la vicinanza con lei, si siede> Come faccio a mettere da parte tutto questo, Ginevra? Eh? Perché non me lo imponi.. <scuote la testa, passandosi la mano sulla ferita che ha anche sul braccio. Un taglio non molto lungo ma abbastanza profondo. Rimane in silenzio per qualche momento e Ginevra sentirà che la sua rabbia sta lentamente scemando per lasciare il posto a una profonda delusione. La ascolta, senza nemmeno sbattere le palpebre e alla fine annuisce> Sai che ti dico, fai come ti pare ma io, me ne tornerò a casa non appena sarai uscita da questa stanza. <non vuole stare con lei, non vuole stare a PoE, non vuole il loro legame. Vuole solo un po’ di quella pace che è in grado di donare ma che, non sa regalare a se stesso> Ginevra è a te che non è chiaro il concetto, Adam.. Dove pensi di andare saltellando? <lo guarda risedersi sul letto e alla fine cede perchè, purtroppo, è triste per lui e il suo viso è un libro aperto> Perchè non è così facile come sembra.. <dovrebbe imporre un po' troppe cose per farlo star bene fino a rischiare di rovinare la mente di Adam, sapesse che è già stata in un certo senso "rovinata"> Si, vedremo.. Verrò a raccoglierti quando ti troverò fuori dalla porta a terra.. <abbozza un sorriso, alzando e dirigendosi alla porta. Si gira solo quando ormai è fuori, prima di chiudersi la porta alle spalle> Torno appena posso.. <ovvero quando avrà buone notizie da dargli> Adam&Ginevra |