Posts written by nith85

view post Posted: 27/1/2012, 18:18 The Return Incidents - >> 05
Questo pomeriggio, appena dopo il tramonto, PoE

Ginevra

<la vampira è finalmente tornata nel suo elemento e quindi rigorosamente al nero http://data.whicdn.com/images/15316351/tum...1_500_large.jpg anche nei vestiti. Sta uscendo ora dalla sua camera, ma non a caso. Infatti ha tutta l'intenzione di intraprendere la scampagnata verso PoG o, almeno, fino a un luogo comune in cui far arrivare Adam per chiarire una volta per tutte questa storia, peccato non si aspetti che il tragitto sarà molto meno lungo di quanto creda, nonostante sappia che ci sia qualcosa che non va, per via del loro patto e di quello che le ha raccontato Dagon>

Adam

<se Ginevra è tornata nel suo elemento, e quindi è tornata vampira, si accorgerà subito che l’odore del ragazzo che sta cercando non è poi così lontano. Lui si trova in una stanza poco più in là di quella della vampira ed è seduto a letto con i vestiti ancora a brandelli http://i2.listal.com/image/1293591/936full...ll-giardina.jpg Probabilmente ha passato tutta la giornata di ieri disteso in quella stanza -dove di sicuro lo avrà adagiato Aether- privo di sensi, e adesso che si è svegliato ed ha capito dove si trova è convinto di poter andare via a casa sua, ha provato a mettere il piede a terra ma, il suo piede non è sano.. così come non lo è il suo braccio e così come non lo è la sua.. anima>

Ginevra

<infatti come inizia a percorrere il corridoio, in realtà diretta alle scale, si ferma davanti a una porta, come se qualcosa le dicesse che è li quello che cerca. Si appoggia alla porta, con l'orecchio sul legno per sentire un qualsiasi voce e rumore che le indichi che Adam sia effettivamente li dentro, perchè l'odore che sente è proprio il suo, anche se con qualche tonalità diversa> Adam? <bussa alla porta> Sei tu? Perchè se sei tu e sei a PoE voglio una spiegazione immediatamente! <non immagina nemmeno perchè sia li veramente, da quello che ha saputo dal demone non le sembra comuque logico, se Adam stesse male perchè gl'è crollata la casa addosso, lei per logica penserebbe di trovarlo a Pog, al sicuro>

Adam

<lui, è talmente confuso che nemmeno si è accorto di esser tornato a sentire il legame con la vampira. E’ intento a controllare il suo piede, quando si rende conto che da dietro la porta qualcuno gli sta parlando. Quel qualcuno che proprio non vuole vedere. Infatti solleva lo sguardo verso la porta ma non fiata. Si è appena ripreso e a stento ricorda quello che è accaduto alla casetta sull’albero. Ma nel toccare il piede, inavvertitamente, sfiora un punto che non avrebbe dovuto sfiorare e stringendo i denti in una smorfia di dolore, si lascia scappare> Maledizione.. <adesso Ginevra non avrà dubbi sul fatto che sia davvero lui. Ma in ogni caso, Adam non le risponde, perché appunto pensa di esser stato portato lì da qualcuno per errore e lui pensa che anche questa volta, subirà gli effetti di quel posto>

Ginevra

ADAM! <lo urla, quando sente la fitta al piede e le cede leggermente la gamba in mancanza del sostegno, ma è un secondo, in cui aggrotta la fronte perplessa e riprende a bussare con insistenza contro la pronta> Adam fammi entrare, ORA! <ovviamente, lei senza il suo permesso non può mettere piede in quella stanza> So cosa diavolo hai combinato! Fammi entrare o continuo a urlare qui fuori! <infatti continuerà a inveire contro il legno finchè l'angelo non le darà ascolto>

Adam

<sbuffa, sopprimendo ancora smorfie di dolore. Non vuole mostrarsi a lei ridotto in quello stato e non vuole tantomeno raccontarle cosa e perché è successo con il demone. Anche se è probabile che già lo sappia> Che cosa vuoi, Ginevra? <il tono è distaccato, ma non può continuare a sopportare le urla della vampira e il suo costante sbattere contro la porta. Sbuffa, sedendosi sul letto e cercando di appoggiare il piede a terra, senza far pressione, però> Entra.. <la porta non è chiusa a chiave e dopo l’invito lei potrà fare sicuramente da sola. Quello che vedrà aprendo, sarà un fatato pieno di graffi, con uno squarcio aperto sul braccio e una serie di ossa del piede, rotte. Ma è già una fortuna che sia ancora vivo..> Perché sei tornata? <lui era stato chiaro, stai fuori più che puoi. Ma ha sentito la sua assenza per due giorni appena>

Ginevra

Non lo so, giocare a carte forse? Secondo te cosa voglio? Entrare e capire perchè mi fa male un piede, ad esempio.. O perchè diavolo sei a PoE! <continua a battere sulla porta, lo vuole prendere per sfinimento ed effettivamente ci riesce, entrando non appena lui le da il via libera> Ci voleva tanto per dire la parola magica? <ma rimane scioccata sulla porta, passando in due secondi da arrabbiata a intristita e avvicinandosi a lui> Che cavolo.. Come ti sei ridotto? <sorvola appositamente sulla domanda, di certo non gli va a spiegare perchè e per chi> Il tuo odore sembra diverso.. <chissà come mai>

Adam

Non ho idea del motivo per cui mi trovo qui.. <non ha ancora avuto modo di pensare al fatto che, avendo perso la sua parte angelica, il suo corpo da fatato è interamente legato a una creatura di PoE e di conseguenza il suo posto è diventato quello> .. ma so per certo che non appena riuscirò a mettere il piede a terra me ne andrò via. E toglierò il disturbo.. <c’è una vena di sarcasmo in questo, ovviamente. Ma non lo ha detto di proposito. Non la guarda, quando si avvicina> Sono caduto da un dirupo.. <che è caduto è vero, in tutti i sensi. Ma il dirupo c’entra poco e niente. Piega un ginocchio per riportare il piede rotto sul letto e con la mano cerca di muovere le dita dei piedi> Ah.. <fa male, ovvio. E un pizzico di quel male lo avvertirà anche Ginevra> Lo senti diverso perché.. io sono diverso.. <infatti Ginevra, se gli guardi il collo, la catenina che racchiudeva le sue ali è magicamente scomparsa>

Ginevra

Cioè ti sei ritrovato a PoE dal nulla? <lo guarda perplessa perchè anche per lei il fatto sembra a dir poco assurdo, Si avvicina al letto ma non si siede, le è bastato uno sguardo per capire che ce l'ha con lei per parecchie cose e vuole evitare di dargli fastidio per nulla, anche se solo a ricordarsi che lui ora non ha proprio tutta questa stima per lei e che non gli dispiace farlo presente, si risente leggermente. Certo è che non se ne va, non ora che lo vede in quelle condizioni> Si anche io cado spesso dai dirupi, specialmente quando mi prendo a pugni con gl'atri.. Le ali son volate via senza di te? <lo dice sarcastica, alludendo al fatto che Dagon l'ha già messa al corrente della situazione e che se fosse veramente cascato da un dirupo con quelle avrebbe potuto volare e salvarsi, non sa quanta ragione ha in realtà. La smorfia di dolore la fa in contemporanea con lui, muovendo il suo di piedino e fermandogli la gamba con la mano fredda, un anestetico involontario> è successo quello che sospettavi? <quella sera dopo il matrimonio ne avevano parlato e le ci vuole poco per tirare a indovinare>

Adam

Mi sono svegliato poco fa e mi sono subito reso conto che non ero a casa mia, ma bensì dalla parte sbagliata. Questo posto puzza di.. odio, bugie, rancore.. vendetta. E io non voglio che queste cose mi coinvolgano un’altra volta. Mi è bastato quello che ho combinato con te.. <e che ora vorrebbe potesse svanire nel nulla quel legame che si, di certo non lo fa star bene> Se sai già cosa è successo, allora potresti evitare di chiedere e farmi perdere tempo. Non ti pare che ne abbia già perso abbastanza, con te? <e non ha molta voglia di parlare dell’accaduto e soprattutto, non ha voglia di farlo con lei. Più che una poco di buono, come pensa Dagon, per lui Ginevra è diventata una persona totalmente inaffidabile. Bugiarda. Codarda. Continua a risponderle senza dare molte spiegazioni> E’ esattamente quello che è successo.. <ha perso le ali, la capacità di infondere la sua protezione. Ha perso tutto ciò che aveva di angelico. Però non aggiunge particolari alla storia> Si.. <ed è la risposta alla sua domanda finale. Alla fine la smette anche di torturarsi il piede e, quando lei gli afferra la gamba lui si gira e la guarda facendole ben capire che non lo deve toccare. La sente, sporca.. e non perché è stata a letto con Dagon ma perché l’ha fatto prima di parlarne con lui pur sapendo che l’angelo lo avrebbe avvertito. Pur sapendo che lui si era *dichiarato*. E non una volta sola, bensì due.>

Ginevra

Il rancore lo stai già provando, mi dispiace, ma si capisce benissimo.. <e lei non fa altro che sentirsi sempre più in colpa ogni secondo che passa. Lo guarda, triste, aggrottando la fronte quando le da ragione e capendo in poco cos'è veramente successo> Sei.. Sei solo fatato ora? Non c'è più la tua parte angelica? <si guarda intorno, sempre perplessa> Forse è per questo che sei qui, Adam.. Potrebbe essere secondo te? Ma non si spiega comunque come tu ci sei arrivato.. Sai teletrasportarti ora? <e non è una domanda così idiota, c'è chi lo sa fare veramente> Non guardarmi così, Adam, non funziona.. <sospira, cercandosi di far vedere dura ma, dentro di sè, è tutto il contrario, quindi in realtà funziona benissimo> Lascia perdere.. Per un secondo quello che ti ho fatto.. Posso aiutarti? Col mio sangue staresti meglio in breve tempo.. <ma ha come idea che non sarà facile convincerlo a farsi aiutare proprio da lei>

Adam

Non è rancore. <no, piuttosto delusione e non perché non è stato lui la *scelta* ma perché si è sentito offeso, preso per i fondelli. Tutte cose che avrebbe fatto a meno di provare se, anziché seguire la sua parte fatata, avesse dato retta a quella angelica> E in ogni caso voglio evitare che sopraggiungano anche quei sentimenti che, sono certo, qui sanno come farsi strada dentro di me. <la ascolta, annuendo al fatto che ora è semplicemente un fatato che si sta leccando le ferite, in senso figurato, s’intende> Quante volte devo ripeterti che non lo so? Non posso teletrasportarmi e in ogni caso, ti pare che avrei scelto questo posto? <no, se ne sarebbe andato a casa sua ed è la prima cosa che proverà a fare quando sarà in grado di camminare. Poi pare riflettere sulle parole della vampira, cercando sempre di sottrarsi al suo tocco> Io spero di no. Se.. se resto qui non ho speranza di ritrovare quella parte di me che, proprio adesso, mi servirebbe tanto. <scuote la testa, senza degnarla di uno sguardo> No.. faccio da me. Adesso se non ti dispiace vorrei restare da solo. Credo ci sia qualcun altro adesso che abbia bisogno delle tue *cure* <anche gli angeli sanno essere, stronzi *_*>

Ginevra

Bè se continui a rispondere con quel tono, Adam, a quei sentimenti la strada la stai spianando da solo! <lo guarda torva, se non peggio, perchè si sente in colpa e lo dimostra arrabbiandosi con lui per non arrabbiarsi con se stessa> Non lo so, Adam, se è stata una cosa inconscia non hai scelto tu dove finire.. <sospira, levando finalmente la mano dalla sua gamba> starai qui finchè non ti sarai rimesso, dove pensi di andare con quel piede rotto? <glielo guarda, alzando le mani in segno di resa quando lui ripete di non voler farsi aiutare da lei> Adam.. Mi dispiace.. <riabbassa le mani ed è ovvio che ora stia parlando della sua scelta> Posso almeno provare ad aiutarti ora?

Adam

<lo sguardo glaciale non muta nemmeno di fronte alle parole di lei> Cosa ti aspettavi, Ginevra? Di essere accolta con un tappeto rosso? O che il povero Adam ti avrebbe capita, passandoti una mano sulla spalla dicendoti: va bene così.. non importa? <adesso la guarda, dritto negli occhi. E’ arrabbiato ma il tono della sua voce non ha cambiato inflessione> Beh a me importava. Importava esser preso un attimo di più in considerazione.. ma evidentemente il sesso per te viene sopra ogni altra cosa, no? <gira nuovamente la testa, sembra quasi disgustato. Purtroppo è la prima volta che si trova ad affrontare una situazione del genere e il non poter avere il controllo dei sentimenti, dato che la parte angelica se l’è giocata, di certo non l’aiuta a mantenere la calma> Non voglio pensarci. Perché se ci penso l’unica cosa che mi viene in testa è che sono finito qui perché è a te che appartiene questa parte di me. <e non gli piace per niente, adesso. Resta in silenzio per un bel po’ e quando lei allontana la mano lui si aggrappa alla ringhiera del letto e si tira su, senza appoggiare il piede malconcio per terra. Se ne vuole andare, non vuole parlarle perché finirebbe per offenderla e poi, purtroppo, pentirsene. Ma sentirle dire *mi dispiace* proprio gli fa saltare i nervi. Perché a suo modo di vedere le cose, la soluzione era semplice: tenersela nelle mutande, parlarne con lui e poi darla a chi le pareva. Ma i fatti sono andati in un altro modo> Me ne vado. <si, andrà molto lontano saltellando con un piede solo in quello stato malridotto in cui si ritrova>

Ginevra

Non ho pensato nemmeno un momento che me la facessi passare liscia, Adam, ma renditi con to che, come hai detto tu.. Se sei qui è perchè io e te abbiamo un legame, quindi, anche se mi odi e ti faccio schifo, al momento sono l'unica che può fare qualcosa per te.. Quindi metti da parte un attimo l'orgoglio, Adam, e cerca di capire che da qui non puoi muoverti.. Non muoverti! <vede che vuol andarsene, ma anche con l'aiuto del suo potere gli impone di non andarsene da li. Tanto la odia già, odio su odio giù, lo fa per lui> Non ti voglio zoppicante per i corridoi di questo castello, un fatato malconcio a PoE dura poco, fidati.. <sospira, alla fine sedendosi sul bordo del letto che a lui piaccia o no> Non era mia intenzioni ferirti, ascoltami: lo so che ho sbagliato a fare quello che ho fatto, di nuovo, senza dirti niente.. Avrei voluto venire a cercarti un secondo dopo aver capito che era Dagon che volevo.. Ma non l'ho fatto e sono stata un'idiota e hai tutte le ragioni di offendermi.. Ma non provarci nemmeno a darmi della... <alza gl'occhi, non ci riesce nemmeno a dirlo perchè le fa male sapere che lui lo pensa> Perchè se il sesso fosse stato così tanto importante per me, Adam, l'avrei fatto anche con te.. E non avresti potuto dirmi di no, lo so io e lo sai tu.. Quindi, per piacere, se sono riuscita a rispettarti evitando di.. Dartela per poi farlo con un altro, per piacere pensaci.. E se potrai mai, perdonami per aver agito alle tue spalle.. <perchè alla fine il casino sa di averlo fatto lei e non solo con l'angelo>

Adam

<lo sa che lei è l’unica a PoE della quale può fidarsi davvero, soprattutto per quel che riguarda la questione della stregoneria. Ovviamente non è consapevole di avere una sorella quindi non sa che, nel caso, potrebbe contare anche su di lei. Ma comunque non gli importa> Mi posso fidare di te? <trattiene una risata, solo perché lei, avendogli imposto di non muoversi, lo ha anche indotto ad appoggiare il piede a terra e la cosa non gli fa affatto bene. La risata diventa smorfia> Come fai a dire una cosa del genere e a pretendere che io ci creda? <si volta e la guarda negli occhi, male> Non costringermi a stare qui perché ne posso, ne voglio. Soprattutto se sono nella stessa stanza dove sei tu. <non la vuole vedere, non gli piace per niente il modo in cui è stato trattato nonostante quello che prova per lei non sia proprio definibile come amore, inteso nel senso più viscerale del termine. E’ più un qualcosa di aulico, puro.. che va davvero oltre l’atto fisico> Balle.. <gira nuovamente la testa a guardare la porta. Non le crede, non più. E’ troppo facile scusarsi DOPO> Se non volevi ferirmi sapevi cosa fare e con questo non intendo dire che dovevo essere io per forza. Non l’ho mai preteso. L’unica cosa che ti ho chiesto è stata quella di essere chiara. E non l’hai fatto. <si avvicina alla parete e si appoggia con la mano a questa, non può tenersi in piedi per troppo tempo da solo> Io non ho fatto niente, te lo stai dicendo da sola.. <e in ogni caso non ha mai detto che è una di quelle, e nemmeno lo pensa davvero. E’ solo convinto che in lei sia prevalsa la passionalità> e se non vuoi che io arrivi a pensarlo, smettila di parlare di rispetto perchè qui l’unico che ha rispettato qualcuno sono io. Mai. Mai. <e torna a guardarla, serio> ho pensato al sesso come fine quando ero con te.. <periodo di PoE escluso, s’intende> .. e se *io* avessi voluto quello, stai tranquilla che tu non ti saresti tirata indietro, quando mi infilavi le mani nelle mutande.. <e lui anche in quei casi si è solo limitato a farsi usare> E anche dopo.. sono sempre stato io a non far si che si potesse andare oltre un bacio. Ti ho trattata con la più preziosa delle creature, ti ho regalato attimi di pura felicità.. <sorride amaramente, scuotendo la testa> .. e stai continuando a farmi passare per il patetico innamorato.. <perché se lei sta lì, lui si arrabbia e le fa davvero pensare che gli rode perché l’ha persa, quando non è così. Dopo questa sfortunata avventura il suo cuore diventerà più freddo del ghiaccio> Lasciami in pace, ti prego.. non spetta a me perdonarti. Non sei mia e, probabilmente, non lo sei mai stata..

Ginevra

Adam non fare il sarcastico ora, TU hai bisogno di aiuto e sai che IO posso dartelo.. <effettivamente, deve ancora andare a cercare Bonnie per farsi aiutare e, ora più che mai, ha intenzione di rintracciare la strega, sfortuna che non ha più la scusa di potersi andare a bere un caffè> E torna a letto.. <perchè il piede che fa male lo sente anche lei, imponendogli solo di non andarsene in giro per PoE come una caramella in un centro diabetici, per ilr esto, se vuole alzarsi può> Per un attimo, Adam, metti da parte me.. Metti da parte la Ginevra.. Stronza che ti ha voltato le spalle e ha agito dietro queste.. Perchè sono d'accordo che meriterebbe una sberla.. Ma quella Ginevra.. Ti vuole anche bene, anche se non vuoi sentirtelo dire, è un affetto sincero nei tuoi confronti.. <che è quello che alla fine ha sempre sentito per Adam, o non lo andava a cercare ogni volta che aveva bisogno dei suoi famosi abbracci angelici. In tutto questo lei è ancora seduta sul bordo del letto, sforzandosi di guardarlo con l'aria più impassibile che le riesce, perchè è divisa tra il volerlo prendere a parole e l'essere drammaticamente preoccupata> Si che lo sono, lo sa che parte di uno è parte dell'altro.. <sorride amaramente perchè crede che in questo momento Adam sarebbe capace di fare qualsiasi cosa pur di levarsi dall'impiccio del patto> Andrò a cercare la strega di cui ti avevo parlato, va bene? Tornerò quando avrò notizie utili..

Adam

Cosa non ti è chiaro Ginevra del: “Non ho bisogno di te?” <dopotutto una strega potrebbe anche cercarsela da solo, anche se logicamente ci impiegherebbe molto più tempo. Si avvicina al letto saltellando su un piede solo e increspando le labbra a ogni salto. Non è nelle condizioni per stare in piedi e di fatti, nonostante la vicinanza con lei, si siede> Come faccio a mettere da parte tutto questo, Ginevra? Eh? Perché non me lo imponi.. <scuote la testa, passandosi la mano sulla ferita che ha anche sul braccio. Un taglio non molto lungo ma abbastanza profondo. Rimane in silenzio per qualche momento e Ginevra sentirà che la sua rabbia sta lentamente scemando per lasciare il posto a una profonda delusione. La ascolta, senza nemmeno sbattere le palpebre e alla fine annuisce> Sai che ti dico, fai come ti pare ma io, me ne tornerò a casa non appena sarai uscita da questa stanza. <non vuole stare con lei, non vuole stare a PoE, non vuole il loro legame. Vuole solo un po’ di quella pace che è in grado di donare ma che, non sa regalare a se stesso>

Ginevra

è a te che non è chiaro il concetto, Adam.. Dove pensi di andare saltellando? <lo guarda risedersi sul letto e alla fine cede perchè, purtroppo, è triste per lui e il suo viso è un libro aperto> Perchè non è così facile come sembra.. <dovrebbe imporre un po' troppe cose per farlo star bene fino a rischiare di rovinare la mente di Adam, sapesse che è già stata in un certo senso "rovinata"> Si, vedremo.. Verrò a raccoglierti quando ti troverò fuori dalla porta a terra.. <abbozza un sorriso, alzando e dirigendosi alla porta. Si gira solo quando ormai è fuori, prima di chiudersi la porta alle spalle> Torno appena posso.. <ovvero quando avrà buone notizie da dargli>

Adam&Ginevra
view post Posted: 26/1/2012, 12:37 The Return MEMORIES - >> 05
Ieri sera, (ex) casa sull'albero, foresta comune..


<@Dagon_><il semidio oggi ha passato la sua lunga giornata alla casetta sull'albero. Il motivo? L'ha completamente svuotata, ha tolto la porta ed sta cercando di rimuovere, asse per asse, la struttura. L'idea sarebbe quella di smantellarla, chissà se per farne una nuova o per demolirla del tutto. Manca già tutta la ringhiera ed ora si trova all'interno per togliere le finestre http://weheartit.com/entry/21575913 - ha un martello in mano e un braccio di ferro dall'altra, quindi occhio *_*>

<_Adam_><il fatangelo http://27.media.tumblr.com/tumblr_lht3k5hI...b9lzxo1_500.jpg -che ovviamente non ha quelle assurde collane attorno al collo- sa perfettamente che la vampira non è a return perché, naturalmente, non sente più alcun legame. Sta attraversando un periodaccio e per una serie di ragione che non hanno a che fare solo ed esclusivamente con Ginevra. Fatto che sta, passeggiando per la foresta, si è accorto che qualcuno ha smontato la porta della casa sull’albero e, curioso, sta salendo le scale che portano al vano di sopra. Ancora non si è accorto del demone> Cosa sta succedendo qui?

<@Dagon_><adesso gli lancia il martello e lo inchioda alla parete *_*, scherzi a parte la voce di Adam la riconosce all'istante e gli risponde senza nemmeno voltarsi dato che è di spalle che smonta la finestra di fronte a dove un tempo c'era la porta> non lo vedi? <si gira solo quando Adam sarà ormai di fronte alla ex porticina> cosa diavolo ci fai qui, Adam? <non pensiamo che lui se la passi meglio, anche se le esplosioni di gioia dell'angelo sono in parte state causate da lui, si può dire che sia ugualmente incazzato per il momento.>

<_Adam_><arrivato sulla piattaforma che si trova davanti al posto in cui c’era la porta, si accorge che sulla casetta c’è proprio la persona che più avrebbe voluto evitare. Un primo pensiero infatti gli dice di girarsi e andare via, ma non capisce il motivo per cui quella casetta debba essere smontata> Perché la stai demolendo? <lui non può arrivare a capire da solo che le cose tra i due non vanno affatto bene, ha sentito la gioia di Ginevra l’altra notte e sa a che cosa attribuirla> Se è per me, stai pure tranquillo.. non ci metterò più piede.. <questo vuol dire che non ha affatto intenzione di esser lui a cercare la vampira. E’ salito sull’albero solo perché pensava che qualcun altro la stesse smontando>

<@Dagon_><sbatte le palpebre> secondo te IO smonto una casa intera per evitarti? Per me puoi venirci quando ti pare, Adam.. se te la senti. <accenna un sorriso, da grande bastardo quale è. Però non gli dice niente di esplicito, ha fatto una promessa ed inoltre non ha molto di cui vantarsi al momento, a parte appunto le esplosioni di gioia> è vecchia, potrebbe crollare da un momento all'altro.. <questa è la risposta alla domanda sul perché la stia smontando. Si volta nuovamente e riprende a martellare l'asse che regge la finestra, per poterla togliere, come se niente fosse ._.>

<_Adam_><lui lo guarda invece, tenendo gli occhi ben aperti, ed è serio. Ieri ha donato la sua protezione alla sorella e infatti lo sguardo verde che contraddistingue ciò che di lui è fatato, adesso è completamente azzurro. Limpido> Ti ho appena detto che non metterò più piede in questo posto. Non mi appartiene più.. o meglio. Non m’è mai appartenuto.. <che ci sia un’allusione in questa frase è chiaro, ma la presenza di Dagon lo innervosisce sempre e lui era già nervoso di suo. La cosa non promette niente di buono. Si guarda attorno e quasi non è rimasto niente la dentro se non delle assi ammucchiate qua e là. Sorride, saccente> Che animo buono.. adesso gli costruisci anche una casa.. <poi si volta, come per andarsene, ma ho il presentimento che si ritroverà con una martellata sulla testa>

<@Dagon_>E la colpa sarebbe la mia? <se il posto non gli è mai appartenuto. Si infila un chiodo in bocca e ne stacca un altro col braccio cyborg che se non sbaglio Adam non ha mai visto. Sputa poi il chiodo sul pavimento e tenta di tirar via la finestra ma si blocca - rotea gli occhi seppure l'angelo non può vederlo - e si volta> posso sapere quale accidenti di problema hai adesso? <lo guarda, più che serio lui è pericoloso, che è ben diverso> ti consiglio di portare la tua saccenza altrove, Adam, Ginevra non è a Return per poterti salvare il culo e ti assicuro che nessuno mi impedirà di prenderti a martellate fino a spezzarti le gambe..

<_Adam_><stava andando via senza nemmeno rispondere alla prima domanda del demone. Non gli importa avere una discussione con lui sull’importanza che ha avuto quella casa sulla sua stessa vita. Ma si ferma, con la mano sullo stipite della porta che non c’è più, quando sente cosa aggiunge Dagon> Probabilmente mi stai confondendo con qualcuno della tua famiglia, Dagon..<chi ha detto che gli angeli non siano saccenti? Beh si sbagliava> Non mi sono mai nascosto dietro il patto che ho con.. <lo dice il nome? Ma anche no *_*> lei. E se proprio vuoi che te la dica tutta, non mi fai nemmeno un po’ di paura. Spaccami quello che ti pare, se ti fa sentire meglio.. ma io non ho proprio nulla da portare altrove perché tu non meriti nemmeno un minimo sforzo da parte mia. Non ti piaccio. La cosa è reciproca quindi.. <si volta, solo adesso puntando quello sguardo così pericoloso, quanto sexy (questo è un mio commento, ovviamente)> perché non provi a testare quell’ammasso di ferraglia che ti hanno appiccicato addosso su di me? <._.>

<@Dagon_>Oh.. vedo che il culo ci brucia parecchio.. <per tutta risposta si mette a ridere, perché se Adam non teme Dagon, figuriamoci se Dagon può mai arrivare a temere Adam> per essere uno che non si nasconde sei messo davvero male, lasciatelo dire.. <dal momento che non ha nemmeno il coraggio di pronunciare il nome di Ginevra. Che gli tocchi la famiglia poco gliene frega, lui è il primo ad odiarne oltre la metà *_*> io non merito il minimo sforzo da parte tua? Divertente da dire, per uno che ha perso in partenza.. <detta così sembra si parli di combattere, ma è una OVVIA e vaga allusione alla vampira, seppure molto, molto indiretta. Però le ultime parole non se le fa ripetere certo due volte> oh, con immenso piacere.. <infatti afferra il martello con il braccio più potente, e glielo scaglia contro. Ma non mira al viso, altrimenti potrebbe ucciderlo sul serio, ed è meglio evitare>

<_Adam_>Ti assicuro che l’unica cosa che brucia qui, è la tua anima.. se mai tu ne abbia avuta una. <e qui si capisce quanto i due siano diversi, perché ciò che per Adam è la più brutta delle offese, per Dagon sarà solo che un complimento. Rimette un passo dentro la stanza e lascia ricadere le braccia lungo i fianchi> Da cosa dovrei nascondermi, Dagon? Ta te? Da lei? Non sono io quello che ha preso in giro nessuno.. quindi non vedo perché mai dovrei nascondermi.. <e in questo ho il presentimento che Dagon sia d’accordo, ma purtroppo Adam continua a parlare *_*> Perso in partenza.. <e qui ride, amaramente> .. io ci penserei a questa frase, se fossi in te. Perchè non ho idea di quello che in realtà hai guadagnato tu.. <che non abbia una grandissima impressione di Ginevra adesso mi pare logico. Ma più che altro perché avrebbe gradito di esser trattato con la stessa chiarezza con cui ha trattato lui. Quando Dagon fa volare il martello, però, si scansa. L’affare lo colpisce sul braccio, lambendo pezzi di giubba e di carne, e poi va a finire proprio su uno dei tronchi portanti che sostengono la casa> E’ tutto quello che sai fare? <naturalmente il braccio gli fa male e tiene coperta la ferita con una mano, mascherando una smorfia di dolore con un sorriso. In questo momento attorno a lui sembra addirittura esserci un’aura luminosa che pulsa ad ogni minimo movimento di Adam>

<@Dagon_><infatti lui alza gli occhi al cielo, sospirando manco gli avessero fatto una proibitissima carezza> già, la mia anima che brucia.. <ritorna poi composto, riabbassando gli occhi sull'angelo> ti ricordo che sono nato all'inferno, brutto deficiente.. <allarga le braccia> andiamo Adam, davvero ora non sai fare meglio che criticarla? Non pensi che sia una cosa estremamente infantile parlare male di lei solo perché me la sono di nuovo portata a letto? <beh, questo può dirlo, tanto è una cosa che sanno entrambi, Adam non è mica stupido> quello che ci ho guadagnato io o che mai ci guadagnerò non sono affari tuoi, non mi sembra di essere io tra i due quello che sta parlando decisamente.. troppo. <eppure appunto lui non è che sia felice per il comportamento della vampira, ma certo non va a dirlo ad uno che sa per certo ci godrebbe. Ad ogni modo scuote la testa alle ultime parole del ragazzo> non voglio farti male e non mi piace quest'aura luminosa che ti gira attorno.. <gli sta dando fastidio, ma non tanto agli occhi quanto alla mente, al suo essere infernale> quindi smettila di parlare di Ginevra e va via. <la piccola casetta ha barcollato quando il martello ha colpito uno dei tronchi portanti, ma si è riassestata più o meno subito e quindi lui non si è scomposto, male *_*>

<_Adam_>E lo dici come se fosse un vanto. Chissà come mai, se il posto dove sei nato ti piace così tanto, sei finito a return.. e mi pare che qui ti sia stabilito benissimo. Forse.. bruciare non è poi così divertente come vuoi farmi credere.. <e nonostante la ferita al braccio, lui continua a restare in piedi come se avesse di fronte lo stesso Manuel in persona. Per loro due non si tratta semplicemente di una *competizione* per una donna, ma è qualcosa che ha alle radici di ciò che è il bene e ciò che è il male> Se ne stessi parlando male la definirei con termini decisamente più coloriti.. <e non li dice, anche se non pensa certo che Ginevra sia una brava ragazza> .. sto riportando i fatti e i fatti mi dicono che la feccia va con la feccia. Per cui.. io non ho perso un bel niente ma, ci ho solo guadagnato la mia libertà.. <che sia l’angelo a parlare, molto probabile perché l’aura più che diminuire, sembra crescere illuminando la stanza. Il problema è, che se anche Adam volesse andare via, non potrebbe perché spinto da forze ben più grandi di lui a restare lì e combattere ciò che va combattuto: L’inferno. Tira fuori il suo stiletto con il braccio sano e lo scaglia verso il demone con la stessa forza con cui Dagon, prima, ha scagliato il martello>

<@Dagon_>Ancora una volta stai parlando troppo Adam, io non mi sono immischiato nella tua vita.. non vedo perché tu debba farlo nella mia.. non voglio farti credere niente, non me ne frega un cazzo di quello che pensi, lo capisci? E se ora sei frustrato e nervoso, vai a sbattere la testa altrove. <scuote la testa, sbuffando> certo, scommetto però che se avesse deciso di venire da te a strusciarsi, allora sarebbe stata la ragazza più brava del mondo.. <lo guarda negli occhi> dimmi una cosa, Adam. Mentre la baciavi e l'abbracciavi in spiaggia, ti sei forse preoccupato di come io avrei potuto definirla? Ti sei forse preoccupato di darle della puttana pur sapendo che se la faceva con entrambi? Ebbene la risposta è no, no perché speravi che la donna che ora fingi di odiare, alla fine finisse nel tuo letto. Quindi risparmiarmi questi patetici discorsi e se ancora non sei cresciuto abbastanza, ritorna all'asilo.. <quando gli lancia lo stiletto si sposta, ferendo solo il braccio superficialmente. Ma basta per farlo incazzare a sufficienza> ecco, vedi.. questo non avresti dovuto farlo.. <no infatti, perchè gli va incontro e lo prende per il piede con il braccio cyborg che ha MOLTA più forza di qualsiasi altro braccio per quanto addestrato possa essere, facendolo sbattere contro il pavimento> Adesso.Morirai. <ed infatti mira dritto al viso, con tutta la forza che può contenere un arto meccanico indistruttibile. Io invece penso che adesso.moriranno.entrambi *_*>

<_Adam_> Io parlo quanto mi pare soprattutto quando ho ben ragione per farlo. E soprattutto quando ho di fronte uno degli esseri più spregevoli che si siano mai visti nel corso dei millenni. <assottiglia lo sguardo, che diventa simile a due faretti che si puntano gli occhi grigi del demone> Tu pensi che lei volesse questo da me? O che il mio intento fosse quello di portarmela nelle lenzuola? <adam questo nemmeno era arrivato a pensarlo> Sei semplicemente un povero illuso. Perché lei con me trovava la pace, con me stava bene.. <ed intende bene in tutti i sensi> ..senza che io mettessi in mostra i miei muscoli da culturista senza cervello. A me bastava un abbraccio.. un bacio delicato per renderla felice. Ma è evidente che lei ha preferito le tenebre perché, non cercava la pace ma solo.. sesso.. <quando Dagon lo solleva da terra, lui naturalmente cerca di dimenarsi trovandosi poi steso sul pavimento. Naturalmente la stretta al piede fa male, ma trattiene un gemito, per il sol gusto di non dargli soddisfazione. Di sicuro avrà qualche osso rotto, ma riesce ugualmente a rotolarsi prima che il demone lo colpisca in pieno viso. Raggiunge nuovamente il suo stiletto angelico e lo tiene puntato verso il demone, mentre nella stanza è tutto azzurro>

<@Dagon_> Smettila di guardarmi, cazzo! <non gli riesce di rispondergli bene e in modo lucido al momento, non con quei fari ficcati negli occhi, infatti gli dice solo poche parole anche dopo aver distolto lo sguardo> se l'avessi resa abbastanza felice sarebbe ritornata da te, coglione.. vai a dare pace e serenità in convento <insieme a Dulcinea °°> perché credimi, quelli come noi <ed intende appunto le persone che vivono benissimo nelle loro Tenebre> non se ne fanno proprio un bel niente di te e del tuo Dio. <quando però gli parla del solo sesso si blocca un attimo, lo ha punto solo dicendogli due parole alla fine e solo perché beh, a conti fatti tra Dagon e Ginevra non c'è stato altro: non si conoscono, non sono mai riusciti ad andare d'accordo per una serata intera e lei se n'è andata alla prima occasione buona. Ad ogni modo quell'attimo basta per distrarlo e far affondare quasi l'intero braccio cyborg sul pavimento di legno a pochi centimetri dal viso dell'angelo. Lo guarda, sollevando le sopracciglia e perfettamente conscio di quello che sta per succedere> ti giuro che non volevo.. <._. - il pavimento si sfonda per via del peso di entrambi e del grosso vuoto causato dal colpo che ha dato il Demone, ragion per cui loro finiscono prima contro l'albero sottostante, poi rovinosamente a terra e, come se non bastasse, senza sostegno le pareti si piegano su se stesse, crollando loro addosso. Addio!>

<_Adam_>Quel Dio di cui parli è lo stesso che ha creato anche te, fratello.. <eh è un fratello molto, ma molto alla lontana ma.. Manuel è stato creato da Sir D in persona e Dagon ha sicuramente sangue divino nelle sue vene. Comunque, l’angelo lo diceva in maniera molto sarcastica. Continua a guardarlo e gli scappa un urlo quando vede il braccio del demone affondare nel pavimento> NO! <lo fissa, con i suoi luminosissimi occhi angelici. Ha ben capito che di lì a pochi secondi il pavimento cederà sotto i loro piedi ed entrambi cadranno nel vuoto. Rimette lo stiletto sotto la giacca ed è l’unica cosa che fa prima di cadere rovinosamente, prima andando a sbattere all’albero, poi al suolo. Suppongo che la casa sull’albero sia abbastanza alta e che una volta arrivati a terra, verranno sommersi da tutte le assi che, staccandosi una alla volta, vorticano verso il suolo per andare a coprire i loro corpi. Ma questo non è il bello perché, proprio mentre cadeva ad Adam son venute fuori le ali. Cosa che va ad aggiungere dolore su dolore.>

<@Dagon_>Già, forse è per questo che.. <il crack delle assi che si spezzano gli fa spalancare gli occhi> non possiamo fare a meno di cercarci.. <questo è verissimo, anche se è una battuta molto ironica fatta due secondi prima di precipitare. In un modo o nell'altro si sono incontrati e in un modo o nell'altro sarà quasi impossibile riprendere ad ignorarsi. Adam, essendo quello sotto, cade per primo di schiena. Dagon invece gli cade di fianco ma con la pancia a terra e l'unica cosa che riesce a fare prima che la casetta crolli, è ripararsi la testa col braccio cyborg. Dopo che il tetto precipita praticamente quasi intero addosso a loro e dopo il fracasso della struttura finita rovinosamente a terra, non si sente più niente. Minuti e minuti di eterno silenzio.>

<_Adam_><e dopo minuti di eterno silenzio, la quiete verrà spezzata da un urlo, di dolore e strazio del giovane e piccolo angelo. Il suo corpo è quasi interamente coperto dalle travi ma non sono quelle a torturarlo. Qualcuno lo sta chiamando. Qualcuno sta richiamando a se la vera essenza che risiede nel corpo di Adam, quella essenza mai macchiata dal sangue di una vampira o da un qualsiasi patto con qualsivoglia creatura. Un essenza pura, limpida.. che esplode proprio accanto al corpo riverso del demone, spazzando via, come una vera forza della natura.. tutte le travi che ricoprivano i loro corpi. Dagon non vedrà nulla.. se non una immensa luce che, probabilmente, gli causerà qualche problema legato al fatto che, inferno e paradiso sono opposti ma allo stesso tempo, complementari>

<@Dagon_><ed è probabilmente l'urlo a fargli riaprire gli occhi. Senza pensarci due secondi si solleva e cerca di togliersi di dosso le travi, aiutato anche dall'esplosione di cui non conosce natura, l'unica cosa che lo preoccupa è salvare Adam perché, nonostante tutto, era serio quando diceva che non voleva ucciderlo anzi, fosse stato per lui avrebbe proprio evitato di vederlo. Si mette seduto in ginocchio e apre gli occhi, per quanto tempo? Forse tre istanti, non di più prima di essere investito da una luce che sembra fargli scoppiare la testa al punto di doverla tenere tra le mani e impedirsi di vedere. Gli viene da urlare perché da essere infernale quale è, non sopporta quella purezza attorno a lui. Purezza che manda in tilt tutti i suoi poteri insieme portando purtroppo entrambi a perdere qualcosa. Il dono mediante il quale Dagon riesce a cancellare la memoria colpisce la loro famiglia, spazzando via tutti i ricordi delle loro sorelle, rendendo impossibile al Demone fermarlo o anche solo accorgersi di quanto sta accadendo. E' fuori dal suo controllo, come se si muovesse nella loro mente in modo autonomo> Adam, cosa diamine stai facendo!

<_Adam_><l’esplosione raggiunge il culmine della sua violenza, spazzando via tutte le travi e diventando di una intensità che, se qualcuno fosse affacciato alla finestra dei castelli, si accorgerebbe di un bagliore nella foresta. Non sarà, però, solo il demone a subirne gli effetti. L’angelo ha completamente lasciato il corpo fatato del ragazzo che, privo di forza e ragione, se ne sta disteso ad occhi chiusi, sotto quella fiamma divina. Lentamente tutta quella luce, si alza verso il cielo, librandosi come una piuma accarezzata dal vento. Adam sparisce, smaterializzandosi, prima che Dagon riapra gli occhi per accorgersi che nessuno potrà rispondere alla sua domanda. Il potere ha colpito anche la sua mente e il ricordo di Eve, sarà completamente cancellato. Come abbia fatto a sparire dalla foresta non si sa ma, probabilmente la madre di tutto, la regina dell’intera isola, avrà collocato le cose nel loro giusto posto. E quello di un fatato, legato con un patto di sangue a una vampira è: PoE>

<@Dagon_> <tenta di rimettersi in piedi e diciamo che fa pure un pò di fatica. Si guarda attorno per cercare Adam che naturalmente non trova più> se n'è andato, quel grandissimo imbecille.. <sì, ma lui pensa che se ne sia andato a leccarsi le ferite altrove, non certo che Aether lo abbia smaterializzato a PoE. Ma no problem, tutti i nodi vengono al pettine. Intanto avverte un leggero fastidio al fianco e allunga una mano per strappare via dalla carne un pezzo di vetro> cosa diavolo.. <aggrotta la fronte guardando la ferita aperta, non sente fastidio, sente dolore. Dolore che però piano piano scompare, insieme alla luce che viene assorbita dal cielo. Sbuffa scagliando il vetro lontano> fantastico.. va bene che volevo smontarla.. <invece l'ha completamente distrutta *_* e direi che non gli resterà altro da fare che andare a medicarsi e riposare, prima di ritornare lì e mettere a posto tutto quel gran casino.>


A&D
view post Posted: 24/1/2012, 14:36 [NPG - trad. NON è un PG] Lain Namárië - >> 05
Mi lasci sempre senza parole Cate, davvero.. è fantastico e poi le foto. Mamma mia che invidia che mi fai!!!!
view post Posted: 24/1/2012, 14:35 [PG GIOCANTE] Jiuliette - >> 05
Che bella, brava e benvenuta a return *_*
view post Posted: 19/1/2012, 17:51 The Return MEMORIES - >> 05
Questa notte, dopo l'incontro tra Adam e Lyra..

Catherine: <dopo aver passato la notte in compagnia di Ephram, la vampira così conciata http://weheartit.com/entry/21334197/via/Nith85 -senza borsa ma con la spada sistemata sulla spalla- sta rientrando al castello, o meglio sta già percorrendo i corridoi che portano alla camera che condivide con Ginevra. Si è un attimino rilassata grazie alla compagnia dell’ex, ma adesso che è rimasta sola sta ripensando a tutta la faccenda avvenuta a Londra e quasi senza accorgersene è arrivata dietro la porta della camera>

Ginevra: <la mezza vampira, al contrario dell'amica, è rientrata piuttosto presto dalla caccia in compagnia di suo padre e si stava godendo la serata in solitaria in camera assieme a Isis, sdraiata così http://data.whicdn.com/images/12874144/tum...1_500_large.jpg nel letto in compagnia di nient'altro che un buon libro. Peccato che da un paio di minuti abbia lasciato perdere il libro perchè, rannichiata tra le coperte, le sono prese delle incredibili fitte che per un istante le hanno impedito anche di respirare. Bel rientro in camera per Cathy, non c'è che dire>

Catherine: <arrivata davanti alla porta si ferma e sospira avvertendo la presenza dell’altra vampira. In questi giorni ha tediato parecchio Ginevra con i suoi problemi e l’amica ha davvero fatto di tutto per sollevarle il morale. Ragion per cui, prima di aprire la porta, sorride alla meglio. Poi finalmente apre ed entra> Sei già qui.. pensavo fossi ancora in giro con tuo padre.. <senza nemmeno guardarla per non tradirsi, si avvicina al suo armadietto e vi posa all’interno la spada. Ancora silenzio da parte di Ginevra e infatti si gira, cercando il suo sguardo stavolta> Ehi.. ci se..i? <si c’è, ma si vede che non sta bene. La raggiunge sul letto e la prende tra le braccia, quasi scuotendola> Ginevra, per Dio, Ginevra che succede? <agitata è dire poco>

Ginevra: <è nel più totale silenzio, si sta sforzando di non aprire bocca perchè altrimenti è sicuro che urlerebbe, perchè quello che sente è davvero qualcosa di anomalo che non aveva mai provato prima. Se si accorge del rientro di Cathy non lo da a vedere, appunto, nemmeno quando l'amica le parla, ma la guarda implorante quando la prende tra le braccia> è.. Adam.. <dice solo questo, stringendosi le braccia al petto, all'altezza del cuore, come se qualcuno stesse cercando di strapparglielo> è Adam, devo.. Adam.. <deve fare cosa? Non vorrà mica uscire da li!> Cathy.. Non.. Non toccarmi..

Catherine: <lei la guarda, sconvolta. Temo che Catherine inizierà ad odiare l’angelo da oggi, dato che capisce subito che Ginevra sta male per via del patto> Adam.. ovviamente. Speriamo che non si faccia ammazzare quell’imbecille.. <uscirebbe anche lei a cercarlo, ma non se la sente di lasciare Ginevra da sola in quello stato. Infatti non la molla, anzi la sistema sul letto e con le mani le strappa la maglia in due, aprendola sul petto> Avanti, so che non ti serve ma prendi un bel respiro Ginevra.. non andrai da nessuna parte in questo stato.. <le accarezza i capelli e continua a guardarla preoccupata, ma allo stesso tempo arrabbiata.. non con l’amica ovviamente>

Ginevra: Non lo so.. <no, non capisce cosa sta succedendo all'angelo, sa solo che il suo cuore sta per esplodere lontano da lei e stanno iniziando a venirle gl'occhi lucidi. Si lascia sistemare sul letto da Catherine, guardandola sconvolta quando le strappa la maglia> Cathy! Potevi.. Toglierla.. <ovviamente, ora le deve una maglia! è il suo modo per farle capire, però, che non è lei quella a stare realmente male, anche se la cosa non sembra. Segue i consigli della vampira, provando a respirare profondamente ma sempre tenendosi le mani sul seno, nemmeno il cuore dovesse uscire da li veramente> Vai tu, vai a cercare.. Adam.. <certamente, ora prende e ti lascia sola>

Catherine: Se non muore stasera, giuro che lo faccio io.. <che poi, sapessero entrambe che lo ha fatto per aiutare Lyra, magari non sarebbero poi nemmeno così arrabbiate> Mi dispiace.. <e intende per la maglia> .. te ne regalerò una delle mie, ma adesso per favore cerca di stare calma e rilassati.. se puoi..<non ha idea di cosa voglia dire provare dolore per qualcun altro, ma non le piace veder Ginevra soffrire. Infatti continua ad accarezzarle i capelli mentre osserva il petto dell’amica fare su e giù> Non andrò a cercare nessuno.. non fino a che tu non starai meglio. Almeno sapessi cosa fare.. <sta venendo da piangere anche a lei, ma si trattiene.. dopotutto adesso tocca a lei fare la forte. Le si distende di fianco e le accarezza la guancina con la punta del naso> scht.. vedrai che tra poco sarà tutto finito..

Ginevra: <lei al momento non riesce nemmeno a concentrarsi quel tanto che basterebbe per ascoltare i pensieri dell'angelo e capire cos'è successo dato che, anche a grandi distanze, ormai con la mente di Adam ha una certa affinità> Uccideresti anche me così, Cathy.. <un piccolo sorriso le sfiora le labbra, ma subito si trasforma in una smorfia di sofferenza quando il dolore sembra spostarsi dal petto alla testa, infatti è li che fa scivolare ora le mani, tenendosi il capo come se dovessero staccarglielo di li a poco> Non sta finendo, sta.. Peggiorando.. <ormai ha le lacrime agl'occhi, sa cosa vuol dire infliggere dolore mentalmente ma provarlo è tutta un'altra questione> Lo uccido.. <fortuna che ha detto a Cathy di non farlo cinque secondi prima>

Catherine: Ci sono tanti modi per uccidere una creatura Ginevra, non intendevo fisicamente.. <no, ma una mezza idea sul come fargliela pagare all’angelo che, a conti fatti, nemmeno conosce se non per le descrizioni di Ginevra, le sta venendo> Non so cosa fare Ginevra! <a momenti lo urla, quando si solleva e la guarda prendersi la testa tra le mani. Effettivamente può solo starle vicino ed è quello che fa, mettendole una mano sul pancino e accarezzandolo> Sta finendo.. sono certa.. <no, in realtà non lo è> resisti ancora un pochino.. se.. se non passa vado a chiamare tuo padre e poi a cercare quell’angelo! E giuro che gliela faccio pagare..<non che abbia tutta sta voglia di averci a che fare, dopo l’incontro con Cass.. ma per Ginevra figuriamoci.. si farebbe tagliare un braccio> Resisti, ti prego.. <ora una lacrima scende pure a lei>

Ginevra: Stai calma! <questo glielo urla lei, invece, perchè è già abbastanza agitata di suo ora dato che non capisce cosa sta succedendo ad Adam, sembra che qualcosa di più grande di lei le stia portando via parte della sua persona, quindi se Catherine si agita lei sta male il doppio> No.. Non chiamare nessuno.. <ci mancherebbe solo suo padre, ogni volta che la vede ha qualcosa che non va, è la volta buona che la spedisce da qualche parte pr l'eternità> PAsserà.. <questo lo dice autoconvincendosi, mentre si rannicchia con la testa ancora tra le mani contro il petto di Catherine per sentirsi al sicuro tra le braccia dell'amica>

Catherine: Sono calma, vorrei solo capire cosa ti sta succedendo.. <sospira, lasciando che l’amica le si appoggi sul petto> Resterò qui con te, non vado da nessuna parte adesso ma.. se non passa Ginevra dovrò.. dovrò chiamare qualcuno.. <perché lei non sa come fare per aiutarla e non può certo lasciarla soffrire così per l’eternità.. anche perché tra non molto sarà l’alba. Le prende la mano e la stringe nella sua, iniziando ad intonare una delle sue canzoni, chissà mai riesca a calmare entrambe.. come una ninna nanna> When I was darkness at that time fueteru kuchibiru.. Heya no katasumi de I cry <tradotto: Quando io ero l’oscurità in quel momento le labbra che tremano, piango in un angolo della stanza.. ecc ecc>

Ginevra: Adam sta male, ecco cosa sta succedendo.. <questo Catherine ormai l'ha capito, direi, ma di preciso non saprebbe dirlo nemmeno lei, per questo ha tutta l'intenzione di trovare l'angelo non appena riuscirà ad uscire da li da sola> No, Cathy.. Ti prego.. Passerà.. Va già meglio.. <che sia vero o no, non si capisce, perchè sta continuando a tenersi la testa tra le mani, ma almeno non trema più e non si contorce. Che stia arrivando l'alba lo sente anche lei, infatti si accocola sempre di più a Catherine, come fosse pronta ad addormentarsi li tra le sue braccia. La canzone della vampirina la cullerà, proprio come una ninna nanna. Cathy non canzoni troppo felici eh, mi raccomando!!!>

Catherine: Questo lo avevo capito da sola Ginevra.. ma io intendevo capire cosa gli sta accadendo. Non posso fare niente per te se non so cosa hai di preciso e.. <sospira, appoggiando il mento sulla testa dell’amica> .. io giuro che lo ammazzo.. <gli fa passare l’anima dei guai, come de falco disse a schettino :o> Bene.. forse vuol dire che sta passando.. <finisce di cantare la sua felicissima canzone e poi guarda verso la finestra> dovrei andare a chiudere le tende Ginevra.. non penso affatto che il sole possa essere la tua cura ed è quasi l’ora.. <però non si sposta, non vuole farle male toccandola>

Ginevra: <sospira, lei per prima odia non sapere cosa stai succedendo di preciso all'angelo> Lo faremo insieme, domani.. <sicuramente, si. Si riporta una mano al cuore, che il dolore li non è passato de tutto, scivolando lontano da Cathy per stendersi bene nel letto> Chiudile, ma poi torna qui.. <ma probabilmente tempo che Catherine si giri, lei si sarà già assopita, spossata dal dolore appena provato>

Catherine: faremo tutto quello che vuoi, ma adesso cerca di riposare.. <e quando Ginevra si sposta, scivola lentamente giù dal letto per andare a sbarrare le finestre e serrare le tende. Quando torna, trova già l’amica stordita dal sonno e dalle pene che sta provando. Le si distende accanto e le accarezza i capelli. E’ stata una serata dura per entrambe ma adesso l’amica ha bisogno di lei e di certo non si tirerà indietro, non adesso e non per Ginevra. Sono certa che al risveglio, saranno ancora accoccolate una nelle braccia dell’altra>

Catherine&Ginevra
view post Posted: 13/1/2012, 22:29 The Return Incidents - >> 05
Ieri a notte fonda.

Catherine

Era giunta a Return solo un’ora fa. Aveva trovato tutto così come l’aveva lasciato. La foresta era immutata, così come il giardino di PoE che aveva percorso silenziosamente per non farsi scorgere da nessuno. Era devastata e non aveva voglia di guardare qualcuno negli occhi e mostrare il suo immenso dolore. Aveva proseguito lungo le scale, un tempo così familiari, adesso così estranee da farle sentire il cuore freddo e non più caldo e scalpitante come lo aveva solo fino a un’ora prima. Era tornata vampira senza che nemmeno avesse il tempo per rendersene conto e, in quel momento, voleva semplicemente essere Catherine.. la ragazza con le guance arrossate per l’imbarazzo. Voleva essere con il ragazzo che amava e che, molto probabilmente, non avrebbe mai più rivisto.
Continuò a percorrere il corridoio, c’era solo un posto in cui voleva essere e infatti è il quella stanza che entrò. La stanza della sua migliore amica che, però, non c’era. Chissà cosa le era accaduto. Quando era partita l’aveva lasciata nelle mani di un demone e di un angelo che avrebbero dovuto salvarle la vita.. sentiva il suo odore fresco nella stanza e sentiva l’odore del suo sangue e di un qualche unguento del qualche non riconosceva la formula. Sospirò profondamente. Magari Ginevra era ferita ma, era certa, che Dagon avesse fatto quel che doveva. Si avvicinò al suo letto, sul quale aveva condiviso molti segreti con l’amica, senza nemmeno rendersi conto che tutta la sua roba era in quella stanza. Si sedette, rannicchiandosi http://weheartit.com/entry/9388810/in-set/99450-catherine lasciando la valigia ai piedi del letto. Aveva ancora la lettera in mano ma era sola. Sola senza di lui.
E non era più la stessa Catherine.

Ginevra

La mezza vampira, al contrario dell'amica, era di umore euforico, ma probabilmente la colpa la possiamo dare al fatto che fosse appena emersa dal mare dopo un tuffo di svariati metri e, stranamente, era ancora viva, non fosse per le condizioni in cui riversavava ora che sembravano più che altro averla appena vista uscire da un rave. Infatti era andata a recuperare i vestiti - compresi i jeans del demone che magari prima o poi gli tornerà- ma alla fine si era rimessa solo gl'anfibi e il giacchetto, il resto lo teneva ancora in mano quando, grazie alla velocità vampirica, si era ritrovata davanti alla porta della sua camera dopo pochi secondi. Sente l'odore di Catherine dentro la stanza, ora se la vedrà entrare praticamente così http://28.media.tumblr.com/tumblr_lw3qb23W...lf9eso1_500.png solo coi capelli bagnati, in mutande e anfibi.. Devo dire una visione divina appena tornata. "Catherine!" Nemmeno il tempo di entrarea che le sarà già addosso, stringendosela forte. "Dovrei odiarti per avermi lasciata per così tanto tempo, ma sono solo felice tu sia tornata! Allora?" Catherine sei sicura di essere nel posto giusto?

Catherine

Sentiva l’odore di Ginevra avvicinarsi ma non riusciva a smettere di piangere ne, tantomeno, a sollevare la testa. Lui le aveva chiesto di restare in quella lettera, ma lei era andata via senza nemmeno dargli una spiegazione. L’avrebbe odiata e questo le faceva male, male davvero. Avvertì la voce di Ginevra e il suo abbraccio bagnato. Non riusciva ancora a parlare ma le scappò un sorriso nel sentirsela addosso. Le era mancata terribilmente eppure, anche in quel momento, pensava che non fosse return il suo posto. Sollevò la testa e guardò l’amica con gli occhi rossi e il viso completamente bagnato dalle lacrime. Tra un singhiozzo e l’altro riuscì a sussurrare il suo nome. “Ginevra..” Si, le era mancata davvero e non mancò di ricambiare l’abbraccio e di appoggiare la testa su una spalla così amica. “Io.. io..” voleva dirla tante cose ma non riusciva ancora a parlare. Prima doveva calmarsi e pensò che fosse stato meglio iniziare dal far leggere la lettera alla vampira. Gliela indicò con uno sguardo.. era accanto a loro, sul letto.. bagnata anch’essa dalle sue lacrime.

Ginevra

"Cosa c'è? Cos'è successo?" Non si aspettava di certo quel genere di ritorno, l'aveva immaginato in tutto un altro contesto, sicuramente con più gioia e meno lacrime. "Cathy.. Ti ha fatto del male?" Ovviamente parla di Stephan, è la prima cosa che va a pensare. Si siede sul letto accanto a lei, buttando i vestiti dietro a sè per prendere la lettera e iniziare a leggerla. Ci impiega poco tempo nel farlo, ma preferisce leggerla un paio di volte per capire bene come sono andate le cose. "Oh cavolo.. Mi dispiace così tanto, davvero.. Posso vedere cos'è succeso?" ovvero leggerle la mente, carpendo informazioni direttamente dai suoi pensieri, così sarà molto più facile capire cos'ha combinato la vampira a Londra. Nel frattempo, non ha smesso un attimo di tenerle una mano sulla schiena, coccolandola.

Catherine

Scosse la testa, lui non le aveva fatto niente se non farla innamorare. Lei, al contrario invece, gli aveva mentito e lo aveva ferito. Dopotutto gli aveva tenuto nascosto che era una delle creature che lui ammazzava.. “No, lui non mi ha fatto niente Ginevra.. mi ha sempre rispettata e..” si asciugò le lacrime e lasciò che l’amica leggesse quelle riga che lui le aveva scritto. Anche lei le aveva lette e rilette svariate volte e tutte le volte che lo faceva, provava il forte desiderio di scappare per tornare da lui. Attese che Ginevra finisse e poi annuì alla sua domanda, aggiungendo anche a parole.. “ti prego, fallo..” per raccontarlo a voce, sarebbe stato troppo doloroso. Avevano condiviso molti momenti felici e, ripercorrere quei tempi andati.. sarebbe stato devastante. Anche se lei devastata lo era già. Si rannicchiò su se stessa, metre si lasciava coccolare dalle carezze di Ginevra.

Ginevra

"Shh.." Le carezza la testolina, guardandola negl'occhi mentre, con ancora in mano la lettera, sonda la mente di Catherine, ripercorrendo in breve tempo la sua visita a Londra, così da capire bene cos'è successo e cosa ha portato a farla ritornare a Return se, evidentemente come c'era scritto nella lettera, Stephan le aveva chiesto di restare.
"Tuo padre è un idiota, lasciamelo dire.. " aggrotta la fronte, una volta finito di usare il suo potere, scuotendo la testa per il malomodo in cui Catherine era stata cacciata da Londra.
"mi dispiace davvero, è l'unica cosa che posso dirti ora.. Se tu tornassi la faresti solo peggio, tuo padre lo scoprirebbe sicuramente.. Hai agito bene, Catherine, per Liz e per Stephan, è lui che non l'ha voluto capire.." Darius. è pienamente dalla parte dell'amica in questo momento, ma perchè la pensa come lei, non si sarebbe fatta scrupoli di dirle il contrario se fosse stato così.
"Fortuna che vivi qui, ora.." le sorride, allargando le braccia, o meglio IL braccio, per indicare la stanza. "Ho portato le tue cose mentre eri via, con l'aiuto di tua madre -anche se ha stressato per il tutto tempo.. Ora sei libera Cathy, di fare quello che vuoi senza di loro.."

Catherine

Piangeva silenziosamente, mentre l’amica le sondava la testa per ripercorrere il suo soggiorno nella città dove aveva lasciato il cuore. I suoi occhi, sebbene arrossati dalle lacrime, non erano i soliti. Catherine era sempre stata una ragazza dolce, sensibile e vispa.. ma in quel momento era una donna con il cuore infranto. Ginevra doveva conoscere bene quella sensazione dopo averla vissuta per via di Louis.. “Dillo pure, perché è la stessa cosa che penso io. Non ha voluto nemmeno ascoltare le mie ragioni Ginevra..” Singhiozzava, mentre parlava. “Ha deciso per me senza che io potessi metterci bocca. E prima di lui lo aveva fatto mia madre spedendomi a Londra. Non sono un pacco postale io! Ho un cuore, anche se non batte più, e.. e lui lo ha ignorato..” Lui, il suo adorato padre. Si lanciò nuovamente tra le braccia dell’amica ma subito si scostò per guardarla negli occhi. “Cosa?” Era stata lei a chiederle di andare a vivere insieme, ma non si aspettava di tornare e trovare le cose già belle che pronte. Sondò la stanza che effettivamente era piena delle sue cose. Poi tornò a guardare l’amica.. “Co.. cosa hai fatto? Ginevra.. grazie. Io.. grazie” Era la cosa che più voleva, poter essere libera di vivere la sua vita senza i condizionamenti imposti dai genitori. “Se non ci fossi stata tu qui, mi sarei lasciata affogare nell’oceano di Return..” Sapeva che avrebbe trovato chi la capiva. E quella persona era proprio lì con lei, ancora una volta a tenderle la mano. “ti adoro..”

Ginevra

"Non lo so, io tuo padre non l'ho mai conosciuto ma me ne hai sempre parlato bene, pensavo potesse essere più comprensivo con te.." fa spallucce, tornandole la lettera e riabbracciandola quando se la ritrova di nuovo tra le braccia "Fai piano.." sotto la giaccia non si vede, ma ci sono ancora le bende, probabilmente ora bagnate, fortuna che l'acqua di mare dicono aiuti le ferite, magari ci buttiamo dentro anche il cuore di Cathy per qualche ora. "Non guardarmi così, me l'hai chiesto tu.. Devo ammettere che ci ho dovuto pensare, perchè ero arrabbiata con te.. non tornavi più e ti permettivi anche di voler vivere con me?" cerca di imitare una faccia seria e arrabbiata, ma ora a vederla così triste non le riesce, infatti le viene da ridere "Ho pensato che fosse una bella sorpresa farti trovare tutto pronto al tuo ritorno "Non dirlo nemmeno per scherzo, Catherine, cosa faccio poi io senza di te? Ho cercato di sostituirti con tuo fratello, ma non è la stessa cosa.." ride, alzandosi finalmente in piedi per sfilarsi gli anfibi. "Anche io, Cathy.. Sono contenta tu sia qui, finalmente.." quanto le è mancata? TANTO.

Catherine

“Lo pensavo anche io Ginevra. Davvero.. ma l’unica cosa che ha saputo dirmi è che l’ho ferito, agendo alle sue spalle. Io.. ho semplicemente fatto la cosa giusta da fare. Sia per Liz che per.. beh.. per lui..” Riavvicinò le gambe al petto e le cinse con le braccia. Anche fare il suo nome era diventato difficile senza dover scoppiare nuovamente in lacrime. “cosa ti è successo? Sento l’odore del tuo sangue e di qualcosa di molto appiccicoso che ci metti sopra, anche se profuma.. che hai combinato Ginevra? Io.. pensavo Dagon ti avesse rimessa in sesto..” La guardò, fissando lo sguardo da dove sentiva provenire quell’odore. “e perché sei fradicia come un pulcino?” Solo adesso stava mettendo bene a fuoco la figura dell’amica. Le lacrime le avevano offuscato la vista ma adesso che avevano smesso di cadere, riusciva a vedere come tutti i vampiri sanno fare. “Lo so, sapevo che l’avresti trovata una pretesa assurda. Alla fine conta che sono tornata.. anche se una parte di me è rimasta là..” cercò di scacciare il pensiero e allungò una mano, per scostare il lembo della giacca che copriva le bende.

Ginevra

"Era arrabbiato, Catherine, pensala così.. A mente lucida avrebbe agito diversamente, anzi.. Credo che già ora si stia mangiando le mani per averti spedita a casa.." Si guarda la spalla, una volta tolti gl'anfibi, tornandole vicino mentre si sbottona il giubbotto e la lascia sbirciare "ho tentato un'impresa eroica che è finita male, Dagon non centra niente.. Quella storia è finita, per fortuna.. Non hai più un'amica con problemi gravi di droga, dovresti essere contenta.." ridacchia infine, togliendosi anche la giacchetta "Perchè c'è stato un bagno di mezzanotte fuori programma.." che è una cosa molto intelligente da dire a metà gennaio, almeno evita di dirle che si è lanciata da una scogliera con quella spalla li rischiando di rompersi l'osso del collo.
"Ma alla fine ho pensato anche io che era a soluzione più sensata per averti vicino.. E non pensare che con me non ci siano regole, signorina! Ogni volta che esci voglio sapere dove vai e con chi sei, sappilo.." però ride, perchè si dicono già di norma tutto quindi non c'è alcun problema.
"Io ho bisogno di un bagno caldo e anche tu.." le porge la manina, alzando un sopracciglio mentre la guarda investigarle la ferita. Fortuna che la vede ora che è quasi guarita.

Catherine

“Non ne sarei così certa, Ginevra. Mio padre ha tante qualità ma ha dei difetti , uno di questi è l’orgoglio. Non so se riuscirà mai a capire il motivo per cui sono andata contro di lui.. anche se alla fine.. gli ho fatto solo un favore..” Le guardò la ferita, spostando appena la benda che ormai era fradicia. Stava guarendo, vero.. ma sicuramente Catherine riusciva a capire il dolore che aveva dovuto provare. Ne ignorava il motivo però, non poteva sapere che era per la sua spada. “Non sei mai stata così vaga con me.. suppongo che ci sia un motivo per tutto questo mistero..” Ginevra era già in mutande e lei iniziò a staccarle quella benda perché era evidente ne servisse una nuova. Era meglio se si fosse concentrata sui problemi dell’amica, per non pensare più ai suoi anche se un sospiro di tanto in tanto continuava a scapparle e cn esso una lacrima che prontamente raccoglieva. “sono contenta per te se stai meglio.. era diventato insopportabile venire a ripescarti cieca a PoG. E in ogni caso.. nessuna delle due ha davvero bisogno di un bagno caldo..” Non avvertivano il freddo. “Il tuo è solo una stratagemma per vedermi nuda. Adesso sembri davvero una dittatrice se inizia a parlarmi di regole.. d'altronde dovrai rispettarle anche tu..” E dopo aver terminato di levare via il bendaggio dell’amica, si alzò per dirigersi verso il bagno ancora vestita. La strada la conosceva bene e si.. pensava anche lei che un bel bagno caldo in compagnia dell’unica persona che ora voleva al suo fianco, potesse essere una buona idea per rilassare i nervi.

Ginevra

"Bè scusami tanto, ma se non lo capisce è davvero stupido.. Non è così difficile arrivarci.. L'hai fatto per loro infondo, hai fatto un enorme favore a Liz, chissà com'era contenta di saperne qualcosa della sua famiglia.. " Le sorride, guardando la spalla e di nuovo lei.
"Esattamente, saprai cos'è successo solo quando lo deciderò io.. Ma è un segreto per un buon motivo, vedrai.." Ovvero aspetta che la veela le porti notizie della spada, solo quella volta dirà a Catherine cos'è successo con Victor. La lascia fare, guardandosi comunque la ferita con una smorfia.. Poteva essere in via di guarigione ma a lei faceva ancora schifo. Le raccoglie una lacrima con le dita, baciandole delicatamente entrambi gl'occhi, ridendo poi a sentirla. "Anche se potrebbe sembrare così.. In realtà ne abbiamo bisogno tutte e due.. Io sono pieno di sale e, a dispetto tuo, il freddo parzialmente lo sento.." o almeno, aveva ricominciato a sentirlo un po' da quando stava poco bene "e a te serve qualcosa per rilassarti.. All'alcool a fiumi ci pensiamo domani, dopo che ti sarai fatta vedere ancora sobria da tua madre e tuo fratello.." le fa l'occhiolino, prendendole la mano per seguirla in bagno.

Catherine

“E’ quello che dico anche io. Liz sembrava entusiasta di conoscere qualcuno che facesse parte del suo passato, della sua famiglia..” Alzò le spalle, non sapeva come sarebbe andata a finire con suo padre, ma al momento non voleva nemmeno saperlo. Cercava di restare concentrata su Ginevra, sulle coccole che le stava dispensando e delle quali aveva estremo bisogno. Pensava a quello che le stava nascondendo, ma tacque, fino a quando la ragazza non le prese la mano per raggiungerla in bagno. Usò quel piccolo lasso di tempo per spogliarsi e aprire il getto dell’acqua che, veloce, riempì la vasca quasi fino all’orlo. “Beh qualunque cosa sia, niente potrebbe essere un buon motivo per spaccarsi una spalla. Ma adesso ci sono io qui e mi prenderò cura di te come si deve..” Rimasta nuda, con Ginevra non aveva bisogno di spegnere la luce, si infilò nella vasca e si posizionò in maniera tale che anche l’amica ci potesse entrare. Le lasciò la mano solo nel momento in cui immerse entrambe le braccia in acqua. “Ren.. chissà quanto sarà cresciuto..”

Ginevra

Lascia perdere il discorso riguardante suo padre, ha capito che, al momento, non c'è niente da aggiungere in proposito. La segue in bagno, sedendosi sul bordo della vasca mentre pensa Catherine a riempirla. "Ecco, in realtà era tutta una scusa per le tue coccole, lo ammetto!" Si certo, è difficile crederci, se lo avessere fatto apposta non sarebbe una settimana passata ormai con le bende e una ferita non indifferente. Una volta che Catherine è dentro si libera anche lei dell'intimo, seguendola e accoccolandosi contro di lei, solo una mano fuori dall'acqua per prendere il sapone in modo da creare la giusta quantità di schiuma.
"Un sacco.. Ora parla e cammina, sai? E soprattutto mi ama follemente, ci siamo fidanzati a tua insaputa.. Ovviamente sarai la testimone al nostro matrimonio.." Ride, girandosi per osservarla.

Catherine

Sollevò la testa a guardare Ginevra quando si sedette sul bordo nella vasca, prima di immergesi con lei. Aveva capito che l’argomento Darius era caduto e le andava più che bene così al momento. Meno parlava della sua esperienza a Londra e meglio era. “Non hai bisogno di scuse per avere le mie coccole.. e poi adesso siamo diventate conviventi anche agli occhi degli altri.. il prossimo passo sarà le coccole in pubblico..” Però a ridere proprio non ce la faceva, non quando aveva ancora le lacrime agli occhi. Si sciacquò il viso e poi si accucciò anche lei vicina all’altra vampira quando entrò in vasca. “Davvero? Mi manca terribilmente ma al momento non ho voglia di andare da mia madre. Ci penserò domani. Tuttavia.. scommetto che sei stata la sua prima parola ma.. fossi in te non lo direi troppo in giro, sei solo stata il mio rimpiazzo..” ovviamente scherzava. Era grata a Ginevra anche per il fatto che si fosse presa cura della sua famiglia. “Grazie Ginny..” e questo, le veniva dritto dritto da quel cuore che aveva lasciato in Inghilterra.

Ginevra

"Il prossimo passo sarà mio padre che entra da quella porta chiamandoti *nuora*, ti riempirà di attenzioni per fare in modo che la mia strada rimanga questa.." ride, scuotendo la testa per gl'ultimi avvenimenti, se suo padre sapesse, probabilmente la legherebbe a Catherine per il resto dell'eternità.
"Ovviamente sono stata la sua prima parola, era la mia vendetta personale nei tuoi confronti questa.. Ma rimani la sua sorellona, io sono la sua baby sitter e lui è la mia guardia del corpo, il nostro è un rapporto di puro interesse!" si sporge col viso per baciarle la guancia, carezzandogliela poi. "Di niente, ora.. Ricordati di non andare mai più da qualche parte senza la sottoscritta, va bene?" ma non attenderà risposta, ora che l'ha ritrovata se la terrà vicino il più possibile. Si accocola di nuovo a lei e li rimmarrà finchè l'acqua non diventerà fredda o, più probabilmente, finchè l'alba non le costringerà a coricarsi.

Catherine&Ginevra
view post Posted: 8/1/2012, 16:34 The Return Incidents - >> 05
Una breve lettera verrà fatta recapitare a Ginevra tramite il fidato amico dell’angelo, Dog.

Cara Ginevra,
ho ricevuto la tua lettera qualche giorno fa e anche se la cosa mi ha alquanto rassicurato (perché a quanto pare puoi ancora usare la mano per scrivere) mi piacerebbe poter costatare di persona che hai ancora il tuo arto destro attaccato al corpo. Si può sapere cosa è successo? Mi avevi detto che avresti aspettato suggerimenti da mia sorella e lei quella sera era con me. Abbiamo subito capito che eri andata da quel lycan. Cosa ti è passato per la testa? Potevi farti ammazzare, lo sai? Capisco che quella spada è tanto importante per la tua amica ma credo che anche lei sarebbe d’accordo con me se sapesse che a momenti ci rimettevi la spalla. E per che cosa poi? Un pugno di niente.
Lo so, so perfettamente che adesso stai sbuffando perché non sopporti che qualcuno ti dica cosa fare.. ma è inevitabile che io mi preoccupi per te e non solo perché ne va della mia pelle. Io sto bene, quindi non scusarti perché poteva benissimo essere il contrario. Certo è stato doloroso ma non oso immaginare come ti sia sentita tu e il fatto di non esser potuto intervenire in tuo soccorso mi provoca un tale risentimento che non so nemmeno come spiegare. Vorrei poter tanto fare qualcosa per te e insieme trovare un modo per aiutare la tua amica senza che tu debba farti male.. come ti ho detto l’altra volta tutti noi abbiamo dei punti deboli, basta solo capire qual è quello del mostro. Perché lo so, so che non ti fermerai a questo. In quanto a testardaggine sei la numero uno..
Adesso per favore, appena puoi fatti sentire, scrivimi.. mandami un biglietto per un incontro.. una delle tue piume.. mi accontenterò anche solo di segnali di fumo, ma non costringermi a venire a PoE per cercarti..sai benissimo com’è andata a finire l’unica volta in cui ho messo piede in quel posto.
Lo sai che potrai sempre contare su di me per qualsiasi cosa.. sei la mia droga, dimentichi? Quindi evita di fare tutto da sola soprattutto perché c’è qualcuno disposto ad aiutarti.
Spero in una tua immediata guarigione.

Il tuo angelo
Adam

view post Posted: 21/12/2011, 19:35 The Return MEMORIES - >> 05
Questa notte, foresta comune..


<ginevra> <ule che Ginevra sia nervosa dopo l'incontro con Victor e Eve è dir poco, emana rabbia da ogni poro perchè ora le mancava davvero solo questa. Da quando li ha lasciati si è rifugiata alla casa/albero nel mezzo della foresta. Ha di nuovo avvicinato i letti e ora è distesa lunga su entrambi, abbracciata al cuscino.. Da li a 5 minuti è probabile che lo riduca a brandelli..>

<_Adam_> <fatangelo per una sera stava cercando di passare una serata tranquilla a leggere nella sua stanza quando, a un tratto, ha avvertito un dolore al braccio. Si è subito reso conto che poteva esser accaduto qualcosa all’amica vampira e, dopo aver scaraventato via il libro, è corso fuori di casa alla ricerca della ragazza. Non ha nemmeno fatto in tempo a vestirsi per bene, tanto che, sotto il giubbino in pelle, ha la camicia semi abbottonata http://data.whicdn.com/images/3001724/tyso...phy-3_large.jpg Ha girato l’isola in lungo e in largo e solo adesso sta arrivando alla casetta sull’albero, come ultima tappa. Nota che ci sono le lucine accese e piano piano, si arrampica sulle scale facendo capolino dalla botola> Ginevra?

<ginevra> <non vale usare certe foto, NON vale. A lei è ben venuto in mente che Adam, conoscendolo, avrebbe subito sospettato qualcosa, ma ha sperato che prendesse il dolore come una cosa da nulla, poteva sempre essere accidentalmente caduta o inciampata da qualche parte. Infatti quando lo sente, ancora prima che la chiami, si tuffa con la testa sotto il cuscino> No, è morta.. <...> Torna a casa Adam!

<_Adam_> <un po’ di fan service non fa mai male çç Lui comunque non si lascia intimidire dalle parole di Ginevra, vuole accertarsi che stia davvero bene. Finito di salire le scale, si avvicina al letto e le toglie il cuscino dalla faccia. Ha un’espressione preoccupata, mentre la fissa> Lo so che sei morta, questa non è una novità.. che cosa è successo? <la scruta per vedere se ha lesioni al braccio, ma pare che sia tutto apposto> Non dirmi che mi sono girato tutta l’isola per una caduta.. <che sarebbe pure comico xD>

<ginevra> Oh.. La simpatia allora è di famiglia.. <nasconde il viso sul lenzuolo, lasciando che i capelli le scivolino addosso. Poi sospira, decidendo di smetterla di rotolarsi li inutilmente e mettendosi seduta, per guardarlo> Vorrei dirti di si per vedere la faccia che fai.. Non devi correre ogni volta che senti qualcosa, Adam, potrebbe essere stata davvero una caduta! <ma non lo è, solo che continua a non dirglielo>

<_Adam_> Che intendi dire? <la guarda accigliandosi, arrivando poi a capire> hai incontrato mia sorella? Un’altra volta? <lui è in piedi davanti a lei e ha le braccia libere lungo i fianchi> Non.. non ti ha fatto del male vero? <solleva appena la mano e la mette sotto il mento di Ginevra per farle sollevare la testa e quindi riuscire a guardarla negli occhi, serio> E cosa dovrei fare, scusami? Fare finta di niente ogni volta correndo il rischio che tu possa essere davvero in pericolo? <scuote la testa, non potrebbe mai e non solo per via del patto. Allontana la mano dalla sua faccia e le si mette seduto di fianco, allungando le gambe sul pavimento> Avanti.. raccontami cosa è successo allora..

<ginevra > Già, quando si dice la fortuna eh.. E credo non sarà nemmeno l'ultima volta.. <lo guarda come avesse detto un'assurdità quando le alza il viso, aggrottando la fronte> Dovresti fare la domanda contraria, sai? E per fortuna la risposta è NO.. <ovvero LEI non ha fatto del male a Eve> Potresti, Adam.. E iniziare ad agitarti solo quando senti qualcosa di veramente grave.. Perchè a parte una stretta al braccio non è successo niente.. <lo guarda sedersi abbozzando un sorriso, ma poi torna seria> La tua meravigliosa sorella è la nuova alleata di un licantropo.. E fin qui potrebbero essere solo affari suoi.. O del suo ragazzo.. <sa tutto *_*> Ma diventano miei quando i due sono complici nell'aver rubato la spada di Catherine! <e chi è Cathy lo sa dall'altra sera quando era con Ren. Sbuffa, tornando a diventar seria, tanto che si alza, iniziando a passeggiare per la stanza>

<_Adam_> <continua a fissarla, continuando a non capire il motivo per cui debbano rivedersi> Non credo voi possiate essere mai amiche.. <sa che Eve non la sopporta per quello che ha condiviso con lui, anche se ovviamente Adam non è d’accordo con la sorella> E so che tu non le faresti mai del male.. <come fa ad esserne certo non si sa, ma confida nella magnanimità di Ginevra. Alza le spalle> Io non posso sapere cosa ti è successo se non ti vedo, Ginevra.. ho pensato che avresti potuto avere un braccio mozzato. Non potevo starmene a guardare.. <la ascolta poi, seguendola con lo sguardo quando lei comincia a trotterellare per la stanza> Alleata con chi? <sospira, scuotendo la testa> Mi dispiace.. davvero.. io.. lo sapevo che prima o poi si sarebbe cacciata in qualche guaio. Mi dispiace per la tua amica.. io.. posso provare a parlarle.

<ginevra> Oh credimi.. Ora men che meno ho intenzione di essere sua amica.. <non dopo che le hanno toccato così Catherine> non farei del male a TE, Adam.. Ma se dovessi romperle una gamba per arrivare a trovare la spada, non credo mi fermerei.. <lo guarda, ma un po' gli dispiace perchè è sua sorella infondo. Gli si siede vicino, sbuffando> Mi credo una stronza egoista e deve continuare a farlo, ok? TU <lo indica con il ditino> Sei il mio asso nella manica.. Sa che se mi faccio male ti fai male anche tu, è disposta ad aiutarmi solo per questo.. Abbiamo una specie di accordo, lei scopre dov'è la spada, e io non vado dal lycan a farmi ammazzare.. Ora.. <lo guarda, ed è tornata dolcina> è ovvio che tu e io sappiamo che ora rifletto prima di fare le cose e, sapendo di farti male, non farei nulla di simile.. Ma Eve non deve saperlo, quindi, se la incontri.. Non lo so, fai finta di odiarmi terribilmente e che io sia veramente una stronza egoista.. Credi di poterlo fare? <lo guarda, con gl'occhioni *_* Che paracula..>

<_Adam_> <continua ad ascoltarla con attenzione, facendosi estremamente pensieroso e scettico riguardo a due cosette. Eve e Ginevra sono le due persone alle quali, al momento, non saprebbe rinunciare e il fatto che si siano ficcate entrambe in questa situazione, lo allerta> Partiamo dal presupposto che ne tu, ne mia sorella.. vi farete mai ammazzare da quel lycan.. <appoggia le mani sulle ginocchia e la fissa> Io potrei anche evitare di far sapere a mia sorella che sono al corrente di quel che sta succedendo e potrei anche farti passare per quel che vuoi tu. Il problema è che lei sa bene quanto io sia legato a te e il mio cambio di idea potrebbe suscitare qualche dubbio. Eve non è stupida e soprattutto io non voglio che corra rischi. Che succederebbe se tale lycan scoprisse che mia sorella vuole imbrogliarlo? Mettendosi in combutta con te per riprendere la spada di Catherine? <scuote la testa, quando lei fa gli occhioni> sento puzza di guai, Ginevra..

<ginevra> Eve corre già un rischio, Adam, stando vicino a lui.. Se non prendiamo in considerazione il fatto che ci sia una specie di accordo anche tra loro due.. Lei lo ha aiutato, lui la difende.. <comodo essere telepati, si> Quindi.. ho bisogno solo che mi aiuti a trovare la spada.. Non mi interessa come, basta che lo faccia.. Si è alleata con lui.. Ha sbagliato in partenza, prendendo in giro Catherine! <lo guarda, scuotendo la testa e prendendogli una mano> Non sarei così seria se non si trattasse di Catherine, Adam.. Se Eve non mi aiuta andrò da lui, da sola.. E in quel caso è possibile che ti faccia male anche tu.. Non mi piace nessuna delle alternative <nè mettere in mezzo Eve, nè far del male a lui> Ma questa è la situazione che abbiamo davanti e ho promesso a Cathy che l'avrei aiutata..

<_Adam_> Qualsiasi patto mia sorella abbia con lui, andrà in frantumi se scopre quel che sta facendo con te. Io non posso permettere che si faccia male e non posso nemmeno permettere che ne venga fatto a te.. <e non solo perché, di conseguenza, si farebbe male pure lui> Io non sto dicendo che lei non abbia sbagliato.. solo.. <sospira, stringendo la mano della vampira nelle sue e fissandole intensamente negli occhi> Potrebbe esserci una soluzione che stiamo ignorando. Deve pur avere un punto debole anche lui.. tutti hanno dei punti deboli.. potremmo cercare di capire quale è il suo e fare leva su questo. Anche io voglio che la tua amica si riappropri di quello che le è stato sottratto.. ma non in questo modo. Ginevra.. <le lascia la mano e le prende il viso tra le mani> Eve è l’unica componente della mia famiglia e tu.. beh tu sei parte di me. Io non voglio che nessuna delle due corra rischi inutili..

<ginevra> Eve non è una stupida, Adam, non mi sembra così ingenua da farsi scoprire da lui.. Comunque, a sentire te è una pessima idea coinvolgerla.. <la mano libera se la mette sul viso, togliendola quando lui glielo prende> il suo unico punto debole, Adam, è una ragazza.. La sua ex ragazza.. MA.. Non si tocca e non perchè abbia paura di lui, ma perchè è una mia amica e non la metterei mai in mezzo a questo casino.. <ancora di meno ora che ha due bimbe piccole> Altri punti deboli non ne ha.. <ricambia lo sguardo, chiudendo per un attimo gl'occhi ma riaprendoli subito dopo> E io non voglio che Catherine soffra ancora, quella spada è parte di lei e deve tornare alla legittima proprietaria.. <su questo non demorde>

<_Adam_> Lo so che mia sorella non è stupida.. <annuisce, seriamente. Sa che Eve è dotata di furbizia e può essere una qualità, in qualche caso> Ma stai pur certa che è anche facile che lei si cacci in guai che, fortunatamente, fino ad oggi.. io sono stato in grado di risolvere.. <se non sbaglio, non ha mai raccontato a Ginevra il vero motivo per cui sono finiti a return> Ma in questo caso, io non saprei che fare. Certo posso cercare questo lycan ma se non puoi sconfiggerlo tu, credo di non poterlo fare nemmeno io.. <le accarezza le guance con i pollici e sospira> Capisco, non voglio che ci vadano di mezzo altre persone.. ma ci deve essere qualcosa che si può fare per convincerlo a farci restituire la spada di Catherine. Se ha avuto una ragazza vuol dire che è capace di provare.. qualcosa.. Io, non lo so.. <la guarda e si rende conto solo adesso che si stanno toccando e che sono troppo vicini. Le lascia il volto, abbassando anche lo sguardo> Mi piacerebbe solo che le due persone a cui tengo di più qui non si facessero male.

<ginevra> NO! <lo guarda, sgranando gl'occhi> Non provarci nemmeno per sbaglio, Adam.. Seriamente, promettimi che non ci andrai! <ora è lei a prendergli il viso tra le mani, guardandolo seria seria> Non farlo.. Quello ti mangerebbe senza troppi scrupoli e non è un modo di dire.. In più non voglio che sappia del nostro patto, potrebbe usarlo a suo favore facendoti del male intenzionalmente.. <scuote la testolina, abbassando le mani esattamente quando lo fa lui> Non lo so, ma.. Ora aspetterò che Eve sappia dirmi qualcosa.. Se non arrivano sue notizie andrò io da lui, Adam.. <abbassa lo sguardo> Costi quel che costi.. <ovvero, anche se mi faccio male. Quando si mette una cosa in testa non c'è verso di toglierla da li..>

<_Adam_> <torna a guardarla quando le prende il viso tra le mani e adesso, anche se è sempre serio, si coglie anche un po’di preoccupazione nel suo sguardo> Non mi farei scrupoli se fossi solo io ad andarci di mezzo.. sono nato per combattere.. <è stato un soldato fino a che non è giunto a return> Ma hai ragione.. <posa le mani su quelle di Ginevra che si trovano sulle sue guance> non è saggio fargli sapere che hai un punto debole anche tu.. soprattutto perché lui non si farebbe gli scrupoli che invece ci stiamo facendo noi.. <ovviamente non sa che si tratta di Lyra, che ha conosciuto pure lui. Se lo sapesse sarebbe ancora più convinto che non è il caso di coinvolgerla. Annuisce> Fai attenzione però, è l’unica cosa che ti chiedo.. e non perché ne soffrirei anche io..

<ginevra> Infatti, quindi.. Stai lontano da lui.. E fai lo stesso da me, o Eve non collaborerà mai.. Fai finta che ti tratti un po' male.. <le viene da ridere ora, dandogli una sberletta leggera sulla guancia> Sono un vampira egoista e cattiva, ricordartelo.. <poi gli sorride, rialzandosi in piedi per guardarlo dall'alto, incrociando le braccia sotto al seno> Promesso, magari ne uscirò indenne, non possiamo saperlo.. Come hai detto tu, sappiamo ch è in grado di provare anche sentimenti positivi.. Certo sarà difficile che li provi verso di me, ma.. Tentar non nuoce..

<_Adam_> <scuote la testa quando lei gli libera le guance> Mi stai chiedendo di mentire.. e per giunta di farlo con mia sorella.. <la guarda fisso, dopotutto se lo fa è a fin di bene> e adesso mi picchi anche.. oltre ad essere egoista e cattiva.. mi farai perdere la testa un giorno di questi e intendo in senso letterale.. <si sporge appena per afferrarle il braccio e la tira per farla sedere ancora una volta sul letto accanto a se> Io sono convinto che saprai sfruttare bene le tue doti.. è difficile resistere ai tuoi occhi.. e se ci è cascato un angelo, sono certo che sarà meno problematico con un lycan.. <continua a tenerle il braccio, quello che Victor le ha strattonato> Ti fa male?

<ginevra> La raccoglierò io e te la attaccherò al collo, promesso... <ride, facendo la simpatica.. Vabbè via, sdrammatizza per com'è andata la serata fino ora. torna a sedersi, guardando il braccio e poi lui> No, ha solo stretto.. non preoccuparti, lo sapresti se mi fa veramente male.. <effettivamente çç Poi lo guarda, scuotendo la testolina> Non dirle nemmeno certe cose, Adam.. il concetto di stare lontani sta lentamente svanendo mi sembra.. <sposta indietro la testolina, per guardarlo seria seria>

<_Adam_>Ti servirà superattak allora.. credo di avere la testa un po’ dura.. <sdrammatizza anche lui, lasciandosi scappare una risata> Già, temo che potrei iniziare anche a rispondermi da solo sulle domande che riguardano la tua salute.. <le accarezza il braccio con due dita, poi allontana la mano> Sono giorni che ci ripetiamo che la cosa più sensata da fare è quella di stare lontani.. ma evidentemente sembra essere più difficile di quel che potessi immaginare. Io.. quando si tratta di te non mi controllo.. <ed è appunto per questo che adesso, mentre lei lo fissa seria, lui abbassa lo sguardo accorgendosi che ha la camicia semi sbottonata. Alza un angolo delle labbra> Ci mancava solo che uscissi in mutande per assicurarmi che stessi bene.. <e ad uno ad uno, infila i bottoni mancanti nelle rispettive asole>

<ginevra> <oddio, Adam ha fatto una battuta :O muahahaha infatti lei ride sonoramente, tirando su le gambine sul letto per metterle a lato> Me ne sono accorta.. <però segue il suo sguardo, rimanendo un attimo troppo forse a guardare quello che è meglio non guardi> Almeno tu la camicia la metti.. <ma Ginevra!!! Si morde la lingua da sola, scuotendo la testa> Appena torna Catherine, recupero quella sua maledetta spada e me ne vado un mese da qualche parte.. <sta parlando da sola, è impazzita.. Si sta solo sforzando di non aiutare Adam a togliersela, probabilmente *_*>

<_Adam_> <ogni tanto capita pure a lui d’esser simpatico :P> Non che tu sia troppo diversa da me in questo senso.. <anche Ginevra è parecchio testarda, forse anche più di Adam. Nota lo sguardo della vampira e poi aggrotta la fronte, inizialmente non capisce a cosa o meglio CHI si sta riferendo> preferisci che me la levi? Guarda che io non sono come te.. il freddo lo avverto da quando la mia parta fatata fa di tutto per prevalere sull’altra.. <si rende conto poi che probabilmente la vampira si stava riferendo a Dagon e si affretta nel concludere l’operazione abbottonamento> Davvero? E dove pensi di andare? <non gli garba troppo sta cosa e infatti la guarda perplesso>

<ginevra> <ginevra è testardissima e lo dimostra sempre> No, ci manca solo che tu te la tolga, poi sarebbe veramente DIFFICILE andare fuori da qui senza finire quello che hai iniziato.. <ma ha visto com'è andata con uno, non vuole fare lo stesso anche con l'altro ora. Capisce che ha capito a chi stava alludendo e smette di guardarlo, che bello che è l'imbarazzo *_*> Non mi ricordo come si chiama.. <tokyo è difficile da ricordare, si XD> è una città della terra di cui Catherine è follemente innamorata.. E dato che sento la necessità di.. Prendermi una piccola pausa da Return.. Credo che la accompagnerò..

<_Adam_> <ride appena, scuotendo la testa> stai tranquilla, non lascerò che tu mi metta in mutande.. credo di potermi riuscire a controllare.. <già, gli basta solo pensare a quello che la vampira ha fatto con l’altro che subito gli passa la voglia anche solo di toccarla. Per sicurezza poi si allaccia anche la zip del giubbino in pelle> Beh a questo punto non fa differenza quale sia la città.. se hai bisogno di una pausa qualunque posto andrà bene.. <annuisce, poi la guarda fisso per diversi secondi. Infine si alza> io.. credo che andrò adesso. Miraccomando a te, Ginevra.. non fare cose avventate.. <le sorride e dopo averle scompigliato i capelli, si avvia verso la botola che da sulle scale per poi sparire nella foresta>

<ginevra> Già, l'importante è chi sarà con me.. <ovvro Catherine, che è l'unica persona che si porterebbe dietro per NON pensare a determintate persone e situazioni> Prometto che ti tengo aggiornato, va bene? E tu non correre per ogni botta che prendo, Adam! <lo prende in giro, cercando di spostare la testolina per non farsi spettinare. Lo saluta.. Lei rimarrà li ancora un po', poi andrà a dormire prima che venga l'alba>


Adam&Ginevra

Edited by nith85 - 21/12/2011, 23:53
view post Posted: 19/12/2011, 18:05 The Return Incidents - >> 05
Ieri sera a PoG..

ADAM
E’ sera a PoG e il giardino innevato è immerso in un silenzio surreale. Fiocchi di neve cadono leggeri mentre un angelo/fatato dorme adagiato sulla paglia nella stalla. Ha trovato riparo lì quando ha iniziato a nevicare e, senza nemmeno rendersene conto, si è lasciato rapire dal sonno. Si sveglia di soprassalto in preda a un incubo. Ha sognato la sua vecchia casa, ha rivissuto una delle tante battaglie che ha dovuto combattere in nome del Padre.. e anche in quel momento ha rivissuto lo stesso inquietante disorientamento. Si solleva a sedere sul pagliericcio e l’unico suono udibile è il respiro delle bestie che riposano. Non sa nemmeno che ora è e si sta chiedendo per quale motivo gli sono tornati alla mente quei ricordi, proprio in quella stalla. Si guarda attorno, accanto a lui c’è Dog -ormai diventato il suo cane- che continua a dormire grattandosi di tanto in tanto il muso con la zampa. Non riesce a staccarsi di dosso la sensazione della sua vecchia casa. Si alza e si avvicina alla porta che è aperta e si affaccia su una zona del giardino solitamente sempre deserta. Tutto quel candore non fa altro che ricordargli il posto in cui è cresciuto. Chiude gli occhi. Non vuole provare malinconia perché adesso.. è Return la sua casa. Lui è nato lì ed è sempre lì che i suoi genitori si sono innamorati. Riapre gli occhi.
I suoi genitori..
Lyra gliene ha parlato e ancora non riesce a dimenticare come si è sentito nel conoscere un pezzo, seppur minuscolo, della loro vita. Non sa molto di loro e ciò non fa altro che aumentare il suo desiderio di conoscerli, anche se per una volta sola.


CALEN
C'è anche un elfo in giro in questa serata innevata a Return, gli piace la neve, quello strano silenzio che sembra portare con sè, quella pace ovattata che, in qualche modo, ferma tutto quanto..
Passa proprio dove si trova Adam perchè in quella stalla, dove l'angelo ha trovato riposo, c'è Muffin, il cavallo che sua sorella, forse si è dimenticata anche di avere..si sorprende nel trovarlo lì, non gli capita mai di incontrare qualcuno quando vi si reca, ma nonostante la sorpresa e anche un po' di imbarazzo, si avvicina sorridendo al ragazzo ed alza una mano in segno di saluto.."Buonasera Adam..anche tu ti godi la pace di questa serata?" Lui non può certo sapere quello che passa nella mente del ragazzo...


ADAM
A poco a poco la sua mente si schiarisce. Non riesce a immaginare per quanto tempo ha dormito ma gli basta sollevare gli occhi a guardare i tetti fuligginosi per rendersi conto che non è tanto tardi. Si accorge di Calen quando ormai l’elfo gli è vicino e, nonostante la sorpresa, ricambia il sorriso. E’ la prima volta che si incontrano da soli ma sul volto dell’angelo non sembra esserci turbamento o imbarazzo. Pare una creatura solare, genuina.. scevro di pensieri malinconici. Cosa che in realtà,al momento, non è. “Calen, buonasera..” Muove qualche passo indietro nella stalla, invitando il ragazzo a raggiungerlo dove la neve non può arrivare. “In realtà sono venuto qui per trovare riparo dalla neve. Credo di essermi addormentato.” Gli indica il pagliericcio dove Dog http://img841.imageshack.us/img841/2322/12...53463693sam.jpg continua a dormire. “Lui credo l’abbia trovata.. la pace..” Sorride, portando una mano sulla spalla di Calen. “Tu, che ci fai da queste parti?”


CALEN
Il suo imbarazzo è dato dal fatto che sa quanto Adam sia importante per Eve, per lui la famiglia ha un'importanza vitale, la sua è una famiglia unita e presente..ed Adam è l'unica famiglia che la donna che ama ha avuto fino ad adesso..ha paura di sbagliare qualcosa..
fa qualche passo per entrare nella stalla e quando il ragazzo gli indica il cane lui lo guarda per qualche secondo prima di stringersi nelle spalle. "Lo vedi quel cavallo la in fondo? si chiama Muffin ed è di mia sorella..me ne occupo io da quando lei ha trovato qualcosa di meglio da fare..tu invece..perchè proprio la stalla per cercare riparo dal freddo e dalla neve? C'è un castello enorme con dei bei caminetti e credenze piene di cibo per riscaldare il corpo, lo stomaco ed anche la mente..perchè ti sei fermato proprio qui?" Lui di solito non fa tante domante, gli sembra solo strano che Adam abbia deciso di trovare riparo proprio lì invece di rientrare nella sua stanza..è una cosa abbastanza curiosa..


ADAM
Già. Lui è l’unica famiglia che Eve abbia mai avuto ed è una cosa reciproca. Per questo è felice del fatto che la sorella abbia trovato qualcuno da amare, qualcuno che le stia vicino. Poi Calen è un bravo ragazzo e la cosa di certo rassicura l’angelo. Si volta per guardare in fondo alla stalla, proprio dove si trova Muffin e poi torna a guardare l’elfo. “Muffin? Un nome alquanto buffo per un cavallo. Proprio da Erynil.. sai ho conosciuto le tue nipoti e ci credo che non abbia tempo per prendersi cura dei suoi animali. Per fortuna può contare su di te.. “ Rimane in silenzio a pensare anche lui al motivo che lo ha spinto a trovare riparo nella stalla piuttosto che al castello. E’ una cosa che ha fatto senza pensare.. è come se le gambe lo abbiano portato lì senza che fosse il cervello a ordinarglielo. Sospira, spostando la mano dalla spalla di Calen per lasciarla ricadere lungo il fianco. “Sai una cosa, Calen? Non lo so perché sono venuto qui.. forse.. semplicemente perché avevo bisogno di starmene da solo a pensare.. sono accadute tante di quelle cose ultimamente che avverto proprio l’esigenza di stare solo ogni tanto..” si volta, tornando a sedersi sul pagliericcio con la testa tra le mani. Non ha senso fingere che vada tutto bene con lui, dopotutto sta con sua sorella e pur non volendo coinvolgere nessuno nei suoi guai, suppone che l’elfo sia l’unica valvola di sfogo di Eve e quindi sappia abbastanza della sua vita. “vieni siediti.. credo che Muffin possa spettare, no?”


CALEN
Non sa bene cosa fare quando l'angelo torna a sedersi, anche se non ha nessun potere di tipo empatico lo capisce che il ragazzo ha bisogno di parlare e che c'è qualcosa che non va..si irrigidisce appena, ma perchè non è mai stato lui quello bravo gestire situazioni del genere..guarda un attimo Muffin ed annuisce "Già..solo mio sorella poteva chiamare Muffin il suo cavallo, ma sì, credo che possa aspettare ancora un po'" si siede di fronte al ragazzo e cerca almeno di non fissarlo, non vuole metterlo a disagio in alcun modo, lui ed Adam si sono visti solo una volta prima di stasera e in più lui è il ragazzo di sua sorella.."Sai Adam noi elfi crediamo fortemente che niente succede per caso, le cose succedono sempre per un motivo e forse sei venuto qui perchè è esattamente questo il posto in cui dovevi trovarti in questo momento..io..non sono troppo bravo nel dare consigli o nell'aiutare le persone con i propri problemi personali e non voglio essere indiscreto e metterti in difficoltà facendoti delle domanda ma..credo che ci sia qualcosa che non va, non è così? quello che sto cercando di dirti è che se hai bisogno di qualcosa hai trovato me..conosci quello che c'è tra me e tua sorella e se tu hai un problema anche Eve ha un problema..ed i suoi problemi sono i miei problemi..dimmi se posso fare qualcosa per te.." è sincero mentre parla, e se esita ed inciampa un po' sulle parole è perchè gli preme molto poter far qualcosa per Adam..


ADAM
Allontana le mani dalla testa che resta china anche quando Calen parla. Che non si conoscono per niente è un dato di fatto, ma allo stesso tempo sono reali le emozioni di Adam che sente nel suo cuore una profonda malinconia. Rivolge uno sguardo fugace all’elfo, voltandosi a guardare Muffin.. “Sai.. una volta sulla terra ho sentito dire che i cavalli hanno il dono di rendere più reali i sogni..” Si tratta di una storia che ha sentito raccontare da un padre ai propri figli. “Io e Eve non abbiamo mai sentito una favola, sai?” Rimane in silenzio ad ascoltare quanto ha da dire Calen. Adam sa che genere di persona è. Sa che seppur la loro conoscenza sia così breve, può contare sul supporto dell’elfo. Annuisce tornando a guardarlo solo quando lui ha terminato di parlare “Grazie Calen..” gli sorride, un sorriso sincero. “Una volta un mio amico fraterno mi ha detto che non sono i legami di sangue a stabilire quale sia una famiglia. Io sono arrivato qui un po’ di tempo fa e mi sono reso conto di non esser mai stato così amato..” Lyra, Anthea, Erynil.. forse anche Ginevra, non ha mai sentito tutto quell’affetto attorno a se. Nemmeno Eve si è mai innamorata prima. Si passa nervosamente una mano nei capelli. Gli vogliono bene si.. ma non è lo stesso amore che possono darti un padre e una madre. Il suo sguardo si fa serio. “Cosa ti ha raccontato Eve dei nostri genitori, Calen? Cosa sai di loro.. cosa di noi e dell’infanzia che abbiamo avuto?” Non ha idea di quello che gli ha raccontato Eve e npn vuole intromettersi nella loro relazione svelando qualcosa che magari sua sorella, non vuole venga svelato.


CALEN
Si passa una mano tra i capelli mentre lo guarda, si sente quasi in colpa, lui ha avuto un'infanzia splendida, ha avuto la fortuna di essere cresciuto da due genitori che hanno amato lui e i suoi fratelli incondizionatamente.."Deve essere stata dura..ma tu ed Eve siete stati abbastanza bravi da cavarvela da soli, è una cosa di cui andare fieri..ed è vero che è importante sapere che c'è sempre qualcuno disponibile a raccontarti una storia nella tua vita, anche quando si diventa grandi, ma quello che siete riusciti a fare voi è ugualmente importante.." si gratta la testa con una mano mentre prende un respiro, Eve non parla mai volentieri della sua famiglia.." Eve non mi parla spesso dei vostri genitori, non deve esserci stato niente di facile per voi...so che siete nati qui, che i vostri genitori erano amici dei miei, che siete stati strappati alla vostra famiglia che eravate così piccoli da non conservare praticamente nessun ricordo..Eve è arrabbiata, è per questo che non ne parla, ce l'ha con vostro padre perchè crede che sia stato a causa sua se tutto questo è successo e crede che lui non abbia lottato abbastanza per tenere unita la sua famiglia..questo è più o meno tutto quello che so.."


ADAM
Annuisce rendendosi conto che si, lui ed Eve si sono sempre spalleggiati nonostante le idee differenti. Non riesce ad immaginare come sarebbe stata la sua vita se non avesse avuto la sorella al suo fianco. Ma quello di cui sente la mancanza è un qualcosa che ne gli amici, ne una sorella possono darti. “Lo so. Nella sfortuna siamo stati fortunati ad avere almeno una persona sulla quale poter contare sempre. Io non so chi sarei stato se non avessi avuto Eve..” Anche in quei giorni la presenza della ragazza lo aveva tenuto ancorato alla vita. Sospira, portando una mano ad accarezzare Dog che continua a ronfare, quasi beato. “Ma vedi, io credo che l’amore che possono darti i genitori sia un qualcosa di così puro che non puoi trovare in nessun altro al mondo. Loro sarebbero disposti a dare tutto per i propri figli e.. questo Eve non ha mai voluto capirlo. Io non ce l’ho con mio padre perché so che se ho avuto la possibilità di crescere e vivere, anche se lontano da loro, lo devo a lui e a mia madre. Al loro coraggio.” Questo era quel che aveva sempre pensato. Certo, gli mancano da morire.. ma sa che hanno agito entrambi per il loro bene. “Se mio padre non avesse agito così non solo avrebbe privato noi di un padre ma anche mia madre si sarebbe ritrovata da sola. Se non ci avesse lasciati nelle mani di Gabriele.. se avesse lottato.. probabilmente non sarebbe rimasto più nessuno della nostra famiglia. E’ ingiusto, lo so.. ma sono le regole” Guarda Calen intensamente negli occhi, senza sbattere le ciglia. “Eve è arrabbiata, ma la sua rabbia ci impedisce di sapere dove loro si trovano.. perché sai, loro sono ancora vivi.. da qualche parte”


CALEN
Riflette per un po' sulle parole di Adam, rimanendosene in silenzio per qualche secondo, conosce bene come sia l'amore tra fratelli, per lui Elros è la persona più importante della sua vita.."Io credo che ci sia un legame speciale tra fratelli, una complicità che è impossibile da comprendere per chi non ne ha..è vero che non ha niente a che fare con il genere di amore che può provare un genitore per il proprio figlio, ma io credo che, in qualche modo, abbia la stessa forza..e tu hai una sorella speciale Adam..io non so come sono andate davvero le cose, e non mi sento in nessun modo di esprimere un giudizio sul modo in cui si è comportato vostro padre..so che sono vivi, ma forse Eve non è pronta.." guarda la mano dell'angelo che sta accarezzando il cane, perdendosi un po' nei suoi pensieri " Non ho la pretesa di conoscere tua sorella meglio di te, ci sono mille cose che vorrei sapere di lei ma che non mi va di chiedere, quando un qualcuno si chiude a riccio per autodifesa non ha nessun senso insistere, ci vuole pazienza..non so se Eve perdonerà mai vostro padre, non può nemmeno provarci se continua a non voler capire, ma prima poi, vedrai che vorrà conoscerli..per lei è faticoso anche solo ammettere a se stessa di avere delle debolezze, e i vostri genitori credo siano il suo più grande punto debole, è un qualcosa che la fa star male e la rende debole ai suoi stessi occhi..dovrai aiutarla se vuoi davvero che lei sia con te quando li incontrerai.."


ADAM
Ascolta l’elfo in silenzio, annuendo al discorso sui fratelli. Non ha mai negato quanto Eve sia importante per lui. Ha sfidato i suoi superiori per salvarla, si è intromesso in una questione che non gli riguardava perchè non poteva lasciarla da sola, nonostante fosse stata lei a disobbedire alle regole. “Lo so che è speciale, Calen. Eve è la persona più cara che ho al mondo e farei qualsiasi cosa per lei, davvero.. qualsiasi. Solo mi chiedo perché.. perché il suo orgoglio va oltre la voglia di rivederli. Non ha senso continuare a serbare rancore per una persona che nemmeno conosce. Per un uomo che non ha avuto nemmeno modo di spiegarsi.. io.. sai, anche io ho mille domande da fargli ma non per questo lo odio. Non potrei mai.. è mio padre..” si porta una mano tra i capelli ravvivandoli, mentre con l’altra mano continua ad accarezzare il cane. “Io lo so quanto ha sofferto, so quanto sia doloroso per lei avere la consapevolezza che non potremo mai avere qui al nostro fianco le persone che ci hanno messi al mondo. Ma non è con la rabbia che riuscirà a superare questa sua debolezza.. prima o poi dovrà affrontare se stessa e solo quando capirà che i nostri genitori si sono sacrificati per noi, solo allora riusciremo ad incontrarli. Ho avuto pazienza tutta una vita e non voglio di certo arrendermi adesso.. ma Eve deve capire Calen.. deve capire che il suo orgoglio non la porterà a nulla..”


CALEN
" Non sto cercando ti difenderla, forse non riesco a capire bene la vostra situazione, non so cosa voglia dire crescere senza il sostegno dei propri genitori, ma comprendo quanto possa essere importante per te..ed anche per Eve lo è, solo che, forse, fa fatica a capirlo.." Si gratta la testa con una mano, le domande che Adam gli pone per lui sono senza risposta.." Io non so perchè il suo orgoglio le proibisce di far sì che possa arrivare a capire i vostri genitori, solo Eve può risponderti..con me non ne parla mai troppo di queste cose, ogni volta che sembra entrare nel discorso poi lo chiude dicendo che non le va di parlarne..forse perchè non sono la persona giusta, forese perchè non le va di mostrarmi quali sono i suoi veri sentimenti legati alla vostra storia..immagino che anche tu avrai cercato di farla ragionare..quello che posso fare è dirti che, se vuoi, cercherò di parlarle.." se Adam vuole il suo aiuto lui è più che disponibile, anche se non sa quanto possa servire..ma provare, alla fine, non costa niente..


ADAM
“Anche se lo facessi, anche se cercassi di difenderla io lo capirei. Non ho fatto altro che guardarle le spalle tutta la vita.. anche se temo che adesso sia io quello che ho più bisogno di aiuto” Dopo quello che ha dovuto passare per via del patto con Ginevra, Eve ha fatto molto per lui e questo lo riconosce. E’ andata perfino a PoG per stargli vicino. “Nemmeno con me ne parla spesso e ogni volta che entriamo in argomento finiamo col litigare. Sai ultimamente mi viene difficile tenere a freno le parole e anche se non è mia intenzione ferirla.. finisco sempre con il farlo. Perfino quando mi ha parlato di te mi sono arrabbiato” Sorride amaramente ripensando a quel momento. E’ iniziato tutto da lì visto che è finito a PoE per cercare la sorella. Guarda Dog che pare si stia svegliando anche se è ancora intorpidito dal sonno. “tranquillo, dopo averti conosciuto non ho più nulla da dire su voi due. Sei il meglio che potessi desiderare per lei e.. in verità mi piacerebbe se potessi parlarle anche tu.. ho solo paura che lasciandoti intromettere vi porterei a discutere e, sinceramente, non voglio.. Eve è diversa da quando ha te e questa diversità.. mi piace… Non lo so Calen..” Certo potrebbe far comodo avere qualcuno dalla sua parte, ma allo stesso tempo non vuole che litighino.


CALEN
" Ad Eve non piacerebbero i nostri discorsi..non le piace che si pensi a lei come un qualcuno da difendere.." Gli viene da sorridere pensando alla ragazza mentre guarda Adam e, per un momento, pensa a quanto siano diversi tra di loro i due fratelli.." Ma io credo che non ci sia un istinto più naturale di quello che ti spinge a difendere chi ami..Adam è normale anche essere gelosi dei propri fratelli, soprattutto nel vostro caso, avete potuto contare esclusivamente l'uno sull'altra per tanto tempo.." si imbarazza un po' a parlare di lui ed Eve, non perchè si vergogni o cosa..è solo perchè non è abituato a parlare di queste cose, se non con Elros.." A me sembra che in qualche modo tu mi stia chiedendo aiuto, ma non ho intenzione di tuffarmi in questa storia infilandomi in cose che forse mi riguardando solo fino ad un certo punto, non voglio entrare in qualcosa da cui Eve mi vuole fuori..vedi, a volte, fra di noi ci sono dei problemi di comunicazione, è come se lei si fosse costruita un enorme muro attorno ed avesse paura di perdere se stessa lasciandosi andare, ma posso provare solo a cercare di capire come la pensa, parlandole e senza cercare di convincerla a fare un qualcosa che non desidera..non riuscirò a convincerla a fare niente, ma almeno posso provare a farle pensare all'idea.."


ADAM
Ride appena anche lui mentre pensa a come reagirebbe Eve se sapesse quello che lui e Calen si stanno dicendo. Intanto Dog si desta e prende ad annusare l’elfo, scodinzolando per avergli sentito addosso l’odore di Eve. Abbaia alla ricerca di coccole. “Credo tu gli piaccia, sai?” Accarezza il pelo morbido e candido dell’animale e poi annuisce. “Ci odierebbe se sapesse che parliamo così di lei.. e anche se sono consapevole che può difendersi da sola, non posso fare a meno di preoccuparmi per lei. Hai un gemello anche tu e credo che questo legame vada al di là dell’aver avuto o meno i genitori. Io non potrei mai sopportare un distacco.. e penso anche tu con Elros. In questo caso le diversità di vedute non contano..” Allontana la mano dal cane e se le strofina entrambe sui jeans per riscaldarsi le gambe infreddolite. Ultimamente il freddo sta diventando un problema per lui, o meglio, per la sua parte fatata. “Si. Vorrei sinceramente che tu mi aiutassi ad aprirle la mente.. ti sembrerà un discorso egoistico ma io non voglio rinunciare a conoscere i miei genitori per via del suo orgoglio. E non voglio nemmeno che ci rinunci lei. Sono fermamente convinto che le farebbe bene incontrarli per chiarire tutti i suoi dubbi.. solo loro sono in grado di darle le risposte che cerca. Sono anni che cerco di farle capire che non serve a nulla essere arrabbiati.. ma non sono mai riuscito a farmi strada nei suoi sentimenti. Tu ci sei già riuscito una volta” Facendola innamorare “forse hai più speranze di me..” Guarda l’elfo, è disposto ad accettare il suo aiuto. “solo fai attenzione.. lei è molto suscettibile sull’argomento e come dici.. ha dei problemi di comunicazione quando deve.. aprirsi con qualcuno. Lo fa anche con me..”


CALEN
Sorride al cane in ricerca di coccole ed allunga una mano per fargli una carezza, non ha la passione di suo madre i di sua sorella per gli animali, ma gli piacciono.."Sicuramente le nostre parole la offenderebbero.." torna a guardare Adam, in qualche modo quel lato permalosa del carattere di Eve lo diverte.."aprirle la mente forse è un qualcosa di troppo grandeposso solo cercare di vedere fino a che punto è determinata a non incontrare i vostri genitori..quindi incontrarli è una cosa che potete fare solo insieme? riflette per qualche secondo accarezzando Dog e poi riprende a parlare"io non credo che ci sia qualcosa di sbagliato nel tuo discorso, ed anche se può esserci un po' di egoismo bè..chi è che può dire di non esserlo? in modo diverso tutti siamo egoisti capita a tutti di desiderare così tanto una cosa da preoccuparsi davvero poco di quello che pensa la gente e sugli effetti delle proprie azioni sugli altri..e il tuo, in qualche modo, è un egoismo a buon fine..almeno io la vedo così, non so quanto possa essere la visione di Eve però..non devi preoccuparti Adam, insomma, non voglio certo arrivare a litigare con tua sorella e non voglio certo sentirmi dire di nuovo che voglio cambiarla..."Lui ed Eve hanno discusso anche troppo nell'ultimo periodo e quello che ha intenzione di fare è solo cercare di capire come la pensa la ragazza di tutta questa storia..


ADAM
Dog si appoggia con il muso sulla gamba di Calen, rilassato a godersi le coccole. Ciò strappa all’angelo un sorriso mentre anche lui accarezza la coda folta dell’animale. “Speriamo solo che non abbia avuto una delle sue visioni di noi due in questo momento..” Annuisce tornando serio per rispondere all’elfo. “La persona che conosce la loro residenza vuole che entrambi capiamo che i nostri genitori si sono sacrificati per permetterci di avere una vita.. e immagino tu sappia che Eve non provi alcuna riconoscenza per loro. O almeno per mio padre..” Guarda fuori dalla stalla, la neve ha cessato di cadere ma quel manto bianco che ricopre il prato del giardino, adesso, infonde una profonda malinconia. “ Non lo so se si tratta di egoismo a fin di bene. Non fraintendermi io voglio che anche Eve abbia la possibilità di conoscerli.. ma se lei continua ad essere così ostinata io.. credo che andrò avanti per la mia strada. Affronterò questa cosa da solo..” Naturalmente queste sono cosa che dirà li stesso alla sorella, si sta solo sfogando con Calen. “Io ho provato a cambiarla per tutta la vita e non ho mai ottenuto nulla. Ti assicuro che tu hai già cambiato abbastanza. Eve innamorata.. davvero è da non crederci..” appoggia la mano sulla spalla dell’elfo e gli sorride “grazie Calen..”


CALEN
Lui continua ad accarezzare il cane, poi annuisce alle parole di Adam " la situazione non è certo semplice, ma sono sicuro che presto li incontrerai.." poi sorride allungando le gambe per sgranchirsele un po' " Io non credo di aver mai voluto cambiare tua sorella, non conscientemente almeno..lei non vuole essere cambiata, ma non è possibile rimanere uguali a se stessi per tutta la vita, è impossibile farlo quando si è da soli, è ancora più improbabile farlo quando si inizia un rapporto con un'altra persona lei è cambiata grazie a quello che io e le abbiamo, non perchè è stata una cosa che ho fatto io..ed io sono cambiato a mia volta, non avrei mai pensato di potermi innamorare di un qualcuno talmente diverso da me prima di conoscere Eve..non dico certo di esser diventato un elfo con elasticità mentale, ma per stare insieme alla persona che si ama bisogna pur smussare qualche angolo.." lui si sente cambiato da quando sta con Eve e la cosa non gli pesa nemmeno più di tanto..si stringe nelle spalle e poi scaccia l'aria con la mano guardando Adam " Non c'è niente di cui tu debba ringraziarmi Adam..."


ADAM
Annuisce alle parole dell’elfo, passandosi la lingua sulle labbra per umettarle. “Io non ho mai perso la speranza Calen e ho promesso a me stesso che avrei fatto di tutto pur di poterli incontrare un giorno. Mi piacerebbe semplicemente che mia sorella non fosse così testarda..” Dog continua a lasciarsi coccolare fino a che non avverte un rumore fuori dalla stalla e schizza via veloce all’inseguimento di un qualche animale. “Io la penso esattamente come te, sai? Da quando sono arrivato a return mi sono accadute un sacco di cose che sarebbe stato alquanto strano se non fossi cambiato. Ed è la stessa cosa che è successa a Eve con la semplice differenza che lei non lo ammetterà mai. Fidati però se ti dico che lo hai fatto Calen.. lei è diversa da quando sta con te. Non è di certo una santa.. ma è cambiata. Eve e l’amore erano due cose che stonavano se messe nella stessa frase” Si alza, guardando fuori dalla stalla per non perdere di vista il cane “Quando si parla d’amore nessuno può scegliere chi amare. Arriva e basta.. io credo sia così..” Porge la mano all’elfo “invece si che devo. Mi hai ascoltato e avevo davvero bisogno di parlare con qualcuno che potesse capire come mi sento. E poi tu ormai sei uno di famiglia, no?” Sorride “adesso però devo andare a recuperare il mio amico.. non è sicuro per lui la fuori. Purtroppo i lupi sono un gradino sopra la catena alimentare dei cani. Ci vediamo.. Calen..”


CALEN
" Il problema di tua sorella è che tende a considerare il cambiamento come qualcosa di negativo, quando invece non c'è niente di male nel cambiare.." si alza anche lui, è ora che rientri a casa, stringe la mano di Adam e gli sorride, è felice di averlo incontrato di nuovo, questa è la prima volta in cui hanno avuto l'occasione di scambiare davvero due parole.."già, io adesso faccio parte della tua famiglia e tu fai parte della mia..a presto Adam, è stato bello vederti di nuovo.." Prima di uscire dalla stalla a sua volta si prenderà cura di Muffin, poi tornerà a casa, perchè lui è un elfo fortunato ed ha un padre ed una madre ad aspettarlo..e magari sua mamma ha anche preparato qualche biscotto..

ADAM&CALEN
view post Posted: 17/12/2011, 15:31 The Return MEMORIES - >> 05
Ieri sera a Londra.


<_Catherine_><la signorina qui presente http://data.whicdn.com/images/18845101/218985_980_large.jpg -ha una enorme sciarpa di lana avvolta attorno al collo- sta tornando adesso da un pomeriggio pazzo di shopping. Ultimamente ha sempre la testa fra le nuvole ed è perennemente attaccata al cellulare ad aspettare una chiamata che ancora non è arrivata. Sta rientrando adesso a casa proprio in questo momento e una volta varcata la porta, appoggia la borsa su un mobile e vi cerca all’interno il cellulare> Ehi voi.. sono a casa! <infila tutto il braccio nella borsa> dove diavolo l’ho messo? <ò_ò>

<@Darius_><lui è seduto in poltrona, sorseggia il suo te, che gli ha preparato Liz poco prima, la quale è andata a riposare un po'. Sentendo Cathy rientrare a casa si alza e le va in contro, facendole segno di far piano> eh.. si può sapere cosa urli? non siamo ancora sordi.. e se cerchi il tuo telefono, è li sul tavolo.. <se l'era scordato a casa *_*> prima ha suonato.. ma non ho idea del perchè <le è arrivato un messaggio, ovviamente.. ed è proprio il messaggio che aspettava> devi uscire di nuovo? avrei voglia di fare due parole con te.. Catherine.. <...>

<_Catherine_><si affaccia in stanza, continuando a a cercare in borsa e abbassa anche il tono della voce> oh scusami, Liz dorme già? <guarda di sopra ma non appena il padre le dice che ha dimenticato il cellulare a casa, si fionda in salone vicina al tavolino e legge il messaggio come se dovesse portare notizie che han a che fare con la vita e la morte. Sorride mentre legge, a momenti nemmeno si rende conto che il padre le sta parlando> Eh? <lo guarda un po’ con il sorriso da ebete, poi annuisce> Ah si certo.. non devo uscire. Di che vuoi parlarmi? <eh vedi tu> Non hai letto il mio messaggio, vero? <spalanca gli occhi, nell’eventualità che Darius sia davvero riuscito a leggerlo>

<@Darius_><si osserva la scena della figlia e la guarda un po' perplesso> allora se non devi uscire.. siediti.. e lascia quel telefono, per qualche minuto, se non ti è troppo difficile.. <che abbia capito che Cathy sta facendo qualcosa? chissà.. comunque il messaggio di Steph diceva più o meno "scusa se non mi sono fatto vivo prima ma sono stato impegnato con il lavoro e la casa, visto che mio padre non è ancora tornato. ma non faccio altro che pensare a te ed ho una voglia incredibile di vederti"> sembra che questo telefono sia diventato più importante di tutto il resto.. <e mentre glielo dice si siede e la guarda> no.. non so nemmeno come si usa Cathy..

<_Catherine_> <nel mentre che il padre parla lei risponde al messaggio così: *Vorrà dire che dovrai farti perdonare per questo ritardo. Dovrai impegnarti parecchio perché anche io muoio dalla voglia di vederti.. e più passano i giorni, più dovrai fare.” Molla il cellulare sul tavolino e dopo essersi tolta la giacca si mette seduta> Sai, il cellulare di una ragazza è come se fosse un diario personale e ciò vuol dire che deve stare fuori dalla portata dei genitori.. <gli sorride, non vuole che si insospettisca troppo> E’ solo un telefono papà.. ed è l’unico modo che ho per comunicare con i miei amici <??> qui.. su non prendertela.. <si allunga per toccargli un braccio, sempre sorridente> di cosa volevi parlarmi? <per la serie, cambiamo discorso>

<@Darius_> non credo di seguirti Catherine.. lo sai.. per me tutto questo è un mondo un po' troppo nuovo.. <intanto il cell di Cathy squilla di nuovo.. Steph credo abbia risposto.. ora voglio vedere cosa fa> comunicare con i tuoi.. amici.. ok.. <quando le tocca il braccio lui la trattiene e se la tira in collo, come se fosse ancora piccola> voglio sapere che conbini Catherine.. credi che non sappia che la scorsa notte sei rientrata all'alba? <la sera che era con Steph> Liz vuole che ti lasci in pace ma.. non ci riesco.. siamo in un mondo che non conosciamo.. e non possiamo difenderci.. ed io ho paura che tu ti infili in qualche casino.. <è preoccupato>

<_Catherine_> E’ tutto nuovo anche per me papà.. io nemmeno sapevo cosa significasse avere un cuore che batte, arrossire davanti alla gente.. perdersi e cercare di cavarsela da soli.. <sente squillare il telefono e si volta verso il tavolino. Sta morendo dalla voglia di leggere l’sms ma alla fine si trattiene, accoccolandosi tra le braccia del padre quando se la tira a se> Non sto facendo niente di male, davvero.. ho conosciuto delle persone, dei musicisti.. <e fin qui è tutto vero> è divertente la vita a Londra qui non ci si annoia mai.. <appoggia la testa sul petto del padre e continua a guardare il cellulare di sottecchi> Non ho fatto niente che un ragazzo umano della mia età non abbia già fatto da tempo.. <chissà come la interpreta questa frase Darius.. in ogni caso lei non resiste più, si allunga e prende il telefono per leggere il messaggio, facendo attenzione a mettersi in maniera tale che il padre non possa leggere xD>

<@Darius_><il fatto che cathy non sia corsa a recuperare il telefono, gli va bene al padre e dato che lei si accoccola, lui ne approfitta e se la coccola un po'> musicisti.. quindi la tua passione, quella di cantare.. vedo che ti è rimasta anche da umana.. <la ascolta e nota però il suo fissare il telefono.. sta per dire qualcosa ma lei alla fine lo prende e lui sospira> catherine.. ti ho chiesto di rimanere 10 minuti senza quel coso.. vuoi dirmi cosa c'è di così importante che non ti permetta di parlare con me in santa pace? <ovviamente il pessaggio di Steph è: "vediamoci tra mezz'ora al pub"> Stephan.. lo hai conosciuto? <ò_ò>

<_Catherine_> Si, la mia seconda passione.. <ci tiene a sottolinearlo> sai com’è, non penso di poter andare in giro con una spada, qui a Londra, come se fosse normale.. mi arresterebbero credo.. <legge il messaggio, con una certa tristezza anche perché ascolta quel che sta dicendo Darius. Vorrebbe andare al Pub e anche di corsa, ma ha promesso di dedicarsi al vampiro questa sera e Catherine mantiene le promesse. Per cui risponde così: *Stasera non posso, saluta gli altri da parte mia e preparati a una mega serata. Organizzata da te, possibilmente da soli.. XOXO* Lo rimette sul tavolino e guarda negli occhi il padre, sbattendo le ciglia> scusa.. ma.. è importante. Sai.. era proprio lui.. l’ho conosciuto e siamo anche diventati amici. Non voglio sospetti qualcosa se non gli rispondo.. <ceeeeeeerto!!>

<@Darius_> la tua seconda passione.. <gli viene da sorridere> sai credo che avresti bisogno di girare con la tua spada.. data la gente poco raccomandabile che si trova in giro.. <sospira aspettando che smette di usare quell'oggetto infernale e poi la guarda> era.. lui? siete diventati amici? <ok, la cosa un po' lo ha sconvolto> no aspetta.. e quando è successo scusa? l'ultima volta mi hai detto che non sapevi come avvicinarlo e ora.. hai anche il suo numero? <ovviamente Steph risponde al messaggio proprio in questo momento *mi dai buca stasera? non riesci proprio a liberarti? tra due giorni devo andare fuori città e ho voglia di vederti da sola.. mi manchi* ma ovviamente prima che Cathy prenda il telefono, lo recupera Darius ma ancora non lo legge e guarda la figlia> la.. verità.. <cathy vuole che tu non menta più.. l'ha capito, mica è scemo>

<_Catherine_> Non vado mai in giro la notte da sola papà.. e i miei amici son brave persone non devi preoccuparti.. <steph l’ha salvata da un vampiro e se c’è una persona con la quale si sente sicura a girar per Londra, beh è lui> L’ho incontrato in quel pub di cui mi hai parlato tu. E’ successo un po’ di sere fa papà.. non ho avuto modo di aggiornarti, scusami io.. <spalanca gli occhi quando Darius riesce a prendere il telefono prima che ci arrivi lei. Non ha idea di cosa abbia risposto Steph ma in ogni caso non vuole che il padre legga. Le vengono gli occhi lucidi> Papà va tutto bene.. io.. forse avrei dovuto trovare un attimo per dirtelo e per raccontarti cosa ho scoperto ma.. <sospira, si sta ingarbugliando da sola e ha un tremendo magone legato alla paura che il padre possa leggere qualcosa di sconveniente. Allunga la mano> per favore.. ridammelo.. <è in preda all’ansia e tempo due minuti scoppia a piangere>

<@Darius_> avresti dovuo dirmelo Catherine.. se ti ho chiesto di avvicinarti a lui, sai bene perchè.. e avrei gradito che tu me lo avessi detto prima.. <sospira e continua a tenere in mano il telefonod ella ragazza. alla fine si alza pure dalla poltrona mollando li la figlia> dimmelo ora cosa hai scoperto.. perchè non capisco cosa c'entri lui, con questo coso <il telefono> ed il fatto che tu sembri terrorizzata che lo abbia io.. <lui non sa leggerlo, figuriamoci.. per cui non c'arriva capire che cathy ha paura che legga il messaggio> prima dimmi cos mi nascondi.. e poi te lo rendo.. <la ricatta °°>

<_Catherine_> Lo so e hai ragione avrei dovuto parlartene prima ma mi sono lasciata un po’ <!!> trascinare dagli eventi.. <guarda il cellulare e poi suo padre che si alza lasciandola tutta sola sulla poltrona. Non sa che fare e presa dal nervosismo nemmeno si ricorda che suo padre è impedito con la tecnologia> avevi ragione tu.. è un cacciatore e come lui suo padre.. lui.. <deglutisce e nel mentre le scappa anche una lacrima> mi ha salvata da un vampiro la prima sera che ci siamo conosciuti.. per questo siamo diventati amici anche se lui non sa che io ho capito cosa ha fatto.. <non aggiunge altri dettagli, anche perché sono cose difficile da dire a un padre che pensa ancora che sia immacolata> adesso posso riaverlo, per favore?

<@Darius_> lo immaginavo.. <che fosse un cacciatore... Darius lo aveva nasato fin dall'inizio> ti ha salvata da.. un vampiro? <ok, davvo la cosa ha del ridicolo> ti ha.. salvata Cathy? in che senso? vuoi dire che ha impalettato il vampiro riducendolo.. in cenere? <ecco lui non è molto favorevole> è.. assurdo.. non posso dire a liz che il suo bisnipote è un cacciatore! ne soffrirebbe troppo.. <alla fine guarda la figlia senza capire e le lancia il telefono sulla poltrona> sei diventata amica di un cacciatore e il tuo unico desiderio è riavere il t elefono? Chaterine ti sei dimenticata COSA sei???? <si è alterato Darius °° giusto un po'>

<_Catherine_><annuisce> Mi aveva soggiogata, ero in trappola e se non fosse arrivato lui chissà cosa sarei diventata. Non ho i miei poteri qui e non mi aspettavo di incappare in un vampiro che per giunta, temo sia imparentato al nonno.. <altro dettaglio che non aveva raccontato al padre. Ha anche regalato l’anello a Steph *_*> Perché non puoi dirglielo? Guarda che nonostante il suo mestiere Steph è un bravo ragazzo.. e sono certa che sia a lui che a Liz farebbe piacere sapere l’uno dell’altra. Avanti papà.. <afferra il telefono, ma ancora non legge il messaggio perché ha ben capito che suo padre è giusto un attimino arrabbiato> Come posso dimenticare cosa sono? Io.. mi sto semplicemente godendo la mia vita da umana, cosa c’è di sbagliato? <eh.. niente U_U>

<@Darius_> quindi.. dovrei ringraziarlo di aver.. ucciso un vampiro.. ottimo.. <questo non lo aveva certo preventivato.. va verso la finestra.. il suo umore è difficile da gestire da umano> lo sai cCatherine che se scopre quello che siamo.. non esiterà ad ucciderci? Non posso dirlo a Liz.. e non posso fargli conoscere ne Antony ne Stephan.. sarà un bravo ragazzo come dici ma.. quando scoprirà chi è Liz, come temi reagirà? <si volta verso la figlia, si è calmato.. è solo triste.. e ovviamente arriva un altro messaggio *ok, ho capito.. ci sentimao quando torno allora.. fai la brava*> lui.. è sbagliato.. <gli indica il telefono> non sono così.. idiota Catherine.. quanto siete.. amici? <....>

<_Catherine_>No dovresti ringraziarlo perché ha salvato tua figlia.. sarei morta papà, morta se non ci fosse stato lui e a quel punto temo non sarebbe stata così importante questa differenza tra razze.. <legge i messaggi ma non risponde, lo farà dopo quando sarà da sola. Adesso non vuole innervosire il padre e soprattutto stan parlando di una cosa seria> Non è necessario che lui lo sappia. Non ha il minimo dubbio su di me, di questo ne sono certa.. così come sono certa che non mi farebbe mai del male.. <si alza e raggiunge, lentamente, Darius vicino alla finestra> e non lo farebbe nemmeno a voi anche se dovesse scoprirlo.. e il motivo per cui ne sono certa non è perché noi a breve torneremo a Retun ma perché.. io.. <abbassa la testa e fa una lunga, lunghissima pausa> Io.. sono stata con lui.. <:o>

<@Darius_> non ha il minimo dubbio ma.. lo saprà Catherine.. se conoscerà Liz saprà che gli hai mentito.. <quando si avvicina lui la guarda, dispiaciuto> non dovevo farti finire in tutto questo.. non era giusto.. sapevo che sarebbe finita male.. <le passa un braccio attorno alle spalle e la tira verso di se, baciandole la testa> mi dispiace Catherine.. davvero.. ho pensato che vista l'età per voi sarebbe stato facile fare amicizia ma.. non avevo capito come poteva finire.. <sospira> forse dovresti tornare a Return.. <....>

<_Catherine_> Ma non è necessario che lui sappia che Liz è esattamente quella Liz! <non vuole che Steph scopra in quel modo cosa è lei in realtà. Lo ferirebbe troppo e non vuole fargli questo, perché beh.. a lei il ragazzo piace davvero tanto, se non si fosse capito. Quando Darius l’abbraccia lei scoppia in lacrime e stringe nelle mani la camicia del padre. Singhiozza perché non vuole andare via da Londra.. non ancora.. e non adesso> Non è colpa tua e nemmeno mia. E’ successo e basta.. non mandarmi via adesso, papà.. non senza che io abbia la possibilità di spiegarmi..

<@Darius_><se l'abbraccia e sospira quando la sente piangere> Catherine.. non dirò a Liz quello che deve o non deve dirgli se vorrà conoscerlo.. ma non voglio più che tu soffra per questo.. <alla sue ultime parole si sente davvero dispiaciuto, la colpa è davvero sua> non ti sto mandando via Catherine.. se non vuoi andartene non ti manderò a return con la forza ma.. vi state solo facendo del male.. e prima o poi dovremo tornare sull'isola.. e quando accadrà dovrai dirgli addio.. sei certa di.. voler proseguire? <lui fosse possibile la rimanderebbe a casa ora.. pur di tenerla lontana da quel ragazzo òò>

<_Catherine_><continua a piangere restando abbracciata a lui. Si rende conto che non possono essere di certo loro a dire a Liz cosa deve o non deve dire> Lo so.. so che prima o poi dovremo andarcene ma non voglio che lui abbia il dubbio che la mia è stata semplicemente una trappola. Doveva essere così ma.. le cose son andate diversamente. Voglio avere la possibilità di parlargli quando e se lui saprà cosa siamo.. <solleva la testa e lo guarda con gli occhi ancora pieni di lacrime> ho combinato un pasticcio papà ma lui.. mi piace davvero..

<@Darius_> <le asciuga il viso con le dita e la guarda, un po' triste> le cose non vanno mai come dovrebbero andare Catherine.. e tu hai scoperto i sentimenti umani.. e ci sei cascata dentro in pieno.. quello che mi dispiace è che sia proprio Stephan ad essere quello che.. ti fa battere il cuore.. <le bacia la fronte e poi la lascia> lo so che ti piace.. e forse è grazie a luic he hai dimenticato Ephram, no? <già °°> ma temo che tu sia caduta dalla padella nella brace.. no? <torna alla finestra> credo che andrò a letto.. ne riparleremo domani, ok? così potrai rispondere a quel coso.. se vuoi.. <...>

<_Catherine_><a lei non dispiace che sia proprio lui invece, perché non le importa quello che fa.. le importa chi lui è davvero> Lui è speciale papà non ha nulla a che vedere con Ephram.. lui.. è stato chiaro con me fin da subito e so per certo che non si sarebbe mai spinto oltre con me se io avessi messo un paletto.. <forse sarebbe stato meglio se lo avesse fatto perché ho idea che tornata a return starà malissimo> Mi ha sempre rispettata e io lo sto riempiendo di bugie.. <scioglie l’abbraccio dopo che Darius le ha ripulito il viso dalle lacrime. Poi torna a sedersi sulla poltrona e prende il cellulare senza ancora scrivere nessuna risposta> Non sono io ad essere caduta nella brace stavolta.. <chiude gli occhi e si rannicchia tutta sulla poltrona> va bene.. buonanotte..

<@Darius_><le accarezza la testolina quando lei si rannicchia nella poltrona> credo che entrambi siate finiti in una situazione più grossa di voi.. <sospira> mi dispaice per aver urlato stasera.. mi è difficile controllarmi.. da umano.. <e dopo averle dato di nuovo la buonanotte si allontana per andare in camera da Liz.. il telefono di Cathy però suona di nuovo.. ed è sempre Steph.. *cathy.. è successo qualcosa? mi sto iniziando a preoccupare.. magari rispondimi, anche un vaffanculo va bene!*>

Catherine-Darius

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<_Catherine_>E tu scusami per non avertelo detto subito.. io.. ho solo avuto paura papà.. <si prende le coccole e, restata sola, sobbalza quando sente nuovamente la suoneria che indica che è arrivato un messaggio. Lo legge e ci mette un po’ prima di rispondere. Ha una gran voglia di vederlo adesso.. di stringerlo e di godersi fino all’ultimo minuto che ha a disposizione sulla terra. Scrive il messaggio di risposta, inserendo semplicemente il suo indirizzo. E’pazza.. vuole che la raggiunga a casa con i suoi dentro :o>

<@Steph_><quando finalmente il telefono suona lui legge il messaggio in un secondo. molla quello che stava facendo ed ovviamente si dirige all'indirizzo che cathy ha scritto.. ci metterà un po'.. ma quando alla fine arrriva sotto casa della ragazza le manda un nuovo messaggio *se volevi farmi correre, ci sei riuscita.. ora o esci di casa o mi dici che succede*. Si è preoccupato.. teme che sia successo qualcosa, magari alla compagna del padre, che sa che è incinta.. si è fatto un sacco di film>

<_Catherine_><aspetta una sua risposta e quando legge il messaggio si guarda attorno, poi si alza e molto silenziosamente va ad aprire alla porta. Lo guarda, ha ancora gli occhi rossi di lacrime e l’espressione sconvolta. Non sa nemmeno per quale motivo è stata così stupida da farlo andare lì a casa.. ma non ha esitazioni quando fissa il suo sguardo. Lei lo vuole.. è l’uomo che le ha fatto battere il cuore e qualsiasi cosa accada.. niente potrà mai cambiare questo. Scende gli scalini che portano in strada e lo abbraccia, piangendo e stringendolo come se fosse davvero l’ultima volta che lo vede>

<@Steph_> cathy.. <quando la vede aprire la porta lo nota che qualcosa è successo. non fa in tempo ad avvicinarsi che lo fa lei.. e quando lo abbraccia piangendo pensa che sia davvero successo qualcosa> che è successo? ho fatto prima che potevo.. <la stringe a se continuando a guardarla> è successo qualcosa alla compagna di tuo padre? quando non ho avuto risposta ho pensato che fosse successo qualcosa.. Cathy perchè piangi? <le prende il viso tra le mani alla fine e glielo solleva> ehy.. dimmi che succede..

<_Catherine_><non può dirgli cosa è successo davvero, non può farlo adesso prima che suo padre decida se fargli incontrare o no Liz. Non è una decisione che spetta a lei anche se adesso sarebbe pronta a dirgli la verità. Chiude gli occhi quando lui le prende il viso tra le mani, e continua a piangere> Portami via Steph.. portami via di qui, da Londra.. <scuote la testa quando lui chiede della compagna del padre, a lei non è accaduto niente e non vuole si preoccupi per quello. Vorrebbe solo poter sparire con lui per sempre e non dovergli dire mai addio. Per la cronaca la porta è ancora aperta alle loro spalle>

<@Steph_>portarti.. via? Cathy ma che dici? <infatti lo vede che la porta è ancora aperta e sospira. la prende per la vita e la riporta dentro, che in strada non gli sembra il caso. si ferma sulla porta e la guarda baciandole la fronte> hai litigato con tuo padre.. è per questo che piangi? non ti porto da nessuna parte se prima non ti calmi e non mi spieghi cos'hai.. <è preoccupato, poverino..>

<_Catherine_><lascia che lui la guidi fin dentro casa e una volta lì, si appende con le mani al suo giubbino e poggia la testa al suo petto. Stasera va così.. è in crisi perché non è abituata a mentire> si.. ho litigato con mio padre.. <e questa non è proprio una bugia, una discussione c’è stata anche se poi è finita a coccole> Non possiamo stare qui non voglio che ci vedano.. io.. io sono diversa da te Stephan.. <diversa è dire poco. E’ ciò che lui uccide ogni giorno. Solleva la testa e lo guarda con gli occhi sempre gonfi di lacrime e la voce roca, rotta la pianto>

[00:34] <@Steph_><le mette la mano sulla bocca e la guarda> ok.. andiamo da me, va bene? <richiude la porta alle loro spalle e le prende la mano trascinandosela dietro> tuo padre finirà per odiarmi.. ma non mi importa.. non credo di volerti lasciare in questo stato.. <si volta e la guarda, fermandosi poi solo quando sono in strada, qualche metro distanti dalla casa> se tu fossi uguale a me non mi piaceresti Catherine.. questo è certo.. andiamo.. che qui si gela.. <e riprende a camminare, sempre tenendola epr mano>

<_Catherine_><annuisce, preferisce uscire piuttosto che farsi beccare in casa con lui. Non ha idea di come potrebbe reagire Darius o forse ce l’ha ed è appunto per questo che lo segue senza fare storie. Quando poi lui si ferma per strada lei lo guarda e gli stringe la mano più che può> Se mi conoscessi davvero mi odieresti Stephan.. io non sono la persona che tu credi che io sia.. <sembra un po’ che stia parlando presa da quel tumulto di sentimenti che avverte adesso. Come ha detto il padre non è facile gestire certe sensazioni da umana. Insomma Steph potrebbe attribuire queste parole al fatto che è sconvolta> Ma io voglio averti.. finchè sarò qui voglio averti.. <si attacca al suo braccio e lo segue fino a casa restandosene in silenzio e praticamente incollata a lui. Fa freddo e non ha nemmeno preso la giacca>

<@Steph_><bè anche lui alla fine nasconde un segreto, quindi direi che sono uno a uno.. il problema è che lui non sa che cathy sa @_@> credo di aver visto molti lati di te.. e non sono per nulla preoccupato.. <quando si aggrappaa lui se la stringe a se, abbracciandola> sei senza giacca.. <già se ne accorge solo ora. si toglie la sua quindi e gliela mette, riprendendo poi a camminare> senti.. smettila con questi discorsi del finchè sono qui voglio averti.. o non sono chi pensi che io sia.. abbiamo una ccordo no? stiamo assieme finchè tu rimarrai a londra.. e io lo voglio.. altrimenti non sarei corso come uno scemo a quest'ora di notte a casa tua.. ok? <si volta e la guarda> mi piaci Catherine.. sul serio.. e voglio stare con te finchè potremo farlo.. <si ferma e la guarda in viso, li in mezzo alla strada> ok?

<_Cathy_><segreto che Cathy conosce e che pare essere un serio problema stando alle parole di Darius> Questo è quello che credi.. <si sistema la giacca e lo guarda> prenderai freddo.. <sorride amaramente al pensiero che non avrebbe avvertito il freddo se fosse stata quello che è realmente, un vampiro. Poi lo ascolta e sospira, annuendo> si abbiamo un patto.. e non voglio che tu penso che non ho intenzione di rispettarlo perché anche tu mi piaci Stephan.. mi piaci come mai nessuno mi era piaciuto prima.. <si è concessa a lui non a caso> Ma voglio che mi prometti che qualsiasi cosa accada.. tu ricordi sempre che non ho mai finto con te. Io.. voglio che tu questo lo tenga bene a mente.. <gli prende la mano e se la porta sul petto dove adesso c’è un cuore che batte. Le lacrime riprendono a scendere e piano piano, si solleva sulle punte per arrivare a baciarlo.. un bacio pieno di sentimento reale, vero>

<@Steph_>smettila.. ok? lo so che ti piaccio.. me lo hai fatto capire l'altra sera Cathy.. <le pulisce il viso dalle lacrime> ed io non ho mai finto con te.. <ricambia il bacioc ome si deve, stringendola a se.. a lui dispiace non poterle dire cosa far realmente nella vita ma è certo che Cathy non capirebbe.. alla fine si stacca da quel bacio e poi senza pensarci troppo su la prende in braccio e riprende a camminare> ti va di cantarmi qualcosa, mentre andiamo a casa? ho voglia di sentire la tua voce.. <le sorride sperando di riucìscire a distrarla un po'>

<_Cathy_><esattamente, non avrebbe potuto dargli una dimostrazione migliore> Più di chiunque altro.. <soride appena mentre lui le pulisce le lacrime ed è felice di sentirsi dire che anche lui con lei non finge. Ovviamente sa del segreto che lui nasconde ma capisce anche che non può andare a raccontarlo in giro, nonostante il loro rapporto.. non sarebbe una storia plausibile visto che lui ignora chi è lei realmente. Si perde il quel bacio e, una volta in braccio a lui allaccia le braccia al suo collo, con la testa appoggiata a quella di Stephan> Cosa vorresti che cantassi? No.. aspetta.. lo so.. <ed inizia a intonare questa www.youtube.com/watch?v=JxPj3GAYYZ0 >

<@Steph_><quando la sente cantare lui sorride> l'hai imparata.. <la ascolta mentre la canta e nel mentre cammina dirigendosi a casa. la tiene stretta a se per non farle prendere freddo e solo quando arriva al cancello di casa, rallenta la presa. la mette giù, per poter aprire il cancello e le sorride> lo sai che sei bellissima quando canti? <e prima che lei possa finire di cantare le bacia le labbra, andando poi ad aprire il cancellino e invitandola a seguirlo> la strada è la solita.. ma.. <si volta e la guarda> stanotte rimani.. perchè non voglio lasciarti tornare all'alba a casa, ok?

<_Cathy_> <ovviamente finisce di intonarla prima di rispondere> io credo sia la nostra canzone questa.. suona stupido ma.. non potevo non impararla. Mi ricorderà te quando non potrò più stringerti.. <<si imbarazza ancora quando le dice che è bellissima> e tu sei bellissimo quando ascolti.. <sorride, e ricambia il bacio alle labbra fermandosi davanti al cancelletto> Io non vorrei mai lasciarti andare.. <inclina la testa e chiude gli occhi, le stanno tornando le lacrime. Poi li riapre e lo raggiunge vicino alla porta> Ma mi godrò tutto il tempo che possiamo permetterci distare assieme.. <gli prende la mano e intreccia le dita alle sue. Catherine sta vivendo il suo sogno.. prima o poi dovrà svegliarsi ma non stanotte. Stanotte sarà sua e forse.. lo sarà per tutte le notti a venire>

<b>Catherine-Stephan
view post Posted: 13/12/2011, 12:38 The Return Incidents - >> 05
Questa notte..

LISA JANE
Era una fredda sera per chi, come lei, potesse ancora sentire il freddo sulla pelle, una di quelle sere in cui vorresti restare al caldo nel tuo letto, nella tua stanza... protetta da mille coperte come se fossero un morbido scudo per difenderti da tutto il male che c'è fuori.
Eppure in quella fredda sera una ragazza era in giro per il villaggio...per i più è impossibile capire il perchè ma la mente di un artista lo sa.. cercava ispirazione nelle piccole cose che in una vita come la sua non aveva avuto, dipingere la vita, imprimerla in una tela per sempre...e prima di tutto questo era necessario imprimersela nella memoria..indelebilmente. Spettatrice di qualcosa che non aveva sperimentato per intero, forse per destino, forse anche per paura, forse semplicemente per come è fatta.
Camminava per le vie del villaggio, le mani fredde nelle tasche del cappotto e il ticchettio degli stivali sulla pietra del villaggio mentre si aggirava per i vicoli bui percorrendo quella strada che tante volte aveva percorso, dalla piazza del villaggio fino alla parte più alta di esso passando per viottoli conosciuti bene e per questo ritenuti sicuri, il passo calmo guardando davanti a sé con quel poco di luce artificiale soffusa che c'era ad illuminare le case strette e vicine tra loro che caratterizzano quel punto del villaggio.

LOUIS
Ed era la stessa fredda notte quella in cui si muoveva il vampiro. Louis non era mai stato un freddo calcolatore come era in quei giorni, non nutriva spesso sete di vendetta, ma quelli a Return erano giorni difficili anche per vampiri esperti come lui. Era diventato impossibile controllarsi con tutto quel sangue elfico di cui si era nutrito e, sicuramente, non sarebbe riuscito a fermarsi di fronte al fatto che, quella che stava seguendo, era una delle donne di Armand. Saltava da un tetto all’altro al villaggio, silenzioso come la notte, agile come un felino e con lo sguardo attento a seguire il più minimo spostamento della strega. Lei si era innamorata di Armand, lo aveva avuto, anche da umano, e per Louis era arrivato il momento di ristabilire l’ordine. Si fermò, all’improvviso su un tetto, accovacciato e sempre con la stessa eleganza che lo contraddistingueva. Saltò giù, arrivando alle spalle di Lisa. Si conoscevano già, l’avevano incontrata per la prima volta lui e Armand al villaggio, ma non avevano più avuto occasione di rivedersi. Ma era giunto il momento di farle visita.
“Lisa.. quale piacere rivedervi..”
Sapeva che l’avrebbe spaventata arrivandogli così alle spalle, ma il suo volto era rilassato e sorridente. Celava perfettamente le sue vere intenzioni. Dopotutto, non era mai stato un vampiro come lo era in quei giorni.

LISA JANE
La strega non si era minimamente accorta di essere seguita...e dopotutto come avrebbe potuto, nemmeno un udito sviluppato avrebbe potuto sentire gli spostamenti del vampiro e lei non aveva nemmeno quella capacità per cui proseguiva tranquilla a camminare nei vicoli con l'unico rumore che le faceva compagnia: i suoi passi lenti e cadenzati.
Non sentì nemmeno il vampiro atterrare alle sue spalle e anzi proseguì con il suo passo ancora per qualche secondo, il tempo necessario per udire la voce di louis che la fermò di colpo, ancora non si era voltata e ancora non aveva riconosciuto la sua voce avendolo incontrato una sola volta ma il fatto che quella voce così tranquilla e sicura conoscesse il suo nome la fece trasalire di colpo voltandosi e spalancando gli occhi così chiari da non riuscire nemmeno a stabilire se fossero verdi o azzurri.
"L...Louis..." come avrebbe fatto a non riconoscerlo in fondo dall'aspetto non era cambiato di una virgola con il passare del tempo, immaginò che fosse un dono e una condanna dei vampiri... "piacere dici? immagino... sì.. immagino di sì..." pensò si trattasse di una coincidenza che il vampiro passasse solo da lì e l'aveva vista... ma comunque aveva sperato, dopo aver detto addio ad Armand, che non avrebbe più rivisto nessuno di loro... una parte di lei sentiva il ricordo di quello che di bello c'era stato con Armand e un'altra parte sentiva il ricordo di tutto il peggio di sé che era uscito fuori a point of evil e non voleva sentire nessuna delle due cose, per questo non si avvicinò al vampiro ma rimase a quei pochi passi di distanza da lui indicando dietro di sé come indicasse una meta da raggiungere "in realtà stavo andando..." dove? non aveva nemmeno lei una meta ben precisa...camminava solamente... ma doveva pur dirgli qualcosa... "stavo andando via.."

LOUIS
Non sembrò affatto meravigliato nel vederla sobbalzare, dopotutto il suo intento era proprio quello di coglierla di sorpresa, come se il loro fosse realmente un incontro casuale. Rimase fermo di fronte a lei, senza muovere un passo. Avvertiva ogni sensazione della ragazza, sapeva che la sua presenza, le aveva riportato alla mente Armand. “E’ un piacere, soprattutto quando si incontrano persone con le quali si è condiviso qualcosa..” Ogni momento che Lisa aveva vissuto con il fratello, faceva parte anche dei suoi ricordi. Lui la conosceva meglio di quanto lei immaginasse. Fece qualche passo e, una volta arrivatole abbastanza vicino, allungò una mano per prendere quella della strega e portarsela alla labbra. La sfiorò e sollevo lo sguardo, senza ancora lasciarle andare la mano. “Non vi tormentate Lisa, lo so che la mia presenza vi turba ma.. non avete di che preoccuparvi..” Lasciò andare la mano e si rimise composto, eretto, sistemandosi i capelli che gli erano ricaduti davanti. Louis era molto bello, e il fatto che non stesse reprimendo i suoi istinti accentuava quella bellezza. Si guardò attorno, sapeva che erano soli, ma volle creare l’atmosfera. “Non dovete temere, siamo soli.. lui non c’è. Se la starà spassando con una delle sue tante, donne..” Voleva ferirla? Forse. Dopotutto Armand doveva rimanere suo e di Lestat. “Non c’è alcun bisogno di scappare da me.. io non sono lui” In quel momento, era anche peggio, forse. “E in ogni caso, fossi in voi, cercherei il mio soggetto in un altro posto. Queste mura sono così.. fredde. Non vi si addicono e non si addicono alla vostra arte..” Le porse la mano, guardandola amichevolmente. “Avanti, venite con me..” Quella che sembrava una richiesta, in realtà era un ordine al quale, Lisa, non poteva sottrarsi.

LISA JANE
Lui la conosceva meglio di quanto lei sapesse ma al contrario lei non lo conosceva affatto...infatti la sua espressione alla prima frase del vampiro sembrò di stupore, sapeva perfettamente che lui magari aveva sentito quello che accadeva con armand e che sapesse quello che lei pensava ma non poteva dirsi il contrario.. "Forse tu reputi che abbiamo condiviso qualcosa...per quanto riguarda me...non...non ho condiviso proprio nulla con te..." soprattutto non armand che sapeva bene dall'inizio di non averlo mai avuto..non come avrebbe voluto e soprattutto non si è mai messa in testa che Louis e Lestat avrebbero diviso Armand con lei.
Lasciò che lui le prendesse la mano quasi senza farci troppo caso ma quando ne sfiorò il dorso con le labbra spalancò gli occhi come appunto non se lo aspettasse e poco dopo ritirò la mano infilandola nuovamente nella tasca... "Se avessi voluto nutrirti di me non avresti certo atteso tanto...non avrei nemmeno avuto il tempo di accorgermene...quindi...non mi preoccupo per questo.." ma quando sentì esattamente cosa provava e il perchè della sua titubanza dalla voce del vampiro si zittì di colpo richiudendo le labbra... l'aveva ferita sì con quelle parole e sapeva che era assolutamente inutile negarlo a chi può leggerti nei pensieri...ma d'altro canto era assolutamente inutile anche ammetterlo. "già... non sei lui.. ma scommetto che già sai tutto.." sul fatto che si sono detti addio e che non devono più vedersi "quindi perchè tormentarmi? non voglio sapere delle sue donne... voglio... vivere la mia vita e basta..." peccato che non la stava vivendo affatto per ora...intrappolata da un sacco di pensieri e ricordi e per niente decisa ad andare avanti...almeno nell'anima benchè le sue parole anche quelle dirette a sé stessa dicessero il contrario.
Quando parlò della sua arte e di quello che ricercava per la sua ispirazione sospirò profondamente... "Credo che tu sappia Louis... che... l'arte spesso se non sempre lascia trasparire l'animo di chi la interpreta..." crede che lo sappia perchè vista la sua età ha immaginato abbia visto e apprezzato molte opere e che leggere nella mente delle persone aiutasse ulteriormente a capirlo... e in questo momento il suo animo è abbastanza vuoto e freddo.
Quando le porge la mano con l'invito ad andare è titubante un secondo... tutto le direbbe di non farlo...di continuare per la sua strada e lasciarsi alle spalle Louis e tutto quello che rappresentava...ma qualcosa glielo impedì...qualcosa nella sua testa le diceva che doveva andare...che non aveva altra scelta...e anche conoscendo il potere del vampiro quando si è sotto la sua manipolazione è impossibile accorgersene...quindi gli prese la mano guardandolo per quello che sembrava un minuto interminabile e poi rispose... "Va bene... allora andiamo..." non chiese nemmeno dove dovessero andare...sarebbe andata e basta...senza sapere quale fosse la meta in realtà.

LOUIS
La guardò, accigliandosi come se sembrasse dispiaciuto per quanto la ragazza aveva appena detto. Certamente lui e Lestat non avrebbero mai condiviso Armand con nessuno, ma Lisa lo aveva avuto e questo era un dato di fatto. “Non sono io che lo reputo Lisa, è proprio quello che è accaduto.. immagino tu sapessi che tutto quello che succedeva con Lui, si ripresentava esattamente nella *nostra*..” sua e di Lestat “..testa, come se fossimo noi stessi a viverlo in prima persona.. è fastidioso lo so. Ma chi sceglie uno di noi tre deve accettarci tutti.” Afferrò la sua mano e iniziò a camminare con una calma estrema, non aveva fretta.. si sarebbe goduto quel momento fino in fondo, anche il morso non era così urgente. Aveva già cacciato e bere da Lisa, in quel momento, non era poi così indispensabile, Non era ciò che il vampiro bramava, non ancora. “Non tutti i vampiri sono così veloci come credi.. anzi, al contrario, a molti di noi piace.. giocare.. prima di arrivare all’atto di mordere vero e proprio” Lui solitamente non era così. Forse Armand gli aveva parlato di quanto fossero diversi, peccato che Lisa non stringeva la mano a quello stesso Louis. Proseguì lungo un viale che portava direttamente nella foresta comune di Return. La notte donava a quel posto migliaia di sfumature argentee che si intonavano magnificamente con i colori di lei. Era molto bella, capiva il motivo per cui il fratello l’aveva voluta. “Vorresti vivere la tua vita e andare avanti, davvero?” Si fermò un istante a guardarla.. poi le sorrise. “e cosa saresti disposta a fare, Lisa, affinchè ciò avvenga? Sai che per arrivare a dimenticare o per lo meno a superare quello che è successo con mio fratello.. devi superare innanzitutto i limiti che la natura umana impone? Come ad esempio, i rimpianti.. hai dei rimpianti, Lisa?” Sempre tenendole la mano, la condusse in una radura che si apriva nella foresta, lì la luce della luna appariva più intensa e i suoi occhi si illuminarono quando, con delicatezza, la fece accomodare su un masso levigato. La fissava “Ditemi, Lisa.. cosa vi sta dicendo adesso il vostro animo?” Ancora una volta, quella che sembrava una richiesta interessata, era un ordine impresso nella mente della strega, vittima, inconsapevole, della mente di Louis.

LISA JANE
Sospira profondamente scuotendo la testa alle sue prime parole... "Cercavo di non pensarci Louis... i miei pensieri erano ben altri rispetto a voi due..." e imagginava che anche questo sapeva perfettamente il vampiro eppure glielo chiedeva anche se conosceva la risposta giusto per ricordarle che ogni momento che lei aveva avuto con armand passava per le menti dei suoi fratelli... o almeno così pensava lei.
Cominciò ad avere paura quando lui parlava di giocare prima di mordere ma ad ogni modo non riusciva a pensare ad un buon motivo per non andare con lui... era l'effetto della sua manipolazione ma questo lei non lo sapeva e continuò a camminare anche se l'espressione che guardava la strada davanti a sé era spaventata... "Ed è questo che vuoi fare Louis? giocare con me prima di mordermi? ...non è così divertente giocare con qualcuno che sa esattamente cosa gli aspetta non pensi?" in realtà no... non aveva la minima idea di cosa l'aspettasse, ma anzi il pensiero che potesse morderla e ucciderla era la sua prima e unica preoccupazione... ma in fondo perchè? li aveva aiutati a riavere Armand andando anche contro sé stessa e non aveva voluto niente in cambio se non rivederlo un'ultima volta... a che scopo ucciderla? e mentre tutti questi pensieri si affollavano nella sua mente capì che ad un vampiro non serviva una ragione o uno scopo per farlo...o almeno lo aveva immaginato...non conosceva louis prima del suo cambiamento e non aveva mai parlato con armand, non del suo carattere almeno o del fatto che fosse così diverso da lui e lestat. Si accorse tardi del fatto che avevano abbandonato il villaggio per la foresta e mentre si guardava intorno ammirando tutto quella che la circondava strinse la mano di louis quasi d'istinto, non poteva riconoscere nel buio tutti i colori e tutto il mondo che gli occhi di un vampiro può vedere nella notte ma tutto quell'oscurità la inquietava anche se non era in grado di sottrarsi, alla sua domanda si voltò verso di lui con un'espressione preoccupata e quasi come non sapesse cosa rispondere... "Non...è quello che vogliono tutti Louis? Essere felici... dimenticare le cose che non si possono avere e... andare avanti sì... in..un modo o nell'altro..." abbassò lo sguardo quando nella radura la fece sedere sulla pietra liscia, non oppose resistenza nemmeno questa volta e si sedette alzando di nuovo la testa a guardare la luna mentre gli rispondeva, non poteva evitare di rispondergli ma non riusciva a guardarlo negli occhi... "Ho molti rimpianti sì... ma non per quanto riguarda Armand... non posso dire che avrei voluto non incontrarlo, perchè per quanto so che non comprenderai le mie parole ci siamo dati tanto a vicenda... anche sapendo che non potevamo sperare in qualcosa di diverso di come è andata..." e Armand per quanto ne sa lei non voleva nemmeno qualcosa di diverso...è quello che è, ama quello che è e ama i suoi fratelli, ma di certo lei non può negare che sia stato importante... "...il mio rimpianto è di non essere forte come avrei voluto... il mio animo dice che potrei essere di più.. per me stessa... che potrei fare di più per me..." quanto meno per risollevarsi e avere una vita, ma non sapeva che quello che significava per lei essere di più e fare di più non aveva lo stesso significato per il vampiro che gli era di fronte... abbassò lo sguardo incontrando quello luminoso di lui e sospirò... "Scommetto che dentro di te stai ridendo per cosa ti ho detto e quello che penso... e... in realtà non so nemmeno io perchè sto parlando con te..." a differenza del vampiro che sapeva bene invece perchè lei stesse parlando con lui.

LOUIS
Si mostrò comprensivo, l’ascoltava e con la testa annuiva alle sue parole. “capisco Lisa..ma per quanto voi cercavate di noi pensarci, noi sapevamo lo stesso quello che succedeva. Io so che lo amate..” Ed era una cosa che, in quella circostanza, Louis non riusciva a sopportare. Anche se i due si erano detti addio, Louis voleva essere l’unico in grado di donare amore ai suoi fratelli. Si inginocchiò, di fronte alla strega sempre tenendole la mano. La sua fredda mano, al contrario dei suoi occhi se sembravano accendersi più guardava quelli di Lisa. Erano le fiamme della vendetta quelle che ardevano dentro di lui e, Lisa non aveva da temere la morte.. quella non sarebbe stata divertente. Continuò a sorriderle, prima di parlare. “Ho parlato della maggioranza di noi, Lisa.. e a dirvela tutta, non ho intenzione di mordervi.. “ I suoi scopi andavano oltre a quello, voleva che Lisa avesse impressa nella mente per sempre la punizione che si era meritata per essersi innamorata di Armand, per averlo avuto. Claudia era morta, perché aveva provato a sottrarlo a Lestat, lui si sarebbe comportato diversamente. Non l’avrebbe uccisa, ma forse quello che aveva in mente era peggio. Allungò l’altra mano per scostarle i capelli dal viso, la sua grazia e la sua sensualità si riflettevano in ogni suo gesto, in ogni sua parola. Era questo che rendeva inquietante quello che stava facendo. L’ascoltò in silenzio, continuando a guardarla anche mentre lei sollevò la testa a fissare la luna. Stava dicendo esattamente quello che il vampiro voleva sentirsi dire.. “Non vi è nulla da ridere per quanto mi avete appena detto, Lisa. Se non sono consapevole io di quanto è in grado di donare Armand, chi dovrebbe esserlo?” Una vena di gelosia si leggeva in quel tono, ma scomparve appena riprese a parlare. “In effetti, se sono qui è proprio perché posso capire la vostra sofferenza.. perché posso aiutarvi.. ad andare avanti.. ad essere felice.. io posso rendervi il genere di persona che volete essere..posso rendervi forte.. Fidatevi di me, Lisa. Armand vi ha fatto del male e dovete dubitare di lui e di tutto quello che vi dice. Rendete la vostra mente a lui inaccessibile. Ci sono solo io ad aiutarvi adesso.. fidatevi, Lisa e diventerete la donna che desiderate essere.” Ancora una volta, un ordine che sembrava una semplice richiesta. Le prese il viso tra le mani e si avvicinò a lei, senza scostare mai lo sguardo. Sembrava sincero nell’offrire il suo supporto.. sembrava davvero intenzionato ad aiutare la povera ragazza. Il problema era il modo in cui lo stava facendo. La stava obbligando. Le sorrise, prima di suggellare il momento, baciando le labbra della fanciulla.

LISA JANE
Quando il vampiro disse che lei lo amava sospirò chiudendo un istante gli occhi... non poteva negarlo, per quanto in questo periodo avesse tentato in tutti i modi di non pensarci... "Non posso cambiarlo questo Louis... non adesso..." certo potrà in futuro andare avanti e lasciare che rimanga solo il ricordo di quello che aveva provato, ma non adesso, non immediatamente per quanto nelle parole di louis sentiva che lui avrebbe voluto così, avrebbe voluto cancellare il suo amore come con un colpo di spugna..o almeno quella fu l'impressione che ebbe di lui, e per quanto anche lei sapeva che ne aveva bisogno non ci riusciva in questo modo. Sospirò di sollievo quando lui disse che non aveva intenzione di morderla e annuì debolmente... "allora perchè siamo qui? Se non è questo che vuoi da me... non vedo cos'altro potrei darti..." lei niente, non poteva dargli niente ma al contrario Louis stava dando a lei qualcosa, qualcosa che lei non avrebbe voluto ma a questo punto quale differenza poteva avere per il vampiro? Lasciò che lui le spostasse i capelli rimanendo tranquilla in quella posizione a guardarlo in quegli occhi innaturalmente chiari e nemmeno notò la vena di gelosia nelle parole del vampiro, o forse non ne era in grado in quel momento... completamente affascinata da quell'eleganza e quel fascino che sembravano urlarle di fidarsi di lui...delle sue parole e così fece, non riuscì a staccare gli occhi da quelli del vampiro per tutta la durata del suo discorso e rispose in tono pacato pendendo completamente dalle sue labbra.. "Mi capisci... riesci...puoi aiutarmi veramente..." quanto era fragile adesso la sua mente, fin troppo facile per Louis riuscire a farle credere qualsiasi cosa...non trovò nessuna resistenza nella mente della strega in grado di contrastare il suo potere... annuì ancora una volta quasi più convinta.. "Sì...è vero...Armand mi ha fatto solo del male, non posso fidarmi di lui... lo lascerò fuori dalla mia vita..non crederò a quello che dice no... mi fido di te Louis... mi renderai migliore, mi fiderò di ogni cosa che farai per me, per aiutarmi..." quasi con un sorriso disse quelle parole, come se in lui avesse ritrovato una speranza che aveva perso, quando lui prese il suo viso tra le mani chiuse gli occhi...provava una fiducia cieca e incondizionata che senza la sua manipolazione non avrebbe mai assecondato, e quando sentì le labbra di Louis sulle sue ricambiò quel bacio senza riserve e lasciando andare tutta la titubanza che prima anche solo vedendolo stava provando.

LOUIS
Continuò a tenerle il volto tra le mani mentre approfondiva quel bacio. Era un bacio che le stava rubando, nel vero senso della parola. Sapeva che Lisa non si sarebbe mai lasciata andare così con lui, ma questo lo caricava ancora di più.. lo spingeva a continuare a baciarla con sempre più crescente enfasi. Si allontanò appena, giusto quel che serviva per far riprendere fiato a lei e per parlare a lui. “Voi potete donarmi molto di più di quello che credete possibile.. per prima cosa, dovete credere di più in voi stessa..” E fin qui, la sua poteva sembrare una richiesta tesa realmente ad aiutare la giovane strega. Se tutto si fosse limitato a questo, probabilmente Lisa sarebbe davvero riuscita ad andare avanti e lasciarsi il passato alle spalle. Ma il vampiro continuò a dettare i suoi ordini con quella voce musicale e leggera. Il suo sguardo luminoso e fisso sugli occhi di Lisa, ipnotico. “Per fidarvi di me completamente Lisa, c’è un’altra cosa che dovete fare..” Le lasciò il viso e con la sua presa forte le cinse la vita per farla scendere dal masso sul quale era seduta e farla sistemare supina sotto di se. Niente del suo comportamento risultava volgare. Perfino quando la sua mano iniziò a sbottonare i primi bottoncini della camicia della ragazza, sembrava un gentiluomo. “Per essere forte dovete abbattere ogni barriera che avete costruito attorno a voi. Non dovete più avere limiti in quello che fate: paura, pietà, amore, pudore.. qualsiasi cosa possa esservi d’intralcio.. via.. cancellatela, Lisa.. Non vi appartiene più. Le uniche cose che continuerete a provare saranno l’odio per Armand e la completa fiducia in me..” Per quando riguardava Lestat, sapeva che il master non si sarebbe intromesso. Le baciò delicatamente le labbra e quegli stessi baci, scendevano sempre di più accarezzando tutto il collo della strega. No, non si sarebbe preso il morso.. ma molto di più. La vita di Lisa era nelle sue mani, un burattinaio che muoveva i fili di quella bambola inconsapevole di ciò che le stava accadendo.

LISA JANE
Enfasi del tutto ricambiata anche da parte della giovane strega, sembrava non volesse staccarsi mai da lui, riprese fiato solo mentre il vampiro stava parlando ma senza osare staccare gli occhi da lui, annuiva alla sua prima richiesta di credere in sé stessa come se fosse la rivelazione più importante della sua vita...ormai era del tutto in suo potere e ogni cosa le avrebbe detto sarebbe stata legge alle sue orecchie, e quello sguardo ipnotico di louis... poteva perdersi in quello sguardo e in verità ci si era già persa... quando la mano di lui scese dal suo viso fino a cingergli la vita un brivido la percorse, e non era per la mano fredda di louis era per il desiderio che in quel momento provava di essere sfiorata da lui, era il primo segno che si era completamente lasciata andare al suo volere anche se ancora i limiti che avevano caratterizzato tutta la sua vita erano ancora presenti e non le permisero di ricambiare le attenzioni che il vampiro le stava donando, ma lasciò che lui la stendesse sotto di sé come appunto una bambolina che si lascia manovrare docilmente. Mentre la mano gelida di Louis le sfiorava la pelle sotto la camicetta nuovi brividi le percorsero il corpo seguiti da lunghi sospiri... Louis poteva sentire il battito del suo cuore accellerare d'improvviso mano a mano che la sua mano la spogliava dall'indumento e il petto alzarsi e abbassarsi al ritmo del suo respiro...chiuse gli occhi appena un secondo annuendo alle parole ipnotiche del vampiro... non riusciva a parlare..non perfettamente almeno, accecata da quel desiderio che ora provava per lui e che normalmente mai avrebbe sentito.. "non esistono più barriere per me.. non esistono limiti..non esiste nulla che io non possa avere...che non mi possa prendere...nulla mi sarà d'intralcio... mai più nulla..." sospirò ancora...distratta ancora una volta dai baci del vampiro, ogni bacio di lui causava un fremito al suo corpo...ma ormai davvero non aveva più limiti...davvero la sua mente non era più in grado di concepirli in nessun modo quindi si lasciò andare completamente a tutte le sensazioni che stava provando..non esisteva nessuna conseguenza, nessun buon senso, nemmeno nessuna paura per quello che stava per fare. Allungò le braccia verso di lui allacciandogliele sul collo e gli fece sollevare la testa per baciarlo nuovamente lei, un bacio totalmente diverso dal precedente...nessuna remora, nessun tentennamento...puro e semplice desiderio... "Ho fiducia in te... ho fiducia solo in te..." cercò nuovamente le labbra dell'uomo con le sue, come se non riuscisse a stare lontana da loro troppo a lungo...lo baciò e lo ribaciò mentre con la mano scese dal suo collo verso il corpo afferrando un lembo della camicia di lui e strattonando in modo da far saltare velocemente tutti i bottoni per liberarlo in fretta dall'indumento... "..Ti voglio Louis..." furono le ultime parole sussurrate dalla strega tra i sospiri...appena prima di riperdersi a baciarlo con più foga di prima.

LOUIS
Il vampiro la lasciava fare, avrebbe potuto fermarla in qualsiasi momento ma non lo fece. Le passò una mano sul collo, mentre continuava a fissare quegli occhi ormai completamente persi nell’oblio della sua mente. SE fosse stato il solito Louis anche solo per una frazione di momento, l’avrebbe subito liberata ma purtroppo per Lisa non era così. Con l’altra mano, le sbottonò la camicia, scoprendole il petto e abbassandosi per sfiorarlo con le sue labbra. Avvertì il suo brivido “Adesso tu.. mi vuoi, vero?” lo sapeva perfettamente che era così, ma era un modo come un altro per metterla alla prova. Sapeva che la strega si sarebbe imbarazzata a quelle parole, sapeva che avrebbe fatto di tutto per sottrarsi a quelle carezze, a quei baci.. ma a quanto pare lei non era per niente intenzionato a farlo. Ci era riuscito.. aveva creato un legame con la mente di quella creatura e l’avrebbe manovrata come più gli sarebbe piaciuto. Le fece inclinare la testa, con la mano che aveva sul collo, poi si avvicinò con le labbra a quella vena che batteva così freneticamente come se gli stesse dicendo *mordimi*. Sorrise, senza scostare le labbra, ormai munite di pungenti canini, dal collo della giovane. “Prenditi tutto quello che ti è stato tolto Lisa, sii la donna che avresti sempre voluto essere..” Socchiuse le labbra, portando dietro la spalla i capelli che stavano ricadendo in avanti. “.. adesso però, sarai mia..” La morse, prima di farla sua.. in tutti i sensi:
Corpo, mente e anima.

Louis&LisaJane
view post Posted: 6/12/2011, 17:30 [PG Giocante] Castiel - >> 05
Adam: :o :o :o per quello basto io!
se.. -_-"
view post Posted: 6/12/2011, 15:04 The Return MEMORIES - >> 05
Ieri sera, Londra..

<@_Catherine_> <la vampirina, che in realtà adesso è umanissima, si trova nello stesso locale in cui ha conosciuto Steph. Non sa molto di lui quindi l’unico posto dove può sperare di incontrarlo è proprio quel pub. Dopo il bacio e la successiva fuga da parte sue, vorrebbe potergli dire un po’ di cose, nel caso lui avesse frainteso. Comunque è seduta su uno sgabello davanti al bancone del bar e si tira giù la gonna che, essendo un po’ troppo corta http://data.whicdn.com/images/16192944/tum...1_500_large.png , sale e cattura gli sguardo dei maschi lì presenti>

<stephan_><lui sta arrivando ora nel local, assieme ad un gruppo di ragazzi.. sono il gruppo che suonerà stasera li al pub, ed è lo stesso gruppo di cui Steph aveva parlato a Cathy. Sta chiacchierando allegramente, e al momento non si accorge della presenza di Cathy.. tra l'altro nel gruppo c'è una ragazza biondissima, che sta appiccicata a Steph... chissà chi è.. dopo aver dato una mano a mettere gli strumenti sul palco si dirice al banco a prendere da bere per tutt, ed ovviamente, quando è al bancone si accorge di Cathy> Catherine! Ehy! <le sorride e la saluta, avvicinandosi alla ragazza>

<@_Catherine_><guarda male un tizio che stava palesemente guardando le sue gambe. Catherine non è provocante o meglio, non lo fa volontariamente, quindi le urta quando qualcuno, non desiderato, la guarda in quel modo. Fortuna però si distrae nel sentire la voce di Steph che è appena giunto nel locale. Lo riconosce subito anche prima di girarsi a guardare in quella direzione. Non capisce chi sia quella biondina attaccata a lui tipo cozza e in po’ si ingelosisce. Aggrotta la fronte e ordina una birra, ricordandosi che non deve pensare a lui con un ragazzo con il quale intraprendere una relazione> Ciao, Steph.. <lo guarda, sorridendo e porgendogli il suo bicchiere di birra appena il barista glielo serve> bevi?

<stephan_><lui la squadra da capo a piedi e poi torna a guardarla, dopo aver chiesto 5/6 birre al barista> accidenti come sei sexy stasera! <e le sorride di nuovo, per poi scuotere la testa> ti ringraio ma non per il momento.. devo prendermi cura del gruppo.. <e indicandoglielo continua a parlare> sai, sono loro quelli di cui ti avevo parlato.. sono felice che sei qui, così li puoi sentire e poi, te li presento, che ne dici? <non fa menzione all'altra sera, perchè alla fine non sa nemmeno luic he dire a riguardo> aspettami qui, porto loro le birre e torno.. <e scappa a portar da bere ai ragazzi>

<@_Catherine_><lei segue il suo sguardo che la squadra e si vede che, al contrario di quello del tipo, più che darle fastidio la intimidisce. Le guance prendono colore a quel complimento e prende subito un sorso di birra, dato che lui non beve per adesso> ma da.. non è vero. Ho solo messo una minigonna.. ma non è molto comoda.. <riappoggia il bicchiere sul bancone e cerca di tirare giù il vestito più che può. Di sicuro glielo avrà regalato Liz *_*. Si volta poi a guardare il gruppo e annuisce> oh.. loro. Certo.. che piacere poterli incontrare. Non vedo l’ora! <si peccato che lei sia andata lì per poter parlare con lui. Ma vabbè.. non è che sia così facile per lei che esperienze in questo campo non ne ha> va bene, allora a dopo.. <gli sorride e torna a prendere un altro po’ di birra, deve sciogliersi °° Darius se la vedrà rientrare ubriaca stanotte>

<stephan_><darius non sarà felice se le torna la figlia ubriaca, ma non pensiamoci al momento. Lui porta la birra ai ragazzi, mentre la tipa bionda ora si sta strusciando al bassista del gruppo.. ancora non si è capito chi sia, ma va bene così. dopo aver parlottato un po', indicado al chitarrista Cathy ed annuendo, li lascia, dato che a breve cominceranno a suonare e torna dalla vampira umana> hai fatto colpo.. <lo dice quando si è avvicinato abbastanza, è in piedi, di fianco a lei> il chitarrista ha detto che se suoni bene tanto quanto sei carina.. sei perfetta.. <la guarda e le sorride, allegro.. in realtà lui continua a guardarsi un po' intorno, nel locale.. per paura che ci siano vampiri all'orizzonte>

<@_Catherine_><lei si accorge di Steph che la indica e solleva una mano in aria per salutare, facendo anche un sorrisetto timido. Non riesce a sentire cosa si stanno dicendo, ma tanto ci pensa lui a raccontarglielo quando torna> Ma, potrei sentirmi offesa per questo! Io canto meglio di quanto sono carina! <ride, mentre continua a tirare giù la gonna, rendendosi conto che la soluzione al suo problema è quella di mettersi in piedi. E infatti scende dallo sgabello, appoggiando la mano sulla spalla del cacciatore per non schiantarsi sul pavimento. Ha i tacchi alti e lei i tacchi alti li ha messi solo per il matrimonio di Erynil> Oddio scusami.. è che credo di aver scelto il look sbagliato questa sera.. <abbassa lo sguardo perché è tanto vicina a lui e non riesce a guardarlo negli occhi .shy>

<stephan_> offesa? bè.. stasera sei uno schianto.. quindi direi che è un complimento no? Joe è uno scemo comunque.. ci proverà sicuramente appena ti avvicinerai, quindi fai attenzione, ok? <quando si mette in piedi e si appoggia a lui, Steph rimane a fissarla per un po'.. insomma non si sarà vestita adeguatamente ma fa un certo effetto, per lo meno a lui> non so.. ma stasera prometto di tenere la bocca a freno.. o rischio di provare a baciarti di nuovo.. <si volta verso il palco poi, che la band ha cominciato a suonare www.youtube.com/watch?v=cjVQ36NhbMk >

<@_Catherine_> Stephan.. <lo guarda, come ad implorarlo di smettere. Non che la cosa non le faccia piacere, ma se lui continua a dirle queste cose e a guardarla così, finisce che non riesce nemmeno più a parlare> Farò attenzione a Joe allora.. e in ogni caso sono con il mio salvatore, non corro pericoli, no? <continua a restare con la mano appoggiata, sospirando quando lui parla del loro bacio> Io.. ero venuta qui proprio per questo.. <lo dice con un filo di voce, tanto che non è nemmeno convinta che lui l’abbia sentita dato che si gira a guardare la band sul palco. Catherine invece resta a guardare il profilo di lui, illuminato dalle luci che si accendono per accogliere la band che inizia a suonare. Si volta, infine, anche lei verso il palco, togliendo la mano dalla sua spalla>

<stephan_> <l'ha sentita ma fa finta di nulla.. dato che la band ha cominciato a suonare. quando lei si volta a guardarli, lui si sistema dietro di lei e senza pensarci troppo su le appoggia una manina sul fianco.. Cathy stasera ti fa dannare sto ragazzo.. però lui sembra tutto concentrato ad ascoltare il gruppo, perchè sono parecchio bravi in effetti> sono bravi, vero? <glielo dice bisbigliandole all'orecchio, altrimenti non lo sente, con il casino che c'è dentro il locale>

<@_Catherine_> <lo vede muoversi e quando si rende conto che è alle sue spalle e che, soprattutto, le poggia la mano sul fianco, al suo cuore manca un battito. Non si sentiva così da un sacco di tempo, ma questo non è il momento adatto per lasciarsi andare con un ragazzo! Insomma.. se non si fosse capito è confusa. Abbassa lievemente la testa e poi, sospirando, appoggia la sua di mano sopra quella di Stephan. Voleva scansargliela ma al quel contatto.. non riesce a fare proprio niente del genere, anzi la intreccia alla sua e inclina la testa per ascoltare quello che lui le dice all’orecchio> Sono fantastici, non ho mai sentito niente di simile.. <non è che ci siano chissà quali band rock a return. Cerca di concentrarsi sulla canzone, che le piace davvero.. ma con lui così vicino è difficile>

<stephan_> <qaudno stringe la mano nella sua lui sorride, anche se Cathy non può vederlo. però dato che lei stavolta non è scappata lui nonsi schida da quel posto.. ovviamente la tizia bionda non fa che lanciare occhiatacce nella loro direzione> se avessero una vocalist femminile, credo che potrebbero fare molto successo.. perchè hanno un sacco di canzoni buone, sai? <la prima canzone è terminata, ed ovviaemnte partono con la seconda www.youtube.com/watch?v=jFg_8u87zT0&feature=relmfu e Steph ne approfitta per appoggiare l'altra mano sull'altro fianco, e si muove un pochino, come per ballare.. insomma, si ascolta la musica e nello stesso tempo ci sta provando con Catherine.. è furbo>

<@_Catherine_> <e lei sorride nello stesso momento in cui lo fa lui. Nessuno può vedere l’altro, ma pare che entrambi siano lieti di quel contatto. Catherine ci sta cascando con tutte le scarpe, e ho l’impressione che presto o tardi si sveglierà da questo bel sogno> Sono bravi però concordo, manca il tocco femminile alla band.. la musica però è davvero bella.. <guarda al palco del palco, cogliendo lo sguardo della biondina verso di loro> Steph, perché quella ragazza mi sta guardando male? < Intanto anche lei si muove seguendo lui gira la testa, però gira la testa per guardarlo come può> non sarà la tua ragazza, vero? <lo dice ridendo, come se la sua fosse soltanto una battuta. Ok che l’ha vista strusciarsi prima, ma non pensa che lui sarebbe stato tanto stupido da flirtare in pubblico con lei, mentre la sua ragazza è nel locale>

<stephan_> non vedo l'ora di far sentire loro la tua voce.. secondo me sarai perfetta! <lui neè convinto.. ed è pure contento di essere lui ad averla scoperta. al discorso della biondina sospira.. dovrebbe dirle che l'ha salvata da un vampiro giusto mezz'ora prima.. ma mica può dirle che c'era di nuovo un maniaco, no?> è la.. ragazza del batterista ma.. diciamo che ogni tanto se lo dimentica.. <quando lei alza la testa per guardarlo lui la fissa> non ho una ragazza.. non sono il tipo per storie lunghe e durature.. <la fa voltare verso di se, mentre la gente continua a ballare al ritmo della musica> mi piaci Catherine.. so che te ne andrai da Londra prima o poi, e forse è proprio per questo motivo che mi piaci.. <niente storie serie, niente legami duraturi, solo vivere il momento> so che non è ciò che una ragazza vorrebbe sentirsi dire ma.. questo è quello che.. posso offrirti.. <insomma quella ragazza le piace, ha qualcosa di diverso dalle altre ragazze ma.. sa che prima o poi se ne andrà, e il segreto di lui e il suo lavoro bè, non sono a rischio.. sapesse la verità, credo che sarebbe fuggito XD>

<@_Catherine_><ridacchia> Ma se nemmeno tu mi hai mai sentita cantare! <solo una strofa, quando canticchiavano Layla di Clapton> potrei sempre essere una schiappa, e faresti una figura pessima, sai? <annuisce poi, riguardo alla ragazza del batterista> Uhm.. è una ragazza svegliotta.. come si dice. Ma il suo fidanzato non mi è sembrato particolarmente geloso.. forse la loro è una di quelle relazioni che tutti chiamano *aperte* <fa una smorfia, per fargli capire che la cosa non le piace. Poi quando lui la fa voltare e se lo ritrova praticamente a due centimetri dal suo volto, stranamente non pare imbarazzata. Sta ascoltando il suo discorso e nella sua testolina, si sta convincendo che è proprio la relazione che fa per loro. Ovviamente Catherine non è fatta così, lei è una sognatrice finirà per farsi male. Ma adesso vuole darsi un’opportunità.. lei per prima sa che non potrebbe funzionare mai. Mai, per una relazione duratura. Lo fissa.> Era proprio questo quello che volevo dirti io, Stephan. Non mi fraintendere, io non sono come quella biondina che mi sta trafiggendo la schiena con lo sguardo.. ma non sono nemmeno così sciocca da credere che tra noi potrebbe essere per sempre. Solo.. <è seria, mentre lo guarda> sei sicuro di riuscire semplicemente a vivere l’attimo? <lei non lo è affatto, ma spera che almeno lui ne sia capace così uno dei due riuscirà a farla finita>

<stephan_> ma io me ne intendo! <certo, lui è un esperto.. solo perchè ha gli amici che suonano in un gruppo.. visto che lui è di uno stonato unico, un po' come me> ma, il batterista non è un tipo troppo intelligente, sai? <sorride e l'ascolta, in silenzio> credimi.. la mia vita è fatta di attimi Cathy.. sul serio.. ed è lìunica cosa che sono bravo a fare.. <vivere l'attimo.. e mentre i suoi amici intonano l'ultima canzone della serata www.youtube.com/watch?v=Aihu16RyYp8&feature=relmfu lui si abbassa e la bacia di nuovo, sperando che stavolta lei non scappi via di nuovo>

<@_Catherine_> Non essere così sicuro, Stephan.. prima dovresti ascoltarmi anche tu.. <ridacchia per quanto detto sul batterista, ma non aggiunge altro> La mia vita è fatta di attimi eterni, invece.. <cosa vorrà dire? Non si sa, ma dubito lui riuscirà a capire che quando parla di eternità intende sul serio> .. ma in questo caso, farò un’eccezione.. per te.. <perché le piace e perché non riesce a resistergli, anche se questo volesse dire mandare all’aria tutti i piani di suoi padre. Lo bacia, allacciandogli le braccia attorno al collo. Senza scappare questa volta.. ma.. forse.. avrebbe fatto meglio ad andare via>

<stephan_> <forse si.. o forse questo permetterà a Steph di conoscere un'antenata della sua famiglia.. il problema sarà dirlo a Darius, immagino.. ma concentriamoci sul momento, dato che Cathy ricambia il bacio liui la stringe a se e smette di baciarla solo quando la canzone è finita e la gente applaude> ok.. direi che.. stavolta non te ne sei andata.. <le sorride e poi alza lo sguardo sul gruppo> vieni, te li presento.. così poi usciamo di qui, ok? <la prende per mano, e passando tra la folla arriva al gruppo che sta appunto mettendo via gli strumenti> ragazzi, lei è Catherine, la ragazza che vi dicevo.. <e farà quindi il giro delle presentazioni, sempre tenendola per mano>

<@_Catherine_><darius la rispedirà immediatamente a return appena saprà in cosa si è lasciata coinvolgere Catherine, ma lei al momento pensa solo a lui e a quel bacio che si stanno scambiando sotto il palco. Una volta finito, si allontana, guardandolo, adesso, visibilmente imbarazzata> No, non questa volta.. ma prima o poi accadrà.. <dovrà scappare, per forza di cose. Gli sorride, malinconica e prima di avvicinarsi al gruppo, però, torna al bancone per recuperare la sua borsetta e il suo chiodo> si, andiamo.. <lo segue e una volta arrivata dai ragazzi, solleva una mano per salutarli> Ciao.. ragazzi. Siete stati grandiosi! <guarda Steph e poi Joi, il bassista çç avvicinandosi a lui per sussurrargli qualcosa all’orecchio> avrei un favore da chiedervi.. sempre se potete.. <lascia la mano al ragazzo e poi, dalla sua borsa tira fuori quelli che sembrano degli spartiti. Quando si tratta di musica sa essere anche intraprendente> allora, potete accompagnarmi? <guarda Steph, che immagino sarà sorpreso da questa sua iniziativa. Intanto che aspetta che i ragazzi le diano l’ok, si infila il giubbino di pelle e molla la borsa nelle mani di Steph>

<stephan_><sorpreso è dire poco.. quando si rende conto di quello che vuol fare Cathy si ritrova praticamente con la borsetta in mano.. ci resta male? un po'.. lui si immaginava già fuori di li con la ragazza.. però alla fine fa un passo indietro, dato che Cathy sembra parecchio convinta.. e insomma... adesso vedrà se c'aveva indovinato. ovviamente la tipa bionda, non appena cathy lo molla gli si avvicina e lo guarda sorridendo> "Steph.. lo sa la tua amica che ti diverti ad impalare persone?" <lui ovviamente la guarda malissimo fulminandola con lo guardo> piantala.. e lasciami perdere.. se sapevo che eri consenziente, ti avrei lasciata morire dissanguata.. cretina.. <non so se Cathy ha sentito la conversazione ma hanno parlato a voce bassa e dopo questo dialogo lui si sposta, davanti al palco, per ascoltare la ragazza>

<@_Catherine_><passa gli spartiti a tutti, che immagino abbiano acconsentito. La canzone è l’unica che lei ha provato a cantare davanti a un pubblico a return e l’ha scritta lei. Sale sul palco, rendendosi conto solo adesso di quante persone ci siano. Deglutisce, ormai non può più tirarsi indietro. Punta lo sguardo su Steph, non può capire quello che si stanno dicendo lui e la biondina.. ma in ogni caso gli strizza l’occhio è su di lui che si concentrerà mentre canterà. E’ lui l’unico dal quale vuole farsi sentire. E’ su quel palco per lui.. perché sarà il più bel ricordo che avrà di Londra. Si abbassano le luci e, parte la musica www.youtube.com/watch?v=VhRas_qrz5Y >

<stephan_> 2,15<osserva Cathy e sorride, divertito dal cambiamento della ragazza appena salita sul palco. Ovviamente non capisce una parola di quello che canta ma la voce è stupenda e bè.. lei è bravissima.. sorride felice di aver fatto centro sulla cantante.. e guardandosi attorno si accorge che la stanno guardando tutti molto curiosi> grande.. <lo bisbiglia tra le labbra, mentre appunto continua ad ascoltarla, tutto preso.. è contento perchè aveva ragione!>

<@_Catherine_> <lei non ha spostato, nemmeno per sbaglio, lo sguardo da Stephan per tutta la durata della canzone. Se lo avesse fatto sarebbe scappata via di corsa di fronte a tutta quella gente. Finisce di cantare e, quando ha finito, si inchina da brava *finta* giapponese e scende dal palco senza nemmeno godersi gli applausi fino in fondo. Li lascerà ai vocal adrenaline. Raggiunge il ragazzo come un fulmine, anche se ha i tacchi alti> Andiamo.. <afferra la mano del ragazzo e senza guardarsi indietro, lo trascina, letteralmente, verso l’uscita del locale senza salutare nessuno. Una volta arrivata fuori, sospira e si abbraccia, infreddolita>

<stephan_> <lui fa appena in tempo a dire ai ragazzi del gruppo che li chiamerà domani e si fa trascinare fuori da Catherine. si ferma, quando si ferma lei e alza le sopracciglia osservandola per un attimo> direi che è andata bene, no? ti sei fatta ilprovino da sola e la gente ha.. apprezzato.. <dato che hanno applaudito appena ha terminato di cantare. lei si avvicina e l'abbraccia, per scaldarla, ovvio!> che ne dici se ce ne andiamo da qui? magari.. un posto un po' più caldo per festeggiare la tua performance? <ok, l'idea di Steph è chiara come il sole, ora c'è da vedere se Cathy la capisce>

<@_Catherine_> <lei è visibilmente scossa, perché si è resa conto di aver fatto una cosa.. inusuale> scusami.. <si lascia abbracciare, ma non lo guarda perché si vergogna troppo> io non lo so cosa mi è successo.. solo.. non volevo metterti in imbarazzo con la mia bizzarria.. <stringe la giacca di lui nelle mani e poi solleva la testa, finalmente. Sempre più in imbarazzo. Lo ha capito perfettamente dove vuole arrivare lui.. ma c’è un dettaglio che Steph ignora çç Cathy è ancora come mamma sua l’ha fatta> Io.. scusami ma si è fatto tardi e i miei saranno preoccupati.. magari.. la prossima volta potremmo vederci in un posto più caldo prima, senza passare dal pub.. <si, così magari riesce pure a dirglielo che lei è verginella>

<stephan_> non mi hai messo in imbarazzo.. anzi.. sei stata fantastica Cathy! <lo dice seriamente.. ma mentre lei si imbarazzo lui, ovviamente, sente un brivido dietro al collo, segno che c'è un vampiro nei paraggi.. quindi il fatto che Cathy voglia andare bè, alla fine gli va anche bene.. ed ovviamente ignora completamente il fatto che lei sia vergine> ti lascio il mio numero, così quando vuoi mi mandi un messaggio e ci vediamo, ok? <le sorride, pronto ad andar via il prima possibile. ma prima di farlo ovviamente si abbassa a baciarla come si deve.. insomma, meglio ricordare a Cathy cosa si perde, no? e alla fine la lascerà andare.. e lui andrà a stanare qualche vampiro>

<@_Catherine_><lei non si accorge di niente, come potrebbe del resto? E’ umana *_*> Beh in questo caso grazie.. ho dato spettacolo.. <scuote la testa, guardandolo negli occhi> va bene.. ti manderò un messaggio e allora sarai tu a dirmi dove. Sono io la forestiera e non ho alcun posto da proporre.. <gli sorride, pensa di essersela scampata per questa volta. Poi chiude gli occhi e si gode il bacio, completamente presa -_-> Allora.. ciao, Stephan.. <e dopo averlo salutato, anche lei se ne tornerà a casa.. maledicendosi per essere ancora così terribilmente, BAMBINA!>
view post Posted: 5/12/2011, 14:53 The Return Incidents - >> 05
Londra, qualche sera fa..

Catherine
<tale ragazzina http://data.whicdn.com/images/14142090/b,w...327_h_large.jpg completamente umana, si trovava in un pub nei pressi della stazione della metropolitana. Stringeva tra le mani un bicchiere di coca cola e stava tirando su dalla cannuccia. La trovava deliziosa ed era praticamente la prima volta che l’assaggiava. Nel locale stava suonando un gruppo rock e lei seguiva il ritmo battendo il piedino per terra. Ovviamente, quando era entrata si era guardata attorno per capire se fosse presenta una certa persona.. ma non l'aveva ancora visto entrare. Forse era già andato via?>

Stephan
<la persona che Cathy stava aspettando http://i40.tinypic.com/35zwo.jpg stava entrando in quel momento nel Pub assieme ad un paio di amici. Si guardò attorno, come se cercasse qualcuno o qualcuna ma, non vedendo nessuno di interessante si diresse al bar ad ordinare da bere. Non aveva visto Cathy, o anche se l'aveva vista non la conosceva quindi per lui era una ragazza delle tante dentro al locale. Mentre sorseggiava la sua birra però sentì un leggero brivido dietro al collo.. era un segnale.. si voltà e cominciò a guardarsi attorno, cercando di capire da dove proveniva. E il suo sguardo si fermò proprio su Cathy perchè, nel frangente a lei si era avvicinato un ragazzo.. che di umano aveva ben poco. Sicuramente Cathy avrebbe capito che si trattava di un vampiro, dato che anche lei, a Return era tale. Il vampiro infatti, avvicinatosi alla ragazza cercò di ammaliarla per convincerla ad uscire fuori dal pub assieme a lui. Il tutto si svolse sotto lo sguardo attento di Stephan che non mollò i due per un istante>

Catherine
<si accorse ben presto che la persona che aspettava era entrata nel locale, proprio come previsto da suo padre. Lo guardò avvicinarsi al bancone del bar, pensando al modo in cui poter attaccar bottone. Dopotutto Catherine non aveva molta esperienza nelle relazioni sociali, a return aveva la sua cerchia di amici.. ma aveva promesso a suo padre che ci sarebbe riuscita. Proprio nel momento in cui stava per alzarsi e, quindi, raggiungere i ragazzi al bar, si ritrovò davanti al vampiro. Sguardo glaciale e pelle candida, com'era la sua sull'isola. Sapeva molto che si trattava di uno della sua razza, anche se si rese conto subito che in quel momento era una preda ben appetibile, era umana. Lo guardò male> Ti conviene girare al largo.. <glielo sussurrò, ma era priva dei suoi poteri e, pur non volendolo, si ritrovò ad alzarsi e a seguire il vampiro verso la porta che dava sull’uscita posteriore del locale. Nel far ciò, passò davanti al ragazzo che la guardava ma era incapace di chiedere aiuto.. era nei guai, fino al collo.. e non poteva fare niente per cavarsela da sola..>

Stephan
<osserva la scena con attenzione, quando la ragazza e il vampiro gli passano vicino lui si accorse che Cathy sembra quasi chiedergli aiuto.. ma non vi dette troppo peso. Sapeva cosa doveva fare non appena i due misero piede fuori dal locale. Li seguì, rimanendo a qualche passo di distanza e solo quando il vampiro stava per mordere Catherine lui, recuperato il suo fidato paletto di legno, pugnalò il vampiro, facendolo diventare polvere in un istante. Adesso occorreva solo spiegare alla ragazza che quel tizio, che era appena fuggito, le aveva drogato il drink> come ti senti? <furono le prime parole che le rivolse, dopo aver nascosto il paletto ed averla presa per una spalla, per farla riprendere ed evitare di lasciarla cadere. la malia dei vampiri, sugli essi umani, era fortissima>

Catherine
<arrivata fuori, si ritrovò subito spalle al muro e paralizzata. La sua espressione era arrabbiata, più che spaventata, perché se tutto ciò fosse accaduto a casa, quindi a return, lei avrebbe saputo come fare per difendersi. Chiuse gli occhi quando il vampiro stava per morderla e poi.. beh quello che vide quando li riapre la lasciò senza fiato. Mai aveva visto che fine facevano i vampiri e quel ragazzo, ne aveva ammazzato uno con una tale semplicità che la fece restare basita. Sollevò lo sguardo su di lui, ancora incredula.. poi si guardò le mani ancora sporche di polvere e riuscì a restare in piedi solo grazie al supporto del ragazzo. Però non lo guardava, continua a fissarsi le mani facendo le sue considerazioni> Io.. credo che tu mi abbia salvato la vita.. <probabilmente il ragazzo si aspettava una reazione diversa,ma ovviamente lei sapeva che esistevano esseri soprannaturali come i vampiri, dato che anche lei era nata tale>

Stephan
<no, non era certamente quella la reazione che si sarebbe aspettato, tutt'altro. Tolse la mano dalla sua spalla e la lasciò, certo che fosse in grado ti tenersi in piedi da sola> come scusa? non ho fatto niente del genere.. gli ho solo fatto uno sguardo minaccioso per farlo scappare.. ti.. aveva drogata.. sai nel tuo drink.. <cercò di essere il più convincente possibile, non badando alla polvere del vampiro che era rimasta nell'aria. Il paletto era nascosto perfettamente.. lei non si era accorta di quanto aveva fatto, quindi non aveva motivo di preoccuparsi.. allora perchè quella stranissima sensazione? Inclinò appena la testa per guardarla un po' meglio ma no.. non si era sbagliato.. lei era umana, a tutti gli effetti.. e non poteva sapere> dovresti stare più attenta.. in giro di gente senza scrupoli ce n'è parecchia.. mi spiace che stasera sia toccato a te.. <fece un passo indietro, salutandola con due dita della mano> bè.. ti saluto.. fai attenzione la prossima volta, ok?

Catherine
<si rese subito conto di aver avuto una reazione troppo distaccata. Non era semplice per un vampiro che è nato tale, abituarsi a comportarsi da essere umano. Cercò di assumere un’espressione stupita e infatti lo guardò come se non capisse cosa fosse appena accaduto> Non credo che volesse solo stringermi la mano, ti pare? Se ha dovuto drogarmi per portarmi qui fuori.. vuol dire che non aveva buone intenzioni con me, no? Quindi si.. grazie per avermi salvato la vita.. farò più attenzione la prossima volta.. adesso sto bene, non sento alcun effetto della droga, qualunque essa fosse..<abbassò lo sguardo quando lui si allontanò, insomma doveva assolutamente trattenerlo lì, ma non sapeva come fare. Si piegò sulle ginocchia, con la schiena appoggiata al muro e la testa abbassata> Ehi, aspetta.. cosa diavolo è questo? <vide luccicare qualcosa per terra, sembrava un anello con degli strani simboli disegnati sopra, ancora coperto da quella polvere che finse di ignorare. Lo raccolse, ripulendolo sulla gonna. Sicuramente apparteneva al vampiro ridotto in cenere> deve averlo perso nel tentativo di scappare.. <era logico che in quel momento stava mentendo facendo finta di credere alla storia dello sguardo minaccioso, ma pensò che quell’anello -che reca il simbolo di una stirpe di vampiri che lei conosce perchè affiliati a suo nonno-, potesse attirare l’attenzione del ragazzo. Infatti, proprio per questo, lo salutò con la mano libera, fingendo di riflettere ad alta voce senza voler richiamare l'attenzione di lui>

Stephan
<le sue innumerevoli paranoie scemarono quando la sentì nuovamente parlare.. bè si, in fin dei conti poteva davvero averle salvato la vita, anche se era un poco di buono e non un vampiro.. dopo tutto, gli esseri umani a volte sanno essere peggiori dei vampiri. Stava per dire qualcosa per dileguarsi quando sentì la ragazza che recupera qualcosa da terra e d'istinto si voltò a guardarla> già.. probabilmente era del tipo che ti ha aggredita.. <si riavvicinò osservando l'anello.. se per lui aveva un qualche valore o significato, certo non poteva averlo per la ragazza> ti consiglio di portarlo dentro e lasciarlo al barista.. credo sia la cosa migliore.. se fossi in te, non me lo prenderei.. <le disse quasi ad ammonirla. Si chiuse il giubbino di pelle iniziando a sentire freddo e la guardò, notando quanto poco fosse vestita> senti, che ne dici di tornare dentro con me, beviamo qualcosa e magari dimentichi pure questa brutta serata? io sono Stephan, piacere.. <le sorrise in maniera dolcissima porgendogli la mano> scusa se sono stato così maleducato da non presentarmi prima ma.. ogni tanto dimentico le buone maniere.. <si voltò ascoltando la musica che stavano passando in quel momento nel locale> che ne dici, torniamo dentro?

Catherine
<continuò a guardare l’anello stupita, in effetti era strano che lei conoscesse quel simbolo. Lo aveva visto su qualcuno a casa di suo nonno da bambina, ma non ricordava addosso a chi. Forse doveva parlarne con suo padre ma.. se avesse lasciato l’anello al barista, come avrebbe potuto fare? Se lo infilò in tasca, annuendo> Si ok lo lascerò dopo, anche se dubito verrà a riprenderselo stasera.. devi averlo spaventato per bene.. mi chiedo ancora come abbia fatto a non accorgermi di esser stata drogata, insomma voglio dire io mi sento bene a parte lo spavento.. <si portò una mano al petto ,come una perfetta attrice, e si rialzò guardando il ragazzo. Fortunatamente il freddo riusciva a mascherare quel lieve rossore, sulle guance, che le causava il mentire. Catherine non sopportava le bugie..ma in quel caso, doveva..per una buona causa> Io sono Catherine e non c’è bisogno che ti scusi, hai fatto molto di più per me stasera.. <e lei sapeva perfettamente che gli doveva davvero la vita. Allungò la mano per stringere quella di Stephan e poi si strinse nelle spalle> questo freddo è davvero pungente.. forse si, è il caso di rientrare.. ho lasciato la mia sciarpa al mio tavolo.. <gli sorrise, lievemente imbarazzata e intimidita e si avviò verso la porta del locale,senza nemmeno tener conto della musica che proveniva dall’interno>

Stephan
<con la coda dell’occhio osservò il gesto di lei. Gli sembrava un po’ strano che potesse piacergli quell’anello, ovviamente, era tutt’altro che bello per i canoni femminili. E poi doveva riprenderlo, quindi avrebbe fatto in modo di recuperarlo entro la fine della serata.. Steph era bravo a convincere le ragazze, se ci si metteva d’impegno. Le sorrise> Catherine.. non sei di queste parti vero? Non ti ho mai vista in giro.. <sulla questione droga non le rispose, sapeva che entrando nei particolari della cosa avrebbe messo il dubbio che così non fosse, quindi decise di lasciar perdere. Quando entrarono dentro il locale stavano passando una canzone di Eric Clapton, Tears In Heaven , e Steph si fermò da una parte ad ascoltarne un pezzo> questa canzone mi riempie di tristezza ogni volta che la sento.. tu la conosci? <riprese poi a camminare nel locale, ma vista la folla, senza pensarci troppo su prese Cathy per mano avviandosi nel punto dove doveva trovarsi la sua sciarpa> stasera sei capitata in una serata di piena.. di solito non c’è così tanta gente, ma dopo c’è la partita, è per questo motivo che sono tutti qui.. <c’era da dire che la parlantina a Stephan non mancava, questo era certo>

Catherine
<non sapeva che il suo gesto avesse attirato così tanto l’attenzione del ragazzo, anche se doveva aspettarselo. Lei non era così scaltra e fredda e non si era mai trovata in situazioni del genere. Sorrise di rimando a Stephan> Si nota così tanto? <non apparteneva nemmeno a quella terra, ma lui non poteva saperlo. Doveva cercare di essere il più credibile possibile e l’unico posto che conosceva quasi come return, era..> sono di tokyo. Cioè la mia famiglia viene dalla Romania, ma noi viviamo lì da quando sono nata. Io, mia madre e mio fratello.. <lo seguì nel locale, facendosi strada a fatica tra la gente> sono qui con mio padre, però, che è venuto in vacanza a Londra con la sua compagna.. <non disse nessun nome, e nemmeno che Liz era originaria di Londra. Si fermò ad ascoltare la canzone e cercò di capirne il significato> no, non l’avevo mai sentita prima.. non è il genere di musica che piace a me.. però questa è una bella canzone anche se è triste.. <quando lui le prese la mano, si imbarazzò e abbassò la testa mentre lo seguì verso il tavolino al quale era seduta fino a poco prima ad aspettarlo> La partita? In ogni caso non è un problema, mi piacciono i posti affollati.. <la facevano sentire un po’ più umana.. tutto quel calore e, soprattutto, non sentiva i battiti di quei cuori martellarle nella testa. Era una bella sensazione>

Stephan
Tokyo.. wow.. non ci sono mai stato, deve essere bellissima però come città.. molto più frenetica di Londra, questo è certo! <ogni tanto gli occhi di Steph si spostavano dalla ragazza per guardarsi attorno nel locale, era sempre molto vigile e attento ma sembrava che l'unico vampiro della serata lo avesse incontrato proprio Catherine e per il momento tutto scorreva tranquillo> quindi sei qui in vacanza.. non male come viaggio.. soprattutto parli benissimo l'inglese, sai? <le sorrise, più rilassato adesso e, ordinato da bere per entrambi decise di sedersi al tavolo chiedendo a lei di fare lo stesso> Clapton è un mito.. ha scritto alcune canzoni che mi piacciono un sacco.. dovresti ascoltarle.. Cocaine.. Layla.. e poi questa.. anche se questa è la più triste.. <le passò il bicchiere con dentro la coca cola e rimase a fissarla per un po'> a me i posti affollati non piacciono granché.. ho bisogno di libertà, sai? Ti è mai capitato di voler fuggire da un posto perchè ti sembra troppo piccolo per te? Ecco, per me è questo posto.. Londra! Ho sempre vissuto qui e credimi, se non fosse per il mio lavoro e mio padre, me ne sarei già andato, magari propri a Tokyo chissà! Magari ci saremmo incontrati in quel quartiere famoso, com'è che si chiama? shibuya.. mi sembra.. ecco, ci saremmo incontrati li.. con me che mi ero perso e tu alla ricerca di chissà quale divertimento.. <steph amava inventare storie e situazioni improponibili.. ed era proprio quello che stava facendo in quel momento. non importava che Cathy fosse poco più di una sconosciuta.. lui era così.. era un ragazzo che amava la vita, ma che sapeva che il suo lavoro gli avrebbe impedito di viverla completamente>

Catherine
<in realtà nemmeno lei era mai stata a tokyo, ma adorando il giappone, era informatissima su quella metropoli. L’unica della quale avrebbe potuto parlare senza fargli capire che in realtà, nemmeno apparteneva alla terra> Beh si, è molto caotica ma anche Londra non scherza quindi direi che ti ci troveresti bene..<evitò di guardarsi attorno, al contrario di Steph. Non voleva che lui si accorgesse di qualcosa. Doveva sembrare una ragazza qualunque, che ignorava l’esistenza dei vampiri> Davvero? Io non credo di essere così abile, invece. <lo indicò con un dito, mentre si mise seduta al tavolino> potresti insegnarmi tu, però.. non sarebbe una cattiva idea.. <abbassò lo sguardo, intimidita come sempre> sai, io non ho amici qui e da quanto mi è capitato stasera ho capito che non è sicuro girare da soli per londra.. <sospirò, incrociando le braccia sul tavolino e lo lasciò ordinare> ma sicuramente avrai di meglio da fare, quindi fai finta che non ho detto niente. <alzò le spalle e sorrise, poi si voltò a guardare il gruppo> Eric Clapton.. Layla.. <sembrava che gli stesse tornando qualcosa alla mente> ma certo! Come no.. conosco quella canzone! <era la canzone di Reira, uno dei personaggi del suo manga preferito> è bellissima si, forse dovrei cercare un cd con tutte le hit di Clapton.. <tornò a guardarlo, prendendo il bicchiere di coca cola quando lui glielo passò, ascoltando il suo discorso> Mi capita tutti i giorni.. <certo, lei viveva su un’isola prigione.. non di certo in una città grande come tokyo> ma credo che la voglia di evadere non sia dovuta al posto in cui viviamo. Piuttosto credo che noi ragazzi amiamo essere indipendenti ma allo stesso tempo, non possiamo fare a meno dei legami con la famiglia.. <tirò su un po’ di coca dalla cannuccia e lo guardò, sorridendo> Io vivo a Minato che è un quartiere sul mare.. ed è praticamente attaccato a shibuya.. chissà, magari un giorno potrebbe succedere davvero. <infondo anche lei era una sognatrice. Peccato che, dopo quel viaggio, sarebbe tornata in un posto in cui lui non sarebbe mai potuto arrivare, da umano. Sospirò.. intristendosi appena>

Stephan
Non so.. è che la mia vita è davvero frenetica e caotica che... sono certo che se dovessi scegliere, preferirei andarmene su un'isola deserta! <gli venne da ridere per quella sciocchezza e si zittì mettendosi a bere il suo drink. Era davvero sciocco a volte, pensare di poter fuggire via dai suoi doveri.. dal compito di un cacciatore.. Se scegli di diventare un cacciatore, lo fai per sempre.. e lui erano ormai due anni che lo aveva scelto, come prima di lui suo padre e il padre di suo padre.. i Loydd erano da generazioni cacciatori, avevano una lunga storia alle spalle..e Steph avrebbe seguito questa tradizione. Si risvegliò un attimo dai suo pensieri quando sentì cambiare canzone nel pub.. era una canzone moderna, che non amava particolarmente. Guardò Catherine e le sorrise> andiamo allora.. conosco un posto che vende dischi e sta aperto tutta la notte.. <non aspettò nemmeno che Cathy dicesse di si.. le prese la sua sciarpa e se la mise al collo per farsi seguire, uscendo dal locale troppo affollato.. tra poco sarebbe iniziata la partita e gli inglesi, si sa, non si risparmiavano quando c'era un evento simile> aria.. <disse appena uscito fuori e poi, voltandosi davanti alla porta aspettò che Cathy uscisse fuori.. in fondo aveva la sua sciarpa! nell'attesa si mise anche a canticchiare, risultando stonatissimo> what'll you do when you get lonely.. and nobody's waiting by your side?..

Catherine
Sai, io invece non credo che sia granchè vantaggioso vivere su un’isola deserta.. dovresti rinunciare a tutte le possibilità che invece una città come Londra offre.. e poi, che razza di lavoro fai, scusami? <sicuramente lei parlava con più cognizione di causa rispetto a lui> certo, ci guadagneresti in termini di pace, eppure.. potresti esser attaccato la bestie feroci.. <imitò il ruggito di un leone, muovendo anche le mani come a voler graffiare l’aria con il risultato di sembrare una gattina. Le venne anche in mente Heath -il suo animale *domestico*- ma non fece in tempo ad apparire malinconica che lui si alzò, prendendole la sciarpa> Hei! Dove stai andando! <bevve un ultimo sorso di cocacola, ne andava ghiotta a quanto pareva, e si alzò seguendolo fuori dal locale> siamo usciti senza pagare.. <si strinse nelle spalle, faceva abbastanza freddo e lei era coperta solo da un giubbino di pelle. Lo guardò, accorgendosi solo in quel momento quanto lui fosse carino. Si era concentrata sullo scoprire qualcosa in più di lui e aveva tralasciato i meravigliosi occhi che adesso risplendevano alla luce dei neon dell’insegna del pub. Assomigliava a Liz.. forse anche lei aveva avuto quegli occhi da ragazza> Please don't say we'll never find a way..And tell me all my love's in vain..<lei ricordava solo l’ultima frase della canzone, perché era quella che più l’aveva colpita. Sorrise, guardandolo> Sei sicuro che è aperto tutta la notte quel posto? Perché io adesso pretendo di avere quel CD..

Stephan
<aspettò che uscisse dal locale sorridendo.. quando sentì la sua voce rimase sorpreso. mente si toglieva la sciarpa per rimettergliela al collo la guardò un attimo prima di parlare> hai una bella voce, sai? <finì di legarle la sciarpa al collo e poi fece spallucce> il proprietario del locale è mio amico.. io non pago mai, di solito.. e tu eri con me, quindi.. <le strizzò l'occhio e si mise a ridere, poi le indicò la strada da prendere> certo che è aperto! Ti sembro uno che racconta balle? <in realtà non era il tipo, più che altro doveva essere, per forza di cose furbo> Comunque meglio che tu canti, invece di imitare gli animali.. il tuo verso del leone sembrava più quello di un gattino bagnato.. <si incamminò quindi verso il negozio di dischi, era davvero li vicino, e non c'avrebbero messo più di cinque minuti ad arrivare> peccato che sei qui solo in vacanza.. altrimenti ti avrei presentato ad un gruppo di miei amici.. sai, hanno messo su un gruppetto rock, ma hanno bisogno della vocalist.. e tu secondo me, saresti perfetta, sai?

Catherine
<abbassò lo sguardo quando lui le passò la sciarpa attorno al collo. Era da un po’ che non si sentiva così in imbarazzo con un ragazzo e il problema era che, da umana, si notava il rossore sulle sue guance. Deglutì> Gr.. grazie. Inizia a fare molto.. molto freddo a quest’ora. <infilò le mani in tasca, aveva ancora quell’anello e sembrava che lui se ne fosse dimenticato. Tanto meglio> Davvero? Beh.. in effetti mi piace cantare, ho anche scritto delle canzoni ma mi sono esibita una volta sola in un locale di dilettanti.. a.. Tokyo.. <certamente non era la verità, ma ormai si stava abituando a credere di esser sempre vissuta in quella città. Guardò la strada che lui le indicava e poi tornò subito a guardare lui> Ma dai! Ero un leone perfetto! <rise, sapeva che non era così.. però lui la faceva divertire e lo aveva conosciuto appena un’ora prima. Doveva darsi un contegno o sarebbe finita ad invaghirsi entro la fine della serata. E ne era davvero capace ma non poteva permetterlo perché non lo aveva avvicinato per trovarsi un fidanzato> Così mi istighi a restare a Londra per sempre.. anche io cercavo un gruppo ma non ne ho mai trovato uno.. <e questo le dispiaceva, ma nessuno a Return aveva il tempo per fare la rockstar o per occuparsi di faccende così.. umane. Perfino suo padre non capiva il suo amore per la musica. Lo seguì verso il negozio> potresti presentarmeli lo stesso, non ho mai conosciuto nessuno che suonasse in un gruppo rock..

Stephan
<le sorrise, notando che arrossiva, e gli sembrò davvero carina in quel momento. Ma non disse niente, facendo finta di nulla> dentro il negozio vedrai staremo meglio.. o c'è il rischio che ti ho salvata da un malintenzionato e poi ti faccio morire congelata! <arrivati di fronte al negozio le aprì la porta per farla entrare> bè.. Tokyo non è certo la patria del rock.. questo è certo.. insomma avete.. gusti strani in fatto di musica ecco.. <abbozzò un leggero sorriso e, dopo aver richiuso la porta alle loro spalle la invitò a seguirlo verso la sezione dei cd, dove era certo avrebbe trovato quello che cercava> bè, potrei farteli conoscere, se ci tieni.. si esibiscono questo sabato, in un locale del centro.. Non è un posto meraviglioso, ma sperano di farsi un po' di pubblicità comunque.. dipende tutto da quanto tempo rimani a Londra.. perchè se parti domani, direi che non è possibile, no? <rimase per un istante ad osservarla. quella ragazza lo interessava.. era diversa.. e non sapeva spiegarsene il motivo. Gli somigliava un sacco ad un vampiro.. il modo di parlare, camminare e muoversi.. sarebbe potuta passare per una di loro. Eppure era umana, non c'era dubbio.. forse era per questo che le piaceva? Si, decisamente le piaceva.. ovvio. Non ci metteva troppo tempo a farsi piacere una ragazza.. il problema era che poi, finita la serata lui si dimenticava di lei nell'arco di 24 ore.. ed era questo che le sue ex gli rimproveravano. la mancanza di costanza. Ma che poteva farci se quello che era gli impediva di legarsi di più ad una persona? Mentre rifletteva su queste cose stava comunque cercando il cd, che trovò alla fine e lo porse a Catherine> eccolo.. Mr Eric Clapton.. con dentro tutte e tre le canzoni che ti dicevo.. perfetto no?

Catherine
<non notò il suo sguardo, era troppo presa a farsi passare quell’imbarazzo> Sarebbe stata tutta fatica sprecata la tua. No no.. non voglio che le fatiche del mio salvatore vengano buttate al vento. <ridacchiò, portandosi una mano davanti alle labbra. Quando faceva così, sembrava davvero una gattina bisognosa di coccole. Era sensuale nella sua timidezza, dopotutto era stata una vampira per tutta la vita e l’umanità, non aveva nemmeno sbiadito la sua bellezza. Entrò nel negozio, passando davanti a lui che le teneva la porta aperta> wow, che gentleman.. anche i ragazzi così sono rari a Tokyo.. esattamente come la buona musica. <riconosceva che le canzoni giapponesi non erano molto belle, ma la musica che faceva lei era diversa. Era rock, anche se abbastanza melodico> Posso restare qui tutto il tempo che voglio.. almeno fino a che la compagna di mio padre non metterà alla luce mio fratello o sorella.. quindi, direi che ho qualche mese. E mi piacerebbe ascoltare i tuoi amici. Tu ci sarai? <non sapeva perché stesse dicendo così. Non poteva restare a Londra per tutto quel tempo, c’erano sua madre e Ren a Return, ma i tempi in cui nemmeno voleva partire per Londra erano ormai lontani. Era esattamente dove voleva essere e per giunta doveva stare alle calcagna di un ragazzo così carino. Scosse la testa, non doveva pensare a lui in quei termini. Si concentrò sul CD di Clapton> Grazie, tempo domani e non funzionerà più tanto che lo avrò ascoltato.. <lo afferrò e lo girò per leggere le tracce. Poi tornò a guardare lui> adesso però anche io devo fare un regalo a te.. <stava pensando a cosa potesse donargli. Non aveva molti soldi con se e di sicuro non sarebbe riuscita a scegliere un Cd che potesse piacere anche a lui. Ci pensò su un attimo, poi infilò la mano in tasca e si ricordò dell’anello. Dopotutto a lei a cosa sarebbe servito? Di sicuro lui ne era molto più che interessato. Lo tirò fuori e glielo mostrò> Lo so, fa schifo.. ma è un ricordo del nostro incontro, no? Magari quando sarò tornata a Tokyo lo guarderai e ti ricorderai di quella buffa ragazzina che hai salvato una sera, dalle grinfie di un molestatore.. <sbattè le palpebre e lo fissò negli occhi>

Stephan
famiglia allargata la tua, quindi.. capisco.. <non sembrava particolarmente triste nel dirlo, quindi pensò che tutto sommato a lei andava bene avere genitori separato.. o magari era accaduto come a lui. Sua madre non c'era più da qualche anno.. ironia della sorte, suo padre, che aveva cercato di allontanarla dalla vita che loro facevano, si era trovato di fronte al destino.. un vampiro l'aveva uccisa per vendicarsi di loro.. e da allora le cose non andavano troppo bene. Erano soli, non avevano parenti al di fuori di loro due.. e nonostante volesse gran bene ad Anthony, suo padre.. la vita assieme spesso era difficile.. la sua voglia di fuggire era legata proprio a questo> bè.. allora se rimarrai qualche mese, direi che posso anche proporti loro come cantante, perchè no! Insomma.. magari se avete successo, potresti anche rimanere a Londra! <sorrise e le tolse di mano il cd> questo te lo regalo però.. e.. <stava già per risponderle che non desiderava nessun regalo, non era così che funzionava quando lei tirò fuori l'anello.. bè, quello lo voleva.. quindi le sorrise e lo prese> in altre circostanze avrei detto no grazie ma.. in questo caso, lo accetto.. magari non lo indosserò, ma lo terrò in camera e mi ricorderà di te.. <con l'indice le toccò la punta del naso e sorridendo andò alla cassa pagare il cd.. era passato un po' di tempo, e a breve sarebbe dovuto tornare a fare la sua ronda notturna, ma non prima di aver accompagnato Catherine a casa.. ormai le aveva promesso un ingaggio con i Vocal Adrenalin!>

Catherine
Non immagini quanto.. <in effetti, probabilmente, non esisteva al mondo una famiglia allargata quanto la sua. Ma a lei stava bene perché sapeva di avere un sacco di persone su cui poter contare. Darius,però, le aveva raccontato qualcosa della famiglia di Stephan, ma non aveva il permesso per rivelargli che, la compagna di suo padre, era una sua lontana parente. Dopotutto, non poteva di certo dirgli: “sai, esiste una tua pro pro pro pro zia che tutti credevano morta e che invece è diventata un vampiro” Lui i vampiri li cacciava> Dici? Di certo posso provare a cantare per loro qualche volta, mi piacerebbe molto.. ma non credo di potermi trasferire a Londra. Insomma mia madre e mio fratello mi mancherebbero troppo.. <sollevò le spalle, sorridendo, perché l’idea di far parte di un gruppo, anche solo per poco tempo, le piaceva> qualsiasi cosa avessi deciso di regalarti, avresti dovuto accettarlo perché voglio che il mio salvatore abbia qualcosa che possa ricordargli di me.. non voglio dimenticare questa serata.. nonostante l’aggressione, mi ha permesso di conoscere te. E di avere quel Cd! <strizzò l’occhio quando lui le toccò il naso e attese, mentre lui pagava. Si ricordò di avere un cellulare e quando lo tirò fuori si accorse che suo padre aveva provato a chiamarla diverse volte ma, con la musica del locale, lei non aveva sentito> accidenti, adesso sarà furioso.. <parlava tra se e adesso aveva davvero fretta di tornare a casa. Non poteva lasciarlo lì così> ti aspetto fuori, Stephan! <si avvicinò alla porta e sparì ad aspettarlo fuori dal negozio così poteva mandare un messaggio a suo padre per tranquillizzarlo, senza che lui se ne accorgesse>

Stephan
oh bè.. io c'ho provato! Come si dice, tentare non nuoce, no? <sapeva che era una cosa assurda, anche perchè Catherine era ancora giovane, anche se non riusciva a darle un'età definita.. glielo avrebbe chiesto appena usciti dal negozio di dischi, quanti anni aveva> il cd, soprattutto! <quando la ragazza corse fuori dal negozio di dischi rimase un momento perplesso, un cambiamento improvviso, chissà perchè. pagò il cd e uscì fuori, cercandola con lo sguardo> Catherine.. <la vide che stava armeggiando con il telefonino e sorrise andandole vicino e porgendole il sacchettino col cd> scrivi al fidanzato che sei stata rapita da un baldo giovanotto con malvagie intenzioni? <sorrise continuando a fissarla.. se davvero avesse avuto il ragazzo Steph ci sarebbe rimasto un po' male.. sicuramente.. perchè? Perché come al solito, si stava già invaghendo della ragazza.. e poi questa volta c'era un punto che giocava a favore di Catherine: l'essere a Londra in vacanza.. la sicurezza che prima o poi se ne sarebbe andata.. e questo andava bene ad uno come Stephan, che non voleva avere legami sentimentali a lungo termine> ti.. accompagno a casa.. che ne dici? Si è fatto tardi..

Catherine
No hai fatto bene, anche perché nemmeno io ho nulla da perderci a cantare con loro fino a quando resterò a Londra. Magari nel mentre riusciranno a trovare una cantante definitiva.. <una volta fuori dal negozio, scrisse a suo padre che stava per rientrare e che era riuscita a parlare con Stephan. Non entrò nei dettagli, anche perché non era certa che suo padre sapesse come fare per leggerlo, il messaggio. Sobbalzò, quando sentì arrivare il ragazzo e rimise subito il cellulare in tasca> Ehi! <sorrise> uhm.. vediamo, se si considera che il proprio padre è sempre l’uomo dei propri sogni allora si.. direi che era per il mio fidanzato.. <lei non aveva un fidanzato, figuriamoci. Infatti più lo guardava più si rendeva conto che quel ragazzo poteva piacerle seriamente. Ma lei, al contrario, non voleva legarsi proprio perché sapeva che prima o poi sarebbe dovuta andare via. Forse per sempre. Si riscosse dai suoi pensieri prendendo il sacchettino con il cd> Grazie. Solo che.. perché dovrei farmi accompagnare da un giovanotto che ha già confessato di avere intenzioni malvagie? <inclinò la testa e lo guardò> grazie, ma credo che tornerò da sola.. <forse era troppo presto per mostrargli dove abitava>


Stephan
bè, immagino che tuo padre sarà felice di sapere che per sua figlia è l'uomo della sua vita, no? <quando però Cathy rifiutò l'invito di farsi accompagnare a casa annuì e le strinse meglio la sciarpa al collo e rimase per un attimo ad osservarla> ok allora.. copriti bene o rischierai davvero di morire di freddo.. <le sorrise poi, guardandola negli occhi> spero di vederti presto Catherine, mi ha fatto davvero piacere conoscerti e parlare con te.. <e dato che la serata era stata strana, dato che quella ragazza lo intrigava.. e dato che lui non lasciava mai fuggire un attimo, si avvicinò lentamente alle sue labbra e provò a baciarla. Se lei si fosse tirata indietro ci sarebbe rimasto male.. era sicuro che anche per lei c'era un certo interesse e non avendo il ragazzo era libera di ricambiare.. ma poteva anche dire di no.. ed avrebbe comunque capito. Lasciò che fosse lei, in quei pochi secondi che intercorrono tra l'attimo e il bacio, a decidere se ricambiarlo o meno.. lui il suo passo l'aveva fatto>

Catherine
Lo è infatti, nessuno può reggere il paragone con lui.. e non lo dico solo perché è mio padre.. <oltre a provare un profondo affetto per Darius, Catherine lo rispettava come persona e come vampiro.. ed era difficile reggere il confronto per qualsiasi altro uomo. Ma Stephan era diverso, forse perché era impossibile da avere. Lasciò che lui le stringesse la sciarpa e quando sollevò la testa a guardarlo negli occhi, vide quanto il suo viso fosse vicino. A stento riuscì a rispondere> è lo stesso per me.. <enorme fu la sorpresa quando lui la baciò. Aveva il presentimento che piacesse al ragazzo, ma nemmeno si sognava di ricevere quel bacio. E la sorpresa fu ancora maggiore quando si rese conto che stava ricambiando. Era stata una reazione involontaria a quel gesto, ma lei non poteva lasciarlo fare. Doveva usare la ragione e allontanarlo. Non sarebbe finita bene se si fosse lasciata coinvolgere. Si allontanò e abbassò lo sguardo> Mi dispiace.. io.. non posso.. <sembrava una lacrima quella che le rigò la guancia prima di voltarsi e iniziare a correre lungo la strada che portava a casa, lontana da lui e da quell’attrazione che, ne era certa, l’avrebbe ferita>

Catherine&Stephan
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