Catherine & Dulcinea
I’m a broken rose
Catherine: Apro e chiudo gli occhi, seduta sulla poltrona nell’angolo della mia stanza. Heath è accucciato ai miei piedi e con il suo muso bianco mi accarezza la gamba. Dicono che gli animali riescono ad avvertire gli stati d’animo dei loro padroni ma in questo caso, non riesco a spiegarmi nemmeno io quello che avverto. Abbasso lo sguardo su di lui e gli sorrido ma le lacrime mi rigano il viso perché non riesco a mettere da parte la tristezza. E’ assurdo come in un giorno possano cambiare le cose, fino a ieri pensavo di essere una bambina che non fosse pronta ad affrontare cose più grandi di lei.. eppure la vita ti catapulta in situazioni che non si possono evitare, è successo con mia madre ed è successo con Ephram. I pensieri tutti rivolti a lui. Perché?
Mi abbasso per accarezzare la criniera folta di Heath, non voglio che anche lui sia malinconico a causa mia.
“Sto bene amico mio..”
Sto davvero bene? No. Non capisco quello che mi sta accadendo, ho una gran confusione nella testa e continuo a rivivere il momento in cui Eph mi ha detto che gli piaccio ma allo stesso tempo.. gli piace anche Anthea.
“Fanculo!”
Heath inclina la testolina mentre lo accarezzo, non avevo mai imprecato e me ne rendo conto solo guardando lui. Sbuffo e ritorno a sedermi nella mia poltrona incrociando le gambe sopra di essa..
.. vorrei solo smettere di pensare. Sembra che il mio cuore paralizzato stia tornando in vita, ma è solo un’illusione.
Dulcinea: Ormai è notte e per creature come me questo vuol dire, cibarsi. Esco dalla mia stanza pronta a fare razzie di animali nella fitta foresta returniana, ma non ho poi tutta questa fretta.. non c’è bisogno di correre. Avanzo lungo il corridoio, oltrepassando la stanza di Charon e Psiche. Sospiro. Loro non sono soli, ogni notte.. mentre io.. beh io.. Scuoto la testa. Io ho mia figlia, la mia gioia la mia più grande vittoria. Giro la testa per guardare l’altra parte del corridoio e concentrandomi sull’odore della mia piccolina. E’ in camera e..
“Oh, Catherine..”
E’ triste. Una madre non ha bisogno di avvertire i pensieri.. una madre sa sempre quando un figlio ha qualcosa che non va. Cambio direzione, la cena può aspettare. Arrivata dietro la sua porta mi fermo, sentirà sicuramente che sono qui e sarà lei a decidere se vuole vedermi o no. Io sono qui.. per lei.
Catherine: Mi asciugo le lacrime, mi sento una stupida.. una piccola stupida che non sa reagire come invece un vampiro dovrebbe fare. Perché sono fatta così? Perché non posso essere come tutti gli altri miei simili? Mi passo le dita tra i capelli mentre Heath si avvicina alla porta. Sollevo la testa..
“Ma.. mamma?”
Aggrotto la fronte avvertendo un irrefrenabile desiderio di aprire la porta e catapultarmi tra le sue braccia. Avere una madre presente, una che mi consola nei momenti di crisi è sempre stato il mio sogno più grande. Da quando sono andata via dalla sua stanza non sono più riuscita a parlare apertamente dei miei problemi con papà. E’ stato più semplice farlo con zia Arlinn e zia Elbereth. Non perché io non mi fidi di mio padre ma.. beh.. lui è un uomo, un padre.. e ogni padre è geloso della propria figlia. Mi alzo, voglio davvero confidarmi con mia madre? Si, è la cosa che più voglio in assoluto perché so che lei non potrebbe mai.. giudicarmi. Corro verso la porta e la apro, in lacrime.. lanciandomi nel suo abbraccio che non sarà caldo, ma è pur sempre l’abbraccio di una madre alla propria figlia.
Dulcinea: Nel giro di pochi attimi me la ritrovo tra le braccia. E’ una sensazione meravigliosa quella di poterla nuovamente stringerla a me, coccolarla e amarla come solo una madre può fare. Non so cosa le sia successo, ma sta crescendo e io ricordo che alla sue età mi sentivo confusa e solo mia madre sapeva capirmi. Adesso tocca a me. La stringo forte e le accarezzo i capelli delicatamente.
“Sht.. non è successo niente bambina mia, calmati.”
Lei piange e il mio istinto mi dice di farmi rivelare immediatamente il motivo di tanta pena e di eliminarlo. Ma ho fatto un patto con me stessa, la ragione alcune volte è più efficace dell’istinto e mia figlia adesso ha bisogno di una madre, non di un vendicatore.
“Vieni entriamo, sono certa che non gradiresti se qualcuno adesso passasse e ti vedesse così..”
Restandole abbracciata la conduco nella sua stanza, chiudendo la porta. Heath ci segue, attento. Lo so che veglia sempre su di lei.. dopotutto loro due si completano proprio come i personaggi del libro che portano i loro nomi. Mi avvicino alla poltrona e mi siedo, invitando Catherine a sedersi sulle mie gambe, proprio come quando era una bambina. Santo cielo, quanto è cresciuta.. adesso è una piccola donna. La guardo e sorrido mentre le accarezzo una guancia.
“Allora, cosa vuoi fare? Piangere tutto il tempo oppure uscire a caccia insieme.. ti sistemo i capelli, vuoi parlare.. qualunque cosa Cathy.”
Catherine: E’ davvero la mia mamma quella che adesso mi stringe tra le sue braccia e mi coccola? Non riesco a credere che lei sia davvero nella mia stanza, non era mai venuta da me prima d’ora. Mi lascio guidare da lei verso la poltrona e quando si siede, invitandomi ad accomodarmi sulle sue gambe, lo faccio.. affondando la testa nei sui capelli. Mi sento una bambina adesso, ma è una bella sensazione quella di farsi coccolare dalla propria mamma. Non ricordavo più com’era. Resto in silenzio ad ascoltare le sue parole a godermi le sue carezze. Ho una grande voglia di parlare con lei. La stringo più forte e lei con una mano mi asciuga le lacrime.
“Non smettere di farlo”
Voglio che continui ad accarezzarmi come sta facendo adesso.
“Io.. io ho bisogno di te, mamma. Io..”
Sollevo la testa per guardarla con gli occhi ancora colmi di lacrime. Il suo sguardo è affettuoso e materno, ma allo stesso tempo sinceramente amareggiato per il mio pianto.
“Credo di essermi cacciata in una strada senza via d’uscita, mamma.”
L’unica cosa che voglio fare adesso è parlare, sfogare tutto quello che sento e difatti le parole si susseguono da sole così come il pensiero le formula.
“Ho conosciuto un ragazzo e dovresti conoscerlo anche tu. E’ Ephram il figlio di zia Seras. Non so cosa fare mamma!”
Dulcinea: La guardo, avevo immaginato che ci fosse di mezzo un ragazzo. Catherine sta crescendo ed era naturale che un qualche ragazzo si avvicinasse a lei.. e viceversa. Ma..
“Ephram il figlio di Seras è a Return? E da quando?!”
No, questo non ha importanza adesso. Sposto una ciocca di capelli di Catherine dietro il suo orecchio e le lascio intendere che non voglio una risposta.
“Scusami io non mi aspettavo si trattasse proprio di lui e immagino anche che il problema non sia che voi vi siate conosciuti, no? Cosa è accaduto esattamente piccola mia? Sono qui per ascoltarti, puoi dirmi tutto quello che senti.”
Me la sistemo tra le braccia mentre continuo a carezzarla, quasi cullandola.
“Sai, anche io ho avuto la tua età e l’unica persona che riusciva davvero a capirmi era la mia mamma.. anche se lei non è nata vampiro come noi due. Era l’unica con cui riuscivo ad essere me stessa. Ti va di provarci, Catherine? Io sono qui per te.. io esisto per te”
Le bacio la fronte, ma non aggiungo altro.. non voglio farle pressioni. Mia figlia deve sentirsi libera di essere se stessa, con me.
Catherine: E’ un po’ imbarazzante parlare di queste cose con mia madre, solitamente le ragazze della mia età si confidano con le proprie amiche, ma nel mio caso è diverso. L’unica che può capirmi davvero, perché ha sperimentato sulla sua pelle, è mia madre. Mi lascio cullare dal suo abbraccio e annuisco. Per la prima volta, dopo tanto tempo, mi sento a mio agio con lei.
“Si, voglio provarci mamma. Perché io non so davvero cosa devo fare, non so come devo sentirmi.. o meglio, non riesco a capire perché mi sento così.. come una rosa spezzata”
Si, è esattamente così che mi sento, spezzata. Una parte di me mi dice di lasciarmi andare ma l’altra parte, quella predominante, ha paura.. paura di soffrire.
“Ci siamo baciati mamma, ho capito che mi piaceva sin dal primo momento. Ma il problema non è nemmeno questo. Lui mi ha rivelato che gli piaccio ma.. che c’è anche un’altra persona e..”
Prendo un bel respiro, perché pronunciare quel nome mi fa rabbia.
“.. si tratta di Anthea. Capisci mamma? Anthea!”
Affondo la testa nei suoi capelli, avvertendo il suo profumo che un po’ mi tranquillizza perché mi sa sentire protetta.
Dulcinea: No! Questa davvero non me l’aspettavo. Mia figlia coinvolta in un triangolo amoroso. Sembra stia ripercorrendo i miei passi e non voglio faccia i miei stessi sbagli, non voglio che si senta inadeguata. Le prendo il viso tra le mani, anche se lei ha fatto di tutto per nascondersi. Non ha nulla di cui vergognarsi, con me poi..
“Adesso ascoltami bene, Catherine.”
Fisso i miei occhi nei suoi, sono tali e quali a quelli che aveva suo padre da umano. Le accarezzo il viso con le dita.
“So come ti senti in questo momento, riesco quasi ad avvertire la tua paura ed è la stessa che avvertivo io. Non devi aver paura di un rifiuto perché tu PUOI scegliere, Catherine. Lasciati trasportare dal tuo cuore.. lui è l’unico che puoi dirti cosa vuoi davvero. So che tu e Anthea siete amiche, ma purtroppo l’amore ti fa sentire molto meglio dell’amicizia. Devi essere tu a decidere cosa vuoi davvero, quali sono le tue priorità.. ma non devi avere paura, non devi smettere di andare avanti e farti distruggere da questo.”
Le puntello in nasino delicato con un dito e le sorrido.
“Tu meriti il meglio figlia mia e se per te Ephram rappresenta il meglio.. allora lotta e prenditelo.”
Ogni mamma desidera il meglio per la propria figlia ma lei, la mia bambina, se lo merita davvero dopo tutto quello che ha dovuto subire a causa mia. Non lascerò che si faccia del male da sola.
“Stai crescendo Cathy, devi solo capire chi sei e per riuscirci devi solo guardare dentro di te, scavare a fondo. Se solo riuscissi a vederti. Sei così bella e delicata. Sei un bocciolo e non sei rotta”
Me la riavvicino al petto e le bacio la fronte.
Cathrine: Stringo la maglia di mia madre nelle mie mani e ascolto tutto quello che ha da dirmi. So bene che lei ci è passata prima di me con il padre e la madre di Ephram. E so anche quanto lei abbia sofferto.
“Scusa mamma, non voglio far riaffiorare tuoi vecchi ricordi.”
La guardo quando mi afferra il viso tra le mani e le sue carezze arrestano le mie lacrime. Ha ragione, io posso scegliere e posso essere forte se voglio.
“Lui mi piace davvero tanto, mi fa sentire bene quando c’è e quando non c’è mi manca. Però non è semplice ignorare la paura, mamma. E non voglio nemmeno essere oggetto di scelta. Capisco che per lui Anthea sia importante ma non ho intenzione di starmene a guardare mentre lui finisce tra le sue braccia. Non sarebbe giusto ne per lui ne per me. Forse dovrei iniziare a guardarmi attorno poi quello che verrà verrà, no?”
La guardo dubbiosa, non sono certa nemmeno io di quello che dico. Probabilmente la mia intenzione è solo quella di ingelosirlo ma se poi non potessi più tornare indietro?
“Come faccio a guardare dentro di me.. io non so farlo! Non ero nemmeno in grado di cacciare elfi prima che arrivasse lui nella mia vita. Mamma io lo amo!”
Oddio, che ho detto.. mi copro la bocca con le mani e spalanco gli occhi.
Dulcinea: Le sorrido e la stringo a me, forte. Per una frazione di secondo mi è sembrato di guardare me stessa allo specchio. Ma mia figlia è diversa, non commetterà i miei stessi errori.. di questo ne sono certa. Le accarezzo i capelli e le sussurro all’orecchio.
“Beh, ci sei appena riuscita Catherine. Hai parlato con il tuo cuore bambina mia. Ed è la cosa più bella che potesse capitarti..”
Una madre
Una figlia
♥