Posts written by • Mirage

view post Posted: 16/1/2011, 11:14 [PG GIOCANTE] Ephram Hyde - >> 05
Piccino *_* Cioè, mica tanto ormai.. Vedremo se farà casino quanto i genitori çç

Charon: il figlio di JACK *____________*

NO! pecchè
view post Posted: 16/1/2011, 11:10 [PG GIOCANTE] Brian Bean Von Frazen - >> 05
Minchia puzzola! Che giovinotto interessante çç

Ethan: Mio cognato? *_*

No, per l'amor del cielo..
view post Posted: 15/1/2011, 19:51 The Return Incidents - >> 05
Questo incontro è avvenuto una tarda sera al castello di PoE, nella sala della musica, dopo il ritorno dei due dall'inferno..

Ginevra

C'è una giovane donna, mezza vampira, che sta seduta sul balcone della sala della musica. L'atmosfera è molto suggestiva, in quanto l'elegante figura della ragazza si staglia pallida contro il cielo notturno che si scorge dalla finestra aperta, la pelle chiara appena illuminata dalla luce della luna. Le tende rosso scuro sono appena mosse da una leggera brezza di vento che non pare infastidire la giovane, a quanto pare immune ancora al fresco clima autunnale. Sta guardando fuori, probabilmente per cercare di scorgere dove sia andata a infilarsi Isis, partita a caccia nei meandri del giardino di Point of Evil. Il pianoforte è scoperto e lo sgabello davanti a questo non è ordinato come al solito, segno che qualcuno -lei stessa probabilmente- prima stava suonando.

Louis

Il vampiro invece, ha trascorso gran parte del suo tempo con i suoi amanti. Erano stati separati per molto tempo e l’unica cosa che voleva fare era dedicarsi completamente a loro. Però, aveva un’altra questione in sospeso, questione che agli inferi non poteva evidentemente affrontare per via della brama di sangue che lo affliggeva. Lui è li, nella sala della musica, nascosto nell’ombra con un ocelot in braccio. Sono entrambi in silenzio e sembra che non si muova nulla all’interno della stanza se non le tende. Lei si accorgerà di lui se solo ci fa caso, tuttavia il vampiro resta immobile, ad osservarla sul balcone.

Ginevra

Charon dovrà farsi dare lezioni da Louis in quanto a Isis, che solitamente non sta ferma un attimo e miagola in continuazione quand'è con lui. Ed è proprio l'odore dell'ocelot che sente Ginevra, girandosi appunto un solo istante nella direzione di dove si trova Louis. Poi, lentamente, scende graziosa dalla finestra. Indossa un semplice vestito nero, senza spalline, con una cintura sotto al seno, che cade morbido sui fianchi. Si volta a chiudere la finestra, senza però tirar le tende, dando le spalle al vampiro. "chi non muore si rivede" Sarà mica un'allusione al loro soggiorno infernale? Probabile, particolarmente al fatto che lui la evitava di proposito e che quindi, a quel punto, per lei poteva anche restarsene la. Si, è un po' scocciata.

Louis

Mette Isis a terra ma l’ocelot resta immobile esattamente dove l’ha posata. Louis controlla le menti delle persone e le modella a suo piacimento, con gli animali gli riesce anche meglio. Sposta un piede in avanti e finalmente esce allo scoperto, è notte e l’unica luce all’interno della stanza è data da qualche candela accesa nei pressi del pianoforte “Anche io sono felicissimo di rivedervi, Ginevra. E’ un piacere notare che vale la stessa cosa per voi” Naturalmente ironizza sulla situazione. Probabilmente entrambi vorrebbero essere da tutt’altra parte però no, ci sono delle questioni in sospeso che vanno chiarite. “Però la vostra battuta con me perde di significato perché io effettivamente.. sono morto”

Ginevra

Lei prima di tutto guarda la sua gatta, una volta giratasi verso di loro, alzando un sopracciglio "spero che poi facciate tornare il mio gatto com'era, un soprammobile imbalsamato non farebbe piacere alla mia famiglia.." sorride appena, ma torna seria poco dopo "In realtà nella mia battuta avevo implicitamente tenuto conto anche del vostro attuale stato di non vita, per questo risultava così.. Adatta a voi" nel senso che era puramente ironica, oltrettutto, rivolta a lui appunto perchè è già morto. "siete venuto solo gentilmente a riportarmi il gatto?" guarda nuovamente isis che sembra la statua di un ocelot. Poi lo guarda lui, praticamente gli stessi occhi chiarissimi che si fissano.

Louis

Stessi occhi di una tonalità si colore differente, si.. l’effetto è notevole esteticamente parlando. Lui però non si scompone, anzi avanza verso il pianoforte e sembra passare le dita esattamente sui tasti precedentemente pigiati da Ginevra per comporre la sua melodia, con la differenza che adesso non si sente nulla. “Vedo che il soggiorno all’inferno vi ha resa più ironica, allora. Non tutto il male vien per nuocere.” Torna a guardarla e sorride, pensando all’ocelot alle loro spalle che sta vivendo il suo personalissimo sogno di libertà. “Tornerà come prima.. non temete. Dopo che noi due avremmo affrontato la nostra chiacchierata”

Ginevra

Lo guarda avanzare, seguendo il movimento delle sue dita sui tasti con gl'occhi, che poi si soffermano nuovamente sul suo viso. L'unico movimento che fa è incrociare le braccia sotto al seno, appoggiandosi con la schiena al davanzale dietro a lei senza abbassare lo sguardo, puntato sempre sul vampiro. "Allora avanti, non aspettavo altro. Anzi, non ci speravo più dato che ultimamente mi evitavate come la peste.." Lo guarda appena scocciata perchè non le piace venir trattata così.

Louis

Si mette seduto sullo sgabello e solleva lo sguardo per incontrare nuovamente gli occhi glaciali della mezza vampira. “preferirei se vi accomodaste prima, quello che ho da dirvi potrebbe disturbarvi.. la musica invece non è mai un disturbo. Sedetevi e accompagnatemi, Ginevra. Abbiamo l’eternità per parlare e chiarire determinate cose..” Lui è tornato pressoché il Louis di sempre, anche se ha ancora bisogno di bere sangue umano.. cosa di cui, anche se lo disturba, non può fare a meno per il momento. Intanto inizia a suonare la stessa melodia che stava suonando poco prima la giovane donna, qualcosa che avrà composto lei visto che Louis pare non conoscerla.

Ginevra

Vuol far la sostenuta per qualche minuto, ma quando lo sente suonare la sua personalissima melodia lo segue, accomodandosi accanto a lui. non si chiede nemmeno come faccia a sapere le note esatte, ormai si è arresa a capire come fanno a sapere un sacco di cose, lui, Lestat e Armand.
"Temo però che la mia impazienza non durerà per un'eternità, bensì si esaurirà tra pochi minuti.." Poi tace e per un attimo ancora sta ferma con le mani in grembo, dopodichè inizia a suonare anche lei, pigiando delicatamente i tasti del piano, ma senza troppo entusiasmo.

Louis

Quando lei si siede e parla, lui continua a suonare senza badarci. Quando suona si lascia completamente trasportare dalla melodia e non pensa ad altro. Però qualcosa lo disturba, perché si accorge subito che Ginevra sta suonando con svogliatezza. Quindi si ferma e la guarda, prendendole il polso nella mano e stringendo appena “ Non sono qui per una visita di cortesia, Ginevra. Temo che voi abbiate sbagliato la vostra valutazione nei miei riguardi. Dovete stare lontana da me.. vivete la vostra esistenza e siate felice perché io ne posso ne voglio darvi nulla di tutto questo” il tono è basso e gli occhi ridotti a due fessure, quasi brillano al riflesso della luna. La situazione è anche abbastanza inquietante.

Ginevra

Guarda prima lui, poi il suo polso, chiudendo automaticamente la mano a pugno, un'azione istintiva nel caso volesse liberarsi. Torna poi nuovamente a guardare lui, socchiudendo appena gl'occhi quasi a imitarlo e corrugando la fronte "Temo di non seguirvi, Louis.. Cos'è che dovreste darmi? Io non vi ho mai chiesto nulla.." Ha capito cosa intende Louis, ma la sta prendendo larga. Lei ha una scommessa in gioco e nonostante abbia praticamente capito che non può vincerla vuole comunque capirne i motivi. Insomma, non ha mai conosciuto tre uomini così legati tra loro e la cosa al contempo la affascina e la disturba alquanto.

Louis

Non molla la presa sul polso che al contrario si fa appena più stretta. Lei sarà anche forte ma Louis al momento si nutre di sangue umano ed è al massimo del suo splendore da vampiro. “ Sapete bene a cosa mi sto riferendo e anche se il mio atteggiamento vi può sembrare ingiusto e aggressivo, io voglio solo evitare che voi vi cacciate nei guai. Siete molto giovane ed io non sono l’oggetto della sfida di nessuno..perchè non c’è nessuna sfida da vincere. Crescete Ginevra, fatevi una vita, degli amici. Io appartengo ai miei compagni esattamente come loro appartengono a me.. non ci sarà mai nessun’altra creatura di cui potrò innamorarmi a parte loro” Per lui è un discorso semplicissimo invece, vuole tenerla fuori dalla sua vita perché non c’è spazio per nessun altro.

Ginevra

Sente appena una fitta lungo il polso, di certo non è piacevole la stretta del vampiro. Dischiude appena le labbra, istintivamente, con i canini appena scoperti, guardandolo severamente.
"Ma perchè mi venite a dire tutti che mi sto cacciando in qualche guaio? Penso di aver capito da sola ormai chi posso o meno frequentare" Evidentemente no, ma testarda com'è, se non sbatte la testa direttamente contro il muro non capisce.
"Voglio solo capire direttamente da voi il perchè.. Io non capisco perchè non possiate.." ..avere qualcosa con qualcun'altro. Curiosa e ingenua alle volte quanto scaltra e intelligente altrettante.

Louis

Stretta che non si fa più leggera a quelle parole, purtroppo. La sua esistenza è già incasinata senza che ci si metta di mezzo un’altra donna. La guarda, con quelli occhi luminosi e profondi.. “Perché?” Fa una pausa, cercando di non perdere il controllo. “ Volete davvero saperlo, Ginevra?” Se la tira a se, tenendola sempre per il polso. “Perché li amo, perché sono gli unici di cui mai potrei fare a meno.. e perché, in passato, la presenza costante di altre donne.. ha messo a repentaglio il nostro legame. Non posso e non voglio permettere che questo accada un’altra volta. Vi sembra esaustiva come spiegazione?” Niente rabbia nel suo tono.. solo tanta decisione. Aveva giurato a se stesso che non ci sarebbe stata più nessun’altra donna.. e voleva mantenere quella promessa a tutti i costi.

Ginevra

Il ringhio tra i dentini della ragazza si fa appena più cupo come aumenta la stretta su di lei. Vicini come sono ora, se la stretta si facesse ulteriormente più forte probabilmente lo morderebbe per farsi lasciare. "No.." no, per lei no. è cresciuta sempre con un padre e una madre, un uomo e una donna che si amavano. A lei questa storia di un amore così diverso non sarà mai ben chiara.
"Come fate a dire che hanno messo a repentaglio il vostro legame con loro.. E non invece che volevano farvi provare qualcos'altro? Magari.." Lo guarda fissa negl'occhietti "Magari qualcosa che vi sarebbe piaciuto anche di più.." ok, dire che è testarda è dir poco.

Louis

Ricambia il suo sguardo, sempre più deciso. Non è difficile conoscere i pensieri della ragazza e per un momento, sul suo viso si dipinge un sorriso quasi affettuoso. “Non sta a voi, ne a nessun altro, giudicare un amore diverso. Diverso per cosa poi? Perché si tratta di amore tra uomini uomini? Andiamo Ginevra.. non vogliamo affrontare questo discorso, vero?” Non è mai stato un problema per lui ammettere che quello che prova per Armand e Lestat sia un amore a tutti gli effetti. Continua a tenerla per il polso e avvicina l’altra mano alla nuca della mezza vampira. “Quanto siete ingenua, Ginevra. Lo dico perché ho provato ad amare qualcun altro.. ed è finita che ho dovuto separarmi dalle persone in questione”.
Sospira.. lei è testarda, ma lui sa che mai potrà darle quel che cerca. Assottiglia lo sguardo, che si fa sempre più penetrante. “Perché lo fate? Perché insistete così tanto?”

Ginevra

Le passa appena un brivido lungo la schiena, al suo ulteriore tocco, tanto che ritira di nuovo i canini, rimamendo un attimo con la bocca mezza aperta a guardarlo "Non vi giudico, Louis. Nè voi, nè i vostri compagni" è vero, alla fine lei non ha voce in capitolo per dar la sua opinione. Solo che è la prima volta che ha a che fare con qualcosa di simile.
"E n'è valsa veramente la pena, rimanere con loro?" Lo dice appositamente in maniera sfrontata. Non c'è un vero perchè. Perchè è curiosa, perchè vuole vincere la scommessa -sapendo benissimo ormai di esser sconfitta-, perchè non vuol aver fatto star male qualcun'altro per niente, perchè vorrebbe dimostrare a tutti quelli che gl'han detto di non immischiarsi con loro di aver ragione lei.. Ma soprattutto per capire, per conoscere questi tipi d'amore a cui lei non era mai giunta.

Louis

Mai un sospiro, mai un’esitazione.. solo tanta determinazione. Non vuole che Ginevra soffra a causa sua, non vuole che si illuda di poter avere una vita al suo fianco. Lui appartiene a Lestat e ad Armand.. e questo niente e nessuno potrà mai cambiarlo “Eppure, lo avete fatto. E anche adesso state cercando di capire un qualcosa che vi riesce difficile da capire. E’ tutto così semplice.. Ginevra. Un vampiro che ama.. ama ossessivamente.. e voi state cercando di immischiarvi in qualcosa in cui nessuno dovrebbe mai esser coinvolto. Potreste farvi male, lo sapete? O avete bisogno che io ve ne dia la dimostrazione pratica?” Non vuole spingersi fino a tal punto.. ma lei.. lo sta davvero mettendo alle strette e forse è il caso di chiudere una volta per sempre questa situazione. Vuole lui? Bene lo avrà.. ma solo per una volta. Una sola. Avvicina le labbra al collo bella giovane vampira e le bacia appena, senza mai lasciarle andare il polso.

Ginevra

Chiude appena gl'occhi, aprendo leggermente la bocca in un sospiro. è un concetto così semplice ma al contempo così importante per lei che le serve un attimo per doverlo assimilare tutto.. E nonostante tutto le ci vorrà probabilmente ancora del tempo per comprenderlo a fondo.
"Evidentemente sono abbastanza cocciuta per non voler dare ascolto alle vostre parole" o abbastanza scema da non voler capire quello che le sta realmente dicendo Louis e di voler andare fino in fondo. Se non si fa male con le sue stesse mani non capisce la lezione.

Louis

Senza mai staccare le labbra da quel collo così delicato, le passa le dita tra i capelli corvini e l’avvicina quanto più può a se. Lui non la ama, non è lei l’oggetto del suo desiderio.. ma forse, con questo gesto estremo.. le farà capire quanto fosse in errore a credere di poter sfidare Lestat. “La cocciutaggine porta a delle conseguenze Ginevra. Mi chiedo solo quando imparerete la lezione.. Sicuramente quando sarà troppo tardi.” E con movimenti sempre più sinuosi, si sposta verso le labbra della giovane per baciarla. Un bacio duro.. per certi versi violento. Lo avrà per un giorno.. e probabilmente ricorderà per tutta la vita il sapore amaro della sconfitta.

Ginevra&Louis

Ginevra, dopo l'accaduto, andrà da Dulcinea per farsi.. "rimettere in piedi" e rimarrà da lei fino a quando non le passerà la vergogna per tornare dai suoi genitori..
view post Posted: 12/1/2011, 22:17 [EX PG] Elenie - Ex Pg
In circostanze misteriose Elenie è scomparsa dall'Isola di Return, lasciando però il testamento: Thorondìr e la sua privata biblioteca elfica vanno a Ethan, mentre la coltivazione di tiglio andrà divisa tra Arlinn ed Elbereth. Con tanto amore, l'elfa pusher saluta gl'isolani
view post Posted: 9/1/2011, 22:59 The Return Incidents - >> 05
Lettera che verrà consegnata a Layla la sera prima della partenza per Londra, dal falco Thorondìr.

Layla,
prima di stracciare la lettera e mandarmi tutte le maledizioni che conosci leggi almeno qualche frase, leggi almeno questa: è stato papà, non avrei mai voluto sparire di punto in bianco, specialmente così senza ragione.
Fammi almeno spiegare, anche se non so nemmeno io cosa dire in quanto non ho scelto io di comportarmi così. Penso di conoscere i motivi per cui papà sia arrivato a un gesto tanto sconsiderato, anche se ovviamente non posso biasimarlo.
Mi son ritrovato dal nulla nelle sue mani, e non me ne sono accorto per tanto tempo. Mi drogava, Layla, e io non potevo fare niente. Mi sono accorto di tutto questo in un breve istante di lucidità, e di questi non ne ho avuti molti perchè si accorgeva subito di quando succedeva e rimediava drogandomi di nuovo. Per un istante se n'è accorto troppo tardi e son riuscito a comunicare con Anthea, che è riuscita a portarmi via. Il narcotico faceva si che anche il nostro potere telepatico scemasse, lasciandomi estraniato dal mondo intero. Penso di non aver scusanti, mi sono lasciato sopraffare senza aver modo di avvisarti, senza aver modo di avvisare nessuno: nemmeno mamma e Anthea si erano accorte che ero tornato. Forse mi sto prendendo colpe che non merito, non ho scelto io di venir "catturato" così e di sparire, ma ti ho lasciata nel momento peggiore. Ti avevo portata via per salvarti e quando siamo tornati, quando dovevo starti vicino e proteggerti non c'ero. Non posso biasimarti se hai provato rancore nei miei confronti e se mi hai addirittura odiato, me la sarei presa anch'io, anche se non tragicamente come sono sicuro abbia reagito tu. Volevo solo farti sapere che non è stata una mia scelta, avrei fatto di tutto per stare con te, invece..
Anthea mi ha detto che ultimamente non stai molto bene e che non sei tu, che avete in mente un viaggio.. Spero per te sia davvero la cosa giusta da fare, spero ti aiuti a tornare serena e tranquilla. Spero ti aiuti a perdonarmi per non essere stato con te.
Ti aspetto, quando tornerai voglio vederti. Non voglio forzarti la mano, ma DEVO assolutamente vederti o penso darò di matto. Userò qusto tempo in cui starai via per riprendere a pieno le forze, in quanto anche solo scrivere una lettera ora è faticoso.
Fai buon viaggio,

Ti amo, Layla Bean Von Frazen

Ethan
view post Posted: 6/1/2011, 14:21 The Return Incidents - >> 05
Per la serie, recuperiamo tutti i pg, parte uno. Ethan non si trova da un mese e più, Evren non si vede da altrettanto tempo. Sono morti? No, semplicemente un padre si sta avvicinando sempre più alla pazzia convinto di poter proteggere il figlio..

Un secondo, un'ora, un giorno o forse un anno. Non so quanto tempo è passato dall'ultima volta che ho aperto gl'occhi, dall'ultima volta che oltre a un immensa coltre di nero buio ho percepito qualcos'altro, anche solo una sagoma sfocata.
Ed è proprio quella ciò che vedo ora, davanti a me.. O di lato, non sono sicuro. Torno a chiudere gl'occhi, perchè anche questo minimo sforzo mi causa una terribile fitta di dolore alla testa, come se mi stessero comprimento il cranio tra due enormi macigni. Sento passi pesanti venire verso di me, forse la stessa figura sfocata che ho visto poco fa. Poi qualcosa di morbido mi viene premuto contro il naso, ma subito l'odore pungente di qualche sostanza, probabilmente un narcotico -capirò più tardi-, mi fa dimenticare a cosa stavo pensando e rivedo di nuovo il buio.

Per la seconda volta riesco ad aprire gl'occhi, la seconda volta ma non so in che arco di tempo, ancora sono talmente stordito da non capire nemmeno dove sono, capire anche da quanto mi trovo in queste condizioni mi sembra chiedere troppo. Questa volta, memore della precedente, li socchiudo lentamente, in modo tale da non permettere alla luce di tramortirmi all'istante e causarmi il forte mal di testa che, in maniera più tenue, si sta già facendo sentire. Di nuovo chiudo gl'occhi, respirando l'aria: l'odore è acre e l'aria è viziata, devo essere in una stanza chiusa. è un pensiero che viene confermato quando la mia vista, una volta abituata a quella che fortunatamente è solo una flebile luce di candela, incontra solo pareti di roccia intorno a me. Una grotta? Una caverna nel bosco? Il pensiero corre veloce e subito mi viene in mente la nostra grotta, il nostro luogo segreto. Layla! Devo correre, il demone.. Ma lo sforzo che compio per tentare di alzarmi va ben oltre le capacità che posso chiedere ora al mio corpo, abituato a stare seduto contro questa parete per chissà quanto. Il petto è sudato, la temperatura -a cui non avevo fatto caso- è piuttosto alta qui. I jeans sono strappati all'altezza delel ginocchia.. Sono caduto, forse? Gl'anfibi prima nero lucidi sono sporchi di polvere.. Cenere forse? Cerco di scostarmi i capelli -lunghi più di quanto ricordassi anche se non di molto- dal viso, per cercare altri indizi di dove mi trovi. Ho tempo di scorgere solo una porta, prima che questa si apra. è un attimo a passare, dal momento in cui scorgo il suo volto a quello che mi fa morire le parole in gola, un semplice "perchè" viene solo articolato dal movimento silenzioso delle mie labbra, mentre lo guardo avvicinarsi. Poi di nuovo l'oblio, ma questa volta avevo previsto succedesse e ho il tempo di sforzare la mia mente a un solo pensiero. Papà, vulcano, aiuto.
Spero con tutto me stesso che Anthea l'abbia sentito. Il pensiero di due dolci e furbi occhi grigi mi accompagna di nuovo nel buio totale.

Ethan

Stringo nella mano la boccetta, pulendola poi con la parte pulita del fazzoletto nel quale l'ho intinta prima. Un narcotico di mia fattura, tale che oltre ad assopirlo in maniera così drastica da fargli perdere i sensi per giorni interi, inibisce anche il suo potere telepatico. Far perdere i sensi a mio figlio. Lo guardo per un attimo, tanto basta perchè quel senso di colpa che sento da giorni, dall'inizio di questa tortura, si faccia presente. Distolgo subito lo sguardo, concentrandomi sulla dura e calda roccia del vulcano che mi circonda. Siamo in una piccola stanzetta accanto a quella molto più grande che Heile in persona mi aveva donato come mio personale covo, tanto ampia da far si che la mia enorme figura di grado ci si potesse muovere dentro senza problemi.
é proprio in qusta seconda stanza che ritorno, lasciandomi scivolare contro una parete, sedendomi a terra, a guardare il vuoto intorno a me. Se Arlinn sono immaginasse cosa sto combinando.. Si sarà fatta delle domande, non vedendo il figlio da ormai un mese.. E nemmeno me. Anthea? Non sentendo il legame telepatico col fratello avrà pensato sia morto.. Magari staranno entrambe pensando che sia io che Ethan siamo ormai morti misteriosamente. Ma d'altro canto.. Sono state loro a coprire la fuga di Ethan, una fuga così sciocca oserei dire.. Pensano forse che non sappia in che guaio si siano cacciati e che abbiano preso la decisione sbagliata fuggendo. Non si scappa a certe cose. Sono forse pazzo a tenerlo rinchiuso qui, ma almeno qui è al sicuro. Qui, senza la causa dei suoi mali, starà bene e nessuno potrà venire a pretendere vendetta su di lui. Così ingenuo a pensare di poter proteggere quella che non è altro che una fonte infinita di guai, come io gl'ho sempre detto.
Torno ad alzarmi, rientrando dove Ethan sembra stia solo riposando; ormai sono riuscita ad affinare i miei poteri e a combinarli tra loro. Mentre dorme, mio figlio, sente solo pace, niente preoccupazioni, spero di aver agito talmente minuziosamente da impedirgli di pensarla. Soprattutto non sente la fame e la sete, il suo corpo viene modellato a mio piacimento e questi due naturali istinti vengono sopiti come fossero continuamente soddisfatti, contrariamente a quello che è. Sorrido. Sarò forse pazzo, ma qui sei al sicuro, Ethan. Il gesto estremo di un padre. Pazzo.

Evren

Ethan&Evren
view post Posted: 20/10/2010, 20:25 VOTAZIONI SEVEN SINS - *Seven Sins*
Erynil!

è stata la più costante e presente.
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