The Return Incidents, Topic di Scrittura

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 7/2/2010, 16:52
Avatar

Young Adult

Group:
*Vippina*
Posts:
7,805

Status:


Domenica, Notte

Charon

Un lasso di tempo che non saprei definire. Ginevra seduta sulle mie ginocchia si stava lentamente addormentando, la testa appoggiata al mio petto, già cambiata per la notte. Psiche seduta accanto al camino, le luci delle fiamme che le danzavano davanti illuminandola, Isis accanto a lei a elemosinare qualche coccola. Un attimo, in cui il tempo è sembrato fermarsi e al contempo scorrere così velocemente. La vedo portarsi le mani alla testa, stringere appena gl’occhi. Quando li ha riaperti erano rossi, quasi brillavano quanto le fiamme. Ma non sono stati quelli quanto il suo sguardo, la sua espressione, a farmi capire immediatamente cos’era successo. Era successo quello che sapevamo. Era successo, e non abbiamo potuto impedirlo in alcun modo. Pur conoscendo la verità non abbiamo, non ho, potuto far niente. Così, almeno, le abbiamo risparmiato in parte la dignità. È stata cacciata, ha affrontato quello che le spettava, senza venir nascosta e protetta da nessuno. Poso delicatamente Ginevra sul letto, alza appena una manina per cercarmi e apre gl’occhi, augurandomi la buona notte. Le bacio la fronte, andando accanto a Psiche stringendola forte. Quante ne abbiamo dovute superare? Isis rizza le orecchie, ma capisce subito che non esco per la solita caccia notturna e che non può accompagnarmi. Saluto le mie donne, ed esco dalla stanza. Come la porta si chiude alle mie spalle, come un fulmine silenzioso attraverso il castello, superando corridoi su corridoi per arrivare finalmente in atrio e spalancare il portone. L’aria fredda della notte porta con se suoni infausti. Sento subito gl’ululati lontani. Sento, o forse mi immagino, il correre forsennato di una bestia nella foresta. Una bestia a caccia. E sono sicuro di sapere sia chi è il cacciatore che chi è la preda..

Aleesha

Sento il peso della lupa spostarsi dal mio corpo, ormai ridotto a un niente, non so nemmeno se è definibile ancora corpo. Un ultimo urlo, le ultime lacrime: l’ultima cosa che ricordo di aver visto è l’immenso corpo di Morgan allontanarsi da me, guardarmi un’ultima volta, e poi andarsene definitivamente, per sempre, da me. Sono sola.

………………………………………………..

Domenica, Alba

Aleesha

Non ho idea se sia passata un’ora o un secondo, oppure un’eternità intera. So solo che è tutto nero e.. Piacevole. Non c’è dolore, non c’è sofferenza, ne tristezza, ne il vuoto che sentivo in questi giorni. Ma non c’è nemmeno gioia, non c’è amore, non c’è felicità. Solo io. Che poi cosa sono? Al momento solo qualcosa di indefinito, intangibile, che oscilla come una piuma al vento in questo abisso nero. Niente e nessuno, solo io. Nessun suono, nessun odore, nessuna luce che mi faccia distinguere qualcosa; in effetti, non penso nemmeno di avere gl’occhi aperti. Occhi che nemmeno sento, come d’altronde non sento nessuna parte di me in questo momento. Non sento gambe, braccia.. Nulla. E forse, inconsciamente, so che è meglio così, perché sono sicura che come questo buio che mi circonda inizierà a dissiparsi sentirò ogni singola parte del corpo fare un male atroce. Brevi ricordi interrompono la mia quiete nel limbo. Ricordi che cerco subito di scacciare perché dolorosi. Rumori agghiaccianti, qualcosa che si spezzava, qualcos’altro che si lacerava. IO, io che mi spezzavo e laceravo. O forse era solo un brutto sogno, una metafora di come è stato l’ultimo periodo qui a Return. Divisa e lacerata tra la famiglia e l’amore. Prima trovare due famiglie e affrontare l’impossibile sfida di farle andare d’accordo. Poi trovare l’amore, come non l’ho mai conosciuto, e cercare di conciliarlo con il resto della mia vita. Io in mezzo, tirata di qua e di la come fossi in una strana macchina per le torture, di quelle dove si è legati e gl’arti vengono tirati da parti diverse. Ecco, proprio così. E nessuna delle due parti che si arrendeva, senza realmente capire cosa provavo io per l’altra, senza capire quanto soffrivo a vedere star male una per accontentare l’altra. Bè, se era un brutto sogno è stato proprio un incubo, spero di restare nel mio personalissimo pezzo di buio ancora per molto. Non sento nemmeno caldo e freddo, non so nemmeno se sono vestita, in fondo a cosa mi servono i vestiti se non devo ripararmi dal freddo? O se sono sola? Che stupida preoccupazione. Come diceva quella poesia? Così tra questa Immensità s'annega il pensier mio: E il naufragar m'e' dolce in questo mare.

Charon

Dover aspettare sapendo quel che succedeva è forse più straziante di dover alzarmi dalla panchina sulla quale sono stato tutta la notte per andare a recuperare quello che è il corpo di mia sorella. Mi auguro soltanto sia viva, almeno questo Morgan me l’aveva promesso, altrimenti questa saremmo io e lei a giocare alla preda e al cacciatore, e non mi farò di certo scrupoli sapendo che la lupa è incinta. Ricomincio a correre, con la stessa fretta con cui questa notte sono uscito dalla stanza. Il cielo è ancora scuro, solo all’orizzonte, sopra la linea del mare, si iniziano a veder i primi baglior i di luce. Ma in questo momento non li noto, come non noterei nessuna persona, nessun animale, a malapena mi accorgo del sentiero che prendo. Sono partito appena ho sentito calare il silenzio. Appena ho sentito che tutto è finito, senza sapere che tutto però ora ricomincia. Stupidamente penso che adesso la vedrò sicuramente di più, ma che stupido, riesco a essere egoista anche ora! Come mi inoltro nella foresta i primi odori mi arrivano al naso, il profumo pungente del sangue, mischiato a quello della carne umana e dei lupi. Accelero la corsa, iniziando a scorgere i primi segni che il potere di Psiche ancora una volta non ha sbagliato. Alberi caduti a terra, cespugli dilaniati, sentieri colmi di rami e sassi che solitamente non ci sono. E mano a mano che avanzo gl’odori si fanno sempre più forti, specialmente quello di sangue, di cui inizio a veder qualche goccia. Vorrei fermarmi e tornare indietro, sui miei passi, per non vedere, per non sentire, per non sapere. Di nuovo si ripresenta la stessa situazione e di nuovo io me ne assumo la colpa. Quattro secoli orsono le toccò subire questa atrocità per colpa mia, perché me n’ero andato, perché ero morto e non potevo più avvicinarmi a lei nel mo nuovo stato. E adesso, quando potevo proteggerla non l’ho fatto. Potevo prendermi la responsabilità di Aleesha sin da subito, sin da quando è arrivata sull’Isola. Invece stupidamente ho rispettato le leggi di quei maledetti cani che l’hanno ridotta in questo stato, senza impormi troppo su di loro. E questo è il risultato, di nuovo.

Aleesha

Eppure, sento qualcosa che non va. Come quando si dorme troppo e ci si sveglia con un gran mal di testa. C’è qualcosa di strano in tutto questo buio. Non è normale che ci sia e che io mi ci trovi dentro, ad annegare sola. No, decisamente inizio quasi ad avere timore del limbo che mi circonda. Dove sono le mie braccia? Magari se le alzo riesco a spingerlo via. Non le trovo, come non trovo ancora niente di me stessa. Inizio ad avere come l’impressione che questo buio inizi a stringersi sempre di più su di me, tra poco mi soffocherà e non potrò più rivedere nessuno. Riesco quasi a preoccuparmi di non aver messo in ordine la camera. A che sciocchezze penso? Cerco ci concentrarmi e capire come uscire da questo baratro, ora non so se mi spaventa di più uscirne o restarci dentro. Qualcosa forse sta iniziando a farmi capire che, però, è meglio tornare alla realtà. Forse è solo la mia mente che corre fantasticando, ma mi sembra di udire un rumore. Di nuovo qualcosa che si spezza. Ma questa volta non fa parte dell’incubo, no, sembra reale. Forse un ramo? Si, un ramo si è spezzato sotto il piede di qualcuno. Un piede silenzioso, ma vicino al mio orecchio sento chiaramente un anfibio che pesta sul terreno. Hei, sono sempre stata così brava a riconoscere i suoni? No, forse è solo questo buio che amplifica tutto, forse sto immaginando tutto. Solo che, quella voce lontana che pronuncia il mio nome sembra così reale, come voi raggiungerla e digli che sono qui, sto bene, ma che non so come uscire, se per piacere puoi aiutarmi. Ma per quanto mi sforzi di urlare non riesco a farmi sentire.

Charon

Inizio a rallentare il passo fin da quando inizio a scorgere il suo corpo, immobile, nel mezzo del sentiero. Su un letto di foglie e sangue la ritrovo, dilaniata dagl’artigli di un grosso lupo. Sento ancora il profumo di Morgan nell’aria, forse se n’è andata da poco, ma non mi interessa. Sapeva che sarei venuto a riprendermela e a portarla finalmente via da lei, perché non vi torni mai più. Le arrivo vicino e la guardo, mentre una tristezza infinita mi riempie. Ecco com’è dovuta finire per colpa del suo stupido amore. Doveva per forza andare a intraprendere una relazione con la persona meno affidabile che esista. Vorrei urlarle contro quant’è stata sciocca, ma non riesco a dirle nulla, se non chiamarla.
“Aly.. Aleesha..” Non mi risponde, come immaginavo. Dev’essere svenuta, e forse è meglio così, perché così sicuramente non sente tutto il dolore che proverebbe da sveglia. Le sposto il capo, un graffio mediamente profondo le attraversa un lato del viso, il resto è coperto di sangue e lacrime. I capelli sparsi sul fogliame ormai son diventati rossi, come tutto quello che circonda la sua figura. Le braccia, scomposte accanto a lei, sono inclinate formando strani angoli. Non ci vuole molto per capire che sono entrambe rotte, Le ossa sicuramente frantumate sotto il peso della lupa. Il resto del corpo è sventrato, dilaniato, fatto a pezzi. Segni di morsi e artigli le dipingono tutto ciò che rimane di lei. Sembra un’assurda composizione di qualche pittore malato di mente. Non so nemmeno da che parte prenderla, ho paura di farle più male del dovuto. Mi chino, passandole un braccio sotto alle spalle e uno sotto alla vita, e la prendo in braccio, per riportarla al castello.

Aleesha

Forse è tutta un’impressione, ma mi sembra di non essere più dov’ero prima. Il buio c’è sempre, si.. Ma non è lo stesso. Sento qualcosa di diverso, di.. Freddo, accanto a me. Qualcosa sotto alla spalle e sotto alla vita, che mi cinge delicatamente, ma è così ghiacciato. Vorrei dirgli di spostarsi, chiunque sia, perché mi da un sacco fastidio questo gelo. Però d’altra parte è così piacevole lasciarsi cullare dal movimento che provoca l’avanzare silenzioso dell’individuo che mi porta in braccio. Si, sono sicura che sia qualcuno, magari il principe azzurro, come nella bella addormentata. Poi ricordo che il mio principe azzurro è da tutt’altra parte, lontano da me, ormai da molto, e ci resterà chissà per quanto ancora. Un fitta di dolore nella zona del cuore pare attraversarmi per un istante a questo pensiero, ma ancora una volta potrebbe essere solo immaginazione. Poi piano il buio comincia a colorarsi e inizio a distinguere diverse sfumature, la luce, alcuni colori, e insieme a questo la consapevolezza del dolore. Prego che il buio torni a riprendermi resto, ogni secondo il dolore aumenta e si fa più forte, fino a che non sento la schiena incurvarsi tra le braccia del mio salvatore e un urlo disperato uscire dalla mia bocca. È questione di un attimo, un attimo solo per capire che quegl’occhi che mi guardavano, tristi, impauriti, arrabbiati, erano quelli di Charon. Lu sa perché sono stata ridotta così, sapeva ed è venuto a prendermi. Ma non ho tempo di chiedere nulla, perché ripiombo nel mio baratro buio e indolore.


……………………………….

Domenica, Mattina

Charon

Sono ore che, seduto all’angolo dell’Infermeria, osservo un via vai di guaritori che si prodigano a riportare Aly in condizioni stabili. Dopo la breve ripresa di conoscenza nella foresta non si è più rimessa, ancora svenuta e in coma. Ma per ora almeno ovunque lei sia sta bene e non sente male. Li osservo sempre più sconsolato, e intanto che loro lavorano prende un pezzo di carta e una penna.

È in fin di vita, e per colpa tua. Muoviti, o giuro che ti vengo a prendere con la forza.

Charon


Il dono della sintesi, breve, conciso ma efficace. Quale assurdità perdersi in parole come: Caro Xavier, mia sorella è stata ridotta a brandelli da Morgan perché pur di seguirti ha combinato un danno. Baci baci, Charon. No, sarebbe un inutile spreco di tempo. Mi hanno detto che vi è una stella al pentacolo, la stessa che deve aver fatto scendere Aleesha all’inferno, dev’essere pur in grado di recapitare un biglietto all’inferno. Magari appena qualcuno qui mi da il cambio uscirò e andrò a parlare con questa. Finalmente i medici se ne vanno e mi lasciano solo con Aly. Sembra forse più pallida di prima, ma sarà un’impressione perché è lavata dal sangue ora. Mi siedo accanto a lei, stringendole la mano. La guarda per un momento che pare infinito, finchè non la sento addormentarsi. Chissà, forse sta sognando qualcosa di bello. Qualsiasi cosa sia, spero per lei si avveri.

Aleesha

Buio. Silenzio. Di nuovo sola. Poi voci lontane, e di nuovo quel freddo a contatto con me. Poi di nuovo buio e silenzio. Si sono alternate per molto tempo queste due situazioni. Sono sicura che Charon è ancora li vicino a me. Vorrei dirgli di non preoccuparsi, che ce la farò, di andare dalla sua famiglia. Almeno lui che non è solo. Ma non lo sono nemmeno io. Ho lui, per fortuna. E lui non mi lascerà mai. Mi lascio cullare da questo pensiero mentre per l’ultima volta sento la sua voce distante, prima di addormentarmi nuovamente.


Charon&Aleesha
 
Top
*_Joey_*
view post Posted on 8/2/2010, 20:30




[Una volpe rossa si aggira per i corridoi del castello, osservando attentamente il mobilio e la carta da parati con espressione di sdegno.
Odorando l'aria ogni tanto, pare stia tentando di orientarsi e dirigersi nei locali della biblioteca.Scese le scalette al primo piano riconosce la sala un pò oscura, e dalle pareti totalemente coperte da grandi librerie. Dietro gli scaffali libri di diversa grandezza e fattura, al centro della stanza un grande tavolo rettangolare. Nel silenzio che pervade l'atmosfera la volpina sgattaiola sotto il tavolo ed in una nuvola d'oro si trasforma in umana.
Ravviatisi i capelli e la vaporosa coda rossa dietro la schiena, procede a piccoli passi all'analisi dei vari scaffali.]



"Uhm.. eccomi qui. Non potevo certo cominciare la mia ricerca saltellando in giro senza continuità nè ordine. Non sono riuscita ad individuare l'aurea di Helles in questi giorni, e chiaramente non avevo intenzione di andarla a scovare ficcandomi in chissà quali situazioni al limite del dramma soap-operesco u_u.
E' necessario che io trovi un certo volume...credo sia ovvio trovarlo in questa parte dell'isola, a meno che qualcuno non l'abbia già fatto sparire per chissà quale fastidiosa ragione.... Uhm, si tratta di un testo molto antico, dalla copertina in pelle scura ad intarsi particolari, certamente si riconoscereanno fra questi alcuni pentacolini sparsi, giusto per rendere chiara l'idea del suo contenuto *_*"


[Phion, saltella tra uno scaffale e l'altro arricciando il naso per via della polvere. Rimuove delicatamente una serie di libri impolverati, che però non paiono rivelarsi utili o nemmeno simili a quanto pare sia necessario scoprire. Si aggira già infastidita procedendo in cerchio, da una libreria all'altra, finchè dopo l'ennesimo manuale di alchemia e stregoneria pare trovare un volume interessante....]

"Eccolo qui... *___* Spero che il suo contenuto non si mostri fin troppo banale, voglio dire.. credo già di conoscere a grandi linee le piu' importanti gerarchie infernali.
Ma ho giusto bisogno di un ripassino per quanto riguarderebbe le qualità e la genesi di determinati demoni. Si parla di pezzi grossi ovviamente u_u, ed ecco per evitarmi inutili problemucci e possibilimente salvarmi il pelo ç_ç sarebbe necessario ricercare anche qualche informazione riguardo le potenzialità degli angeli caduti..ç_ç
Sia mai quel certo "signore" a cui andrò prossimamente a far visita si riveli fin troppo al di sopra della media d'eccellenza infernale u_u.
Uh.. ecco, direi che questo paragrafo potrebbe esser interessante :


" Nella Bibbia ebraica, la parola ...
[la volpina si tappa la bocca con una mano. Subito dopo, ridacchia pensando "Uh, avevo promesso di non nominare quel signorino u_u Beh, come aveva pensato di nominarlo Balthazar Cagliostro.... uhm ç_ç sarà stato mica Biglione? ç_ç No.. non di sicuro... AH SI! *_* ]

Il " Mazziere" non è un nome proprio, bensì un nome comune il cui significato è "uomo dissoluto" o "uomo privo di valori". Presso alcune sette però si identifica come il capo di tutti i diavoli. In uno dei manoscritti del Mar Morto intitolato" La guerra dei figli della luce e dell'oscurità", egli è è il capo dei figli dell'oscurità...

"Alla faccia!!! u_u Quel demoniaccio incasinato, Balthazar, non mentiva affatto definendo il detentore di quel patto che tanto lo dilania come davvero potente e malvagio.
Non ci sarà da prender la faccenda sotto zampa a quanto pare.. ç_ç Ma proseguiamo nella lettura..."



"In qualità di demone, pare sia dotato di un aspetto impeccabile e seduttivo, tale da indurre chiunque egli voglia in numerose azioni empie, soprattutto riguardanti l'omicidio, la lussuria, la gola e l'ira. Secondo le scritture sacre al culto dell'oscuro, il suo nome significa anche "privo di padrone" , a simboleggiare il suo essere ribelle , indipendente e in se' compiuto..."

[Phion continua a leggere completamente immersa e concentrata, ogni tanto si intravede nel suo volto un'espressione corrucciata o di sorpresa che poco dopo lascia spazio alla piu' granitica serietà.
Dopo un indefinibile quantità di tempo, avendo letto quanto riteneva necessario, la donna dai capelli rossi chiude di scatto il libro per poi riporlo frettolosamente in uno scaffale isolato.
Dopo essersi guardata attorno si avvia verso la porta d'uscita, stropicciandosi con le mani la coda bassa bassa.]


"Credo proprio che ne vedrò delle belle é__é ç__ç "

[Si ritrasforma in volpe, per poi svanire tra i corridoi]



Phion_La Volpe perplessa @_@ ç_ç u_u
 
Top
*_Joey_*
view post Posted on 12/2/2010, 14:16




[Nelle sue camere, Charles siede accanto al camino. Osservando la fiamma danzare lievemente, procede la scrittura su un libro dalla copertina nera e finemente intarsiata. Ogni tanto rimane immobile come riflettendo o prestando attenzione agli invisibili segnali che paralano degli abitanti del castello.]

"Ho avuto modo in questi giorni di incontrare alcune creature che non avevo ancora conosciuto in passato. Helles, un angelo oscuro, una notte fredda rincasava dal villaggio, la sua espressione mi era apparsa alquanto preoccupata, ed in verità la donna manifestava un certo timore riguardo la sua incolumità, visto che proprio alcune sere prima la serratura della sua stanza era stata scassinata da qualche ignoto malintenzionato. Ricordo bene come poco dopo il nostro incontro, e la mia proposta di prestarle aiuto , il volto dello sconosciuto attentatore aveva preso immagine nelle sembianze di un demone dal nome Balthazar. Tra le due creature che stavo osservando, non correva affatto buon sangue ed ho chiaramente percepito che la loro conoscenza perdurava già da molto tempo, sebbene con risultati alquanto disastrosi. Vi era di mezzo in oltre una figlia, allontanata prontemente dalla madre dall'isola di No Return. Non mi chiedo dove possa essere stata occultata giacchè in quest'isola sono molte le creature che potrebbero offrire protezione ai malcapitati, sotto lauti accordi di fedeltà.

Proprio qualche sera dopo, mentre mi intrattenevo svogliato nella sala comune del castello, due presenze mai incontrare fino a quel momento hanno fatto elegante irruzione nella camera invadendola con la loro chiara inclinazione e potenza oscura. Si trattava, di due sommi angeli caduti Lucifero e Belial, e per qualche ragione non ancora chiara al mio intelletto, i due certo impegnati demoni hanno preferito intrattenersi nell'ascoltare alcuni miei discorsi.
La loro curiosità mi ha lievemente stupito, nonchè la loro presenza e sebbene l'incontro con messere Lucifero sia stato piu' fugace del previsto, Belial è rimasto per qualche tempo nei locali della sala comune, lasciando intendere con le sue domande attente e ponderate che forse in quella conversazione l'intenzione d'analisi della mia persona era piu' che evidente pretesto. Ho percepito chiaramente le intenzioni di quell'incontro dalle conseguenze ancora piuttosto presenti:difatti mi è capitato già in differenti occasioni di sentirmi osservato nel buio della notte, quando decido di allontanarmi dalle mie stanze per una passeggiata solitaria nei giardini di Poe....
Sorvolando, avrò sicuramente modo di far luce su questa faccenda, attendendo magari qualche secondario incontro con le suddette creature oscure.
Chiaramente non vi deve esser mai fretta, dunque continuerò le mie giornaliere abitudini al castello, pur sentendomi di certo osservato.

Durante tutti questi giorni non ho potuto fare a meno di pensare a Rosalie, nonostante non l'abbia vista aggirarsi per il castello. Probabilmente si troverà al sicuro nelle sue solitarie stanze, e ciò è sicuramente meglio giacchè nelle sue condizioni non è affatto consigliabile indulgiare senza eventuali protezioni nei corridoi del castello.
Dovrò molto a breve recarmi a farle visita. Sento in maniera impellente questo mio prodigarmi nei suoi riguardi come una necessità dettata da qualcosa che va aldilà del semplice bene fraterno...
Nonostante tutto lei non ha nessuno su cui contare qui, se non su suo fratello e su Lenore, la figlia dell'Oscuro.

Cercherò di incontrarla per informarmi ulteriormente sulle condizioni della permanenza di Rosalie sull'isola, e per raccomandarle la sua salute nel caso avesse bisogno di cure femminili.


SPOILER (click to view)
(Raccomandare qualcuno a Lenore è pura follia -.- n.d.r XD)


[Charles annuisce, completando il suo scritto giornaliero. Chiude il libro e lo ripone con attenzione nello scaffale della biblioteca. Poi accendendosi una sigaretta ritorna ad osservare il camino con occhi luminosi e intensi]



Charles Gray

SPOILER (click to view)
Ho editato per correggere il nome della Lenore.. che avevo scritto sbagliato, me tapina!! :bangin.gif:


Edited by *_Joey_* - 16/2/2010, 13:35
 
Top
MedeAthena
view post Posted on 23/2/2010, 11:13




- E tu, Marleen? Come ti senti?

- Hai presente i criceti? Che corrono e corrono sulla ruota, continuamente, ma si ritrovano sempre allo stesso punto? Ecco, io mi sento così.


Ogni passo avanti che faccio si rivela un passo falso, che mi fa inciampare e ricadere tre gradini più in basso. Ogni cosa che costruisco sembra sbriciolarsi fra le mie mani, o meglio, riesco sempre a distruggere tutto ciò che creo, forse perfino con maggiore facilità.

Tell me I'm frozen
But what can I do?
Can't tell the reasons
I did it for you


Ho venduto mio figlio a Sorat. Ho mentito ad Harlan. Ho deluso Lucifero. Se dovessi dire con esattezza cosa mi lacera di più, non saprei dirlo…è un circolo vizioso, una reazione a catena che parte dalla mia stupidità e si trascina dietro tutto il resto, una valanga che pare ingrandirsi fino a che non saranno rimaste solo macerie e polvere.
Ho paura. Ho paura di quando Sorat scoprirà che il bambino sarà legato a Lucifero e non a lui. Ogni notte, quando chiudo gli occhi e provo a dormire, mi sembra di vedermelo davanti mentre sventola e strappa e incenerisce il nostro contratto, ricordandomi di avermi avvertita fin da subito che se lo avessi ingannato me l’avrebbe fatta pagare. Io non so cosa farà…ma sono certa che sarà la fine, la fine di tutto…

When lies turn into truth
I sacrifice for you
You say that I am frozen
But what can I do?


Perché adesso ho ancora il conforto dell’illusione. Posso ancora stringere fra le braccia Layla e lasciarmi scaldare il cuore dall’amore che può provare solo una bambina per sua madre. Posso ancora appoggiare la testa sul petto di Harlan, la notte, e ricacciare in un angolo i sensi di colpa per il castello di bugie che sto costruendo a sua insaputa, e fingere di non essere colei che rovinerà le vite delle persone che più ama al mondo.
Posso ancora indossare abiti al limite dell’indecenza, agghindarmi i capelli di rose e piume e perle, e far credere a tutti che sono sempre io, Marleen la sciocca, la provocatrice, l’assassina di elfi…ma le piume adesso pesano come piombo, le collane stringono come cappi, le stecche dei bustini mi trafiggono i fianchi, e tutto questo ha solo un nome: colpa.

I can feel your sorrow
I sacrifice
You won't forgive me
But I know you'll be alright
It tears me apart that you will never know
But I have to let go


Come posso ancora guardare mio marito negli occhi, consapevole della gravità di ciò che gli sto nascondendo? Ogni giorno lui diventa più umano, e più mi riempie di attenzioni più io mi sento male. Sta diventando quello che ho sempre sognato che fosse proprio mentre io mi sento il più orribile dei mostri. Non riesco a sostenere il suo sguardo innamorato, e lui se ne è accorto e si preoccupa per me…si preoccupa…se sapesse cosa ho fatto…se sapesse cosa succederà…se scoprisse che ho fatto la stessa cosa che fece suo padre…non gli interesserebbe sapere anche che l’ho fatto solo per amore, per quel sentimento immenso e ingovernabile a cui non posso rinunciare, come la più squallida delle egoiste.
Ogni volta che mi guarda, che mi dice che mi ama…io vorrei urlargli in faccia che non deve farlo, non deve credere che io sia perfetta, una brava madre, la moglie che ogni uomo desidera, vorrei scuoterlo per le spalle e raccontargli tutto e sperare che mi uccida…

Tell me I'm frozen
But what can I do?
Can't tell the reasons
I did it for you
When lies turn into truth
I sacrifice for you


E’ colpa mia. Di tutto quello che è già successo, e dell’orrore che verrà, e vorrei solo essere odiata.
Non merito nulla, né fiducia, né comprensione, tantomeno amore…distruggo tutto quello che tocco, ferisco chi amo, trascino con me nel baratro coloro che mi tendono la mano…
…e allora lasciatemi sola…non voglio più fare male a nessuno che non sia io stessa…

Everything will slip away
Shattered pieces will remain
When memories fade into emptiness
Only time will tell its tale
If it all has been in vain…



Marleen

Edited by MedeAthena - 23/2/2010, 12:33
 
Top
elisetta89
view post Posted on 25/2/2010, 11:23




In questi giorni sull'isola fa molto caldo. Almeno trenta gradi sembra di sentire addosso. Alcuni si mettono in spiaggia a prendere il sole, o si fanno un tuffo al fiume. Il giardino di PoE si sta arricchendo di boccioli e fiori che timidamente cominciano a spuntare. La maggior parte delle creature si è già liberata di cappotti, maglioni, mantelli e sciarpe. Questo caldo innaturale tuttavia non mi tocca. Io sento solo freddo. Gelido, penetrante freddo. nelle ossa, nei muscoli, nella testa....
Inutilmente, continuo a stringermi nella mia mantella, in cerca di un pò di calore. Resto seduta davanti al camino acceso della sala, mentre gli altri abitanti mi osservano come se fossi pazza o malata. Alla sera, mi ci accuccio letteralmente davanti, stringendomi le ginocchia al petto e lasciando che i capelli scivolino in avanti, coprendomi il viso. E' tutto inutile....freddo, solo freddo.
Rimbomba nella testa quel nome, risuona e ribatte, come uno sparo, come una martellata. Un sospiro, un alito freddo quel nome. Rivedo Blanche. La rivedo in tutta la sua fierezza, in tutto il suo freddo distacco. Nel suo contenersi per evitare di scatenrae un'ira così dolorosa che quest'isola non sarebbe in grado di contenere. Sto li, incapace di muovermi, incapace di parlare, incapace di tutto. Sapevo....sapevo già...ma ostinamente mi rifiutavo di crederci, mi rifiutavo di darlo per certo. Pretendevo do bearmi di illusioni...illusioni che lei...fosse semplicemente impegnata...fosse semplicemente in ritardo...fosse semplicemente...
Alla fine ho incontrato Blanche per caso...o forse non è stato esattamente un caso...non so quanto possa essere definito ipotetico e casuale quanto circonda la Morte. Ad ogni modo credo di dover ringraziare Alariel e la sua bambina. La loro presenza forse, ha mitigato la difficoltà del nostro incontro...deve unirle un legame profondo o un rispetto reciproco...ad ogni modo non ho idea dell'impressione che posso aver dato alel due donne, quale sofferenza posos aver inferto loro...ma io avevo disperatamente bisogni di sapere, di capire, di conoscere, di averne notizia.
Certo, ora non sono più tanto sicura che sia stato meglio conoscere la verità. Nascondo la testa tra le ginocchia, lasciando che i capelli occultino del tutto il mio viso. Forse è anche arrivato il momento di lasciare uscire queste lacrime che continuamente lottano ostinate per farsi strada.


Circe
 
Top
*_Joey_*
view post Posted on 25/2/2010, 20:29




Dopo aver accompagnato Rosalie nelle sue stanze, Charles ritorna in camera.
Il mal di testa che aveva sconvolto la sua mente pare quasi un ricordo sbiadito,come vissuto da qualcun'altro. I movimenti del demone nell'aprire la porta della semi buia stanza e nell'avvicinarsi alla scrivania sono del tutto privi di indugio, calcolati anche i passi mentre dall'espressione del viso, non si intravede nient'altro che una gelida aquiescienza.
Charles chiude la porta alle sue spalle, slega i lunghissimi capelli neri e con perizia si spoglia della giacca e della camicia.
A petto nudo si siede composto ai piedi del letto, rimanendo per qualche tempo seduto così, fissando con sguardo vago il grande specchio intarsiato nella parete difronte a lui.
Nella penombra l'immagine riflessa ha un che di familiare, i capelli scurissimi, gli occhi di un azzurro gelido e distante vengono ritratti a dovere dallo specchio, il resto del corpo è una macchia quasi eterea, del nero su uno sfondo pallido e grigio.
Di sicuro la corporatura dell'uomo riflesso non è la stessa del ragazzo, nè la posizione giacchè l'ombra difronte Charles, pare esser seduta a gambe accavallate, mantenendo però un contegno e compostezza altera.
Solo il viso rimane per lo piu' irriconoscibile ammantato com'è da quella scura luce riflessa.
Nella sua posizione immobile ai piedi del letto, Charles rimane ad osservare quella figura tanto simile al suo riflesso,anche se qualcosa in lui realizza di non essere al cospetto con la sua persona di sempre...

Nel silenzio della notte, il suo sguardo verso lo specchio si fa sempre meno intenso, si assottiglia fino a chiudersi del tutto.
Senza vedere, fermo ai piedi del letto, Charles pare emettere un lievissimo sospiro, mentre dallo specchio una voce prende corpo ed inquietante, diviene sempre piu' chiara.
Impossibile da ignorare.....


"Buonasera Charles. O forse, sarebbe piu' opportuno una buonanotte giacchè il buio ormai è sorto.
Ebbene, ci "incontriamo" nuovamente...

Non temete, vostra sorella si è appena assopita nel tepore delle sue coperte ed il suo sonno è vegliato da un servetto apposto giusto alle sue dipendenze.
Deliziosamente gentile da parte vostra, accompagnarla per una passeggiata serale.
Vi dimostrate quale un fratello sicuramente molto prodigo ed apprensivo...
Niente di meglio quindi, l'amore fraterno è dono prezioso e va mantenuto solido...."


La voce sostenuta, un tono melodioso nell'esprimersi, ma la cadenza di ogni frase è regolare come fosse recitata o letta da un manoscritto. Nella semi incoscienza Charles riesce a stento a rispondere con un tono incerto e quasi bisbigliato,

"Chi siete? ...dovrò essere impazzito..non sentivo nessuna voce ormai da tempo...la vostra voce io non...."

Dallo specchio è immediata e secca la risposta:

"Non dite schiocchezze.
Sono con voi da quando avete rimesso piede al castello, sempre stato presente in un angolo angusto della vostra mente.
Ho semplicemente atteso il momento piu' adatto per palesarmi. Quel silenzio che voi ricordate è stato un mio generoso dispensarvi dall'incarico a me affidato.
Siete ancora troppo giovane ed inesperto per curarvi appieno di faccende sì delicate e di vitale importanza...daltronde, preferite perdervi a raccogliere stupide farfalle sprecando il vostro tempo prezioso."


Charles stringe inconsapevolmente le mandibole, ascoltando il tono di altero scherno della voce nei suoi riguardi.
Eppure non può o non riesce a rispondere degnamente, limitandosi a pronunciare una singola parola in un sussurro.

"Ditemi..."


La voce allo specchio non tarda a rispondere:

"Voi siete stato assente durante molti mesi, ed è chiaro che non vi è stato possibile seguire consapevolmente i grandi eventi svoltisi sull'isola.
Ad esempio non sapete che poco tempo prima del vostro ritorno , da No Return molte creature oscure sono tornate nei territori infernali scenari di una grande lotta, tra le schiere degli angeli del cielo, e le guarigioni demoniache degli inferi.
Una battaglia alquanto dura, nella quale hanno partecipato non solo i piu' biechi angeli caduti chiamati dalla notte dei tempi, bensì molti figli dalle oscure stirpi dannate, figli di demoni, valorosi nipoti e pronipoti dell'oscuro andati al fronte per difendere la propria propensione, il proprio dominio sugli inferi.
Ci sono state perdide, ma non sconfitte.
Eppure la battaglia non è giunta al termine, e mai lo sarà poichè tutto l'equilibrio del mondo ruota attorno ai due poli infiniti, l'infinita bontà e l'infinità malvagità.
"

Ad un tratto la voce del riflesso comincia ad essere piu' netta e penetrante, ogni parola viene scandita con una solennità non indifferente.

"Nonostante questo, a volte in rarissimi casi...vi sono esseri in grado di traslare l'equilibrio cosmico e ridurre di molto la potenza di una o dell'altra fazione.
Sono creature tanto inusuali da esser possibilmente reiette e solitarie,e destinate rimanere lontante dai propri affetti, dalla propria casa.
Per loro stessa natura non possono trovare dimora in una sola dimesione poichè frutto di un unione blasfema.
Essi vivono in una perenne condizione di inappartenenza, giudicati indegni sia dal regno dei cieli che dal regno dell'oscuro caos.

Per tutte queste ragioni sono dunque creature inconsapevoli delle loro smisurate potenzialità e del loro ruolo chiave nelle egemonie dei regni. "


Sul volto del riflesso, pare sorgere un ghigno non indifferente, e gli occhi gelidi farsi tremendamente acuti.

"Adesso Charles.. Immaginate di poter gestire potenzialità tanto grandi e uniche... immaginate di poter plasmarle a vostro giudizio e secondo la vostra natura, in un contesto anche molto lontano dagli scenari di parte e dai regni comprovati del bene e del male.

Creature del genere potrebbero realmente significare un evidente punto a favore per il dominio del buio.
Perfetta commistura di entrambi i poli cosmici, bene e male, gioia e dolore, immanemisericordia ed immane crudeltà .
Punto d'unione tra il divino ed il diabolico , certamente in loro si mostrano tutte le pecche ed i punti deboli necessari per conoscere a fondo ed abbattere l'avversario piu' temuto.
Creature del genere poi, sono anche piu' docili e tremendamente piacevoli da plasmare e circuire poichè in queste è presente l'immagine del nemico tanto disprezzato..."


La voce si perde in un piccolo rantolo che pare una risata in lontananza.Dal canto suo Charles,riflette ancora in trance sul discorso della voce che pare farsi sempre piu' evidente e chiaro, come fosse stato scritto da tempo.
L'incoscienza non ovatta le sensazioni che in quell'istante investono il suo corpo immobile.
Una strana commistura di timore, rabbia, consapevolezza mista a orgoglio e abnegazione.
Le fitte alla testa si rifanno strada, come ad intermittenza.. divenendo sempre piu' forti.

"Prendetevi cura di vostra sorella Charles, è necessario che svolgiate questo semplice compito per il momento.
Non ho che da darvi altri due nomi, creature che dovrete incontrare improrogabilmente poichè il loro aiuto sarà vitale nello svolgersi della faccenda.

Ricordatevi che state compiendo un importante opera non piu' per l'onore vostro e della vostra famiglia... ma per l'esito della prossima battaglia contro il cielo.
Avrete bisogno di molti aiuti, prima che il momento cruciale arrivi.. Non è contemplato l'essere impreparati. "



Prima che le fitte prendano il sopravvento sulla sua mente, Charles si alza dalla sua posizione immobile sul letto, si avvicina trascinando i piedi in direzione della scrivania.
Afferra un piccolo straccio di carta scura, e con la stilografica posata sul legno , scrive qualcosa.. la mano malferma per via del dolore...


"Luc...i..ero.. .. Bel....al."


E cade al suolo svenuto.



Charles Gray
 
Top
_mika_chan_
view post Posted on 28/2/2010, 19:42




Sabato notte (27/2) - Foresta di PoE

Seras
Sono giorni ormai che giriamo ininterrottamente per l’isola. Di mio figlio non c’è nessuna traccia. Il suo odore sembra scomparso misteriosamente, non ve ne è traccia in nessun luogo. Eppure è umano, dovrei sentire l’odore di un essere umano, specialmente quello di Ephram. Ormai ho pesto le speranze. Guarda Jackson negli occhi e vedo la mia stessa disperazione. Ogni minuto che passa la rassegnazione sui nostri volti. Dobbiamo davvero rinunciare al nostro bambino? Perché quella maledetta sera non ho chiuso la finestra, perché? Ancora me lo domando. So perfettamente che la colpa è stata mia.. l’unica volta che ho la possibilità di stare sola con mio figlio.. rovino tutto! E adesso.. adesso sono così stanca, distrutta.. non riesco neppure a pensare lucidamente. Mi fermo, nel mezzo del bosco. Le gambe iniziano a cedermi. Voglio chiudere gli occhi e non pensare più. Voglio riaprirli per ritrovarmi nella mia camera, con il mio uomo e il mio bambino.. mi lascio cadere a terra, stremata e un bisbiglio mi esce dalla bocca “sono stanca” è tutto quello che riesco a dire.

Jackson
Riesco appena in tempo ad afferrare Seras per un braccio ed aiutarla a sedersi con calma “Anche io” mi siedo accanto a lei, le ginocchia sollevate e le braccia poggiate sopra. E’ passata una settimana, abbiamo girato l’intera isola da cima a fondo. Fiumi, laghi, spiagge e scogliere. Bosco, villaggio, Castelli e Cascata. Quel bastardo sembra essere scomparso e nostro figlio con lui. Non voglio pensare al peggio, mi costringo di non farlo ma ogni ora, ogni minuto che passa mi porta a quella orrenda conclusione. Un essere umano di pochi mesi nelle mani di un lycan mutante che voleva ferire mia figlia e lo ha fatto, non solo con lei, nel modo più crudele che si potesse immaginare.
“Seras dobbiamo chiedere aiuto alle guardiane o alle Stelle. Da soli non lo troveremo mai e stiamo solo sprecando tempo..” è la nostra ultima speranza, sperare che loro sappiano qualcosa. Perché è ovvio, che sappiano dove è nostro figlio ed è ancora più ovvio che stiano cercando di farci impazzire prima di farsi vedere e aiutarci “mi chiedo perché non siano già intervenute” che stronze, vorrei aggiungere, ma mi trattengo.

Seras
Lo guardo e mi appoggio a lui. E’ l’unico motivo per cui ancora non sono crollata del tutto. Lui è sempre vicino a me.. ci solleviamo a vicenda ma in questa storia entrambi siamo distrutti. Se Ephram fosse.. no, non voglio pensarci.. non potrei sopportarlo! Lo ascolto e con gli occhi chiuso stringo con la mano la sua maglia, come a sorreggermi a lui “Dovremmo chiedere ad Aether.. lei sa sempre tutto.. e se è una punizione.. ce lo dirà.. ma.. dove troviamo Aether Jack? Io.. dopo tutti questi giorni.. non so neppure se a lei interessa delle persone che vivono su quest’isola perché se così fosse ci avrebbe già detto perché non troviamo nostro figlio..”
Sono rassegnata. Sento che qualunque cosa faremo non riavremo il nostro bambino. Forse perché è umano e qui gli umani non possono stare.. ma allora perché mi ha permesso di averlo se poi ha deciso di togliermelo in questo modo? Non posso credere che ci sia lei dietro a tutto questo, non voglio crederlo!

Jackson
Le prendo una mano e gliela bacio delicatamente. Mi chiedo quando finirà tutto questo e quando arriverà anche per me un po’ di pace. Non mi ero nemmeno abituato all’idea del matrimonio di mia figlia, del ritorno di Seras.. non avevo nemmeno gioito a modo di entrambe le cose che ora siamo di nuovo sprofondati nel baratro.
“Non saremo noi a trovarla, ci troverà lei.” mi rialzo scuotendo i jeans dall’erba “e se sarà stata lei l’artefice di tutto questo le chiederemo perché, perché di nuovo a noi. E perché mettere in pericolo un bambino di pochi mesi” le tendo la mano e sospiro “andiamo, facciamo un salto al Pentacolo”.

Seras
Non ho molte forze, sono stremata. E per di più adesso comincio a sentire la sete. Da quanto non mi nutro? Da quanto non bevo sangue? Troppo.. temo che se trovassi Ephram ora sarei io stessa un pericolo per lui. Le parole di Jackson però mi riscuotono e annuisco. Prendo la sua mano e mi alzo in piedi. Lo guarda per un momento e poi volto lo sguardo verso il mare “si.. andiamo al pentacolo” sospiro e cerco di trovare la forza per correre. Per un vampiro non dovrebbe essere difficile ma io.. non sono molto informa. Rischierò di rallentare Jackson.. come ho fatto in queste ultime ore. Scuoto la testa per liberarmi da questi pensieri e penso ad Ephram. Al viso del mio bambino dolcissimo, che dorme nella sua culla, nella sua stanza colorata da me e Jackson. Ripenso a quando abbiamo iniziato a sistemarla, quando lui era ancora nella pancia. Una lacrima mi riga il volto senza neppure accorgermene “andiamo.. rivoglio mio figlio..” lo dico più per convincere me stessa che Jackson. Mi farò forza.. per mio figlio!

Jackson
Tento di sorriderle, di darle la forza che non ho nemmeno per me stesso. Piano piano capisco quel che ha passato Liz quando ho portato via Nebi, quanto dura deve esser stata per lei vivere un intera vita da vampira da sola, senza il suo affetto più grande “Quel che ho fatto ad Elizabeth è imperdonabile, vero?” non so perché, mentre ci incamminiamo per la foresta, mi viene in mente il mio passato, forse perché ora mi trovo dall’altra parte della barricata. Forse perché ora so com’è difficile, impossibile accettare l’idea che tuo figlio non sia più con te e non lo sarà più ne ora, ne mai “Scusa” aggrotto la fronte e le stringo la mano “non è il momento di parlarne”. Poso un bacio su quelle mani respingendo la debolezza di un attimo, di un tempo lontano.

Seras
Cammino al suo fianco e ascolto le sue parole. Già, lui ha portato via Nebi da Liz.. io ho temuto per un momento che avrebbe fatto lo stesso anche con me eppure no.. non lo ha fatto “Hai capito i tuoi errori ed hai saputo rimediare.. Liz ti ha perdonato e forse, alla fine.. ti è grata per averlo fatto.. io stessa avrei voluto che tu lo portassi via da me se fossi stata un pericolo per lui” gli stringo la mano e lo guardo appena. Non c’è più gelosia in me quando parlo del suo passato. Abbiamo un figlio e questo è ciò che ci rende uniti.. già uniti.. ma se Ephram non ci fosse più? Che ne sarà di noi? Io non riuscirei mai ad andare avanti se perdessi davvero mio figlio. Non dico altro, solo ripenso ai pochi momenti passati con lui e l’ansia mi prende di nuovo.
Finalmente vedo la spiaggia ed il mare. Guardo Jackson titubante “come c’arriviamo al pentacolo?” io non ci sono mai andata per cui.. non ho idea di come dovremmo arrivarci. Lo guardo in attesa che mi dica come fare.

Jackson
“Eppure, mentre capivo i miei errori lei soffriva ed ha sofferto per più di 150 anni. E’ una donna forte, molto più forte di quello che sembra all’apparenza” la sua continua malinconia, quella gioia che esplode nei suoi occhi solo quando è in compagnia di nostra figlia. Ricordo ancora la sera che le dissi che Nebi era viva ed era proprio al suo fianco, sotto forma di pantera. Passarono tutta la notte insieme, madre e figlia, seppure non potessero nemmeno parlarsi.
“C’è una barca a remi” la indico, è una vecchia barchetta malconcia ma basterà per portarci dalle stelle. Mi avvicino velocemente quando da essa una luce radiosa e quasi accecante viene emanata. Cosa diavolo è? Mi volto a guardare Seras “..” non dico niente però, forse abbiamo entrambi capito.

Seras
“Lo so che è forte.. “ già.. è stata Liz a raccogliermi nelle segrete del castello e ad aiutarmi una delle prime sere. So perfettamente quanto alla fine Liz sia forte ed ora mi sento vicina a lei più che mai. Spero che nessuno però le abbia detto di Ephram perché so che, nonostante tutto, lei ne soffrirebbe.. ha sofferto per la mia morte, ha sofferto per mio figlio.. e non voglio che soffra.. vorrei che anche lei, per una volta fosse felice. Magari le parlerò.. quando avremo trovato il bambino.. se lo troveremo.. La voce di Jack che mi indica la barca mi risveglia dai miei pensieri “si..” ma non faccio in tempo a muovermi che la luce mi abbaglia.. quella luce la conosco.. è la stessa di quando Aether mi venne a trovare dicendomi che aspettavo Ephram. D’istinto stringo la mano di Jack e smetto di respirare.. temo che mi vengano date brutte notizie.

Aether
E’ un dolce ritrovarsi con queste creature in pena. Nelle loro menti leggo il terrore di una notizia che porrebbe fine alle loro esistenze ma al contrario di quanto pensano non sono io l’artefice della loro tortura, non stavolta. Lascio che il mio corpo si materializzi completamente dinanzi a loro, proprio di fronte a quella barca sulla quale stavano per salpare alla ricerca del loro bambino. Ma invece lui è qui, tra le mie braccia sano e salvo. Sorrido ai genitori e aspetto che si avvicinino a prendere la loro creatura senza dire una parola, senza rovinare quello che è un momento solo loro.
Per le spiegazioni abbiamo tutto il tempo del mondo.


Seras
Chiudo per un secondo gli occhi perché quel bagliore mi acceca. Quando li riapro non posso credere ai miei occhi. Aether ha mio figlio in braccio. Il mio bambino.. il mio stupendo bambino è li, tra le sue braccia. Mi avvicino lasciando la mano di Jackson e scoppio a piangere. Allungo le braccia per prendere il mio bambino e lo stringo forte al mio petto. Piango con mio figlio tra le braccia e tutte le mie paure sono svanite. Non dico niente.. chiedere il perché.. cosa è successo.. adesso per me non ha più senso. Accarezzo la testolina perfetta di mio figlio e gli bacio la fronte. E’ sano, è tra le mie braccia.. alzo lo sguardo prima su Aether come quasi a ringraziarla e poi guardo Jackson.. ci penserà lui a capire perché.. a me adesso non importa più.. adesso ho di nuovo tra le braccia la cosa più importante che mi ha donato la vita..

Jackson
Sorrido e a stento trattengo la gioia. Lascio a Seras tutto il tempo che le serve per stare col bambino prima di avvicinarmi a loro e stringere entrambi a me. L’incubo è finito dopo oltre una settimana ed è finito nel migliore dei modi. Ci sarà tutta la notte per chiedere ad Aether cosa è successo e come mai aveva lei nostro figlio e non quella bestia di Victor Creed. Ci sarà tempo anche per arrangiare i conti con lui perché no, non è assolutamente finita qui.
Ha molestato mia figlia, ha rapito il mio bambino. Ho molteplici motivi per porre fine alla sua esistenza e ridurre in cenere un uomo che non ha senso di essere chiamato tale.
Ma adesso ho altro da fare, godere di quella ritrovata felicità che so bene, presto scomparirà nuovamente.


 
Top
_mika_chan_
view post Posted on 3/3/2010, 14:14




Dulcinea
Non riesco a guardarlo negli occhi mentre gli confesso quanto per me questa situazione sia complicata. Siamo su quest’albero da un po’ di tempo ed ancora per me è difficile cercare di evitare un contatto con lui. Vorrei che tutto fosse più semplice, vorrei poter dimenticare che i suoi sentimenti sono divisi fra me ed Elizabeth.. ma è impossibile.. Era la mia favola, come desiderare una stella che stava diventando realtà, stavo per toccare quella luce infinita.. invece adesso c’è il buio da quando non siamo più noi, io e lui.
“So di aver buttato tutto nel cesso, sono consapevole che la colpa di questa situazione è solo mia, sono stata io ad allontanarti da me e non riesco a darmi pace per questo Vlad. Non riesco a chiudere gli occhi e far finta di non averti mai amato.. perché mentirei a me stessa cosi come mentirei se ti dicessi che questa tua confusione mi sta letteralmente facendo impazzire”
Non voglio che lui si senta obbligato ad agire frettolosamente, ma questa situazione di stasi mi logora dentro..
“Vorrei semplicemente sapere se c’è ancora un motivo per continuare a credere in noi.. per continuare a lottare per te. Sono stanca di sentirmi eternamente rifiutata”
Mi faccio coraggio e sollevo lo sguardo puntandolo dritto verso il suo, so che non otterrò una risposta chiara ma non posso fare a meno si esporgli il mio problema visto che tutto nasce da lui.

Darius
La guardo e capisco cosa prova. Ciò che ho provato io quando eravamo sulla Terra, quando l’amavo, silenziosamente e mi accontentavo di averla quando lei ne sentiva il bisogno. Ma arrivati qui, ho creduto anch’io che tra noi tutto potesse finire come mi aspettavo. Che diventasse la mia compagna definitiva, alla fine. Poi.. poi ho sentito che lei aveva amato un altro. Con la stessa intensità con cui io avevo amato lei.. mi sono sentito tradito.. doppiamente tradito quando lei ha deciso di voler ricordare quello che provava per Jackson.. nonostante lui ormai avesse la sua vita.. lei ha voluto ricordare l’amore che provava per lui. Non ha pensato che questo mi avrebbe distrutto.. non ha pensato che io ne avrei sofferto. Mi ha ripetuto che lo ha sempre fatto per noi ma.. come potrei crederle? Infondo lei ha scelto me solo dopo che si era dimenticata dell’amore per un altro. E nonostante io provi a superarlo non ci riesco. Potrà sempre tornare da lui un giorno.. lo sento.. e poi.. adesso c’è Elizabeth.
“non lo so Dulcinea.. io sono legato a te.. sai bene che il nostro legame sarà per sempre ma.. non riesco più a credere in noi.. non ci riesco più.. dopo tutto quello che ci è successo io.. “ la guardo e le accarezzo i capelli leggero “vorrei poterti dire che sei l’unica in questo momento ma.. non posso farlo.. adesso nella mia vita c’è anche Elizabeth.. e con lei.. riesco a non sentirmi ferito..” lo so che sono parole orribili da dire ma.. sa bene quanto le sue azioni mi abbiano ferito.. io che volevo sposarla.. io che volevo fosse la mia compagna di vita.. ed invece lei.. ha preferito mandare tutto all’aria per ricordare dei sentimenti per un altro..

Dulcinea
Ogni sua parola, ogni suo sguardo, è come una pugnalata. Non potrebbe esser più crudo di così ed anche se sono cosciente di meritarmelo, fa male lo stesso. Anzi fa ancora più male. Sono stata una stupida, avrei potuto avere ciò che ho sempre desiderato e invece ho preferito soddisfare il mio egoismo e la mia voglia di sapere. Mi sono sentita un’incompresa fino a poco fa, pensavo di non poter credere in sentimenti come l’amore e l’amicizia. Adesso tutto sta andando male, vorrei poter avere i mezzi per poter guardare avanti e vincere.. almeno una volta nella vita. Ma è difficile anche poter pensare di sistemare tutto quando la distanza che avverto fra di noi è abissale.. distanza che ha un nome ed è Elizabeth.
“Io non voglio che tu dica niente Vlad, soprattutto se non è ciò che senti sul serio. Ma io sono svantaggiata rispetto a lei.. non si tratta di vittimismo è la verità. Io ti ho ferito, rappresento il passato e mi rendo conto che solo la mia presenza basta a riportarti alla mente ricordi che continuano a farti tanto male. In lei hai trovato un diversivo e probabilmente piano piano quello che era semplicemente istinto si sta trasformando in qualcosa di più forte.. e che purtroppo ti sta allontanando sempre di più da me.” Non so fino a quando riuscirò a trattenere le lacrime, non voglio che lui mi veda piangere, non è la pena che cerco.. soprattutto da parte sua. Avvicino la mano al suo petto posandogliela sul petto, all’altezza del cuore che a differenza del mio, in questo momento, non batte.
“Io vorrei solo che tu sapessi che, nonostante tutto, quello che ho fatto.. il volermi riappropriare dei miei ricordi.. mi è servito a farmi capire cosa vuol dire soffrire per amore.. l’amore vero.. puro..quello in cui nessun vampiro dovrebbe nemmeno credere.”

Darius
Lascio che si avvicini a me e le passo un braccio attorno alle spalle per avvicinarla a me. So bene quanto soffra.. ed il fatto che sia io a farla soffrire mi fa ancora più male. Se potessi tornare indietro, se potessi cancellare tante cose lo farei. Eppure siamo qui, incapaci di lasciarci andare.. incapaci di provare di nuovo quello che c’era un tempo.. una volta non gli sarebbe importato se ci fosse stata un’altra.. una volta non mi avrebbe sconvolto sapere che lei provava qualcosa per un altro. Eppure da quando siamo su quest’isola tutto è cambiato ed è vero.. mi sono legato ad Elizabeth perché con lei potevo finalmente essere di nuovo me stesso. E pensare che una volta sarei stato me stesso solo con Dulcinea.. ed invece..
“Io non sarò mai del tutto lontano da te Dulcinea.. ci sarà una parte di me che continuerà ad amarti.. sarà quella parte però che è ancora ferita.. e non riesco a non pensarci. Se riuscissi a farlo allora.. potrebbe esserci ancora un futuro per noi ma.. non ci riesco.. e forse, in cuor mio non voglio neppure provarci.. non lo so” sospiro e chiudo gli occhi avvicinando la mia fronte alla sua “Eppure non riesco neppure a dirti di andartene e di non cercarmi più.. non riesco a dirti di rifarti una vita senza di me.. non ci riesco perché nonostante tutto, quella piccola parte di me ancora ti vuole con se..”

Dulcinea
Che strana sensazione avverto nel sentirlo così fisicamente vicino, sfiorare il suo petto e coglierlo, non come se fosse solo un miraggio.. percepire l’odore della sua pelle così forte e penetrante. Io lo so che nessuno potrà mai rompere il legame che abbiamo.. so che, nonostante tutto, saremo sempre intimamente uniti. Chiudo gli occhi perché, benché il suo sguardo è tornato ad esser dolce, avverto un profondo senso di colpa che mi irrigidisce. Sospiro e continuo a tenere la mia fronte posata delicatamente sulla sua. Sposto la mano dal suo petto e gli poso un dito sulle labbra sfiorandole appena.. lo so, abbiamo bisogno di parlare ma voglio godermi ogni attimo di questo contatto così desiderato e che forse sarà l’ultimo. E’ in momenti come questo che comprendo il vero valore dello scorrere del tempo. Tutti gli immortali tendono ad attribuirne troppo poco valore, ma quando si perdono le persone che si amano.. quando si ha la sensazione che qualcosa ti stia allontanando dal desiderio di un amore sincero.. allora capisci cosa vuol dire vivere intensamente ogni singolo attimo..
“Credo che questa notte sarà troppo breve.. Vlad!” Solo un lieve sussurro rompe il silenzio di questo momento..
Non riesco ad aprire gli occhi, sento le lacrime che mi imperlano le ciglia e poi cadere giù, cedendo alla forza di gravità, per incontrare le mie labbra. Vorrei provare a liberarmi di questi pensieri e lasciarmi andare in un abbraccio che sicuramente rivelerebbe più di mille parole.. ma ho smesso di essere egoista in amore e vorrei non metterlo in difficoltà.. ancora una volta..
“So a cosa stai pensando sai? Se tutto questo fosse accaduto prima di scoprire i sentimenti che reciprocamente ci legavano, adesso il nostro istinto avrebbe avuto la meglio e ci ritroveremmo abbracciati su quest’albero a fare l’amore, senza pensare ad eventuali altri o altre.. ad eventuali torti subiti. Allora dimmi Vlad.. credi sul serio che sarebbe stato più facile così? Avresti davvero voluto privarti e privarmi di un momento così intimo e sincero come quello della sera in cui entrambi riuscimmo a confessarci a vicenda l’amore che in realtà provavamo l’uno per l’altra?”
Apro piano piano gli occhi e a fatica riesco a mettere a fuoco i suoi.. simulo una carezza senza nemmeno sfiorarlo e poi socchiudo le labbra anche se sento la voce strozzarsi in gola.
“Io suppongo che una persona che ama davvero, debba sapere quale sia il momento per lasciare libero chi si ama.. questo non vuol dire che io smetterò di lottare per averti, non vuol dire che i miei sentimenti siano mutati.. continuerò a farlo in silenzio sperando che da solo ti renda conto di quanto sia impossibile per noi due stare lontani.. io lo so e l’ho capito a mie spese.. ma tu hai sicuramente bisogno di tempo per scoprire chi, fra le due, sia quella in grado di farti urlare corpo e anima.. di gioia..”

Darius
Il suo contatto, lo percepisco come un brivido, una scossa.. quello che ci lega.. l’attrazione fisica mista ai sentimenti che si sono legati a noi ormai da tempi immemori mi fa chiudere gli occhi quando lei mi sfiora le labbra con un dito. Ascolto le sue parole, in silenzio, cercando di capire se quanto dice è vero anche per me. Poi li riapro ed incontro i suoi occhi.
Vorrei poterle dire che ha ragione, oppure che sbaglia.. ma non riesco, in questo momento solo una cosa riempie la mia mente. Lei.. il suo corpo e ciò che ci legava. Siamo stati così tanto lontani, senza più toccarci che.. sento solo adesso quanto davvero mi sia mancato il suo corpo. Non ho pensiero per altro e forse, faccio la cosa più stupida che avrei potuto fare. Quando lei termina la sua frase io avvicino la mia bocca alla sua e la bacio. Alla fine è pur sempre la mia Dulcinea, purché sia arrabbiato, deluso.. lei è ancora la donna che ho amato.. la prima donna che ha suscitato in me un tale sentimento. E in questo momento non voglio pensare a niente.. voglio solo lei, come la volevo un tempo. Non voglio pensare se sia giusto o sbagliato.. la voglio..
Le cingo la vita con le braccia per stringerla a me.. non servono parole in questo momento.

Dulcinea
Spalanco gli occhi stupita, di certo questo bacio non me lo aspettavo. Rimango qualche attimo pietrificata, forse perché in cuor mio so che non è la cosa giusta.. almeno non per lui.. averci entrambe non lo aiuterà a sbrogliare la matassa confusa che ha in questo momento nella testa. Ma dura tutto qualche attimo perché non riesco ad allontanarmi.. non riesco a respingerlo.. ho atteso a lungo questo momento ed è troppo difficile, perfino per una come me, privarsene.
Chiudo gli occhi e ricambio il suo bacio lasciandomi completamente travolgere dall’amore che nutro nei suoi riguardi. Avvicino entrambe le mani al suo volto e lo stringo delicatamente avvicinandolo sempre più a me, non lo sentivo così vicino da mesi ormai ma è inevitabile che io pensi che tutto questo sia sbagliato adesso.. ed io forse me ne sto semplicemente approfittando..
Riapro gli occhi e lo guardo con un’intensità che solitamente non mi appartiene e che probabilmente nemmeno lui aveva visto prima nei miei occhi, forse perché adesso sono guidata dal vero amore.. poi parlo senza staccare le labbra dalle sue:
“Io non credo che questo ti aiuterà a schiarirti le idee Vlad, è quello che più desidero al mondo ma non è giusto per te..”
Mi costa dirgli queste parole ma io voglio che lui sia felice a prescindere da me.

Darius
Sento le sue labbra sulle mie. Il suo odore mi riempie le narici. Mi fa ancora impazzire, dopo tutto questo tempo, nonostante tutto quello che sia successo. Continuo a baciarla e a stringerla a me, senza più pensare a cosa sia giusto o sbagliato. In questo momento non sento che il desiderio di lei. Apro impercettibilmente gli occhi quando sento quelle parole ma non mi stacco. Non ci riesco. Le passo una mano sotto il vestito fino ad accarezzarle la pelle e richiudo gli occhi.
Il mio parlare è appena un sussurro “se non lo vuoi anche tu.. vattene..” si perché, in questo momento io.. è quello che voglio.. sento come se la mia mente fosse finalmente libera da ogni pensiero e vivesse solo la parte animale di me.. l’attrazione annebbia completamente la ragione.. mi era successo già all’inizio con lei.. poi mi è capitato di nuovo a Retun con Elizabeth.. dovrei saperlo che non è giusto ciò che sto facendo ma.. da vampiro egoista quale sono al momento.. non mi importa.

Dulcinea
Credo che andare via sia l’ultima cosa che io voglia fare in questo momento. Sto cercando di trattenere i miei istinti, vorrei poter far prevalere la ragione.. ma non ci riesco, non posso.. sono un vampiro. Lui è stato con un’altra.. ma quanti altri ci sono stati per lui quando mi amava segretamente?
Continuo a tenere le mie labbra posate sulle sue, non mi importa di nient’altro a parte noi.. adesso..
“Non potrei andare via nemmeno se me lo stesse ordinando il diavolo in persona.. non adesso”
Se potesse anche solo percepire una minima briciola di quello che provo, capirebbe che per me è realmente impossibile metterlo da parte ed andare via..se solo potesse sentire vedrebbe che nulla è morto in questo copro senza vita.
Riprendo a baciarlo come se non ci fossimo mai interrotti, è un bacio passionale, desiderato a livello viscerale.. incontrollabile, come eravamo un tempo.. liberi..
Sento il tocco delle sue mani sulla mia pelle e non posso fare a meno di voler provare la medesima sensazione. Allontano le mie labbra dalle sue mentre gli sfilo la maglietta, poi gli accarezzo il petto nudo e lo guardo..
“Qualsiasi cosa accada Vlad.. tu sarai mio per sempre..”
E ritorno a baciarlo mettendomi seduta più comoda sulle sue gambe.

Darius
Lascio che le sue mani mi tocchino e una scossa mi pervade lungo il corpo. Le sfilo l’abito, senza neppure rendermi conto del gesto e mi avvicino per baciarla quando sento le sue parole.. *mio*.. lo credevo anche io.. di essere suo per sempre.. qualsiasi cosa accadesse.. io ero suo.. ma adesso.. è davvero così? Mi fermo un secondo come a penarci su ma poi un nuovo brivido fa scivolare via quel pensiero. Riprendo a baciarla con più foga, mordendole le labbra e facendole cadere un po’ del suo sangue nella mia bocca. L’eccitazione ormai è ai massimo livelli e il respiro si fa più forte. La stringo a me e la guardo per un istante negli occhi. E infine, la faccio mia.. di nuovo.. come un tempo..
Tutto quello che succederà.. sarà il domani.. adesso voglio vivere il momento.. carpe diem..


 
Top
..Kady..
view post Posted on 5/3/2010, 21:59




Lyra e Yuna. La prima in piedi con le mani unite dietro la schiena, la seconda seduta a tavola intenta a preparare la cena.


“Dimenticalo..”

“Non posso..”

“Ti farà soffrire..”

“Non puoi saperlo questo.”

“E’ una bestia Lyra. Uccide le persone per gusto, pensi davvero che possa provare qualcosa per te?”

“Tutti i tuoi amici di Point of Evil uccidono per gusto, nessuno di loro prova affetto per me dunque?”


“E’ una cosa diversa. Pensavo fosse palese.”

“E’ diverso solo perché non vuoi che io stia con lui”.

“E’ il fratello di tuo padre.”

“Fratellastro. D’un tratto i legami contano?”

“Sei andata a letto con un tuo parente, Lyra. Hai donato ad un animale la cosa più preziosa che avevi senza nemmeno rifletterci!”

“La cosa più preziosa che ho è il mio cuore, e lo sento battere come non mai.”

Yuna poggia il coltello col quale pelava le patate sul tavolo e guarda sua figlia negli occhi.

“Che cosa vorresti dire, scusami?”

“Io sono innamorata di lui.”

“Tu sei una stupida! Non ti rendi nemmeno conto di quello che dici. Innamorata.. innamorata di che cosa? Dell’idea che hai di lui? Del bello e dannato che ti metterà da parte non appena avrà finito di giocare con te? Tu non sai nemmeno cosa sia l’amore Lyra, sei una ragazzina immatura, ecco cosa sei. Non pensi a noi? A me, a tuo padre? Alla sofferenza che ci causa tutto questo?”

“Sofferenza? Mamma tu dovresti essere felice quando io sono felice. Ed io lo sono. Perché non vuoi accettarlo?”

“E’ vergognoso che tu possa solo pensare di provare un qualche sentimento paragonabile all’amore per una persona come Victor. Perderai tutte le persone che ti ritengono una ragazza intelligente, te ne rendi conto?”

“Dovrebbero vergognarsi loro di non capire quello che sento. I tuoi amici se ne vanno in giro a fare a pezzi le persone ed io devo vergognarmi di amare?”

“Devi vergognarti di aver fatto l’amore con tuo zio, Lyra! Santo Cielo è immorale, disgustoso e fuori da ogni legge della natura che si rispetti! Perché non riesce ad entrarti in testa eh? Dimmi cosa devo fare, dimmi cosa vuoi, cosa devo fare per farti rinsavire eh? Cosa accidenti ti ha fatto, cosa ti è successo?”

“La fai più tragica di quello che è, mamma. E sei anche consapevolissima del fatto che non puoi separarmi da lui in nessun modo. Come nessuno potrebbe mai separare te da papà.”

“Non provare a paragonare il mio amore per tuo padre con quello che tu credi di provare per tuo zio Lyra. Io ho sacrificato tutto quello che avevo per amor suo, per sposarlo, per avere TE! Tu non sei stata capace nemmeno di tenerti stretta l’unica cosa che avrebbe permesso a Victor di avere attenzioni continue per te!”

“Pensi che lui non mi voglia bene e che mi è stato accanto tutto questo tempo solo per portarmi a letto? E non è mio zio.”

“Potrebbe essere anche così, sì. Io non escludo alcuna ipotesi.”

“Ti sbagli. E sai perfettamente anche questo. Stai mentendo sapendo di mentire mamma. Mettimi in punizione se vuoi, non farmi più uscire. So di averti delusa, so che non te lo aspettavi. So che non volevi questo per me, ma è successo. Sono stata sincera con te perché pensavo che avresti capito.”

“Ed invece no, non posso capire una cosa che va oltre le mie capacità, oltre i miei principi che pensavo fossero anche i tuoi. Voglio che tu non lo veda più, Lyra. Devi levartelo dalla testa.”

Gli occhi di Lyra si bagnano di lacrime, ma da questi non cade nemmeno una goccia.

“Proibirmi di vederlo non cambierà ciò che sento, anzi lo rafforzerà.”

“Lo dimenticherai, non sei ne la prima ne l’ultima ragazza che soffre per aver perso il proprio amichetto.”

“Lui non è il mio amichetto!!! E non lo dimenticherò, nemmeno se mi incatenerai al letto!”


Il suo di uno schiaffo. Il primo, l’unico. La sofferenza per averlo ricevuto, il dolore per voler non averlo mai dato.

“Scusa.. scusa mi dispiace Lyra. Ma questa storia mi sta esasperando. Avevo tanti bei sogni per te, un così bel futuro e tu vuoi gettare tutto all’aria per una bestia, mi dispiace ma non te lo permetterò. Non permetterò che ti considereranno la ragazza incestuosa e stupida di Return.. non posso.. non puoi chiedermelo.”

La mano poggiata su quella guancia che ancora brucia.

“Ti interessa solo delle dicerie della gente eh, mamma? Della mia felicità, di quello che provo io non te ne frega niente?”

“Capirai, quando crescerai, che l’ho fatto per te. Ora sei solo annebbiata da ciò che quell’idiota ti ha fatto credere. “

“Quando me lo hai fatto conoscere non la pensavi così però.”

“Ho sempre pensato che Victor fosse un bastardo in grado di non provare il minimo d’amore per nessuno. Ma ho ritenuto giusto farti conoscere e permetterti di passare del tempo con il tuo unico parente in vita.”

“Però mi hai sempre detto che a te vuole bene, perché pensi che a me non ne voglia?”

“Lyra. Io sono stata cresciuta da lui. Abbiamo passato insieme anni e sono diventata ciò che sai benissimo, ciò di cui con rammarico ti ho parlato, grazie a lui. E’ questo che vuoi per te stessa? Una vita passata ad uccidere e a dare il tuo corpo solo per vedere negli occhi degli uomini l’ammirazione? Sei sicura Lyra, di voler diventare come noi?”

“Non hai risposto alla mia domanda. E comunque non è detto che io farò i tuoi stessi sbagli, mamma. Il fatto che io provi qualcosa per lui non significa che non abbia una mia testa con la quale ragionare.”

“Hai già dimostrato questa notte di non avere un testa con la quale ragionare Lyra. E per rispondere alla tua domanda sì, penso che ti voglia bene ma penso anche che non si metta problemi a mandarti al diavolo qualora si stufasse della tua bella compagnia. Inoltre dimentichi la cosa più importante. E’ tuo ZIO.”

“Non l’ho mai considerato tale, mamma. Lo sai, lo hai sempre saputo. Eppure non mi hai mai impedito di stargli accanto, così accanto che potevi prevedere che mi sarei potuta affezionare a lui, ed ora con la stessa facilità con la quale mi hai buttato dentro la sua vita, pretendi che io ne esca?”

“Lo so, ho sbagliato. Sono stata troppo permissiva ma non credevo lui si azzardasse così tanto e che tu fossi così incredibilmente stupida.”

“Ed ora pretendi di rimediare al tuo errore togliendo a me la felicità?”

“Lyra ti prego. Ti prego di ragionare. E’ tutta la sera che te lo ripeto, è tuo zio. Te ne vuoi rendere conto o no? Lo vuoi capire che è disgustoso solo pensare che una giovane ragazza come te abbia fatto l’amore con un uomo con il doppio della sua età e che per giunta è il fratello del proprio padre. Dimmi che non hai perso la testa a tal punto da non capire che sei stata una stupida e che hai fatto la cosa più disgustosa di questo mondo. E se lo dicessi a tuo padre? Sei la luce dei suoi occhi, vive per te e di te e tu sei andata a letto con suo fratello, il suo peggiore nemico di sempre. “

“Mi dispiace mamma. Non volevo.. solo qualche giorno fa volevo con tutta me stessa che tu mi vietassi di uscire, di vederlo , di stargli vicino. Alariel ti aveva detto tutto.. ma tu, tu mi hai solo vietato di farlo salire in camera di notte. Mi hai detto che aveva rapito un bambino ma mi hai lasciata libera di vederlo fuori, mamma! Non ho resistito, non ce l’ho fatta.. volevo te lo giuro, volevo stargli lontano ma quando lo vedo mi dimentico di ogni moralità e di ogni principio, mi dimentico persino cosa sono e chi sono. Non ho la forza di non vederlo.”

“Ti darò io la forza di non vederlo allora. Non volevo, nonostante il racconto di Alariel, troncare in modo drastico il vostro rapporto. Pensavo, sbagliando, che lui avrebbe capito la tua debolezza ed essendo tu poco più che una ragazzina ti avrebbe respinta. Invece a quanto pare è stato più immaturo di te. Ti ha mancato di rispetto e a mancato di rispetto a noi. Sapevi che ha rapito il figlio di persone che bene o male ci sono legate e non hai battuto ciglio? Glielo hai detto almeno? Gli hai detto che sapevi?”

“Sì. Ma mi ha risposto che non sono affari che mi riguardano. Che lui è una bestia e così si comporta con tutti.. tranne con me.. con me è diverso.”

Gli occhi bassi di una figlia, quelli sofferenti di una madre.

“Eh.. nonostante lui abbia ammesso tutto ciò tu…”

“Te l’ho detto mamma, te l’ho detto!! Non ce la faccio, me lo trovo sempre dietro ovunque io vada. Al villaggio, alla scuola di danza, fino a poco tempo fa qui a casa. Dove cavolo la trovo la forza di stargli lontano eh? Dimmelo? Dove la trovo? Qualche giorno fa ti ho detto che ho passato la notte con due sconosciuti, non è servito a niente! Volevo un po’ di attenzioni ma tu e papà siete talmente presi dai lycan in arrivo che non mi degnate più della minima considerazione!”

“Come puoi dire questo Lyra. Hai sempre avuto tutto ciò che hai chiesto.. ti abbiamo dato tutte le nostre attenzioni, come puoi ..”

“Come posso, come posso, come posso! Mamma! Ho gridato aiuto in silenzio e voi non avete sentito! Ho cercato in tutti i modi di farvi capire che avevo paura di ciò che avrei potuto fare, di ciò che sono i miei istinti.. e nel mentre con me c’era solo lui. Lui mi ascoltava, mi faceva ridere, lui mi.. “

Solo un abbraccio. Forte, intenso, sentito. Disperato.

“Mi dispiace piccola mia, ho sbagliato tutto. Ho sottovalutato i tuoi poteri e la tua voglia di fare esperienze. Ti ho lasciato scoprire cose più grandi di te da sola. Ma rimedierò a tutto questo, te lo prometto.”

“Non puoi mamma. E’ troppo tardi, io voglio lui ora e non voglio stargli lontano. Prima cercavo di controllarmi perché sapevo che era sbagliato ora non mi va più, non me ne frega niente mamma.. averlo accanto mi rende felice. Sì è vero, è immorale e probabilmente sono la più grande delusione della tua vita ma ti prego.. ti prego, non togliermi tutto questo.”

Una richiesta d’aiuto ignorata, una richiesta d’aiuto negata.

“No Lyra.. no. Non permetterò a quel porco di farti soffrire, arrabbiati se vuoi. Ma un giorno, ne sono certa, un giorno mi ringrazierai.”

“Ricordati queste parole, mamma: non lo dimenticherò. Qualsiasi cosa accada, non mi dimenticherò di lui.”


Dopo tutto, dicono che il primo amore.. non si scorda mai.

Yuna & Lyra
 
Top
°Magggg°
view post Posted on 5/3/2010, 23:41




(dunque... la prima parte del post, ossia dove compare Azrael, non è altro che ciò che è avvenuto in chat... l'abbiamo postato qui e non altrove semplicemente perchè è funzionale al post stesso, niente di che.... oltre il corsivo invece è il post vero e proprio)

ALARIEL
<c'è una drow, quella vera, che ha finalmente terminato l'abito per Lyra... come l'avrà fatto arrivare a pog? tramite qualche elfo domestico? lo porterà la proiezione? tant'è... al momento è con la bambina nella stanza di Erordia... stanno dipingendo i muri della camera a tema alice nel paese delle meraviglie... più precisamente erordia sta scegliendo i colori con cui terminare i cappellaio... non a caso la prima figura ben definita che compare su uno dei muri.... Erordina porta il vasetto di colore alla mamma che inizia lentamente a dipingere il cilindro cantando piano piano alla bambina... è poco vestita come sempre, ha i capelli sciolti tenuti da un lato da un particolare fermacapelli e le mani appena macchiate di vernice... erordia è vestita da bambolina come sempre... e la vernice ce l'ha un po' ovunque>

AZRAEL
<abitanti dell'isola!! Creature di tutte le razze: umani, semiumani, umanoidi e chi con loro.. Angeli, fate, demoni, elfi, nani e sirene.. Lo sentite quel pizzicchio alla base della nuca? Non sentite quel brivido oscuro e pesante dell'imminente morte sulle vostre spalle? Ebbene.. Non è un caso, sull'isola, una volta, è giunta.. La Morte. Incappucciato dal suo mantello nero lucido e la falce spaventosamente alta e lucida. E' dinnanzi al portone del castello di POE, stasera ha due mete precise.. E tutte due hanno l'intento di rompere un pò le palle qui e là.. Auguri...>

ALARIEL
<lei non se ne intende moltissimo di tali presenze ecco, o meglio, se ne intende, ma si intende più di altre... di quelle a cui è legata ecco... continua a disegnare come se niente fosse con la bambina di fianco che indica la figura dipinta sul muro> semba Pa! <la drow ride... che belle... sono così liete, così tranquille, stanno così bene... peccato che erordia invece senta qualcosa, qualcosa di vago visto che non lo conosce praticamente, ma qualcosa se lo sente... tanto che si guarda intorno un pochino confusa> chi è ma? <alariel solleva le sopracciglia e si guarda intorno> chi è chi erordia? °°?

AZRAEL
<l'angelo della Morte dunque entra. Silenzioso come.. come.. come la Morte ahsi. Sale gli scalini con passo fluido, quasi fosse sospeso per aria. Il mantello che struscia silenzioso. Ha una meta.. Ed è lì che si dirige: secondo piano. E in pochi minuti è davanti alla porta che gli interessa. Per ora.. Ancora non bussa.>

ALARIEL
<non sente la presenza che si è fermata di fronte alla porta, anche perchè lei è nella stanza di erordia , dunque oltre i corridoio che parte dalla stanza principale... non son pratica ma dalle descrizioni che ne ha fatto la debby dovrebbe essere così... circa.... erordia si morde il labbro inferiore e riprende a guardarsi intorno, poggiando a terra il barattolo di vernice> ma.... c'è ualcuno....

AZRAEL
<ed ora.. Bussa. Tre colpi con la falce contro la porta. Ricordi nulla, Alariel? Belial al momento non c'è. Azrael non scegli momenti a caso.. C'è della bella gente all'inferno, mi dicono.>

ALARIEL
<bussare lo sente, solleva le sopracciglia ed esce dalla stanza di erordia, prendendo la bambina per mano> poi mi spieghi come hai fatto a sentirlo... <è tranquilla, non si aspetta di certo chi si troverà di fronte... anche se un po' di inquietudine le viene... ora... che fa? apre? è mica la sua stanza quella... le vengono un sacco di paranoie da quando vive li... comunque... percorre il breve corridoio e arriva nel salotto, quindi alla porta... si schiarisce la voce e si avvicina alla porta, con la bambina per mano...> vediamo chi cerca belial... <naturalmente difficile cerchino lei, visto che praticamente nessuno sa che sia li... apre la porta, con un sorriso un po' formale sul volto... vede azrael e diventa immediatamente seria e... chiude la porta in faccia ad azrael facendo un passo indietro> no...

AZRAEL
<ed invece si, Alariel. Azrael non gradisce ovviamente la porta che gli si chiude davanti e con un colpo secco spalanca la porta della stanza di Belial. Belial gli fa saltare il cervello quando lo vede. Rimane impassibile e serio davanti alla drow e piccola. Il volto è semi coperto dal cappuccio.. Un occhio in particolare è più scuro dell'altro.>

ALARIEL
<quando spalanca la porta da due passi indietro, acchiappa la bambina e se la porta dietro la schiena... erordia capisce? non lo so, ma ha capito che a volte la mamma riceve delle visite poco belle, visite che di solito vanno a finire malissimo... quindi sta buona buona e fa che zittirsi, mentre alariel arretra sempre tenendola dietro di se... dice qualcosa? no... strano vero? ma da che ha la bambina qualche puttanata se la evita>

AZRAEL
<ha ben visto la piccoletta nascosta dietro Alariel. Ecco la famigliola riunita °° Poggia la falce a terra producendo un suono sordo.> Non merito nemmeno un saluto? <la voce roca che proviene da sotto il cappuccio, minacciosa.>

ALARIEL
<un po' azrael se la tira ecco... solleva le sopracciglia stringendo forte la mano della bambina che però è curiosa curiosa e fa sbucare solo la testolina per osservare quel losco figuro che non sa di aver già incontrato una volta...> per quel che mi riguarda non meritereste nemmeno di esistere, pensate quanto interesse io abbia a salutarvi....

AZRAEL
<abbassa appena il capo per dare una rapida occhiata ad Erordia e poi l'attenzione torna sulla drow.> poco mi interessa.. E' cresciuta parecchio dall'ultima volta.. <e il tono non è di un amorevole padre, anzi..>

ALARIEL
<l'ultima volta era praticamente appena appena nata e azrael aveva quasi decapitato alariel... interessante... lei tira appena la mano di erordia e le da un colpetto sulla schiena> va in camera tua erordia.... <la bambina non se lo fa dire due volte, e pianino attenta attenta inizia a incamminarsi verso il corridoio mentre la drow torna a guardare azrael> visto che il disinteresse è reciproco potete andarvene dunque... <ceeerto>

AZRAEL
<assottiglia lo sguardo che si intravede appena da sotto il cappuccio. Truce.> non le avete ancora parlato delle sue vere origini.. <sempre simpatico e cordiale.> continuerete ancora molto a mentirle o devo essere io stesso a rivelarle la verità?

ALARIEL
<oh oh... erordia adesso si ferma... perchè ha capito che qualcosa di tutto ciò la riguarda... si ferma quindi e si mette a guardare quel tizio strano e niente inquietante, che è alto come Pa, ma abbastanza diverso... però l'occhietto che vede somiglia tanto tanto ai suoi... disubbidisce? in parte... si ferma e attende... la mamma la guarda e solleva le sopracciglia> ti ho detto di andare in camera tua.... <poi torna a guardare azrael> non credo che la cosa vi riguardi... da... diverso tempo ormai... <in realtà ha l'angoscia... s'era deciso di aspettare... no?>

AZRAEL
Come sospettavo.. Continuerete a lasciarla ancora per molto nel suo mondo fatto di stupide favolette, Alariel? <di nuovo sposta lo sguardo verso la piccola. L'occhietto sano si intravede abbastanza bene da sotto il cappuccio. Gli stessi occhi che si guardano.> Non le avete ancora detto che il suo vero padre.. lo ha davanti.. ORA? <come rovinare il piccolo mondo di una bambina di 4 anni.>

ALARIEL
<stava per risponderle, a proposito dello stupido mondo di favole di erordia che non è ne stupido ne di favole... però quando aggiunge l'ultima frase sbianca completamente... oddio per quanto possa sbiancare una drow... rimane con la bocca socchiusa e non dice niente... non le viene nemmeno da fargli del male, è rimasta semplicemente basita, si volta verso la bambina che sbatte le palpebre ma non certa di aver capito bene, alza le spalle piccine> no... Pa no.... <ecco, adesso azrael mena anche erordia> Pa no tu *_ç

AZRAEL
<continua a guardare la bambina. Lo sguardo glaciale, privo di alcun sentimento nemmeno davanti alla bimba dolcina.> Pensate di tenerla ancora per molto chiusa in una bolla di menzogna, Alariel? Non sa nemmeno che suo padre.. E' la morte e non un demone pieno di sè con un ruolo pressapoco inutile, un demone banale come ve ne sono tanti altri..

ALARIEL
<non sa se ucciderlo per quello che ha detto alla bambina, per quello che ha detto di belial, se ucciderlo così a gratis o cosa... per non sbagliare smette direttamente di ascoltarlo e si avvicina alla bambina che stringe i pugnetti guardando quel signore che non conosce affatto... che però ha detto una cosa che non le sembra tanto bella a proposito del suo Pa, e soprattutto ha detto che lei è figlia della morte, e questa cosa è brutta, perchè lei è figlia della sua mamma... la bambina sbatte le palpebre e fa un passetto indietro> no è veo... va via!!! <ecco.... alariel si avvicina e fa per prenderle la mano ma erordia si scansa anche da lei... ottimo...>

AZRAEL
<abbassa il cappuccio finalmente e si vede il suo viso in tutta la sua glacialità. Ha una cicatrice lungo un occhio che risulta più chiaro rispetto all'altro. Non stacca gli occhi dalla bambina, ma parla con Alariel.> finirà con odiare voi.. e lui.. è quello che volete? Avete appena distrutto la vita di vostra figlia.. <lo sguardo quasi ipnotico sulla piccola.>

ALARIEL
<no ma che tristezza immensa... erordia tira su con il nasino e fa altri due passetti indietro andando a sbattere contro il muro... quel signore le fa paura, ma ora che lo vede bene in faccia si, non ha alcun dubbio che abbia i suoi stessi occhi.... alariel prova a riprenderle la manina ma lei torna a torar via la mano di scatto> Erordia... <ma la bambina non ne vuole sapere., e per non sbagliare strilla dietro a tutti e due...> bugie!!! <e corre via, chiudendosi nella sua stanza... alariel si volta verso azrael e subito parla a vuoto... le viene davvero tanto male... ma non è detto che voglia farsi vedere star male da lui> se... siete venuto sin qui solo per questo... spero siate orgoglioso di voi...

AZRAEL
<si inumidisce le labbra dopo aver assistito alla scena di Erordia e di nuovo la guarda.> se foste stata più sincera fin dall'inizio vi sareste procurata meno seccature.. Questo è il prezzo che si paga.. <assottiglia lo sguardo e rialza la falce, pronto ad andare.>

ALARIEL
Non avevate... alcun diritto... <non gli viene nemmeno da fargli del male... è preoccupata per la bambina... e anche per se stessa... ottimo... sarà una lunga lunga serata> lei non vi dovrebbe... nemmeno riguardare.... <si volta verso la porta della stanza di erordia, poi torna a guardare azrael>se non volete che vi rimandi all'inferno a modo mio... andatevene... la vostra presenza non è gradita in queste stanze... ne altrove... <casa sua no?>

AZRAEL
Non ho intenzione di trattenermi ulteriormente, Alariel.. <e si gira, lentamente muovendo alcuni passi verso l'uscita.> preoccupate di raccogliere i cocci che voi stessa avete seminato con le vostre menzogne.. <ed esce.. lasciando comunque la porta aperta.>

ALARIEL
<vorrebbe rispondere, ma si ritrova persino senza parola... perchè in fondo lo sapeva, se lo sentiva che avrebbe dovuto dire la verità ad erordia sin da subito... eppure persino belial le aveva detto di aspettare... che fosse cresciuta perchè dire una simile verità a una bambina di quattro anni potrebbe effettivamente essere difficile... gliel'avrebbe detto, ma con i suoi tempi... con i modi giusti... non certo così.... quando azrael esce non ha nemmeno la forza di dargli contro... chiude semplicemente la porta, sentendo un gran vuoto... eppure ieri andava tutto bene... andava tutto... meravigliosamente... quanto poco ci vuole per rovinare un accenno di tranquillità? due parole... quelle sbagliate... cn gli occhi già lucidi arriva alla porta della stanza di erordia, bussa alla porta della stanza della bambina, ma da dentro arriva solo un sonorissimo> bugia!! va via!!! <quindi... si accascia lidavanti... e li rimane...>


*******************************************************




BELIAL

<belial si era assentato come ogni giorno per compiere ciò che solo lui sa e che non è dato sapere ad altri. E’ inutile dire che la breve discussione con Alariel ed Azrael non è passata inosservata, anzi.. Ha avuto sin da principio che una presenza a lui molto sgradita ha fatto comparsa nella propria nella camera e che nulla di buono ha portato con sé. Non fa in tempo ad incontrare l’angelo della morte sulle scale, ma ora non è il suo principale problema. Non sa cosa sia accaduto, ma il legame che lo lega ad Alariel gli fa percepire lo stato d’animo della drow. Decide di ignorare l’angelo per ora e in breve tempo si ritrova nella propria stanza. Non apre la porta, ci passa in mezzo per mezzo dell’intangibilità. Incurante di tutto si dirige davanti alla stanza di Erordia.> cosa diavolo è venuto a fare qui? <il tono di voce alta e decisamente irritato.>

ALARIEL

<come detto, è seduta a terra, la testa tra le ginocchia e le mani appoggiate sulla nuca. Quando solleva il viso, una maschera di lacrime mentre le tremano le labbra. Abbassa lentamente le mani e con esse riabbassa lo sguardo, riappoggiando il viso tra le ginocchia rannicchiate. Non dice nulla, non parla perché si sente debole, si è sentita incapace di difendere quello che per lei è importante, incapace di difendere quella piccola “isola felice” che è riuscita a crearsi in quelle stanze, per tenere sua figlia al riparo da quelle brutture che troppo presto avrebbe comunque scoperto... Singhiozza appena, scuotendo lentamente la testa e la sua voce è tanto flebile quanto incomprensibile per chi non la conosce> Lei mi odia... lei ora mi odia... <non ha certo risposto alla domanda, ma dopotutto, con quelle due frasi ha sicuramente detto molto... in fondo vi sono altri motivi per cui Erordia dovrebbe forse odiarla? E basta solo avvicinarsi un po’ di più alla porta, per sentire che oltre di essa c’è anche una bambina che non dimostra più di quattro anni. Sta piangendo anche lei, da sola, appoggiata al muro sul quale è disegnato quel cappellaio matto di cui la creaturina si fida tanto>

BELIAL


Lo sapevo.. <sibila fra le labbra socchiuse.> Dovevo immaginarlo.. <è tutto ciò che dice prima di aprire piano la porta dove intravede la piccola. La piccola che avrebbe plasmato con l’aiuto di Alariel come un vaso di creta decorato secondo i loro principi. La piccola creatura tanto forte e delicata. Gira la testa per osservare Alariel e rotea gli occhi infastidito. Non dà lei ovviamente, ma per non essere stato lì in quel momento. Per prima cosa la raccoglie da terra.>

ALARIEL


<fosse stato infastidito anche da lei probabilmente avrebbe preferito sotterrarsi e sparire per sempre, onde evitare di ostentare ancora in quella maniera la sua palese inutilità. Quando la solleva lei si appoggia semplicemente allo stipite della porta, le manca persino il coraggio di guardare all’interno, di guardare verso quella bambina che si sente di aver deluso più di quanto non abbia deluso se stessa, quella bambina piccina che quando Belial apre la porta ha anche il coraggio di gridarli contro, con la voce acuta e affilata> ‘date via!!! Dite bugie!!! <e quanto può far male ad una madre una frase simile detta dalla propria figlia? Tanto… abbastanza da spingerla quasi a staccarsi per andarsene fuori, a meno che non venga fermata…>

BELIAL

<appoggia una mano dietro la schiena di Alariel in modo da poterla invitare ad entrare. E’ serio, il sentore che Azrael abbia potuto rovinare per sempre la piccola Erordia è forte e non glielo permettere mai. Si avvicina poi alla bambina, l’ombra lunga proiettata sul disegno per metà bozza che dipinge il cappellaio matto. Si china sulle ginocchia per arrivare il più vicino possibile alla bambina. Vuole che Alariel sia presente ovviamente poiché allontanarla significherebbe creare una discrepanza troppo grande fra madre e figlia.> mandate via anche a me, principessa? <domanda con voce calda e pacata, nonostante lo sguardo ancora arda.>

ALARIEL


<se ne stava andando, non per disinteresse, ma semplicemente perché le parole della bambina l’hanno ferita... l’hanno ferita senza alcuna cattiveria, l’hanno ferita perché è vero, non le ha mai detto la verità sulle sue origini, ma non per cattiveria, semplicemente perché la bambina si era creata una sua realtà in cui stava bene… e tutto avrebbe voluto, tranne turbarla a questa maniera... Ma ciò non toglie che si… Erordia ha ragione… ha creduto solo a delle bugie... Segue comunque Belial quando la conduce verso la bambina ma rimane un paio di passi indietro e si limita ad ascoltare, con lo sguardo basso, e il senso di colpa a pesarle sul capo. La bambina ascolta Belial e quando questi termina di parlare fa un passo indietro scuotendo la testa> pincipessa non c’è... Eordia non vuole sentire le bugie... date via… <può essere crudele la voce di una bambina? Forse no, ma le sue parole possono essere taglienti come rasoi…>

BELIAL

<rimane paziente e calmo, le mani intrecciate fra le ginocchia piegate, non prima di aver poggiato il cilindro al suo fianco in modo che la piccola possa vederlo in volto. Lascia Alariel appena dietro, l’importante è che sia lì.> quell’uomo crudele, Erordia.. pensi che abbia realmente ragione? <parla come se dialogasse con una persona grande, poiché sa quanto Erordia sia matura per i suoi 4 anni.>

ALARIEL


<sentire le parole di Erordia è come una pugnalata, ogni singola sillaba che esce dalle labbra rosee e delicate della bambina la ferisce più di quanto non abbia fatto Michele stesso. Fa l’ennesimo passo indietro, allontanandosi ancora un po’ come se il senso di colpa potesse placarsi… Erordia si rialza in piedi, accucciata com’era a terra con la schiena appoggiata al muro e guarda Belial sbattendo le palpebre, ma ha ormai smesso di piangere... È una bambina ma in fondo sì, molti dei suoi pensieri sanno essere molto più sottili di quelli di una bambina della sua età.> Aveva gli occhi di Eordia… <si riferisce all’occhio di Azrael, che, senza alcun dubbio... è dello stesso colore dei suoi...>

BELIAL


E pensi che oltre gli occhi avesse qualcosa in comune con Erordia? <gli occhi appena socchiusi e l'espressione seria. La voce monocorde come una nenia tranquilla. Per mezzo del proprio potere illusorio blocca Alariel ponendole un muro invisibile dietro le spalle in modo che non possa fuggire. E' molto importante la sua presenza.>

ALARIEL

<alariel si ferma dunque guardando dietro di se, ma non protesta affatto, non è il momento, decisamente... inoltre si, a parte il desiderio di scappare, vorrebbe davvero farlo, ma è ben consapevole che non sarebbe di alcuna utilità, e soprattutto è quello in suo posto... è sempre sua figlia... è... SOLO sua figlia dopotutto... Erordia rimane in silenzio, non sa cosa rispondere a Belial... è troppo piccola per comprendere che nelle sue vene scorre in parte il sangue di quello che si è chiamato Morte, e che è per quello che è in grado di concedere morte e dannazione con il solo tocco delle mani... scuote appena la testa, senza ricordare che, neonata, riusciva a sentirlo, piangeva e strillava quando si nominava anche solo il suo nome...> Eordia l’ha sentito aivare…

BELIAL

Ed Erordia non riesce forse a sentire arrivare anche Belial? <solo ora alza appena un angolo delle labbra osservando la bambina negli occhi.> dico bugie anche ora?

ALARIEL


<se la situazione non fosse al limite del tragico, forse alla domanda di Belial, le scapperebbe anche un vago sorriso, ma nell’osservare la bambina non riesce ad esibire alcuna altra espressione, se non quella triste e colpevole che ha adesso. Tiene lo sguardo basso mentre Erordia sembra quasi emularla pur involontariamente, fissandosi i piedini scalzi e avvolti nelle calzine chiare> ha detto che eordia non sa… <aggrotta la fronte come pensierosa, cercando di ripetere la frase> suo… pa…dre è la mot… morte… <non pronuncia con sicurezza quelle parole, e soprattutto le teme, non poco>

BELIAL


La Morte, Erordia.. <scandisce bene la parola in modo che la piccola possa memorizzarla come si deve poichè anch'essa è la Morte in fondo. Colei che può donare la morte e la dannazione solo una lieve carezza.> Erordia non sa tante cose, ma se lei vorrà un giorno Belial le racconterà delle storie.. Ad Erordia piacciono le storie di Belial?

ALARIEL

<la bambina ascolta attentamente, nonostante la spaventi, non la Morte in se, quanto il poter avere un legame con essa, quasi... avesse realizzato solo ora cosa realmente accade quando quelle creature che lei tocca sembrano addormentarsi, o a volte persino sparire nel nulla... Fa però un altro passetto indietro inciampando in un pennello senza tuttavia cadere a terra, e scuote la testolina mentre gli occhietti iniziano a riempirsi di lacrime> Belial non è Pa… e Eordia non vuole sentire stoie… sono bugie… ‘date via... <irremovibile, testarda, da qualcuno ha pur preso… Alariel prova ad avvicinarsi facendo un passo in direzione della bambina e allungando la mano per prendere la sua, ma la bambina si ritrae, di scatto, quasi fosse stata punta... e entrambe riabbassano lo sguardo in silenzio>

BELIAL

<rimane paziente e solo un battito di ciglia turba il volto del demone.> Cambierebbe qualcosa se Belial non fosse chi Erordia pensa chi sia? Erordia sta bene quando è con Belial, no? Sto dicendo anche ora delle bugie?

ALARIEL

<la drow ha ben deciso di non immischiarsi, è assolutamente impotente in tutto ciò, e forse non merita altro dopotutto… torna a fare un passo indietro, e illusione o meno, se volesse se ne potrebbe andare, in un qualunque momento... qualunque cosa pur di smettere di sentire le continue accuse di sua figlia, accuse dopotutto assolutamente giustificate... Erordia si passa la mano sul visino mentre piccole lacrime iniziano a rotolarle sulle guancine rosate. Scuote la testa comunque singhiozzando appena appena cercando comunque di mostrarsi coraggiosa, quanto basta> Pa è bugia... a Eordia piaceva Pa, ma non è Pa... Eordia non vuole le bugie... <alza le piccole spalle parlando con la voce appena più tremolante> Eordia non vuole chi dice bugie...

BELIAL

<belial ritiene che Alariel non si debba allontare da lì, nonostante essa si senta impotente. Non la lascierebbe andare in ogni caso.> Voglio che Erordia mi risponda.. Belial ha mai raccontato bugie ad Erordia? In tutto questo Belial ha sempre dato ciò che Erordia voleva.. Mentre quell'altro uomo.. Quell'uomo che Erordia ha visto poco fa.. Ha mai parlato con lei? Le ha mai regalato un ermellino? Un cameretta colorata? Lo ha mai fatto? Scommetto che ha anche parlato male di Belial.. ma Erordia ne parlerebbe mai male?

ALARIEL


<in tutto ciò si sono anche dimenticati che la bambina ha una madre, e che anche lei è stata allo stesso modo rifiutata dalla bambina, allo stesso modo accusata di averle mentito... è stata doppiamente accusata, non solo dalla bambina, ma anche da quel signore che ha detto a Erordia tutte quelle cose che l’hanno tanto sconvolta, che ha messo in dubbio tutte le sue sicurezze... Una madre che al momento si appoggia con un braccio al piccolo tavolino vicino a loro, con il solo scopo di sostenersi in piedi, perché sentire certe cose da una bambina, dalla propria figlia dev’essere un dolore oltre ogni immaginazione... la bambina scuote la testa, sa che sotto quel punto di vista Belial ha ragione, le ha dato quasi di più della sua stessa mamma… però quel signore le ha dato una cosa che loro non gli han dato> no… ma ha detto la veità a Eordia…

BELIAL

In un modo che Erordia non meritava, si.. <gira il capo in direzione di Alariel e le fa cenno con la testa di avvicinarsi. E' importante che la bambina la possa vedere bene e che sappia che lei c'è, poichè dopotutto è sempre sua madre.> ma dopotutto, ad Erordia non resterà vicino quell'uomo nero.. Ma le rimarrà vicino la propria madre e Belial.. Quell'uomo ha fatto tanto male alla mamma, Erordia questo lo sa?

ALARIEL

<belial chiede, lei esegue, si avvicina dunque portandosi le mani dietro la schiena tenendo sempre il capo abbassato. Se lo ricorda bene quanto male le ha fatto Azrael, sino da quanto era stata all’inferno, ancora incinta, aveva avuto il coraggio di ferirla con la falce proprio sul ventre, per marchiarlo, per ricordarle a chi apparteneva quella creatura… allo stesso modo quando era giunto a Return, per controllare se davvero aveva avuto il coraggio di toglierle ogni diritto sulla bambina... Ricorda ogni parola e ogni gesto, ma non dice niente comunque, solo si avvicina. Erordia volta solo un momento gli occhietti verso la mamma, e torna a guardare Belial riabbassando lo sguardo, non dice nulla questa volta... Lei ama la sua mamma... e sa quanto può essere crudele la gente quando vuole ferirla… L’ha visto con suoi occhi e non ha certo dimenticato Michele…> cosa ha fatto?

BELIAL

Erordia ha visto le cicatrici che sua madre cerca sempre di nascondere, non è vero? <prende di nuovo la parola non appena Alariel si è avvicinata.> bene, Erordia mi crede se le dico che quell'uomo che ha detto tante cose cattive ha fatto tanto male a sua madre? Perchè Belial lo sa che Erordia senza la mamma.. E' perduta.. E c'è chi le fatto del male.. Cosa che Belial non ha mai fatto ne a lei ne ad Erordia.. <si inumidisce appena la labbra, un vago sorriso sul volto sempre chinato all'altezza della piccola.>

ALARIEL


<la bambina sbatte le palpebre e torna a guardare la mamma… si ricorda bene di quel segno argentato che le si vede sul collo, e di quello più spesso che le si vede sulla pancia… E sa che Michele le ha fatto male in dei posti diversi, perché lo vedeva Belial mentre medicava la mamma… Tira su di nuovo con il nasino mentre riprende a guardarsi i piedini scalzi e anche Alariel torna ad avvicinarsi di due passi tentando di riprendere la mano della bambina che però ancora la rifiuta… è arrabbiata, ma non con lei, è arrabbiata perché quel signore le ha detto delle cose per farla stare male, e per far star male la mamma. Annuisce con la testolina e si asciuga di nuovo le guancine umide> Eordia vuole sapere chi è Pa… <su questo è convinta però… non si è nemmeno dimenticata di tutte le cose che Lilith ha detto alla mamma a proposito di un sacco di cose che non conosce> non vuole bugie...

BELIAL

<annuisce e di nuovo alza appena il capo per guardare fugacemente Alariel. Si inumidisce di nuovo le labbra per prendere tempo e trovare la parole giuste. Giostrarle e renderle piacevoli all'udito.> quell'uomo è il vero padre di Erordia.. <dice semplicemente.> E' per merito suo se Erordia è qui con noi, suo e di sua madre.. Ma quell'uomo è stato molto ingiusto.. Voleva Erordia tutta per sè e voleva separarla da sua madre.. Erordia sarebbe potuta rimanere senza Alariel? <alza entrambe le sopraciglia e torna a guardare la drow.>

ALARIEL

<non avrebbe saputo dirlo meglio, anzi... non avrebbe saputo dirlo in alcun modo... Semplicemente perché non voleva che succedesse nulla del genere, non voleva parlare di cose simili a una bambina che non le avrebbe potute comprendere facilmente… Ricambia solo quei due sguardi e torna ad abbassare lo sguardo sulla bambina, rimanendo però in piedi quasi non c’entrasse nulla in quella discussione. Continua a tenersi appoggiata al tavolino temendo quasi di perdere l’equilibrio, mentre la bambina assorbe lentamente quelle parole e si chiude un momento in silenzio, facendo cenno di no a Belial, per rispondere alla domanda, no, non sarebbe potuta rimanere senza la mamma... le è ancora un po’ dubbio il motivo per cui la chiamino con due nomi diversi, ma piano piano arriverà anche a quello, per ora alza le spalle piccine> …a Eordia piace la mamma... e anche Pa… <si morde poi il labbro inferiore> ma Pa è una bugia no?

BELIAL

è una bugia solo se Erordia la vede da un lato.. Ma se Erordia sposta i suoi occhietti.. Sa che ciò che Belial ha fatto per lei è molto più di ciò che ha fatto il suo vero padre, vero? <amplia il sorriso che rivolge in parte alla bambina e in parte ad Alariel>

ALARIEL

<porta una mano davanti alle labbra mordendosi nervosamente l’unghia quasi in attesa di un qualche verdetto da parte della bambina che si limita ad annuire pensierosa tenendo lo sguardo basso poggiato sui piedini minuscoli. Erordia risolleva il visino ma ne lei ne Alariel rispondono ad alcun sorriso, chi per un motivo, chi per l’altro… La bambina fa poi un passo avanti osservandoli entrambi, sempre appena dubbiosa> non mi piace chi fa male alla mamma... va bene Belial anche se non è davvero Pa… a me piace più di lui… <aguarda la mamma, in cerca forse di approvazione, o forse di affetto, o forse di qualsiasi altra cosa> Eordia può chiamare Pa... ancora un po? <la mamma solleva le sopracciglia, può dire qualcosa? No… si abbassa solo questa volta, allungando una mano verso la bambina che ancora non la prende…>

BELIAL

<annuisce e si rialza in tutta la sua altezza compiendo un passo indietro.> come posso negare una richiesta ad una principessa come Erordia? <sorride compiaciuto, nonostante dentro di lui ancora aleggi quel sentimento di odio nei confronti di Azrael che non si dimenticherà facilmente.>

ALARIEL

<e chi non odia Azrael in questo momento? La bambina osserva Belial alzarsi e vista la sua statura deve compiere uno sforzo non indifferente per seguire il suo volto sino a movimento completato. Fa poi un breve passo verso la mamma, ma rimane tutta via titubante, mentre prende la mano più scura di questa e si avvicina poggiandole la testa sulla spalla in silenzio, stanca, decisamente stanca… Alariel le bacia la testa passandole una mano tra i capelli decisamente troppo lunghi e mentre si rialza in piedi la solleva in braccio, tenendola sempre appoggiata a se. E li la bambina rimane, silenziosa mentre allunga la minuta manina viola verso Belial, come faceva appena nata, percependone chiaramente quel legame così forte. Non può negare di sentirlo quasi più forte di quanto non sia con la sua stessa madre e sicuramente più forte di quello con quell’individuo che ha ben deciso di intromettersi nella sua piccola esistenza solo per portare caos ingiustificato... Tiene dunque la manina allungata mentre la drow si avvicina al suo angelo sollevando appena lo sguardo, triste si, ma appena più sollevato, certamente grato…> grazie… di nuovo… ancora… <e dopotutto è sempre più convinta di non aver sbagliato… in ogni sua scelta..>

BELIAL


<china appena il capo alle parole di Alariel, sempre con quel vago sorriso sul viso di chi sa di aver riordinato un caos non preventivato che poteva esplodere in qualcosa di molto grave. Allunga un poi la mano verso quella minuta di Erordia, una scossa piavole attraversa le dita così diverse dei due. Una scossa provocata da un legame inscindibile che nemmeno La Morte Alata potrebbe distruggere. Ciò che rimane però è l'odio alimentato ancora una volta tra due entità tanto antiche quanto letali alle quali nessuno potrà portare pace.>

Belial

Alariel



Erordia


 
Top
_mika_chan_
view post Posted on 9/3/2010, 14:40




SERAS
Ho trascinato Jackson nella foresta stanotte, dopo aver convinto Nebi a tenerci il bambino. Gli ho raccontato che sono andata dalla Stella a chiederle l’immunità dai poteri di Victor così da poterlo affrontare senza timore. Sapevo che se non lo avessi fatto Jack non mi avrebbe mai permesso di affrontarlo. Gli tengo la mano mentre mi guardo attorno nella speranza di sentire il suo odore
“Lo troveremo.. a costo di metterci tutte le 48 ore.. ok?” mi volto e guardo Jackson con un’espressione seria.. forse per la prima volta in vita mia sono pronta a far del male a qualcuno volontariamente.

JACK
"Non ti preoccupare, passeranno meno di 48 ore" - annuisco alle mie stesse parole. Non avrei voluto arrivare a tanto, non avrei voluto che Seras arrivasse a tanto. Victor non è persona che tolleri gli avventati da quanto mi è parso di capire e stargli lontano è il miglior modo per evitar grane impossibili da risolvere. Ma dopo tutto è un suo diritto voler difendere Ephram e voler regolare i conti col suo rapitore, così mi sono lasciato convincere ed ora eccoci qui. - "Ti prego solo di fare attenzione, Seras. E' una creatura piuttosto forte fisicamente" - non aggiungo altro, lei sa tutto ciò che c'è da sapere a riguardo.

VICTOR
Rabbia, frustrazione.. odio.. odio per qualsiasi forma di vita che possa anche solo ricordarmi quanto fosse speciale lei. Lei che era mia ed ora non c’è più. Procedo nella foresta senza una metà precisa. Tutto ciò che è vita intorno a me presto conoscerà la morte.. il dolore, lo stesso che io e Lyra siam stati costretti a provare questa sera. Ma un fruscio cattura la mia attenzione.. bene, quale miglior avversario se non un vampiro.. mi correggo.. due! Mi affianco ad un albero ed annuso l’aria.. questo odore mi ricorda quel piccolo umano che avevo strappato ai genitori per farla pagare a quella vampira radioattiva.. che saranno venuti a vendicarsi? Bene questa sera avranno pane per i loro denti.

SERAS
Continuo a camminare stretta nella mano di Jackson, per cercare quella forza che ogni tanto mi abbandona. Lo guardo quando mi dice di fare attenzione ed annuisco. Non voglio davvero finire a pezzetti.. devo tornare a casa per mio figlio. Questo lo so bene. Ad un tratto mi fermo. Chiudo gli occhi e annuso l’aria. Lui è qui, vicino a noi. Mi trovo a sorridere e poi guardo Jackson
“è stato più facile del previsto.. non trovi?” So perfettamente che anche Jack come me, si è accorto che lui è qui.

JACK
"Già" - fin troppo facile vorrei aggiungere. Attorno a noi non si muove una foglia, la sera è calda e buia oltre ad essere silenziosa. Sento come se potessi toccare il pericolo con la mia stessa mano. Vorrei poter combattere io con Victor al posto della mia compagna ma lei è stata chiara. E' la sua battaglia, vuole vincerla da sola.. ma sa benissimo che non resterò affatto appoggiato ad un albero a guardare un cane che la massacra - "Seras, sei veramente sicura di volerlo fare? Non è necessario lo sai, ora Ephram sta bene."

VICTOR
Stupidi.. stupidi vampiri. Pensano di aver a che fare con uno di quei lupi da strapazzo che popolano l’isola. Io sono il loro tormento.. mi nutro delle loro paure più profonde ma a quanto pare hanno ancora bisogno di una lezione. Muovo il collo da un lato e dall’altro riuscendo perfino a sentire il rumore dei muscoli che si contraggono. Avanzo piena di rabbia alimentata dal dolore.. il peggior tipo di ira che possa esistere. Non bado nemmeno al rumore dei ramoscelli secchi che si spezzano sotto il mio peso. Il loro fiuto funziona come il mio.. forse è l’unica cosa che li accomuna a noi..luridi succhiasangue.
<su avanti.. non penserete davvero di potervi nascondere fra la boscaglia così a lungo?>
Avanzo fino a ritrovarmeli entrambi di fronte.. quel colore di capelli.. no.. non posso guardarla. Senza rendermene conto chiudo gli occhi e mi distraggo.

Seras
Lascio la mano di Jackson “Lo so ma devo farlo” sono le ultime parole che gli rivolgo poi attendo che il lupo si palesi. E’ di fronte a me. Per un breve istante sento un brivido.. qualcosa che è dentro di me da sempre adesso sta uscendo. La rabbia di trovarmi di fronte colui che mi ha portato via la cosa più importante della mia vita: mio figlio.
“Non penserai davvero che io sia così sciocca da nascondermi adesso che ti ho trovato” muovo qualche passo verso di lui, può convinta che mai di quanto sto per fare “Hai sbagliato a rapire mio figlio Victor.. hai davvero sbagliato” continua camminare fino praticamente ad essere di fronte a lui “dovrei.. ucciderti..”

JACK
Sospiro e cammino dietro di lei, seguendola da qualche metro. Sono preoccupato ma non intervengo, non c'è motivo per ora e poi, sarà una mia stupida impressione, ma vedo che non è attento. Un lupo non chiude mai gli occhi dinanzi a chi vuole attaccarlo. Qualsiasi cosa gli sia successa sono quasi certo che non sia stata una bella giornata per lui. Attendo dunque, pronto a stenderlo coi miei poteri se necessario.

VICTOR
Riapro gli occhi consapevole di non potermi permettere un’altra disattenzione come questa.. la guardo glaciale e poi mi lascio andare ad una fragorosa risata. Come può pensare di potermi uccidere, è evidente che non ha idea della creatura con la quale ha a che fare.
<sciocca e stupida vampira. Ho sempre pensato che non foste creature estremamente intelligenti come i più son stati abituati a credere. Credi davvero di poter stendere un lupo? E sentiamo come avresti intenzione di farlo?>
Sfodero gli artigli passando uno sguardo veloce sull’uomo. A quanto pare per ora sembra inoffensivo. Poi proseguo facendomi sempre più vicino a lei. Provo a privarla dei suoi poteri con il soffio glaciale della fata di PoG ma qualcosa sembra non funzionare. Inarco un sopracciglio e ringhio con impeto.
<bene bene.. a quanto pare mi hai preceduto.. ottima mossa quella di privarmi dei miei poteri. Ma credi davvero che possa bastare?>
Mi scaglio su di lei e la afferro per la gola.. pronto a colpirla a morte.

SERAS
Lascio che si avvicini a me senza dire una parola, non è necessario parlare, non ancora. Lascio che provi uno dei suoi tanti poteri e noto soddisfatta che la Stella mi ha donato l’immunità come mi aveva detto. Sorrido appena quando si avvicina e mi afferra per la gola. Fa male, ovviamente, chiudo gli occhi e gli lascio credere che può uccidermi senza problemi.
Sono un vampiro nonostante tutto.. posso sopportare più di una qualsiasi creatura. Aspetto ancora un momento e poi riapro gli occhi. Lo fisso per un lungo momento e a voce ferma e decisa finalmente parlo “lasciami andare Victor.. e non provare di nuovo a toccarmi..” un ordine.. il mio potere.. essere un vampiro a volte può rivelarsi utile. Sul volto un leggero sorriso..

JACK
La tensione alle stelle. Il lupo che tiene alla gola la mia compagna mi spaventa nonostante io sia consapevole del potere di persuasione che la mia donna ha. Ma vedere qualcun altro toccarla è una cosa più forte di me, non lo sopporto. Resisto alla tentazione di avvicinarmi ed incenerirlo togliendo così a Seras tutto il gusto della vittoria. Mi trattengo e aggrotto la fronte.
Ce la farà, continuo a ripetermelo sperando che andrà a finire proprio così.

VICTOR
Che strano tutto ad un tratto la mia voglia di farla a fettine scema. Allontano la mano dal suo collo e la guardo che se il suo fosse un ordine al quale non posso sottrarmi. L’ipnosi, certo, come ho fatto a non pensarci. Molti vampiri hanno questo dono ed io so esattamente di che cosa si tratta.. era il potere principale di Yuna.
<non ti farò del male, se è questo che vuoi.. ma niente può fermarmi vampira e se hai a cuore la vita di tuo figlio.. io farei molta attenzione ad usare questo genere di potere su di me. Ti toccherà uccidermi per evitare una mia vendetta.>
Poi fulmineo mi avvicino all’uomo che fino ad ora non ha aperto bocca, ma io ho i ricordi della vampira radioattiva e so che questo, oltre ad essere suo padre, è il compagno della bionda vampira. Lo afferro per la gola e testo i miei poteri su di lui. Il potere della mutante precisamente l’assorbimento dell’energia vitale.
<hai fatto male i tuo calcoli dolcezza, su di lui non vi è nessuna barriera>
Più lui perde energia, più io mi sento carico.. estraggo la mia siringa e gliela piazzo nel collo.

JACKSON
Sento le forze piano piano abbandonare il mio corpo - "No.." - non avevo pensato a quest'evenienza.. ero venuto qui per difendere lei se ci fosse stato bisogno ed ora lei dovrà difendere se stessa da sola - "Bastardo" - sono le ultime parole che dico prima di scaricargli addosso una scossa di media forza ed accasciarmi a terra, privo di sensi.

SERAS
Tossisco appena e chiudo gli occhi quando lui mi lascia. Nel momento che li riapro mi accorgo che è diretto verso Jackson. Faccio per parlare ma non esce voce. Tossisco di nuovo e quando vedo la siringa urlo con tutto il fiato “NO! PIANTATELA SU DI TE QUELLA MALEDETTA SIRINGA E LASCIA STARE JACKSON!”
non avevo pensato che potesse attaccare lui e non me.. non lo avevo pensato.. jack sa difendersi.. ma forse ho sottovalutato i poteri del lupo. Cammino verso di loro con gli occhi pieni di rabbia “hai rapito mio figlio cane che non sei altro.. lo hai tenuto lontano da me.. e da suo padre.. e adesso vuoi anche averla vinta? Chiedo PERDONO! Ad entrambi.. chiedo Perdono per il male che ci hai fatto Victor.. fallo e vattene per sempre dalla nostra vista!!!”
Jackson è a terra ed io sono piena di rabbia.

VICTOR
Rido.. rabbioso come non mai. Devo sfogare la mia rabbia per nulla legata a questi due vampiri. Infondo mi aspettavo che mi avrebbero cercato. Lascio cadere il dampyr a terra, privo di forze e stringo i denti per le ferite causatemi dall’elettricità. Ma è un attimo questa volta. Non erano della stessa intensità di quelle di
sua figlia e la mia pelle inizia a rigenerarsi sotto gli occhi spaventati della biondina.
<io chiedere perdono ad un vampiro? Preferirei decisamente la morte.. avanti finiscimi e metti fine a questa mia esistenza ormai priva di ogni significato..>
Estraggo la siringa dal collo per dampyr e la pianto dritta nel mio collo. Non so cosa pensa che sia ma non ho l’abilità per sfuggire all’ipnosi. La guardo e attendo la sua prossima mossa, sperando che sia davvero quella che metta fine alla mia esistenza.

SERAS
La rabbia mi invade completamente. Jack sona terra, privo di vita.. senza sapere cosa gli ha fatto. In un secondo solo dietro Victor e mi aggrappo al suo collo. So che sarebbe inutile morderlo o ferirlo. Allora mi resta solo una cosa da fare. Farlo soffrire. Tanto quanto ha fatto soffrire me e Jackson.. lo stesso dolore.. la sua più grande paura.
Gli passo la mia mano sulla fronte e poi torno a terra. Il mio primo potere.. la paura..
“non morirai Victor.. perché se tu morissi non potesti soffrire.. invece soffrirai.. per tanto quanto ho sofferto io senza mio figlio.. la tua più grande paura.. ti logorerà l’anima, se ne hai ancora una.. fino quasi a farti impazzire.. rimpiangerai il giorno che hai deciso di prendere mio figlio.. e adesso VATTENE!”
Sento che sto per crollarle, sento che l’adrenalina che avevo addosso sta svanendo. Mi volto verso Jackson e mi avvicino a lui. Lo prendo tra le mia breccia e mi accorgo che non è morto. Mi viene da piangere ma non posso farlo, non voglio che lui mi veda piangere.
Per cui rimango in silenzio stringendo Jackson tra le mie braccia.

VICTOR
La sento addosso.. sulle mia spalle. E’ così leggera. La sua mano mi passa davanti al viso ed il mio pensiero è subito rivolto a Lyra. Perché l’ho mandata via da me? Perché l’ho ferita così profondamente? Io non posso vivere senza di lei.. cosa ho fatto? Mi volto a guardare quella presenza al mio fianco che quasi stento a riconoscere..
<lyra, non te ne andare.. non mi lasciare solo Lyra.. io ti amo..>
Nella mia mente l’immagine di lei che scappa via da me.. il suo bracciale.. il suo profumo i suoi occhi colmi di lacrime. Mi accascio al terreno e molte scosse incontrollabili mi fanno vibrare.. ho paura.. paura di averla persa per sempre.

SERAS
Continuo a stringere Jack tra le braccia nell’attesa che riprenda i sensi. Sento ormai in lontananza la voce di Victor e il nome che continua a pronunciare.. Lyra.. la sua più grande paura è perdere questa ragazza.. la donna che ama.. Chissà chi è.. a PoE non vi è nessuno con quel nome.
Sento un leggero movimento e guardo il mio compagno. Finalmente si sta risvegliando. Mi abbasso e mi avvicino alle sue labbra bisbigliando un ti amo prima di baciarlo e lasciarmi andare al pianto che ho trattenuto fino a quel momento.



-Seras, Jackson and Victor-
 
Top
elisetta89
view post Posted on 10/3/2010, 17:17




Biglietto scritto in fretta e furia (e pure siggillato male) fatto recapitare immediatamente da un piccione-razzo a cassiel

Buon Cassiel,
vi prego perdonatemi se abbandono ogni formalità e ogni convenienza che si renderebbe necessaria tra me e voi...ma la mancanza di tempo, la fretta, accelera le mie azioni e fa passare in secondo piano titoli ed etichette. Vengo al dunque.
Avrete saputo che Caina è tornata qui a PoG. Non so quanto siate informato della sua salute ed è per questo che vi voglio avvertire. Non sta bene. E' incinta...non so se questo lo sapevate...è incinta e la gravidanza non sta andando bene. Io l'ho trovata, per caso, ieri pomeriggio ed è stata una fortuna trovarmi lì, dal momento in cui ha avuto un malessere. Non abbiate timore, l'ho portata in infermeria ed è ora affidata alle cure esperte del buon Felim. Tuttavia non è del tutto fuori pericolo e c'è bisogno di agire in fretta. Il consiglio di Felim è quello di radunare quante più persone affezionate ad Aniac ci sono, di modo che tutti insieme possiamo dare il nostro contribuito. Mi sono offerta di mettere a disposizione il mio potere...per lei farei questo e altro dal momento che è mia salvatrice non una bensì triplice volta (così come voi del resto...e non ho ancora avuto modo di sdebitarmi con nessuno dei due). Il problema è che posso proteggere solo una delle due...(si ho omesso che Felim ha scoperto essere una bambina la nascitura) quindi l'altra rimarrebbe a rischio...so che siete ancora indebolito, per quetso non voglio che vi allarmiate. Mi sto già muovendo per contattare quante più persone possibili. Se avete consigli da darmi o velete notizie più precise non esitate a farmi chiamare, io sarò subito da voi.
Vi chiedo perdono per l'indelicatezza con cui vi ho riferito tutte queste cose, spero di non avervi ferito troppo ma spero comprendiate la mia urgenza. Avrò modo di riprendere le etichette formali quando la nostra comune amica e la sua bambina staranno meglio. La pace sia con voi Cassiel
sempre al vostro servizio, Eldunari


Biglietto altrettanto malamente scarabocchiato, fatto recapitare a Leah

Amica mia,
scrivo con urgenza, ti prego di scusarmi. Ho bisogno di incontrarti al più presto, riguarda la nostra amica Aniac, non sta bene. Scusa se ti allarmo senza dare spiegazioni...ma c'è poco tempo. Fammi sapere quando è possibile incontrarci, affinchè io possa spiegarti tutto con precisione. Ti abbraccio forte
Eldunari
 
Top
Unintended_alone
view post Posted on 12/3/2010, 00:43




Risposta alla lettera di Eldunari,scritta direttamente sul retro del biglietto che le è stato spedito

Domani sarò al castello per tutto il giorno,compreso il pomeriggio,qualora non mi vedessi in giro vieni pure a trovarmi in camera mia.

Non si è sprecata con le parole.
Rilegge prima di spedire definitivamente: la nostra amica Aniac...forse Eldunari è stata tratta in inganno dalle umane fattezze di Caina,in ogni caso se desidera parlarle sarà ben lieta di rendersi utile.Ripiega il biglietto e lo fa recapitare ad Eldunari da un elfo.
Che sia la volta buona?


Leah
 
Top
_mika_chan_
view post Posted on 12/3/2010, 14:37




Ieri notte - Castello di PoE -

DARIUS
Continuo a ripensare all’altra notte, quando Dagon mi ha chiesto aiuto.. quando ho scoperto che Elizabeth aveva morso un’umana a causa del suo master, venuto a Return per non so quale motivo. Continuo a ripensare ai suoi occhi, al suo viso.. a come si sentiva distrutta.. ed io, nonostante volessi risollevarla, le ho dato il colpo di grazia. L’ho fatta cadere ancora di più nell’abisso dopo averle confessato che ero andato con Dulcinea. Eppure dovevo farlo. Sentivo la necessità di essere sincero perché.. non so perché.. ma so che non potevo guardarla negli occhi e dirle che le sarei stato accanto se prima non le avessi raccontato tutto. Così l’ho portata con me, per tutta la notte.. ma lei non ha mai detto una parola. Il suo sguardo era assente. Così piccola.. e fragile.. In quel preciso momento ho capito che era lei quella che volevo proteggere. Dulcinea certo, è stata e sarà per sempre parte di me ma Elizabeth.. Liz è così sola.. ed è così dannatamente fragile. Sembra una bambola di porcellana che rischia di cadere in mille pezzi. Ed io.. se la lascerò andare rischierò di non riuscire più a ricomporre tutti quei pezzi.
Ho deciso.. adesso devo solo dirglielo.. devo dirle che voglio tare al suo fianco.. che voglio proteggerla ed aiutarla a risollevarsi. Perché non è sola.. io sono con lei..
Così esco dalla mia stanza e silenzioso mi dirigo verso quella di Elizabeth. Appoggio la mano sulla porta, prendo un respiro, come per farmi forza, e busso leggero. Sa che ci sono io dietro la porta.. deve solo scegliere se aprirmi e farmi entrare o meno.

LIZ
Ciò che ho sentito è inspiegabile. Un flusso che mi trascinava dove non volevo andare. Un fiume in piena col quale non è possibile lottare per quanto volessi ribellarmi. Ho sentito frantumarsi quel poco che rimaneva del mio animo, dal quale sono usciti, violenti, tutti i miei ricordi. Il dolore e tutto ciò che ne è conseguito: la solitudine, la tristezza che da sempre mi accompagna.
Un vetro infranto da un proiettile, questo mi sento mentre sono raggomitolata sul letto, le mani sul viso e i capelli ricaduti sul letto in un fiume nero. In questa sera silenziosa nient’altro nell’aria se non la morte. Non un battito di cuore a riempire il vuoto, non un flebile respiro. Solo freddo.
Poi un profumo. Infilo le dita fra i miei capelli chiudendo gli occhi, fa male.
Altri proiettili contro quel vetro a cui basterebbe una spinta per farlo cedere, morbido e demolito. Lui e l’altra. Io di nuovo sola, perché è così che deve essere probabilmente. E’ mio destino, è mia condanna il sopravvivere ad una condizione inumana.
La porta vibra in un suono di legno leggero. Solo un sibilo che sarà percepito.
“Avanti..” senza nemmeno rendermi conto del movimento delle mie labbra livide.

DARIUS
Apro la porta e l’oscurità mi avvolge. Poco male, preferisco le tenebre alla luce.. Il suo odore si spande per tutta la stanza. Richiudo la porta facendo attenzione a non fare rumore, senza spiegarmene il motivo. Poi mi avvicino verso di lei. E’ stesa sul letto. Immobile con i capelli che le coprono il viso. Mi sento così impotente nei suoi confronti.. molte volte.. quando mi guarda, coi i suoi occhi viola, sempre così tristi.. non ho la forza neppure di renderle un istante di felicità.. non ci sono mai riuscito. Fin’ora l’ho solo fatta soffrire. Eppure, vorrei davvero provare a riempire quel vuoto che le fa così male.
“Ho pensato parecchio in questi due giorni..” mi siedo ai piedi del letto senza toccarla. Mi porto le mani sotto il mento e fisso davanti a me, cercando le parole giuste per dirle quello che sento “all’inizio ho pensato che l’avermi conosciuto non ti ha giovato.. sono riuscito forse a rovinare in parte quel piccolo equilibrio che eri riuscita a crearti. Per cui ho pensato di nuovo di starti lontano. Di permetterti di ritrovare quel tuo equilibrio” sospiro e faccio una breve pausa prima di riprendere “ma poi ho anche pensato che.. noi due assieme.. ci completiamo.. quando sono con te io.. sento finalmente di poter essere il vampiro che ho sempre desiderato essere.. averti al mio fianco mi rende.. migliore” prendo una sigaretta dalla tasca e l’accendo, aspettando che lei dica o faccia qualcosa, prima di proseguire a parlare.

LIZ
Forse è solo la mia immaginazione. Forse sto sognando ogni singola folata di profumo che mi arriva alle narici, ogni singolo spostamento d’aria, la presenza. Le parole nitide eppure arrivano sino alle mie orecchie. Buttata sul letto, le ginocchia contro il petto e le mani che stringono i capelli. Non importa se sembro solo una bambola rotta, poiché in fin dei conti è ciò che sono. Una brutta bambola senza più una vita, ma solo un involucro di plastica.
Sento gli occhi pizzicare, aghi che mi forano le palpebre. I vampiri piangono? Mi sono sempre chiesta se le lacrime che ho versato io non siano semplicemente appartenute alla mia vita umana che ancora urla prepotentemente in me.
Socchiudo le labbra.
“Dovrei crederti?”
Sii vento su di me che distrugge il cristallo crepato.

DARIUS
Volto appena lo sguardo su di lei. Vorrei toccarla, stringerla a me come l’altra sera ma non posso.. voglio che sia lucida.. che capisca ogni parola senza essere “accecata” dal suo lato vampiresco.. ancora non riesce a scindere le due cose.. per questo non posso toccarla. Sento la sua voce come una pugnalata nel petto. Apro le labbra ma prima di rispondere cerco le parole giuste
“Vorrei che tu mi credessi.. si.. perché ho molti difetti ma.. non quello di essere bugiardo. Vedi Elizabeth. Ho vissuto tanti anni da solo.. credevo che una compagna al mio fianco per me non fosse necessaria.. mi sono creato una vita nella solitudine, credendo che fosse la scelta migliore. Poi Dulcinea è venuta al mondo. Ed io ho sentito il bisogno di proteggerla, di aiutarla a crescere.. quando mi sono accorto di amarla era troppo tardi, lei se n’era andata. Puoi capire come mi sono sentito quando l’ho ritrovata qui, su quest’isola?” non so perché le racconti tutto ciò.. forse solo perché ho bisogno di dirle la verità.. e la verità non è che questa.
“ma qui sono accadute molte cose.. Dulcinea era cambiata.. probabilmente l’idea che avevo di lei era.. diversa.. l’altra sera.. quando è successo.. ero ancora confuso. Non so il perché abbia fatto quanto ho fatto, so solo che volevo credere di non essermi sbagliato su di lei.. e per un istante, per un momento.. ho sentito di nuovo lei.. al donna di cui mi ero innamorato” so bene che questo le farà male ma.. non ho ancora finito di dirle la verità..

LIZ
Ho visto le parole, le lettere fluttuare davanti al mio viso nonostante avessi gli occhi chiusi. Quando rimane in silenzio, solo ora riapro gli occhi sbattendo le palpebre un paio di volte. Ragnatele corvine mi impediscono di vedere bene Darius seduto al bordo del letto. Le mani che piano piano lasciano la presa e scivolano morbide sul letto, una mano si allunga per raggiungerlo, ma si blocca. Solo le dita, come zampe d’insetto, lunghe e pallide e perfette, vibrano impercettibilmente.
“Davvero vorresti ricostruire ciò che è stato distrutto…? Senza..” riprendo fiato, sento la bocca terribilmente secca come avessi bisogno di acqua. “Senza.. Aver timore di sbagliare a posizionare un pezzo.. Darius?” Poiché.. Se un solo tassello venisse incastonato in maniera sbagliata.. Ho il timore recondito di sapere cosa si riserverà per me. Di nuovo.

DARIUS
Sento la sua mano che si avvicina verso di me. Vorrei quel contatto più di qualunque cosa al momento ma decido di aspettare. So che adesso posso aspettare “non ho timore di sbagliare Elizabeth.. sono qui per questo.. voglio che tu sappia che.. nonostante l’altra sera sia successo quanto ti ho detto ho capito di aver sbagliato.. ho capito che la mie era solo un’effimera illusione.. cercavo in Dulcinea quel qualcosa che non c’è più.. e non so se ci sarà mai più”
Alla fine mi volto a guardarla e l’espressione tesa del mio volto si fa appena più dolce. La osservo e sento quanto mai di volerla proteggere.
“so che può sembrarti egoistico.. ma ho capito che quello che stavo cercando per me stesso.. per ciò che mi completa.. quello che cercavo Elizabeth.. lo avevo qui.. vicino a me.. e ancora non me ne ero accorto.. ho commesso un errore, forse.. ma ciò che ho fatto mi ha permesso di capire che è qui che voglio stare.. è te che voglio proteggere.. e si.. sono sicuro adesso più che mai..”

LIZ
“Aiutami..” nessuna connessione col cervello e le mie labbra che si muovono. Una brezza che porta con sé la disperazione di una singola parola. La voce tremante.
Ho ascoltato tutto ciò che Darius ha proferito, credo. Credo di aver intuito solo vagamente il senso delle sue parole. La mia lucidità perduta, la voglia di distruggere tutto. Prima di ogni cosa, me stessa.
“Ti prego..” la mano stringe il lenzuolo, le unghie che affondano nella stoffa e poco a poco nella carne.
Quanto credere alle sue parole ora? Quanto fidarmi ancora una volta se non ho nemmeno la certezza che lui possa tornare da Dulcinea ed abbondare me? Perché in fin dei conti è così: sono colei che sola prosegue la propria strada. Ma ora.. Ho un muro davanti a me che non riesco a superare, che mi sbarra la strada e.. Non riesco a proseguire, da sola.

DARIUS
Continuo ad osservarla. Sospiro e chiudo gli occhi per un momento. È sconvolta.. tutto quello che le è successo.. ed io.. le sto riversando nel momento sbagliato quello che sento, quello che voglio. Mi alzo dal letto e mi avvicino a lei. Allungo la mano per toccare la sua, che stringe il lenzuolo. Mi abbasso per avvicinarmi al suo viso e faccio si che la sua mano stringa la mia e abbandoni il lenzuolo.
“posso aiutarti solo se tu vuoi essere salvata Elizabeth.. accetta quello che sei.. la vampira meravigliosa che sei diventata.. lasciati andare e reagisci da vampiro.. lascia che possa proseguire con te la tua crescita.. ed io ti aiuterò.. La solitudine.. non devi più affrontarla da sola. Io sono qui con te e, a meno che tu non voglia mandarmi via, qui rimarrò”
Avvicino le mie labbra a sfiorare i suoi occhi e li bacio, entrambi per poi tornare a guardarla..

LIZ
Sento le sue labbra fredde sui miei occhi. Li socchiudo e lascio che si chini su di me, così vicino. Così vero. La sensazione di non essere sola, il vuoto intorno che si riempie e diventa caldo, così piacevole.
“Salvami..”ennesima supplica. La mano opposta che cerca quella presenza fino a che non sfiora il suo collo freddo, ma così terribilmente vero.
Voglio credere alle sue parole, voglio crederci perché non ho altro appiglio. Voglio crederci perché la disperazione è colei che mi guida. Voglio crederci perché.. Se dovesse andare male, sarebbe finalmente la mia fine. Come sarebbe dovuto essere tanto tempo fa.

DARIUS
La sua mano sul mio collo mi provoca un leggero brivido. La guarda aprire appena gli occhi e provo a sorriderle. Non sono bravo in certe cose, non lo sono mai stato. Anche le parole a volte, non sono quelle che vorrei dire. Però ci metto quello che posso, perché voglio davvero aiutarla.
“sei tu che stai salvando me Elizabeth” le passo le braccia dietro il suo corpo e la sollevo appena, quanto basta per stringerla a me. Annuso il suo odore e mi perdo tra i suoi capelli.
“se stiamo assieme.. riusciremo ad andare avanti.. qualsiasi cosa ci riserverà il futuro.. qualsiasi cosa..”

LIZ
Stringo la stoffa della sua camicia fra le mie mani, ancorata a questa delicata speranza che porta il suo nome. Non ho altro al momento, non ho alcuna possibilità di farcela da sola.
“Non abbandonarmi.. Ora..” preghiera silenziosa, sussurrata vicino al suo orecchio. Movimento impercettibile delle labbra che supplicano. Non sola, non ora. Le braccia che con spinta involontaria gli cingono il collo, il mio corpo contro il suo. Cosa sto facendo? Mi distruggerà, come hanno fatto tutti. Lo so, eppure è qui che voglio stare ora. Bloccare il tempo e vivere.
“Darius..” La mia rinascita, la mia distruzione.

Stringimi fino a che sarò sonno. Stringimi perchè ho paura.

 
Top
..Kady..
view post Posted on 20/3/2010, 01:36




Francia – Epoca Vittoriana.

Seduto qui, in questa poltrona antica, dentro questa stanza dai mobili di legno, in un epoca nella quale non avrei mai e poi mai immaginato di potermi ritrovare un giorno, osservo lei.
Lei che dorme con la beatitudine che solo un essere umano ha, lei che allunga una mano in quel grande letto, per metà vuoto, cercando quel corpo che brama.. in cerca di calore, di affetto, in cerca di me.
Lei che è immortale, fragile. Che non sa chi sono e che nonostante questo mi desidera al di sopra di ogni cosa.
Mi alzo e mi avvicino ai piedi del letto regale sul quale riposa il suo corpo affaticato dopo una giornata passata in giro per Parigi. E’ avvolta dal lenzuolo leggero e si muove, leggera e inconsapevole del mio fissarla ormai da ore. Le sfioro una gamba con una piccola carezza risedendomi poi accanto a lei, all’altezza dei suoi fianchi minuti e sensuali.
La mia mano si posa poi sul suo viso, scendendo delicatamente sul collo roseo.. mi soffermo su quella ferita ormai sbiadita formata da due buchi così piccoli che non potrebbero mai aver rappresentato un pericolo per lei se non fossero stati inferti da una vampira.
Ripenso di conseguenza a quella sera.. la sera in cui è stata morsa, quasi uccisa da una giovane vampira assetata, invogliata ad uccidere dietro obbligo del suo Master, mio padre. Per quanto assurda possa essere la cosa, è proprio così. Ma lui non sapeva lui non.. poteva sapere che io avevo portato a Return un umana, probabilmente non mi riteneva così stupido, così.. avventato.
Per un vampiro puro.. il sangue di una giovane umana è come il Vino degli Dei, l’elisir supremo e proibito.. ed io, io ho portato questa ragazza proprio nella tana dei peggiori predatori del mondo.
Più passa il tempo e più sento dentro di me premere il senso di colpa per averla strappata alla sua famiglia, alla sua vita felice, solo per un futile sentimento umano chiamato amore.
Quel sentimento che forse ho provato sulla Terra, senza i miei poteri, privato della mia natura, ma che non riesco a riprovare nell’isola.. almeno non in quel modo così forte, libero e amplificato che sentivo nel luogo in cui l’ho conosciuta.
C’è qualcosa di speciale tra me è lei, sì, qualcosa che.. sicuramente non avevo mai provato prima ma non so dargli una definizione non.. voglio legare il nostro rapporto ad un etichetta qualsiasi essa sia.
Sospiro, vorrei poterla svegliare e dirle tutta la verità, a costo di spaventarla.. a costo di.. perderla. Ma forse sarebbe meglio così, forse se riuscissi a farle aprire gli occhi lei finirebbe con l’odiarmi e col voler ritornare a casa dove in teoria dovrebbe essere.
Sposto un ciuffo di capelli dal suo viso e socchiudo le labbra per parlare – *Sono per metà Demone per metà Divinità. Non ho un cuore nel petto, Yvonne.. ma un terribile macchinario che mi permette di controllare ogni mia sensazione, ogni mio sentimento, ogni emozione ed ogni nervo. Sono una macchina creata con lo scopo di diventare la perfezione. Non mangio, potrei non bere per interi giorni. Mi nutro di occhi perché la loro sostanza aiuta gli ingranaggi all’interno del mio corpo. Ho due microchip installati nelle tempie che funzionano come due piccoli computer. Non sento dolore, ma questo già lo sai.. è l’unica cosa che sai, insieme al mio nome. Posso muovere a mio piacimento ogni singola parte di un corpo, rendendo la vittima un burattino nelle mie mani, del quale solo io decido la sorte. Sono in grado di cancellare completamente la memoria di una persona, sono in grado di restituire ricordi persi per sempre.. sono..* - non dico niente di tutto questo, naturalmente è solo ciò che penso.. ciò che lei dovrebbe sapere ma che probabilmente scoprirà a piccole dosi. Ed ogni volta sarà dolore, ogni volta farà male.. ogni volta penserà.. di aver perso la ragione.
Sono in grado di cancellare completamente la memoria di una persona, di qualsiasi creatura.. anche la tua. Passo una mano sulla mia fronte notando con stupore che è bagnata. Fa caldo, sento caldo… e solo ora me ne rendo conto, ma certo.. se le cancellassi ogni ricordo di me e dell’isola.. lei potrebbe ritornare a casa e rivivere la sua vita come ogni diciottenne che si rispetti. Perché non ci ho pensato prima? E’ un idea geniale.
Deciso a dare vita a tale pensiero allungo una mano sulla sua fronte ma istintivamente, come paralizzato dal mio stesso potere mi blocco, trattengo il respiro, immediatamente mi alzo dal letto allontanandomi da lei e andando a sbattere contro la poltrona.
*Che cazzo sto facendo* - penso sbottonando la camicia e passando nervosamente una mano tra i capelli neri. Tutto questo è follia, non è corretto cancellarle la memoria dopo averla fatta innamorare!
Correttezza? Dagon, tu non sei una persona corretta, non lo sei mai stata.. nemmeno con lei, lei! Che non sa nemmeno il tuo cognome.
Sento la testa scoppiare e tento di massaggiare le mie tempie con le mani quando una voce, quella voce particolare, leggera e soave come il canto di una stella, si fa strada tra i miei pensieri riportandomi alla realtà – “Dagon.. sei ancora sveglio?” – è un suono farfugliato dal sonno il suo, ma così dolce da farmi scappare un sorriso – “Vieni a letto, è tardi” – la guardo rigirarsi tra le lenzuola lasciando che queste le scoprano appena il seno nudo.
Arrivo” – è l’unica cosa che riesco a dire mentre sbottono la camicia e la lancio sulla sedia. Nel tempo di qualche istante mi ritrovo al suo fianco, le cingo la vita con un braccio baciandole delicatamente la spalla.
Che stupido sono stato. Cancellarle la memoria? Mai. Cercare di mandarla via da me? Mai.
Qualsiasi cosa mi leghi a lei, ora lo so, è destinato a durare.. in eterno.

Dagon
 
Top
1701 replies since 26/1/2009, 01:11   41233 views
  Share