Posts written by Lithea

view post Posted: 21/3/2012, 15:50 [PG GIOCANTE] Jason Gillespie - >> 05
Nome: Jason Gillespie
Tipo di Creatura: Figlio di un mortale e un'antica Dea* -pur minore- del pantheon greco. Ciò fa di lui un semidio, anche se lui è del tutto ignaro di ciò.
Età: 22 anni ma non sembra proprio possibile dargliene più di 18.
Descrizione caratteriale: Nonostante i suoi natali semi divini..non si può certo affermare che la vita di Jason sia stata differente da quella di tanti altri esseri umani che vivono sulla Terra. Viene cresciuto, fino agli undici anni, dal padre che non gli ha mai rivelato -essendone ignaro lui stesso- della vera natura della donna che lo diede alla luce, la stessa che lo lasciò in fasce davanti alla porta dell'abitazione paterna. Purtroppo un incidente in auto fa si che, successivamente, siano i nonni a prendersi cura di lui, stranamente rimasto illeso a seguito di quello stesso incidente in cui il padre perse la vita. Jason cresce, in ogni caso, in una famiglia di forti valori nella vita frenetica di New York. Frequenta la scuola pubblica senza risaltare rispetto agli altri coetanei in compenso il suo impegno sociale e il carattere ben radicato nei precetti di bontà e altruismo gli vale più di qualche encomio. E' una di quelle persone che darebbe l'anima, letteralmente, per essere d'aiuto alle persone bisognose..forse perchè, in qualche modo, compensa l'aver perso in età tanto giovane l'amore dei genitori. Gli piace vedere il sorriso sul volto di chi lo circonda (e..no, non sorrisi loschi, sia chiaro) sarà anche per questo che lui stesso tenta di non perderlo mai, il sorriso. Trasparente nei suoi sentimenti e in quello che crede, è una personalità onesta che non contempla menzogne, anche a *fin di bene*, ritenendo comunque il fatto stesso di mentire come qualcosa che non può assolutamente rientrare in un'azione benevola, pur apparendo tale.
Certi suoi valori potrebbero sembrare addirittura bigotti o, comunque, retrogradi..eppure lui vi crede comunque, fermamente, senza pretendere che gli altri condividano il suo punto di vista. Un esempio tra i tanti? Come simbolo del suo impegno a preservare una vita basata su valori di purezza in ogni aspetto dell'esistenza, indossa all'anulare sinistro una fede di cui si priverà solamente per la ragazza con cui deciderà di condividere il resto della sua vita. Ebbene si, avete capito bene, è casto e puro e intende restarvi fino al matrimonio...quando si dice che è un ragazzo da sposare..
Potere Base: Riflesso dell'Anima
Potere che consente a Jason di vedere le creature che lo circondano in base a come ciò che è nell'animo e non per il loro aspetto fisico. Le creature di animo malevolo si tramuteranno innanzi a lui, quindi, in esseri mostruosi, riflesso della loro coscienza corrotta [i vampiri, tra l’altro, in questo caso avranno modo di specchiarsi vedendo il marcescente della loro maledizione], al contrario..i puri e buoni di cuore verranno esaltati nella loro bellezza che diverrà ultraterrena, estremamente piacevole alla vista e ai sensi e, qualora siano creature che abbiano coscienza umana, il loro animo li renderebbe per riflesso della loro anima.. nuovamente umani, seppure per tempo limitato. Qualora si voglia prolungare, il tempo massimo della giocata si esaurisce fintanto che coloro che siano malvagi non ricevano un gesto di bontà spassionata o dimostrino un atto di sincera clemenza, il contrario per i buoni: qualora compiano un gesto moralmente non accettabile perderebbero la natura.
Se, invece, non fosse intenzione del player usufruire di questa possibilità di gioco, l’effetto si esaurirà con la giocata. Insomma...funge un pò come nella bella e la Bestia, dove il principe viziato ed egoista veniva tramutato nell'orrenda creatura che rappresentava il vizio e la crudeltà del suo carattere. Il potere non tiene conto del confine dell'isola, ovvero se si è creature di PoE ma, essenzialmente, buone e che non fanno atti crudeli e meschini..si avrà l'effetto del potere nella forma benevola. E' come se il potere pesasse su una bilancia la somma delle azioni di una creatura, determinando quindi il suo essere corrotta o buona.
E' possibile, per Jason, permettere alle creature vicine a sè di assistere al vero aspetto di chi stanno incrociando, ma è necessario che Jason abbia un contatto fisico con queste perchè l'effetto funzioni.
N.B: Ovviamente Jason è finora vissuto come umano. Il suo potere, finora usato in maniera inconsapevole senza che vedesse riscontri fisici sulle persone umane, in questo caso si manifesterà in pieno impedendogli di vedere altro se non il riflesso dell'anima delle creature. Cosa non poco sconvolgente perchè potreste anche essere i più belli dell'isola ma, se la vostra coscienza è corrotta ed empia, lui non potrà fare a meno che vedervi mostruosi..con conseguente terrore e tentativo, magari scrauso, di fuga. Almeno finchè non dominerà il potere derivatogli dal suo sangue divino.

Inclinazione: Bene
Foto:

JasonPP1




*Nella mitologia, Astrea (chiamata anche Dike), figlia di Zeus e della terza titanide Temi, era una delle Ore, proteggeva i tribunali ed era un'inflessibile punitrice dei delitti.
Le leggende narrano che la Dea volle scendere sulla terra nell'Età dell'Oro, un periodo di eterna primavera, in cui gli uomini non avevano bisogno di lavorare poiché la terra produceva spontaneamente i suoi frutti, inoltre la pace e la giustizia regnavano sovrane. Tutto questo avveniva sotto il regno di Cronos (Saturno), ma quando quest'ultimo venne ucciso dal figlio Zeus (Giove), le stagioni iniziarono a susseguirsi e gli uomini dovettero faticare per vivere, ciò comportò la nascita dei primi conflitti fra uomini e Dei, dando il via all'Età dell'Argento, dove la Dea Astrea si assunse la responsabilità di ammonire gli uomini e di condurli sulla retta via. Purtroppo i suoi sforzi risultarono vani, per cui, profondamente delusa, si ritirò lontano dal genere umano, sopra alte montagne, predicendo agli uomini un futuro ancora più oscuro. Seguirono, infatti, l'Età del Bronzo e del Ferro, in cui la malvagità umana non conobbe più freni. Amareggiata e disgustata, Astrea, decise di allontanarsi definitivamente, volando con le sue ali tra le splendenti stelle (divenendo la costellazione della Vergine), da dove, sempre più triste, guardò propagarsi la meschinità degli uomini.

Astrea viene rappresentata nelle sembianze di una giovane donna dall'aspetto severo, che tiene con una mano una spada e con l'altra una bilancia.
view post Posted: 20/3/2012, 23:19 [PG GIOCANTE] Rehael - >> 05
:love: :love: Ed eccola che approda qui *___* questo arrivo loscheggiato da Lucca :bwah: E ora è realtà! Sapevi già che ne pensavo di questo carinissimo angelo caduto e non vedo l'ora di vederlo in azione. :love2: :love2: Ufficiale benvenuto nel gdr, tesoro!
view post Posted: 20/1/2012, 12:17 [PG GIOCANTE] Lilja - >> 05
Me ne ero bellamente dimenticata ma, comunque...aggiunto anche il Primo Potere Acquisito dell'unicorno: Anima Bianca
view post Posted: 20/1/2012, 11:36 [PG GIOCANTE] Chandra Krystle - >> 05
Aggiunto il Secondo Potere Acquisito: Il Sigillo del Tempo Futuro :wub:
view post Posted: 19/1/2012, 11:14 The Return Incidents - >> 05
- L'altra sera.. a Point of Good -

Sta ormai per sorgere l'alba, lo avverte così distintamente. Riesce a fatica star concentrata sullo scrittoio, da sola nella propria stanza. Ha provato più e più volte come iniziare a scrivere ma, e quanto sembra sciocco pensarlo, nel momento in cui la punta della penna incontra la carta si trova bloccata. Forse perchè non vuole affrontare che un pezzo importante di sè..non sia più su Return. Non ha niente da recriminare, o da giudicare, sulle scelte che hanno portato l'amica a intraprendere una simile strada. Ma andata fuori dai confini dell'isola ha perso ogni contatto, e giustamente se ne sente preoccupata. Come quando hai un presagio. Neppure lei, che può scrutare il capriccioso moto del Tempo, riesce a definire dove la porterà questa decisione. Spera solo non troppo lontana, e non in senso fisico. Anche se quella mancanza la sente tanto prevaricante.
Dovrebbe esser semplice, per cui, scrivere quello che prova. Mettere su carta che Elle le manca già tanto, e sperare di ricevere conferma del suo star bene. Perchè l'ultima volta..lei non stava bene. Non ha potuto incontrarla prima della partenza, e tuttavia le strappa un mezzo sorriso il ripensare al suo agire..anche se è fonte di malinconia. Perchè nel gesto della graziosa ragazzina dai capelli nivei ha rivisto sè stessa bambina, quando delusa dal mondo che la circondava ha cercato un'alternativa, una via di fuga, in cui essere felice..sperando con tutta sè stessa che chi le aveva fatto male potesse patire la solitudine, il rancore, che giorno dopo giorno si accresceva nei territori di Point of Evil. Bhè..forse dovrebbe tralasciare il dettaglio che..continua comunque a restare bambina. E come una bambina avrebbe bisogno di conforto, adesso. Vede così tante cose, ha così tanti dubbi..e niente di quanto lo scorrere del Tempo le pone innanzi le piace. Nemmeno è in grado di fornirle risposte. Oscilla i piedini che non riescono nemmeno a toccare il terreno quando resta seduta su una sedia, tanto è minuta e piccina, nel frattempo mastica l'estremità della penna con disappunto innanzi alla vacuità del foglio che ha di fronte. E' una bella carta, rosa pastello con tante decorazioni. Elle non potrà aver dubbio su chi possa mandare qualcosa di tanto...rosa. Però non può mandare solo quella, ammesso che riesca a farla ricevere alla fanciulla. Un tempo Cassiel le aveva detto che dalla spiaggia era possibile accedere a quella struttura che si scorge in lontananza. Da lì se ne erano andate le persone più importanti della propria vita, e da allora non le ha più riviste. Quanto può pregare che con Elle sia diverso. Anche se teme il giorno in cui torneranno a guardarsi, e allora dovrà confrontarsi sicuramente con una ragazza in procinto di diventare quell'adulta in cui non riesce a sbocciare. Si cresce così velocemente a Return, e anche in certi luoghi sconosciuti al di fuori di questo. Ma per sè..questo è un altro discorso. Un tasto estremamente dolente che la fa sentire storpia, un essere finito per metà e sospeso in un limbo infinito, quello di un'eterna infanzia. Una maledizione quando..tu sai di aver abbandonato quella fase molto tempo fa, e solo per non soffrire ancora di più.. interpreti il ruolo di una bambina, la piccola bambolina di porcellana che adora vestirsi come una principessa e acconciarsi i capelli boccolosi. La realtà, però, è molto diversa. E' così triste essere adulti..senza essere effettivamente diventati grandi. Ohh..diamine, si perde sempre un pò troppo spesso in queste riflessioni così cupe. Sbuffa, contrariata dal suo stesso rimuginare su quella questione così spinosa. Deve..sforzarsi di cercare il lato positivo, in tutto ciò. Elle tornerà, e la troverà ad aspettarla perchè vuole accoglierla con un sorriso e un abbraccio immenso che varrà per tutti quelli di cui la lontananza le ha private. E.. magari..in questo suo viaggio Elle potrebbe riuscire a trovare anche, a sua insaputa, qualcosa che possa riuscire ad aiutarla con quanto le preme sul capo come una spada troppo pesante da sopportare da sola.
Cerca di sorridere mentre azzarda per l'ennesima volta a scrivere. Magari con la lettera potrà arrivarle anche quello stesso sorriso. Ce ne è sempre bisogno, specialmente quando in certi momenti non si è in grado di sorridere più.
Scriverà così, quindi, come le stesse parlando. E, in questi istanti in cui si abbandona ai momenti di dolcezza che hanno condiviso, nuovamente le sembra di sentirla vicina. Scalda quel cuore che non batte più da tanto.

"Ciao Elle!
Si, si..lo so, sono davvero un'immensa tiratardi ma non avrai mica creduto che mi sfuggisse il fatto che ti sei regalata una vacanza senza di me, vero? E' impossibile non notare la tua assenza..d'altronde..io altre amiche, a parte te, non le possiedo..oppure sono ancora troppo piccole per giocare! Ma non voglio sembrare egoista (ò_ò anche se posso esserlo! non crediamo che no!), non sono di certo la sola a cui manchi...però a me manchi di più, di più! Spero che, ovunque tu sia, queste parole possano arrivarti. Io non so dove sei..posso solo immaginarti in un posto lontano, un posto dove tu possa realizzare chi desideri essere ma che.. potrai lasciare un giorno senza rimpianto per tornare qui, da me. Perchè..l'ho già detto che mi manchi? bhè, non mi costa effettivamente niente ribadirlo, specialmente se questo farà si di far passare prima il tempo che mi separa dal rivederti. Le giornate (o nel mio caso le notti) si trascinano particolarmente lente in tua assenza. Vorrei poterti scrivere che è tutto ok, davvero. Che in realtà sto semplicemente a godermi le serate senza pensiero o minaccia che possa turbarne la quiete. Ma non posso mentire con te, e non sarebbe comunque giusto dire una bugia. Zio Dante è il solito casinista, e ancora lui e Leah non si sono riappacificati nonostante io cerchi di farli incrociare più spesso che posso. Sembra che vi sia sempre qualcosa che lo impedisca, e puoi immaginare quanto possa essere snervante la cosa. In realtà..so che non è tranquillo lo zio. Anche se viene sempre a darmi il suo sangue, ed ad assicurarsi che sto bene, vedo che la sua testa è altrove (e se ci fosse la zia, direbbe sicuramente che una testa non l'ha mai avuta o, se ce l'ha, è di certo vuota..ma io non sono per niente d'accordo!). Il colmo? credo proprio che la testa ce l'abbia da tua zia, quella che ha i capelli bianchi come i tuoi e che si è sposata tempo fa. Non è una cosa che gli faccia molto bene. E ho la certezza che, nuovamente, ogni volta che esce sia per incontrarla, anche per breve. Ho paura di quello che potrebbe capitare a entrambi. A mio zio perchè..gli voglio bene, è normale. Ma non voglio neppure che accada qualcosa di male alla tua parente, in qualche modo mi sembrerebbe come venisse fatto del male a te. Strano, vero?
Anche Lilja, l'unicorno, si dice preoccupata. Si è fatta ancora più sfuggente, pare che sia impegnata in qualche ritiro mistico-non-so-cosa perchè c'è qualcosa che sembra si stia preparando..immagino vorrà essere preparata a sua volta..credo..non c'ho capito molto onestamente. Deve aver scelto l'interlocutrice sbagliata, forse se parlasse con Legolas, o Castiel, ne ricaverebbe maggior chiarezza. Io so che dice la verità..riguardo il fatto che stiamo andando incontro a tempi neri...ma neri neri! Il problema è che, nel concreto, non so davvero cosa compiere per dare un contributo che possa essere efficace quando preferirei di gran lunga che la mia maggiore preoccupazione fosse quella di scegliere il muffin da mangiare a colazione. Non credo che sia comunque possibile, in ogni caso. Sembra che coprirsi gli occhi mentre avvengono cose brutte non funzioni poi un granchè per riuscire a ignorarle. Però, ogni tanto, c'è qualche evento che è capace di far dimenticare le preoccupazioni per un pochino. Lunedì ci sarà una festa, ho sentito alcune elfe parlarne e.. credo proprio che ci andrò. Non sarà la stessa cosa senza di te, Elle ..potrò però fingere di stare là solamente ad aspettarti, e che giungerai inaspettatamente per divertirci insieme. Non mi farò vedere triste, anche se tu non ci sarai. Anzi, cercherò di divertirmi il più possibile perchè è importante poter sorridere nei momenti che la vita ci riserva. A volte sono momenti talmente brevi che sprecarli sarebbe un vero peccato, e per quanto io spero con tutta me stessa che accada..anche se non dovessi trovarti..mi sembrerà di averti lì. Sai.. anche se non so se ti arriverà questa lettera, ma confido nelle capacità straordinarie di cui ho sentito spesso favoleggiare circa le Stelle del Pentacolo, vorrei poter avere tue notizie. Non posso sapere dove ti trovi, nè in che condizioni sei.. come ti ho detto ho solo la mia fantasia che cerca il più possibile di giustificare la tua assenza con un'immagine di te più serena, e felice. Ma se ne avessi modo.. fammi sapere che stai sorridendo e che hai trovato la tua strada. Anche di più.. fammi sapere se hai/avrai bisogno, per qualunque cosa, perchè non esiterei un secondo a raggiungerti, fosse anche per breve. Perchè se è vero che desidero tanto poter aiutare il mio prossimo dopo aver passato così tanto tempo a portargli dolore, è anche vero.. che la prima a cui rivolgo questo pensiero, ogni notte che apro gli occhi, sei tu..amica mia...
Intendo andare a trovare Odette e Odile quanto prima, sono convinta che nonostante siano ancora piccole.. sentano a loro volta che qualcuno di speciale ora è lontano. Forse solo dietro l'angolo, appena dietro i nostri cuori..anche se non possiamo vederti. Avremo tante cose da raccontarci, e da vivere, per quando tornerai.. per cui..non farci aspettare troppo, te l'ho già detto che manchi tantissimo, no?

Ti adoro, meravigliosa fanciulla dai capelli bianchi. Con il più sincero e assoluto dei sentimenti, quello che grazie a te permette al mio cuore d'esistere e di vivere..
Ti adoro.. e ti abbraccio forte forte. Ma sii cosciente che non è molto gratificante farlo ipoteticamente, l'abbracciarti. Per cui conserverò queste premure per il tuo ritorno, e allora avrai tutti quelli che non ti ho potuto dare, più qualche extra..specialmente se mi porterai qualche regalino (ammesso che sia possibile, e fermo restando che il più grande regalo.. saresti comunque tu)

Chandra Krystle"

Sigilla la lettera con un bacio, lasciandoci dentro parte del proprio cuore, dopo averla riletta più volte anche ad alta voce. La ripone quindi dentro una busta, in cui lascia cadere dentro anche qualche petalo di ciliegio. Questa è una delle cose belle quando si va a trovare l'unicorno: è possibile trovare fiori e frutti del tutto fuori stagione. E poi quei petali..hanno un significato del tutto unico, per loro due. Piovevano come fiocchi di delicata neve quando una creatura in un corpo da bimba era nel giardino di Point of Good, completamente sola, e rassegnata alle parole del ragazzo dai capelli bianchi. Si può credere facilmente al destino quando è così ironico..che sia stata proprio una bambina che possedeva lo stesso colore nei capelli ad aiutarla a rivedere il mondo.. con un'innocenza che al tempo aveva perduto. Forse è davvero una questione di Karma, perchè le persone più importanti della sua vita hanno un'alta percentuale di possibilità di essere coi capelli bianchi. Ne sorride a quel pensiero, trascinandosi gradualmente verso il letto. Talmente è la stanchezza che crolla subito dopo, avvolta nel soffice delle coperte, divenendo poi immobile, morta come prevede il sonno diurno dei vampiri.

Un sonno tanto privo di sogni, quanto prodigo a condurla in un incubo lontano.



Chandra
Potresti essere una peccatrice
ma la tua innocenza è mia


Edited by Lithea - 19/1/2012, 13:04
view post Posted: 18/1/2012, 19:05 [PG GIOCANTI] Anteros&Deimos - >> 05
I due gemelli crescono, ormai hanno raggiunto lo stadio adolescenziale e ci sembrava doveroso mettere la foto annessa . Quindi UP! :wub:

Edited by Lithea - 18/1/2012, 20:22
view post Posted: 10/11/2011, 22:54 [PG TEMPORANEO] Ferenc - >> 05
:caldo: :caldo: Se la Contessa non lo vuole questo marito me lo prendo io!
Magari facendogli avere prima una bella amnesia, ok? Perchè è figo, non c'è dubbio, ma il carattere non va molto bene ò_ò

Povera Erzsébet çç come la vedo nera...
view post Posted: 10/11/2011, 16:56 The Return Incidents - >> 05
Ieri notte - Castello di Point of Evil

"Tu non puoi sposare quello lì!"
Ancora a ripeterlo? Per quanto pensava di portare avanti quell'ostinato ribadire quel concetto su qualcosa che, comunque, non lo riguardava affatto.
La ragazza si ferma sulle scale dopo aver compiuto una decina di gradini dal pianerottolo. Passi compiuti con la determinazione di andare altrove, ovunque, tranne il castello. Un intento che si è scontrato con l'essersi trovata letteralmente tra i piedi quello stupido mezzo demone di Dante. Figurarsi se le avrebbe dato retta sul restarsene a PoG. E ha certezza che Aletto non l'ha affatto convocato. Pur provandolo intensamente dentro sè, l'esasperazione che le opprime il petto non viene trasmesso dai muscoli del volto: quello -il volto- resta impassibile al recriminare di Dante. Una recriminazione che tra l'altro non può che giudicare del tutto fuori luogo.
E' stato lui a mostrarle quanta rabbia covasse verso sè. Credeva forse che le sarebbe passato inosservato l'aver completamente distrutto l'interno dell'abitazione in cui, per mesi, una parte di sè stessa che aveva ritenuto perduta era stata portata alla luce? seppure, lo deve ammettere, da circostanze del tutto..assurde e delle quali ancora non è venuta a capo.
E poi da quale pulpito. Ora osa persino dirle cosa può o non può fare? LUI? Se riuscisse esternare un sentimento sarebbe senz'altro l'astio.
"...perchè mai dovrebbe interessarti.." Non lo domanda, compie una cruda constatazione dei fatti. Lui non è niente per interessarsi a quello che ha deciso di compiere. Non può capire. Nessuno riesce a quanto pare. Rispettare i propri giuramenti non dovrebbe essere così difficile. Deve compierlo, con ogni mezzo di cui può disporre ma, certamente, tace sul perchè di tanta determinazione su un passo mai valutato, quale è il matrimonio, per concretizzare ulterioremente quell'obiettivo. Non vi è lama più crudele della realtà e la Morte, questa la ragazza sui gradini che fissa Dante con il chiaro cipiglio vitreo di chi le risposte le possiede a prescindere, non ha alcuna remora a usarla. " Non sono quella a cui nessuno vorrebbe star accanto nemmeno se costretto? " Lo incalza ripetendo quella frase che, tramite le lame, gli ha udito pronunciare dal fiume. Uno scorcio di conversazione, non vi si soffermò se non per quel breve frangente. Prese atto della sua opinione, sciocco anche solo il valutare che potesse essere differente. Ha ragione, non glielo confesserebbe mai ma è così: per gli altri è solo un bene non aver a che fare con lei. Anche se questo non vuol dire che ciò non la faccia soffrire. Alla solitudine ti abitui, ma l'abitudine non è desiderare. Ora qualcuno che vuole starle accanto c'è. Quello stregone, Alistair. Ha compreso quello che è necessario, quello di cui ha bisogno per..togliersi dalla mente quanto di sovversivo stava nascendoci, e che razionalmente non solo non vuole permettersi, ma sa che non si perdonerebbe mai. Ha delle responsabilità, e non può sottrarsene. La vita non è una favola. E' un incubo, un orrendo incubo. E' la sua realtà, è quella che è giusto patisca solo lei. Perchè..la libertà ha un prezzo alto, e questi mesi le hanno mostrato che avrebbe potuto esserlo davvero, libera. Ma quel prezzo per l'appunto..lei non può pagarlo. Non quando questo significa lasciare Aletto ad infierire su altre creature, non quando questo significa mettere in potenziale pericolo la propria famiglia. Si, anche se quella famiglia per mesi ha del tutto ignorato cosa potesse esserne di lei. Adesso..andrà comunque bene. Non dovranno più preoccuparsi, ci penserà..un altro a prendersene cura, costretto dal vincolo infernale, da un voto inscindibile quanto la parola eternità. E' disposta a contraccambiare quel patto, tutto per una misera certezza. Scontata per altri, vitale per sè stessa.
Esce da queste considerazioni osservando la sorpresa sul viso del mezzo demone. Ha fatto centro. Le ha menzionate davvero quelle parole e non può ritrattarle. "Ma che.. Come.. Allora mi spii!.." Non del tutto corretto, vorrebbe dirgli. Ma tace. E' legato a sè dall'Erinni, ovvio che sa molto di lui senza ricercarlo. E il frammento di lama nel suo cuore richiama sempre quel pugnale da cui proviene. Non può farci molto quando due parti della stessa essenza vorrebbero ricongiugersi. E quella notte aveva concesso alla lama di cercarlo. Si era dovuta bloccare per forza, giunta al fiume la lama aveva individuato Dante ma le reliquie infernali, per quanto potenti, non possono entrare in quel confine senza perdere l'essenza di cui sono ricolme. Così ha sentito. Altrettanto velocemente ha ordinato la ritirata delle lama, non voleva sentire altro. Ma evidentemente ciò che non ha udito lì, le si riproporrà ora " Non hai sentito tutto!Quella frase.. Messa così.. Sembra tutta un'altra cosa!Era quello che c'era dopo, che era importante! " Oh bene, questa è bella. Ora vorrebbe anche giustificarsi, divertente. Si scosta dal volto una ciocca di capelli con fastidio prima di porre le braccia conserte, strette al petto. Non è più abituata ad averli lunghi ma evidentemente Aletto vuole il suo tocco personale per la cerimonia e, valutando il contesto, che le abbia portato i capelli a crescere in maniera vergognosa è l'ultimo dei suoi problemi. "..e cosa sarebbe stato quello che era importante? avanti, sentiamo..." Il tono monocorde, privo di stimoli, che usa non esonera la frase da quel filo di sfida che è possibile cogliervi tra le parole. Sentiamo, pensa tra sè e sè. Sentiamo cosa avrà da dire il cavaliere dall'armatura lucente, riflette con ancor più sarcasmo. Le sciorinerà qualche patetica frase per uscirne bene. Allora..perchè deve sentire fastidio nel petto a questa prospettiva? Indignazione? Delusione? Che seccatura.
Dante sembra proprio in difficoltà a voler esprimere il concetto. Anzi, si blocca proprio. E muoviti, le verrebbe da spronarlo, non ho tutta la notte a disposizione.
"Ecco.. Era.. Insomma.. " Era..forse..proseguirebbe il pensiero nel più totale cinismo sulla sua esitazione se Dante non sbottasse per concludere una frase che non dovrebbe, in effetti, essere difficile da terminare. Ecco il problema coi *buoni*. Quando c'è da esser schietti diventano privi di spina dorsale con le loro paranoie. "..Ma se sei tanto decisa a sposare un altro tizio allora perchè vuoi saperlo, eh?!?"
Potrebbe propinargli differenti risposte. Curiosità femminile ad esempio perchè, anche se talvolta ci si stenta a credere, è una donna anche lei. Oppure mille altre scoccate che forse avrebbero anche il pregio di darle quel piccolo senso di rivalsa che non guasterebbe. Affatto. Da una parte, tuttavia, come lui dice la frase.. fa partire differenti teorie su questa cosa..*importante*. Davvero poco opportune. Ma non sono la realtà. Lui è semplicemente un mezzo demone ostinato come un cane col proprio osso: quando gli viene tolto ringhia e diventa aggressivo finchè non gli viene restituito. Bhè..lei non ci tiene per niente a fare la parte dell'osso, questo si dice. "..hai detto che era importante.."
Questa logica non può essere contradetta. Ma inizia a stancarsi di star lì a cercar di cavar fuori qualcosa di sensato da Dante. Questo suo temporeggiare è snervante. Non ha davvero tempo da perdere. Le nozze sono alle porte, e ha ancora da terminare parecchie cose prima che quell'evento abbia inizio. Ma per qualcosa di importante, forse, un pò di tempo si può sempre trovare. Dicono che una sola parola potrebbe anche cambiarti l'esistenza no? Concediamo il beneficio del dubbio. Peccato che Dante non colga tutto questo, perchè non fa altro che ripetere quanto già era diventato, per lui, uno specchio su cui scivolare inesorabilmente "Questo è vero!Però.. Insomma.. Se tanto ti sposi.. Perchè vuoi saperlo, eh? "
Tanto basta per decretare che ne ha davvero abbastanza. Bisogna insegnargli anche i concetti più basilari della comunicazione. Buffo che sia lei a pensarlo quando solitamente è la prima a non dire quel che pensa. Ma, almeno spera, di essere decisamente più brava ad eludere le cose. Questa scenata è penosa, seriamente. Solleva le sopracciglia, illustrandogli quindi quel concetto che a Dante è sconosciuto " ...se non lo menzioni vorrà dire che allora così importante poi non era" Perchè se sai che qualcosa è sbagliato, o che stai per perdere qualcosa..dovresti dare il tutto per tutto per non lasciartelo sfuggire o per far si che un errore madornale non venga compiuto. Non è solo Dante a esser contrario al proprio matrimonio. Nemmeno il proprio gemello si è dimostrato ben disposto a concepire quanto lei ha maturato con una logica senz'altro calcolatrice, ma per sè necessaria. Deve poter sopravvivere. E la verità, per quanto devastante da accettare, è che nessuno è in grado di salvarla da quel cappio che si è stretto attorno al proprio collo e che da anni la sta soffocando. Lei stessa ha aiutato i Caduti a stringere quei nodi che permettono ad Aletto di controllarla. Ora sembra che una scelta ce l'abbia. Ha deciso di non essere sola. Potrebbe chiedergli provocatoriamente se allora preferisse esser lui a sposarla, non è che chi sia lo sposo le importi molto a dire il vero. Ma è inutile infierire, farsi dare una risposta che sarebbe solamente un soffrirne. Perchè Dante non ci tiene a lei fino a questo punto. Alistair, se non altro, è stato onesto quanto lei nel mettersi davanti al fatto che questo passo avrebbe portato vantaggi a entrambi. Logico. Controllato. E la logica è un dato di fatto che le piace, molto più che moralismi e sentirmenti che si fregiano di tante belle parole ma di ben poca fattibilità.
Ha concesso a Dante fin troppo, per questa notte. Ora deve adoperarsi per il cammino che ha scelto. E non tornerà indietro. Non ne ha alcun motivo. Per tutti questa sarà la scelta migliore. Per tutti, deve ripeterselo " ..sto solo perdendo tempo" Intende congedarsi così. Infierisce facendogli pesare che la sta ostacolando, vuole che così sia. Ma vuole anche che venga recepito che lo considera una seccante perdita di tempo, proprio come ha menzionato. Non fa poi molta strada, o per meglio dire, non discende molti altri gradini prima che abbia percezione che anche Dante le stia venendo dietro. Di nuovo. Controbatte alla propria razionalità. Che mezzo demone stupido.
".. Invece lo era! E' solo che.. Non posso dirtelo.." Non può o non vuole? Viene da chiedersi. Forse entrambe. In fondo non è niente, proprio niente, per lui. Solo qualcuno che ha raccolto come si fa con un cucciolo e che non riesce a capacitarsi che non sia così ".. Ma lo era!Sei tu che come al solito credi di capire tutto quanto, dannazione!"
Capisce fin troppo bene, invece. Lui vuole..ciò che era stata in quei mesi in cui l'aveva colta l'amnesia. Una ragazza che è..così sconvolgente concepire di esser stata, di aver potuto esistere come tale. Un tempo..quanto avrebbe voluto vivere così, lo avrebbe desiderato così tanto. Ma quella ragazza è morta. Lei non può essere innocente. Non è quello il suo mondo. E..Dante non può far parte del proprio. Basta vedere quanto gli ha già fatto Aletto, non è abbastanza? Quanto altro tempo ci vorrà prima che quella sua sete di giustizia, la preoccupazione per sè, divenga solo un modo per vederla con gli occhi della verità: un'assassina. Un boia che non può essere altro, e che verrà disprezzata perchè si mostrerà, come sempre, fiera di esserlo, quel boia. Se lui non ci arriva..deve esser lei a porre fine a tutto questo. Deve. Deve assolutamente. Essere disprezzata a questo punto farà meno male. E se in futuro quello che avrà fatto si rivelerà un errore.. sarà la sola ad affogare, accetterà le conseguenze delle proprie azioni così come ci si aspetta che faccia. Non di meno.
Scende le scale con maggior lena, le parole taglienti tra le sue labbra, fidate lame molto più delle relique infernali " ...se era qualcosa di importante che mi riguarda, a parte che mi ritieni una stronza che farebbe bene a bruciare all'inferno, e comunque prosegui a non dirlo...o non c'è niente effettivamente da dire, oppure la sua importanza non è tale da sorpassare i miei impegni"
".. Vedi?Ancora una volta hai deciso tutto tu!Non è vero che io ti ritengo.." Non fa davvero nemmeno in tempo a farci il pensiero cinico, stavolta. Il passo del mezzo demone è interrotto da un suono ben diverso. Scendendo così di fretta non ha proprio pensato che avrebbe agevolato la sfiga. Basta poco perchè Dante metta male il piede e ruzzoli lungo i gradini. Il cuore sembra le arrivi al cervello. Un attimo terribile. La razionalità giunge solo successivamente, e per fortuna quando si gira per constatare il danno. Stupida, si rimprovera da sola, tanto lo sai che non può morire. Ma può farsi comunque molto male. "Maledizione!Dannata sfiga! "
Se riesce a imprecare allora non è grave, almeno. E' facile sotto questa prospettiva riprendere controllo di sè. A Dante lei appare come nemmeno fosse inciampato, là, sul fondo delle scale, che anche se lo guarda da una posizione più in basso..in realtà sembra comunque troneggiarlo dall'alto per la sola, gelida, presenza. Non deve aiutarlo, se la caverà. Sarebbe un errore davvero idiota da parte propria cedere al primo impulso che la sua parte umana le ha fatto rimbalzare nei muscoli come una pallina impazzita. Ferma. Controllata. Lui non deve essere aiutato dalla Morte. E la Morte non ha bisogno di lui.
Altera lo osserva, senza muovere un solo muscolo. Nuovamente le braccia conserte, rigida nella postura come un soldato. Nemmeno s'informa sulle sue condizioni, tant'è che gli replica come quella caduta non fosse effettivamente avvenuta " ..ma davvero? e cosa non dovrei decidere, mh? smentiscimi allora"
Lo sguado furente del mezzo demone le definisce che è riuscita in questo intento. Non gli fa piacere che ignori le sue condizioni. Che continui a pensarlo. La disprezzi, così tutto tornerà come un tempo, quando furono costretti a condividere uno spazio troppo angusto per due caratteri colmi di rancore, l'uno per esser stato incatentato alla Vendetta, l'altra perchè quello sciocco aveva causato questa invasione dei suoi spazi credendo di poterla davvero contrastare, la Vendetta.
".. Non devi decidere a priori.. Ciò che gli altri pensano di te!Insomma, se fosse vero.. Allora.. " Allora cosa? Non poteva affatto prevedere che sarebbe riuscito a spiazzarla con la frase successiva ".. Come spiegheresti le settimane che abbiamo passato? E come spiegheresti... Tutto il resto?"
Una volta di più deve ritenersi molto fortunata a possedere un self control pressochè perfetto. Impari presto come celare le tue emozioni quando dal tuo non mostrarle dipende quel confine che separa il vivere o il morire. Questo caso non fa eccezione, solo la posta è terribilmente più alta.
Lei ricorda. Anche se vorrebbe negarlo. Ricorda..la felicità che ha provato in quei mesi. Quanto era patetica, nemmeno riusciva a difendersi. Ma..era felice. Lo era perchè Dante lo rendeva possibile. Le aveva spalancato un mondo pieno di scoperte, in cui aveva potuto vedere il mondo non attraverso il sangue..ma meravigliandosi di quanto fosse bella la vita. E..quella vita aveva un senso infinitamente più bello se lui era presente da rabbuiarsi quando così non poteva essere. Le stesse creature che come Morte aveva conosciuto..come Erynil..o Avon..le aveva vissute su un piano talmente diverso che non le sembravano nemmeno più le stesse creature. Ma, sicuramente, questo perchè lei non era la stessa creatura. Anche Dante..lo vedeva davvero come un eroe pronto a salvarla e che avrebbe potuto riuscire in ogni impresa laddove, adesso, vede un illuso che non si rende conto di come stiano le cose. Purtroppo non può salvarla da sè stessa, perchè sarà lei a impedirlo. Torna a salire i gradini, dando voce alla sua logica "...la spiegherei come un non aver memoria di ciò che sono" Nient'altro. Puro e semplice. Era così perchè priva di memoria. Tutto quello che è avvenuto tra loro nient'altro che una parentesi sfociata da una creatura che non esiste "..tu come la spiegheresti, Dante?" gli domanda a sua volta, fissandolo con una tale intensità malevola da ritenere una fortuna che le Lame non siano presenti. Pare prendersi gioco di lui nel continuare ad affondare, con maestria, in quei ricordi condivisi "Una favola con un bel per sempre felici e contenti?" Illuso. Davvero un illuso. Non può essere la ragazza che lui accompagnava in giro per l'isola e che restava incantata ad ascoltarlo per ore, supplicando ogni giorno una nuova favola, una nuova avventura "Svegliati. Non c'è mai un finale del genere" Ha compiuto questo in modo potesse guardarla negli occhi. Ora che questo frangente si è esaurito può tornare a scendere le scale. Manca poco al primo piano, poi potrà sparire nelle ombre della Notte, ovunque il grido della Vendetta la porterà. Sperando non in un altro negozio in cerca di frivolezze per la cerimonia. Schifa il pensiero. "Quindi mi stai dicendo che.. Tutto.. Era dovuto alla tua amnesia?"
E' quello che gli ha appena detto. Cos'altro deve dirgli per far intendere che deve cancellare ogni cosa. Ogni sensazione, per quanto bella. Ogni ricercarsi, perchè non avrà alcun futuro. Ogni bacio e ogni favola..che restano nei libri, o nei ricordi, non nella realtà.
".. Solamente.. Alla tua amnesia?" Torna a chiederle, perchè ancora non ha risposto mentre resta ferma là, a un gradino dal pianerottolo, dalla meta. Certo che è più ostinato di quanto non avrebbe creduto. Deve cancellare tutto ciò che le rammenti che, nel momento in cui doveva trovare nuovamente Aletto e i bambini, ha..esitato. Il suo silenzio si prolunga più del dovuto, negando la risposta che lui voleva. Momenti in cui quelle memorie tornano a riavvolgersi nella mente come un film che torna a guardare per la prima volta, da un'ottica differente. Ha esitato. Se non fosse per il suo enorme senso di abnegazione, se non fosse stata lei..avrebbe ceduto a quel richiamo. Quel richiamo che prende il nome di speranza in un futuro migliore. Un futuro senza morte, senza dolore..senza alcuna entità a poter decidere del tuo futuro, indipendentemente dal nome che porta, fosse questo Lucifero o Dio. Ma poi eccoli, quei fotogrammi maledetti. Il disprezzo di Leah che le dice che è un mostro e niente può modificare ciò che ha compiuto. Rivede l'interno della casa distrutta dalla rabbia di Dante. Rivede Anteros e Deimos, e sente ancora la propria sorpresa nel vederli cresciuti così tanto..da soli, con Aletto nei loro occhi e le menti svuotate di ogni arbitrio che non fosse quello dell'Erinni. Una stretta al cuore. Sono pur sempre i suoi figli, anche se non li ha voluti. Deve pensare a loro. E se pensa a cosa avrebbe voluto per i propri bambini, fermo restando che non li avrebbe voluti mai, è proprio che potessero crescere senza l'orrore dell'Erinni nel loro corpo. E' suo dovere far si che non succeda mai più. E la strada è una sola per garantire quel futuro. Chiude gli occhi, tanto non la vedrà perchè ancora gli dà le spalle. Può concederselo. Menziona quelle frasi come una sentenza. Ma solo il suo cuore sa quanto questa sia pesante. "..questo è il mio posto, Dante" E' il posto che merita un'impura come lei. E' il posto di chi porta Morte. E' il posto di chi sa che il sangue sulle proprie mani, e sulla propria anima, non verrà mai cancellato " questo è ciò che sono. Aver perso la memoria non lo cambia."
Quando riapre gli occhi Dante le è davanti. Ha fatto proprio in tempo giusto a schiudere le palpebre prima che quel suono di passi concitati si tramutasse nel guardarsi reciprocamente negli occhi. E' indignato, glielo legge con una facilità disarmante. E nel guardare in quello sguardo che è tanto simile al proprio nel colore non può fare a meno di cogliere che lui sa benissimo che ha appositamente tralasciato di specificare un tassello fondamentale di quei ricordi. Loro due. Le sbarra la strada, e le risponde con la voce fomentata da quei sentimenti forti, istintivi, che lei deve dimenticare.
".. Non hai risposto alla domanda!Era tutto dovuto alla tua amnesia?Si.. Oppure no?Avanti, rispondi soltanto a questo.. E se è davvero così, allora.. Ti lascerò in pace. Ma voglio una risposta, adesso. Non me ne vado finchè non l'avrò. "
Che gli dovrebbe rispondere? Si, di te mi importava, e ancora mi importa razza di idiota? Darebbe soddisfazione, se non altro per poter marcare il suo essere idiota da non comprendere quanto.. lei non si lascerà mai guidare dai ricordi, per quanto piacevoli. Ma, se su qualcosa sono simili, è che inseguono ciò che per loro ha valenza di *giusto*, costi quel che costi, non importa quanto si fanno male. Diamine, non è affatto molto lusinghiero paragonarsi a Dante in questi termini. La differenza sostanziale però..è che lei non teme nemmeno di far del male per ciò che considera la scelta migliore. O il male minore. E il male minore, per entrambi, è finirla lì. Con dei ricordi che nessuno potrà togliere loro. Ma che non possono creare niente, soprattutto un futuro, perchè quel che è stato..è stato una parentesi dettata da un caso. Dante nè nessuna creatura di Point of Good può salvarla. Non sono abbastanza forti, e in due mesi che ha passato con loro lei l'ha visto. Dovrebbe scatenare l'ira dei Caduti, di Aletto, e di conseguenza delle altre Erinni..per..questo? Quanti pagherebbero per la sua incapacità di fermezza? Non intende scoprirlo. Scegliere il Male Minore. E' la strada più idonea. Per tutti. Anche se per sè e Dante vorrà dire ferirsi. Lo farà lei stessa.
" Chi tu hai protetto non ero io. Qualunque cosa sia avvenuta.." E marca particolarmente il tono sul termine *qualunque*. Non vuole lasciargli speranza per avere dei dubbi in merito. Distruggi le sue speranze. Un giorno guarderà avanti come già stai facendo tu, e capirà che tu saresti stata solo un male. E allora vedrà il buono dietro tutto questo. Con queste parole si ritempra, riuscendo ad accrescere la propria impertubabilità, l'indecifrabile nel suo sguardo. "..era frutto di un'identità fasulla. Ora smettila di intralciarmi il passo" che lo voglia o no passerà oltre. Ma non ha fatto i conti con la sua ostinazione. Il mezzo demone, ancora più nervoso, si sposta con lei per proseguire a non lasciarla passare. E meno male che le aveva detto che l'avrebbe lasciata stare "No, no e no!Non è così, lo so, e lo sai bene anche tu!Anche senza memoria.. Eri sempre tu!E adesso non può essere sparito tutto quanto solo perchè hai recuperato tutti i tuoi ricordi. Non è possibile!" Non gli darà speranza. Anche se lui ci prova con tutto sè stesso a rinnegare quella possibilità. Ma che diamine ci fa, lei, agli uomini di Point of Good coi capelli bianchi per farli diventare così testardi? E ogni riferimento passato non è affatto casuale. "Non ci credo che è come dici tu. Mi stai mentendo."
E' vero, gli sta mentendo. Lei lo sa che quell'identità non era fasulla, ma semplicemente libera dal peso dei propri errori, e del proprio destino. Tuttavia la vita non è una storiella che si risolva con un lieto fine per tutti. E lei l'ha provato troppe volte quanto sia amaro quel finale. Non ha più forza per lottare. Ha troppo da perdere nell'accettare quella possibilità che Dante vorrebbe che potesse considerare, a cui sarebbe senz'altro bello arrendersi. Perchè..in fondo..lei quella vita..la voleva.
"Ah no?" Glaciale lo guarda. A questo punto..non può far altro che ricorrere ai mezzi estremi. Non crede che sia di nuovo quella creatura sanguinaria e dispotica che era prima dell'amnesia. Lo farà ricredere. E' brava in quel ruolo tanto quanto sa di essere inadatta ai sentimenti " ..evidentemente devo ricordarti qual'è il tuo posto. Ti prendi un pò troppa libertà nei miei riguardi..dovrei scorticarti solo per avermi impedito di tornare al mio ruolo." Finora aveva voluto tenere le Lame fuori da tutto questo. Si vede costretta ad agire diversamente e, con la coda dell'occhio, può scorgerne una che silenziosamente vira nell'aria per posizionarsi dietro la schiena di Dante. Lui è troppo concentrato dal riuscire a interpretare i propri occhi per notarla. Sciocco, crede davvero che potrà trovare qualcosa se lei è intenzionato a reprimerlo così bene che non parrà mai esistito? "..guardami bene negli occhi quando te lo dico, così forse il tuo cervello arriverà a comprendere almeno il labiale.." Ordina alla Lama di colpire. E gli occhi di Dante si spalancano per la sorpresa. Barcolla sotto il dolore di quel pugnale che penetra sempre più a fondo nella carne, seguendo la lentezza delle parole della Morte. Le più crudeli. Proferite con distacco, prive di qualunque appiglio di empatia per la sofferenza di lui. Scandite inquietanti. "..io...non...provo...niente"
Dante è costretto ad appoggiarsi al muro appena la lama inizia a fuoriuscire dalla carne. E tanto le basta perchè possa passare e andar oltre. Degna persino la lama sporca di sangue di un'amorevole carezza come si può fare con un gatto. Non si gira verso Dante, non si cura di cosa ne sarà di lui. Non può morire in fondo, e sa precisamente i danni che gli ha causato con la lama.
Tramite questa ha solo la fugace visione di lui che stringe i denti, e umiliato da questo evita a sua volta di guardarla. La lama non è giunta fino al suo cuore, ma è sicura di averlo sentito infrangersi. Meglio ora, si dice. Meglio ora che poi.

Questa volta non la segue. Le loro strade si separano nel Castello. Una verso il cammino che ha scelto. L'altro, lei spera, ritorni a quello che ha lasciato. Lontano da quell'inferno. Lontano da quell'orrore. In un posto dove potrà ancora vivere una favola con qualcuna che, quella favola, potrà renderla davvero reale.

Blanche
The Death

Edited by Lithea - 10/11/2011, 18:11
view post Posted: 7/11/2011, 22:34 [PG GIOCANTI] Anteros&Deimos - >> 05
Nome: Anteros & Deimos
Tipo di Creatura: Emanazioni della Vendetta
Età: Dimostrano visivamente 11/12 anni d'età, crescono estremamente in fretta. Sarà per il loro essere inespressivi ma sembrano anche più grandi..

Descrizione: Anteros e Deimos vengono concepiti in maniera sicuramente non convenzionale e non prevedibile, almeno per colei che si è trovata a essere loro genitrice senza scelta. Frutto della simbiosi tra la Morte in cerca di Vendetta rispecchiata dallo spirito del fantasma Unknow e dall'essenza stessa della Vendetta quale Aletto, essi sono una nuova tipologia di creatura identificata come parte integrante della stessa Erinni. Vengono definiti Emanazioni, per cui.
Peculiari quanto la loro nascita sono per cui le caratteristiche che possiedono e creano un legame, una fusione, tra quanto è un Erinni e un Fantasma.
Non essendo nati da due creature vive, Anteros e Deimos non possono considerarsi a loro volta delle creature in cui alberghi uno spirito vitale. Risultano privi d'anima, e di conseguenza di un'aura. Questa loro caratteristica influisce, ovviamente, su come si rapportano al mondo esterno. Pur avendo instillati in loro tutte le conoscenze dell'Erinni Maggiore paiono essere del tutto estranei ai richiami mortali e ai sentimenti, esattamente come i fantasmi che contemplano esclusivamente la loro questione irrisolta. Vedono il mondo attraverso una conoscenza oggettiva dello stesso, in funzione del loro essere parte della Vendetta e richiamati da essa. Facile quindi dedurre come questo crei una naturale forma di immunità a quelli che sono poteri legati all'empatia, alla lettura del pensiero e manipolazione degli stessi. Non si può sperare di percepire o agire su qualcosa di inesistente. Non hanno sentimenti, non hanno pensieri personali, effettivamente non possiedono nemmeno una loro personalità marcata. Sembra che il Nulla sia insito nel loro essere, un vuoto immenso che ben si adegua all'aspetto così poco rassicurante delle due entità.
Non li si vedrà mai agire in preda alle emozioni tanto in positivo quanto in negativo. Se non altro questo assicura che non agiscono mai per meschinità o con secondi fini, sono del tutto incapaci alla menzogna o al celare la realtà delle cose, poco importa se per gli altri è opportuna o meno. Non bisogna cadere nell'errore di credere che, solo perchè non provano emozioni (quali che siano vedesi il dolore, paura, la felicità, l'amore) loro siano ignari sul loro significato ne hanno semplicemente un giudizio neutrale in funzione della Vendetta.
Come il padre essi sono in grado di diventare incorporei ed è proprio questo legame con il mondo spirituale e l'aldilà che Anteros e Deimos peccano in forza fisica (non differente dalla forza di un normale essere umano) anche se in possesso di un'ottima agilità derivata dal sangue erinnico oltre che di tutte le nozioni necessarie a utilizzare ogni strumento già sfruttato da Aletto, di cui le Lame sono ovviamente le favorite, per riuscire a produrre i danni peggiori col minimo dispendio di energie.
La loro insensibilità è anche il loro punto a sfavore non rendendosi davvero conto di quando superino il limite fisico del proprio corpo. Sarebbero capaci di esser feriti mortalmente e non rendersene nemmeno conto. Purtroppo il loro sistema neurologico e il corpo sono incapaci di tradurre gli impulsi legati al dolore e alla produzione di quegli ormoni o sostanze che possono provocare emozioni.
Anteros e Deimos si muovono e parlano come fossero lo stesso individuo, il loro legame è talmente indissolubile da non esistere momento in cui si trovino separati..ed è bene non lo siano mai per salvaguardare l'esistere di entrambi. Non è difficile vederli andare in giro tenendosi per mano, o mettersi l'uno davanti all'altro per ore senza che si dicano assolutamente niente. Persino quando parlano rivolgendosi ad altre creature è facile dicano esattamente le stesse parole oppure che completino la frase del gemello in un continuo scambio di frasi a metà nemmeno avessero deciso prima chi dovesse dire cosa. Pare che le ferite che vengono inflitte su uno, poi si riflettano anche sull'altro gemello nonostante possa non esser stato colpito.

Poteri Base:

I gemelli hanno ereditato da Aletto il potere del sigillo della morte, ma esso agirà con due effetti differenti, a seconda di chi usa questo potere. Qualora Anteros e Deimos decidessero di utilizzare i loro poteri sulla stessa creatura contemporaneamente, essa avrà gli effetti completi vero e proprio del Sigillo della Morte (il rimorso intollerabile e il tormento non meno terribile. Le creature NON avrebbero il sigillo della Morte, e di conseguenza non dovrebbero subire alcuna espiazione. Solo Aletto e Blanche possono far questo su una vittima. Il potere di Anteros e Deimos è semplicemente un evoluzione di questo in quanto Emanazioni, e solo come tali possono usarlo):

.:Panic&Distress:.

-Prendendo su di sè parte del sigillo della Morte, Anteros ha la facoltà di indurre o fomentare differenti stadi del Rimorso/Senso di Colpa nelle creature esattamente come il potere di Aletto. I pg che subiranno questo potere saranno terribilmente afflitti dal senso di colpa per ciò che hanno fatto, fosse anche una cosa di poco conto o completamente normale, e non potranno fare a meno di tormentarsi, desiderando a tutti i costi espiare le proprie colpe. I pg potrebbero persino arrivare ad aver rimorso per qualcosa, a discrezione di Anteros, per cui normalmente sarebbero tranquilli o, comunque, in pace con loro stessi.

-Deimos, invece, controlla gli stadi della Paura nelle creature inducendo fobie e terrore anche per cose apparentemente normali. (una creatura quindi passa i diversi stadi della Paura che spaziano dalla semplice Ansia, alla Paura, il Panico e il Terrore). Coloro che subiranno questo potere, saranno vittime della paura, che spesso sembrerà ingiustificata agli altri, perché inizieranno a provare terrore anche in situazioni che non hanno nulla di spaventoso, facendo fatica a stare tranquilli perfino accanto a persone che avrebbero ispirato loro fiducia. Il pg cadrà in una vera e propria paranoia, avendo paura di tutto e tutti. Esattamente come il gemello col rimorso *selettivo*, Deimos può indurre una paura specifica che si accresce come fobia (potrebbe decretare che uno ha una paura irrazionale anche di cose in apparenza semplici come..le scale!e il pg passerà gli stadi della paura fino ad averne terrore SOLO di quelle)



Per quanto concerne l'essenza della loro natura derivata da Unknow, invece, hanno ereditato una capacità che ancora una volta presenta effetti differenti in base a chi dei due utilizza il potere.

.:Manipolazione della Sensibilità:.

- Anteros ha la capacità di rendere una creatura del tutto insensibile a qualunque stimolo esterno, esattamente come lui ed il gemello. Chiunque subirà l’effetto del potere non percepirà dolore, né sofferenza fisica o emotiva, ma allo stesso momento.. Non potrà provare gioia, piacere, e qualunque altra emozione positiva, neanche con le creature con cui è più legato. Se il potere viene collegato a quello del sigillo, la creatura in questione non sentirà nient’altro che il senso di colpa.

- Deimos, al contrario del fratello, è in grado di elevare al massimo la sensibilità di un pg, facendo reagire esageratamente ad ogni stimolo le vittime di questo potere. Dalla semplice gioia si passa a stati di completa euforia, ma ovviamente vi è anche il rovescio della medaglia.. Anche la minima tristezza sfocia nella depressione più profonda, ed un taglietto può essere percepito come fonte di una sofferenza insopportabile. Anche lui, come il gemello, può scegliere di combinare l’effetto al potere del sigillo, elevando al massimo la sensazione di panico e terrore.


Inclinazione: Male


.:Foto:.





Vi sfido a capire chi muoverà chi! Scherzi a parte..Anteros sarà mosso da Kaya mentre Deimos da me. Qualora capiti che una di noi muova entrambi i gemelli (ò_ò devono restare indivisibilissimi) ovviamente il punto relativo verrà assegnato al gemello della player che in quel momento sta ruolando *_* . Doveroso ringraziamento a Romy che si è sopportata le paturnie genitoriali!

Edited by Lithea - 18/1/2012, 20:22
view post Posted: 3/11/2011, 19:22 The Return Incidents - >> 05
Qualche giorno fa - Villaggio

Blanche
[Sono ormai diverse ore che ha lasciato il Castello. Una volta rimessa in piedi non aveva senso restarci, non senza aver adempiuto scrupolosamente ai doveri che si era imposta come avuta coscienza di sè. Ritrovare i bambini. Riprendersi l'erinni. Fare rapporto all'Astro. Esattamente in quest'ordine, e per ovvia ragione. Ritrovare i bambini è un atto dovuto. Quelle creature sono nate per una ragione e sono state senza la propria supervisione per mesi. Non sa quanto ciò abbia mutato in loro, e quanto in profondità il male li abbia resi anche più terribili di quanto non avesse intuito per i loro natali..fuori dal comune. E non può permettersi di ignorarlo ulteriormente. Dovesse capitar loro qualcosa..con quale faccia lo direbbe ai Caduti? lei ne è responsabile. Per cui è importante trovarli. Di conseguenza, per tutelare quelle due creature e soprattutto sè stessa, per quanto arduo è ammetterlo..ha bisogno della forza che solo Aletto è in grado di fornirle. Non può restare ancora umana, sarebbe un mettere a rischio troppo, e lei non azzarda mai niente, è troppo metodica nel proprio lavoro. Infine..rendere partecipe l'Astro di questo periodo. Confermare che tutto è andato per il meglio, che la Morte è nuovamente pronta a mantenere i propri voti nei suoi confronti. Ma, prima di questo, è altrettanto importante trovar modo perchè un incidente del genere..non possa più capitare. Non se lo perdonerebbe. Ha provato a lambiccarsi per ricordare chi le abbia fatto perder memoria, e ha solo un enorme buco vuoto, l'unico rimasto di quella brutta avventura. Perchè il resto..lo ricorda interamente. Non avendo memoria di questo, è passata quindi al punto A del piano. Le è stato riferito che i gemelli sono stati visti in compagnia di un individuo biondo, uno stregone. Le hanno anche detto che non può non riconoscerlo poichè possiede delle ciocche rosse sul ciuffo, e decisamente questo è un dettaglio che non hanno in molti sull'isola. Sa il suo nome, e a quanto pare è uno stregone dedito alla conoscenza. Per questo niente di strano che il primo posto in cui le è venuto in mente da cercare fosse la biblioteca del Castello. E' risultato un buco nell'acqua, e ha dovuto lasciare la logica per affidarsi al suo vecchio istinto. Al Castello ha potuto sapere solamente che di rado vi passa, pare che stia alla larga dal maniero da differente tempo, mesi si parla. Non ha tempo di chiedersi la ragione, ora è diretta verso il villaggio. Ancora una volta. Vi sono differenti librerie in quel luogo ma, andando a deduzione, come si fa largo per le stradine secondarie del villaggio ecco che si sposta per un vicolo stretto, che sprigiona moniti a tutt'andare. Una volta di più si assicura che le lame che le ha fornito Harlan siano al loro posto, prima di soffermarsi sulla soglia di un negozio dai vetri oscurati. E' una libreria anche questa, anche se non si direbbe. Una libreria di magia nera. C'è passata qualche volta. Ed è da lì che intende iniziare la sua ricerca. Varca la soglia, una volta aperta la porta in legno verde scuro. Il suono di un campanellino non la distrae dallo scrutare quell'ambiente buio che vede avanzare con cautela la Morte, ancora umana certo, ma riappropriata del suo atteggiamento integerrimo, freddo]

Alistair
[Non sbagliava di certo Blanche, quando ha deciso di cercare lo stregone in quel luogo buio e poco frequentato. E’ lì che infatti si trova, e non solamente perché un luogo simile agevola il nascondersi quando si hanno dei lupi alle calcagna, ma anche perché non può resistere molto.. Senza essere circondato dalla conoscenza. Non importa se questa viene appresa nel metodo tradizionale, o assorbita con il proprio potere. Ne sente costantemente il bisogno, quasi come se fosse una vera e propria droga. Desidera averne sempre di più, non essendone mai sazio. Tuttavia.. La prima persona che Blanche potrà scorgere all’interno del negozio non sarà proprio lo stregone. Poco dopo l’ingresso, infatti, seduto sul pavimento, vi è un uomo, un elfo.. Probabilmente il gestore della libreria. Ha un’aria incredibilmente disorientata, ed il suo sguardo è confuso, mentre si guarda intorno.. Quasi come se non sapesse perché si trova lì.. Insieme a tante altre cose. Eppure non ha una sola ferita, né un livido.. O qualsiasi altro segno che possa indicare una lotta. Sembra semplicemente qualcuno che si trova catapultato in un modo di cui non sa nulla. Era proprio necessario, assorbire anche la sua conoscenza?Forse sì, forse no.. Lo stregone è poco interessato alla cosa. Le conoscenze apprese da lui non sono state rilevanti, rispetto a quello che già sapeva, eppure.. Lo desiderava lo stesso. In fondo, in questi giorni.. Diverse questioni l’hanno tenuto lontano da ciò che da sempre brama, perché sappiamo bene che organizzare un matrimonio non richiede di certo poco tempo. Ormai.. Manca così poco. E c’è ancora molto da fare, come ad esempio ritrovare la sposa. Sì, lei era di certo l’ultima cosa di cui intendeva occuparsi. Prima tutto il resto, poi colei che gli permetterà finalmente di portare a termine il suo piano, e che potrà farlo smettere di nascondersi, una volta per tutte. Per far sì che tutto vada come previsto.. Sarà necessario che Aletto sia soddisfatta. E se gioca bene le sue carte.. Lo sarà, eccome se lo sarà. Era in piedi, davanti ad uno degli scaffali polverosi della libreria, intento a scorrere con la punta delle dita i vari tomi ordinatamente posizionati su di essi, leggendone il titolo, ma non prendendone in mano ancora nessuno. Il rumore del campanello, non appena si apre la porta, gli impedisce di continuare. Qualcuno è entrato nel negozio, il che lo porta a fare tutta l’attenzione possibile. Non può essere tanto sciocco da lasciarsi trovare dai lupi proprio ora, quando il suo piano sta per andare a buon fine. Rimane immobile e si guarda intorno, osservando la struttura del luogo. Se un lycan dovesse trasformarsi lì non riuscirebbe a muoversi, tanto è stretta quella libreria. Questo è già un punto a suo favore, ma la prudenza non è mai troppa, con quelle creature. Per prima cosa, cerca di assicurarsi che eventuali curiosi non lo facciano allarmare per nulla. Per questo alza la voce, per farsi udire da chiunque sia entrato, pur rimanendo ancora tra gli scaffali.. Come se fosse impegnato] Spiacente.. Siamo chiusi. Ripassate più tardi.. [Dice come se fosse impiegato nella libreria. Se chi è entrato non se ne andrà.. Sa che dovrà studiare in fretta una strategia.]

Blanche
[Appena varcata la soglia, l'odore di antico e di carta le invade le narici. Ma questo odore è qualcosa di irrisorio rispetto a quello della paura. Gli occhi della Morte si soffermano nel buio e non hanno difficoltà a individuare l'elfo seduto per terra. Si inginocchia di fronte a lui, per comprendere cosa gli sia accaduto. E' disorientato, confuso. Non dà segni di comprensione circa il luogo in cui si trova. Un atteggiamento che le ricorda decisamente qualcosa. Non si pronuncia, ascolta qualcuno vociferare circa il fatto che siano chiusi. Oh certo, le viene da pensare. C'è ancora chi crede che questo funzioni davvero? Stordisce l'elfo, colpendolo con un colpo secco alla base della nuca, per evitare che possa parlare o fare..qualunque cosa per intralciarla. Solo allora si solleva in piedi, silenziosa come è entrata. Trascina l'elfo, notoriamente una creatura dalla corporatura leggera, fin dietro il bancone, celandolo alla vista. Non le occorre molto per farlo, è vicinissimo a sè, pochi movimenti e ha raggiunto il suo scopo] ..Scusate. Non ne avevo idea. A..più tardi allora [dice, camuffando in maniera davvero semplice il tono della propria voce dandole anche quel tono d'incertezza di chi dovrebbe aver visto l'elfo e aver nasato la cattiva aria. Sono trucchi che si imparano quando sei la Morte. Non è poi così difficile, molto meno di quanti pensano. Si dirige verso la porta, facendo sentire i passi che si dirigono verso quella senza enfatizzarli. Apre quindi la porta, fa nuovamente suonare il campanello, e la rilascia, approfittando del suono per porsi a sua volta dietro il bancone, schiena premuta contro questo per restare a sua volta nascosta. Ora attende. Perchè vuole comprendere chi le stia mentendo. E per quale ragione. Poi ci penserà lei a farlo parlare..se non le piaceranno le risposte]

Alistair
[Rimane in silenzio, ad ascoltare ogni rumore che possa raccontargli che cosa sta avvenendo all’ingresso, dietro gli scaffali. Ma purtroppo il suo udito è pressoché umano, per questo non può farvi molto affidamento. Sente solamente una voce rispondergli.. Una voce femminile, che al momento non riconosce subito, anche perché lei la camuffa. Una semplice ragazza che ha deciso di allontanarsi in fretta. Ma.. Sarà davvero così?In fondo sa bene che Morgan può mutare non solamente l’aspetto, ma anche la voce. Se fosse una trappola?Sente comunque i passi andare verso la porta, che ancora una volta viene riaperta per poi richiudersi. Potrebbe sembrare che se ne sia andata, eppure.. Qualcosa gli dice di stare in guardia. In fondo ha nella mente tutte le conoscenze proprio di colei che ha appena teso questa trappola, è normale che non ci cada subito. Si sporge appena, dietro lo scaffale, per scrutare l’ingresso.. Vuoto, a quanto pare. Forse chi è entrato è uscito davvero, o forse.. No. Uno sguardo viene gettato ai piedi del bancone, dove aveva lasciato il proprietario della libreria, che ora invece è scomparso. Qualcuno deve averlo spostato, allora.. Quel povero sciocco non avrebbe saputo di doversene andare, dato che faceva fatica a capire dove si trovasse. Che fare, dunque?Uscire allo scoperto in attesa che chiunque fosse entrato faccia lo stesso?Giocare a lungo a nascondino è stancante, in fin dei conti. Volge lo sguardo verso una porta che si trova nel lato più esterno del negozio, un’uscita secondaria. Se si rivelasse Morgan, o uno degli altri lupi.. Potrebbe approfittare di quella, per fuggire. Il luogo renderebbe l’inseguimento difficoltoso ad un lupo, quindi una speranza di cavarsela l’avrebbe. Bene, non resta altro da fare. Con pochi passi, lenti ed apparentemente tranquilli, esce allo scoperto. Rimane comunque non troppo distante dalla porta secondaria, in caso dovesse correre in quella direzione] Credevo di aver detto.. Che siamo chiusi. [Dice semplicemente, lasciando intendere che sa che lì c’è ancora qualcuno. Rimane fermo però, attendendo che sia lei ora a mostrarsi]

Blanche
[Possibile che chi è presente nella libreria l'abbia percepita? Non può essere un vampiro, è giorno in questo momento, ma un Lycan potrebbe aver riconosciuto il proprio odore. Ma, ascoltando con maggior attenzione la voce, una memoria inizia a farsi largo. Non è possibile, si dice. E dei collegamenti iniziano a gettare radici, strisciare nei meandri dei neuroni che non possono che constatare l'ovvio. Un ovvio che ha dell'assurdo. Sa come muoversi in simili ambienti, sa che dal bancone può riuscire a raggirare lo sguardo di chi è sbucato dalla libreria. E' un trucco che i proprietari sfruttano per controllare che non vi siano clienti che fanno i *furbi* credendo di poter prendere dei libri senza esser visti. Qualcosa che le risulta senz'altro utile nel momento in cui è cosciente che chiunque sia chi è oltre al banco..sta deducendo che il proprietario è stato trascinato lì dietro. Calcola ogni movimento, agendo con perizia per eluderlo e percorrere gradualmente la libreria che è riuscita a raggiungere. Riesce a raggirarlo, spuntando alle sue spalle. Un uomo, questo l'aveva già dedotto dalla voce. Un uomo dai capelli biondi, e inizia ad aver memoria di chi sia. Quando si dice..il caso. Si appoggia con la spalla alla libreria, le braccia conserte al petto] Non per me. [Inarca un sopracciglio, restando in silenzio per il tempo che lui impiegherà a girarsi] Voltati. E niente scherzi. Saresti morto prima di poter fare il pensiero.

Alistair
[Non riesce a scorgere i movimenti di Blanche, può soltanto immaginarli. Un qualsiasi sprovveduto crederebbe subito di essere solo, ma.. Non lui. Non dopo tutte le conoscenze apprese. Non sarà di certo una creatura potente o un grande guerriero, ma l’astuzia e la prudenza non gli mancano affatto. Quando la mente è la tua sola arma, fai in modo che essa sia più efficace possibile. Continua a guardarsi intorno, concentrandosi soprattutto sulla zona del bancone, ma evita di avvicinarsi. Sarebbe troppo sciocco.. Chiunque avrebbe potuto tendergli quella trappola. Fortunatamente scopre che non ha alcun bisogno di avvicinarsi, perché chi poco prima è entrato, furtivamente, è riuscito ad aggirarlo. Sente la sua voce alle proprie spalle, ed ora.. La riconosce. Per l’appunto.. Quando si dice il caso. Ma sarà davvero lei?Insomma, quando si ha a che fare con una lycan che potrebbe essere chiunque non si è mai troppo attenti. Ma se invece si trattasse davvero della sua futura sposa, beh.. Si potrebbe dire davvero che la fortuna stia iniziando a girare a suo favore. Si volta lentamente, alzando anche le mani, mostrandosi quindi disarmato e privo di cattive intenzioni. O almeno così pare] Non ho alcun interesse.. A fare scherzi. Soprattutto quando si tratta di qualcuno a cui ho offerto il mio aiuto.. [Finalmente possono guardarsi negli occhi. Sì, è lei, e se non lei.. Qualcuno che ha le sue sembianze. Ha recuperato la memoria, alla fine.. Oh, meglio così. Il piano può proseguire.. Molto più in fretta. Ma questo.. Sempre ammesso che sia davvero lei. Altrimenti dovrebbe iniziare a correre..] .. O almeno.. Qualcuno che somiglia incredibilmente.. Alla ragazza a cui ho offerto il mio aiuto. Perdonami ma.. Ultimamente ho spesso a che fare con.. Ladri d’identità.. [Rimane fermo sul posto, senza accennare un qualche movimento, ma con la coda dell’occhio controlla le possibili uscite]

Blanche
[Si, è lui. L'uomo che l'aiutò nelle segrete e di cui, ancora, ignora l'identità. Non si scosta dalla libreria, lo guarda girarsi e tenere le mani in vista. Se fossero sulla Terra, sicuramente, sarebbe una bella garanzia. Ma in un isola di poteri straordinari, spesso pericolosi, quel gesto le sembra semplicemente plateale, ma futile. Decisamente futile. Il buio dell'ambiente, ora che ha sensi umani, le rende più difficile scorgerlo bene quando la penombra lambisce quel volto. Fortunatamente ha una buona memoria -quando ce l'ha- che le permette di catalogare con precisione chi incrocia da indovinarne le fattezze anche quando queste sono parzialmente, o totalmente, celate. Un aiuto non da poco in caso di scontri] ..tu hai qualcosa che mi appartiene [dritta al punto, senza fronzoli prosegue il discorso tralasciando il fatto che lui le chieda di perdonarlo e l'allusione all'averla aiutata. Vi è diffidenza che la mette in guardia sempre. Tanto dai nemici ma, soprattutto, verso chi ti si mostra alleato] ti concederò di parlare, riferirmi l'ubicazione, e forse anche di spiegarti proprio perchè ho ricevuto il tuo aiuto. Ma illeso o meno questo dipende da te Alistair. [velata minaccia con cui si esorta a esporre come mai l'abbia aiutata e dove sono i gemelli. Sono le principali questioni. Poi potrà dedicarsi ad altro] ..dovrai essere convincente.

Alistair
[La Blanche di ora è molto diversa dalla Blanche che lui ha visto nelle segrete, ma non può sorprenderlo, dato che conosce quella ragazza più di chiunque altro, ora che possiede tutto ciò che lei ha sempre avuto in mente. Il suo comportamento è perfettamente identico alla vera morte.. Possibile che Morgan riesca ad emularla così bene?Dubita che la lupa potesse essere a conoscenza di alcuni dettagli come i bambini di Blanche, dato che fin’ora ha rivelato le sue intenzioni solamente a Tlegìas.. Solamente dopo essersi accertato che quello fosse il vero Tlegìas. Abbassa le mani, ma rimane comunque in guardia, sebbene a quella vicinanza sarebbe quasi del tutto impossibile difendersi. Compie un respiro profondo, prima di rispondere] Qualcosa.. Che ti appartiene. Qualcuno.. Potrebbe stupirsi di sentire una madre paragonare i propri figli a delle cose.. Ma fortunatamente non io. Del resto.. Quando mi sono preso cura di loro, ne ero cosciente. [Non perché conoscesse Blanche, ma perché è stata Aletto a parlargliene.. Così farà intendere se Blanche glielo dovesse chiedere] Ad ogni modo.. Si trovano in un’abitazione non molto lontano da qui, sempre al villaggio. Il castello, per me quanto per loro.. Non è sicuro, ultimamente. Ora desideri sapere.. Perché ti ho aiutata?Beh.. Ormai saprai che per tutto questo tempo.. Aletto si trovava nel loro corpo. E’ proprio da lei.. Che sono venuto a conoscenza della tua situazione. Ed era ovvio che aiutandoti.. Ti saresti ricongiunta a lei quanto prima. E se ti stai domandando come mai ho deciso di aiutare Aletto a raggiungere i propri scopi.. Converrai con me che è meglio essere suoi alleati, piuttosto che nemici. A me serviva aiuto, così come serviva a lei, ai bambini.. E a te. Abbiamo deciso.. Di combinare i nostri interessi. Desideri sapere altro, Blanche?

Blanche
[Studia lo stregone, senza che questo gesto per sè divenga un sottovalutarlo, o un'imprudenza. E' attenta a cogliere possibili minacce, è ancora umana e deve ben ponderare gli scontri se le si pongono innanzi. Può essere preparata, e letale, anche senza essere un'erinni. Ma è anche vero che l'isola è piena di creature dall'apparenza mansueta o debole di fisico, che poi si rivelano compensati da doti terribili. E lei ignora quelle di Alistair. Non si è dimenticata del proprietario della libreria, di fatti quella coincidenza aiuta molto a restare accorta anche mentre le viene menzionato quel che le occorre: i gemelli sono al villaggio. Se ne sente sollevata, o almeno una parte di sè riesce a esserlo perchè ripensare ad Anteros e Deimos i sentimenti divengono contrastanti tra la propria umanità e..la consapevolezza di cosa siano quelle due emanazioni a cui, suo malgrado, ha dato forma] Sii più preciso. In..quale abitazione. [Il messaggio implicito è semplice: non si farà accompagnare dai bambini. Ci andrà da sola, lo stregone è rimasto implicato nella vicenda ma non è comunque gradito nel suo finale, quale che sarà. Si sbaglia. Perchè ancora è ignara dei meccanismi e la congiura ai suoi danni che è partita da lungo tempo e, presto, avrà il suo apice. Non è certa per niente di potersi fidare di qualcuno che, per necessità, ha deciso di essere alleato di Aletto, e questa prudenza avrebbe fatto meglio..a preservarla] No [risponde, secca, alla domanda conclusiva di Alistair] non mi occorre altro. Per ora. [forse già pondera di andare dai gemelli? Probabile. Indietreggia piano, spostando il peso da una gamba all'altra per pochi, passi, misurati, che la riportano nelle Tenebre del piccolo corridoio tra gli scaffali]

Alistair
[L’espressione che le rivolge non include minacce, né spiacevoli intenti nei suoi riguardi. Sembra tranquillo.. Forse perfino troppo per qualcuno che si sta confrontando con Blanche, sapendo cosa rappresenta. Certo, non è facile avere a che fare con lei, ma fortunatamente Alistair è un uomo molto paziente, ed accorto a sua volta.. Non agisce mai, senza aver prima studiato la situazione, il che lascia pensare facilmente.. Che avesse già immaginato il loro incontro dal momento in cui aveva ideato il suo piano. Come aspettarsi che un piano vada a buon fine, del resto.. Se non si hanno sempre pronti un piano B, un piano C, e magari anche un piano D?Per questo motivo sa subito come rispondere, senza apparire spiazzato per il comportamento della morte. Sembra essere abituato a trattare con lei, sebbene non la conosca affatto..] Posso dirti la precisa abitazione in cui si trovano, Blanche, e lo farò se tu desideri. Ma sei comunque sicura di volertene andare sapendo.. Che ciò che ti è accaduto una volta.. Potrebbe capitare di nuovo?Da un momento all’altro, fuori da quella porta..Potrebbe accadere un nuovo imprevisto. E tu perderesti non solo i gemelli, Blanche, ma anche.. Ogni altra cosa. [E Blanche sa che probabilmente non ci sarebbe nessuno a difenderla.. Adesso] Per quanto tu sia all’erta.. Hai appurato che non puoi difenderti da tutto. [Fa un altro respiro profondo, prima di riprendere il discorso, guardandola negli occhi] Vedi, Blanche.. In realtà attendevo questo incontro, anche se avvenuto in maniera imprevista.. Perché ho valutato una proposta da farti. Un’alleanza non con Aletto, stavolta.. Ma con te. [Non dice che in realtà questo fa parte dell’alleanza con Aletto. Intende far credere a Blanche che sarà lei a prendere la decisione.. Una decisione per cui stranamente Aletto non avrà da ridire] Un’alleanza.. Che impedirebbe che simili imprevisti.. Non ricapitino. So che hai poche informazioni per fidarti di me, ma so anche che nessun’altro, sull’isola.. Potrebbe offrirti un simile supporto. [Vogliamo far leva sui contrasti di Blanche con la famiglia da cui si sente abbandonata?Ma certo che sì]

Blanche
[Una famigliarità con sè stessa che non le va molto a genio. Disprezza quando si fa uso del proprio nome indebitamente. Prima poteva averlo lasciato passare, il pensiero era rivolto alla scaletta che si è fabbricata per prestar fede ai propri impegni. Sfila, impassibile, una lama del fianco. Con una precisione spaventosa questa sibila nell'aria un secondo dopo conficcandosi a un millimetro dal volto dello stregone senza che lei si sia avvicinata] usi troppa confidenza con la Morte. Se fossi un pò più furbo capiresti che pronunciare il mio nome non ti dà alcuna garanzia di incolumità, semmai l'opposto. [Poche creature possono chiamarla Blanche. E, soprattutto, che lasci trasparire quasi preoccupazione per sè, lei che non riesce a fidarsi solitamente di nessuno, ora la infastidisce. La preoccupazione per sè non ha mai mutato niente, anzi. Chissà perchè le torna in mente un certo mezzo demone dai capelli bianchi, e il gelo nel proprio sguardo si accentua, implacabile. Le parole dello stregone sono razionali. E la Morte è altrettanto razionale di suo. Ma in questo momento la indispone tutto ciò, un senso di fastidio la fa restare piccata dalla situazione. Non è solo l'orgoglio quello che viene ferito dalla coscienza di non esser stata in grado di difendersi. Sorgono pensieri inconfessabili soprattutto a sè stessa. E poi..perchè mai questo stregone..dovrebbe volersi alleare con l'ospite dell'erinni, pur avendo già la protezione di Aletto..da quanto ne ha sentito] Non mi serve..nessun supporto. Specialmente da chi.. sembra che vada a valutare il partito migliore con cui schierarsi. Perchè mai dovresti volerti alleare con me? [Perchè le creature danno per scontato che tu segui ciecamente il volere di Aletto, si risponde da sola. Perchè quindi allearsi con te significa fortificare l'alleanza con l'erinni, prosegue a spiegarsi. E..nessuna creatura sull'isola è nota per il proprio senso dell'onore sulla parola data..se non quella che difende i voti dal tradimento. Tuttavia queste sono le proprie risposte. E' Alistair che deve menzionare quanto non è certa di voler sentire, e a cui nuovamente dedica ancora un pò di tempo anche se è più vicina alla porta del retro]

Alistair
[Sposta il viso non appena la lama viene sferrata contro di lui, ma si rende conto di averlo fatto troppo tardi. Non l’ha colpito comunque, ma era questione di millimetri. Bene, questo serve a ricordare ancora una volta quanto debba andarci piano, con lei. Ma se le cose andranno come desidera.. Non dovrà temere più niente di tutto questo. Si volta ad osservare la lama, conficcata sugli scaffali presumo, dato che stavano parlando lì davanti, ed inarca le sopracciglia, come a constatare la sua bravura, prima di tornare a guardarla] .. Lo terrò a mente. Ma se ho usato questa confidenza.. E’ soltanto perché in nome di ciò che voglio proporti.. La confidenza sarà davvero utile. [Insomma, non potranno essere due perfetti estranei, se sono marito e moglie] Puoi immaginare perché io desideri un’alleanza con te.. Morte. Ma principalmente.. E’ perché i miei accordi con Aletto.. Termineranno nel momento in cui tu ti sarai ricongiunta a lei. E’ stato un fruttuoso aiuto reciproco ma.. Purtroppo non è sufficiente. Non negherò che a me serve ancora aiuto.. Ma è impossibile negare che un aiuto..Possa fare comodo anche a te. Non intendo che tu non possa cavartela, lungi da me.. Sei l’ospite più efficace, determinata ed affidabile, da quanto mi hanno riferito. Tuttavia.. Qualora dovesse capitare nuovamente un imprevisto del genere.. Come potresti avere la certezza di poterne uscire in fretta, senza che nulla intralci ulteriormente il tuo ruolo? Un piccolo aiuto dall’esterno.. Impedirebbe che simili avvenimenti si ripresentino, rendendo così il tuo lavoro ancora più impeccabile, e con esso la certezza che nulla accada ad Anteros e Deimos. Pensaci.. Morte. L’alleanza che ti offro.. Non può che presentare vantaggi, per te. [Non prova ad avvicinarsi, attende ancora, perché non è ancora certo di come potrebbe reagire Blanche] Io posso impedire che tu venga distolta dal tuo compito. Anzi, mi correggo.. Se desideri accettare la mia proposta, io.. Ne avrei l’obbligo. [Lascia cadere lì l’allusione, immaginando che lei capisca dove voglia andare a parare]

Blanche
[Sa parlare bene, questo stregone. Per quanto cerchi di trovare il cavillo che lo farà cadere in errore, non trova effettivamente niente di strano nelle sue considerazioni. Conosce Aletto. Come avrà ripreso il proprio ruolo non le importerà di proseguire a mantenere protetta un'altra creatura che non le sia più utile. Cosa mai potrebbe presupporre che sia così necessaria la confidenza con sè? Se non altro l'argomento getta un'ombra di curiosità nel proprio animo, anche se ben dissimulato dalla serietà con cui guarda lo stregone dall'oscurità del corridoio. Alistair parla con la sicurezza di chi non mente, gli occhi dello stregone sono limpidi, decisi, non vi legge fremito alcuno di dubbio. Non sa se esserne rassicurata o, piuttosto, mettersi ancora più sul chi va là. Riconosce che è bravo, esattamente come lui ha lasciato captare che ha mirato la bravura con le lame, e la loro precisione letale. Peggio per Alistair, se tenterà di fregarla. Finirà..molto male. Forse pecca di eccessiva sicurezza di sè, essendo ancora umana. Tuttavia, secondo le prospettive future, non lo sarà a lungo. Le basterà..trovare i bambini. E tutto sarà..come prima] Se ti riterrò idoneo a una risposta..saprò trovarti [decide di congedarsi con queste parole. Non una di più. D'altronde vi è molta realtà in questo dire: è la Morte, e alla morte nessuno sfugge. Se vorrà trovarlo, saprà trovarlo. Non importa in quale anfratto dell'isola lui sarà celato. Ha compreso fin troppo bene la sua allusione. Quanto renderebbe vincolante per lo stregone l'aiutarla in caso le accadesse qualcosa che rischierebbe di farle mancare i suoi impegni. Lo sa. Perchè tutela proprio ciò che viene menzionato. E la delusione di questi mesi non fa che sottolineare la razionalità di un pensiero che, sicuramente, è ben lontano da amore e comprensione. Ma va bene così. Dovrà sempre andar bene. Quindi..perchè non dar ascolto a quanto suggerisce che non le resta davvero altro se non questo. Il poter rendere reale che il proprio operato sarà sempre efficente, in eterno. Sente bisogno di riflettere, ed è strano che pensasse proprio a un modo per garantire questa sicurezza a sè stessa e ai Caduti e..tanto provvidenzialmente giunge questa proposta. Fortuna? perchè non riesce proprio a credervi? Lascerà lo stregone senza proferire altro, uscendo dalla porta sul retro senza chiarire nè sbilnaciare il pensiero con quell'estraneo. Lo farà davvero? compierà quello che sembra solo il farneticare folle, per quanto razionale, di qualcuno che semplicemente ha toccato il fondo..e prosegue ad affondare in esso? ]


Blanche
The Death (?)

Alistair
Chi aumenta il sapere
aumenta il Dolore
view post Posted: 1/11/2011, 12:11 The Return Incidents - >> 05
Ho dovuto sbrigarmi, e non poco, per rientrare nella camera della zia prima che fosse l'alba. Ho di che esserne contenta per la velocità che la condizione in cui verso mi fornisce. In fondo.. essere vampira sa dare qualche vantaggio. Tuttavia tutti quelli che si possono ottenere sono davvero irrisori rispetto tutto ciò che ti viene negato. Il sole è uno di questi. E' strano perchè ero a conoscenza che dei vampiri potessero comunque andare in giro durante il giorno su quest'isola. Ora che non posso più vedere un tramonto o ammirare l'alba ne sento una mancanza indescrivibile, tralasciando che l'alba era più facile la vedesse Cassiel mentre io restavo ancora a poltrire tra le coperte. Ciò che è negato diventa qualcosa di cui improvvisamente non riesci a fare a meno. E faresti di tutto per la possibilità di riuscire ad abbattere quel muro che ti impedisce di vivere ciò che ti è stato sottratto. Io lo so bene. Di cose importanti me ne sono state tolte tante senza che potessi aver voce in capitolo. Sarebbe meraviglioso se, per una volta, questa regola mutasse a mio favore.
I miei poteri mi permettono di guardare il vissuto passato, presente, e spesso anche di una buona fetta di futuro di coloro che incrocio. Ma evidentemente colui -o colei- che è causa di questo mutamento nei vampiri, anche per chi come me è un mezzosangue, non devo averlo incrociato mai. Nessuna memoria mi è utile in questo caso. Nessun futuro mi anticipa cosa potrei compiere per risolvere questa situazione che sta causando così tanta sofferenza. Non sono sicura che sia opera di Lilith, anzi, lo escluderei a priori. Perchè far si che le proprie creature debbano patire nuovamente la reclusione nelle tenebre e perdere ciò che, a Return, li rendeva senz'altro più forti?
Non ha alcun senso, appunto. Se avessi un pò più di coraggio..dovrei scriverle, chiederle di incontrarmi. Ma sono corrosa dal dubbio, è impossibile negarlo. Perchè ora che sono tornata a PoG..so che non voglio andare altrove. Qui è dove sono cresciuta (anche se in senso molto figurativo) e, quando sarà il momento di tornare con il mio papà.. è qui che voglio che mi trovi.
Sono preoccupata per questa situazione. Non si ripercuote solo su di me, ma anche sulla zia.. e vorrei ci fosse Aniac vicino a lei in questo momento, perchè lei saprebbe cosa dirle, come spronarla. Come farle comprendere che quanto sta facendo non è..per niente giusto. Quel vampiro, quell'Armand, è pericoloso. Ne sono sempre più convinta. Non riesco a credere che il suo aiuto sia spassionato, che quanto fa non abbia insita una macchinazione per tenere a sè Leah. E' una Cacciatrice, ma sembra che se lo stia dimenticando un pò troppo facilmente. Mi è bastato assistere al male che ha fatto a quella ragazza dai capelli bianchi che era con Dante. Non volevo credere fosse la zia chi stava facendo qualcosa di tanto orribile. Tuttavia so anche che era la rabbia a guidarla, e la rabbia nei vampiri è fonte di distruzione incontrollabile per chi non ne è abituato alla loro natura oscura. E' facile spezzare una vita. E' semplice perchè è nella natura del vampiro farlo. Ma che si abbia la possibilità di compierlo non significa che questo lo faccia automaticamente diventare giusto. E ho paura che la zia questo non riesca a scorgerlo, la sta inebriando il sangue. La sta legando sempre più a sè. E non posso permettere che questo divenga motivo di un'altra nostra separazione.
Ma come compierlo? io..non sono una guerriera come Aniac. Non riesco ad avere la sua determinazione, non sono nemmeno certa davvero di quello che posso fare e se faccio bene o no. Vorrei poter dire che confiderò allo zio tutto questo, ma l'ho veduto nel suo futuro dove adesso si trovi, e che la zia versi in queste condizioni.. non gli farà affatto bene. Se gli dicessi i miei timori..ho paura che perderò anche lui, perchè potrebbe commettere qualche sciocchezza ora che ha i nervi tanto a fior di pelle per la perdita della Blanche che aveva tanto apprezzato. E ciò mi riporta al punto di partenza. Io come posso risolvere tutto questo? C'è davvero una soluzione?
Sono combattuta tra il distogliermi da tutte queste situazioni e cercare di godermi un minimo di serenità, e la consapevolezza che non è affatto il momento per compierlo, il rilassarsi. E lo vedo ogni notte. Il sangue sintetico non riesce a nutrirmi. Bere quello degli animali è semplicemente rivoltante. Io..so cosa dovrei fare per far cessare le fitte allo stomaco che mi colgono durante la Notte. So che conoscerei la pace dei sensi affondando i canini nel collo di una creatura, e a volte la tentazione di compierlo con chiunque, qualcuno che non conosco affatto e non sarebbe per cui una grande perdita in caso finisse male, è un richiamo ammaliante da cui riesco a sottrarmi per non so qualche sprazzo di lucidità. Lo zio mi ha fornito una valida alternativa e..spero sia abbastanza fintanto che tutto ciò non sarà concluso, in un modo o nell'altro.
Non potrei perdonarmelo, il far male a qualcuno che non avrebbe modo di salvarsi dal mio morso. Almeno..Dante so che non può morire, in ogni caso. La Morte ha imposto il suo marchio nel suo cuore, e lui non smetterà mai di battere fintanto che essa gli resterà legata. Per quanto questo faccia soffrire lo zio, io non riesco a esserne scontenta. Vuol dire che non mi lascerà mai. E, sicuramente, questo gli darà modo di combattere ancora per quel *andrà tutto bene* che mi ha sussurrato mentre da lui traevo il mio sollievo, il mio nutrimento.
Nella stanza che condivido con Leah è presente, nella camera da letto, uno specchio. Si trova proprio vicino al letto e spesso mi perdo a guardare il vuoto che rimanda, ora che non riflette più la mia immagine. Non riesco a vedere il mio volto guarito dalle ferite. Non riesco a scorgere nemmeno un segno di quella bellezza maledetta che impedisce al mio cuore di vivere ancora una volta. Da lì posso vedere la penna muoversi mentre scrivo, ranicchiata sulla mia sedia a dondolo preferita. Sembra che un fantasma la stia impugnando. Che cosa agghiacciante.
Devo sbrigarmi, non ho molto tempo prima che il sole imponga la morte al mio corpo, facendolo cadere in una catalessi tale da non trovar fine se non con il giungere delle Tenebre.


[Biglietto che verrà recapitato a Matt e Lyra da un'elfo domestico. Riceveranno una busta rosa con stampe di fiori e cuoricini e una carta da lettere con la medesima fantasia al suo interno. Insieme alla lettera verrà consegnato anche un Iris, il fiore che rappresenta la fede e la speranza oltre che il desiderio di mandare un messaggio. La calligrafia è tipica dei bambini, tutta cicciottosa e si vede che vi ci si è messa tanta cura a scriverla con la grafia più bella che potesse venire]

"Non abbiamo mai avuto modo di conoscerci, e mi spiace che ciò debba avvenire in simili circostanze. Non è certo il modo migliore per iniziare una missiva, ma non ho molto tempo e purtroppo non posso soffermarmi a spiegare con poche righe quanto sarebbe necessario per farvi comprendere chi vi stia scrivendo. Il mio nome è Chandra Krystle, come voi abito qui, a Point of Good e vi sono determinate cose che mi uniscono a voi due benchè, appunto, finora non abbiamo mai avuto modo di incontrarci. Ma.. ho bisogno di incontrarvi, Matt e Lyra. Vi prego di credermi, non ho alcuna cattiva intenzione, e neppure è mia volontà aggravare la vostra situazione, già delicata. Ho bisogno di confrontarmi con chi, come me, è stato colpito dalla maledizione che sta facendo impazzire i vampiri perchè, su questo posso avvisarvi, sono una mezzosangue. O, almeno, lo ero. So che lo sei anche tu Matt, da qui potete capire come mai abbia scelto di scrivervi. Avrei potuto incontrare solo te, ma invece ho bisogno anche di tua moglie, Lyra, per una questione che non ha minor importanza. Riguarda la Contessa, Lyra. So che l'hai cara come amica, e ho un debito verso quella donna, per cui spero vorrai accogliere la mia richiesta d'incontro, esattamente come lo auspico per tuo marito.
Fatemi sapere quando questo sarà possibile riferendo all'elfo a cui ho consegnato la lettera. Per voce o per scritto non importa, gli elfi domestici a Point of Good sono affidabili da non travisare niente quando gli chiedi qualcosa, per fortuna.

Chandra
"

[Il secondo biglietto che manda è rivolto, invece, niente poco di meno che alla stessa Regina dei Vampiri. Si, proprio a Lilith. Per quanto sa che sia un azzardo è comunque logico che in questo caso debba incontrare lei. Magari ponderando di non andarci da sola. Oltre la busta rosa con carta da lettere uguale, verranno recapitate due rose intrecciate tra loro. Una bianca e una rossa, il cui significato è Unità. Tra le spine di queste è presente il sangue di Chandra, forse poichè si è punta appositamente per definire il mittente anche prima che fosse aperta la lettera]

"Spero che il mio sangue vi abbia evitato di gettare subito nel fuoco la lettera che vi è giunta. Immagino che la fantasia non possa esser di vostro gusto, ma non avevo tempo prima dell'alba di trovarne altre. Poi, ve lo confesso, a me piace comunque molto. Ma non è per scrivervi di frivolezze che vi ho mandato un biglietto. Credo che il motivo non vi giunga, comunque, nuovo. Sicuramente tanti vampiri si stanno rivolgendo a voi, e non potrebbe essere diversamente. Ho bisogno di capire cosa sta succedendo. Ho bisogno di sapere che, in qualche modo, posso contribuire a spezzare questa malìa che sta portando dolore a chi ne è colpito. Sono piccola, è vero, ma è passato tempo dal nostro ultimo incontro, Elaine era nata da poco, e posso assicurarvi che tanto è mutato in me. Quello che non è mutato è che quando mi viene tolto qualcosa che reputo mio ho tutta l'ostinazine che serve per riappropiarmi di ciò che mi appartiene. E io..rivoglio la mia vita, come prima. Resto a disposizione per aver conferma del nostro incontrarci e..vi prego..non uccidete il messaggero, non ha colpe se l'ho mandato da voi e ne ho ancora bisogno. Per cui..risparmiatelo, non vale il vostro tempo ve lo assicuro.

Chandra Krystle
"


[ Prima di scrivere l'ultimo biglietto, Chandra si concede un momento per soffermarsi sulle proprie memorie recenti. Sulla spontaneità di una bellissima bambina dai capelli bianchi che l'ha convinta a lasciarsi sanare le ferite che le affliggevano il corpo. Un'esperienza così diversa dalle altre il poter finalmente parlare pari a pari con una che le sia coetanea..almeno in apparenza. Ma va bene così, per ora..andrà comunque bene che si ritenga questo, tacendosi che avrebbe dovuto essere adulta come il padre di Elle, invece che simile alla sua bambina. Quanto è stato piacevole trascorrere la notte in sua compagnia. Quanto a lungo aveva sperato di poter avere qualcosa del genere e per troppo tempo le è mancato. Forse, dopottutto, l'unicorno aveva ragione..
La lettera non sarà differente nella confezione a quelle che ha mandato a Lyra, Matt e Lilith. Ciò che muta è l'essenza che impregna la carta e i fiori che l'accompagnano: fiori di ciliegio. Quelli che le hanno fatte incontrare giorni fa]

"Ciao Elle!
Avrei preferito parlarti di persona, e non sai quanto mi sia dispiaciuto lasciare la tua stanza l'altra sera ma..fidati che quando è giorno è meglio per entrambe se io torno nella mia camera. Mi sono divertita tantissimo con te. Può sembrare assurdo ma non ho mai fatto niente del genere con nessun altro, e già mi manca molto (per non dire moltissimo) il tempo che abbiamo condiviso insieme. Ho delle novità da raccontarti, e vorrei che ci fossi anche tu. Potremmo incontrarci in giardino, sotto il ciliegio dove ci siamo viste la prima volta. Magari sembrerà sciocco, e non mi importa di sembrarlo, ma quello è il nostro posto e voglio che sia lì che ci vediamo di nuovo. Anche se ci sarà quel falco che ti dà tanto noia, non preoccupartene, ti ho già detto che ci sono cose che è giusto che tu possa avere come vantaggio dal conoscermi? Presto vedrai una delle principali. Sono gelosa del mio tempo, e non mi piace che possano tenermi controllata. E dato che so che anche per te è lo stesso..non trovi che sia più che giusto incontrarci?
Ti aspetterò là, tu però non farmi aspettare troppo eh! Sono gelosa del mio tempo e mi annoio anche facilmente!
Non vedo l'ora di vederti. A presto (prestissimo, mi raccomando!) amica mia!

Chandra
"


Sarà gradevole, per una volta, addormentarsi con la coscienza di aver fatto qualcosa di giusto. L'alba la trova preparata nel lettone, con un sorriso che non si spegne nemmeno quando il sonno diurno prende il sopravvento e la mente cessa di accavvallare tanti pensieri, tanti percorsi, che mirano tutti verso un unica, precisa, direzione.



Chandra
Potresti essere una peccatrice
ma la tua innocenza è mia
view post Posted: 31/10/2011, 16:25 The Return Incidents - >> 05
Poco prima dell'incontro con Elle - Giardino di Pog

Lilja

Sicuramente se vi è qualcosa che non manca a Lilja è indubbiamente il Tempo. Da una creatura sospesa nell'immortalità da quel sentimento chiamato Speranza non ci si può certamente aspettare niente di differente. E' notte, in questo momento. Una notte fredda che sa essere comunque dolce nel giardino di Point of Good, in cui il bianco unicorno ama essere, quando non è nella Foresta. L'autunno non permea in esso, forse proprio per la presenza di lei, che serba nella sua essenza l'elogio all'eterna primavera, che sempre l'accompagna. Non vi è altra stagione che conosca, Lilja. Anche nel buio i colori di quel magico giardino fioriscono rigogliosi come toccati dal più dolce dei soli. Cespugli di rose profumate, gigli bianchi e la fragranza della lavanda sono quelli che maggiormente si possono sentire all'olfatto, ed è un vero invito a soffermarsi su di essi. Con la coda dell'occhio, l'unicorno può scorgere una coppia di paradisee appollaiate sul tronco di un ciliegio. Basta un lieve movimento di quelle due creaturine perchè i petali dei fiori sbocciati sull'albero, prima mezzo spoglio, inizino a cadere e, sospinti dall'aria, danzino come una nuvola soffice, una pioggia deliziosamente piacevole da osservare. Anche se l'isola non è in pace, in questi momenti non può che rendere grazie, l'unicorno, della bellezza che è insita in ogni elemento dell'esistenza. Sono dettagli che non tutti riescono a cogliere, o su cui si emozionano. Ma all'unicorno piace pensare che non sia davvero così. Che tutti, privi di distinzione, possano davvero provare ammirazione e commozione nel cogliere quanto possa esser straordinario quel percorso chiamato "esistere". Per questo non comprende come si possa voler deturpare tutto ciò, cosa mai vi sia sbagliato nella pace da ostinarsi a proseguire a versar sangue e sofferenza, quando tanto gratificante sarebbe la cessazione di ogni ostilità, di ogni dolore. E' così bello, il mondo. Sa essere così magico, e la cosa davvero straordinaria è che non serve nessuna magia per renderlo tale. Basta sapersene prender cura. Uno dei petali svolazzanti finisce sul muso di lei, ed è scrollandoselo di dosso che ha modo di vedere, visivamente, una creatura che già aveva avuto modo di percepire, nel giardino. Una presenza che le è stata richiesta di cercare. Povero Dante, le viene da pensare. Poichè è lui che prova pena per quel fagottino avvolto in un mantello scuro, che sarebbe sicuramente passato inosservato tanto è silenzioso là, fermo su una panchina nascosta. Ancora non si avvicina, vuole darle modo di rendersi conto che non è sola. E fine è la tecnica, poichè forse..nemmeno quella pioggia di petali è casuale

Chandra

Si domanda quanto tempo ci vorrà ancora, prima che il ragazzo dai capelli bianchi mantenga la sua parola. E' un pensiero che da qualche giorno non le sta dando pace, anche se la pace effettivamente è concetto che disconosce da un pezzo. Ha preferito star fuori, questa notte, a riflettere, una volta che il sole è tramontato e, come tutti i vampiri colpiti dall'incantesimo di Harleen, anche lei si è svegliata. Si è svegliata col ricordo del sangue di Dante, della sua dolcezza. E di quanto ancora ne vorrebbe. Sa che lo *zio* non potrebbe negarglielo, e non perchè lei lo pretenderebbe, ma perchè lui stesso conclude che sia meglio che si nutra da lui, piuttosto che far del male agli altri. E' lodevole, e lei lo apprezza. Solo..vorrebbe poter non bere, nemmeno da Dante. Ha bisogno di forze, lei lo sa. Per questo che vengano spese per nutrirla le pare solo uno spreco. Perchè darle -quelle energie- a una creatura che è, letteralmente, un morto che cammina? E non tanto perchè colpevolizzi la propria natura, o meglio, non è proprio per quello questo rimuginare. Ma per via di quella promessa che le venne fatta nella foresta. Quella che ha portato il viso e il corpo della bambina a ferite profonde sulla carne pallida. Segni di artigli, impetosi furono a sfogarsi in un gioco in cui la si riteneva incosciente dello stesso. Oh quanto lo sapeva, invece. Quanto lo sapeva che avrebbe dovuto morire e, adesso, tutto ciò le pare solo un averla lasciata in sospeso, a metà. Ancora una volta incompleta. Tra le mani, celate dal mantello scuro, ancora si rigira una bottiglietta di vetro che è riuscita a racattare al villaggio. Sicuramente è stata imprudente ad andarci da sola, ma doveva farlo, era necessario. Tutto per quella bottiglietta, per una possibilità flebile che, ora, è indecisa se confermare. Perchè così non fosse, significherebbe dover accettare definitivamente che..il proprio sopravvivere dovrà necessariamente esser legato al sangue, che le piaccia o meno. Lo sguardo di lei è tenuto basso sul volto contratto dalla concentrazione del proprio pensare. Un pensare che viene distolto quando qualcosa si adagia sul proprio mantello, seguito poi da un'altro identico. Trattiene la bottiglietta con solo una mano, per cui, perchè l'altra -la meno martoriata- la esce dal mantello per toccare ciò che vi è caduto. Un petalo. Due petali, per esser corretti. Tantissimi petali successivamente, come stessero nevicando. Una nevicata soffice e rosa di fiori di ciliegio, il profumo che li accompagna e che le strappa un sorriso amaro] Piove felicità.. [poichè è questo il significato dei fiori di ciliegio. Adora conoscere il significato dei fiori, glielo insegnò Cassiel e, ormai, è uno dei pochi ricordi in cui riesce ancora a guardare a quel passato con tenerezza. Quello dei gesti quotidiani. Perchè Cassiel non era di molte parole, e per una chiaccherona come lei questo poteva essere un vero problema. Ma il fatato lo percepiva, che i suoi silenzi spesso potevano trarre in inganno poichè riusciva a metterle soggezione, e incuterle di conseguenza il timore di intralciarlo, con quei silenzi profondi anche se era un emblema di serenità, di pace. Allora aveva iniziato a insegnarle che, anche se le creature non parlano, non vuol dire che siano arrabbiate o indisposte. Glielo insegnò iniziando a lasciarle piccoli mazzetti di fiori, ogni giorno. E tramite quelli comunicavano. Era un scambiarsi parole unico, tutto loro, senza che dovessero parlare. Mazzetti di fiori per dire che la trovava bella. O che capiva che era triste. Ne trovò uno anche quando lui se ne andò, ma per la rabbia finì per bruciare quel messaggio di rammarico. Ora se ne pente, perchè avrebbe avuto qualcosa di lui, di tangibile. A volte le sembrava che Cassiel ed Aniac non fossero stati altro che una favola da cui era stata svegliata troppo presto per andare incontro alla realtà. E ora..quei fiori di ciliegio piovevano su di sè, forse come un messaggio, o forse lei desidera semplicemente che sia così, anche se non riesce a crederci. Non riesce a credere davvero nemmeno a quel *andrà tutto bene* che Dante le ha sussurrato ieri. Uno dei fiori si posa sul palmo della mano, proteso verso l'alto, e se lo accosta al volto per sentirne il profumo. Chissà se è davvero di ciliegie che profuma la felicità. Gli occhi della piccola vampira, in cui l'oro si tuffa nel verde prendendone il sopravvento con facilità, solo allora scorgono avanti a sè qualcosa. Non ha bisogno di alcuna luce per vedere quel manto bianco che viene risaltato dalla luce della luna, un piccolo spicchio di luce che, tuttavia, basta per dare al giardino un aspetto paradisiaco. Ma..è davvero merito della Luna? Avverte qualcosa di strano e, velocemente, ritrae la mano sotto il mantello, sospettosa. Come mai un cavallo bianco è nel giardino? Forse appartiene a qualcuno?

Lilja

Ha udito le parole della bambina. Ma quello che maggiormente colpisce l'unicorno, è il constatare che una creatura così piccola, che dovrebbe conoscere solo innocenza, e risate, in realtà sia talmente disillusa da giungere, la sua amarezza, come un pugnale crudele e impossibile da evitare. Che tristezza, che così possa essere. Che nemmeno una bambina possa riuscire a vederla, forse perchè si dà per scontato che i bambini debbano essere intoccabili dalla sorte avversa da godere sempre della loro età, di quell'arcobaleno che solo i loro occhi fanciulli possiedono. Ora che si è accorta di lei, l'unicorno volge il muso nella sua direzione, fissandola docilmente, quieta. Ancora non rivela la sua natura, forse perchè intende rendere questa scoperta graduale per la bambina. In modo che possa ancora una volta comprendere che le favole, talvolta, sono più vere di quanto non ci si possa immaginare. Rammentando, nel proprio cuore, la tristezza di un fatato che sapeva di essersi lasciato alle spalle il dolore di un'innocente per aver accolto le suppliche di mille altri che invocavano il suo intervento altrove. *Oh Cassiel..* pensa la bianca creatura, scrollando la folta criniera * quanto erano corretti i tuoi timori* Il timore che Chandra venisse corrosa dalla propria solitudine, dal senso di abbandono. La vede su di lei, ed è cosciente che ci vorrà tanto tempo, e una pazienza ancora più forte, per vincere quell'aura ormai rassegnata a sè stessa. Può vedere la fragilità di cristallo ancora non spezzata se non per un filo sottilissimo che tiene insieme infinite crepe scricchiolanti. Forse un angelo sarebbe più adatto al compito che le è stato affidato. Ma, nell'unicorno, è pur sempre racchiuso un frammento di paradiso che non attende altro se non di essere conosciuto da coloro che apriranno il loro cuore all'amore innocente che rappresenta. Ed ora, quell'Amore è lì, per Chandra. Per Dante. Per coloro che non ci sono più, e di questo provano nostalgia. Per tutti coloro che ancora restano, ma per questo soffrono incessantemente una pena che non dovrebbero patire.

Chandra
Si guarda attorno, perplessa. Ebbene si, non le pare poi così solito che qualcuno lasci uno dei cavalli libero dalle stalle. L'animale non ha finimenti, questo osserva e si ritrova sorpresa, oltre che incantata, nel constatare che a differenza di tanti equini, questo possiede degli occhi di un colore davvero insolito. Non ricorda di aver mai visto un cavallo che avesse gli occhi di un viola tanto soave. E' anche pur vero che si è sempre più incentrata su vestiti e ninnolanze piuttosto che sugli animali. L'unica eccezione è stata Sciustolina, la puzzola che apparteneva al suo papà e che decise di lasciare libera, anche se a volte andava a nutrirla. Ormai è tempo che non la vede più, chissà che fine possa aver fatto quella povera bestiola. Allontana il pensiero dall'animaletto, perchè si accorge che, nonostante tutto, il cavallo ancora la osserva nemmeno stesse aspettando qualcosa. Non crede che sia una buona idea avvicinarsi ad esso: ora è una vampira completa, lo spaventerebbe. Tutti gli animali sono inquieti e spaventati dai vampiri, forse perchè al loro olfatto..lo sentono che portano morte, che portano dolore. Sicuramente sono più assennati di tanti sull'isola, su questo ci riflette. Tuttavia l'insistenza con cui quella bestiola la guarda la fa sentire, ancora una volta, strana. Scende dalla panchina, ponendosi in piedi. Da quella posizione il cavallo le pare anche più grande, e anche se sono pochi metri a separarli, ha come la sensazione che siano in realtà distanti anni luce. Forse è suggestione, suggestione data da quel manto bianco, dal paesaggio che, ora se ne rende conto sempre più, si accresce in dettagli..magici, meravigliosi. Nemmeno avesse varcato inconsapevolmente la soglia di un altro mondo, pur senza aver mosso un singolo passo. "Ti sei..perso per caso?" Che stupida, mettersi a parlare con un cavallo. Però le viene spontaneo. Le orecchie dell'animale si fanno più dritte ed effettivamente pare gesto che le fa ben credere che la stia anche ascoltando. Fa un passettino in avanti, circospetta, proprio per scongiurare ogni possibile spavento "..non credo che tu debba esser qui, sai?"
Sono proprio dove devo essere, Chandra..
Immediato è l'indietreggiare della giovane vampira, i cui occhi si spostano freneticamente da una parte all'altra, in cerca dell'orogine della voce "Chi c'è?" domanda, rivolta a chiunque abbia tanto pessimo gusto da fare..qualcosa del genere! Il problema è che, per quanto sforzi i sensi..non avverte niente. Niente se non..il cuore del cavallo davanti a sè. Un battito dolce. L'unico cuore presente in quel luogo. L'unico profumo, assieme a quello dei fiori di ciliegio, dei gigli e della lavanda. Ora che ci pensa..quel cavallo..non odora nemmeno come gli altri. Non ha odore d'erba e di terra, come spesso hanno gli altri equini per il loro rotolarsi sul prato. Non odora nè di fieno nè di selvatico. Ha un odore.. buono. Un odore che avvolge il giardino, anzi, l'avverte come fosse lo stesso bianco animale..così parte di quel fiorire magico di fiori da essere tutt'uno con essi.
"Sto impazzendo.." decreta, parlando sommessamente "Non...non puoi essere tu a parlare..no? Insomma..siamo in un'isola dove accade di tutto ma..non sei TU che mi stai DAVVERO parlando.."

Lilja

Trova che sia più che giustificata l'incredulità della bambina. E' normale quando si è tanto abituati a esser delusi dal mondo, a chiudere i propri sensi alla magia che ancora vive in esso, anche se quella magia ti avvolge sempre ed è la tua realtà. Per questo le lascia assimilare la cosa con calma, senza sforzarne la comprensione imponendo la propria voce ma accostandosi al cuore ferito di quella piccina con una distensione sempre presente nella profondità del suo sguardo. Un essere accomodante, un invito gradevole, non oppressivo.
Perchè tanta incredulità, Chandra? In fondo..lo hai affermato tu stessa. Su quest'isola avvengono molte cose. E..si, può anche succedere di trovarsi nel giardino del Castello, convinti di esser soli nel proprio pensare, nella propria solitudine..per poi scoprire che soli non si è davvero, e che qualcuno -per quanto inaspettato, perchè non ero attesa da te- è giunto in risposta a quel bisogno che avverti da tanto.
Mi hai domandato se mi ero perduta. Come mai dovrebbe proprio esserti venuta tanto naturale quella domanda, rispetto a trovare la più semplice giustificazione possibile. Perchè non sarei il primo nè sarò l'ultimo animale che puoi trovare nel giardino di Point of Good..
Fa una pausa, ma ancora non è tempo per la piccola di parlare. E' la dolcezza della voce dell'unicorno a cercare di rasserenarne i dubbi che, sicuramente, le stanno insorgendo
Ti senti persa, vero? Anche se sei tornata a casa.. non è come prima, niente riesce a esserlo. E hai paura..di quello che ti sta succedendo. Sai..
La invita a riflettere C'è chi si sta preoccupando molto per te, Chandra. Io stessa non posso farne a meno, perchè credimi..è doloroso constatare che la gioia nei tuoi occhi si è arresa..

Chandra
Quanto ci si può rispecchiare nelle parole dette da un estraneo, e quanto sa essere sconvolgente farlo poichè ti rendi conto di quanto il tuo cuore, il tuo animo, sia messo a nudo senza che tu l'abbia desiderato. Non riesce nemmeno a indignarsene. Quella voce tenera all'udito non la raggiunge con accuse e nemmeno con giudizi in essa. Le pare di avvertire quelle singole parole divenire un abbraccio confortevole in cui rifugiarsi. E quanto le servirebbe, un porto sicuro che possa salvarla..da sè stessa.
Che sia un cavallo parlante a farlo rende semplicemente la situazione più bizzarra di quanto non sarebbe nella norma. Nelle stranezze c'è nata, per non dire cresciuta. Uno scorcio di normalità non l'ha posseduto se non per un periodo troppo breve da arrivare persino a dubitare che sia stato vero piuttosto che inventato di sana pianta. Tuttavia..le pare di quel magnifico esemplare colpiscono nel segno. E' vero, si sente persa. E' confusa, combattuta tra quanto un tempo avrebbe ritenuto giusto, e la vergogna di quanto le è capitato ciò che l'ha resa così spregevole da voler passare sopra la felicità degli altri con la convinzione di esserne più meritevole di loro. Avrebbe dovuto smettere di crederci nel poter esser felice. Semplicemente c'è a chi è permesso.. e chi deve rassegnarsi che la sua vita sarà sempre così. Solo la Morte le ha promesso quella libertà che le manca anche se nessuna catena la tiene legata. L'amarezza e la depressione con cui convive da lungo tempo sono più forti di qualunque catena possa mai essere inventata. Annuisce, non riesce a dirlo vocalmente quanto sia straziata. Non riesce a esprimerlo perchè non riesce a capire come poterne uscire, o se ne voglia davvero uscire. In fondo..lei non avrà alcun futuro..a che pro il compierlo?
Si è arresa, ha ragione Lilja.
Scrolla le spalle, estremamente disillusa su quella preoccupazione di cui il cavallo bianco, una femmina a quanto pare vista la voce e visto che si rivolge a sè stessa come tale, si dice portavoce.
" Alcuni si preoccupano, immagino di si. Ma è una preoccupazione che non serve, davvero. E poi..anche tu non mi conosci, perchè mai dovresti farlo? Non è che abbia mai visto i manifesti nè persone che si siano strappate i capelli pur di aiutarmi. Ma va bene così"
Stai mentendo e lo sai, Chandra
Prosegue a dirle l'animale, che attualmente non riesce nemmeno a guardare negli occhi. Di nuovo a ragione. Mente a sè stessa e sa di farlo. Anela così tanto l'aver qualcuno che possa comprenderla, che possa amarla. Ma è così..sbagliato tutto.
"Ho fatto tante cose di cui non vado fiera.." Lascia sospesa la frase, non conoscendo il nome dell'entità nel giardino. Ma ella pare comprendere, poichè le risponde senza in realtà voler interrompere il suo confidarsi
Lilja. Mi chiamo Lilja..
" Va bene, Lilja.." un bel nome, le ispira per evocazione nelle lettere che lo formano i Lilium. Sono dei fiori molto belli, crede che siano davvero adatti a quella creatura con cui si sta confrontando. "Ho fatto delle cose brutte, sono stata egoista e cattiva. E..hanno sofferto in tanti, per questo. Io..credevo davvero di essere nel giusto, ma non si può essere nel giusto prendendo ciò che vogliamo quando ci manca perchè nessuno è intenzionato a preoccuparsene, che a te manchi. Non è corretto. Ma ero.." Lo è tutt'ora "..così ferita.."

Lilja
L'unicorno non ha certamente mai provato su di sè quel senso di abbandono che schiaccia la personalità di Chandra riempiendola di dolore, e rimorsi. Lei, che nacque dalla Speranza, e che visse in quel paradiso -regno del Padre- fino a quando le venne indicato che fosse a Return che avrebbe dovuto essere, e.. anche se lontana da quanto aveva conosciuto come casa..non riesce a sentirsi straniera, o lontana, da Colui che le diede forma.
Egli è ovunque, in ogni spirito e in ogni paesaggio che l'avrebbe accolta, anche se questo fosse stato così impuro da renderla sofferente. Cerca quindi di comprendere cosa possa voler significare l'aver reciso un simile contatto, così importante nello sviluppo dei giovani quale può essere quello con i propri genitori, e la sicurezza che i loro insegnamenti danno anche se li si può disapprovare. Quella sicurezza che ti fa capire che non sarai comunque solo nel tuo cammino, senza che tu debba chiederlo. Chandra questa sicurezza le è venuta meno, sentendo accrescere sempre più l'indifferenza degli altri verso la propria sorte. E nella fragilità di una bambina il Male ha prosperato facilmente, già è così arduo per un adulto non cedere alle sue lusinghe..figurarsi per una creatura che ancora si sta plasmando e che non è in grado di aver sperimentato nel completo cosa sia davvero giusto o sbagliato se non come teoria.
Può solo cercare di comprendere, e dare il proprio conforto a quell'anima sofferente che necessita di esser placata. Non può andare contro il libero arbitrio di una creatura, non può salvare ciò che non vuole esser salvato. Ma ciò non la dissuade dal voler provare, a offrire un varco di luce in un'esistenza altrimenti oscura e triste.
Credo, dolce bambina, che tu conosca meglio di chiunque altro la tua sofferenza da sapere che..è vero che non possono comprenderla. Non è egoismo, è logica.. perchè nessuno ha davvero passato quello che hai patito e nessuno lo ha conosciuto se non come una recriminazione che hai portato avanti contro il mondo, contro la sorte che hai sentito avversa e tanto ingiusta. E' capibile, non ti si può colpevolizzare per aver voluto esser felice. Lo sai questo, vero? perchè è importante..
Anche se Chandra fa gesto di ritrarsi, Lilja avanza verso di lei, gradualmente perdendo la forma con cui i disillusi e gli empi riescono a scorgerla, spogliandosi di una forma mortale per mettere innanzi agli occhi della piccola vampira un frammento di divino. Un frammento di misericordia e comprensione, quella che a lungo le è mancata.
La piccola schiude le labbra, incredula. Quello che poco prima altro non era che una cavalla bianca sta sempre più perdendo quella definizione riempiendo anche più di magia e incanto quel pezzo di giardino. Un Eden che si ripropone in quel piccolo angolo di mondo, terra del Bene e di coloro che sono discepoli di quei valori che non cederanno alle Tenebre.
"Ma..tu...tu sei.."
La vede esitare nel pronunciare il nome che definisce il proprio essere. Il collo si abbassa nel gesto di annuire.
Un unicorno, si. Sono ciò che ora vedi. Ciò che, in fondo, tu ancora desideri bambina..
Essere innocente. Essere qualcosa di bello che gli altri avrebbero amato, non compatito.. oppure odiato.
La piccola cela anche più il suo volto, non vuole certamente che possa vederla così rovinata. Ma non solo per le ferite che la deturpano. Ha già veduto quel tipo di vergogna, quella di chi si trova davanti al Bene e non se ne sente degno. Le ricorda sua madre, anche se non lo sa quanto le sia simile.
Giunta davanti a lei, sfiora il suo capo con il muso, cingendola come abbracciandola, anche se lei non ricambia. L'avverte rigida nella postura, incredula. E proprio per questo non cessa di parlarle, materna come avrebbe dovuto esserlo chi la mise al mondo.
Non devi aver paura di ciò che sei..o di quello che hai compiuto. Il tuo cuore è puro, o io non potrei avvicinarmi. Hai solo affrontato da sola troppe cose che persino un adulto avrebbe faticato a sopportare sulle proprie spalle senza nessuno vicino. Non sei meno meritevole di esser felice di chiunque su quest'isola. Ma ora sai come sia giusto ottenerlo. So che sarà difficile per te, ma non sei da sola, non lo sei mai davvero. Non lasciare che il rancore possa negarti qualcosa di speciale.. a volte la strada per la felicità inizia proprio da un piccolo passo d'umiltà. Se sai di aver fatto qualcosa di sbagliato..chiedi perdono, e sii cosciente che il bene che fai..ti verrà restituito, piccina. Magari non subito, non si ha potere di decidere le scelte degli altri e non tutti perdonano facilmente, ma se parlerai a chi hai ferito spiegandoti invece che colpevolizzandoli..ti stupirai di quanto riceverai indietro. E cosa più importante..saprai esser felice, perchè sarai in pace con te stessa.

Chandra
Un unicorno. Stenta a crederci. Un unicorno la sta tenendo vicina a sè, riempiendo il gelo del suo corpo morto di così tanto calore, così tanta comprensione, che anche se il cuore non le batte..le pare di sentirlo. Vorrebbe dirle che non è vero, non è pura, e non è nemmeno meritevole della sua attenzione. Ma il farlo vorrebbe significare dare a quella creatura fantastica della bugiarda, cosa che non farebbe mai. Fa fatica a rilassarsi in quell'abbraccio, e ha paura che toccandola giunga a contaminare qualcosa di così bello. Rimuginando sulle parole che le rivolge è inevitabile ripensare a tutti coloro che ha incontrato dalla sparizione di Aniac e Cassiel. Dante e Leah, che comprese troppo tardi quanto il loro disinteresse fosse frutto dei poteri della terribile Contessa. La stessa Bathory.. fu così buona con lei. Certo non poteva amarla come desiderava, ma l'ha abbandonata alle conseguenze della sua sparizione senza rimorso e, forse, quest'irriconoscenza sente che sia profondamente ingiusta. Forse troverà modo per porvi rimedio. E infine.. già, Legolas ed Elbereth. Questo è un tasto dolente, dolentissimo. Ha fatto loro del male, ha rischiato di essere così assuefatta al proprio desiderio che avrebbe distrutto la loro famiglia per mero capriccio. Per quanto si dica che è naturale che volesse una famiglia.. è così ingiusto che per questo altri vi abbiano rimesso. E la vergogna si accentua di più, che affonda il volto tra la criniera soffice di Lilja, trattenendosi dal far trapelare la sofferenza del proprio rimorso. Forse è davvero meglio che affronti tutto questo.. prima che il ragazzo coi capelli bianchi e il suo papà la vengano a prendere. A Chuck non piacerebbe che se ne vada con delle questioni in sospeso. Lui non ha avuto modo di risolverle prima che fosse troppo tardi..ma lei può ancora. Sperando che il tempo non sia tiranno proprio con lei più di quanto già non sia stato crudele.
"Lo farò.." ha il tono di una promessa, ma è detta più che a sè stessa che rivolta a Lilja. Deve farlo. E per far questo..deve tornare ciò che era. Aiuterà gli zii a riappacificarsi. Cercherà di fare in modo che la Bathory possa aver un aiuto anche da parte sua, sa che ne avrà bisogno e sa chi potrà cercare perchè questo possa avvenire. Almeno in parte avrà pareggiato l'averla lasciata sola. E..chiederà perdono ai due elfi, e alla loro famiglia. Anche se non la perdoneranno..non può lasciare che le cose restino ancora così quando, per tanto tempo, ha sofferto proprio per la mancanza di interesse negli altri alla sua causa. Non si mostrerà indifferente al male che ha portato, non deve permettere che succeda.
Sono tante cose da fare, tante per una bambina così piccola.
Avrai la forza per riuscirci..
La tranquillizza l'unicorno, anche se è quasi certa che abbia indovinato le proprie intenzioni perchè non si allenta quel sentore di esser stata guardata nell'anima, e compresa. Annuisce, e separa il volto dal collo dell'animale. Addirittura azzarda una piccola carezza alla criniera, così leggera che non è convinta che Lilja l'abbia percepita.
"Avrò bisogno di un aiuto..credo"


Avrà tutto l'aiuto di cui ha bisogno. Ma questa..sarà un'altra storia.


Chandra
Potresti essere una peccatrice
ma la tua innocenza è mia


Lilja
Io come luce sono venuta nel mondo, perché chiunque
crede in me non rimanga nelle tenebre.
view post Posted: 22/10/2011, 21:33 VADEMECUM: Le Erinni - Enciclopedie Creature
Approfittando del fatto che il Trio delle Erinni è nuovamente ricomposto (per il gaudio di Aletto aggiungerei, ma soprassediamo) e dato che avevo ben poco (?) da fare..ho pensato di ripescare e, finalmente, terminare una piccola guida a quelle simpatiche creature chiamate Erinni, consultabile tanto dalle player che ne muovono se ne avessero necessità (anche perchè io magari non posso esser presente per chiarire qualcosa, e mi dispiacerebbe) sia per chi possa aver voglia di interagire e capire come compierlo al meglio con queste tre allegre sorelle!

Per cominciare, una piccola premessa...
Le Erinni di Return, ovviamente, sono andate plasmandosi nella loro identità e caratteristiche negli anni di gioco, a partire da quella squinternata di Blanche, quando approdò senza nemmeno esser cosciente di avere un Erinni nel proprio corpo.
Anche questo motivo rende una guida necessaria, non potendo attingere come per altre creature da libri o l'utilissima Wikipedia se non per informazioni estremamente superficiali. Tutto quanto verrà descritto sarà perciò un riepilogo di queste elaborazioni.


-Erinni...CHI SONO? -
Sarebbe anche appropriato dire COSA sono, non trovate? Le Erinni sono tre sorelle infernali che corrispondono al nome di:

Aletto: La Maggiore delle Tre Sorelle, chiamata anche l'Incessante, Colei che non concede Requie o Colei il cui nome non può essere pronunciato (è la moglie di Voldemort, in realtà. Questo spiega un sacco di cose sul suo aspetto). E' la prima entità che si è plasmata dal sangue dei Caduti e, mentre le due sorelle sono votate a un tipo selettivo di Vendetta, Aletto è in grado di raccogliere ogni intervento che possa essere intriso da un simile sentimento. E' ciò che ha permesso, di fatti, di perseguire comunque la vendetta contro tradimenti e crimini contro la famiglia anche quando le sorelle ancora non erano giunte. Caratterialmente possiede un senso dell'ironico davvero macabro, nonchè una vena piuttosto spiccata per la platealità intesa come un'estrema cura al dettaglio di ogni tortura, da renderla un inferno rievocato sull'isola. Le sue armi sono le Lame, reliquie infernali che più abitanti hanno avuto modo di vedere all'opera. Il colore che la rappresenta è il Rosso e ha per simbolo una croce. Pur contemplando ogni tipo di Vendetta, l'Erinni Maggiore ha particolarmente cara la difesa dei dettami infernali, essi hanno la priorità nel suo operato, specialmente per azioni rivolte contro i Caduti e le loro creature.

Tisifone: Sorella mezzana del Trio, è quella che ha avuto anche il decorso più travagliato sull'isola per quanto concerne l'ospite. E' anche l'unica Erinni che abbia conosciuto l'Amore, ma questo aspetto tutt'ora non è mai stato approfondito. Si sa solo che si innamorò di un mortale, e forse è ciò che influenza i suoi ospiti rendendo il loro amare un tormento irrinunciabile. I Rovi, che sono anche il suo simbolo, sono le reliquie infernali che agiscono nel suo operato. Il suo colore è il Verde con le sue varie gradazioni. E' l'Erinni che presiede la vendetta per i crimini contro la famiglia, quali che siano, tra cui -i più gravi- sono senz'altro parricidio, fratricidio, matricidio, infanticidio. Forse proprio perchè a metà tra la Maggiore e la Minore, oltre che per il maggior periodo di reclusione nell'ospite, Tisifone è l'Erinni che maggioremente agisce di propria testa, atteggiamento che in passato le ha portato non pochi dissapori con la stessa Aletto.

Megera: La piccola di casa! Certo questa constatazione non significa, purtroppo per le altre creature, che Megera sia di minore importanza o forza rispetto alle altre due sorelle. Anche lei, come Tisifone, ha affrontato già un cambio d'ospite durante la sua permanenza sull'isola restando per un lungo periodo entro l'essenza di Atra Mors, venendone quindi poi rafforzata dalla stessa. Caratterialmente infantile, e crudele proprio perchè in possesso di quel sadismo cristallino proprio dei bambini, la si può davvero immaginare come una bambina in un grande parco divertimenti..e voi siete i suoi divertimenti. Il tradimento, nelle sue varie forme (non si intende quindi solo le corna, Megera può intervenire anche in altre questioni quali il tradimento della fiducia, di un patto, un giuramento e quant'altro) è il ruolo che ha assunto dacchè è nata.Come spesso avviene tra sorelle, la Minore ha una particolare propensione ad assecondare la Maggiore, serba invece più invidia e gelosia per la mezzana. La sua arma simbolo è la frusta, così come le rose nere sono l'emblema che rappresenta il suo operato (solitamente appare sugli ospiti come una sorta di tatuaggio sulla fronte). Il suo colore è il Viola, specie la gradazione vinaccia.


Un pò di Storia...
Le Erinni si formano, come entità, durante lo strappo delle ali di Belial e Lucifero. Il sangue dei due Caduti, ricolmo di vendetta e di rancore per l'ingiustizia subita, scinde dalla Morte questi tre esseri che divengono incarnazione della Vendetta. Questo fa di loro tre dei demoni più antichi degli inferi dopo gli Angeli Caduti che, proprio come l'Astro e Belial, caddero dalla Grazia divina dando fondamento agli Inferi. Erano, di fatti, presenti nel momento in cui l'Inferno prese forma.
Dite, la città infernale, è il dominio da cui queste tre sorelle torturavano i dannati e quei demoni meritevoli della Giustizia infernale. Esse sono Giudici, e non meno importante, esse sono dei carnefici impietosi nel momento in cui decretano una condanna.
Combattono sempre al fianco dei Caduti, nel momento in cui scoppiano conflitti con le schiere celesti. Per quanto le Erinni non possano toccare nessun innocente, gli angeli che contrastano i caduti sono l'eccezione a questa regola, poichè colpevoli di intento fratricida, se non proprio di fratricidio secondo la giustizia infernale. Fu proprio durante uno di questi conflitti che Michele, tramite la propria spada, riuscì a ferire l'Erinni Maggiore. Ferendola in quel modo, Michele riuscì a instillare entro di essa, e le sue sorelle, un frammento di Giustizia Divina, quello che permette alle controparti delle Erinni, le Eumenidi, di esistere..qualora si riesca a evocarle.
Non si sa bene come le tre sorelle, quindi, siano state scisse dai loro corpi immortali per venire poi rinchiuse dentro degli ospiti umani, sulla Terra. Forse proprio per impedire l'insorgere di quelle creature benevole. Il periodo del loro esilio in quella forma coincide, temporalmente, al loro divenire conosciute dagli umani, ai tempi dell'antica Grecia (approsimativamente, quindi, sui 3000 anni addietro prima di Cristo).
Lontane dagli inferi, le tre sorelle uscirono fuori da ogni controllo. Non sono poche le tragedie greche che, in realtà, celano dietro di esse l'operato crudele delle Erinni, in grado di far impazzire i colpevoli portandoli a compiere atti innominabili ed estorcendo Vendetta dalle fragili coscienze umane. Si rese necessario sigillarle, poichè si comprese che il loro spirito, entro dei corpi umani, contaminava a tal punto l'ospite da richiamare sulla Terra l'essenza completa dello spirito infernale.
Per ovviare a questo problema venne quindi creata una quarta entità, definita l'Entità della Luna Rossa, in grado di tener bloccate nel corpo dell'ospite la coscienza dell'erinni, lasciando gli umani del tutto ignari del mistero celato nel loro corpo. Gli umani, nel cui corpo risiedeva una delle tre sorelle, rispondevano al richiamo della Luna Rossa e, quando la Luna si tingeva di sangue ai loro occhi, nelle loro menti si profilavano i colpevoli da trovare, torturare, e uccidere.
Purtroppo il corpo umano, gradualmente, avrebbe sempre manifestato quel decadimento che l'avrebbe corrotto nel corpo dell'erinni nel proprio animo, e fu anche per questa ragione che gli ospiti stessi non avevano vita lunga. Essi addestravano i loro successori, per venirne poi uccisi. E con la loro morte, con essi moriva il loro segreto che, semplicemente, passava al loro assassino.
Con l'uccisione dell'Entità della Luna Rossa da parte di Blanche ed Alice durante il rito di passaggio dello spirito di Aletto, il sigillo che imprigionava le tre sorelle si è spezzato definitivamente..con le conseguenze che l'isola ha avuto modo..di vivere.

L'ASPETTO FISICO dell'ERINNI
Finora questo è stato sbloccato solo da Blanche ma, in caso, ecco riepilogato anche come appare alle creature un erinni.

° SERPENTI NEI CAPELLI: Ok, nella versione returniana mi sono presa un pò di guizzo creativo (o forse solo un pò di buon senso..perchè mi faceva davvero troppo senso) e le Erinni hanno i serpenti nei capelli, ma non costituiscono tutta la capigliatura! I colori delle bestiole, ovviamente, seguono i colori rappresentativi dell'erinni specifica (Rosso per Aletto, Verde per Tisifone, Viola per Megera)

° ZANNE: Ne possiedono due, in bocca, e sono zanne come quelle delle vipere..ben diversi, quindi, dai canini dei vampiri.

° ALI: Si, le Erinni hanno le ali, e senza aver bevuto la red bull. Aletto, la Maggiore, possiede un triplice paio, a differenza delle due sorelle (come dimostrato nella trasformazione di Kariklya in cui Megera aveva un paio d'ali). Sono Ali demoniache, anch'esse determinano, dal colore, quale sia l'erinni.

° ARTIGLI: Sono neri, lunghi e affilati come pugnali, essi sono formati dallo stesso materiale con cui sono formate le reliquie infernali, come le lame di Aletto. Oltre che farsi la manicure, bisogna per cui dire che stringere la mano alle tre sorelle non è per niente consigliabile.

° OCCHI: Che novità, mi direte, ovvio che hanno gli occhi. Si, ma visto che sono pignola ho voluto anche specificare, proprio perchè gli occhi delle tre sorelle sono..assai differenti.
Aletto - Sono occhi incolori, a stento si distingue la sclera dall'iride, come una lastra di ghiaccio.
Tisifone - Verdi, una screziatura inquietante che ricorda la pericolosità dei serpenti.
Megera - come un fiore velenoso, Megera ha gli occhi di un'intensa tonalità viola.

° PELLE: Fredda al tatto, come non albergasse vita in loro, nella forma completa la pelle stessa dell'erinni forma il *vestiario* che ricopre il corpo della creatura. Basta un pò sbizzarrirsi con la fantasia. E' importante notare che, se tagliato un pezzo di pelle che funge da *abito* questo sanguina come si avesse tagliato un dito, per dire.

ALTRE CARATTERISTICHE IMPORTANTI dell'ERINNI

Ovviamente da seguire a libera interpretazione in base alla propria storia personale della creatura. In caso che l'Erinni abbia sopravvento sull'ospite come con Blanche, si avranno però caratteristiche ulteriori che rendono l'ospite anche più simile alla creatura che ha in corpo.

° FUNZIONI VITALI AL MINIMO - Il battito del cuore, la respirazione dell'ospite sono ridotti al minimo da farli sembrare davvero morti qualora li si scorga dormienti. La pelle è gelida come quella dei vampiri..nemmeno il fuoco è in grado di scaldare quell'epidermide.

° INIBIZIONE MORTALE: Le sensazioni tipiche delle creature mortali sono inibite nella natura erinnica. Da quando l'erinni prende possesso nei corpi, i loro ospiti gradualmente iniziano a perdere sensibilità al dolore (ovviamente fisico, se non perpetrato dalla stessa erinni), alla fatica, e tutte quelle sensazioni in grado di far sbilanciare l'operato da Giudice che devono incarnare, sentimenti inclusi. Se ne deduce che l'Erinni, nella sua forma pura, è del tutto insensibile a questi simpatici dettagli. Non è un caso se le lacrime di un Erinni sono qualcosa di così raro che serve un rito specifico per averle.

° SENSIBILITA' ULTRATERRENA: Le Erinni, e di conseguenza i loro ospiti, sono in grado si sentire le Kere, particolari creature che seguono le Erinni inudibili e invisibili ad altri sensi se non quelli di queste creature. Gli ospiti sono in grado, di norma, di sentire solamente le Voci di questi esseri. Qualora si giunga a un livello di *fusione* con l'erinni da esser ormai la stessa entità è possibile anche vederle.

° SENSIBILITA' ALLA MORTE/VITA: Sono in grado, ospiti ed Erinni, di provare una particolare affinità con coloro che hanno in sè la caratteristica della Morte, poichè loro stessi parte di quel ciclo. Un ospite e un'Erinni riusciranno sempre a percepire la Vita, quando ne sono vicini. [pensiamo il rendersi conto di una gravidanza anche se chi la sta affrontando ne è ancora ignaro]

° DIPENDENZA DAL DOLORE: Negli stadi più avanzati, l'Erinni riesce a contagiare con una delle sue principali caratteristiche l'ospite: è possibile, infatti, che lo stesso ospite divenga assuefatto al dolore altrui, tale da diventare una vera e propria necessità di sostentamento alla pari del nutrirsi per le creature normali. Infliggere dolore ai *colpevoli* è in grado di dar sollievo all'ospite, di farlo sentire..meglio anche qualora il piacere sia loro inibito. Ovviamente il concetto di *colpevoli* è basato sulla caratteristica della propria Erinni. Niente da sorprendersi se l'ospite sentirà il bisogno impellente di fare del male anche a creature che gli sono care o apparentemente innocenti: potrebbero aver compiuto qualcosa per cui l'Erinni li giudica meritevoli di sofferenza.

° POTERE ERINNICO: I Poteri degli Ospiti dipendono dalla presenza nel loro corpo dell'Erinni, salvo che non ne possedessero già prima che questa finisse nel loro corpo. Questo significa che l'Erinni, concedendo l'uso delle proprie facoltà, è anche in grado di negarlo, se non di inibirlo completamente. Se l'erinni non è presente nel corpo dell'ospite (vedi Blanche di recente) l'ospite perde completamente tutte le caratteristiche della razza erinnica, poteri inclusi. L'Erinni riesce anche a giostrare poteri che non derivano da sè, ma sono derivate dall'ospite, riuscendo nei maggiori livelli di simbiosi con esso a rivoltarglieli contro.

° RESISTENZA AI VELENI E ALLA MALATTIA: L'erinni, nel pieno della sua forma, è immune dai veleni, grazie ai serpenti velenosi che hanno sul capo che secernano nel sangue della creatura un continuo veleno che contrasta gli altri che dovesse ingerire. Ovviamente questa è caratteristica della forma completa, finchè non viene evocata l'ospite avrà semplicemente una resistenza molto più forte che gli permetterà quindi di aver più margine d'intervento per trovare un antidoto. Ogni tipo di malattia è, invece, scongiurata, salvo che l'Erinni non decreti il ritorno dell'ospite alla sua natura originaria e lo faccia appositamente ammalare. Diversamente da questo caso, l'ospite di un Erinni non si becca nemmeno un raffreddore.


...CAPACITA' FISICHE DELL'ERINNI .

Inizialmente l'Erinni possiede le caratteristiche, e le peculiarità, della razza a cui appartengono gli ospiti. Ovviamente la simbiosi totalitaria con queste creature (vedesi il caso di Blanche che ha lacerato la propria anima unendosi ad Aletto) è in grado gradualmente di annullarle fino a lasciare quelle che sarebbero proprie del corpo originario dell'Erinni. A voi giostrarle quando o se mai farli giungere a un livello tale con le erinni da avere queste caratteristiche come lo è, ora, per Blanche.

Vista: La vista erinnica non subisce alcun scossone dal passaggio tra la luce e l'oscurità completa. Sono nate venendo poi scagliate negli abissi profondi degli Inferi, per questo riescono a distinguere comunque colori e dettagli come fossero sotto la luce diurna. Come per molte creature maligne, tuttavia, non tollerano la luce intensa, specialmente se proveniente da una benedizione, o un potere, di carattere sacro.

Udito: L'udito delle Erinni è estremamente variabile, dettato dalla concentrazione di Kere attorno al corpo dell'ospite. Quando se ne raggruppano troppe, è impossibile tanto per l'erinni quanto per l'ospite riuscire a scernere altri suoni, anche se vicini. Occorre una grande concentrazione, per cui, per riuscire ad affidarsi adeguatamente a questo senso. In condizioni normali (ovvero con poche o nessuna Kera nei pressi) sono in grado di avvertire il battito cardiaco di una creatura, ma solo se il suo accellerare è dovuto a emozioni come la Paura o il Senso di Colpa. Sono estremamente recettive a questo.

Olfatto: pressochè ininfluente alle Erinni, se non nel caso sopracitato sulla Paura o la Colpa. Si può dire che un colpevole affine alla loro branca di competenza abbia un profumo peculiare in grado di attirarne l'attenzione [avete mai giocato a Dante's Inferno? In caso che no, vi era un Boss -il caro Minosse- che riusciva a comprendere il tipo di peccatore (avido, suicida, lussurioso ecc ecc) semplicemente annusandolo. Ecco, per le Erinni non è una cosa differente..un traditore ha una particolare fragranza, un fratricida un'altro..più colpe mescolano differenti sentori, ma l'erinni riesce a coglierli con una precisione disarmante] quando si dice...il profumo della Colpa!

Gusto: Un Erinni non ha il senso dei sapori. Per lei non c'è differenza tra salato, piccante, dolce, acido. Lo avverte neutrale, senza propendere per alcuna concezione in positivo o negativo. Riconosce i sapori in maniera neutrale, per cui. Vi potrà dire che un cibo è salato. Che ha un sapore dolce. Ma non perchè lo provi, bensì perchè riesce a sapere che la mescolanza di sostanze dà quell'effetto. Per l'Erinni, ogni cibo o vivanda ha il sapore dell'acqua, senza che per sè sia dissentante. Non vivendo di funzioni biologiche materiali, non hanno bisogno di sfruttare questo apparato, anche per la loro naturale resistenza ai veleni. Per farla breve, distinguono le sostanze presenti in un cibo, sanno che effetto danno, ma non hanno su di loro alcun riscontro fisico.

Tatto: la pelle erinnica, come già detto, è fredda. Non hanno una sensibilità accentuata, anche per via degli artigli lunghi che difficilmente permettono di toccare qualcosa bene. Se questo qualcosa è un corpo che stanno straziando, però, è tutt'altro discorso. Vale come per il gusto il fatto che possano avere una visione analitica di quello che toccano, ma ciò che possono ritenere davvero piacevole è, ovviamente, il sangue e le creature sofferenti per loro mano. Il calore del sangue e della pelle lo sentono molto meglio in tal senso.

Forza&Velocità: Benchè le Erinni siano demoni millenari, la loro forza fisica non è davvero accentuata. Non è un caso che abbiano, di fatti, delle armi come simbolo, e che siano queste reliquie non meno famose della stessa Erinni che le usa. Potreste paragonarla a quella di un essere umano ben allenato, ma non va oltre. Non potranno mai sollevare ingenti pesi che possano superare la loro portata anche se non sentono la fatica. Paiono quasi compensare questa mancanza fisica le caratteristiche di velocità e resistenza di queste creature, che hanno un livello davvero elevato. Un Erinni è estremamente veloce, difficile da percepire se lei non lo desidera. In rapporto alle creature dell'isola, possiedono velocità pari a quelle di molti vampiri antichi, e una resistenza ancor più tenace proprio per il loro esser prive di sensazioni terrene come il dolore o la fatica.


ESPIAZIONI: Quando, Come, Perchè?
Ovvero capiamoci di più sull'Operato della Vendetta

Partiamo quindi dalle basi circa l'intervento di un Erinni.
Perchè un Erinni interviene e come è richiamata?
Le Erinni seguono la visione delle Kere (quelle definite Voci, poichè al momento solo Blanche è in grado di vederle). Questi aberranti esseri altro non sono che spiriti intrappolati senza riuscire a trovare pace alcuna. Il loro aspetto, al momento contemplabile solo da Blanche, è rappresentativo dal tipo di Morte, o di Vendetta, che richiedono. Non sono per forza tutti spiriti di creature decedute, una Kera si forma ogni qualvolta viene a formarsi un desiderio di Vendetta. Nel momento stesso in cui l'Espiazione ha luogo, la Kera che ha indicato il colpevole viene richiamata al luogo dell'espiazione (se morta) o ne viene richiamato il possessore (se l'essere è formato da una creatura ancora viva. Metti, esempio attuale, che Jude voglia vendetta verso la Bathory, ed Aletto accolga la richiesta, Jude si avvertirebbe convocato nel luogo dell'espiazione, trovando il termine nell'intendo vendicativo con il finire della cruenta tortura). Si ha notizia che, comunque, l'Astro possa intervenire sulle presenze dell'espiazione, non è così insolito che le erinni richiamino i Caduti e la Regina come spettatori di questi eventi cardine della legge infernale, specialmente se coinvolti in prima persona per qualche ragione.
Chiunque può richiedere l'operato delle Erinni. Loro non faranno differenza alcuna tra il tipo di inclinazione della creatura o meno, l'unico limite è che non possono in alcun modo soddisfare la vendetta contro i loro creatori, e le creature a loro legati: sarebbe come per un figlio colpire un genitore o un fratello, quindi un'azione imperdonabile agli occhi della Vendetta.
Ovviamente..ogni Erinni ha la sua *branca* di competenza, benchè Aletto possa decidere di accogliere anche invocazioni che concernino tradimento e crimine contro la famiglia.

Come avviene l'Espiazione?
L'Erinni pone il proprio simbolo sul peccatore meritevole dell'espiazione (Quindi la Croce per Aletto, Rovi per Tisifone, e la Rosa Nera per Megera), simbolo che si forma gradualmente dalla ferita che loro causano con le loro armi. Quando il simbolo delle Erinni diviene completo [quindi il simbolo contiene non solo il singolo simbolo dell'Erinni che farà l'espiazione, ma diviene la croce gotica avvolta dai rovi con le rose nere] allora sarà lo stesso colpevole che si trascinerà, tormentato, verso il luogo dell'espiazione scelto dalla sua Erinni [anche se non è eslcuso che intervengano tutte e tre, fosse anche solo per supporto alla sorella]
Attualmente solo Aletto ha un potere con un sigillo visibile.
Qualora il simbolo che appaia sul peccatore è definito immediatamente con quello completo dell'erinni (quindi si viene marchiati col simbolo della croce, dei rovi, e della rosa contemporaneamente anzichè solo con uno di questi simboli che poi formano quello completo) allora significa che Aletto, in quanto Erinni Maggiore, ha decretato che quel particolare peccatore meriti il tormento di tutte e tre le sorelle.
Salvo questo caso, o se non vi è una specifica richiesta da parte delle sorelle, le altre erinni non possono intervenire all'espiazione di una sorella, se non come pubblico.
Una volta che l'espiazione è terminata sul corpo del punito resta, a discrezione del player, il simbolo delle erinni (non è detto che sia vistoso, qui è a discrezione di chi subisce l'espiazione..potrebbe anche essere sottopelle, e quindi non visibile se non alle erinni), e il colpevole è libero dalla colpa, pagata a prezzo di sangue e sofferenza. Questo significa che, se è stata richiesta vendetta da qualcuno di vivente, non sarà possibile infierire ulteriormente sulla vittima, poichè si passerebbe dalla parte del torto costringendo l'erinni a difesa proprio di chi ha torturato.

Vi sono conseguenze a seguito dell'Espiazione?
Proprio no. Una volta terminata l'espiazione il colpevole è completamente sanato (salvo che non serva diversamente e vi si può trovare una giustificazione) e, soprattutto, qualora dovesse incrociare nuovamente le erinni, l'atteggiamento di quest'ultime sarebbe completamente neutrale. Salvo, ovviamente, che non abbiano altre ragioni per rincarare la dose..ma, come si dice? errare è umano, perseverare è diabolico..

Come è possibile evitare le Espiazioni?
Diventando raccomandati! Scherzi a parte..una volta che si è stati marchiati da un'Erinni è possibile comunque salvarsi dalla terribile tortura. Sono essenzialmente tre i metodi con cui questa cosa è possibile:

° Purificazione: Se il colpevole viene purificato, diventando innocente (e per innocente si intende davvero innocente, non un essere colpevole che si fa purificare e basta) e protetto quindi da divinità benevole, l'Erinni non può toccare la creatura. Ricordate che voler espiare un innocente vuol dire liberarlo a priori e subire l'Espiazione per la Vendetta Incompiuta.

° Rivolgersi all'Oscuro: Manuel può, in via eccezionale, intervenire per spezzare il sigillo che è stato imposto dalle erinni, salvando il malcapitato di turno da quel turpe destino. Ma è anche vero che si sa cosa si lascia..e non si sa cosa si trova..siamo davvero sicuri che sia più saggio affidarsi a questo losco individuo?

° L'erinni rinuncia a punire il colpevole: se possibile questa è l'eventualità ancora più rara. Ma non impossibile.

In tutti e tre i casi, l'erinni viene tormentata dalla Kera di cui non ha soddisfatto la richiesta, e si apre quindi lo scenario per l' Espiazione della Vendetta Incompiuta.

Come avviene l'Espiazione per la Vendetta Incompiuta?
L'erinni, o l'ospite, dovrà subire l'espiazione al posto di colui che non è stato punito, in modo da cessare il tormento della Kera che diverrebbe, davvero, intollerabile..anche per loro stesse. Se sarà l'Ospite o L'Erinni a passare l'Espiazione, dipende essenzialmente se chi ha deciso di rompere il voto di vendetta è stata la stessa Erinni o solo il caro Ospite. (credo che sarebbe davvero surreale che l'erinni possa scegliere di soffrire al posto del proprio ospite, e viceversa. In merito vi è un regolamento ferreo. Chi fa il danno..paga).
Non potendosi espiare da soli, il compito viene delegato in via eccezionale ai soli che sia consentito qualcosa contro le erinni: i Caduti o le sorelle.
In caso che sia l'Erinni a subire l'espiazione, questa perdera la sua insensibilità divenendo alla stregua di un mortale quanto a sensibilità. E' l'unica occasione in cui si ha la possibilità di raccogliere le lacrime dell'Erinni, essenziali per il cosiddetto Elisir della Morte.

SANGUE SACRIFICATO, SANGUE PRETESO, SANGUE DONATO...
E' capitato talvolta che gli Ospiti iniziassero un pò a prendersi troppe libertà rispetto ciò che è il volere dell'Erinni. Benchè molte cose siano cambiate da quando Blanche approdò sull'isola, e altri ospiti abbiano stretto un patto di collaborazione con l'Erinni piuttosto che di prevaricazione come quello di Aletto su Blanche, è giusto anche parlare di questa possibilità, usata finora solo una volta nel corso del gioco, ovvero ciò che è rappresentato dall'Elisir della Morte.
Non vi è cosa che richiami maggiormente l'Erinni che il sangue. E questo Elisir è composto proprio da tutto ciò che occorre per fare in modo che la volontà dell'Erinni prevalga su quella dell'Ospite. Se fatto ingerire all'ospite, quindi, l'effetto dell'elisir è di sopire la mente dell'ospite dentro quella dell'erinni, ove subirà il suo tormento. E non è una cosa molto consigliabile, poichè ogni giorno che l'ospite passa nella mente dell'erinni, è pari a dieci anni trascorsi nel piano mortale. (Blanche vi passò dieci giorni, per lei fu un periodo quindi lungo un secolo)
Per ottenere questo composto, questa è la lista degli ingredienti necessari:
- Lacrime di Erinni (ottenibili tramite un'Espiazione per la Vendetta Incompiuta)
- Il sangue dei Caduti (è necessario che Lucifero e Belial diano qualche goccia di sangue che possa dar fondamento al richiamo)
- Il sangue delle tre Erinni.

E' giusto aprire una specifica sul sangue delle tre Erinni, poichè l'ottenimento di questo sangue, come molte cose agli inferi, ha necessità di un metodo essenziale per essere preso. E richiama proprio il titolo di quest'ultimo capitolo.
Il sangue delle tre sorelle, e di conseguenza degli ospiti, deve essere prelevato facendo si di seguire la formula del sangue sacrificato, del sangue preso, e del sangue donato.
Questo vuol dire che:
- Una sorella/ospite deve sacrificarsi, per dare il suo sangue alla causa (facilmente ottenibile durante l'espiazione in cui si prelevano anche le lacrime). Questo soddisfa la richiesta del SANGUE SACRIFICATO
- A una sorella/ospite va preso il sangue con la forza (sicuramente quella con l'ospite ribelle). E questo sarà il SANGUE PRETESO
- L'ultima sorella/ospite dovrà invece donare volontariamente il proprio sangue per questo obiettivo, senza aver alcun condizionamento esterno. Per ovvia ragione, per cui, questo non può che essere il SANGUE DONATO.

Una volta ottenuto l'Elisir, che già apre una serie di giocate non indifferenti, non resta che fare in modo che l'ospite designato beva questo intruglio malefico. Una volta assunto, indipendentemente da quanto sia motivato o forte l'ospite, l'Erinni prevarrà e sarà sempre lei a decidere quando lasciare libero il proprio ospite, nuovamente sotto il suo controllo.

*******



E con questo si conclude la guida alle Erinni! Spero possa esservi utile e, se vi fosse bisogno di altri chiarimenti, potete pormi qui le domande e, gradualmente, aggiornerò il Vademecum (anche perchè sono creature poco complesse, quindi sicuramente qualcosa ho dimenticato, ma vedrò di provvedere il prima possibile!)

Edited by Lithea - 22/10/2011, 23:05
view post Posted: 13/10/2011, 10:25 [PG GIOCANTE] Ciel - >> 05
*çççççççççççççççç* hai capito tu, il figlio di Andras?

<ora va ad asciugarsi la bava, poi forse riesce a scrivere decentemente>
view post Posted: 11/10/2011, 12:32 [Pg Giocante] Blanche - >> 05
Aggiunto il 6° potere della Morte: Prevaricazione dell'Impulso di Morte/Vita.
318 replies since 1/7/2007