Questa storia ho cominciato ieri sera a pubblicarla sul mio
Journal ma ho pensato di inserirla anche qui dato che il personaggio fa parte del simstyle (gdr) XP. In questo modo anche chi non dovesse essere registrato sul sito può commentare.
Dunque, vi spiego brevemente in cosa consiste questa storia. Tutti coloro che conoscono Sagha sanno che non ha avuto una vita molto facile. Ha portato un fardello pesantissimo sulle spalle per diverso tempo, si sa che la sua città natale è stata distrutta e che ha perduto tutte le persone a cui voleva bene. Ma... come sono andate realmente le cose? Cosa ne è stato di lui DOPO la tragedia? Come ha vissuto prima di giungere all'isola di No Return?
Il tutto sarà narrato ovviamente dallo stesso Sagha con tanto di foto illustrative.
(posso metterla in questa sezione comunque.. si vero?
)
ATTO PRIMO: The wonderful life I lived“Polvere eravamo e polvere torneremo.”A volte crediamo che niente potrebbe mandare in frantumi la nostra felicità. Tutto ci appare assolutamente perfetto, come se niente e nessuno potesse mai mandare la nostra vita nella più totale rovina.
Poi.. all'improvviso.. in un piccolo, brevissimo attimo, viene stravolta ogni cosa, proprio sotto i nostri occhi.
Non ho mai conosciuto i miei genitori, ma nonostante il mio essere orfano, non ho sofferto particolarmente per la loro mancanza. Questo perché, accanto a me, c'erano persone sempre pronte a tendermi una mano, a donarmi un po' del loro conforto e la loro piacevolissima compagnia.
Sono giunto nella città di Ottavya quando ero ancora un bimbo in fasce, è stato proprio mio padre a lasciarmi qui.. prima di scomparire per sempre da questo mondo.
Sono cresciuto circondato da tutto l'affetto possibile, più di una volta mi sono domandato se me lo meritassi davvero..
Ho già detto di essere un vampiro?
Tuttavia non sono come le altre creature della notte. Come fece mio padre, ho scelto di seguire una "dieta" speciale.. nutrendomi unicamente di sangue animale nel momento in cui il mio corpo ne avesse un bisogno insopportabile. Essendo cresciuto tra gli esseri umani ho imparato a vivere esattamente come uno di loro, il solo pensiero di potergli fare del male mi inorridisce a tal punto che un terribile, devastante senso di nausea mi assale.. contorcendomi lo stomaco con una morsa soffocante, come se una mano invisibile mi stringesse con potenza le viscere.
Fortunatamente, a differenza di mio padre, io non sono un vampiro completo. Coloro che hanno veduto quell'uomo vent'anni fa, il giorno in cui mi lasciò in città poco prima di morire, affermano di aver visto una creatura dall'animo gentile con gli occhi del color dell'oro, i capelli neri e la pelle molto scura. Aveva viaggiato per diversi giorni sotto il sole cocente, riparandosi dai raggi assassini con una lunga mantella nera impregnata del sangue che colava a fiotti dalla sua schiena sfregiata. La ferita che portava iniziava dal petto, proseguiva al suo interno trapassando gli organi e terminava poco sotto le scapole. Una freccia avvelenata lo aveva trafitto, contaminanto il suo corpo immortale e una volta considerato indistruttibile. Un veleno letale per qualunque tipo di creatura, persino per coloro che possedevano il "dono" dell'immortalità.. quelli come noi vampiri.. come me.
Lui voleva proteggermi, mi aveva portato in salvo.. da cosa nessuno è ben riuscito a comprenderlo.
Sono molto grato a mio padre. Anche se non ho mai potuto conoscerlo personalmente, sono in grado di percepire il nostro legame.. la sua presenza quasi.. come fosse sempre, costantemente presente, accanto a me.
A giudicare dal mio aspetto fisico, mia madre altro non poteva essere che un elfo dei boschi. Ho la pelle chiara, i capelli e gli occhi d'argento e le orecchie appuntite.. nessuna di queste caratteristiche apparteneva all'uomo che affermò di essere mio padre.
Probabilmente è proprio grazie a questo che mi è possibile camminare alla luce del sole e che non ho mai sentito il desiderio irrefrenabile di assaggiare del sangue umano pur sentendone distintamente l'odore. Sono due creature in un unico essere, sono come due entità fuse in una sola.
Io sono diverso da loro. Sono diverso dagli esseri umani. Ogni volta che camminavo per strada non potevo fare a meno di provare un piccolo senso di disagio. Eppure, nonostante questo, mai nessuno ha provato odio o terrore nei miei confronti. I vampiri erano creature molto temute, ma loro avevano capito quanto incontrastato fosse l'amore che mio padre aveva per me. Per questa ragione hanno accettato di tenermi con loro e di crescermi, come se facessi parte della loro razza pur essendo una creatura della notte.
Ogni volta che passeggiavo lungo le strade della metropoli riuscivo sempre ad incontrare qualcuno che mi salutasse con un sorriso gioioso o con un semplice, ma calorosissimo abbraccio. Ero rispettato e apprezzato da tutti e considerato un vero e autentico eroe da tutti i bambini che mi capitava di incrociare durante il cammino.
Non so da chi io abbia ereditato questa capacità, ma sin dalla nascita sono sempre stato in grado di generare del fuoco e di manipolarlo a mio piacimento, facendogli prendere la forma di una fenice dorata che sapeva incantare chiunque la guardasse.. nonostante io abbia imparato a padroneggiarla perfettamente solo all'età di 17 anni.
Svolgevo diversi lavori per pagarmi da vivere, ma nel mio tempo libero adoravo intrattenere gli esseri umani, turisti e non, con qualche spettacolo pirotecnico in piazza, aggiungendo di volta in volta qualcosa di unico e speciale. Non ho mai conosciuto qualcuno che disprezzasse la mia magia. La gente si era offerta più e più volte di donarmi dei soldi come segno di ammirazione e riconoscimento verso i miei intrattenimenti, ma io non ho mai accettato, nemmeno una volta.
Se volevo guadagnare del denaro mi bastava lavorare, con la mia magia volevo unicamente dvertirmi e divertire, era un vero e autentico hobby per me.
Tutto era assurdamente perfetto, talmente bello e prezioso che non avrei mai potuto immaginare di vivere una vita differente.
Adoravo gli esseri umani, adoravo coloro che mi avevano cresciuto, viziato, coccolato. Adoravo sentirmi così importante per qualcuno, adoravo Ottavya e adoravo lavorare come tutti gli altri benché un vampiro non ne abbia mai avuto bisogno.
Ma si sa, la perfezione non esiste e la felicità non è mai durata in eterno. Prima o poi, viene inevitabilmente incrinata da qualcosa.. o qualcuno.
Io non avrei mai pensato che una cosa del genere sarebbe capitata proprio a me.
Non avrei mai potuto immaginare di vedermi coinvolto in una vera, autentica tragedia che nel giro di un istante ha cambiato la mia esistenza per sempre.
“Polvere siamo e polvere torneremo”.S.
To be continued...Edited by †Neko-chan† - 16/10/2009, 21:19
e io te la commento anche qui 
) però sai anche quanto mi piaccia il fatto di poter leggere il passato di Sagha, al di là del fatto che a lui e a quel psicotico di Yoru sono affezionata (pregasi astenersi dal vampiro di poe da commenti e/o -peggio- azioni sovversive per troncarmi di netto la testa). Non vedo l'ora di leggere il proseguo amorella 
intanto mi accontenterò di molestarti finquando non dovrò per forza distogliermi per leggere 
